IL CONTRIBUTO DEL CENTRO DIURNO ALZHEIMER «LE CIVETTE», FIRENZE, NEL TRATTAMENTO PSICOSOCIALE DEI BPSD

Documenti analoghi
Il ruolo del consulente medico e della terapia psicofarmacologica in Centro Diurno Alzheimer

CENTRO DIURNO ALZHEIMER «LE CIVETTE»: EMOTION ORIENTED THERAPY E LAVORO PERSONALIZZATO. G.Gori P.Pizziolo N.Zini I.Zilli P.Brandini M.

I Sessione ore 9,30. La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G.

VIII Convegno Il contributo delle UVA nell assistenza dei pazienti con demenza

Regione Umbria (a); A.M.A Umbria (b); ASL 1 Umbria (c); ASL 2 Umbria (d), ASL 3 Umbria (e). (UVA) nell assistenza dei pazienti con demenza

DEMENZE Qualità e innovazione nell assistenza residenziale

FONDAZIONE STEFANIA RANDAZZO. Vicini ai più deboli. Sempre.

IL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili meccanismi implicati nella riduzione dello stress del caregiver

Centri diurni e Moduli Alzheimer: Offerta e case mix in Toscana

Giornata di studio. relazioni funzionali UVM, UVA e Medicina Generale. Firenze, 8 Maggio UF Integrazione socio sanitaria U.O.

ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia

Stimolazione multisensoriale passiva. L esperienza fiorentina Snoezelen

STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL BISOGNO SOCIALE

IV SESSIONE: Il contributo dei Centri Diurni-parte II Moderatore: R. Nicoli

Ring: Strumenti Formativi per Caregiver

SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica

Doll Therapy. Musico terapia

I centri diurni Alzheimer in Toscana Offerta e case mix

II sessione Assistenza multidisciplinare dell anziano nel territorio. Moderatori Dott.ssa M. Loffredo, Dr. M. Parisi, Dott.ssa L.B.

Parma, 19 Novembre 2010 Dott.ssa Mariella Martini Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali, Regione Emilia Romagna

PROGETTO DI STIMOLAZIONE COGNITIVA IN PAZIENTI CON DISTURBO NEUROCOGNITIVO LIEVE NELLA ASL TO3

A.P.S.P. "S. Spirito - Fondazione Montel"

CONVEGNO INCONTRO. NUOVI PERCORSI DI CURA PER LE PERSONE ANZIANE CON DISTURBI COGNITIVI. Una revisione critica dello stato dell'arte.

Parte IV - TRATTAMENTO PSICO-SOCIALE

L analisi funzionale, o ABC, della demenza

CENTRO DIURNO PER SOGGETTI AFFETTI DA MORBO DI ALZHEIMER ED ALTRE DEMENZE: REQUISITI GESTIONALI

GLI EFFETTI DELLA BIODANZA NEGLI ANZIANI CON ALZHEIMER E NEI CAREGIVER CHE LI ASSISTONO

Percorso per la presa in carico socio-sanitaria sanitaria delle persone con demenza nella ASL 2 Lucca. Marco Vista Marco Farne

La presa in carico della demenza sul territorio del distretto di Parma: il percorso dell equipe

MODELLO ARD Advanced Rehabilitation in Dementia Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di DOTT. LIVIO DAL BOSCO DOTT. DAVIDE BARRA

la demenza: insieme si può!

La disabilità dell anziano sul piano psicogeriatrico

ALLA RICERCA DELLA QUALITÀ DI VITA NEL PAZIENTE CON DEMENZA IN FASE AVANZATA: QUALI VALUTAZIONI?

L apertura delle RSA al territorio

IPASVI 27 MARZO dott.ssa Monica De Martinis Fondazione e CSA Bedizzole

L ARS per la Demenza. Firenze 21 settembre Paolo Francesconi Matilde Razzanelli

Disturbi cognitivi. Carlo Adriano Biagini Antonella Notarelli

15 congresso nazionale AIP

LA DEMENZA NELLA POST ACUZIE

IL PAESE RITROVATO. La Meridiana Due s.c.s. - Monza

La famiglia e i primi sintomi di malattia

(omissis) LA GIUNTA REGIONALE. a voti unanimi... delibera

VALUTAZIONE E CURA DEL DELIRIUM IN UN GRUPPO DI PERSONE ANZIANE RICOVERATE IN UNA UNITA DI CURE SUB ACUTE

Il Paziente Anziano Cronico Complesso

La Malattia di Alzheimer

CORRELAZIONE TRA STATO NUTRIZIONALE E FUNZIONE COGNITIVA IN UNA POPOLAZIONE DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA

Percorso regionale di sostegno ai caregiver

Animazione e nuove tecnologie

Il percorso diagnosticoterapeutico-assistenziale. per le demenze della Regione Emilia- Romagna

Respectful Caring for the Agitated Elderly

D.G.R. n.x/2942del Prof.ssa Elvira Schiavina

La presa in carico della persona con demenza in Toscana

SINERGIE TERAPEUTICHE

CONVEGNO AGeSPI Lombardia Il giovane volto dei Servizi socio-sanitari della Regione Lombardia

Il processo di miglioramento dell assistenza alle persone dementi ospiti nelle strutture residenziali convenzionate

IL PAZIENTE ANZIANO: ELEMENTI DI SPECIFICITÀ E DI COMPLESSITÀ. Invecchiamento

DOTT. SSA VALENTINA COTTONE Psicologa clinica e della salute Tecnico della riabilitazione psichiatrica Esperto dei processi di apprendimento Tutor

Ordine dei medici della Provincia Autonoma di Trento. CONVEGNO INTERNAZIONALE La longevità nella disabilità intellettiva AADS-I.

RSA FAMAGOSTA 29 APRILE 2015 RSA APERTA UNA RISORSA PER LA FAMIGLIA A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA

La rete demenze a Modena. Andrea Fabbo UOC Geriatria- Disturbi Cognitivi e Demenze

La sicurezza nella gestione clinica dei farmaci nelle strutture/servizi sociosanitari, quali specificità. Bologna, 3 dicembre 2015 Sala Poggioli

Demenza, Alzheimer e Stimolazione Cognitiva: Use it or Lose it Pubblicato da Alice Mannarino il 30 mar 2012

Comparazione dello stress dei caregiver di pazienti affetti da Malattia di Alzheimer o Demenza Vascolare

La Valutazione Multidimensionale nella nuova misura RSA Aperta

Ter o Sic Musicoterapia Doll Therapy Ther

R.O.T e Igiene del sonno Teatro S.Chiara Volterra, 30 Giugno D ott.aglaia Vara

CONVEGNO PROVINCIALE Di CaFè in CaFè Il progetto locale: l accordo di programma e le attività correlate

LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI PER LA GESTIONE DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E LA RIDUZIONE DEL BURNOUT NELLA CURA DELLE DEMENZE IN RSA

Elenco documenti ASP Montevarchi ASP MONTEVARCHI

Centro diurno terapeutico Manno

Il Ruolo del Fisioterapista nel Centro Diurno Alzheimer

Aldo Tosto* DEMENZA ed INCONTINENZA URINARIA

Responsabile Centro Demenze Unità Alzheimer, Italian Hospital Group di Guidonia, Roma UN MODELLO DI ASSISTENZA DOMICILIARE NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER

IL DOLORE NELLE RESIDENZE

Corso per BRAIN TRAINER

IL RUOLO DEL FARMACO NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE CON MALATTIE NEURODEGENERATIVE

Progetto Personalizzato

Dott.ssa Simona Mondino

DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina

Secondo stime recenti un milione di ammalati di demenza in Italia. Ad ogni ammalato si affianca per anni almeno un caregiver.

PAI e PDTA ROBERTO SCARANI UO CURE PALLIATIVE E TERAPIA DEL DOLORE ASST NORD MILANO

Rita D Alfonso, Daniela Bertazzoni, Cinzia Siviero, Anna Molteni, Stefania La Rocca- Fondazione Casa Famiglia San Giuseppe Onlus Vimercate

I Centri Diurni. Carlo Adriano Biagini

Lo spazio a supporto del benessere biopsico-sociale: il Centro Diurno Margherita di Fano

CASA DELL ANZIANO S.CAMILLO Convegno 25 maggio 2019 LA CASA DELL ANZIANO COME POLO DI SERVIZI PER LE FAMIGLIE E IL TERRITORIO

Progetto Personalizzato

Roma 25 settembre 2010

Problemi ancora aperti nella gestione del malato di Alzheimer

A 2 anni dall inizio. Firenze 12 dicembre Ministero della Salute - CCM Area Sostegno a progetti strategici di interesse nazionale

SCHEDA PROGETTO E RIVALUTAZIONE / VERIFICA

d iniziativa dei senatori AIELLO, MANDELLI, RIZZOTTI, FLORIS, ZIZZA, LIUZZI, PAGANO, BILARDI, GUALDANI e SPILABOTTE

Parte III - REQUISITI DI PERSONALE. Elena Razzi, Veronica Caleri, Donatella Calvani, Nicola Nesti

Il programma COTID di terapia occupazionale a domicilio per le persone con demenza

Doll Therapy. Sensory Therapy. Musico terapia. Terapia

ANALISI RETROSPETTIVA DEI PAZIENTI PRESI IN CARICO PER L ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (A.D.I.) PER PERSONE CON DEMENZA (ADIDEM) E LORO CAREGIVER

MOVIMENTO E AUTONOMIA

L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI

Servizi innovativi e nuovi approcci non farmacologici Dott. Cilesi Ivo

Dott.ssa Valentina Insigne

IL MMG DI FRONTE AL PROBLEMA DELLE MALATTIA DI ALZHEIMER E DELLE DEMENZE

Transcript:

IL CONTRIBUTO DEL CENTRO DIURNO ALZHEIMER «LE CIVETTE», FIRENZE, NEL TRATTAMENTO PSICOSOCIALE DEI BPSD G.Gori P.Pizziolo N.Zini F.Rosati P.Brandini M.Piccininni IV CONVEGNO NAZIONALE CDA PISTOIA 2013

Il Centro Diurno come risorsa per il territorio Nel nostro contesto socioculturale l 80% dei pazienti affetti da demenza vive per molti anni nell ambito familiare. Poi: evoluzione dei deficit cognitivi perdita dell autonomia comparsa BPSD contesto familiare numericamente ridotto Richiesta d aiuto esterno.

Funzionalità e obiettivi clinici del CD Alzheimer Riduzione Del Carico Assistenziale Caregiver Miglioramento della qualità della vita del soggetto (emotion oriented therapy) Riduzione dei BPSD BEHAVIOURAL AND PSYCHOLOGICAL SYMPTOMS ASSOCIATED WITH DEMENTIA Conn D. et al. (2007), Vigorelli (2012)

Progetto assistenziale individualizzato indica uno dei requisiti minimi organizzativi delle attività sanitarie da parte di strutture pubbliche e private (DPR 14/1/1997) rappresenta il requisito per autorizzazione al funzionamento e per accreditamento della RSA (DGR 14/12/2001)

Il progetto assistenziale individualizzato valutazione multidimensionale domini : Assistenziale-Sanitario-Cognitivo- Comportamentale (con particolare riferimento alla storia biografica)

Il progetto assistenziale individualizzato il PAI è soggetto a verifica periodica: gli obiettivi individuati devono essere misurabili il ruolo dei familiari: parte integrante degli interventi del PAI, al fine di ottenere il massimo raggiungimento dei risultati voluti l'output atteso è il miglior benessere possibile della persona, nonostante la malattia e la disabilità

18 ospiti - età media 77.6 m/f 7-11 (18) M.M.S.E 9,13 BADL 2,8 IADL 7,73 BANSS 13,87 CIRS c. 2,1 CIRS s 1,17 CBI 50,2 EBS 16,3 CDS 5,13 CMAI 30,3 N.P.I. 29,4 CDR 3,29 Medie centro (prima valutazione)

ATTIVITA DEL CENTRO Attività domestiche / giardinaggio / cucina Musicoterapia (individuale e di gruppo) Arteterapia attività espressive Attività di Reminiscenza Fisioterapia e attività motoria Proiezione film, documentari e opera Approccio Validante e Personalizzato

Monitoraggio attività finalizzate alla riduzione dei BPSD Sistema di valutazione mutuato da: Positive Interactions Program of activities for people with Alzheimer s disease. Nissenboim S. Vromann C. Health Profession Pr., 1998:

Monitoraggio attività finalizzate alla osservazione diretta : riduzione dei BPSD * espressione del volto * attenzione * tempo di partecipazione attiva * durata in totale dell attività espressa in minuti MA SOPRATTUTTO * indicatore della presenza-entita di comportamenti relativi alla problematica emersa dal PAI

UN CASO STUDIO PAI- area comportamentale- definisce obiettivo : Riduzione dell agitazione verbale-motoria post-prandiale Registrazione dati in una sessione di attività : dom.ripetitive, cercare di andarsene 1 > 50 %, 2= 50 % 3 < 50% 2 Tempo di partecipazione attiva 1 < 50 %, 2= 50 % 3 > 50 1 Attenzione 1 < 50 %, 2= 50 % 3 > 50 2 Espressione del Viso 1=corrucciata 2=presente 3=sorridente 2 Durata complessiva delle attività minuti 32

DATI MEDI ATT.CUCINA

MEDIE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALLA VOCE «OBIETTIVO»

1 BIMESTRE M.M.S.E. 9,13 M.M.S.E. BADL 2,8 10 IADL 7,73 CDR 9 BADL BANSS 13,9 CIRS COM. 2,1 CIRS SEV. 1,17 CBI 57,3 EBS 16,3 CDS 3,92 CMAI 30,3 N.P.I. 29,4 CDR 3,29 CMAI N.P.I. -14,2-10,5 8 7 6 5 4 3 2 1 0-2,8 IADL BANSS 2 BIMESTRE M.M.S.E. 6,31 BADL 1,76 IADL 7,94 BANSS 14,9-1,7 CDS CIRS COMORBID CIRS COM 2,2 CIRS SEV 1,33-15,6 CBI 42,5 EBS CIRS SEVERITA' EBS 14,9 CDS 2,15 CBI CMAI 16,1

IL LAVORO CON I FAMILIARI Condivisione del PAI Counseling Riunioni periodiche (mensili)

Medie relative al CBI PRE-TEST POST-TEST

VARIAZIONI SPECIFICHE SOMMINISTRAZIO FARMACI NEI DUE BIMESTRI

VARIAZIONE TOTALE NEI DUE BIMESTRI 2 7 15