Massimizzazione del profitto Diversi tipi di impresa Obiettivo dell impresa: massimo profitto Profitto Economico e Profitto Contabile Costo Economico (Costo Opportunità) Profitto Normale e Etra-Profitto Massimizzazione del profitto e Concorrenza Perfetta Massimizzazione del profitto nel Breve Periodo Condizioni di primo e secondo ordine Statica Comparata Curve di domanda inversa dei fattori Massimizzazione del profitto nel Lungo Periodo
DIVERSI TIPI DI IMPRESA Impresa individuale Proprietà di un singolo individuo Società di persone (Cooperativa ) (responsabilità illimitata) Società semplice Società in nome collettivo Società di capitali Organizzazioni a cui la legge attribuisce un esistenza separata (responsabilità limitata) da quella dei proprietari dei debiti sociali risponde solo il patrimonio sociale SRL SPA trattabilità dei titoli versamento iniziale di capitali
Noi trattiamo l impresa come se ci fosse un imprenditore capitalista una figura centrale che controlla e dirige nel proprio interesse. Come se ci fosse un unico decisore. Non esaminiamo gli aspetti organizzativi interni dell impresa.
Ogni azienda si trova ogni giorno di fronte a numerosissime scelte: quale bene produrre in che quantità quali input impiegare e in che quantità etc. Vogliamo costruire un modello che ci permetta di analizzare come le aziende prendono le proprie decisioni e di prevedere il loro comportamento. Questo modello sarà anche di ausilio ad un manager nel prendere le proprie decisioni. Per prevedere il comportamento di un individuo bisogna innanzitutto conoscere i suoi obiettivi Non è possibile prevedere come un agente si comporterà senza sapere quali obiettivi persegue.
La teoria dell impresa si basa sul presupposto che le imprese cerchino di massimizzare i profitti. Ora dobbiamo. definire in modo più preciso il profitto. stabilire se il presupposto della massimizzazione del profitto sia ragionevole.
DIFFERENZA TRA PROFITTO ECONOMICO E PROFITTO CONTABILE Il profitto è uguale ai ricavi totali meno i costi totali Π = R C Valutare i ricavi di un impresa è abbastanza semplice: basta moltiplicare il prezzo unitario per il numero di unità vendute. Più complesso è valutare i costi. A volte vi sono differenze tra il modo in cui le aziende da un lato e gli economisti dall altro misurano i costi. Bisogna distinguere tra : Costo Economico Costi Contabili
CONTABILITÀ AZIENDALE: MISURAZIONE DEI RISULTATI DELLA GESTIONE DELL AZIENDA I contabili si occupano dei rendiconti finanziari dell azienda, con una visione retrospettiva, una visione rivolta al passato. Ogni azienda produce ogni anno Bilancio di Flusso (CONTO ECONOMICO) Bilancio di Stock (STATO PATRIMONIALE)
Bilancio di Flusso (CONTO ECONOMICO) Il conto economico, o conto dei profitti e delle perdite, è un documento che riassume tutti i ricavi e i costi relativi ad un dato periodo di tempo. Misura l andamento dell impresa durante l anno. Suo scopo precipuo è quello di determinare l utile netto (o profitto) prodotto dall azienda in quel periodo di tempo (di solito si usa un anno, ma sono possibili anche conti economici riferiti a periodi più brevi o più lunghi). Bilancio di Stock (STATO PATRIMONIALE) È il documento che fotografa il valore del patrimonio aziendale in un determinato istante. Resoconto della situazione finanziaria dell azienda in una certa data. Questo documento consta di due sezioni contrapposte: da un lato: attività (proprietà dotate di valore economico, o crediti posseduti dall impresa; proprietà e i crediti che l azienda vanta) dall altro: passività (debiti e obbligazioni dell impresa; l insieme dei debiti che fanno capo ad un soggetto economico) + patrimonio netto. Passività a breve termine indebitamento generalmente verso le banche per finanziare le spese correnti; passività a medio-lungo termine - indebitamento verso istituti di credito speciale, obbligazioni per finanziare gli investimenti)
ANALISI ECONOMICA Economisti e Managers hanno una visione rivolta al futuro. Ci domandiamo come viene presa una decisione economica, non si tratta più della registrazione di quello che è successo. La definizione dei costi fornita dall economista è più ampia di quella contabile. Dobbiamo capire che diversità intercorre tra Costo Economico Costo Contabile.
COSTO ECONOMICO: COSTO OPPORTUNITÀ I costi vengono valutati nell analisi economica considerando i costi opportunità di tutte le risorse utilizzate (di tutti gli inputs). Le risorse sono scarse: ogni volta che si usa una risorsa in un dato modo si esclude la possibilità di utilizzarla in modo diverso. Fare una scelta significa rinunciare a qualche cosa e l alternativa esclusa rappresenta il costo opportunità. Il costo opportunità di un input: remunerazione che il fattore avrebbe ottenuto nel migliore utilizzo alternativo disponibile. I costi opportunità di una decisione comprendono tutte le conseguenze, sia che esse riflettano una transazione monetaria o meno. COSTI CONTABILI La contabilità aziendale comprende in genere solo le transazioni in cui si verifica un effettivo trasferimento di denaro. Inoltre i contabili seguono una serie di regole predefinite o convenzioni contabili
In alcuni casi i costi opportunità (o spese effettive) coincidono con i costi espliciti. Le remunerazioni dei fattori produttivi acquistati su un mercato concorrenziale rappresentano il loro costo opportunità. Nei mercati concorrenziali il prezzo viene spinto al livello dell alternativa migliore ed è quindi uguale al costo-opportunita. Ma non tutti i costi opportunità compaiono nel conto profitti e perdite perché in generale la contabilità aziendale comprende soltanto le transazioni in cui si verifica un effettivo trasferimento di denaro. Alcuni importanti costi opportunità non risultano nel conto profitti e perdite. I costi opportunità sono particolarmente importanti quando si analizzano transazioni che avvengono al di fuori dei mercati. Ad esempio: Nelle piccole imprese a conduzione famigliare spesso le ore lavorative dei membri della famiglia non sono pagate e quindi non vengono conteggiate nei costi.
Profitto Economico Nel calcolo del profitto economico includiamo il costo opportunità di tutte le risorse utilizzate nel processo produttivo. Quindi se imprenditore-proprietario includiamo il costo opportunità: per il lavoro del proprietario per il capitale fisico dell impresa (se di proprietà) Quindi nel calcolo del costo economico includiamo anche il profitto normale: il reddito ottenibile nella migliore alternativa cui l impresa rinuncia. In C vanno compresi tutti i costi opportunità e quindi anche i profitti normali Π = R C etra-profitto Chiamiamo profitto normale per quell attività la remunerazione appena sufficiente a coprire il costo opportunità dell imprenditore, ossia il profitto appena sufficiente ad indurlo ad intraprendere l attività (a continuare a svolgere l attività).
MERCATI CONCORRENZIALI n outputs (impresa multi prodotto) m inputs R = i p i y i C i = m j = w j ji Per tutti i prodotti R = n i = p i y i C = n m i = j = w j ji
Massimizzazione del profitto con un fattore variabile ma w w py sub ), ( f y = ), ( ma w w pf CPO 0 ), ( * = w y p CSO 0 ), ( * y p
Vincolo tecnologico: y = f, ) ( Funzione obiettivo: rette di isoprofitto π = py w w w y = π + + p p w p * ( w Soluzione: p, w ) = Domanda del fattore Quantità del fattore che massimizza il profitto per un dato valore di p e w