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Linguistica generale a.a. 2014-2015 Federica Da Milano

La famiglia delle lingue sonotibetane Più di 300 lingue distribuite tra Cina, Myanmar, Thailandia, Bhutan, Nepal, alcuni stati del nord-est dell'india e del nord-ovest dell'india, Bangladesh, Pakistan Insieme alla famiglia delle lingue indo-europee, una delle due famiglie linguistiche al mondo numericamente più consistenti

La famiglia delle lingue sinotibetane Gruppo delle lingue sinitiche Gruppo tibeto-birmano Le lingue sino-tibetane sono, dal punto di vista tipologico, molto diverse tra loro Tutte le lingue sinitiche e la maggior parte delle lingue tibetobirmane sono lingue tonali: lingue monosillabiche, ma lingue sinitiche isolanti, lingue tibeto-birmane prevalentemente agglutinanti

La famiglia delle lingue sinotibetane Contrariamente a quanto si pensava in passato, la tipologia tonale monosillabica e isolante dei dialetti cinesi non è più intesa quale tratto arcaico proprio della famiglia sino-tibetana e, anzi, proprio il sistema tonale e il monosillabismo sono considerati tratti innovativi

Il diasistema cinese Putōnghuà 'lingua comune' 7 aree dialettali Lingue a pieno titolo, spesso con un basso grado di intelligibilità reciproca

Periodizzazione Cinese antico: dalle prime attestazioni(ca. 1200 a. C.) al III sec. d.c. Cinese medio: dal IV al XII sec. d.c. Mandarino antico e medio: dal XIII al XIX sec. (Guerre dell'oppio) Periodo di transizione, dal 1840 al 1919 Cinese moderno: dal 1919 ad oggi

Il diasistema cinese

Il diasistema cinese Dialetti del Nord, detti anche dialetti mandarini: i più importanti, sia per peso numerico (parlati dal 70% della popolazione), sia perché costituiscono la base del Putōnghuà Dialetti Wú, parlati da circa l'8,5% della popolazione; la maggior parte delle comunità di immigrati in Italia e in Europa parla questa varietà

Il diasistema cinese Gruppo Yuè o cantonese: parlato dal 5% circa della popolazione. La competenza di varietà Yuè è molto comune tra i cinesi stanziati nei paesi del Sud-Est asiatico e negli Stati Uniti Dialetti Xiāng: parlati dal 5% circa della popolazione Dialetti Min: parlati dal 4% circa della popolazione e diffusi sull'isola di Táiwan

Il diasistema cinese Dialetti Kèjiā/Hàkka: parlati da meno del 4% della popolazione cinese Dialetti Gàn: parlati dal 2,5% circa della popolazione

Fonologia Semplicità dell'inventario sillabico: mandarino 405 sillabe vs. inglese 8000 sillabe Nucleo vocalico; può avere attacco in consonante, ma non un nesso consonantico; coda solo consonante nasale alveolare o velare

Fonologia Tono: variazione di altezza nella pronuncia "To mispronounce a tone is analogous to mispronouncing a consonant or vowel in English" (Norman 1988) Il tono è una proprietà della sillaba, e il numero di distinzioni tonali varia a seconda della varietà dialettale di cinese Il cinese ha quattro toni, più uno neutro

Morfologia Lingua isolante Corrispondenza 1:1 morfema/parola Le classi lessicali vengono distinte in base al contesto sintattico, non con marche formali MA Slittamento del cinese da tipo isolante a tipo tendente all'agglutinante

Morfologia Tendenza alla formazione di un gran numero di parole plurimorfemiche/plurisillabi che Bisillabo come forma di parola preferita

Sillaba, morfema, carattere, parola Corrispondenza quasi perfetta tra sillaba (yīnjié) e carattere (zì): ad ogni unità della scrittura corrisponde una sillaba e queste tendono largamente a coincidere con il morfema, inteso come unità minima di significato In cinese moderno, il 90% dei caratteri corrisponde ad un morfema, ma ci sono esempi di morfemi bi- e plurisillabici, rappresentati grafematicamente con più caratteri

Sillaba, morfema, carattere, parola Dal punto di vista sintattico: la più piccola unità del linguaggio che può essere usata in isolamento in un enunciato cí zì 'carattere', unità grafematica; non è infrequente che sia usato anche in riferimento alla parola delle lingue alfabetiche

Dal mono al plurisillabismo Omofonia yì 'Cento milioni', 'facile', 'tradurre', 'diverso', 'giustizia', 'arte' Tendenza del lessico cinese moderno a preferire le parole plurisillabiche, particolarmente quelle bisillabiche: per disambiguare il significato di una sillaba/morfema, si aggiunge ad essa un altro morfema, che abbia con il primo una relazione di coordinazione o di subordinazione In cinese moderno: circa l'80% del lessico è composto da bisillabi, il 75% delle 3000 parole di uso più comune

Grammaticalizzazione Come in altre lingue dell'est e sud-est asiatico: morfemi liberi con funzione nominale o verbale vengono grammaticalizzati come conseguenza del loro uso ricorrente in una posizione all'interno di una struttura linguistica xué 'studio, studiare' > suffisso indicante 'branca del sapere, -logia', es. huàxué (lett. 'cambiare + studio') 'chimica' -le 'marca di aspetto perfettivo' < liao 'concludere, comprendere

Sintassi Il cinese moderno, nonostante abbia come ordine dominante SVO, possiede molte caratteristiche delle lingue SOV - il sintagma preposizionale precede il verbo, presenza di pospozioni - le frasi relative e il possessore precedono entrambi il nome

Sintassi La categoria dell'aggettivo si configura in maniera simile al giapponese; 'verbi aggettivali'

Lessico Il lessico del cinese standard è il risultato di un processo di stratificazione del vocabolario e creazione di nuovi item lessicali, in cui un ruolo fondamentale ha avuto il contatto linguistico Lo strato più antico è quello comune sino-tibetano Un momento di grande importanza per la storia del lessico cinese: introduzione del buddhismo

La scrittura Prime testimonianze archeologiche: V millennio a. C. Segni su vasi di terracotta Hànzì 'caratteri degli Han' Radici pittografiche: i primi grafemi cinesi sono dei 'disegni' stilizzati di un referente concreto Segni ideografici: segni usati per rappresentare grafematicamente referenti astratti

La scrittura Ideogrammi semplici ('indicatori, caratteri indicanti cose'): es. i numerali, shàng 'sopra' Pittogrammi: rappresentazioni grafiche di referenti concreti 'Unione di significati': composti perlopiù di due componenti semantici che si combinano per indicare un nuovo significato

La scrittura 'Forma e suono', o 'composti fonetici': il gruppo più consistente di caratteri cinesi, composti da una parte che funge da 'indicatore semantico' ('chiave' o 'radicale') e una parte che suggerisce la pronuncia 'Prestiti': creati per fissare grafematicamente una parola e che vengono in seguito usati per scriverne un'altra 'Estensioni di significato': la rappresentazione di un oggetto concreto viene estesa, metaforicamente, alla designazione di un concetto astratto