INTRODUZIONE Le trasformazioni storico culturali che caratterizzano l evoluzione sociale producono effetti in ogni aspetto della società, organizzativo, giuridico, economico, esistenziale, di costume, e quindi anche sulle tipologie delle sostanze usate e sui relativi stili di consumo. Ogni società crea le sue droghe. Si sono diffusi negli ultimi anni sia nuovi modi e stili di vita connessi all abuso di sostanze storiche (alcol, eroina, cocaina, cannabinoidi ), sia nuove forme di dipendenza comportamentali in assenza di sostanza (internet, gap, shopping compulsivo, sex addiction ). Tale diffusione è avvenuta in modo trasversale nella popolazione, rispetto a condizione socio-economica, sesso ed età: casalinghe, disoccupati, lavoratori, professionisti, pensionati e adolescenti. Anche le richieste che afferiscono alla comunità si sono modificate negli anni per problematiche psicopatologiche, modalità di addiction, diversa compatibilità tra comportamenti d abuso e qualità di vita sociale ed affettiva. Gli studi scientifici concordano sul fatto che ciò che accomuna le dipendenze comportamentali con le tradizionali dipendenze da sostanze, sono: fattori di natura epidemiologica, o quali la trasversalità della diffusione nella popolazione, o la sovrapposizione dell uso di varie sostanze e comportamenti e /o o la migrazione da un sintomo all altro, caratteristiche di personalità (impulsività e compulsività) e di percorso dei soggetti coinvolti, (dall uso all abuso, attraverso sindrome d astinenza, tolleranza, perdita di controllo e ricadute), similitudine dei sistemi neurobiologici che controllano la spinta motivazionale e i processi di gratificazione, che sono alla base di qualunque tipo di addiction. Si definisce dunque sinteticamente addiction una modalità compulsiva e discontrollata di assunzione di una sostanza o di reiterazione di un comportamento, aventi proprietà gratificanti e rinforzanti la motivazione del soggetto a restare in contatto con essi, nonostante le conseguenze sfavorevoli sul piano psicopatologico personale e sul deterioramento del funzionamento psicosociale. Tali nuove forme di dipendenze, benché ormai diffusissime nella popolazione, con pesanti ricadute sul piano psicologico individuale e familiare, economico e lavorativo, tuttavia non ricevono, a livello sociale, un adeguata attenzione. Si rileva infatti un ancora insufficiente gestione di questo tipo di patologia sul piano trattamentale, della informazione e della prevenzione, con una scarsa diffusione di servizi specialistici sul territorio nazionale, ed una del tutto inadeguata allocazione di risorse economiche. Attualmente tali patologie cominciano a trovare risposte, nei Servizi pubblici per le Dipendenze Patologiche territoriali, sia pur per iniziativa personale e buona volontà dei clinici, che tentano di rispondere alla domanda di salute sempre più pressante della popolazione, in assenza di normativa ad hoc e di un adeguamento delle risorse e del personale, ma non hanno ancora spazi terapeutici residenziali, specifici e definiti, all interno delle offerte terapeutiche e riabilitative della Regione Puglia. Cosa che causa di fatto una discriminazione per una parte dei pazienti afferenti ai nostri servizi. 1
La popolazione comunitaria tuttavia, portatrice delle caratteristiche e dei cambiamenti della società alla quale appartiene, ci propone quotidianamente sempre nuove richieste. È naturale pertanto che come comunità si risponda con un ampliamento dell offerta terapeutica, che faccia fronte in modo adeguato a queste trasformazioni. Recentemente quindi la nostra analisi si è concentrata su tali nuove esigenze ed urgenze degli utenti: le nuove dipendenze patologiche. Anche in questo caso, come nelle dipendenze tradizionali proponiamo uno stile d intervento multidimensionale integrato, articolato con strategie e metodiche coerenti con la specificità dei nuovi stili d addiction: Il progetto TAKE YOUR TIME. L approccio teorico della comunità, che già integra il pensiero psicoanalitico e gruppo analitico con le teoria sistemiche, e l intervento psicoterapeutico con quello pedagogico, si arricchisce dei contributi della teoria cognitivo-comportamentale e dell approccio motivazionale, che si sono dimostrati particolarmente efficaci nel trattamento ambulatoriale di tali nuove forme di addiction, adattandoli al contesto comunitario e a forme di patologia più complesse. Il progetto TAKE YOUR TIME si inserisce all interno del programma della comunità (ugualmente al progetto mamma-bambino denominato Nostos ), condividendone alcuni momenti e sviluppando però procedure, strategie e personale integrativi, rispetto a quelli normalmente già esistenti in comunità. Il nome allude ad un invito centrale per ciascun soggetto: Take your time - prendi il tuo tempo, fai con calma, quindi rifletti, pensaci bene, vai avanti con precauzione. L obiettivo immediato è di creare uno spazio in cui sia possibile decelerare, fermarsi per offrirsi l occasione di una riflessione, di riconoscere la propria dipendenza, darsi l opportunità di acquisire consapevolezza di eventuali aspetti disfunzionali presenti nei propri comportamenti e la possibilità di ricercare soluzioni. Gli obiettivi a più largo raggio riguardano la stabilizzazione del sintomo, attraverso l interruzione dei circuiti di dipendenza, l analisi dei costrutti coinvolti, la maggiore consapevolezza delle situazioni di rischio, la riduzione del comportamento sintomatico attraverso lo sviluppo di un maggiore autocontrollo relativo a condotte responsabili, un cambiamento sensibile dello stile di vita ed la costruzione di alternative personali, relazionali e sociali. In cosa consiste? 3 mesi residenziali e poi weekend Il progetto si concretizza in un percorso Terapeutico, Educativo e Riabilitativo Residenziale, che prevede una prima fase di trattamento residenziale-intensivo della durata di tre mesi, con la prosecuzione in weekend quindicinali per un periodo di minimo 6 mesi fino a 12-18 mesi. 2
A chi si rivolge? Si rivolge a pazienti con dipendenza patologica in presenza e/o assenza di sostanze (cocainomani, gioco d azzardo, internet addiction ecc. ), che non riescono, con il solo trattamento ambulatoriale, a interrompere il comportamento compulsivo, per difficoltà di varia natura. Tuttavia la possibilità di essere inseriti nella fase di trattamento in weekend, richiede, pur nella gravità della comportamento compulsivo d inserimento iniziale, una minore compromissione affettivo-relazionale ed una maggiore integrazione sociale, rispetto alla popolazione che normalmente afferisce alla comunità, e/o soggetti che manifestano il comportamento compulsivo soprattutto durante il fine settimana o/e che ne facciano uso sociale- ricreativo o situazionale sporadico e intermittente. con: Pertanto possono trovare giovamento con tale modalità trattamentale in weekend, pazienti lavoro stabile; situazione familiare non deteriorata; contesto ambientale non a rischio; assenza di compromissioni psicopatologiche e sociali gravi. Come si articola? I tre mesi residenziali: I pazienti vengono inseriti nella fase di comunità denominata F.A.R.O. ( Fase di Accoglienza Residenziale e Orientamento), della durata di tre mesi. Tale inserimento, con la relativa interruzione dell uso discontrollato di sostante e/o del comportamento disfunzionale, offre la possibilità al paziente di staccare dal comportamento compulsivo e di prendersi una pausa. Il supporto degli operatori e il contesto ambientale permettono inoltre all utente di sperimentarsi in una dimensione esperienziale interattiva nuova, non mediata dal comportamento disfunzionale, che in passato ha supportato in modo inautentico le relazioni interpersonali. Gli obiettivi in questa fase del progetto riguardano essenzialmente o far acquisire maggiore consapevolezza in merito al proprio disturbo, o avviare o rinforzare la motivazione al cambiamento e la compliance al trattamento, o iniziare un analisi costruttiva dei costrutti mentali e comportamenti legati all uso delle sostanze, o aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei proprio vissuti emotivi o porre attenzione sulla gestione e/o sul controllo degli impulsi, o individuare strategie e interventi opportuni sul piano comportamentale e terapeutico per migliorare le condizioni di vita, o stabilizzare la terapia farmacologica eventualmente prescritta dal Sert d invio, o costruire col paziente ed il servizio inviante un progetto terapeutico personalizzato per proseguire il trattamento. In questa prima fase del progetto è prevista, secondo procedure già in uso in comunità (vedi allegati) una valutazione diagnostica multidimensionale attraverso: colloqui psicodiagnostici individuali, somministrazione di test psicologici e questionari di autovalutazione, 3
scheda familiare, osservazione clinica delle interazioni gruppali e del comportamento durante la vita quotidiana. Sono previsti durante il periodo di residenza: colloqui individuali, incontri familiari, incontri di gruppo ad orientamento dinamico, incontri di automonitoraggio, ad orientamento cognitivo.comportamentale, L utilizzo di momenti individuali e di gruppo, durante i quali verificare vissuti nei confronti di se stessi e del percorso, con una attenzione particolare alla implementazione della motivazione e della compliance, nonché alle aspettative nei confronti di se stessi e alla reale disponibilità ad impegnarsi, rappresentano un aspetto fondamentale per gli esiti del percorso e per la ritenzione in trattamento. È prevista anche la presenza di uno spazio di gruppo, che abbia come focus l acquisizione di consapevolezza circa emozioni e comportamenti che si presentano in occasione della messa in atto del comportamento d abuso (con o senza sostanza). Come si prosegue dopo i tre mesi residenziali? Al termine dei tre mesi residenziali, a seconda della valutazione relativa agli obiettivi di partenza e ai risultati raggiunti, sono possibili tre opzioni: 1. Il paziente viene dimesso dalla comunità e seguito dal Servizio d invio in trattamento ambulatoriale. 2. Il paziente prosegue il trattamento in comunità con la formula weekend, per un periodo che va da un minimo di 6 mesi, fino a 12-18 mesi 3. Il paziente viene inserito nella fase A.L.T.E.R. (gruppo a lungo termine) del programma della comunità, per un programma personalizzato, che prevede un periodo di trattamento residenziale intensivo più lungo ed articolato. Come è organizzata la fase del programma in weekend? Qualora sia valutato come possibile ed opportuno il rientro a casa del soggetto, in presenza di risorse sufficienti sia sul piano psicologico che sul piano sociale che lavorativo, si stabilisce un programma personalizzato giungendo a definire un contratto terapeutico con obiettivi e strategie chiare. Elementi essenziali del contratto terapeutico sono: Riprendere il lavoro, seguire gli accordi stabiliti con la comunità e la famiglia in merito allo stile di vita, al controllo dell uso del denaro, al monitoraggio dell uso delle sostanze e/o dei comportamenti d addiction, alla prevenzione delle ricadute, essere presente a weekend alterni, ogni quindici giorni, in comunità ( dalle 15.30 del sabato alle 15.30 del lunedì), partecipare ad incontri individuali, familiari, di coppia e di gruppo secondo il programma stabilito con la comunità. 4
Come sono organizzati i weekend di residenza comunitaria? Sabato pomeriggio, dalle 15,30 - Arrivo e verifica controlli effettuati al SerT d appartenenza relativi al periodo di permanenza a casa - sistemazione - Riunione di gruppo: diario (gruppo dinamico, finalizzato all analisi ed elaborazione degli eventi accaduti durante il periodo trascorso a casa,con focus sul riconoscimento ed sulla consapevolezza degli aspetti emotivi) Domenica - Vita comune - Attività organizzate e strutturate che abbiano come obiettivo di proporre ai soggetti apprendimenti volti alla acquisizione di una gestione consapevole e soddisfacente del tempo e/o tempo libero. - Colloqui individuali Lunedì, fino alle 15,30 - Gruppo di automonitoraggio (gruppo ad impostazione cognitivo-comportamentale finalizzato all analisi dei costrutti mentali connessi all uso di sostanze ed alla prevenzione delle ricadute) - Colloquio individuali e/o con la famiglia - Gruppo famiglie RISORSE Come già detto, il progetto viene inserito all interno del programma comunitario più ampio, quindi usufruisce delle dotazioni strutturali e di organico generali della comunità. Tuttavia si è ritenuto assegnare personale aggiuntivo ed aumentare il monte ore di alcuni degli operatori già presenti, per seguire in modo più accurato i pazienti inseriti in questo progetto. Sono pertanto a disposizione del progetto. 1 psicologo-psicoterapeuta gruppo analista, referente scientifico del progetto 1 psicologo-psicoterapeuta terapeuta familiare, coordinatore del progetto 1 assistente sociale, mediatore familiare 2 educatori professionali di comunità, laureati in sc. dell educazione CRITERI E PROCEDURE DIAGNOSTICHE In linea con lo stile di lavoro che abbiamo maturato negli anni preferiamo parlare di processo diagnostico e non di diagnosi. La presa in carico di un soggetto in comunità passa quindi attraverso un processo diagnostico in cui vengono presi in considerazione i diversi aspetti che contribuiscono al manifestarsi delle varie forme di addiction (poliabuso, gap, internet..) e vengono evidenziati alcuni momenti considerati chiave della storia della persona e del suo sintomo, per delineare un progetto terapeutico personalizzato ed efficace nel momento di vita in cui viene effettuata la richiesta d aiuto. Abbiamo quindi individuato un protocollo diagnostico che fa riferimento sia a strumenti generali consolidati della valutazione clinica, sia, in considerazione delle diverse tipologie di addiction, ad ulteriori strumenti e criteri di valutazione, specifici per tipologia. 5
Strumenti diagnostici generali: Colloquio clinico con schede predisposte per la raccolta dei dati personali, della storia della dipendenza e per la scheda famiglia (Allegati dal n.1 al n.9) test di personalità (MMPI, Luscher, ASI) e scale specifiche per il gambling (Sogs) DSM IV con riferimento agli assi I, II e V (la scala VGF e del funzionamento globale) per le diverse patologie di dipendenza ed abuso ed eventuali comorbilità psichiatriche, valutazione delle risorse: o individuali (degenerazione eventuale dei processi adattivi, di socializzazione e lavorativi), o familiari, o sociali (rete dei servizi istituzionali e rete dei servizi privati, modalità di relazioni nel territorio d origine) I criteri generali che si possono utilizzare per formulare una valutazione dell utente e del suo progetto personalizzato riguardano quindi: caratteristiche cliniche, tipologia di addiction e livello di compulsione, modalità con la quale si rapporta all oggetto e/o comportamento d addiction, livello di integrazione sociale e lavorativa, ipotesi di percorso terapeutico. 6