R.O.T e Igiene del sonno Teatro S.Chiara Volterra, 30 Giugno D ott.aglaia Vara

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1 R.O.T e Igiene del sonno Teatro S.Chiara Volterra, 30 Giugno 2008 D ott.aglaia Vara

2 PREVALENZA DI DEMENZA 9 7,8% 5,3% % maschi femmine ILSA Study

3 PREVALENZA DI DEMENZA OLDEST OLD % 48% > 95

4 PREVALENZA DI AD E VD IN 65 +, IN ITALIA Per thousand

5 PREVALENZA DELLA DEMENZA IN RSA 40-74% dei residenti in RSA mostra un declino cognitivo 40% dei residenti in RSA ha una demenza di grado severo (CDR 3 o più) 30-54% dei residenti in RSA presenta rilevanti disturbi comportamentali Mcdonald et al, Age and Aging, 2002 Bellelli et al, Gerontologist, 1998 Gerdner LA et al, Am J Alzheimers Dis Other Demen, 2001

6 Gli outcomes della cura delle demenze sono differenti in relazione alla gravità della malattia

7 ELEMENTI PER LA DECISIONE TERAPEUTICA Etiologia della demenza Profilo dei BPSD (frequenza, gravità, clusterizzazione, persistenza) Rischi per il paziente e per i caregiver Sofferenza del paziente e del caregiver Grado di compromissione cognitiva e funzionale Comorbidità e trattamenti in atto Ambiente

8 Terapie farmacologiche per il declino cognitivo nella demenza severa: quali spazi?

9 Tacrine Therapy is Associated with Reduced Mortality in Nursing Home Residents with Dementia. Ott BR, Lapane KL. J Am Geriatr Soc 2002 Jan;50(1):35-4 A 24-week, randomized, double-blind study of donepezil in moderate to severe Alzheimer s disease H. Feldman; S. Gauthier; J. Hecker, B. Vellas,; P. Subbiah; E. Whalen, NEUROLOGY 2001;57: Memantine Treatment in Patients With Moderate to Severe Alzheimer Disease Already Receiving Donepezil A Randomized Controlled Trial Tariot PN, Farlow MR, Grossberg GT, Graham SM, McDonald S, Gergel I,; for the Memantine Study Group

10 TRATTAMENTI NON FARMACOLOGICI NELLA DEMENZA (I) Adattamenti ambientali queste tecniche identificano gli antecedenti e le conseguenze dei problemi comportamentali e suggeriscono modifiche all ambiente che minimizzano l insorgenza del comportamento o le sue conseguenze. Stimolazione sensoriale attività ricreative, arte terapia, terapia occupazionale. Questi interventi massimizzano il piacere derivante al paziente dallo svolgimento di una attività.

11 TRATTAMENTI NON FARMACOLOGICI NELLA DEMENZA (II) Stimolazione emozionale interventi quali la psicoterapia di supporto, la reminiscenza, la terapia di validazione e l integrazione sensoriale. Stimolazione cognitiva la terapia di riorientamento alla realtà, il memory training, in training procedurale.

12 Indicazioni per l applicazione delle tecniche di riabilitazione cognitiva e cognitivo-comportamentale in rapporto al livello di gravità della MA STADI DELLA DEMENZA Lieve Moderato severo Terapia di Orientamento alla Realtà (ROT)(A) + + 3R Therapy (ROT+Riattivazione+Reminescenza)(A) + + Terapia di Reminiscenza (B) + + Terapia di Validazione (B) + + Stimolazione della memoria prospettica (B) + Stimolazione della memoria procedurale motoria(a) + + Stimolazione della memoria procedurale sensoriale e cognitiva(a) + Mnemotecniche (A) + A: sufficientemente suffragato da ricerche sperimentali controllate B: suffragato da casi singoli o studi non controllati

13 PROGETTO ROT S.CHIARA Protocollo di valutazione paziente 70 % degli ospiti affetti da demenza (AD+VD) Gruppi di 6 persone ROT 8 settimane e II ciclo dopo 6 mesi Valutazione ad ogni inizio e fine ciclo riabilitativo Sedute condotte da specialista in riabilitazione psichiatrica

14 PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE DEL PAZIENTE DEMENTE (I) Storia personale e familiare Esame neurologico generale Valutazione dello stato mentale test di screening (MMSE o altri) batteria neuropsicologica estesa Valutazione dei sintomi non cognitivi, della depressione, della consapevolezza di malattia

15 PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE DEL PAZIENTE DEMENTE (II) Valutazione dello stato funzionale Autonomia nelle attività di base (ADL) Autonomia nelle attività strumentali (IADL) Stadiazione di gravità della demenza (CDR scale o simili) Esami di laboratorio e strumentali standard Valutazione della situazione sociale e familiare e dello stress dei caregiver

16 PROGETTO ROT S.CHIARA Modificazioni della terapia farmacologica? Modificazioni dei disturbi comportamentali? Modificazione della qualità della vita? Modificazioni care-giving?

17 Progetto igiene del sonno S.Chiara

18 I DISTURBI DEL SONNO NELL ANZIANO I disturbi del sonno affliggono circa il 40% degli anziani. I disturbi del sonno lamentati sono: difficoltà ad iniziare o a mantenere il sonno (43%), risvegli notturni (30%), sonnellini diurni (25%), risvegli precoci (19%), risveglio senza la sensazione di essere riposato (13%). Morgan e Wingard: la mortalità dovuta a cause comuni (come infarto, ictus, tumori) è doppia nei pazienti anziani con disturbi del sonno rispetto ad anziani con sonno notturno soddisfacente.

19 INSONNIA IN RSA Fattori favorenti l insorgenza d insonnia in RSA: Strutturali Errata igiene del sonno Orario degli operatori sanitari Mancanza di attività pianificate e continuative Caratteristiche dei degenti Polifarmacoterapia Polipatologia

20 FATTORI FAVORENTI L INSORGENZA DI INSONNIA Patologie croniche : Artriti o altre malattie muscoloscheletriche Morbo di Parkinson BPCO Scompenso cardiaco Assunzione di 4 o più farmaci Farmaci Aspetti psicologici

21 INSONNIA E FUNZIONI COGNITIVE La presenza di sintomi di insonnia cronica è un fattore di rischio indipendente di declino cognitivo. Meccanismi patogenetici possibili: diminuzione di questi meccanismi di rigenerazione sia a livello del sistema nervoso centrale che avvengono normalmente durante il sonno ridotta esposizione agli stimoli intellettivi;

22 IGIENE DEL SONNO (I) Valutazione della qualità del sonno: Questionario prima e dopo il trattamento Valutazione della quantità del sonno: PAI Diario infermieristico Cartella medica Valutazione della quantità del farmaco: Modificazioni della quantità di farmaco somministrato Valutazione della terapia farmacologica ed effetti collaterali Valutazione dello stato cognitivo attraverso il MODA

23 IGIENE DEL SONNO (II) Impostazione di attività sociali: 5 giorni a settimana Dalle 15 alle 18 Attività svolte: Attività manuali Lettura del giornale Esposizione alla luce solare Tutoring individuale Attività motoria di gruppo

24 IGIENE DEL SONNO (III) Su 78 pz degenti in RSA: 77% sintomi di insonnia Sottogruppo di 24 pz (19 F e 5 M di 81 aa +/- 9.6 aa) incontinenza urinaria 54% ipertensione arteriosa 36% cardiopatia 31% BPCO 18% S.me depressiva 36%

25 RISULTATI (I) Maggior uso di ipnotici-bdz 22 pz con effetti collaterali da BDZ: Effetto hangover nel 98% dei casi Tolleranza nel 65 % dei casi 4 pz cadute ripetute Decremento non significativo della terapia quotidiana Decremento significativo (p<0.05) della terapia al bisogno

26 RISULTATI (II) MODA: Punteggio medio di Memoria recente e disorientamento spaziotemporale Nessuna modificazione dopo il trattamento

27 RISULTATI (III) Sintomi Inizio Trattamento 1 mese 2 mesi Risvegli notturni 54% 54% 45% Sonno non ristoratore 77% 77% 56% Difficoltà addorm. 31% 22% 12% Risveglio precoce 81% 77% 62% Sonnellini diurni 90% 68% 55%

28 RISULTATI (IV) Risvegli notturni P<0.05 Sonno non ristoratore P<0.05 Difficoltà addorm. P<0.05 Risveglio precoce P<0.05 Sonnellini diurni Inizio Trattamento 1 mese 2 mesi

29 CONCLUSIONE L attuazione di una buona igiene del sonno, di attività sociali continuative e di una corretta gestione farmacologica comporta: Miglioramento della qualità e della quantità del sonno Diminuzione degli effetti collaterali da farmaci Migliore qualità della vita percepita dal paziente degente in RSA

30 Grazie per l attenzione

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