LE IMPRESE FRANCESCO PELAGALLO 18

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LE IMPRESE FRANCESCO PELAGALLO 18

IMPRESE FORME GIURIDICHE L impresa può essere esercitata sotto diverse forme giuridiche: Impresa individuale: unità economica base, è quel tipo di impresa che fa riferimento a un solo titolare (l'imprenditore persona fisica) il quale è quindi l'unico responsabile e anche l'unico promotore della sua iniziativa imprenditoriale: tutta l'attività ricade su di lui e sulla sua capacità lavorativa. Tale tipologia di impresa è priva di personalità giuridica e non si configura alcuna autonomia patrimoniale, in quanto non vengono tenuti distinti in capo al medesimo soggetto i rapporti a lui facenti capo quale imprenditore e quelli estranei all impresa; l imprenditore pertanto risponde illimitatamente e personalmente con tutto il proprio patrimonio per le obbligazioni assunte nell esercizio dell attività imprenditoriale. Qualora l imprenditore si avvalga della collaborazione del coniuge o di altri familiari (parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado), si configura l impresa coniugale/familiare. Anche in tale eventualità, l imprenditore rimane l unico soggetto di riferimento, in quanto il coniuge o i familiari lavoratori si limitano a collaborare nell impresa altrui e non cogestiscono. Se, infatti, il coniuge o i familiari gestissero in19 comune l impresa, si configurerebbe una società commerciale.

IMPRESE FORME GIURIDICHE Società di persone: società che non hanno personalità giuridica ed hanno un autonomia patrimoniale imperfetta, pertanto è prevista per i soci la responsabilità illimitata (oltre alla società dopo che il creditore della società ha tentato di soddisfare il proprio credito escutendo il patrimonio sociale anche il socio risponde per le obbligazioni sociali con tutto il suo patrimonio personale) e solidale (il creditore della società può, a sua scelta, rivolgersi ad uno qualsiasi dei soci illimitatamente responsabili e pretendere anche da lui solo l'adempimento dell'intera obbligazione, fatta salva per quest ultimo la possibilità di rivalersi sugli altri soci per la parte di loro spettanza) rispetto alle obbligazioni assunte dalla società, tranne per alcune eccezioni disciplinate dalla legge. Esse si caratterizzano per il rilievo centrale della persona del socio nella gestione delle principali dinamiche societarie; il contratto di società, pertanto, si presenta come un contratto stipulato intuitus personae in base al quale sono l identità e le qualità personali di ciascun contraente a determinare il consenso degli altri contraenti. La legge non prevede l assemblea dei soci; per modificare l atto costitutivo, il contratto di società e i patti della società, è necessario il consenso di tutti i soci, salvo diversa previsione dell atto costitutivo stesso. Le società di persone commerciali si distinguono in: Società in nome collettivo (S.n.c.), caratterizzata dal fatto che l amministrazione e la rappresentanza spettano generalmente a ciascun socio disgiuntamente dagli altri; sono ammessi tuttavia patti contrari e i soci, in sede di costituzione della società, possono decidere di scegliere un sistema di amministrazione congiuntiva (ove gli amministratori debbono operare, per l appunto, congiuntamente) sia per l attività ordinaria che per la straordinaria, oppure disgiuntiva (ove ogni amministratore può operare da solo, salvo il potere di ogni altro amministratore di porre un veto preventivo per un singolo atto) solo per l ordinaria e congiunta per la straordinaria; è anche possibile riservare l amministrazione ad alcuni soltanto dei soci. Società in accomandita semplice (S.a.s.), caratterizzata dalla presenza di due categorie di soci, gli «accomandatari» e gli «accomandanti»; ai primi, spetta in via esclusiva la rappresentanza, l'amministrazione e la gestione della società ed hanno una responsabilità illimitata e solidale per l'adempimento delle obbligazioni sociali; ai secondi, non spetta l'amministrazione e rispondono per le obbligazioni sociali nei limiti della quota conferita, salve alcune eccezioni disciplinate dalla legge. Società semplice (S.s.), costituente la forma più elementare di società (e beneficia, pertanto, di disposizioni semplificate, anche fiscali), caratterizzata dal fatto che non può esercitare attività commerciale ma è dedicata all attività agricola (compresa l attività 20 agrituristica!), professionale in forma associata, alla gestione di immobili o di partecipazioni societarie. Per il resto, vale quanto specificato per la S.n.c.

IMPRESE FORME GIURIDICHE Società di capitali: si tratta di unità economiche dotate di personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale: quindi, soltanto la società con il suo patrimonio risponde delle obbligazioni sociali. Il socio, pertanto, ha una responsabilità limitata al capitale conferito, non assumendo alcuna responsabilità personale, neanche sussidiaria, per le obbligazioni sociali (tranne i casi previsti dalla legge). Tale forma giuridica generalmente prevede la presenza di quattro organi: l assemblea, con una competenza limitata alle decisioni di maggior rilievo per l ente, che nomina e revoca gli amministratori, determina gli indirizzi di fondo della gestione, modifica il contratto di società, delibera su atti di gestione straordinaria, e si deve riunire almeno una volta all anno per l approvazione del bilancio di esercizio redatto dagli amministratori (da depositare presso il Registro Imprese della Camera di Commercio di competenza); gli amministratori, a cui è demandata la rappresentanza e la gestione della società per l attuazione dell oggetto sociale; il collegio sindacale, organo di controllo e di vigilanza sull attività degli amministratori e sull osservanza della legge e dell atto costitutivo; il revisore legale, a cui è demandata la revisione legale dei conti. Le società di capitali si distinguono in: Società per Azioni (S.p.A.): è certamente il prototipo delle società di capitali e costituisce il principale modello di società commerciale più idonea ai grandi investimenti. Per la sua costituzione è richiesto un capitale (diviso in azioni) minimo di 50.000 euro. Le società per azioni possono essere di due tipi: aperte, che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio (società quotate e con azioni diffuse) e chiuse, che non vi fanno ricorso. Nelle società chiuse la revisione legale può essere affidata, in forza di specifica clausola statutaria, allo stesso collegio sindacale; nelle società aperte invece spetta per legge necessariamente ad una società di revisione. L amministrazione della società può essere affidata anche a non soci e può essere organizzata secondo tre modelli distinti: quello tradizionale (che verte sul consiglio di amministrazione che può delegare proprie attribuzioni ad un comitato esecutivo composto da alcuni dei suoi componenti, o ad uno o più dei suoi componenti o su un amministratore unico), quello monistico (di derivazione anglosassone, in cui non è previsto il collegio sindacale e l amministrazione e il controllo sono affidati ad un consiglio di amministrazione e ad un comitato di controllo costituito al suo interno da 1/3 degli amministratori, aventi particolari requisiti di professionalità e indipendenza) e quello dualistico (di derivazione tedesca, in cui l amministrazione è affidata ad un consiglio di gestione, nominato/revocato dal consiglio di sorveglianza che svolge la funzione di controllo in sostituzione del collegio sindacale e al quale è riservata anche l approvazione del bilancio di esercizio che a sua volta è nominato dall assemblea). Gli amministratori, comunque, durano in carica tre anni e, se previsto dallo statuto, sono rieleggibili. 21 (continua società di capitali.)

IMPRESE FORME GIURIDICHE (.continua società di capitali) Di seguito, una esemplificazione schematica dei modelli di governance applicabili alle S.p.A.: MODELLO TRADIZIONALE MODELLO DUALE MODELLO MONISTICO Assemblea degli Azionisti Assemblea degli Azionisti Assemblea degli Azionisti C.d.A. o Amminist ratore Unico Collegio sindacale Revisore Società di revision e Consiglio di sorveglian za Consiglio di gestione Revisore Società di revision e C.d.A. Comitato per il controllo sulla gestione Revisore Società di revision e 22 Matrice culturale nazionale, in cui solitamente la proprietà delle imprese è saldamente nelle mani di una famiglia (azionista di riferimento) e, anche in caso di quotazione, il flottante è limitato. Inoltre, vi è una ridotta separazione tra proprietà e management Matrice culturale tedesca che, in considerazione di assemblee instabili e dagli assetti in continua mutazione, tende a una netta separazione tra proprietà e management, con il consiglio di sorveglianza che sottrae rilevanti poteri all assemblea, per garantire la stabilità e la continuità della società Matrice culturale anglosassone, in cui vi è un ampia diffusione della public company, nella quale solitamente non esiste alcun azionista di riferimento interessato a partecipare in maniera attiva alle decisioni aziendali (continua società di capitali.)

IMPRESE FORME GIURIDICHE (.continua società di capitali) Società in accomandita per Azioni (S.a.p.A.): figura assimilabile alla S.p.A. in cui coesistono due diversi gruppi di azionisti, i soci accomandanti, esclusi dall amministrazione e responsabili limitatamente al proprio conferimento, ed i soci accomandatari, amministratori di diritto e personalmente e illimitatamente responsabili. Il modello ordinario e quello dualistico sono compatibili con le norme della S.a.p.A., mentre non lo è il modello monistico in quanto nelle S.a.p.A. si presuppone la separazione fra gestione e controllo Nella prassi questo modello societario non ha mai avuto grande diffusione, se non in pochi sporadici casi in cui è stata utilizzata come cassaforte di famiglia. Gli accomandatari, infatti, sono di diritto amministratori (senza limiti di tempo!) e le norme sulla nomina dei nuovi amministratori nel corso della vita della società attribuiscono un diritto di veto sulla scelta dei nuovi a quelli già in carica, rendendo così il gruppo di comando sicuro da tentativi di scalata della società attuati mediante rastrellamento delle azioni sul mercato. Società a responsabilità limitata (S.r.l.): è certamente una delle forme più ricorrenti per svolgere attività d impresa. Tradizionalmente destinata ad imprese di dimensioni più ridotte rispetto alla società per azioni, sta cominciando ad essere utilizzata anche per imprese di notevoli dimensioni, in quanto caratterizzata da maggiore duttilità organizzativa. E dotata di un autonomia patrimoniale perfetta e i soci non sono responsabili personalmente per le obbligazioni sociali, anche se hanno agito in nome e per conto della società. Il capitale non è costituito da azioni, ma da quote e, per la sua costituzione, il conferimento minimo di 10.000 euro è stato ridotto ad 1 euro, con l applicazione di disposizioni patrimoniali dedicate. E caratterizzata da estrema flessibilità per l amministrazione: si può avere un amministratore unico, un consiglio di amministrazione (che può delegare proprie attribuzioni ad un comitato esecutivo composto da alcuni dei suoi componenti, o ad uno o più dei suoi componenti), forme di amministrazione congiuntiva (ove gli amministratori debbono operare, per l appunto, congiuntamente) o disgiuntiva (ove ogni amministratore può operare da solo), o forme di amministrazione mista (congiuntiva per taluni atti e/o categorie di atti e disgiuntiva per il resto). La durata degli amministratori è liberamente determinata nello statuto o dall assemblea all atto della nomina. Lo statuto può prevedere metodi alternativi all assemblea di formazione delle le decisioni dei soci, come la consultazione o il consenso resi per iscritto (lo stesso documento che circola tra i vari soci che lo sottoscrivono). L esistenza di un organo di controllo e del revisore legale è necessaria solo al ricorrere di alcune circostanze 23 previste dalla legge; in tali casi, se lo statuto non dispone diversamente, le funzioni di revisione contabile spettano all organo di controllo, e questi può essere costituito da un collegio sindacale ovvero da un sindaco unico.

IMPRESE - CLASSIFICAZIONE DIMENSIONALE La Commissione Europea attraverso la Raccomandazione del 6 maggio 2003 n. 1442 ed i relativi allegati, ha stabilito la classificazione dimensionale delle imprese in modo preciso ed unitario, come di seguito sintetizzato: microimpresa, quando il numero dei dipendenti è inferiore a 10, quando il fatturato annuo o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale annuo non superano i 2 milioni di Euro; piccola impresa, quando il numero di dipendenti è inferiore a 50, quando il fatturato annuo o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale annuo non superano i 10 milioni di Euro; media impresa, quando il numero dei dipendenti è inferiore a 250, quando il fatturato annuo non supera i 50 milioni di Euro o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale non supera i 43 milioni di Euro; grande impresa, quando il numero dei dipendenti è pari o superiore a 250, quando il fatturato 24 annuo supera i 50 milioni di Euro o il totale dell'attivo dello Stato Patrimoniale supera i 43 milioni di Euro.

IMPRESE - CARATTERISTICHE DEL MERCATO ITALIANO Chiariti i protocolli di classificazione dimensionale delle imprese stabiliti a livello comunitario, si procede a descrivere brevemente i risultati di una ricerca riguardante le caratteristiche delle imprese costituenti il mercato italiano, basata su dati ISTAT relativi all anno 2006, pubblicata nel 2009 dall Ufficio Studi Confcommercio: il mercato italiano appare costituito in maniera preponderante da piccole e medie imprese (PMI), rappresentanti il 99,9% del totale (4.335.446 su 4.338.766) e produttrici il 72,4% (esclusa l agricoltura) del valore aggiunto nazionale; le PMI, oltre a costituire l ossatura del sistema produttivo nazionale, danno un contributo in termini di occupazione significativo, impiegando oltre l 81% degli occupati, in particolare nel settore dei servizi (circa il 49%); la quasi totalità delle PMI (4.117.489 unità, pari al 94,9%) è costituita da imprese con meno di 10 addetti;il resto è formato da imprese che impiegano da 10 a 49 addetti (196.090 unità,pari al 4,5%), mentre le PMI di taglia più grande (da 50 a 249 addetti) sono appena 21.867, ossia lo 0,5% del 25 totale.

IMPRESE - CARATTERISTICHE DEL MERCATO ITALIANO Il mercato italiano, oltre ad essere costituito quasi totalmente da PMI, è caratterizzato anche dal fatto che la maggior parte delle imprese (anche quelle più grandi) sono a proprietà concentrata, ovvero, più nel dettaglio: la proprietà è detenuta da un ristretto numero di soggetti, spesso legati da rapporti familiari e spesso legati al fondatore; i proprietari, oltre ad esercitare il supremo potere decisionale per il tramite della maggioranza dei voti in assemblea, nella maggioranza dei casi, si occupano anche delle attività operative all interno dell azienda (ridotta separazione tra proprietà e management); vi è quindi la concentrazione sugli stessi soggetti delle fonti dei capitali necessari e delle risorse di natura «imprenditoriale» (capacità creativa ed innovativa) e «manageriale» (abilità tecniche, applicate ad ambiti specifici). 26

IMPRESE - CARATTERISTICHE DEL MERCATO ITALIANO Le caratteristiche dell impresa a proprietà concentrata ne determinano punti di forza e di debolezza, di seguito sinteticamente elencati: Puntidiforza: Unità di intenti e dedizione. La concentrazione della proprietà in soggetti legati da vincoli di natura familiare determina, generalmente, la condivisione degli obiettivi di fondo, per cui tendenzialmente non si creano conflitti nella gestione aziendale. Si genera, inoltre, una forte identificazione tra il fondatore/proprietario/manager e l azienda, al punto che questa viene spesso considerata e vissuta dal fondatore come una sorta di estensione del proprio «io» e ciò porta a moltiplicare lo slancio, la dedizione e le energie. Agilità. La sovrapposizione tra proprietà e management, coadiuvata dalla coesione determinata dai legami familiari, assicura la rapidità del processo decisionale e riduce i rischi legati alla burocraticizzazione dello stesso. Tale snellezza permette inoltre una elevata flessibilità e capacità di adattamento alle mutevoli condizioni ambientali. 27 (continua impresa a proprietà concentrata.)

IMPRESE - CARATTERISTICHE DEL MERCATO ITALIANO (. continua impresa a proprietà concentrata) Punti di debolezza: Debolezza finanziaria. La possibilità di crescita dell azienda sono limitate dall estensione del patrimonio della ristretta cerchia dei proprietari. Tipicamente, questi ultimi sono riluttanti ad integrare nuovi soci per evitare di dover condividere il potere decisionale, per cui l azienda: o rinuncia a nuove possibilità di crescita; o si indebita; o si affida al ad ulteriori apporti di capitale da parte dei proprietari, nei limiti del loro patrimonio personale, determinando però in tal modo per i soci un rischio di concentrazione patrimoniale su un solo investimento. Debolezza manageriale. L assenza di separazione tra proprietà e management fa sì che la gestione dell azienda sia più improntata sulle relazioni e gli equilibri familiari che sulle effettive capacità dei singoli soggetti. Inoltre, alla riluttanza da parte della proprietà ad affidare/condividere la gestione aziendale con soggetti esterni, si aggiunge la scarsa attrattività di una piccola azienda per manager «professionali» a causa delle limitate prospettive di carriera ed autonomia sotto l egemonia familiare che detiene il controllo. Accentramento del potere e delle competenze. L agilità, la flessibilità e la rapidità del processo decisionale hanno come rovescio della medaglia il fatto che il processo decisionale e le linee di azione intraprese dall azienda risultano vincolate dalle abilità e dalle risorse imprenditoriali e manageriali apportate dalla proprietà, nella quale si verifica quindi un rigido accentramento del potere e delle competenze. Traumaticità del passaggio generazionale. Il passaggio generazionale spesso porta a un declino, più o meno grave, dell azienda; infatti, mentre la proprietà si eredita, non è detto che nell ambito della famiglia che detiene la proprietà sia possibile rinvenire i soggetti capaci di apportare le risorse imprenditoriali e manageriali necessarie all azienda. Per non mettere a rischio la continuità aziendale è quindi necessario programmare nel tempo e gestire con razionalità il passaggio generazionale, ampliando la base decisionale e manageriale rispetto alla sola famiglia, con grande cura del processo 28 di trasferimento delle competenze alla base della competitività aziendale.