Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl
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- Giacomo Serafini
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1 Capitolo 3 I confini dell impresa
2 3.1 Introduzione 3.2 Il confine dell impresa 3.3 Alcune prospettive teoriche nella scelta dei confini dell impresa 3.4 L estensione verticale 3.5 L estensione orizzontale 3.6 Cenni sulle modalità di estensione orizzontale e verticale delle imprese
3 Obiettivi di apprendimento confine dell impresa; prospettive teoriche nella scelta del confine; costi di coordinamento, costi di agenzia, costi di transazione; estensione verticale e orizzontale; 3 integrazione verticale e diversificazione.
4 3.1 Introduzione L evoluzione dei sistemi capitalistici, tra mercati e organizzazioni I concetti di processo produttivo settoriale e sistema economico settoriale Il concetto di confine comprende le modalità attraverso le quali le combinazioni produttive insistenti lungo il sistema economico settoriale sono organizzate (richiamo ai termini di make or buy) 4
5 3.1 Introduzione Il confine dell impresa è variante nel tempo e può svilupparsi lungo le dimensioni orizzontale (a questo contribuiscono anche le scelte di diversificazione) e verticale (a questo contribuiscono anche le scelte di integrazione verticale 5
6 3.2 Il confine dell impresa Il confine dell impresa si collega alle combinazioni produttive Diverse prospettive di analisi: o Soggettiva dell organo di governo o Relazioni tra combinazioni produttive o Discrezionalità manageriale o Vincoli e regole 6 Complementarietà tra le differenti prospettive di analisi nella definizione del confine La qualificazione del confine consente anche di specificare le relazioni esterne di una impresa
7 3.2 Il confine dell impresa False convinzioni in materia di confine: o Se una combinazione produttiva offre vantaggi competitivi deve essere mantenuta all interno o Collocando combinazioni produttive all esterno l impresa può ridurre i costi di produzione o Collocando combinazioni produttive all interno l impresa può eliminare il margine del fornitore di servizi o Collocando combinazioni produttive all interno l impresa può meglio contrastare le fluttuazioni del mercato 7
8 3.2 Il confine dell impresa Prospettive teoriche di analisi dei confini dell impresa: o Neo istituzionale, secondo la quale occorre considerare due aspetti: (i) il differenziale tra i benefici netti connessi allo svolgimento di una determinata combinazione produttiva in un impresa piuttosto che in un altra; (ii) il differenziale tra i costi di organizzazione tipici dell impresa e i costi di transazione connessi all uso del mercato; o Diritti di proprietà, secondo la quale occorre considerare la distribuzione tra due o più imprese dei diritti di proprietà sui fattori elementari della produzione, distribuzione che influenza la motivazione e, quindi, l incentivo a impiegare gli stessi con efficacia ed efficienza nell ambito delle combinazioni produttive dell impresa; o Potere di mercato, secondo la quale la fissazione del confine è strumentale ad accrescere il potere di influenza dell impresa nei confronti degli altri soggetti (fornitori, concorrenti, clienti); 8
9 3.2 Il confine dell impresa Prospettive teoriche di analisi dei confini dell impresa: o Evolutiva, secondo la quale occorre considerare anche i costi di adattamento collegati alla scelta di una data configurazione del confine dell impresa. Nel fissare il confine occorre considerare anche altri aspetti: o Vincoli finanziari; o Pressioni istituzionali; o Specializzazione produttiva; o Dipendenza dalla storia passata; o Fattori extra-economici. 9
10 3.2 Il confine dell impresa Approfondimento sulla prospettiva neo-istituzionale: o I benefici connessi allo svolgimento di una determinata attività possono derivare anzi-tutto da un differenziale di economie di scala e/o di apprendimento e/o di scopo che un impresa è in grado di realizzare rispetto ad altre imprese; o I costi dell organizzazione comprendono i costi di organizzazione interna, i costi di agenzia e i costi di influenza; o I costi dell uso del mercato sono collegati ai cosiddetti costi di transazione ovvero costi legati alla ricerca della controparte negoziale, alla impostazione del contratto e alla sua successiva attuazione. 10
11 3.3 L estensione verticale L estensione verticale di un impresa è definita dall insieme dei cicli produttivi verticalmente collegati tra loro che sono collocati all interno del confine di un impresa. All ampliamento dell estensione verticale di un impresa concorre la cosiddetta integrazione verticale che può essere qualificata come: o integrazione verticale a monte (o ascendente), quando l impresa colloca all interno dei suoi confini combinazioni produttive che si collocano a monte di quelle svolte dall impresa o integrazione verticale a valle (o discendente), l impresa riporta all interno dei suoi confini combinazioni produttive che si collocano a valle di quelle svolte dall impresa 11
12 3.3 L estensione verticale o integrazione verticale diagonale quando l impresa riporta all interno dei suoi confini combinazioni produttive che pur non concorrendo direttamente alla trasformazione dei prodotti finiti offrono servizi strategici a tali processi. 12
13 3.3 L estensione verticale L impresa può anche decidere di ridurre l estensione verticale mediante scelte di esternalizzazione a fornitori o sub-fornitori di capacità/specialità. 13
14 3.4 L estensione orizzontale L estensione orizzontale è definita dall insieme dei cicli produttivi non verticalmente collegati (o aree di affare) tra loro che sono collocati all interno del confine di un impresa. All ampliamento dell estensione orizzontale di un impresa concorrono la crescita della scala dimensionale e la diversificazione (correlata o meno). L impresa può anche decidere di ridurre l estensione verticale mediante scelte di dismissione di capacità produttiva e/o di aree di affare. 14
15 3.4 L estensione orizzontale Focus sulle motivazioni a base delle scelte di diversificazione: o Ricerca di potere di mercato o Accrescimento dell efficienza mediante economie di scala e di scopo e riduzione dei costi di transazione o Riduzione del rischio o Sviluppo dell impresa e possibilità di cogliere opportunità mercatistiche o Bilanciamento dei flussi di cassa 15
16 3.4 L estensione orizzontale Diversificazione correlata Diversificazione non correlata (o conglomerata) 16
17 3.4 L estensione orizzontale Focus sulle matrici di analisi del portafoglio di aree di affare di imprese diversificate: o Matrice BCG (quota di mercato relativa/tasso di crescita del mercato); o Matrice 3x3 della General Electric (attrattività dell industria/posizione competitiva). 17
18 Focus: la matrice BCG Quota di mercato relativa Alta Bassa Crescita del mercato Alta Bassa Stelle Mucche cassiere Enigmi Cani 18. Fonte: Stalk e Hout (1990)
19 Focus: la matrice BCG La matrice BCG La rappresentazione suggerisce di mantenere un bilanciamento tra le aree di affare collocate nell ambito delle mucche cassiere (che consentono all impresa di generare sostanziali flussi di cassa) e delle stelle (che pur assorbendo flussi di cassa consentono all impresa di mantenere la sua posizione di leader nel mercato) Investendo al contempo nell ambito delle aree di affare considerate enigmi (che offrono un potenziale di sviluppo nel futuro) e disinvestendo, invece, dalle aree di affare qualificate come cani. 19
20 Focus: la matrice General Electric (matrice McKinsey) Attrattività dell industria Alta Media Bassa Posizione com mpetitiva Alta Media Bassa Investire e crescere Crescita selettiva Monitorare Crescita selettiva Monitorare Disinvestire Mietere Monitorare Disinvestire Mietere Disinvestire Mietere 20 Fonte: Hax e Majluf (1984)
21 Focus: la matrice General Electric (matrice McKinsey) Contribuiscono all attrattività dell industria, per esempio, la dimensione del mercato servito, il tasso di crescita del mercato, il numero di concorrenti, la presenza di barriere all entrata. La posizione competitiva qualifica i rapporti di forza dell impresa rispetto ai concorrenti e concorre a determinare la capacità che l impresa ha di trasformare il potenziale di redditività dell industria in redditività effettiva. Contribuisce alla posizione competitiva dell impresa, per esempio, la quota di mercato 21
22 Focus: la matrice General Electric (matrice McKinsey) L impresa dovrebbe concentrare i propri investimenti nelle aree di affare che presentano medio-alta attrattività dell industria e della posizione competitiva. Di contro, quelle aree di affare caratterizzate da bassa attrattività e posizione competitiva dovrebbero essere oggetto di processi di disinvestimento 22
23 3.4 Cenni sulle modalità di estensione orizzontale e verticale delle imprese Sviluppo per vie interne; Sviluppo per vie esterne; Modalità ibride (con creazione di quasi-mercati e/o di quasi imprese e/o di reti di imprese). 23
24 Sviluppo per vie interne: o l impiego di risorse, da parte dell impresa, nello sviluppo di combinazioni produttive alternative atte a consentirne l ingresso in nuove aree di affare ovvero espanderne la scala produttiva o particolare importanza rivestono le attività di ricerca e sviluppo che attraverso la scoperta ovvero la creazione di nuove opportunità possono fornire uno stimolo essenziale all individuazione delle opportunità di crescita; opportunità colte attraverso l impiego di fattori della produzione disponibili o comunque prontamente acquisibili dall impresa. 24
25 Sviluppo per vie esterne: o acquisizione di altre imprese presenti nel mercato ovvero l integrazione mediante processi di fusione o lo sviluppo per vie esterne rappresenta una modalità di globalizzazione da cui consegue la la formazione di imprese multinazionali 25
26 Modalità ibride: o consorzi o alleanze o joint ventures o outsourcing o reti d impresa o ecc 26
27 Reti d impresa: o nella formazione delle reti di imprese si segnala che in Italia è stato introdotto il contatto di rete mediante la previsione dell art.3 del decreto legislativo numero 5 del 2009, convertito con legge numero 33 del alleanze o «con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato.» 27
Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl
Capitolo 4 Il contesto interno 4.1 Introduzione 4.2 L attività dell organizzazione 4.3 Le componenti del sistema organizzativo interno 4.3.1 Struttura 4.3.2 Persone 4.3.3 Incentivi 4.3.4 Cultura 4.3.5
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