I.C. DI VOLTA MANTOVANA SCUOLA DELL INFANZIA DI CERETA SEZ A-B PROGETTO ANNUALE QUEL GRAN GENIO DI LEO LE STORIE DI LEONARDO DA VINCI Esperti: Maurizio Corniani- Riccardo Magnani- Francesca Garbellini- Esther Grigoli Docenti coinvolte: FRIGO SARA, IMPERIALI EMANUELA, MARCHESINI LORELLA, RUBINI GIUSEPPINA a.s. 2014-2015 1
Premessa Si può fare teatro ovunque, purché si trovi il luogo in cui viene a crearsi la condizione fondamentale per il teatro; deve esserci, cioè, qualcuno che ha individuato qualcosa da dire, e deve esserci qualcuno che ha bisogno di starlo a sentire. Quello che si cerca, dunque, è la relazione. Ogni teatro è pedagogia. (J. Copeau) I bambini e le bambine della scuola dell infanzia amano i giochi del far finta perché danno loro l opportunità di esprimersi attraverso una molteplicità di linguaggi. Ecco allora che stoffe, mantelli, cappelli,bambole, pupazzi e burattini, ma anche piatti, bicchieri, passeggini, oggetti vari e un immancabile specchio, diventano complici di un gioco simbolico dove il bambino può riflettere le proprie emozioni. I bambini sono dotati di grande fantasia, è questa l età in cui iniziano a raccontare e raccontarsi storie con l abilità di vedere cose che non ci sono e rappresentarle. Nutrono il desiderio e il bisogno di mettersi in gioco, fare movimento, divertirsi e iniziare a relazionarsi con i propri pari. E infatti attraverso la sperimentazione, la simulazione di personaggi, la simbolizzazione di esperienze personali, che il bambino esterna le proprie emotività nascoste, riesce a riconoscere le proprie emozioni, e a comunicare la propria identità, permettendo così anche all adulto che lo osserva, di valutare e promuovere interventi educativi miranti alla socializzazione, all integrazione nel gruppo, allo sviluppo del senso dell iniziativa personale, al superamento di ruoli gregari Nasce così l idea di dare spazio alle attività di animazione musico teatrale all interno della scuola, per consentire ai bambini di entrare in contatto con nuove realtà di conoscenza, per apprendere l importanza di percepire le proprie capacità creative, per imparare a comunicare attraverso nuove forme di linguaggio che spaziano dal corpo, alla voce, all ascolto, ed offrire l opportunità a tutti i bambini di inserirsi in un gruppo e trovare una loro dimensione e un ruolo. 2
Attraverso i giochi simbolici e teatrali, i bambini arrivano a conquistare in modo profondo e spontaneo, alcune importanti competenze verbali, motorie e cognitive, e a vivere forti gratificazioni sul piano affettivo e relazionale, inoltre queste attività contribuiscono a rendere i bambini più autonomi, sia nel gioco libero che nelle attività organizzate. Il far finta di. si trasforma così nel fare spettacolo, teatro e permette agli stessi di crescere e di sviluppare la propria creatività, di esprimere paure, sentimenti e incertezze; di allargare la fiducia in se stessi e negli altri; di valorizzare le diversità per un reciproco arricchimento; di liberare la fantasia ; di avvicinarsi al mondo della musica e del teatro. Il fine di tale attività non è tanto lo spettacolo, piuttosto quanto il percorso far scoprire proprie e personalissime capacità creative e comunicative, che diventano bagaglio personale di ciascuno. 3
ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE: La società di oggi rischia di arricchire e stimolare le competenze cognitive del bambino e lo allontana sempre di più dalle esperienze di contatto, sensoriali ed emotive. La conoscenza e la drammatizzazione delle proprie emozioni, può diventare un'esperienza assai preziosa per la crescita e la formazione del bambino nella sua dimensione emotiva, nella relazione con l'altro e nella vita sociale. In questo PROGETTO, il bambino prova piacere di scoprire e creare i personaggi delle storie, lo spazio scenico. Inoltre, dà voce alle proprie emozioni, imparando a riconoscerle, superando difficoltà e condividendo gioie,ampliando le capacità comunicative e relazionali e di conseguenza la propria autonomia. COMPETENZE DEL BAMBINO SVILUPPATE NEL PROGETTO AREA Immagini suoni ed emozioni Il bambino: comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente; ascolta storie e si esprime attraverso forme di drammatizzazione; si esprime attraverso il disegno, la pittura e le altre attività manipolative ed espressive; sviluppa fiducia e motivazione, nell'esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, domande, ragionamenti e pensieri, attraverso il linguaggio verbale; rimane concentrato, si appassiona e porta a termine il proprio lavoro; racconta quello che realizza. 4
AREE TRASVERSALI COIVOLTE: Il sé e l'altro il bambino: gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini, rispettando le regole; è consapevole delle differenze e sa averne rispetto; diventa consapevole delle proprie abilità e acquisisce sicurezza; riconosce in sé e nell'altro, emozioni e stati d'animo diversi. I discorsi e le parole il bambino: sviluppa la padronanza d'uso della lingua italiana e arricchisce il proprio lessico; racconta, inventa, azioni e spiega, usa il linguaggio per svolgere le attività. il corpo in movimento il bambino: coordina e controlla i propri movimenti, in relazione al gioco ed al gruppo; prende consapevolezza della sua capacità espressiva, attraverso la mimica facciale e posturale. la conoscenza del mondo il bambino: colloca in successione temporale lo svolgersi di una attività o di una storia; colloca correttamente nello spazio sé stesso, oggetti, persone 5
OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI: il bambino: conosce le emozioni proprie e altrui e le esprime in modo adeguato; diventa consapevole del proprio saper fare, attraverso esperienze concrete con il corpo ed i sensi, conversazioni, racconti, canzoni, filastrocche, musiche, strumenti musicali, oggetti sonori. ascolta comprende ed esprime attraverso parole e gesti, storie e rappresentazioni; comunica attraverso l'uso coordinato di gesti, parole ed azioni; acquista maggiore autonomia, indipendenza e autostima; conosce lo spazio e lo organizza per le proprie esigenze di movimento; sviluppa la coordinazione oculo-manuale; controlla i propri schemi dinamici e posturali di base; sperimenta varie tecniche espressive e manipolative per realizzare elementi delle storie narrate; utilizza corpo e voce per riprodurre ed imitare suoni e movimenti; prende coscienza delle diversità; sviluppa una corretta socializzazione attraverso il gioco cooperativo SCELTA DEL TEMA: La fiaba costituisce un genere narrativo che permette ai bambini di descrivere la propria vita interiore, le proprie emozioni, i sentimenti e di utilizzare la lingua nella sua funzione immaginativa, fantastica e relazionale. Partendo da questo presupposto, i bambini saranno stimolati a conoscere ed esprimere le proprie emozioni e sviluppare abilità artistiche, quali: l'attività grafico pittorica, il teatro e la fantasia. 6
ASPETTI ORGANIZZATIVI: Persone coinvolte: Tutti i bambini di 3-4-5 anni divisi in 4 gruppi omogenei; insegnanti di sezione. Tempi: 2 incontri settimanali da ottobre a maggio LANCIO DEL PROGETTO: I bambini osservano e ascoltano il lancio del progetto da parte di Corniani e Magnani attraverso una presentazione nel salone buio di Leonardo da Vinci e delle sue storie. ATTIVITA': - Ingresso in salone al buio, camminando in fila con una pila - esperimenti con materiali vari sempre con riferimento a Leonardo da Vinci - Al buio sento coi piedi dove devo andare superando le corde per terra - La musica non solo si sente, ma si vede (sale su un cartoncino posto sulla cassa stereo, le onde sonore fanno muovere il sale e forma figure) - Tutto ha un Equilibrio: il fiammifero brucia tra forchetta e cucchiaio e gli oggetti restano in equilibrio - La forza: una calamita attrae tutto, anche se in mezzo ci sono delle cose - Macchie di colore: nel latte i colori a vetro toccati da un cotton-fioc bagnato con sapone dei piatti creano delle figure - Ascolto delle storie di Leonardo coricati sul pavimento al buio con l utilizzo varie tecniche (computer, lettura storia, racconto teatro delle ombre - L acqua il ruscello, fiume, il mare - La storia dell acqua realizzata con le parole dei bambini - La gocciolina avida - La storia del Cedro del libano - La storia del Cigno - La storia della Fenice - La storia di Ciuffo l asinello - La storia del ruggito del leone 7
MODALITA DI VERIFICA: In itinere le insegnanti partendo dal coinvolgimento dei bambini nelle attività proposte, e da ciò che si costruisce insieme ed individualmente, osservano, registrano e successivamente valutano se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti dal gruppo. RUOLO DELL'INSEGNANTE: L'insegnante fa da regista ed aiuta il bambino ad osservare se stesso, a raccontare e gestire le proprie emozioni, ed esprimersi con vari linguaggi, per favorire una crescita serena ed armoniosa. L' idea del progetto non è quella di teatro prodotto-spettacolo, ma un teatro comunicazione che riguarda l'aspetto cognitivo, fonetico, manipolativo, affettivo, relazionale ed emozionale DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO 8
Esperimento: equilibrio delle forze 9
Esperimento: la musica non si vede, si sente, si muove e ha forma Le campane tibetane 10
Percorso coi fili al buio 11
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Esperimento: le macchie di colore 13
Storie con il teatro delle ombre 14
OLTRE alle foto dei bambini e video sono stati realizzati - elaborati grafico-pittorici delle diverse storie e degli esperimenti che costituiranno il LIBRO-percorso di ogni bambino - conversazioni e costruzione di prodotti per la realizzazione del teatro delle ombre 3 anni 15
4 anni 5anni 16
5 anni 4 anni 17
4 anni OGNI GRUPPO HA INVENTATO UNA STORIA SULL ACQUA 3 anni 18
3 anni 5 anni 19
4 anni 5 anni 20
5 anni 21
Storia del CIGNO 4 anni 4 anni 22
STORIA LA GOCCIOLINA AVIDA 4 anni 23
STORIA LA FENICE 5 anni 4 anni 24
3 anni 5 anni 25
5 anni 5 anni 26
STORIA IL RUGGITO DEL LEONE 4 anni 5 anni 27
3 anni 4 anni 28
LA STORIA DI CIUFFO L ASINELLO 3 anni 5 anni 29
4 anni 4 anni 30
STORIA IL CEDRO DEL LIBANO 3 anni 4 anni 5 anni 31
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