I DISTRETTI TRADIZIONALI DI FRONTE GLOBALIZZAZIONE: IL CASO DELL INDUSTRIA MARCHIGIANA Eleonora Cutrini - Giacinto Micucci - Pasqualino Montanaro

Documenti analoghi
I sistemi produttivi locali

Le imprese italiane tra crisi e nuova globalizzazione

Relazioni tra imprese, mercati e delocalizzazione

Industria e Artigianato. Prof. Davide Castellani Coordinatore del Forum su Industria e Artigianato

Elementi di un percorso innovativo per il settore calzaturiero

Città e distretti di fronte alla crisi

I distretti tradizionali di fronte alla globalizzazione. Il caso dell industria calzaturiera marchigiana

INTEGRAZIONE INTERNAZIONALE E OCCUPAZIONE IN ITALIA

BANCA D ITALIA. Le Catene Globali del Valore e il tessuto produttivo italiano

Outsourcing e offshoring

MANIFATTURIERO E SERVIZI NELLA TRANSIZIONE IN CORSO DEI DISTRETTI DELL'EMILIA-ROMAGNA: NUOVE INTEGRAZIONI E SPINTE INNOVATIVE

competenze, professionalità, organizzazione

Outsourcing, produttività e profitti: uno studio sulle imprese emiliano-romagnole dell abbigliamento

OSSERVATORIO DEL SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO NEL DISTRETTO DI CARPI

La scelta tra integrazione verticale delle attività produttive e outsourcing. Capitolo n 8

FARE INDUSTRIA A TORINO: opportunità e rischi nella competizione internazionale

OSSERVATORIO ECONOMICO DI ISOLA DEL GIGLIO E DEL MONTE ARGENTARIO. Aspetti strutturali e congiunturali dell economia locale

Sistem LAB settore calzaturiero. Formazione congiunta parti sociali datoriali, sindacali e imprese

Gli effetti della crisi nelle filiere meccaniche dell Emilia Romagna

L economia del Lazio nel 2009

Prato: Il ruodo economico della comunità cinese Provincia di Prato, 22 gennaio 2014

Progetto di mappatura della Filiera Tessile Pratese

Un analisi territoriale: l economia delle Marche

PAYMENT RESEARCH PROGRAM

«Aspetti finanziari delle PMI marchigiane

Le performance delle aziende vitivinicole italiane

Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl

Pubblicazioni Ismea LE STRUTTURE PRODUTTIVE E COMMERCIALI DEL SETTORE ITTICO

Alcuni dati relativi al Settore tessile

LA MANIFATTURA, LA CATENA DELLA FORNITURA E L INDUSTRIA 4.0

La congiuntura manifatturiera in provincia di Pisa

I differenziali di produttività in Italia: città versus distretti*

Scelte di integrazione e localizzazione degli impianti

Le due recessioni: la prima del e la seconda del e il loro effetto sulle P. M. I.

Le interdipendenze produttive delle filiere meridionali e gli impatti economici. A.I.S.Re., Bolzano, 18 settembre 2018

L industria meridionale e la crisi

FEDERAZIONE DEI DISTRETTI ITALIANI

Andamento congiunturale delle imprese campane al III trimestre /2013

Presentazione Terzo Rapporto annuale Osservatorio sulle imprese high-tech della Toscana

Ordine del giorno: Il settore tessile abbigliamento settore trainante il manifatturiero in Emilia Romagna.

ICT e crescita economica

L innovazione tecnologica dal fordismo al post-fordismo

Il settore dei servizi in provincia di Pisa

Dalla catena alle reti del valore

La via Italiana all Industria 4.0

Le funzioni aziendali

SPESA STORICA E FABBISOGNI STANDARD. METODOLOGIA ED APPLICAZIONE

I vantaggi delle agglomerazioni urbane

LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE. Dalle politiche di sviluppo topdown alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL

Lo stock di capitale nell analisi economica regionale

IL DISTRETTO DELLA SCARPA DI SAN MAURO PASCOLI

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA. Milano, 4 giugno 2013 Hotel Sol Melià Sala Rubino

RICERCA SULLA FILIERA TESSILE DEL DISTRETTO PRATESE. Indagine sui lanifici e sui produttori di filati SINTESI DEI RISULTATI

Imprese, produttività e salari: Evidenze per le politiche del lavoro

POSIZIONAMENTO DI MERCATO E STRATEGIE DI FILIERA DELLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI ITALIANE MILANO 22 NOVEMBRE Luigi Serio Icrim - Università Cattolica, Fondazione Istud Milano, 22 Novembre 2017

I distretti tradizionali di fronte alla globalizzazione: il caso dell industria calzaturiera marchigiana

ECONOMIA Sanna-Randaccio (Lez 1 )

Le linee guida sulla prevenzione dei rifiuti urbani

L AMBIENTE PER L IMPRESA

Pasta Fresca: Made in Italy si può. Daniela Piccione Responsabile CNA Alimentare

Indice. Il lungo periodo 1. La grande divergenza 13. Nuovi paradigmi, nuove istituzioni 29. pag. Gli autori. Introduzione XIII

I sistemi economici dei territori toscani: identificazione, struttura ed evoluzione

ICC, Pil mensile: due indicatori per l analisi della congiuntura. Silvio Di Sanzo Ufficio Studi Confcommercio

RIVESTIMENTO ESTETICO

L indotto di Expo 2015

Indagine statistica. Indagine Totale Indagine Campionaria Fasi dell indagine

Elementi di finanza aziendale

IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO

Verso la ripresa. A quali condizioni?

OFFERTE DI LAVORO EUROINTERIM SPA Filiale di Stra (VE) (Aut. Min.1208 SG del 10/09/20)

Integrazione internazionale e innovazione

GLOBALI E DIGITALI MPMI oltre la crisi

Professionale Accreditato

Capitolo 6. Le forme organizzative semplici

Il sistema della subfornitura artigiana per il settore dei mezzi di trasporto terrestre in Toscana

Il sistema delle Reti di Impresa in Italia: un opportunità in chiave Industria 4.0

71,5 56,5 32,1 4,1 2,6

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA PER IL PROGETTO SOSTENIBILE. Officine Grandi Motori. Generatore Urbano. La mixité riusa l industria.

IL DOCUMENTO DI INDIRIZZO STRATEGICO DI REGIONE LOMBARDIA

Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione: i numeri e le proposte per la ripresa

L AMBIENTE PER L IMPRESA

Marketing relazionale

La robotica in Italia nel 2006

Riconfigurare il Business Model

L IMPATTO DELLA MOZZARELLADIBUFALACAMPANADOP

Elaborazione a cura del Servizio Statistica: Dott. Paolo Montanari

L ECONOMIA CIRCOLARE, STRUMENTO DI RISPARMIO E SVILUPPO FINANZIARIO PER LA COMPETITIVITA DEL LAVORO. Fabio Eboli Roma, 7 Aprile 2017

L impatto degli incentivi fiscali sull evoluzione del settore dei serramenti. Carmine Garzia Commissione Studi Economici UNCSAAL

LINEE DI RICERCA PER UNO STUDIO MULTIUTENTE NEL SETTORE DELLA RUBINETTERIA E VALVOLAME

IL PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0:

Varese 2020: prima fase. Fattori globali: oltre Varese il mondo Rossella Locatelli, Alfredo Biffi - Università degli Studi dell Insubria

I principali temi della Macroeconomia

PRIMA PARTE: POLITICHE MACROECONOMICHE

La filiera agroalimentare: strumento di cooperazione internazionale

Cambiamenti strutturali ed economici, le esigenze di professionalità, la domanda di servizi e di semplificazione normativa

1. LA RILEVANZA DELLA COOPERAZIONE NELL ECONOMIA ITALIANA (3 CAPITOLI) 2. LE COOPERATIVE NEGLI ANNI DELLA CRISI (6 CAPITOLI)

Ottimizzare la Supply Chain

Il controllo di processo

Transcript:

I DISTRETTI TRADIZIONALI DI FRONTE ALLA GLOBALIZZAZIONE: IL CASO DELL INDUSTRIA MARCHIGIANA Eleonora Cutrini - Giacinto Micucci - Pasqualino Montanaro Discute Anna Giunta Università Roma Tre Le trasformazioni dei sistemi produttivi locali Banca D Italia Università di Bologna, 31 gennaio 1 febbraio 2012

Domanda di ricerca Quali sono le principali strategie riorganizzative e gli effetti sulla performance aziendale adottate dalle imprese del distretto calzaturiero delle Marche per fronteggiare la «nuova globalizzazione» (Accetturo et al., 2011)? Caso di studio dati censuari, sul commercio internazionale, indagine di campo. Analisi descrittiva ed econometrica Risultati interessanti e, per alcuni versi, sorprendenti.

Contrazione degli addetti (minore che nella media nazionale) Contrazione delle unità locali (minore che nella media nazionale) Apertura ai mercati internazionali (minore che nella media nazionale) Riposizionamento del prodotto Così fan (quasi) tutti. Distretto delle Marche: equilibrio selettivo (Parolini-Visconti 2003) nella fascia alta di prodotto

Due discontinuità strutturali 1) Discontinuità «spaziale»: i confini del distretto diventano mobili Si delocalizzano (in parte o del tutto, nell Europa Centro- Orientale e/o in Asia) alcune delle fasi di lavorazione a minore valore aggiunto (taglio e preparazione della tomaia, orlatura, preparazione del fondo, montaggio, finissaggio e imballaggio). Rimangono all interno del distretto le fase di maggiore pregio, a più alta generazione di valore: a monte, (come la preparazione del modello e del campionario, l ingegnerizzazione del prototipo) e a valle.

Due discontinuità strutturali 2) Discontinuità «relazionale»: la gerarchia soppianta il gioco tra pari Buyer driven global value chain «l azienda calzaturiera committente al vertice della catena del valore è un azienda di servizi, che prende informazioni dal mercato, le elabora, progetta modelli e detta istruzioni di produzione alle aziende calzaturiere collegate.

Quali conseguenze per il distretto? Ruolo delle imprese leader. Un aspetto che potrebbe essere approfondito? Le funzioni a maggiore valore aggiunto rimangono nel distretto Condivisione degli extra profitti con i partecipanti alla catena del valore per contenere fenomeni di sottoinvestimento «Dal distretto del processo al distretto del prodotto (CMM, 2012)» «Il distretto gerarchico»

Le strategie : l individuazione Indagine di campo: Numero di imprese (N)=116; Strategie adottate (K)= 13 (tavola a12) Analisi delle componenti principali La prima componente= strategia «alta», investimenti in R&D; penetrazione sui mercati esteri; prodotti di alta qualità, distribuiti in proprio. La seconda componente= strategia «bassa», aziende più grandi; esternalizzazione e delocalizzazione; correlata negativamente con beni di qualità elevata. Le prime due componenti spiegano il 36% della variabilità complessiva.

Le strategie : l impatto sulla performance aziendale pre e post crisi Il modello stimato Δlog Yi,t = α + ß1 log Yi,2003 + ß2 1acomp + ß3 2acomp + μi,t PRINCIPALI RISULTATI La strategia di focalizzazione sulla qualità ha prodotto risultati positivi sia nel periodo pre-crisi, quando si è osservata una crescita del valore aggiunto per le aziende che l hanno adottata, sia nel successivo periodo di recessione, quando queste aziende sono riuscite più agevolmente a rimanere sul mercato.

Stiamo perdendo informazioni? Con 116 imprese (N) e 13 variabile esplicative (K) non si sarebbe violato la regola di K<N! Risultato sorprendente : la dimensione aziendale non è correlata con la strategia «alta». Le imprese sono trattate come uguali e (CMM dicono, nella prima parte, che) non lo sono Scelta organizzativa e performance Interazione tra scelta organizzativa e strategia aziendale

MOLTE GRAZIE PER L ATTENZIONE!!!!