L Amministrazione di sostegno: l esperienza in Alto Adige L impulso e l impegno nel mettere in gioco le proprie energie e risorse per rendere effettiva l applicazione della legge sull amministrazione di sostegno in Alto Adige è stato avviato dalla Federazione per il Sociale e la Sanità di Bolzano che in Alto Adige svolge una funzione di rappresentanza di parte delle organizzazioni non profit assimilabile a quella dei Centri di Servizio per il volontariato. Attualmente la Federazione conta 46 organizzazioni socie che prevalentemente si occupano di problematiche connesse alla disabilità e alle malattie croniche. Proprio per la tipologia di rappresentanza degli interessi di cui si fanno carico, queste hanno salutato da subito con entusiasmo l entrata in vigore della legge 6/2004 avendo in essa ravvisato che sarebbe iniziata una nuova fase di tutela delle persone affette da una menomazione o da un infermità di carattere temporaneo o permanente. Per poter rendere operativa anche in Alto Adige l attuazione della legge è stato necessario mettere in campo un sistema organizzativo complesso attraverso l attivazione di nuove risorse umane e materiali, il potenziamento delle collaborazioni tra enti, il perfezionamento dei livelli di concertazione tra pubblico e privato. Fra questi, uno degli obiettivi realizzati più importanti - sul terreno operativo - è stato quello dell insediamento, presso la Provincia di Bolzano, del c.d. Tavolo di lavoro interistituzionale. Trattasi di una struttura di carattere permanente avente funzioni di programmazione e di coordinamento fra i responsabili delle strutture, del tribunale e degli uffici che sono coinvolti, a livello pubblico o privato, nell attività di implementazione. Il Tavolo di lavoro interistituzionale sul tema dell'amministrazione di sostegno in Alto Adige è stato costituito nel 2008. Primo compito del Tavolo è stato quello di programmare l'attività formativa sul territorio provinciale per i futuri amministratori di sostegno in previsione dell istituzione dell elenco provinciale. Il Servizio per l AdS della Federazione ha, infatti, intensamente contribuito alla successiva costituzione di un elenco provinciale di amministratori di sostegno. L'approfondimento e lo studio di un sottogruppo di lavoro del Tavolo interistituzionale ha portato all'istituzione, con delibera 2978 del 14.12.09 della Giunta provinciale, del predetto elenco. Attualmente sono 32 le persone iscritte che, a titolo volontario, si sono messe a disposizione dei GT per assumere la funzione di amministratore di sostegno. Orbene quanto è stato realizzato in Alto Adige è il risultato positivo di un progetto condiviso dai principali attori istituzionali attuato sulla base delle linee guida dettate dal Prof. Cendon. Il Padre della legge spiegava,infatti, che per far funzionare la l amministrazione di sostegno sarebbe stato necessario istituire a livello di base un Servizio/Sportello triangolare per l A.d.S.: Parlava di struttura costituita con il compito di operare nella quotidianità per un certo numero di ore, e le cui funzioni specifiche si sarebbero dovute articolare lungo tre interfacce essenziali.
Inoltre, rimarcava la necessità di apprestare congrui puntelli organizzativi per scongiurare il pericolo di un abbandono per tanti soggetti in difficoltà sottolineando come i GT, i cancellieri, gli amministratori di sostegno così come gli operatori socio-sanitari non potessero (pena il fallimento sostanziale della legge) essere lasciati soli a se stessi - ossia trovarsi sistematicamente isolati, disinformati, senza risorse, scoordinati e comunque chiamati allo svolgimento di compiti superiori alle loro possibilità. Quindi, proprio per venire incontro alle aspettative di legge, in Alto Adige sono stati messi a punto una serie di interventi volti a far conoscere e incentivare l adozione dell amministrazione di sostegno a fronte di istituti totalizzanti come l interdizione e l inabilitazione. I risultati ottenuti, che si andranno ad esporre, sono stati resi possibili solamente grazie al costante lavoro in rete tra la Federazione per il Sociale e la Sanità, la Ripartizione provinciale per le politiche sociali e naturalmente il Tribunale di Bolzano, le sue Sezioni distaccate e la Procura della Repubblica. Dal 2006 gli sforzi si sono concentrati proprio per realizzare il Servizio/Sportello triangolare. Esso si articola in una struttura territoriale a supporto in primo luogo degli utenti e delle famiglie, poi del giudice tutelare e in terza istanza degli amministratori di sostegno. 1. Interfaccia per gli utenti potenziali e le loro famiglie Il primo obiettivo si è cercato di realizzarlo attraverso l istituzione di uno Sportello di consulenza per l amministrazione di sostegno capace di rispondere alle istanze dei cittadini. L attività dello sportello, iniziata nel 2006, è tutt ora operativa e cura: 1. lo svolgimento di attività informative elementari (direttamente, per telefono, per e-mail) su che cosa è l AdS, quando serve ricorrervi, come si attiva, dove il GT è reperibile, dove il PM, quando è consigliabile o necessaria la presenza dell avvocato, quali sono in città i recapiti utili all uopo, etc.; Da quest anno è stata istituita un apposita linea telefonica attiva tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì per richiedere prime informazioni e concordare gli appuntamenti. Per garantire in loco un servizio professionalmente competente di consulenza e accompagnamento e di supporto tecnico giuridico in tema di amministrazione di sostegno, su richiesta, il servizio viene prestato anche fuori sede, in particolare presso i Distretti. Anche i responsabili dei servizi sociali e sanitari nonché gli assistenti sociali (delle case di cura, di riposo, degli ospedali) hanno trovato nel Servizio della Federazione un valido supporto soprattutto per pareri inerenti la necessità o meno di procedere, la scelta della procedura da avviare (ricorso o segnalazione al PM) per l'elaborazione delle istanze. 2. la sensibilizzazione della cittadinanza attraverso anche trasmissioni radiofoniche; 3. la concreta organizzazione e realizzazione di incontri informativi, seminari, corsi formativi; 4. l elaborazione di un opuscolo, la diffusione, l aggiornamento di materiale infomìrmativo; Riportando solamente alcuni dati dell attività dello Sportello dell ultimo anno, segnalo che: - le persone che si sono avvalse del servizio di consulenza individuale sono state 460; - le chiamate ricevute, 1165; - In questi cinque anni si è assistito a un significativo e progressivo aumento delle persone che hanno usufruito del servizio anche per essere aiutati nell'elaborazione del ricorso e seguiti in tutte le fasi della procedura; da 12 ricorsi nel 2006, si è passati nel 2010 a 181.
Vantaggi concreti per l utente/familiare che deve avviare la procedura se si rivolge al servizio risiedono nel fatto che: - il servizio, su richiesta, si occupa anche della raccolta della documentazione anagrafica da allegare al ricorso. Nel tempo si è riusciti a sviluppare delle relazioni costanti con l ufficio anagrafe per la raccolta della documentazione. Ne è nata una sorta di corsia preferenziale per le richieste formulate dallo Sportello. Tutte le comunicazioni e lo scambio documenti avviene in via telematica; - inoltre vi è un costante contatto con l interessato (utente o familiare) anche per il disbrigo di tutte le incombenze della procedura (deposito ricorso, richiesta copie, notifiche ). 2. Interfaccia per il Giudice Tutelare Può dirsi ormai stabilizzata la collaborazione con gli uffici giudiziari nel senso che lo sportello per l AdS è risultato anche per il tribunale un partner molto importante per diversi motivi: - lo Sportello è divenuto una sorta di filtro sulla fondatezza del ricorso predisposto dal Servizio e quindi sull effettiva necessità di intervenire nel caso prospettato attraverso la nomina di un AdS (lo sportello, offre sempre una prima consulenza gratuita, valuta la problematica e solamente nel caso di sussistenza dei presupposti consiglia di avviare o meno la procedura per la nomina di un AdS); - le persone che si rivolgono direttamente alla cancelleria del GT per richiedere informazioni sull amministrazione di sostegno vengono inviate sempre allo Sportello. Quindi, sostanzialmente, gli uffici giudiziari sono sgravati da tale incombente; - dei decreti di fissazione udienza così come di ogni comunicazione o provvedimento del GT è data immediata comunicazione per mail allo Sportello. Quest ultimo poi prende i contatti con gli interessati (utente o familiari) per darne tempestiva comunicazione; - in caso di difficoltà o disfunzioni nel sistema di comunicazione o della procedura si è sviluppato un costante confronto con le cancellerie cercando di concordare con esse misure flessibili. Infine la gestione da parte dell Ufficio provinciale handicap e invalidi civili dell elenco provinciale degli amministratori di sostegno già attivi offre un importantissimo aiuto nella designazione di amministratori di sostegno che a titolo volontario si mettono a disposizione di quei beneficiari che non hanno parenti o nei casi in cui il GT valuti l opportunità di nominare un Ads terzo estraneo al nucleo familiare. All elenco provinciale possono accedere solamente coloro che hanno frequentato un corso della durata minima di sei ore o se hanno maturato pregresse esperienze in tale ambito. Ciascun aspirante AdS può scegliere di mettersi a disposizione in una determinata area territoriale, nonché specificare l ambito di operatività per il quale si sente maggiormente predisposto. Tali specificazioni divengono elementi indispensabili nella scelta dell AdS da parte del giudice proprio nell ottica di tutela e cura del beneficiario. 3. AdS: sostegno al sostegno Ultimo fronte è quello rivolto alla fascia degli amministratori di sostegno, già attivi a livello locale. Compito del Servizio triangolare è l offerta di un sostegno continuo agli amministratori di sostegno. A dicembre 2010 a tale scopo è stata costituita l Associazione professionale per l Amministrazione di sostegno - AdS (il Direttivo è composto da professionisti altamente qualificati: medico psichiatra,
commercialista, contabile, responsabile degli assistenti sociali del Centro di salute mentale di Bolzano. Collaborano stabilmente anche un Giudice tutelare, un Notaio e un imprenditore) che è operativa da aprile di quest anno. Gli obiettivi e le attività che l associazione intende intraprendere sono sicuramente molto ambiziosi e delicati in quanto da una parte vorrà: - fornire agli AdS in carica informazioni, consigli, moduli ad hoc,.. - elaborare istanze specifiche al GT (integrazione e modifica del decreto, di straordinaria amministrazione 374 375 ) - aiutarli nello svolgimento quotidiano e periodico (mi riferisco all elaborazione del rendiconto) dell incarico, - offrire loro uno spazio dove potersi confrontare - organizzare corsi su tematiche specifiche di loro interesse dall altra: - nei casi previsti dall art. 408 comma 4 c.c. assumere essa stessa l incarico di amministratore di sostegno nella persona del suo legale rappresentante Scopo dell associazione è pertanto anche quello di professionalizzare la figura dell amministratore di sostegno. Riassumendo, in Alto Adige può dirsi attuata, grazie al costante lavoro in rete degli enti coinvolti, l implementazione del c.d. Sportello Triangolare - per i cittadini, per il giudice e per gli amministratori di sostegno -. L attività non può dirsi certamente esaurita sia in considerazione del prevedibile costante aumento delle persone che usufruiranno di tale misura di tutela sia per la necessità di intervenire su alcuni aspetti di criticità di carattere pratico ma anche giuridico, quali: - difficoltà da parte dei medici di capire il contenuto minimo del certificato che devono rilasciare per l avvio della procedura; - presso determinati uffici, sussiste ancora una scarsa conoscenza dell'istituto (postali,bancari); - rimane aperta la problematica relativa al dovere di attivarsi da parte dei responsabili dei servizi sociali e sanitari e al contempo l'aggravio che incombe sugli stessi per l'anticipazione delle spese della procedura; - diverse richieste di attivarsi da parte di parenti del beneficiando (solitamente affetto da malattia psichica) che però per timore non intendono comparire come soggetti ricorrenti; - nel 2010 sono state presentate diverse richieste per la nomina di AdS in favore di cittadini extracomunitari. In questi casi il tribunale di Bolzano nega un AdS per assenza di una norma di rinvio alla disciplina dell AdS nel Paese di origine. Infatti, l'art. 43 della legge 31.5.1995 n. 218 in materia di riforma del diritto internazionale privato prevede che le misure di protezione degli incapaci maggiori di età debbano essere regolate dalla legge nazionale dell' incapace. L'istituto dell ads secondo parte della giurisprudenza alla quale aderisce anche Bolzano- non è quindi applicabile ai cittadini stranieri, a meno che il loro ordinamento non rinvii alla legge italiana oppure l'ordinamento nazionale dello straniero contenga istituti di protezione dell'incapace assimilabili all'
Ads. La situazione chiaramente sarebbe destinata a mutare se l'italia decidesse di aderire alla Convenzione internazionale dell' Aja del 13.1.2000 sulla protezione degli adulti che, invece, prende in considerazione la residenza attuale della persona. Bolzano, 15 aprile 2011 dott.ssa Roberta Rigamonti Responsabile del Servizio per l Amministrazione di Sostegno presso la Federazione per il Sociale e la Sanità di Bolzano Sito internet: www.social-bz.net