A cura di Comunicazione e relazioni con il cittadino - Stampa: CentroStampa, Azienda USL di Bologna

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Bilancio di missione 2014

Sommario 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO 7 1.1. Territorio 7 1.2. Popolazione 9 1.3. Condizioni socio-economiche e tenore di vita, caratteristiche del tessuto produttivo e del mercato del lavoro 15 1.4. Ambiente 17 1.5. Stili di vita. Risultati 2012-2014 del sistema di sorveglianza PASSI per l Italia 19 1.6. Osservazioni epidemiologiche 21 1.7. Sicurezza 25 2. PROFILO AZIENDALE 29 2.1. Livelli Essenziali di assistenza 29 2.1.1. Assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro 29 2.1.2. Assistenza distrettuale 38 2.1.3. Assistenza ospedaliera 62 2.1.4. Indicatori di qualità dell assistenza 80 2.1.5. Costi per livello di assistenza 89 2.2. Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale 97 2.2.1. Sostenibilità economica 97 2.2.2. Sostenibilità finanziaria 105 2.2.3. Sostenibilità patrimoniale 107 2.3. Impatto sul contesto territoriale 112 1

2.3.1. Impatto economico 112 2.3.2. Impatto sociale 113 2.3.3. Impatto culturale 114 2.3.4. Impatto sull ambiente 120 3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 125 3.1. PREVENZIONE E PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI 125 3.2. INTEGRAZIONE, ACCESSIBILITA e CONTINUITA DELLE CURE TERRITORIALI 128 3.2.1. Le CURE PRIMARIE 128 3.2.2. l integrazione socio sanitaria 131 3.2.3. L assistenza psichiatrica 132 3.2.4. l assistenza specialistica ambulatoriale 133 3.3. INTEGRAZIONE, ACCESSIBILITA E CONTINUITA DELLE CURE OSPEDALIERE 136 3.3.1. La Rete Ospedaliera 136 3.3.2. L area Ostetrico Ginecologica 136 3.3.3. La Centrale Operativa 118 137 3.3.4. Il Piano Regionale Sangue 138 3.4. SICUREZZADELLE CURE E GESTIONE DEL RISCHIO 138 3.4.1. La Prevenzione e il Controllo del Rischio 138 3.4.2. la sicurezza in sala operatoria 142 3.5. APPROPRIATEZZA, QUALITA DELLE CURE E DIGNITA DELLA PERSONA 142 3.5.1. L audit clinico 142 3.5.2. PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI (pdta) 148 3.6. INNOVAZIONE E INVESTIMENTI 162 2

3.6.1. Sistema informativo 162 3.6.2. Tecnologie biomediche 162 3.6.3. Piano degli investimenti-lavori 167 4. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE ED EFFICIENZA DELL ORGANIZZAZIONE 171 4.1. La carta d identità del personale 171 4.1.1. Il personale metropolitano 171 4.1.2. Il personale dell Azienda USL di Bologna 173 4.2. Gestione del rischio e sicurezza del personale 182 4.3. Sistema di valutazione delle competenze e sistema premiante 188 4.4. Formazione e sviluppo professionale del personale 194 4.5. Struttura delle relazioni con il personale dipendente e le sue rappresentanze 201 5. SISTEMI DI RELAZIONI E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE 213 5.1. La Comunicazione per l accesso ai servizi 213 5.1.1. RELAZIONI CON IL CITTADINO: LE SEGNALAZIONI 213 5.1.2. Sportello Telefonico Aziendale 215 5.2. La Comunicazione per le scelte di interesse per la comunità 217 5.2.1. Ufficio Stampa 217 5.2.2. SITO INTERNET AZIENDALE 218 5.2.3. Campagne di Comunicazione 223 5.2.4. Gli eventi 225 5.2.5. L EDITORIA 227 3

5.3. La comunicazione interna 228 5.3.1. ulisse LA INTRANET AZIENDALE 228 6. GOVERNO DELLA RICERCA E DELL INNOVAZIONE 233 6.1. Attività dell infrastruttura per la ricerca e l innovazione 233 6.2. Attività di ricerca e Garanzie di trasparenza 239 7. OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE 247 7.1. Principali interventi di riorganizzazione aziendale adottati nell anno 2014 247 7.2. L istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna 250 4

1CONTESTO DI RIFERIMENTO

6

1. CONTESTO DI RIFERIMENTO Il presente capitolo ha l obiettivo di realizzare una descrizione sintetica dello stato di salute della popolazione residente nel territorio dell Azienda USL. In considerazione del fatto che molta parte della programmazione e pianificazione aziendale viene effettuata a livello distrettuale, si è cercato, ove possibile, di riportare dati che descrivessero questa area. I confronti sono stati fatti in generale solo con indicatori standardizzati ovvero depurati dell effetto di differente distribuzione per età e genere. 1.1. TERRITORIO L Azienda USL di Bologna si colloca al centro della Regione Emilia Romagna, divisa in due dall importante arteria stradale della Via Emilia: l intero territorio passa dall area appenninica adiacente alla Toscana e posta a Sud (province di Pistoia e Firenze), all area padana confinante a Nord-Est con la Provincia di Ferrara. Ad Est troviamo l Azienda USL di Imola e quindi la Provincia di Ravenna mentre ad Ovest quella di Modena. 1 Figura 1.1. Mappa geografica della Provincia di Bologna CONTESTO DI RIFERIMENTO 7

Il clima, condizionato dall assenza di sbocchi diretti al mare, risulta di tipo continentale; la relativa scarsa frequenza e soprattutto la modesta velocità dei venti non forniscono condizioni di refrigerio nei mesi caldi o di dispersione delle nebbie. La strategica posizione di questa zona, crocevia tra nord e sud dell Italia, ha favorito lo sviluppo di importanti vie di comunicazione a valenza nazionale sia su ruota che su strada ferrata. Nel territorio aziendale insistono, all 1/1/2014, 46 comuni organizzati in 6 Distretti sanitari: Città di Bologna, Casalecchio di Reno, Porretta Terme, San Lazzaro di Savena, Pianura Est e Pianura Ovest. Questi territori sono distinguibili tra loro per la particolare ubicazione geografica: si passa da un Distretto prettamente urbano quale quello della Città di Bologna, ai Distretti di pianura come quelli Est ed Ovest, ai Distretti collinari, quali quelli di Casalecchio di Reno e San Lazzaro di Savena. Infine il Distretto Porretta Terme si caratterizza per l alta percentuale di territorio montagnoso. Figura 1.2. Mappa geografica della Provincia di Bologna DISTRETTI Distretto di Città di Bologna Distretto di Casalecchio di Reno Distretto di Porretta Terme Distretto di San Lazzaro di Savena Distretto Pianura Est Distretto Pianura Ovest 8

Complessivamente l Azienda USL si estende per 2915,4 Kmq, di cui quasi il 60% rappresentato da zone montano-collinari. Questa situazione spiega sia la complessità della viabilità locale, con le relative difficoltà di mobilità per la popolazione residente, sia la distribuzione della popolazione residente per aree geografiche omogenee. Gran parte della popolazione residente nell Azienda USL di Bologna vive in collina (66,2%) dove si colloca anche la Città di Bologna che rappresenta da sola il 44,3% di tutti i residenti, mentre la restante quota di cittadini si distribuisce tra la pianura (il 27,7%) e la montagna (il 6,1%). Va precisato che, pur avendo una più alta quota di territori montani, complessivamente la Provincia di Bologna, ed ancor più l Azienda USL omonima, presenta valori di densità abitativa nettamente più alti di quelli regionali. È evidente il peso che in questo caso assume l area metropolitana bolognese. 1.2. POPOLAZIONE L ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE La popolazione residente nell Azienda USL di Bologna all 1/1/2015 è costituita da 871.830 soggetti di cui più della metà (52,1%) femmine. Rispetto all anno precedente si è evidenziato un incremento dello 0,4% (+3.255 residenti). 1 Tabella 1.1. Abitanti e densità demografica per Distretto- Azienda USL di Bologna al 1/1/2015. Fonte Regione Emilia Romagna femmine maschi totale % maschi superficie (kmq) densità Città di Bologna 204.764 181.417 386.181 47,0 140,7 2744,7 Casalecchio di Reno 57.426 53.545 110.971 48,3 404,4 274,4 Pianura est 81.265 77.031 158.296 48,7 756,3 209,3 Pianura ovest 42.182 40.607 82.789 49,0 374,9 220,8 Porretta Terme 28.452 28.034 56.486 49,6 816,4 69,2 San Lazzaro di Savena 39.703 37.404 77.107 48,5 422,7 182,4 Azienda USL BO 453.792 418.038 871.830 47,9 2.915,4 299,0 Regione Emilia-Romagna 2.298.464 2.158.651 4.457.115 48,4 22.452,78 198,5 In tutti i distretti aziendali è stato registrato un incremento (con un range dallo 0,1% di Pianura Ovest al 0,6% di Pianura Est) ad eccezione di Porretta Terme che ha visto ridurre la popolazione dello 0,5%. CONTESTO DI RIFERIMENTO 9

Grafico 1.1. Azienda USL di Bologna: popolazione residente per Distretto Confronto variazioni percentuali 1/1/2000-1/1/2014 e 1/1/2014-1/1/2015. % 24,0 22,0 20,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0 0,8 0,5 0,2 0,6 0,1 Città di Bologna 13,8 Casalecchio di Reno 20,4 20,0 Pianura est Pianura ovest 7,2-0,5 Porretta Terme 13,8 0,3 San Lazzaro di Savena 8,8 0,4 AUSL var% 2014-2000 var% 2015-2014 L età media della popolazione aziendale è andata aumentando fino al 2003 e da tale anno è pressoché stabile (46,2 anni all 1/1/2015). I comuni con l età media più alta sono quelli di Camugnano, Castel D Aiano e Lizzano in Belvedere (rispettivamente 51,8, 50,1 e 50 anni), mentre quelli con l età media più bassa sono Castello D Argile, Sant Agata Bolognese e Sala Bolognese (rispettivamente 42,2, 42,6 e 43,2 anni). CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA POPOLAZIONE La distribuzione per fasce d età espressa dalla piramide dell età dimostra un apice allargato, conseguenza della numerosità della popolazione anziana, aumentata, per effetto dell aumento della speranza di vita, rispetto al 2000 soprattutto nelle classi di età over80. Si evidenzia anche, rispetto al 2000, un aumento dei valori alla base della piramide, relativi alle classi di età da 0 a 19 anni, segno di una ripresa di crescita della popolazione più giovane dovuta all aumento della natalità a partire dagli anni 90 fino al 2009. Ridotte sono invece le classi di età dai 20 ai 39 anni, in conseguenza del calo della natalità a partire dagli anni 70 con un minimo storico raggiunto nel 1986. Grafico 1.2. Azienda USL di Bologna: piramide dell età della popolazione residente per sesso e classi quinquennali di età espressi in valore percentuale sul totale della popolazione. (Base = classe di età 0-4 anni, apice = classe di età >90 anni) Anno 2014 F M 90 e più 85-89 80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4 10 8 6 4 2 0 2 4 6 8 10 10

L indice di vecchiaia (rapporto tra anziani di età maggiore di 65 anni e giovani di età inferiore a 15 anni) è stato in diminuzione fino al 2010 (-15% tra il 2000 e il 2010), per poi tornare a crescere, seppur in modo lieve (+1,2%). All 1/1/2015 l indice resta sostanzialmente stabile rispetto all anno precedente con un valore di 187,8. 1 Tabella 1.2. Popolazione residente di 65 anni e oltre suddivisa per due fasce di età (65-79 e 80+) in Azienda USL di Bologna per Distretti e di residenza al 1.1.15. Fonte Regione Emilia Romagna AREA DI RIFERIMENTO VALORI ASSOLUTI % SUL TOTALE 65-79 80+ 65+ 65-79 80+ 65+ Città di Bologna 64.402 35.429 99.831 16,7 9,2 25,9 Casalecchio di Reno 18.596 8.204 26.800 16,8 7,4 24,2 Pianura Est 24.046 11.046 35.092 15,2 7,0 22,2 Pianura Ovest 12.406 5.601 18.007 15,0 6,8 21,8 Porretta Terme 9.725 4.472 14.197 17,2 7,9 25,1 San Lazzaro di Savena 13.546 5.519 19.065 17,6 7,2 24,7 Azienda USL di Bologna 142.721 70.271 212.992 16,4 8,1 24,4 Regione Emilia Romagna 705.611 338.054 1.043.665 15,8 7,6 23,4 Rispetto all anno 2013 la popolazione ultra 65enne presenta un incremento, sia in termini assoluti (+0,8%) che in proporzione alla popolazione complessiva (+0,4%). Situazione analoga, ma più contenuta, a quella osservata nell intera Regione (rispettivamente +1,4% e +0,8%). Mentre fino al 2012 l incremento della popolazione anziana ha riguardato prevalentemente la classe di età 65-79, dal 2013 l incremento maggiore è stato registrato per la classe over 80. Ne consegue un progressivo invecchiamento generale della popolazione, effetto del costante aumento della speranza di vita. La popolazione della nostra Azienda è più anziana di quella media regionale (età media 46,2 vs 45,6). I Distretti Città di Bologna e Porretta Terme (età media pari a 47 anni) sono quelli che ospitano la popolazione residente più anziana, mentre il Distretto Pianura Ovest è quello con l età media più bassa (44,5). Grafico 1.3. popolazione anziana residente per grandi classi d età - Azienda USL di Bologna - Anni 1981, 1991, 2001, 2014. 160.000 142.721 137.613 140.000 125.959 120.000 114.588 100.000 80.000 70.271 60.000 49.963 40.000 37.972 24.022 20.000 0 65-79 80+ Censimento 1981 Censimento 1991 Censimento 2001 2014 CONTESTO DI RIFERIMENTO 11

Dal 2001 al 2014 la popolazione ultrasessantacinquenne complessiva è aumentata del 13,5%. Il grafico evidenzia come l incremento ha riguardato sostanzialmente la fascia degli ultraottantenni: +40,6% negli stessi anni, a fronte di un +3,7% della fascia 65-79 anni. Grafico 1.4. % famiglie unipersonali per Distretto di residenza e confronto RER all 1/1/ 2015. fonte Regione Emilia Romagnadati provvisori 60 % 50 40 30 32,0 32,7 34,8 51,0 39,3 36,1 42,5 36,7 20 10 0 Nel territorio aziendale il numero delle famiglie è in aumento. Al 1/1/2015 erano 422.497, aumentate dello 0,4% rispetto all anno precedente e del 5,9% rispetto all 1/12008. In parallelo sono in crescita le famiglie composte da una sola persona (42,5 % a livello aziendale), e la maggior parte di famiglie unipersonali è rappresentata da persone anziane che vivono sole. Il numero medio di componenti per famiglia è più basso rispetto a quello regionale (2,05 vs. 2,22). Grafico 1.5. Percentuale di popolazione residente in età lavorativa per Distretto in Azienda USL di Bologna - periodo 1999-2014. Fonte Regione Emilia Romagna 72 70 68 % 66 64 62 60 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Città di Bologna Casalecchio Pianura est Pianura ovest Porretta Terme San Lazzaro AUSL Bologna 12

Il trend della popolazione in età lavorativa è in calo dal 1999 in tutta l area aziendale, particolarmente nei Distretti di San Lazzaro e di Casalecchio. Tuttavia, se dal 2007 al 2010 il decremento registrato è stato contenuto, dal 2011 il calo è più evidente in tutti i distretti aziendali. I CITTADINI STRANIERI RESIDENTI Nel nostro territorio, come nel resto della Regione, il flusso migratorio è stato particolarmente importante e ha condizionato in modo consistente l andamento demografico compensando il saldo naturale negativo. A partire dal 2013, tuttavia, la tendenza all incremento della popolazione straniera residente si è molto ridotta sia in termini assoluti che percentuali rispetto al totale della popolazione residente. Se Infatti dal 2006 al 2012 la crescita media aziendale del valore percentuale è stata del 64% (con picchi nei singoli distretti che hanno raggiunto quasi l 80%), dal 2013 od oggi l incremento è stato solo del 1,5%. A livello regionale si è avuto addirittura un decremento dell 1,7%. 1 Grafico 1.6. Percentuale di cittadini stranieri residenti per distretto in Azienda USL di Bologna periodo 2004-2014. Fonte Regione Emilia Romagna 16,00 14,00 12,00 % 10,00 8,00 6,00 4,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena AUSL di Bologna RER Il Distretto che registra il maggior valore percentuale di stranieri residenti è quello della Città di Bologna mentre a San Lazzaro di Savena si osserva la minore percentuale. CONTESTO DI RIFERIMENTO 13

Grafico 1.7. Percentuale di cittadini stranieri residenti all 1/1/2015 per distretto.fonte Regione Emilia Romagna % 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 9,6 Casalecchio di Reno 15,0 Città di Bologna 8,7 10,4 10,3 Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme 7,9 San Lazzaro di Savena 11,8 AUSL BO 12,1 RER L età media dei residenti stranieri si sta progressivamente innalzando (33,1 all 1/1/2015 vs 30,1 nel 2005) soprattutto in ragione dell aumento dell età media nella popolazione femminile (34,2 nelle femmine vs 30,7 nei maschi). Dal 2007 la popolazione residente straniera è in maggioranza femminile: all 1/1/2015 le donne rappresentano il 54,3% del totale degli stranieri residenti in azienda. Complessivamente il rapporto fra maschi e femmine nella popolazione straniera aziendale (rapporto di mascolinità) è di 84,1 maschi ogni 100 femmine, mentre nella popolazione regionale è 87,6. Tabella 1.3. Numerosità e distribuzione percentuale delle prime cittadinanze sul totale degli stranieri nella Provincia di Bologna al 1/1/2015. Fonte Regione Emilia Romagna Cittadinanze N assoluto % su tutte le cittadinanze 1 Romania 19.215 18,7 2 Marocco 12.056 11,7 3 Moldova 7.022 6,8 4 Albania 6.660 6,5 5 Pakistan 6.442 6,3 6 Filippine 6.165 6,0 7 Bangladesh 5.858 5,7 8 Ucraina 5.717 5,6 9 Cinese, Rep. Popolare 5.108 5,0 10 Tunisia 3.152 3,1 Totale 102.994 100 SOGGETTI IN CONDIZIONI DI MARGINALITÀ Risultano 676 al 31/12/2014 i detenuti nella casa circondariale di Bologna, quasi un quarto di tutta la Regione (2.884), in gran maggioranza maschi (91%) e stranieri (53%). L indice di sovraffollamento, presenze su 100 posti, è di 137,4, più alto del valore medio regionale (103) ma molto ridotto rispetto all anno precedente. 14

1 FLUSSI NATURALI. I NATI E I MORTI L aumento della popolazione dell Azienda USL degli ultimi anni è dovuto in particolar modo al saldo migratorio positivo, che compensava ampiamente il saldo naturale negativo. Nel 2014 si è registrato un calo nel saldo migratorio (+5.372 soggetti nel 2014, in netta diminuzione rispetto alla media degli ultimi anni). Il saldo naturale registrato nel territorio dell Azienda USL di Bologna è negativo nell intero periodo osservato (2000-2013) e nell ultimo anno è pari a -2.469 soggetti. Il tasso di natalità della popolazione aziendale, che presentava un trend in aumento fino al 2009, mostra una inversione di tendenza dal 2010. Nel 2014 il tasso si attesta all 8,29, in linea con il valore regionale che ha evidenziato un netto decremento (8,24 ). Grafico 1.8. Tassi grezzi di natalità per 1000 residenti Azienda USL di Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni 1999-2014. 10 9,5 Tasso x 1000 9 8,5 8 7,5 7 9,35 9,18 9 9,13 9,03 8,71 8,84 8,69 8,43 8,42 8,45 8,55 8,37 8,29 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2012 2013 2014 Azienda USL di Bologna Regione Emilia-Romagna 1.3. CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE E TENORE DI VITA, CARATTERISTICHE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E DEL MERCATO DEL LAVORO LIVELLO DI ISTRUZIONE Come noto, il livello di istruzione è un buon indicatore delle condizioni socio-economiche di una popolazione. Dall indagine PASSI per l Italia risulta che la popolazione dell Azienda USL di Bologna nel periodo 2012-2014 ha un più alto livello di istruzione rispetto alla media regionale (67,2% vs 61,8% dei cittadini hanno un titolo di studio di licenza media superiore o laurea). TASSI DI ATTIVITÀ, OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE Nel 2013 in provincia di Bologna il tasso di attività totale si mantiene su valori elevati (74,3%; 79,8% per i maschi e 68,9% per le femmine), e in progressivo aumento dall anno 2009. Il tasso di occupazione per la popolazione fra i 15 e i 64 anni è pari al 67,8% (62,6% nelle donne e 73,1% negli uomini), in calo di un punto percentuale rispetto all anno precedente, proseguendo la costante diminuzione che dal 2008 si registra in conseguenza alla crisi economica che stiamo vivendo. Dal 2008 è stata infatti registrata una diminuzione del tasso di occupazione di 6 punti percentuali. Il valore del 2013 si mantiene tuttavia di un punto e mezzo superiore a quello della regione e di oltre 12 rispetto all Italia. La forbice cresce notevolmente se si considerano i tassi di occupazione femminile: 3 punti percentuali in più rispetto alla regione e 17 rispetto all Italia. CONTESTO DI RIFERIMENTO 15

Dal 2008 è stata infatti registrata una diminuzione del tasso di occupazione di 6 punti percentuali. Il valore del 2013 si mantiene tuttavia di un punto e mezzo superiore a quello della regione e di oltre 12 rispetto all Italia. La forbice cresce notevolmente se si considerano i tassi di occupazione femminile: 3 punti percentuali in più rispetto alla regione e 17 rispetto all Italia. Grafico 1.9.Tasso d occupazione (15 64 anni) in Grafico 1.9.Tasso d occupazione (15-64 anni) in Provincia Provincia di Bologna: periodo 2008 2013 (Fonte di Bologna: periodo 2008-2013 (Fonte Settore Statistica- Settore Statistica Comune di Bologna) Comune di Bologna) 80 % 75 70 65 60 78,3 66,6 73,1 62,6 55 50 2008 2009 2010 2011 2012 2013 F M La disoccupazione ha subito recentemente un impennata anche nella provincia di Bologna: La disoccupazione negli ultimi ha anni subito il tasso recentemente è in continua un'impennata crescita, arrivando anche a superare nella nel provincia 2013 l 8% di (8% Bologna: per i negli ultimi anni il maschi tasso e è 8,9% in continua per le femmine). crescita, arrivando a superare nel 2013 l 8% (8% per i maschi e 8,9% per le femmine).ancora in fortissima crescita, soprattutto per le donne, in controtendenza rispetto all ultimo biennio, Ancora il in tasso fortissima di disoccupazione crescita, soprattutto per i per giovani le donne, fra i 18 in controtendenza e i 29 anni: in questa rispetto fascia all ultimo di età nel 2013 era disoccupato biennio, il tasso il 29,1% di disoccupazione dei maschi (con per i un giovani aumento fra i 18 del e i 35% 29 anni: rispetto in questa all anno fascia precedente) di età nel e il 21,2% delle 2013 femmine era disoccupato (+69,6% rispetto il 29,1% al dei 2012), maschi pari (con in complesso un aumento al del 25,2% 35% (+44%). rispetto all anno precedente) e il 21,2% delle femmine (+69,6% rispetto al 2012), pari in complesso al 25,2% (+44%). Grafico 1.10.Tasso di disoccupazione: periodo 2008 2013 Provincia di Bologna (Fonte Settore Grafico 1.10.Tasso di disoccupazione: periodo 2008-2013 - Statistica Comune Provincia di Bologna) di Bologna (Fonte Settore Statistica-Comune di Bologna) 10,0 % 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 8,9 8,0 2,4 2,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 F M 13 DISTRIBUZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE PER SETTORE Distribuzione delle attività economiche per settore Nel 2014 il numero di occupati nel settore Industriale nella provincia di Bologna è aumentato rispetto al 2013 (+8,8%). E invece diminuito in modo rilevante il numero di occupati nell Agricoltura (-37%), mentre il numero di occupati nel settore dei Servizi è diminuito dell 1,5%. Complessivamente tra il 2013 e il 2014 il numero di occupati si riduce dello 0,2% ( circa un migliaio di occupati in meno). Nel 2014 il numero di occupati nel settore Industriale nella provincia di Bologna è aumentato rispetto al 2013 (+8,8%). E invece diminuito in modo rilevante il numero di occupati nell Agricoltura ( 37%), mentre il numero di occupati nel settore dei Servizi è diminuito dell 1,5%. Complessivamente tra il 2013 e il 2014 il numero di occupati si riduce dello 0,2% ( circa un migliaio di occupati in meno). Tenore di vita 16 Per quanto riguarda il tenore di vita della popolazione bolognese, i dati relativi all anno 2014 del reddito medio pro capite mostrano una sostanziale stabilità rispetto alla situazione dell anno precedente. Quella di Bologna si conferma come la provincia a più alto reddito tra le province

1 TENORE DI VITA Per quanto riguarda il tenore di vita della popolazione bolognese, i dati relativi all anno 2014 del reddito medio pro-capite mostrano una sostanziale stabilità rispetto alla situazione dell anno precedente. Quella di Bologna si conferma come la provincia a più alto reddito tra le province dell intera Regione. Anche la spesa per i consumi finali delle famiglie nel 2014 risulta invariata rispetto al 2013 e al primo posto fra le province della Regione. Grafico 1.10.Tasso di disoccupazione: periodo 2008 2013 Provincia di Bologna (Fonte Settore Statistica Comune di Bologna) 10,0 % 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 2,4 2,0 Grafico 1.11. Reddito medio pro-capite e consumi familiari medi. Provincia di Bologna 2008 2009 2010 2011 2012 2013 8,9 8,0 F M POPCR: popolazione residente a metà anno. Migliaia di persone. Fonte: ISTAT ; Distribuzione delle attività economiche per settore REDD: reddito disponibile delle famiglie e istituzioni sociali e private (ISP). Valori a prezzi correnti, milioni di euro; Nel 2014 il numero VCF: spesa di occupati per consumi nel finali settore delle famiglie. Industriale Valori a prezzi nella correnti, provincia milioni di euro di Bologna è aumentato rispet al 2013 (+8,8%). DIFFICOLTÀ E invece ECONOMICHE diminuito RIFERITE in modo rilevante il numero di occupati nell Agricoltura ( 37% mentre il numero di occupati nel settore dei Servizi è diminuito dell 1,5%. Complessivamente tra il 2013 e il 2014 il numero di occupati si riduce dello 0,2% ( circa un migliaio occupati in meno). Dai risultati del sistema di sorveglianza PASSI 2012-2014, si evidenzia che il 55% dei cittadini residenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna riferisce di non avere difficoltà economiche, il 33,6% di averne qualcuna e il 11,4% di avere molte difficoltà economiche. A livello regionale la quota di cittadini che dichiara di non avere difficoltà economiche è del 52%, quella di coloro che ne hanno qualcuna è del 36,5 mentre l 11,5% dichiara molte difficoltà. Tenore di vita Per quanto riguarda 1.4. AMBIENTE il tenore di vita della popolazione bolognese, i dati relativi all anno 2014 d reddito medio L inquinamento pro capite atmosferico mostrano è un una importante sostanziale determinante stabilità di salute rispetto con effetti alla sia acuti situazione che dell an cronici. Gli studi epidemiologici hanno mostrato che l inquinamento atmosferico incrementa precedente. Quella di Bologna si conferma come la provincia a più alto reddito tra le provin la mortalità e la morbosità, soprattutto per malattie cardiovascolari e respiratorie ed aumenta dell intera Regione. il ricorso ai servizi sanitari e alle ospedalizzazioni. Anche la spesa per i consumi finali delle famiglie nel 2014 risulta invariata rispetto al 2013 e al prim posto fra le province della Regione. Tra i vari inquinanti, il PM10 rappresenta un buon indicatore di potenziali effetti sulla salute. Considerando il numero di giorni con concentrazioni oltre i 50 μg/m3, valore limite da non superare più di 35 volte all anno in base alla normativa vigente, nel corso degli ultimi quindici anni nell agglomerato di Bologna, si nota un trend in riduzione del numero di superamenti. Il minor numero di superamenti è stato raggiunto proprio nel 2014, quando per la prima volta la percentuale di giornate con PM10 oltre i 50 μg/m3 è stata inferiore al 10% anche nella centralina di Porta San Felice a Bologna (solo il 7% circa). Grafico 1.11. Reddito medio pro capite e consumi familiari medi. Provincia di Bologna 30 25 CONTESTO DI RIFERIMENTO 24,08 17 25,53

di giornate con PM 10 oltre i 50 μg/m 3 è stata inferiore al 10% anche nella centralina di Porta San Felice a Bologna (solo il 7% circa). Grafico 1.12. Andamento delle percentuali delle giornate/anno con valori oltre i 50μg/m3 anni 2000 2014, agglomerato di Bologna Fonte dati: Liberiamolaria, ARPA Regione Emilia Grafico 1.12. Andamento delle percentuali delle giornate/anno Romagna. con valori oltre i 50μg/m3 anni 2000-2014, agglomerato di Bologna Fonte dati: Liberiamolaria, ARPA Regione Emilia Romagna. 70 % giornate 60 50 40 30 20 10 0 54,1 47,2 35,0 29,7 25,7 29,7 33,5 33,4 18,7 14,2 17,6 21,0 21,3 18,4 7,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Similmente si nota un trend in riduzione anche dei valori di concentrazione media annua del PM10 registrati nella centralina di Porta San Felice che nel 2014 raggiungono i valori più bassi Similmente si nota un trend in riduzione anche dei valori di concentrazione media annua del PM dell intero periodo. Da sottolineare in ogni caso che dal 2008 le concentrazioni medie annue 10 registrati nella centralina di Porta San Felice che nel 2014 raggiungono i valori più bassi dell intero si periodo. mantengono Da sottolineare al di sotto in ogni dei caso limiti che previsti dal 2008 dalla le concentrazioni normativa vigente medie (40 annue μg/m3). si mantengono Una riduzione al di si sotto osserva dei limiti anche previsti per dalla i valori normativa del PM2,5, vigente inquinante (40 μg/m 3 monitorato ). Una riduzione da meno si osserva anni, anche mentre per i valori le concentrazioni del PM 2,5, inquinante medie annue monitorato del biossido da meno di anni, azoto mentre ed estive le concentrazioni dell ozono, medie altri inquinanti annue del con biossido effetti negativi di azoto sulla ed estive salute, dell ozono, non presentano altri inquinanti lo stesso con effetti chiaro negativi trend in sulla riduzione salute, in non tutte presentano le centraline lo dell agglomerato di Bologna in cui vengono monitorati da più di un decennio. L impatto sanitario di questi inquinanti oltre che del PM10 e del PM2,5 resta quindi da monitorare nel tempo. 15 18

stesso chiaro trend in riduzione in tutte le centraline dell agglomerato di Bologna in cui vengono monitorati da più di un decennio. L impatto sanitario di questi inquinanti oltre che del PM 10 e del PM 2,5 resta quindi da monitorare nel tempo. 1.5. STILI DI VITA. RISULTATI 2012-2014 DEL SISTEMA l Italia 1 DI SORVEGLIANZA PASSI PER L ITALIA 1 1.5. Stili di vita. Risultati 2012 2014 del sistema di sorveglianza PASSI per Situazione nutrizionale nella popolazione SITUAZIONE NUTRIZIONALE NELLA POPOLAZIONE Grafico 1.13. Situazione nutrizionale Azienda USL di Bologna Stima indagine PASSI anno 2012 2014 Grafico 1.13. Situazione nutrizionale Azienda USL di Bologna Stima indagine PASSI anno 2012-2014 1 60,0 % 50,0 53,8 53,9 AUSL BO RER 40,0 30,0 31,5 30,8 20,0 10,0 3,8 3,6 10,9 11,7 0,0 Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso L eccesso ponderale è molto diffuso nella nostra popolazione: il 31,5% delle persone risulta in L eccesso ponderale è molto diffuso nella nostra popolazione: il 31,5% delle persone risulta in sovrappeso, il 10,9% obeso (per un totale del 42,3 % vs 42,5 % regionale), mentre il 3,8% è sovrappeso, il 10,9% obeso (per un totale del 42,3 % vs 42,5 % regionale), mentre il 3,8% sottopeso. è sottopeso. Attività fisica ATTIVITÀ FISICA Tra i cittadini residenti nell area dell Azienda USL di Bologna risulta che il 30,6% aderisce alle linee Tra i cittadini guida residenti sulla attività nell area fisica dell Azienda svolgendo USL cioè di una Bologna attività risulta regolare che intensa, il 30,6% dato aderisce leggermente alle inferiore a linee guida quello sulla attività regionale fisica (32,2%). svolgendo Il 24 % cioè non una pratica attività alcun regolare tipo di attività intensa, fisica dato (vs leggermente 20,5% a livello regionale. inferiore a quello regionale (32,2%). Il 24 % non pratica alcun tipo di attività fisica (vs 20,5% a livello regionale. 1 Lo studio PASSI si inserisce tra le attività finalizzate alla promozione della salute ed è un sistema di sorveglianza sulla salute dei cittadini ed in particolare sui loro comportamenti a rischio. L indagine, iniziata in via sperimentale negli anni 2005 e 2006 ed entrata a regime nel 2007, viene condotta ogni anno tramite 1 Lo studio PASSI interviste si inserisce telefoniche, tra le su attività un campione finalizzate di persone alla promozione residenti nel della territorio salute dell Azienda ed è un sistema USL di di Bologna sorveglianza e di età compresa sulla tra i 18 e 69 salute dei cittadini anni. ed in particolare sui loro comportamenti a rischio. L indagine, iniziata in via sperimentale negli anni 2005 e 2006 ed entrata a regime nel 2007, viene condotta ogni anno tramite interviste telefoniche, su un campione di persone residenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna e di età compresa tra i 18 e 69 anni. 16 CONTESTO DI RIFERIMENTO 19

ABITUDINE AL FUMO Grafico 1.14. Abitudine al fumo Azienda USL di Bologna Stima indagine PASSI anno 2012-2014 % 80 70 72,2 71,5 60 50 40 30 27,8 28,5 20 10 0 fumatori AUSL BO ex fumatori/non fumatori RER I fumatori abituali rappresentano il 27,8% degli intervistati (lievemente inferiore al dato regionale), gli ex fumatori il 20,9% e i non fumatori il 51,3%. La percentuale più alta di fumatori si ha fra gli uomini (28,5%) rispetto alle donne (27%) e nella classe di età 18-34 anni (34,3%), seguita dalla classe 35-49 anni (29,7%). Del totale dei fumatori attuali, il 40% ha dichiarato di aver fatto, nell ultimo anno, almeno un tentativo per smettere di fumare. CONSUMO DI ALCOL Grafico 1.15. Consumo di alcol Azienda USL di Bologna bevitori a rischio - Stima indagine PASSI anno 2012-2014 % 25,0 20,0 22,3 20,8 15,0 10,0 13,4 11,2 10,4 9,2 5,0 4,8 5,3 0,0 forti bevitori "binge" fuori pasto bevitori a AUSL BO RER rischio I bevitori ritenuti a rischio corrispondono al 22,3% degli intervistati (percentuale superiore a quella regionale), con una differenza significativa tra gli uomini e le donne (27% vs 14%). Anche tra i bevitori binge (pari all 13,4% della popolazione), ovvero che consumano più di 5 unità di bevande alcoliche (uomini) o più di 4 unità alcoliche (donne) in un unica occasione, la 20

differenza tra i generi risulta significativa (17% uomini vs 9,9% donne). Tra i bevitori a rischio sono compresi i forti bevitori, i bevitori binge e coloro che bevono soprattutto fuori pasto. SALUTE MENTALE Nella nostra popolazione la percentuale di soggetti che riferisce sintomi associabili alla depressione è pari al 8,5%, più elevata di quella regionale (6,9%). STATO DI SALUTE PERCEPITO Complessivamente la maggioranza dei cittadini residenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna percepisce come buono o molto buono il proprio stato di salute. Tale condizione risulta nel tempo relativamente stabile. Nel periodo 2012-2014 il 72,3% di cittadini dichiara di sentirsi bene o molto bene, percentuale leggermente superiore alla media regionale riferita allo stesso periodo (69,5%). 1 Grafico 1.16. Percentuale di cittadini residenti nell Azienda USL di Bologna che dichiarano di sentirsi bene o molto bene. Anni 2012 2014 % 60,0 50,0 56,4 52,4 AUSL BO RER 40,0 30,0 27,2 24,4 20,0 10,0 0,0 15,917,1 2,4 2,7 0,8 0,7 Molto bene Bene Discretamente Male Molto male 1.6. OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE MORTALITÀ GENERALE La mortalità, indicatore principe nella valutazione dello stato di salute di una popolazione, nel corso del periodo 2006-2013 ha presentato un andamento in costante e continua diminuzione. Per quanto riguarda la popolazione maschile, dopo il netto calo del 2011, nel 2012 si è registrato un lieve incremento del tasso standardizzato di mortalità che nel 2013 ha ripreso a decrescere (-9% rispetto all anno precedente). Complessivamente comunque tra il 2006 e il 2013 si è assistito ad un decremento del tasso del 16 % circa nei maschi e del 9% nelle femmine. Questo positivo andamento in decrescita è confortato da una sistematica lieve crescita della speranza di vita in entrambi i generi. CONTESTO DI RIFERIMENTO 21

Grafico 1.17. Andamento tassi standardizzati di mortalità generale. Anni 2006-2013 - Fonte:Emilia-Romagna Pop. Standard ER 1998). 1050,0 1031,3 Tasso tsd mortalità (x 100.000) 1000,0 950,0 900,0 850,0 800,0 990,7 939,1 829,1 750,0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 F M La mortalità per patologie cardiovascolari ha registrato, nel periodo 2006-2013 un progressivo decremento (-19%), più evidente tra gli uomini. In decremento, seppur più lieve (-9%), anche la mortalità per tumori in entrambi i generi. Nel 2013, i tassi di mortalità per i due grandi gruppi sono quasi sovrapponibili (301 ogni 100.000 per i tumori vs 290,6 per patologie cardiovascolari). Tuttavia distinguendo per sesso, si nota che negli uomini è più alto il tasso di mortalità per tumori rispetto a quello per patologie cardiovascolari (293,8 vs 260,2), mentre nelle donne la relazione è inversa (283,6 per tumori vs 336,4 per patologie cardiovascolari). Grafico 1.18. Andamento tassi standardizzati di mortalità per tumori e per patologie cardiovascolari* 100.000 abitanti Maschi e Femmine (anni 2006-2013) Fonte Emilia-Romagna- Pop. Standard ER 1998 Tasso std mortalità (x 100.000) 400,0 350,0 300,0 250,0 372,2 320,1 301,01 290,62 200,0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Tumori Pat. Cardiovascolari MORTALITÀ PRECOCE Gli Anni Potenziali di Vita Persi (PYLL) sono un indicatore spesso usato per esprimere in modo sintetico il peso delle morti precoci in una popolazione. Si calcola come differenza tra la spe- 22

ranza di vita alla nascita e l effettiva età del paziente appartenente a quella popolazione o gruppo all epoca del decesso. Considerando i dati medi del triennio 2011-2013, la mortalità prematura, così come quella generale, colpisce maggiormente il sesso maschile (12,2 anni persi in media rispetto a 10,8 nelle donne). Le patologie che maggiormente contribuiscono alla mortalità prematura sono i traumatismi, in particolare nei maschi (24,5 anni di vita persi), e i tumori, soprattutto nelle femmine dove incide molto il tumore della mammella con 17,2 anni medi di vita potenzialmente persi. I valori dell indicatore registrati nell AUSL di Bologna non si discostano in generale da quelli della Regione Emilia Romagna. MORTALITÀ INFANTILE E NEONATALE Il tasso di mortalità infantile è un indicatore della salute del neonato e del bambino nel primo anno di vita e della qualità delle cure materno-infantili. Nel periodo 1993-2013 la mortalità infantile (ovvero nel primo anno di vita) nella Azienda USL di Bologna ha avuto un andamento in diminuzione fino al 2010 con una lieve inversione del trend negli anni successivi. La frequenza di mortalità infantile nel 2013 (pari a 3,59 per mille nati vivi) è superiore a quella regionale (2,97 ), prevalentemente come anche la mortalità neonatale, ovvero nel primo mese di vita (2,90 vs 2,02 ). 1 Grafico 1.19. Mortalità infantile nell Azienda USL di Bologna (residenti). Anni 1993-2013 (Fonte Registro Mortalità AUSL) m.neonatale 6,0 6,03 m. neonatale precoce m.infantile 5,0 4,0 3,0 4,47 4,86 3,59 2,90 2,0 2,72 1,0 0,0 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Dall analisi del trend dal 1993 al 2013, risulta statisticamente significativo in diminuzione fino al 2010, mentre l aumento dal 2010 al 2013 non risulta statisticamente significativo. Le più importanti cause di mortalità (59,0%) risultano essere le condizioni di origine perinatale, in particolare l immaturità legata alla breve durata della gestazione, che nel complesso rappresenta anche il principale determinante della morbosità neonatale e infantile. Le malformazioni congenite rappresentano la seconda causa delle morti entro il 1 anno di vita (27,2%), in particolare quelle relative ai sistemi cardiocircolatorio, respiratorio e osteomuscolare. LA MORTALITÀ PERINATALE La mortalità perinatale è costituita da due componenti: la natimortalità (nati morti dopo il 181 giorno di gestazione) e la mortalità neonatale precoce (morti entro il 7 giorno dalla nascita). Nel 2013 il dato di mortalità perinatale è pari a 5,9 superiore al dato regionale ((4,98 ). La natimortalità a Bologna nel 2013 presenta valori (3,2 ) più elevati del dato regionale (2,7 ). CONTESTO DI RIFERIMENTO 23

La mortalità perinatale La mortalità perinatale è costituita da due componenti: la natimortalità (nati morti dopo il 181 giorno I valori di risultano gestazione) più e elevati la mortalità nei nati neonatale da madre precoce italiana (morti rispetto entro il alle 7 giorno cittadine dalla di nascita). nazionalità straniera 2013 (3,9 il dato vs di 1,9 ). mortalità perinatale è pari a 5,9 superiore al dato regionale ((4,98 ). Nel La natimortalità a Bologna nel 2013 presenta valori (3,2 ) più elevati del dato regionale (2,7 ). I valori Grafico risultano 1.20 Mortalità più elevati perinatale nei nati nella da Azienda madre USL italiana di Bologna rispetto alle cittadine di nazionalità straniera (3,9 (residenti). vs 1,9 ). Anni 2002-2013 (Fonte CedAP) 7,0 6,0 mortalità neonatale precoce natimortalità Grafico 1.20 Mortalità perinatale nella Azienda USL di Bologna (residenti). Anni 2002 2013 (Fonte CedAP) tasso x 1000 nati vivi 7,0 5,0 6,0 4,0 5,0 4,0 3,0 3,0 2,0 2,0 1,0 1,0 0,0 0,0 2,7 2,9 2,1 1,4 1,42,7 2,9 2,1 1,9 1,4 1,9 1,9 1,0 1,4 1,9 1,4 1,6 1,0 2,1 1,6 1,4 2,1 1,6 1,6 3,1 3,1 3,2 3,2 2,9 3,2 2,5 2,9 3,2 2,5 2,4 2,4 2,3 2,3 1,7 2,3 2,32,0 1,1 1,1 1,7 2,0 1,1 1,1 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 mortalità neonatale precoce natimortalità MORBOSITÀ Morbosità Grafico 1.21. Tasso medio annuale di incidenza di AIDS Grafico x 1.21. Tasso medio annuale di incidenza 100.000 abitanti residenti Azienda USL Bologna e RER di AIDS x 100.000 abitanti residenti Azienda USL Bologna e RER 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 4,7 4,1 3,7 3,5 3 3,2 2,8 2,3 2,3 2,2 2 2 1,9 1,4 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AUSL BO RER I tassi medi annuali di incidenza di AIDS mostrano una tendenza alla riduzione sia nell intero territorio regionale che in quello dell AUSL. Nel biennio 2012-2013, il tasso aziendale è vicino a quello medio regionale (2,0 vs 1,9). 21 24

Per quanto riguarda la prevalenza, invece, c è stato un graduale aumento nel corso degli anni, dovuto alla diagnosi precoce e all efficacia delle terapie, attestandosi ora, in Regione, a 41,3 casi ogni 100.000 abitanti. Il tasso di prevalenza nell AUSL è passato dal 29,7 per 100.000 abitanti del 2001 al 35,7 per 100.000 del 2013. 1 Grafico 1.22. Tasso medio annuale di incidenza di TBC x 100.000 abitanti Azienda USL di Bologna e Regione Emilia-Romagna tasso medio annuale (x 100.000) 12 10 8 6 4 2 9,9 6,9 8,5 7,4 9,4 AUSL BO RER 6,6 0 2008-2009 2010-2011 2012-2013 I tassi medi annuali di incidenza di TBC risultano invece variabili nei bienni considerati e restano sempre superiori alla media regionale. Il numero di casi notificati è passato da 167 nel biennio 2008-2009 a 163 negli anni 2012-2013. 1.7. SICUREZZA INCIDENTI STRADALI Gli incidenti stradali, anche nel territorio dell Azienda USL di Bologna, rappresentano una delle cause di mortalità e morbosità evitabili a più alto impatto sociale. Grafico 1.23. Andamento tassi standardizzati (Pop. standard Italia 1991) di mortalità per incidente stradale Azienda USL di Bologna 1993-2013. Tasso std mortalità (x 100.000) 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 29,4 8,9 9,3 1,3 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 F M CONTESTO DI RIFERIMENTO 25

Il tasso di mortalità ha registrato un notevole e costante decremento negli anni: dal 1993 al 2013 si è registrata una diminuzione di quasi l 86% per le donne e del 68% per gli uomini. Nel corso degli ultimi anni (2003-2013) in Provincia di Bologna si è osservata una tendenza alla diminuzione anche del numero di incidenti, di eventi mortali e di feriti. Nel 2013 si sono avuti 3.901 incidenti (-28% rispetto al 2003) con 62 morti (-53,7%) e 5565 feriti (-27,6%). Per il 2013 il rapporto di mortalità (rapporto tra numero di morti e numero di incidenti) è di 1,6%, il rapporto di pericolosità (rapporto fra il numero dei morti e la somma dei morti e feriti negli incidenti) è di 1,1% e il rapporto di lesività (rapporto tra numero di feriti e numero di incidenti) è di 142,7%. I valori del rapporto di mortalità e di pericolosità medi regionali (rispettivamente 1,9% e 1,4%) sono leggermente superiori a quelli aziendali mentre è lievemente inferiore il valore regionale del rapporto di lesività (137,4%). INFORTUNI SUL LAVORO Sempre più spesso l andamento del fenomeno infortunistico è messo in rapporto sia al mutamento delle attività e delle modalità produttive, sia alla sensibilità nei confronti della prevenzione da parte di datori di lavoro, preposti e lavoratori. Nel grafico viene riportato, sulla base di dati INAIL, l andamento del fenomeno infortunistico in Provincia di Bologna relativo agli anni 2001-2013. Il tasso di incidenza è dato dal rapporto tra numero di infortuni e numero di lavoratori per 100. Sono esclusi dai dati gli infortuni con prognosi inferiore a 4 giorni come i casi denunciati all INAIL ma non riconosciuti come infortuni. Grafico 1.24. Andamento dei tassi di Incidenza di infortuni sul lavoro provincia Bologna vs RER (tassi standardizzati) e Italia (tassi grezzi). Anni 2001-2013 (fonte INAIL-elaborazioni OReIL)* Dati provvisori 2013 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 4,4 4,9 3,8 2,8 2,6 2,1 0,0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013* Bologna RER ITALIA Nel 2013 l incidenza degli infortuni sul lavoro nella Provincia di Bologna continua il trend in progressivo decremento registrato a partire dal 2000. Un confronto tra i tassi di incidenza registrati nel 2013 nelle varie province della Regione Emilia Romagna evidenzia come l area bolognese presenti un indice tra i più bassi. Il valore medio regionale appare invece superiore a quello nazionale. 26

2PROFILO AZIENDALE

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2. PROFILO AZIENDALE 2 2.1. LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Vengono descritte le principali attività relative ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), distinti in: assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro; assistenza distrettuale; assistenza ospedaliera. Vengono poi presi in considerazione: indicatori di qualità dell assistenza; costi per livello di assistenza Sono presentati dati relativi all anno 2014 quando disponibili a livello regionale, diversamente sono inseriti dati attinenti all anno 2013. 2.1.1. ASSISTENZA COLLETTIVA IN AMBIENTE DI VITA E DI LAVORO SVILUPPO DEI PROGRAMMI REGIONALI DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLLO DELL UTERO, DELLA MAMMELLA E DEL COLON RETTO Lo screening per il tumore del collo dell utero, attivo dal 1996, si rivolge alle donne di età compresa fra i 25 e i 64 anni, alle quali viene offerto con periodicità triennale il pap-test quale test di 1 livello. Le donne positive a questo test hanno l opportunità di accedere alla colposcopia quale esame di 2 livello e agli eventuali ulteriori trattamenti terapeutici. Tabella 2.1. Percentuale di avanzamento del programma* nello screening per la prevenzione del tumore del collo dell utero nella popolazione target. Fonte dati Regione Emilia-Romagna e Azienda USL di Bologna 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Azienda USL BO 77,8 104,4 97,6 96,3 106,7 126,7 126,8 95,8 RER 94,6 101,1 105,4 101,2 106,4 114,1 113,2 100,3 * % persone invitate / persone da invitare nell anno; N.B. La % di avanzamento del programma può essere superiore al 100% nel caso in cui siano state chiamate più donne rispetto alla popolazione target annuale; ciò può essere dovuto o alla diversa gestione delle chiamate o al recupero di ritardi pregressi. L avanzamento del programma negli ultimi anni è sempre stata buono (ampiamente superiore al 90% che viene considerato come valore standard) con l eccezione dell anno 2006. Nel 2012, in accordo con la Direzione sanitaria, sono state anticipate le convocazioni in tutti i Distretti in quanto l implementazione del Nuovo Sistema Gestionale Unico del Centro Screening avrebbe rallentato le attività di convocazione. PROFILO AZIENDALE 29

Grafico 2.1. Percentuale di adesione** allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell utero nella popolazione target. Fonte dati Regione Emilia-Romagna e Azienda USL di Bologna 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 61,4 56,7 2004 57,1 57,2 50,8 50,7 45,3 44,6 2005 2006 2007 60,9 61,9 60 58,4 52,1 51,7 43,66 43,7 2008 2009 20100 2011 AUSL BO RER 56,9 62,3 39,8 47,8 2012 2013 ** % persone esaminate esaminate /persone invitate; /persone invitate; ** % perso Il Il dato dato annuale annuale di di adesione adesione evi evidenzia idenzia una una variabilità variabilità che che dipende dipende della della popola popolazione azione femminile femminile interessata nell anno, che che rispon risponde in manie in maniera diversa diversa a seconda a seconda dell età, della dell età, residenza della e residenza della e adesione della adesione e o meno o ai meno precedenti ai precedenti inviti di scree inviti ening. di screening. Tale dato, che Tale è se dato, empre che stato è sempre inferiore stato a quello inferiore medio a quello regionale, medio è regionale, sicuramente è sottostimato s sicuramente in quanto sottostimato esiste, sopratt in quanto tutto nel esiste, Distretto soprattutto di Bologna nel Distretto di Bologna Città, una percentuale consistente di popolazione che effettua il test presso Città, una percentuale consistente di popolazione che effettua il test presso liberi professionisti. Infatti dai dati dell indagine Passi 2012 2014,, si rileva che nell Azienda USL di Bologna il 90% delle donne liberi dprofessionisti. i età compresa fra Infatti 25 e dai 64 anni dati ha dell indagine eseguito un Passi esame 2012-2014, per la prevenzione si rileva dei che tumori nell Azienda del collo USL dell'uter di Bologna ro negli il ultim 90% i tre delle anni donne (89,9% di a livello età compresa regionale). fra 25 e 64 anni ha eseguito un esame per la prevenzione dei tumori del collo dell utero negli ultimi tre anni (89,9% a livello regionale). Lo screening per il tumore della mammella, attivo dal 1997, si rivolge alle a donne di età compresa fra i Lo 50 e screening i 69 anni, alle per quali il tumore viene offerta della con mammella, periodicità attivo biennale dal la 1997, mammografiam si rivolge a quale alle test donne di 1 di età livello. compresa Le donne fra i pos 50 sitive e i 69 a quest anni, to alle test quali hanno viene la possibili offerta ità con di accede periodicità ere agli appro biennale ofondimenti la mammografia di 2 livello quale ed test agli di eventua 1 livello. ali trattamen Le donne ti terapeutici positive i. a questo test hanno la possibilità di accedere agli A approfondimenti partire dal 1/01/2010 di 2 è livello stataed ampliata agli eventuali laa popolazione trattamenti bersaglio terapeutici. di d screening con l estensione dell invito alle classi di età 45 49 e 70 74 anni. A partire dal 1/01/2010 è stata ampliata la popolazione bersaglio di screening con l estensione Tabella 2.2. Percentuale di avanzamento del dell invito alle classi di età 45-49 e 70-74 anni. programma* nello screening per la prevenzione del tumore della mammella nella popolazione target (50 69 anni). Fonte dati Regione Emilia survey Tabella 2.2. Percentuale di avanzamento del programma* nello Romagna Servizio Sanità Pubblica (dati Osservato screening orio Nazionale per la prevenzione Screening) del tumore della mammella nella popolazione target (50-69 anni). Fonte dati Regione Emilia- Romagna - Servizio 2006 Sanità Pubblica 20077 (dati 2008 survey Osservatorio 2009 2010 2011 2012 2013 Nazionale Screening) Azienda USL BO 90,9 96,99 102,1 124,5 61,7 158,2 135,1 91,2 RER 90,2 97,88 99,2 102,8 90,4 116,3 106,4 100,4 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 * % persone invitate / persone da invitare nell'anno; Azienda USL BO 90,9 96,9 102,1 124,5 61,7 158,2 135,1 91,2 N.B. La % di avanzamento del programma può p essere superiore al 100% nel caso in cui siano state chiamate più donne rispetto alla popolazion RER e target annuale; ciò può essere 90,2 dovuto d o alla 97,8 diversa gestione 99,2 delle 102,8 chiamate o al recupero 90,4 di ritard 116,3 di pregressi. 106,4 100,4 * % persone invitate / persone da invitare nell anno; N.B. La % di avanzamento del programma può essere superiore al 100% nel caso in cui siano state chiamate più donne rispetto alla popolazione target annuale; ciò può essere dovuto o alla diversa gestione delle chiamate o al recupero di ritardi pregressi. 26 30

100,0 80,0 71,0 72,5 Grafico 2.2. Percentuale di adesione** allo screening per la prevenzione del tumore della mammella nella popolazione target (50 69 anni) Grafico 2.2. Percentuale nell Azienda di USL adesione** di Bologna vs allo Regione screening Emilia per la prevenzione del Romagna tumore a. Fonte della dati mammella Regione Emilia di Bologna (dativs Regione survey, Emilia nella Romagna popolazione target (50-69 anni) Servizio nell Azienda Sanità USL Pubblica Romagna. Fonte Osservat dati Regione torio Nazionale Emilia-Romagna Screening) - Servizio Sanità Pubblica (dati survey, Osservatorio Nazionale Screening) 70,6 73,55 72,4 72,9 72,9 73,7 76,3 68,0 2 60,0 40,0 20,0 64,1 63,9 64,2 70,33 67,1 66,6 82,7 50,7 71,7 80,1 0,0 2004 2005 20062 20077 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AUSL BO RER ** % persone esaminate /persone invitate; ** % persone esaminate /persone invitate; Nel 2013 l adesione delle utenti invitate nella fascia 50-69 anni è superiore alla media regionale. Nel 2011 Nel 2013 la riduzione l adesione delle delle uten adesioni nti invitate nella nella fascia fascia 50 50-69 69 anni anni è superiore era stata alla media determinata regionale. dalla bassa adesione Nel delle 2011 la utenti riduzione che delle sono adesioni state invitate nella fascia allo 50 69 screening anni era per stata la dete prima erminata volta da(39,5%) lla bassa e dalla numerosità adesione degli delle inviti utenti (23.749). che sono Dall indagine state nvitate allo PASSI screening 2012-2014 per la prima risulta, volta nella (39,5% AUSL %) e dalla di Bologna, che l 85,8% numerosità delle degli donne inviti (23.74 intervistate 9). tra 50 e 69 anni ha eseguito una mammografia preventiva negli ultimi Dall indagine due anni PASSI (86 2012 201 % a 4 livello risulta, regionale). nella AUSL di Bologna, che l 85,8% delle donne intervistate tra 50 e 69 anni ha eseguito una mammografia preventiva negli ultimi due d anni (86 % a livello regionale). Tabella 2.3.Percentuale di avanzamento e di adesione allo screening per la prevenzione del tumore della mammella nella popolazione target per le Tabella nuove 2.3.Percentuale fasce di età e di 45-49 avanzam e ento 70-74 e anni. di Fonte dati Regione Emilia-Romagna adesionee allo screening - Servizio g per Sanità la prevenzione Pubblica del (dati survey, mamm Osservatorio mella nella Nazionale popolazione Screening) tumore della target per le nuove fasce di età 45 49 e 70 74 anni. Fonte dati Regione Emilia Romagna % avanzamento del programma* Servizio Sanità Pubblica (dati survey, Aziende USL fascia 45-49 anni Osservat fascia torio Nazionale 70-74 Screening) anni 2010 2011 2012 2013 % avanzame 2010 ento del programma* 2011 2012 2013 Azienda USL BO 60,8 75,6 114,2 95,9 83,1 140,7 124,9 97,0 Aziende USL fascia 45 49 anni fascia 70 74 anni RER 66,5 76,8 86,3 91,1 105,5 102,3 106,9 107.2 2010 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013 Azienda USL BO 60,8 75,6 114,2 95,9 83, 1 140,7 124,9 97,0 % adesione all invito** RER 66,5 76,8 86,3 91,1 105,,5 102,3 106,9 107.2 Aziende USL fascia 45-49 anni fascia 70-74 anni 2010 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013 Azienda USL BO 58,4 70,2 56,4 75,5 % ades 83,3 sione all'invito* ** 52,8 75,2 69,0 RER Aziende USL 62,7 70,7 fascia 71,145 49 74,5 anni 65,6 65,3fascia 7071,3 74 anni 71,2 * % persone invitate / persone da invitare 2010 nell anno; 2011 2012 2013 20100 2011 2012 2013 Azienda ** % USL persone BO esaminate /persone invitate; 58,4 70,2 56,4 75,5 83,33 52,8 75,2 69,0 RER L adesione all invito nell AUSL di Bologna 62,7 è stata 70,7 71,1 74,5 leggermente inferiore 65,66 rispetto 65,3 71,3 71,2 alla fascia 50-69 anni da parte delle donne della fascia 45-49 anni e 70-74 anni. * % persone invitate / persone da invitare nell'anno; ** % persone esaminate /persone invitate; Lo screening per il tumore del colon retto è stato attivato nel marzo del 2005 e si rivolge ad uomini L adesione e donne all invito di età nell AUSL compresa L di Bologna fra è i stata 50 e legge i 69 rmente anni con inferiore l offerta rispetto di o alla un fascia esame 50 69 per anni la ricerca da parte delle donne della fascia 45 49 anni e 70 74 anni. PROFILO AZIENDALE 27 31

donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni conn l offerta di un esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT) con intervallo biennale. Anche in questo screening, in caso di positività dell test vengonoo proposti accertamenti dii 2 livello ed eventuali trattamenti terapeutici. Tabella 2.4.Percentualee di avanzamento del programma* nello screening per la prevenzione del tumo del re sangue del colon occulto retto nella nelle popolazione feci (FOBT) con intervallo biennale. Anche in questo screening, in target. caso Fonte di dati positività Regione del Emilia Ro test omagna vengono proposti accertamenti di 2 livello ed eventuali trattamenti Servizio terapeutici. Sanità Pubblica (dati survey Osservatorio Nazionale Screening) Tabella 2.4.Percentuale di avanzamento del programma* nello screening per 2006 la prevenzione 2007 del tumore 2008 del colon 2009 retto Azienda nella popolazione target. Fonte dati Regione Emilia-Romagna - Servizio Sanità Pubblica 159,4 (dati survey 116,3 Osservatorio 101,5 Nazionale 102,3 USL di Screening) Bologna 20100 97,66 2011 102,1 2012 99,2 20132 106,1 RER 124,1 92,8 101,0 90,4 102,66 99,9 106,6 96,29 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 * % person Azienda e invitate USL / perso di one Bologna da invitare nell'anno; 159,4 116,3 101,5 102,3 97,6 102,1 99,2 106,1 RER 124,1 92,8 101,0 90,4 102,6 99,9 106,6 96,2 L avanzamento si è mantenuto negli anni ad unn ottimo livello. * % persone invitate / persone da invitare nell anno; L avanzamento si è mantenuto negli anni ad un ottimo livello. Grafico 2.3.Percentuale di adesione allo screening Grafico per la 2.3.Percentuale prevenzione del di tu adesione more del allo screening per la colon prevenzione retto nella popola del azione tumore target. del Fonte F colon dati retto nella popolazione Regione target. Emilia Romag Fonte dati na Regione Servizio Emilia-Romagna o Sanità - Servizio Sanità Pubblica Pubblica (dati survey (dati survey Osservatorio Osservatorio Nazionale Nazionale Screening) Screening) 70,00 60,00 46,2 48,4 47,6 53,7 51,9 53,1 50,00 40,00 30,00 49,4 48,9 20,00 30,4 37,3 33,8 10,00 47,5 0,00 2005 2006 2007 2008 2009 2010 AUSL BO RER ** % persone esaminate /persone invitate; ** % persone esaminate /persone invitate; 49,4 47,5 2011 53,2 45,5 2012 51,2 50,4 2013 Nel 2013 l adesione media aziendale all invito è stata vicina alla media regionale. r Nel 2013 l adesione media aziendale all invito è stata vicina alla media regionale. Dall indagine PASSI 2012 2014 risulta comunque, per l AUSL di Bologna, che il 69,77 % delle persone intervista Dall indagine ate ha effett PASSI tuato un 2012-2014 esame per risulta la ricerca comunque, sangue per occulto l Azienda preventiva USL ne di egli Bologna, ultimi 2 che anni, il 69,7 copertur % ra delle superiore persone a quella intervistate regionale ha (63,7%) effettuato ). un esame per la ricerca sangue occulto preventiva negli ultimi 2 anni, copertura superiore a quella regionale (63,7%). 28 32

2 COPERTURA VACCINALE Copertura vaccinale dei bambini e adolescenti Tabella 2.5.Copertura vaccinale nei bambini di 24 mesi. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Anno Azienda USL Bologna RER Hib Polio Morbillo Pertosse Hib Polio Morbillo Pertosse 2000 78,2 98,2 88,8 96,4 81 98,6 90,4 96,7 2001 92,1 98,3 90,6 96,5 90,6 98,4 90,7 96,8 2002 95,6 98,1 93,1 96,5 95,2 98 92,3 96,8 2003 94,6 97,2 91,4 95,9 95,8 98 92,5 96,9 2004 96,2 98 92 96,9 96,7 97,9 92,9 97,3 2005 96,7 97,9 92,3 97,6 96,7 97,7 92,9 97,2 2006 96,6 97,7 92,7 97,5 96,8 97,7 93,7 97,3 2007 96,7 97,6 92,8 97,4 96,7 97,6 93,5 97,3 2008 96,5 97,4 93,2 97,1 96,5 97,4 93,6 97,1 2009 96,4 97,2 92,8 97,1 96,5 97,3 93,7 97,1 2010 95,6 96,6 91,9 95,7 96 96,7 92,9 96,4 2011 95,7 96,7 92,4 96,4 95,4 96,5 92,9 96,2 2012 95,3 96,1 91,4 95,8 95,4 96,3 92,6 96,0 2013 95,7 96,7 91,8 96,3 95,3 96,1 91,3 95,8 bambini che sono stati vaccinati con almeno 3 dosi di vaccino; bambini che sono stati vaccinati con almeno 1 dose di vaccino Dall anno 2000 si è verificato un trend incrementale per tutte le vaccinazioni tranne che per quella antipoliomielitica che ha registrato un lieve calo a partire dal 2010. Questo calo si riflette anche sulle altre vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano, epatite B) e sulla vaccinazione raccomandata della pertosse e riflette l andamento che si riscontra anche a livello regionale e nazionale di riduzione delle coperture, per il fenomeno sempre più evidente del dissenso alle vaccinazioni. La vaccinazione contro le malattie infettive da emofilo B (Hib) a partire dal 2004 si attesta intorno a valori stabili, superiori al 95%. La copertura per morbillo nel 2013 risulta del 91,8%, a fronte di una media regionale del 91,3%. Inferiori alla media aziendale i distretti di Bologna città e Pianura Est. PROFILO AZIENDALE 33

Grafico 2.4.Copertura vaccinale per il morbillo Grafico 2.4.Copertura vaccinale per il morbillo nei bambini di nei bambini di 24 mesi nei distretti Azienda USL 24 di mesi Bologna nei distretti anni 2008 2013. Azienda Fonte USL dati di Regione Bologna anni 2008-2013. Fonte Emilia Romagna. dati Regione Emilia-Romagna. 100,0 98,0 96,0 94,0 92,0 90,0 88,0 86,0 84,0 82,0 88,4 Bologna Città 93,9 91,4 Casalecchio Pianura Est di Reno Pianura Ovest 97,8 98,6 Porretta Terme 94,1 S. Lazzaro di Savena Ausl Bologna 91,8 91,3 Totale Regione 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Si riportano di seguito le coperture vaccinali per pneumococco, meningococco e HPV nell Azienda Si riportano USL di di Bologna seguito a le confronto coperture vaccinali con la media per pneumococco, regionale. meningococco e HPV nell Azienda USL di Bologna a confronto con la media regionale. Tabella 2.6. Copertura vaccinale pneumococco al 12 mese. Tabella 2.6. Copertura vaccinale pneumococco Fonte dati Regione Emilia-Romagna al 12 mese. Fonte dati Regione Emilia Romagna Copertura Copertura vaccinale vaccinale al 12 mese al 12 mese Anno 2007 Anno 2007 2008 Anno 20082009 2009 Anno 2010 2010Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 2013 AUSL BOLOGNA 92,8% 92,8% 95,7% 95,7% 95,6% 95,6% 95,1% 95,1% 95,2% 95,2% 94,9% 95,2% RER RER 94,2% 94,2% 95,7% 95,7% 95,9% 95,9% 95,5% 95,5% 95,2% 95,2% 95,5% 95,5% 94,5% Tabella Tabella 2.7 2.7 Copertura vaccinale vaccinale pneumococco pneumococco al al 24 mese. Fonte 24 mese. dati Regione Fonte dati Emilia-Romagna Regione Emilia Romagna Copertura vaccinale Copertura al 24 vaccinale meseal 24 mese Anno 2012 Anno 2013 Anno 2012 Anno 2013 AUSL BOLOGNA 93,9% 94,1% AUSL BOLOGNA 93,9% 94,1% RER 94,4% 94,1% RER 94,4% 94,1% Tabella Tabella 2.8.Copertura vaccinale meningococco al 24 mese e a 16 al anni. 24 mese Fonte e a dati 16 Regione anni. Fonte Emilia-Romagna dati Regione Emilia Romagna Copertura Copertura vaccinale vaccinale al 24 Mese al 24 Mese Copertura vaccinale Copertura a 16 vaccinale anni a 16 anni Anno Anno 2007 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011Anno 2012 Anno 2013 2007 Anno 2008 Anno 2009Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AUSL BOLOGNA 85,6 91,6 91,1 91,3 91,8 90,6 91,7 74,2 81,0 79,2 78,3 75,2 77,2 80,4 AUSL 85,6% 91,6% 91,1% 91,3 91,8 90,6 91,7 74,2% 81,0% 79,2% 78,3 75,2 77,2 80,4 BOLOGNA RER 88,5 92,4 93.2 92,3 92,5 92,2 91,2 68,7 74,4 74,8 76,3 78,7 80,4 81,0 RER 88,5% 92,4% 93.2% 92,3 92,5 92,2 91,2 68,7% 74,4% 74,8% 76,3 78,7 80,4 81,0 30 34

Tabella 2.9.Copertura vaccinale HPV (virus del papilloma umano) per coorti di nascita Tabella nell Azienda 2.9.Copertura USL di vaccinale Bologna HPV vs Regione (virus del Emilia Romagna al 30/06/2014. papilloma Fonte umano) dati per Regione coorti Emilia-Romagna di nascita nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna al 30/06/2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna Coorte 1997 Coorte 1998 Coorte 1999 Coorte 2000 Coorte 2001 2 AUSL BOLOGNA Coorte 1997 Coorte 1998 Coorte 1999 Coorte 2000 Coorte 2001 % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con almeno 1 % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi 78,9 78,9 74,7 74,7 79,2 74,6 75,6 71,4 76,4 71,7 71,7 73,4 73,4 69,7 69,7 RER RER 79,5 79,5 76,2 76,2 80,5 77,5 78,2 74,9 78,8 75,5 75,5 77,9 77,9 73,9 73,9 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi Copertura vaccinale nella popolazione anziana Copertura vaccinale nella popolazione anziana 80,0 Grafico 2.5.Tasso di copertura per vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana Grafico 2.5.Tasso di nell Azienda copertura USL per di vaccinazione Bologna vs Regione antinfluenzale Emilia nella popolazione anziana Romagna. nell Azienda Fonte dati Regione USL di Emilia Romagna. Bologna vs Regione Emilia Romagna. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Campag na 2000/20 01 Campag na 2001/20 02 Campag na 2002/20 03 Campag na 2003/20 04 Campag na 2004/20 05 Campag na 2005/20 06 Campag na 2006/20 07 Campag na 2007/20 08 Campag na 2008/20 09 Campag na 2009/20 10 Campag na 2010/20 11 Campag na 2011/20 12 Campag na 2012/20 13 AUSL BO 52,3 57,3 62,6 68,5 69,5 72,8 72,9 71,6 72,5 72,4 65,7 62,9 55,7 55,8 RER 57,6 61,2 65,2 69,3 70,8 74,2 74,4 73,1 73,1 73,0 63,3 63,6 54,7 55,8 Campag na 2013/20 14 La popolazione di riferimento è quella al 31/12 dell anno di inizio di ogni campagna vaccinale. La popolazione di riferimento è quella al 31/12 dell'anno di inizio di ogni campagna vaccinale. 31 PROFILO AZIENDALE 35

Tabella 2.10.Numero di soggetti vaccinati per vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana nell Azienda USL di Bologna. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Tabella 2.10.Numero di soggetti vaccinati per vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana nell Azienda USL di Bologna. Fonte dati Regione Emilia Romagna. AUSL Bologna AUSL Bologna N % Campagna 2001/02 Campagna 2001/02 109.206 57,3 Campagna 2002/03 Campagna 2002/03 120.581 62,6 Campagna 2003/04 Campagna 2003/04 133.580 68,5 Campagna 2004/05 Campagna 2004/05 177.494 69,5 Campagna 2005/06 Campagna 2005/06 204.128 72,8 Campagna 2006/07 Campagna 2006/07 198.908 72,9 Il trend della copertura per la vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana ha evidenziato Il trend una flessione della copertura negli ultimi per la vaccinazione tre anni, sia antinfluenzale nel territorio aziendale nella popolazione sia in Regione. anziana ha Nell ultimo evidenziato anno una è flessione stato vaccinato negli ultimi il tre 55,8 anni, % sia degli nel ultrasessantacinquenni, territorio aziendale sia Regione. per un totale Nell ultimo di 147.440 anno è persone. vaccinato il 55,8 % degli ultrasessantacinquenni, per un totale di 147.440 stato persone. Campagna 2007/08 Campagna 2007/08 195.125 71,6 Campagna 2008/09 Campagna 2008/09 202.996 72,5 Campagna 2009/10 194.711 72,4 Campagna 2009/10 Campaga 2010/11 171.943 65,7 Campaga 2010/11 Campaga 2011/12 167.769 62,9 Campaga 2011/12 Campagna 2012/2013 146.072 Campagna 2012/2013 55,7 Campagna 2013/2014 N 109.206 120.581 133.580 177.494 204.128 198.908 195.125 202.996 194.711 171.943 167.769 146.072 147.440 % 57,3 62,6 68,5 69,5 72,8 72,9 71,6 72,5 72,4 65,7 62,9 55,7 55,8 147.440 Campagna 2013/2014 55,8 CONTROLLO Controllo sugli SUGLI ambienti AMBIENTI di lavoro DI LAVORO La tabella La tabella seguente riporta il trend il trend dell attività di di controllo sugli sugli ambienti di di lavoro, espressa in in termini termini di di percentuale di di aziende controllate, oggetto cioè cioè di di ispezione almeno almeno una una volta volta nel corso nel corso dell anno, dell anno, sul totale sul totale delle delle aziende aziende con più con di un più dipendente un dipendente Posizioni - Posizioni Assicurative Assicurative Territoriali Territoriali presenti ( PAT ) nell ambito presenti nell ambito territoriale territoriale di riferimento di riferimento (dato fornito (dato dall INAIL). fornito dall INAIL). Dal 2009 lo Dal standard 2009 ( PAT ) regionale di questo indicatore, che rientra nei livelli essenziali di assistenza (LEA) per l attività di lo standard regionale di questo indicatore, che rientra nei livelli essenziali di assistenza (LEA) vigilanza sugli ambienti di lavoro, è stato definito dalla Regione Emilia Romagna pari al 9%. Nel 2014 per l attività di vigilanza sugli ambienti di lavoro, è stato definito dalla Regione Emilia Romagna sono state oggetto di vigilanza 3.918 PAT, pari al 9,7% delle PAT presenti (dato INAIL 2012). Le pari prescrizioni al 9%. Nel sono 2014 state sono 388. state oggetto di vigilanza 3.918 PAT, pari al 9,7% delle PAT presenti (dato INAIL 2012). Le prescrizioni sono state 388. Grafico 2.6.Percentuale di Unità Locali Grafico 2.6.Percentuale di Unità Locali controllate nell Azienda controllate nell Azienda USL di Bologna vs USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2011-2014. Fonte dati Azienda USL di Regione Emilia Romagna anni 2011 2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna Bologna 11 10,5 10 9,5 9 8,5 10,5 10,2 10,3 10,3 10,2 9,9 9,9 9,7 8 2011 2012 2013 2014 Azienda USL di Bologna RER Controllo sulle aziende alimentari e sugli allevamenti 36 32

2 CONTROLLO SULLE AZIENDE ALIMENTARI E SUGLI ALLEVAMENTI % Grafico 2.7.Percentuale Grafico Grafico di 2.7.Percentuale Aziende di ristorazione di di Aziende controllate. di di ristorazione Fonte controllate. dati Regione Fonte Fonte Emilia dati dati Regione Romagna. Emilia Emilia Romagna. Romagna. 60,0 60,0 50,0 50,0 40,0 40,0 30,0 25,0 30,0 25,0 20,0 20,0 23,0 23,0 10,0 10,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 % AUSL Bologna AUSL Bologna RER RER Nel Nel 2014 2014 sono sono state state controllate controllate 1.626 1.626 su su 7.137 7.137 aziende aziende di di ristorazione ristorazione (23%), (23%), percentuale percentuale leggermente 2014 sono state controllate 1.626 e su rilevate 7.137 506 aziende infrazioni: di ristorazione 31% infrazioni (23%), /aziende percentuale Nel leggermente inferiore a quella regionale, e rilevate 506 infrazioni: 31% infrazioni /aziende controllate controllate vs 24% leggermente inferiore regionale. a quella regionale, e rilevate 506 infrazioni: 31% infrazioni /aziende controllate vs 24% regionale. vs 24% regionale. La La pianificazione pianificazione e e l esecuzione l esecuzione dei dei controlli controlli presso presso le aziende le aziende alimentari alimentari e degli e degli allevamenti allevamenti del La del pianificazione territorio avvengono e l esecuzione secondo dei controlli l approccio presso alle le tecniche aziende alimentari di ispezione e degli dettato allevamenti dalla legislazione comunitaria, avvengono che secondo prevede l approccio l adozione alle di criteri tecniche (categorizzazione di ispezione dettato del rischio) dalla e legislazione del territorio avvengono secondo l approccio alle tecniche di ispezione dettato dalla legislazione territorio comunitaria, che prevede l adozione di criteri (categorizzazione del rischio) e di strumenti di (ispezioni, strumenti comunitaria, (ispezioni, che verifiche prevede ed l adozione audit), che di risultano criteri (categorizzazione molto più complessi del rischio) verifiche ed audit), che risultano molto più complessi ed impegnativi ed impegnativi e di strumenti rispetto ai rispetto (ispezioni, precedenti ai precedenti sopralluoghi tradizionali. tradizionali. L aumentata L aumentata capacità nell utilizzo capacità dei nell utilizzo sopraccitati strumenti dei sopraccitati ha consentito strumenti di verifiche ed audit), che risultano molto più complessi ed impegnativi rispetto ai precedenti sopralluoghi sopralluoghi tradizionali. L aumentata capacità nell utilizzo dei sopraccitati strumenti ha consentito di incrementare ha consentito il numero di incrementare delle aziende il numero controllate delle e di aziende migliorare controllate l efficacia e di di tali migliorare controlli. Le l efficacia aziende di incrementare di tali trasformazione il numero controlli. Le aziende controllate delle aziende di trasformazione nel 2014 controllate sono state e di controllate 604 migliorare su 1.877 l efficacia nel 2014 (32%), sono rilevando di tali controlli. state 101 604 infrazioni: Le aziende su 1.877 (32%), 17% di infrazioni trasformazione rilevando /aziende controllate 101 infrazioni: controllate nel 17% vs 2014 infrazioni 20% regionale. sono state 604 su 1.877 (32%), rilevando 101 infrazioni: 17% infrazioni /aziende controllate vs 20% regionale. /aziende controllate vs 20% regionale. Grafico 2.8.Percentuale di Aziende di Grafico 2.8.Percentuale Grafico di Aziende di trasformazione controllate. trasformazione 2.8.Percentuale controllate. di Fonte Aziende dati Regione di trasformazione Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Emilia Romagna. controllate. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 50,0 50,0 % % 40,0 40,0 32 30,0 32 30,0 31 31 20,0 20,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL Bologna RER AUSL Bologna RER Di particolare rilevanza è l'attività di supervisione svolta presso importanti impianti, al fine di Di soddisfare particolare Di particolare le rilevanza speciali rilevanza garanzie è l'attività è l attività sanitarie di supervisione di supervisione richieste svolta il svolta commercio presso importanti presso in importanti paesi terzi impianti, impianti, (USA, al Giappone, fine di al fine di soddisfare Russia, soddisfare ecc.). le speciali garanzie sanitarie richieste per il commercio in paesi terzi (USA, Giappone, le speciali garanzie sanitarie richieste per il commercio in paesi terzi (USA, Giappone, Russia, Russia, ecc.). ecc.). PROFILO AZIENDALE 33 33 37

Tabella 2.11.Percentuale di sopralluoghi per allevamento. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 RER 392,9 440,7 367,5 457,1 510,9 512,0 486,8 470,6 433,2 436,7 441,2 409,1 276,9 274,5 258,2 Azienda USL di Bologna 201,3 248,6 193,8 294,1 316,9 309,4 269,9 227,5 183,2 191,5 193,1 343,7 194,5 135,7 161,1 Nel territorio aziendale sono stati eseguiti, nel 2014, 6.332 sopralluoghi in 3931 allevamenti (161,1%). La percentuale dei sopralluoghi effettuati negli allevamenti è legata all utilizzo dei nuovi strumenti di controllo ufficiale, che ne privilegiano l accuratezza, rispetto alla quantità; lo stesso discorso è riferibile anche ai controlli che vengono effettuati anche in altri impianti come gli stabilimenti di trattamento e trasformazione dei sottoprodotti di origine animale, produzione mangimi, ambulatori veterinari, grossisti di farmaci veterinari, farmacie, ecc. 2.1.2. ASSISTENZA DISTRETTUALE ASSISTENZA DI BASE (MEDICINA GENERALE) L Azienda USL di Bologna si è orientata verso un modello assistenziale centrato sulla presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche, la continuità delle cure, la promozione e lo sviluppo della medicina proattiva quale modello di riferimento per la gestione della cronicità anche aumentando le competenze e le capacità di autocura dei pazienti, l appropriatezza dei servizi erogati e la possibilità di accesso tempestivo in base all intensità del bisogno espresso Questa progettualità si concretizza in modo particolare con la realizzazione delle Case della Salute, grazie a progetti di integrazione che interessano tutti i dipartimenti, particolarmente quelli delle Cure Primarie, della Salute Mentale e della Sanità Pubblica, ma anche i dipartimenti ospedalieri. L Azienda ha predisposto il piano aziendale per la realizzazione di 23 Case della Salute che si inseriscono in una rete di sedi di Nuclei delle Cure Primarie, poliambulatori e ambulatori di medici singoli o associati già esistenti. Alla fine del 2014 sono funzionanti 9 Case della Salute (2 nel comune di Bologna e una per ogni comune a Sasso Marconi, Crevalcore, Loiano, Pieve di Cento, S. Pietro in Casale, Budrio, Vergato) delle 23 previste. Il modello assistenziale che si sta costruendo all interno delle Case della Salute si propone di migliorare la qualità dell assistenza e la continuità della cura, privilegiando la presa in carico da parte di un team multidisciplinare integrato (MMG, infermiere, specialista, altri professionisti sanitari e non ) con la finalità di prevenire o ritardare il deterioramento clinico dei pazienti, il loro accesso improprio al pronto soccorso e le riammissioni in ospedale. L attivazione di un case manager di riferimento che opera in sinergia con il MMG per i pazienti che presentano particolari livelli di complessità, consente di seguire l assistito nell evoluzione del suo stato di salute, di curare la continuità informativa e relazionale nel passaggio tra setting 38

ospedaliero e territoriale, orientarlo al corretto utilizzo dei servizi, promuovendo interventi educativi finalizzati all empowerment e alla partecipazione attiva del paziente e della sua famiglia. Per favorire e consolidare la formazione del team assistenziale viene svolta un attività formativa specifica che dal 2012 ad oggi, ha interessato più di 200 operatori.presso i Nuclei di Cure Primarie sono inoltre stati attivati ambulatori infermieristici per la presa in carico dei pazienti con patologie croniche che necessitano di interventi terapeutici, educativi e di counselling. I Medici di Medicina Generale nel 2014 sono 584, i Pediatri di Libera Scelta 122. Sono inoltre 96 i medici titolari di guardia medica (continuità assistenziale). 2 Grafico 2.9. % MMG in gruppo o in rete. Anni 2004-2014. Fonte Grafico 2.9. % MMG in gruppo o in rete. Anni 2004 2014. Fonte dati dati Azienda Azienda USL USL di Bologna di Bologna 90 80 70 60 50 43,6 43,4 47,7 59,8 66,6 71,5 73 71,9 75,1 76 76,9 40 30 20 10 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Negli Negli anni anni è è aumentata la la percentuale di di professionisti professionisti in gruppo in gruppo o in o rete: in rete: quella quella dei MMG dei MMG nel 2014 nel è al 76,9%; quella dei PLS è al 59,8%. 2014 è al 76,9%; quella dei PLS è al 59,8%. Assistenza residenziale e semiresidenziale per anziani e disabili ASSISTENZA Assistenza per RESIDENZIALE Anziani E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI E DISABILI La tabella riporta il numero di posti residenziali e semiresidenziali per gli anni 2007 14. Assistenza per Anziani La tabella riporta il numero di posti residenziali e semiresidenziali per gli anni 2007-14. Tabella 2.12. Offerta territoriale per gli anziani Azienda USL di FRNA ANZIANI Bologna 2007 anni 2007-2014. 2008 2009 Fonte 2010 dati Regione 2011 Emilia-Romagna 2012 2013 2014 Posti in CRA Casa Residenza per Anziani 656 792 881 Posti FRNA in RSA - ANZIANI 2007 2008 435 20094352010 4492011 4492012 4712013398 2014 366 277 Posti Posti in Case in CRA Protette - Casa Residenza per Anziani 2.208 2.221 2.312 2.331 656 2.430 792 1.730 881 1.709 1.643 Totale POSTI RESIDENZIALI CONVENZIONATI AL 31/12 2.643 2.674 2.761 2.780 2.901 2.784 2.867 2.801 Posti in RSA 435 435 449 449 471 398 366 277 POSTI SEMIRESIDENZIALI CONVENZIONATI AL 31/12 491 528 503 557 604 571 571 595 Posti in Case Protette 2.208 2.221 2.312 2.331 2.430 1.730 1.709 1.643 Totale POSTI RESIDENZIALI CONVEN- ZIONATI Strutture AL residenziali 31/12 per anziani POSTI SEMIRESIDENZIALI CONVEN- ZIONATI AL 31/12 Tabella 2.12. Offerta territoriale per gli anziani Azienda USL di Bologna anni 2007 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna 2.643 2.674 2.761 2.780 2.901 2.784 2.867 2.801 491 528 503 Grafico 557 2.10. 604 Indice 571 di copertura 571 595 dei posti residenziali per 100 residenti ultra 74 enni. Anni 2007 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna. PROFILO AZIENDALE 39 35

Strutture residenziali per anziani Grafico 2.10. Indice di copertura dei posti residenziali per 100 residenti ultra 74 enni. Anni 2007-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 3,20 3,09 3,07 3,06 3,03 3,02 2,98 2,97 2,94 3,00 3,20 2,80 3,00 2,60 2,80 2,40 2,60 2,20 2,40 2,00 2,20 2,00 3,09 3,07 3,06 3,03 3,02 2,98 2,97 2,94 2,59 2,58 2,63 2,60 2,58 2,62 2,54 2,51 2,59 2,58 2,63 2,60 2,58 2,54 2007 2008 2009 AUSL 2010 Bologna 2011 RER 2012 2013 2014 AUSL Bologna La copertura dei posti residenziali per 100 residenti ultra74enni permane inferiore alla media regionale. La La copertura copertura dei dei posti posti residenziali residenziali per per 100 100 residenti residenti ultra74enni permane inferiore alla media regionale. Grafico 2.11.Indice di copertura dei posti residenziali per 1000 residenti per distretto. Grafico Grafico Anno 2.11.Indice 2014 2.11.Indice copertura di copertura dei posti dei posti residenziali per 1000 residenti residenziali per distretto. per 1000 Anno residenti 2014per distretto. Anno 2014 4,50 4,50 4,00 4,00 3,50 3,50 3,00 3,00 2,50 2,50 2,00 2,00 1,50 1,50 1,00 1,00 0,50 0,50 0,00 0,00 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 3,65 3,65 BOLOGNA CITTA' BOLOGNA 2,66 2,66 2,78 2,78 CASALECCHIO PIANURA EST DI RENO CASALECCHIO PIANURA EST 2,53 2,53 PIANURA OVEST PIANURA Nel 2014 risulta CITTA' una maggior DI RENO copertura di posti OVESTresidenziali TERME nei DI SAVENA distretti BOLOGNA Città di Bologna e San Nel 2014 risulta una maggior copertura di posti residenziali nei distretti Città di Bologna e San Lazzaro di Savena. Lazzaro di Savena. Nel 2014 risulta una maggior copertura di posti residenziali nei distretti Città di Bologna e San Lazzaro di Savena. 2,78 2,78 PORRETTA TERME PORRETTA RER 3,93 3,93 SAN LAZZARO DI SAVENA SAN LAZZARO 2,62 3,23 3,23 ASL BOLOGNA ASL 2,51 3,59 3,59 RER RER 40 36 Strutture semiresidenziali per anziani Strutture semiresidenziali per anziani 36

2 Strutture semiresidenziali per anziani 0,70 0,60 0,70 0,50 0,60 0,40 0,50 0,30 0,40 0,20 0,30 0,10 0,20 0,00 0,10 0,00 0,57 0,59 0,59 0,60 0,61 0,57 0,59 0,59 0,60 0,61 0,48 0,48 0,51 0,51 0,48 0,48 Grafico 2.12. Indice Grafico di copertura 2.12. Indice dei di posti copertura in Centri dei posti Diurni in per Centri Diurni per 100 residenti ultra 74 enni. 100 residenti ultra 74 Grafico enni. 2.12. Anni Indice 2007-2014. di copertura Fonte dei dati posti Regione in Anni 2007 2014. Fonte dati Regione Emilia Centri Diurni per 100 residenti Romagna. Emilia-Romagna. ultra 74 enni. Anni 2007 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 0,52 0,52 0,56 0,56 0,58 0,57 0,57 0,58 0,57 0,57 0,52 0,52 0,53 0,52 0,52 0,53 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2007 2008 2009 AUSL 2010 Bologna 2011 RER 2012 2013 2014 AUSL Bologna RER Anche Anche la la copertura dei dei posti posti semiresidenziali per 100 100 residenti ultra74enni è ancora è ancora inferiore inferiore alla alla media Anche regionale. la copertura dei posti semiresidenziali per 100 residenti ultra74enni è ancora inferiore alla media regionale. Grafico 2.13. Indice di copertura dei posti semiresidenziali per 1000 residenti per distretto. Grafico 2.13. Indice Grafico Anno di copertura 2.13. Indice 2014 dei posti di copertura semiresidenziali dei posti per semiresidenziali 1000 residenti per 1000 per residenti distretto. per distretto. Anno 2014 Anno 2014 1,20 1,08 1,20 1,08 1,00 1,00 0,80 0,80 0,60 0,60 0,40 0,40 0,20 0,20 0,00 0,00 0,75 0,75 BOLOGNA CITTA' BOLOGNA CITTA' 0,40 0,40 CASALECCHIO PIANURA EST DI RENO CASALECCHIO PIANURA EST DI RENO 0,57 0,57 PIANURA OVEST PIANURA OVEST La maggior copertura si rileva nel distretto di Casalecchio di Reno, la minore in quello di Porretta Terme La maggior e Pianura copertura Est. si rileva nel distretto di Casalecchio di Reno, la minore in quello di Porretta La maggior copertura si rileva nel distretto di Casalecchio di Reno, la minore in quello di Porretta Terme e Pianura Est. Terme e Pianura Est. Assistenza per disabili Assistenza L offerta di per posti disabili per disabili è in lieve riduzione, nel 2014. L offerta La maggior di posti copertura disabili posti è in in lieve strutture riduzione, residenziali nel 2014. si rileva nei distretti di Porretta Terme e Assistenza La Pianura maggior Est, per in copertura quelle disabili semiresidenziali posti in strutture a San Lazzaro residenziali di Savena si rileva e Casalecchio nei distretti Reno. di Porretta Terme e Pianura Est, in quelle semiresidenziali a San Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno. L offerta di posti per disabili è in lieve riduzione, nel 2014. La maggior copertura di posti in strutture residenziali si rileva nei distretti di Porretta Terme e Pianura Est, in quelle semiresidenziali 37 37 a San Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno. 0,49 0,49 PORRETTA TERME PORRETTA TERME 0,65 0,65 SAN LAZZARO ASL BOLOGNA DI SAVENA SAN LAZZARO ASL BOLOGNA DI SAVENA 0,69 0,69 0,69 0,69 RER RER PROFILO AZIENDALE 41

Il numero dei disabili in carico appare ancora in aumento. Tabella 2.13. Offerta territoriale per portatori di handicap Azienda USL di Bologna anni 2006-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna Tabella 2.13. Offerta territoriale per portatori di handicap Azienda USL di Bologna anni 2006 Posti 2014. Fonte per disabili dati Regione Emilia Romagna 2006 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Posti per portatori di handicap in strutture residenziali Posti per portatori di handicap in strutture semiresidenziali 367 373 423 432 427 451 448 408 Posti per disabili 2006 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Posti per portatori di handicap in strutture residenziali 367 373 423 432 427 451 448 408 851 898 926 926 961 980 953 944 Posti per portatori di handicap in strutture semiresidenziali 851 898 926 926 961 980 953 944 Grafico 2.14 Posti letto per portatori di handicap in strutture residenziali: copertura per 1.000 Grafico abitanti. 2.14 Fonte Posti dati: letto Regione per Emilia Romagna portatori di handicap in strutture residenziali: (Anagrafe regionale copertura Strutture per socio assistenziali 1.000 abitanti. Fonte dati: Regione Emilia-Romagna e socio sanitarie). (Anagrafe regionale Strutture socioassistenziali e socio-sanitarie). 0,60 0,55 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,57 0,50 0,50 0,53 0,54 0,51 0,44 0,45 0,47 0,49 0,52 0,51 0,44 0,47 0,42 0,39 2006 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL BO RER Grafico 2.15. Posti per portatori di handicap in Grafico strutture 2.15. semiresidenziali: Posti per copertura portatori per di 1.000 handicap in strutture abitanti. Fonte dati: Regione Emilia Romagna semiresidenziali: copertura per 1.000 abitanti. Fonte dati: (Anagrafe regionale Strutture socio assistenziali Regione e socio sanitarie). Emilia-Romagna (Anagrafe regionale Strutture socioassistenziali e socio-sanitarie). 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 1,03 1,07 1,09 1,08 1,11 0,97 0,85 0,88 0,89 0,90 1,13 1,09 1,09 1,00 1,03 1,04 0,20 2006 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 38 AUSL BO RER 42 Tabella 2.14. Utenti disabili in carico. Anni 2004 2014. Fonte dati: Azienda USL di Bologna 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Utenti disabili in carico 2.679 2.760 2.873 2.940 3.064 3.131 3.242 3.227 3.166 3.443 3.505 di cui in borsa lavoro 371 364 388 401 426 481 508 472 449 478 398

0,40 0,20 2006 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL BO RER 2 Tabella 2.14. Utenti disabili in carico. Anni 2004-2014. Fonte dati: Azienda USL di Bologna Tabella 2.14. Utenti disabili in carico. Anni 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2014. Fonte dati: Azienda USL di Bologna 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Utenti disabili in carico 2.679 2.760 2.873 20042.940 2005 3.064 2006 3.131 2007 2008 3.242 2009 3.22720103.166 2011 3.443 2012 3.505 2013 2014 - Utenti di cui disabili in borsa in carico lavoro 371 364 3882.6794012.760 426 2.873 481 2.940 3.064 508 3.131 472 3.242 4493.227 478 3.166 398 3.443 3.505 di cui in borsa lavoro 371 364 388 401 426 481 508 472 449 478 398 Il numero dei disabili in carico appare ancora in aumento. Il numero dei disabili in carico appare ancora in aumento. Assistenza ai pazienti con gravissime disabilità acquisite Assistenza ai pazienti con gravissime disabilità acquisite I pazienti non autosufficienti con Gravissime Disabilità Acquisite in età adulta (DGR 2068/2004) seguiti I pazienti nel 2014 non sono autosufficienti stati 278 (trend con Gravissime in continuo Disabilità aumento). Acquisite Di questi, in età adulta 113 hanno (DGR 2068/2004) una gravissima cerebrolesione, 25 una gravissima mielolesione, 133 una patologia neurologica e 7 altre seguiti nel 2014 sono stati 278 (trend in continuo aumento). Di questi, 113 hanno una gravissima cerebrolesione, 25 una gravissima mielolesione, 133 una patologia neurologica e 7 altre patologie. patologie. Grafico 2.16. N di pazienti in carico GRAD (DGR Grafico 2.16. N di pazienti in carico GRAD (DGR 2068/2004). 2068/2004). Anni 2008 2014. Fonte dati: Anni 2008-2014. Fonte Regione dati: Emilia Regione Romagna Emilia (GRAD) Romagna (GRAD) 300 250 200 150 100 50 0 247 254 257 278 206 182 149 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 N di pazienti in carico GRAD Dei 278 utenti totali del 2014, 187 sono stati presi in carico al domicilio, 74 sono stati ospitati in residenze Dei 278 utenti e 17 hanno totali del usufruito 2014, 187 di entrambe sono stati presi le modalità in carico di al assistenza. domicilio, 74 sono stati ospitati in residenze e 17 hanno usufruito di entrambe le modalità di assistenza. Grafico 2.17. N di pazienti in carico GRAD (DGR 2068/2004) Grafico 2.17. N di pazienti in carico GRAD (DGR per distretto. Anno 2014. Fonte dati: Regione Emilia Romagna (GRAD) 2068/2004) per distretto. Anno 2014. Fonte dati: Regione Emilia Romagna (GRAD) 160 140 120 100 80 60 40 20 0 26 CASALECCHIO DI RENO 147 CITTÀ DI BOLOGNA 50 22 PIANURA EST PIANURA OVEST 10 PORRETTA TERME 23 SAN LAZZARO DI SAVENA 39 La maggior La maggior parte parte di essi di essi risiede risiede nel nel distretto distretto Città Città di di Bologna. Bologna. Assistenza domiciliare PROFILO AZIENDALE In Azienda vi è stato un forte impulso dell Assistenza Domiciliare, con un netto aumento nell ultimo anno degli episodi di assistenza infermieristica e dei MMG. 43 Tabella 2.15.Episodi di Assistenza Domiciliare Integrata suddivise in Tipologie nell Azienda USL di Bologna anni 2005 2014. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia Romagna

ASSISTENZA DOMICILIARE In Azienda vi è stato un forte impulso dell Assistenza Domiciliare, con un netto aumento nell ultimo anno degli episodi di assistenza infermieristica e dei MMG. Tabella 2.15.Episodi di Assistenza Domiciliare Integrata suddivise in Tipologie nell Azienda USL di Bologna anni 2005-2014. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna TIPOLOGIE DI AS- SISTENZA Assistenza di medicina generale Assistenza infermieristica Assistenza svolta da associazioni no profit con medici specialisti 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 11.156 10.848 11.952 13.313 14.877 17.721 16.206 15.098 12.798 16.582 5.071 6.755 7.515 7.925 9.733 13.783 13.432 12..320 10.900 16.797 1.085 1.084 1.225 1.297 1.314 1.378 1.325 1.169 1.259 1.136 Totale 17.312 18.687 20.692 22.535 25.924 32.882 30.963 28.587 24.957 34.515 Grafico 2.18.Assistenza Domiciliare. Distribuzione degli episodi di assistenza domiciliare, per intensità. Anno 2014. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna 100% 90% 19,1% 10,6% 80% 70% 25,7% 60% 50% 40% 30% 49,2% 63,7% % alta intensità % media intensità % bassa intensità 20% 10% 31,7% 0% AUSL BOLOGNA RER I livelli di intensità misurano la complessità sanitaria e socio-assistenziale dei casi assistiti in I live regime elli di intensit di cure tà a misurano domicilio. la I complessità livelli vengono à sanitaria assegnati e socio assiste durante gli nziale episodi dei di cascura si assistiti a seconda in regime delle a caratteristiche domicilio. I livelli individuate vengono dalle assegnat Commissioni ti durante gli Professionali episodi di cu Domiciliari ura a second sulla a delle base caratt delle teristiche indi- di cure indiv cazioni viduate regionali. dalle Commission Come negli i Professiona scorsi anni, ali Domiciliari tra i 34.515 sulla episodi base de di elle Assistenza indicazioni Domiciliare regionali. erogati Come è meno negli rilevante, scorsi anni, rispetto tra i alle 34.515 altre epi Aziende sodi di della Assistenza Regione, Domic la quota ciliare di erogat quelli ti a è bassa meno intensità, rilevante, rispe mentre etto alle maggiormente altre Aziende de rappresentati ella Regione, sono la quota quelli di a quelli media a bassa e alta a intensità, mentre (complessivamente maggiormente rapp 68 presentati % a Bologna sono vs quelli 36% a in media Regione e alta ). a intensità (complessivamente 68 % a Bologna vs v 36% in Regione ). 44 Grafico 2.19.Assistenza Domiciliare. numero di pazienti seguiti nell'anno per 1000 residenti per distretto tassi standardizzati per età ANNO 2014. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia Romagna. 50 45 43,7 39

individuate dalle Commissioni Professionali Domiciliari sulla base delle indicazioni regionali. Come negli scorsi anni, tra i 34.515 episodi di Assistenza Domiciliare erogati è meno rilevante, rispetto alle altre Aziende della Regione, la quota di quelli a bassaa intensità, mentre maggiormente rappresentati sono quelli a media e altaa intensità (complessivamente 68 % a Bologna vs v 36% in Regione ). 2 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 23,5 28,22 33 31,4 43,7 39 30,4 25,8 Grafico 2.19.Assistenza Domiciliare. numero di Grafico 2.19.Assistenza Domiciliare. numero di pazienti seguiti nell anno per 1000 pazienti seguiti nell'anno per 1000 residenti per distretto residenti tassi standa per ardizzati distretto per tassi età ANNO standardizzati per età - ANNO 2014. 2014. Fonte dati Fonte Banca dati dati Banca ADI, Regio dati one ADI, Emilia Regione Romagna. Emilia-Romagna. Porretta Il tasso Terme standardizzato e S.Lazzaro per di Savena, età di pazienti quello assistiti inferiore per in 1.000 quelli residenti di Casalecchio nel 2014 di Reno è nettamente e Città di Bologna. superiore a quello regionale. Relativamente ai distretti, il tasso più alto si rileva nei distretti di Il tasso standardizzato per età di pazienti assistiti per 1.000 residenti r nell 2014 è nettamente Porretta superiore Terme a quee llo S.Lazzaro regionale. di Relativame Savena, ente quello ai distre inferiore etti, il tasso in quelli più di alto Casalecchio si rileva nei di distretti Reno e di Città di Bologna. Grafico 2.20.Assistenza Domiciliare. Pazienti in ADI per classi di età (%) nell azienda USL di Bologna. Anno 2013. Fonte dati Banca dati ADI, Grafico 2.20.Assistenza Domiciliare. Pazienti in ADI per classi di 41 Regione Emilia Romagna. età (%) nell azienda USL di Bologna. Anno 2013. Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna. 0,6% 48,9% 7,9% 10,2% 32,5% 0 14 15 64 65 74 75 84 85+ Dei 23.364 pazienti assistiti in ADI nel 2014 nel territorio aziendale, gli ultraottantacinquenni rappresentano quasi il 50%. Gli ultrasettantacinquenni più dell 80%. Dei 23.364 pazienti assistiti in ADI nel 2014 nel territorio aziendale, gli ultraottantacinquenni rappresentano quasi il 50%. Gli ultrasettantacinquenni più dell 80%. HOSPICE - RETE DELLE CURE PALLIATIVE Anche l assistenza presso Hospice è stata potenziata negli anni. Hospice rete delle cure palliative I posti letto di Hospice nel 2014 sono 58, invariati rispetto al 2013: 30 presso l Hospice territoriale l assistenza M.T. Chiantore presso Hospice Seràgnoli è stata di Bentivoglio potenziata negli aperto anni. nel 2002, 13 presso l Hospice Bellaria Anche aperto nel 2007, e 15 presso quello di Casalecchio aperto nel 2012. I posti letto di Hospice nel 2014 sono 58, invariati rispetto al 2013: 30 presso l Hospice territoriale M.T. Chiantore Seràgnoli di Bentivoglio aperto nel 2002, 13 presso l Hospice Bellaria aperto nel 2007, e PROFILO 15 presso AZIENDALE quello di Casalecchio aperto nel 2012. Grafico 2.21.Numero di pazienti dimessi dagli 45 Hospice Bentivoglio, Bellaria e di Casalecchio dell Azienda USL di Bologna. Anni 2003 2014 Fonte dati: Regione Emilia Romagna (Hospice)

Grafico 2.21.Numero di pazienti dimessi dagli Hospice Bentivoglio, Bellaria e di Casalecchio dell Azienda USL di Bologna. Anni 2003-2014 Fonte dati: Regione Emilia Romagna (Hospice) 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1400 1200 2655 314 2655 314 165 1000 165 2888 143 236 249 300 293 2 91 281 Hospice Casalecchio 800 2888 143 236 249 300 293 2 91 281 Hospice Casalecchio Hospice Bellaria Hospice Bellaria 600 Hospice Bentivoglio Hospice Bentivoglio 400 412 49 97 493 514 620 599 652 593 5 89 622 686 6 703 200 412 49 97 493 514 620 599 652 593 5 89 622 686 6 703 2003 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Dal 2003 al al 2014 il il numero totale dei dimessi dagli hospice è pi più ù che triplicato (da 412 a 1.317), anche he grazie Dal 2003 all apertura apertura al 2014 il numero dell H. l H. Bellaria totale nel dei nel 2007 dimessi 2007 e e di di quello dagli hospice quello di di Casalecchio C è più che Casalecchio nel triplica nel 2012. ato 2012. Il trend t (da 412 Il trend si si è a 1.317), è man mantenuto ntenuto anche in in au grazie mento all aumento anche apertura anche nell ultimo dell H. nell ultimo a Bellaria anno. nel 2007 e di quello di Casalecchio C nel 2012. Il trend t si è ntenuto in mento anche nell ultimo anno. anno. Grafico 2.22.Degenza media dei pazienti dimessi dagli Grafico 2.22.Degenza 2 media dei pazienti dimessi dagli Hospice. Grafico Anno 2.22.Degenza 2 2014. Fonte media dati: dei Regione pazienti dimessi Hospice. Anno 2014. Fonte dati: Regione Emilia Romagna Emilia Romagna dagli Hospice. (Hospice) Anno 2014. Fonte dati: Regione (Hospice) Emilia Romagna (Hospice) 18 17,6 18 17 17,6 17 17 17 16 16 15,11 15 15,11 14,8 14,8 15 14 14 13 Hospice 13 Bentivoglio Hospice Bellariaa Hospice Hospice H RER Hospice Bentivoglio Hospice Bellaria Casalec a cchio Hospice Hospice H RER Casalecchio Si osserva una diminuzione progressiva della degenza media neglii anni negli hospice Bentivoglio e Bellaria, Si su os valor sserva ri inferiori una diminuzione allaa media progressiva regionale. E della invece degenza vicina media ai valori negli region i anni ali negli quella hospice dell hospice Bentivoglio e Si osserva una diminuzione progressiva della degenza media negli anni negli hospice Bentivoglio e di Bellaria, Casalecchio. su valori inferiori alla media regionale. E invece vicina ai valori regionali quella di Casalecchio. Bellaria, su valori inferiori allaa media regionale. E invece vicina ai valori regionali quella dell hospice dell hospice di Casalecchio. Grafico 2.23.Numero di pazienti dimessi d da Hospice per Grafico distretto 2.23.Numero dii residenza. di Ann pazienti no 2014 dimessi d da Hospice per distretto dii residenza. Anno 2014 46 43 43

Grafico 2.25. Tasso d ospedalizzazione in SPDC e Grafico 2.23.Numero di pazienti dimessi da Hospice per distretto di residenza. Anno 2014 2 600 500 487 400 300 200 100 0 142 CASALECCHIO DI RENO 191 115 CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA 36 87 Sono stati 1.058 i residenti assistiti negli hospice aziendali nel 2014. Quelli residenti nel distretto Città di Bologna sono stati i più numerosi, 487, seguiti da quelli di Pianura Est. Ancora pochi Sono stati 1.058 i residenti assistiti negli hospice aziendali nel 2014. Quelli residenti nel distretto Città di Bologna sono stati i più numerosi, 487, seguiti da quelli di Pianura Est. Ancora pochi i residenti nel i residenti distretto di nel Porretta distretto Terme di ricoverati Porretta in Terme Hospice ricoverati (36 in tutto in nel Hospice 2014). (36 in tutto nel 2014). Assistenza a utenti con problemi di salute mentale ASSISTENZA A UTENTI CON PROBLEMI DI SALUTE MENTALE Area Psichiatria Adulti Area Psichiatria Adulti Tabella 2.16.Posti residenziali sanitari accreditati RER per la salute mentale adulti anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna Tabella 2.16.Posti residenziali sanitari accreditati RER per la salute mentale adulti anno 2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna di cui di cui gestiti gestiti da Posti gestiti direttamente gestiti da cooperative gestiti da Ospedali Azienda Usl Azienda Posti Usl residenziali direttamente Ospedali residenziali dal DSM cooperative sociali sociali dal DSM privati privati Bologna Bologna 216 216 36 36 89 89 91 91 Totale RER Totale RER 1.083 1.083 423 423 298 298 362 362 Grafico 2.24. Tasso di residenti trattati dai Dipartimenti di salute mentale Tassi di prevalenza standardizzati per età e sesso (x 1.000 ab.) anni 2013 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna Grafico 2.24. Tasso di residenti trattati dai Dipartimenti di salute mentale - Tassi di prevalenza standardizzati per età e sesso (x 1.000 ab.) anni 2013-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna 24 23 22 21 20 19 18 22,94 22,25 19,81 19,99 2013 2014 44 Azienda USL BO RER PROFILO AZIENDALE I residenti in Azienda assistiti per problemi di salute mentale nel DSM sono stati 16.971 nel 2014, con una prevalenza rispetto ai residenti superiore a quella regionale. Vi è una certa 47 variabilità distrettuale, superiore a Pianura Ovest e inferiore a Porretta Terme. Dagli SPDC (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura) e SPOI (Servizi Psichiatrici Ospedalieri Intensivi) pubblici sono stati dimessi 2.256 pazienti residenti.

18 2013 2014 Azienda USL BO RER I residenti in Azienda assistiti per problemi di salute mentale nel DSM sono stati 16.971 nel 2014, con I residenti in Azienda assistiti per problemi di salute mentale nel DSM sono stati 16.971 nel una prevalenza rispetto ai residenti superiore a quella regionale. Vi è una certa variabilità 2014, distrettuale, con una superiore prevalenza a Pianura rispetto Ovest ai residenti e inferiore superiore a Porretta a Terme. quella regionale. Vi è una certa variabilità distrettuale, superiore a Pianura Ovest e inferiore a Porretta Terme. Dagli SPDC (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura) e SPOI (Servizi Psichiatrici Ospedalieri Intensivi) pubblici sono stati dimessi 2.256 pazienti residenti. Dagli SPDC (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura) e SPOI (Servizi Psichiatrici Ospedalieri Intensivi) pubblici sono stati dimessi 2.256 pazienti residenti. Grafico 2.25. Tasso d ospedalizzazione in SPDC e SPOI (reparti di psichiatria) per 10.000 abitanti 2. Grafico 2.25. Tasso d ospedalizzazione in SPDC e SPOI Anni 2003 2014. Fonte dati Regione Emilia (reparti di psichiatria) per 10.000 abitanti 2. Anni 2003-2014. Romagna Fonte dati Regione Emilia- Romagna 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 45,9 47,1 45,0 45,1 45,5 35,4 35,7 35,6 37,8 30,7 27,7 26,5 27,7 28,1 34,6 34,3 25,4 29,4 24,5 24,8 24,6 24,3 24,1 25,2 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL Bologna Totale Regione Il tasso di ospedalizzazione, dopo il netto calo negli anni 2007-2009, ha ripreso a salire negli ultimi Il tasso anni di e ospedalizzazione, resta superiore dopo ai livelli il netto medi calo regionali. negli anni 2007 2009, ha ripreso a salire negli ultimi anni e resta superiore ai livelli medi regionali. Grafico 2.26. Trattamenti sanitari obbligatori (%TSO/Ricoveri). Anni 2003-2014. Fonte dati Regione Emilia- Romagna (SDO). Grafico 2.26. Trattamenti sanitari obbligatori (%TSO/Ricoveri). Anni 2003 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna (SDO). 20,0 18,2 18,0 16,6 16,4 2 Per il calcolo del tasso di ospedalizzazione si è utilizzata la popolazione 15,4 residente 15,7 16,1 all'1/1 di ciascun anno. 16,0 14,1 14,8 14,1 14,6 13,1 13,2 14,0 12,2 11,4 11,5 10,8 12,0 10,2 10,7 9,3 9,9 9,0 9,1 9,5 10,0 8,5 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 45 AUSL di Bologna RER La percentuale di trattamenti sanitari obbligatori (TSO) sul totale dei dimessi dagli SPDC pubblici aziendali è al 9,5% nel 2014 e, come avviene dal 2004, si mantiene molto al di sotto del valore regionale. 2 Per il calcolo del tasso di ospedalizzazione si è utilizzata la popolazione residente all 1/1 di ciascun anno. Area Neuropsichiatria e Psicologia dell Infanzia e Adolescenza (NPIA) Grafico 2.27. Utenti in carico alla NPIA azienda USL di Bologna. Anni 2004 2014. Fonte dati 48 Azienda USL di Bologna (Cruscotto) 10.000,00 8.000,00 8077 8.226 8.703 8.898 7.843 8.048 8.071 7.840 8.046 8.530 8.979 6.000,00

2,0 0,0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL di Bologna RER 2 La percentuale di trattamenti sanitari obbligatori (TSO) sul totale dei dimessi dagli SPDC pubblici aziendali La percentuale è 9,5% di trattamenti nel 2014 sanitari e, come obbligatori avviene (TSO) dal 2004, sul totale si mantiene dei dimessi molto dagli SPDC al di pubblici sotto del valore aziendali regionale. è al 9,5% nel 2014 e, come avviene dal 2004, si mantiene molto al di sotto del valore regionale. Area Neuropsichiatria e Psicologia dell Infanzia e Adolescenza (NPIA) Area Neuropsichiatria e Psicologia dell Infanzia e Adolescenza (NPIA) Grafico 2.27. Utenti in carico alla NPIA azienda Grafico 2.27. Utenti in carico alla NPIA azienda USL di Bologna. USL di Bologna. Anni 2004 2014. Fonte dati Anni 2004-2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto) Azienda USL di Bologna (Cruscotto) 10.000,00 8.000,00 8077 8.226 8.703 8.898 7.843 8.048 8.071 7.840 8.046 8.530 8.979 6.000,00 4.000,00 2.000,00 0,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 N minori in carico nei servizi di NPIA I minori in carico nei servizi di NPIA sono stati 8.979 nel 2014. di cui i nuovi utenti sono 2.827. I minori in carico nei servizi di NPIA sono stati 8.979 nel 2014. di cui i nuovi utenti sono 2.827. Grafico 2.28. Tasso di residenti trattati dai servizi di NPIA - Tassi Grafico 2.28. Tasso di residenti trattati dai di prevalenza standardizzati per età e sesso (x 1.000 ab.) anni servizi di NPIA Tassi di prevalenza 2013-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna standardizzati per età e sesso (x 1.000 ab.) anni 2013 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna 90 86,48 85 83,12 80 75 74,87 77,22 46 70 65 2013 2014 Azienda USL BO RER La prevalenza di minori residenti trattati nei servizi di NPIA è inferiore a quella regionale. La prevalenza di minori residenti trattati nei servizi di NPIA è inferiore a quella regionale. ASSISTENZA PER PAZIENTI CON DIPENDENZE PATOLOGICHE L offerta Assistenza dei servizi per per pazienti soggetti con dipendenze problemi dipendenza patologiche è strutturata sul sistema dei servizi dove pubblico (SerT e Enti Locali) e privato accreditato (profit e non profit) raccordano progetti, L offerta dei servizi per soggetti con problemi di dipendenza è strutturata sul sistema dei servizi dove risorse e interventi. In Azienda sono presenti 11 sedi: Città Ovest, Città Est, Navile, Carcere, pubblico (SerT e Enti Locali) e privato accreditato (profit e non profit) raccordano progetti, risorse e U. mobile, S. Lazzaro, Zola, Vergato, S. Giorgio di Piano, S.G.Persiceto, Budrio. interventi. In Azienda sono presenti 11 sedi: Città Ovest, Città Est, Navile, Carcere, U. mobile, S. Lazzaro, Zola, Vergato, S. Giorgio di Piano, S.G.Persiceto, Budrio. Grafico 2.29. Dipendenze patologiche: utenza totale azienda USL di Bologna 3. Anni 2011 2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto) PROFILO 5.000 AZIENDALE 4.800 4.600 4.400 4.200 4.000 4.255 4.157 4.108 4.274 49

Assistenza per pazienti con dipendenze patologiche L offerta dei servizi per soggetti con problemi di dipendenza è strutturata sul sistema dei servizi dove pubblico (SerT e Enti Locali) e privato accreditato (profit e non profit) raccordano progetti, risorse e interventi. In Azienda sono presenti 11 sedi: Città Ovest, Città Est, Navile, Carcere, U. mobile, S. Lazzaro, Zola, Vergato, S. Giorgio di Piano, S.G.Persiceto, Budrio. Grafico 2.29. Dipendenze patologiche: utenza totale azienda USL di Bologna 3. Anni 2011-2014. Fonte dati Azienda USL di Grafico 2.29. Dipendenze patologiche: utenza Bologna (Cruscotto) totale azienda USL di Bologna 3. Anni 2011 2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto) 5.000 4.800 4.600 4.400 4.200 4.000 3.800 3.600 3.400 3.200 3.000 4.255 4.274 4.157 4.108 2011 2012 2013 2014 n. totale utenti in cura presso il ser.t. Il numero di utenti totali dei servizi per le dipendenze patologiche presso l azienda USL di Bologna è stato di 4.274 nel 2014, sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Il numero di utenti totali dei servizi per le dipendenze patologiche presso l azienda USL di Bologna è stato di 4.274 nel 2014, sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Tabella 2.17. Dipendenze patologiche: utenza totale azienda USL di Bologna per tipo di dipendenza e per distretto. Anno Tabella 2.17. Dipendenze patologiche: utenza 2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto) totale azienda USL di Bologna per tipo di 3 Comprende l'utenza totale, a prescindere dal tipo di rapporto con il servizio. L'utenza con contatti in più servizi o con più contatti nel corso dell'anno è stata conteggiata una sola volta E' compresa tutta l'utenza con problematiche relative a: droghe e/o farmaci, alcol, tabacco e gioco azzardo Distretto tossicodipendenti utenti alcolisti dipendenti dal gioco d azzardo Totale CASALECCHIO-PORRETTA 284 211 22 517 47 CITTA ZONA EST 604 206 30 840 CITTA ZONA OVEST (SENZA NAVILE) 650 143 44 837 NAVILE 904 137 6 1.047 PIANURA EST 287 187 31 505 PIANURA OVEST 153 110 17 280 S.LAZZARO 190 55 3 248 TOTALE AZIENDALE 3.072 1.049 153 4.274 Sul totale, 3.072 sono tossicodipendenti, 1.049 utenti alcolisti, 153 dipendenti dal gioco d azzardo. Più del 60% è in carico ai SERT della città di Bologna. Sono residenti nel territorio aziendale il 73,5% dei tossicodipendenti e il 93,5 % dei dipendenti da alcol. 3 Comprende l utenza totale, a prescindere dal tipo di rapporto con il servizio. L utenza con contatti in più servizi o con più contatti nel corso dell anno è stata conteggiata una sola volta. E compresa tutta l utenza con problematiche relative a: droghe e/o farmaci, alcol, tabacco e gioco azzardo. 50

dei tossicodipendenti e il 93,5 % dei dipendenti da alcol. Tabella 2.19. Numero e distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari dell Azienda USL di Bologna Grafico 2.30. Utenti dipendenti Tassi di prevalenza standardizzati per età e sesso (x 1.000 ab. Età 15 64 anni) Anni 2010 2014. Grafico 2.30. Utenti dipendenti Tassi di prevalenza standardizzati Fonte dati Regione Emilia Romagna SIDER per età e sesso (x 1.000 ab. Età 15-64 anni) Anni 2010-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna - SIDER 2 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 8,99 9,18 7,56 7,55 7,91 6,32 6,27 6,15 6,59 6,57 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL Bologna Regione 48 I dipendenti in carico ai SERT dell azienda USL di Bologna nel 2014 rappresentano il 6,57 I dipendenti della popolazione in carico 15-64enne ai SERT dell azienda (tasso standardizzato), USL di Bologna tasso nel inferiore 2014 rappresentano a quello medio il regionale. 6,57 della Grafico 2.31.N di decessi per overdose nell area popolazione 15 64enne (tasso standardizzato), tasso inferiore metropolitana: a quello medio andamento regionale. anni 1997 2013. Grafico 2.31. N di decessi Fonte dati per Azienda overdose USL di nell area Bologna metropolitana: (Osservatorio andamento anni 1997- Dipendenze 2013. Fonte Patologiche). dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche). 50 43 45 39 38 40 35 30 30 25 21 18 19 19 20 16 16 14 15 12 10 10 10 9 8 10 5 5 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 numero decessi per overdose In riduzione dal 1997 il trend di decessi per overdose nel territorio aziendale. Nel 2014 i deceduti sono In riduzione stati 12, dal di 1997 cui il 11 trend maschi, di decessi 6 residenti per overdose fuori nel Bologna, territorio aziendale. 3 residenti fuori Regione. L età media, Nel 39,4 2014 anni, i deceduti si è progressivamente sono stati 12, di cui elevata 11 maschi, negli 6 anni residenti (era fuori 30,4 Bologna, nel 1997). 3 residenti fuori Regione. L età media, 39,4 anni, si è progressivamente elevata negli anni (era 30,4 nel 1997). Tabella 2.18. Posti residenziali e semiresidenziali sanitari gestiti da privato sociale e accreditati Tabella 2.18. RER Posti per residenziali trattamento e semiresidenziali dipendenze patologiche Anno sanitari 2014. gestiti Fonte da dati privato Regione sociale Emilia-Romagna e accreditati RER per trattamento dipendenze patologiche Anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna Azienda Usl Posti residenziali Posti residenziali Totale Bologna Azienda Usl Posti residenziali Posti 188 residenziali Totale 63 251 Totale RER 1293 196 1489 Bologna 188 63 251 Totale RER 1293 196 1489 PROFILO AZIENDALE 51 Consultori familiari 4

CONSULTORI FAMILIARI 4 Tabella 2.19. Numero e distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari dell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna. Anno 2013.Fonte dati RER SICO (Sistema Informativo dei Consultori N prestazioni Familiari) % prestazioni sul % prestazioni RER sul Ambito di attività consultori AUSL BO totale AUSL BO totale RER Contraccezione Ambito di attività N prestazioni consultori AUSL BO totale AUSL BO tale RER % prestazioni sul % prestazioni RER sul to- 7.704 5,5 5,3 Contraccezione Gravidanza 7.704 47.311 5,5 33,5 5,3 31,2 Gravidanza IVG 47.311 3.940 33,5 2,8 31,2 2,5 IVG Menopausa 3.940 3.249 2,8 2,3 2,5 1,7 Menopausa Puerperio 3.249 1.433 2,3 1,0 1,7 2,3 Puerperio Specialistica ginecologica 1.433 21.466 1,0 15,2 2,3 21,2 Specialistica ginecologica 21.466 15,2 21,2 Prevenzione tumori femminili 42.760 30,3 Prevenzione tumori femminili 42.760 30,3 21,9 21,9 Psicologia 13.483 13.483 9,5 9,5 4,0 4,0 totale prestazioni 141.346 141.346 - - Nei consultori familiari dell AUSL sono state erogate nel 2013 complessivamente 141.346 prestazioni Nei consultori (numero familiari lievemente dell Azienda inferiore USL di rispetto Bologna al sono 2012), state di erogate cui il 9,5% nel 2013 nell area complessivamente psicologica e più del 141.346 90% prestazioni nell area di (numero ostetricia lievemente e ginecologica, inferiore rispetto suddivisa al 2012), nelle varie di cui tipologie il 9,5% nell area di prestazioni. psicologica Come negli e più anni del passati, 90% nell area si evidenzia di ostetricia una percentuale e ginecologica, di suddivisa attività superiore nelle varie rispetto tipologie alla di media prestazioni. regionale per Come psicologia negli anni e prevenzione passati, si evidenzia dei tumori una femminili, percentuale inferiore di attività per specialistica superiore rispetto ginecologica. alla media regionale per psicologia e prevenzione dei tumori femminili, inferiore per specialistica ginecologica. Grafico 2.32. Donne seguite in gravidanza nei consultori e percentuale Grafico 2.32. Donne sui nati seguite vivi. in Anni gravidanza 2007-2013. nei Fonte dati RER SICO consultori (Sistema e percentuale Informativo sui nati dei vivi. Consultori Anni 2007 Familiari). 2013. Fonte dati RER SICO (Sistema Informativo dei Consultori Familiari) 70,0% 63,8% 60,0% 50,0% 40,0% 40,8% 33,2% 43,5% 44,7% 36,3% 33,4% 51,0% 49,5% 54,1% 50,6% 42,0% 55,2% 45,6% 30,0% 20,0% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AUSL Bologna TOTALE R.E.R. Il numero di donne in gravidanza seguite dai consultori nell azienda USL di Bologna nel 2013 è stato di 4.033. La percentuale rispetto ai nati vivi, in aumento dal 2012, si mantiene superiore alla media regionale. 4 Dal 2012 è attivo il Sistema Informativo dei Consultori Familiari.. Come primo anno di rilevazione alcune AUSL non sono riuscite ad inviare tutti i dati richiesti, e in alcuni casi le attività svolte dai Consultori non sono state attribuite correttamente, pertanto i dati di questo primo anno risentono di problemi sia in termini di completezza che qualità. Grafico 2.33. Numero di donne gravide in carico ai consultori, immigrate e non. Anni 2007 2013. Fonte dati RER SICO (Sistema Informativo dei 52 Consultori Familiari)

Il numero di donne in gravidanza seguite dai consultori nell azienda USL di Bologna nel 2013 è stato di 4.033. La percentuale rispetto ai nati vivi, in aumento dal 2012, si mantiene superiore alla media regionale. 2 5.000 4.500 5.000 4.000 4.500 3.500 4.000 3.000 3.500 2.500 3.000 2.000 2.500 1.500 2.000 1.000 1.500 500 1.000 500 0 0 1.474 1.481 1.314 Grafico 2.33. Numero di donne gravide in carico ai consultori, immigrate e non. Anni 2007-2013. Fonte dati RER SICO (Sistema Informativo dei Consultori Familiari) 1.481 1.314 1.474 2.308 1.967 1.910 1.983 1.053 1.279 1.338 2.308 1.967 1.910 1.983 1.053 1.279 1.338 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 200 Grav 7vide immigrat 2008te in carico 2009 ai C.F. 2010Gravide non 2011im mmigrate 2012 in carico ai 20 C.F. 013 Gravide immigrate in carico ai C.F. 1.722 1.722 2.445 2.445 1.778 1.778 Gravide non immigrate in carico ai C.F. 2050 2050 Grafico 2.34. Percentuale di donne immigrate Grafico 2.34. Percentuale di donne immigrate gravide in carico ai gravide in i carico ai consultori. Anni 2007 2013. 2 consultori. Anni 2007-2013. Grafico 2.34. Fonte Percentu dati uale RERSICO di donne (Sistema immigrate Informativo ai consultori. dei Consultori Anni 2007 2013. 2 Familiari) Fonte dati RERSICO (Sistema Informativo dei gravide in i carico Fonte Consulto dati ori RERSICO Familiari) (Sistema Informativo dei Consultori Familiari) 70,,0% 70,,0% 57,2% 60,,0% 55,4% 55,6% 51,4% 57,2% 52,6% 53,5% 60,,0% 48,0% 55,4% 55,6% 51,4% 52,6% 53,5% 50,,0% 48,0% 50,,0% 53,3% 50,5% 51,8% 40,,0% 46,3% 53,3% 48,6% 49,2% 50,5% 51,8% 40,,0% 41,7% 46,3% 48,6% 49,2% 30,,0% 41,7% 30,,0% 20,,0% 20,,0% 10,,0% 10,,0% 0,,0% 0,,0% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AUSL Bologna TOTALE R.E.R. AUSL Bologna TOTALE R.E.R. La percentuale di donne immigrate, salita dal 41,7% del 2007 al 49,2% del 2013, resta ancora al di sotto della media regionale. La percentuale di donne immigrate, salitaa dal 41,7% del 2007 al 49,2% 4 del 2013, resta ancora al di La percentuale di donne immigrate, salitaa dal 41,7% del 2007 al 49,2% 4 del 2013, resta ancora al di sottoo della media regionale. sotto della media regionale. PROFILO AZIENDALE Grafico Grafico 2.35.Attività: 2.35.Attività: Ginecologia/A Ginecologia/A Andrologia. Andrologia. Percentu Percentu uale uale di di utenti utenti i in i carico in carico ai a C.F. ai a C.F. su su popolazi popolazi one one target target (=15 64 (=15 64 anni anni resid resid enti) enti) Anno Anno 2013. 2013. Fonte Fonte dati dati RER RER SICO SICO (Sistema (Sistema Informativo Informativo dei dei Cons Cons ultori ultori Familiari) Familiari) ) ) 53

Grafico 2.35.Attività: Ginecologia/Andrologia. Percentuale di utenti in carico ai C.F. su popolazione target (=15-64 anni residenti) Anno 2013. Fonte dati RER SICO (Sistema Informativo dei Consultori Familiari) 4,5 4,5 43,5 3,5 32,5 2,5 21,5 1,5 10,5 0,5 0 4 3 2 1 0 2,9 2,9 Casalecchio Casalecchio di Reno di Reno 3,4 3,4 Città di Città Bologna di Bologna 1,7 1,7 2,3 2,3 Pianura Est Pianura Pianura Est Pianura Ovest Ovest 3,4 3,4 2,9 2,8 2,9 2,8 Porretta San Lazzaro Porretta Terme San Lazzaro Terme AUSL AUSL Bologna Bologna 3,9 3,9 RER RER Nell area dell attività Ginecologia/Andrologia il numero di utenti nei consultori aziendali è stato di Nell area dell attività Ginecologia/Andrologia il numero di utenti nei consultori aziendali è Nell area 15.441 dell attività nel 2013. Ginecologia/Andrologia il numero di utenti nei consultori aziendali è stato di stato di 15.441 nel 2013. 15.441 La % nel rispetto 2013. alla popolazione target, 2,8 % residenti di 15 64 anni, è inferiore alla media regionale e La La presenta % rispetto differenze alla alla popolazione distrettuali. popolazione target, target, 2,8 % 2,8% residenti residenti di 15 64 di anni, 15-64 è inferiore anni, è alla inferiore media regionale alla media e regionale presenta e differenze presenta distrettuali. differenze distrettuali. Grafico 2.36. Attività psicologia. Percentuale di Grafico 2.36. Attività psicologia. Percentuale di utenti in utenti in carico ai C.F. su popolazione target carico Grafico ai 2.36. C.F. su Attività popolazione psicologia. target Percentuale (=15-64 di anni residenti) (=15 64 anni residenti) Anno 2013. Fonte dati Anno utenti 2013. in carico Fonte ai dati C.F. su RERSICO popolazione (Sistema target RERSICO (Sistema Informativo dei Consultori Informativo dei Consultori (=15 64 anni Familiari) residenti) Anno 2013. Fonte dati Familiari) RERSICO (Sistema Informativo dei Consultori Familiari) 1,0 1,00,9 0,90,8 0,80,7 0,70,6 0,60,5 0,50,4 0,40,3 0,30,2 0,20,1 0,10,0 0,0 0,7 0,7 Casalecchio Casalecchio di Reno di Reno 0,4 0,4 Città di Bologna 0,4 0,4 Città di Pianura Est BolognaPianura Est 0,8 0,8 Pianura Ovest Pianura Ovest Nell area dell attività psicologica il numero di utenti nei consultori aziendali è stato di 2.983 nel 2013, Nell area dell attività psicologica il numero di utenti nei consultori aziendali è stato di 2.983 Nell area rispetto dell attività a 2.755 nel psicologica 2012. il numero di utenti nei consultori aziendali è stato di 2.983 nel 2013, nel rispetto 2013, La % a rispetto rispetto 2.755 nel alla a 2.755 2012. popolazione nel 2012. target, La 0,5 % rispetto % residenti, alla è popolazione superiore alla target, media 0,5 regionale % residenti, e presenta è superiore alla media regionale e presenta differenze distrettuali. La differenze % rispetto distrettuali. alla popolazione target, 0,5 % residenti, è superiore alla media regionale e presenta differenze distrettuali. 0,5 0,5 0,9 0,9 Porretta San Lazzaro Porretta TermeSan Lazzaro Terme 0,5 0,5 AUSL AUSL Bologna Bologna 0,2 RER 0,2 RER 54 52 52

Assistenza odontoiatrica ASSISTENZA ODONTOIATRICA Assistenza odontoiatrica 12.000 Grafico 2.37. Numeroo di utenti che c hanno Grafico 2.37. Numero ricevuto di utenti trattamenti che hanno ricevuto di conservativa trattamenti protesica p di e conservativa protesica ortodonz e Grafico ortodonzia zia 2.37. nell azienda nell azienda Numeroa o USL di USL utenti di di Bolo Bologna. che cogna. hanno Anni 2008 201 ricevuto Anni 14. 2008-2014. trattamenti Fonte dati: Fonte di RER conservativa dati: (ASA). RER protesica p(asa). e ortodonzia nell aziendaa USL di Bologna. Anni 2008 2014. Fonte dati: RER (ASA). 10.00012.000 10.000 8.000 8.000 6.000 6.000 4.000 4.000 2.000 2.000 0 02008 2009 2010 2011 2012 2013 20142 2008 2009 2010 2011 2012 2013 20142 Protesica Protesica Mobile Mobile 2.080 2.080 1.510 1.510 1.860 1.860 2.014 2.014 1.583 1.583 1522 1522 15961 15961 Protesica Protesica Fissa Fissa 252 252 213 213 277277 248 248 218 218 202 209 209 Ortodonzia Ortodonzia e Trattamenti e Trattamenti 1.887 1.887 1.5171 1.517 Conservativa Conservativa a/endodonzia a/endodonzia 5.509 5.509 4.8234 4.823 1.838 1.838 6.077 6.077 1.646 1.646 6.260 1.572 6.127 1703 6.176 16511 5.8085 2 Sono 9.264 i pazienti che hanno complessivamente 2014 odontoiatrica Sonoo 9.264 Sonoo i 9.264 pazienti i che ienti han che no ricevuto no ricevuto complessivam c mente mente nel nel 20 20 14 assistenza a odontoiatri ca presso presso presso le le st strutture azien aziendali, di cui di più cui della più met della tà trattament metà trattamenti ti di conserva di conservativa/endodonzia. onzia. Il dato è stabile Il le strutture aziendali, di cui più della metà trattamenti di conservativa/endodonzia. Il dato è stabile dato è rispe stabile etto agli rispetto anni precedenti. agli anni precedenti. rispetto agli anni precedenti. Grafico 2.38. Percentuale di utenti non Grafico 2.38. Percentuale Grafico vulnerab di utenti bili 2.38. non che Percen vulnerabili rice ntuale evono che tratta di ricevono ut menti tenti non di trattamenti di conservativa vulnerab conserva protesica bili ativa che protesica e ortodonzia ricevono e ortodonzia sul tratta totale sul menti dei totale di pazienti conserva trattati. dei pazie ativa Anno enti trattati. protesica 2014- Fonte Anno e 2014 ortodonzia dati: RER Fonte (ASA). dati: sul totale RER dei (ASA). pazienti trattati. Anno 2014 Fonte dati: RER (ASA). 20,,0% 20,,0% 15,8% 15,,0% 15,8% 15,,0% 9,1% % 10,,0% 7,9% 7,5% 9,1% % 10,,0% 5,,0% 7,9% 7,5% 5,,0% 0,,0% Conservativa/Endodonzia Ortodonzia e Trattamenti 0,,0% AUSL BO 2014 Conservativa/Endodonzia Ortodonzia e Trattamenti AUSL BO 2014 RER 2014 La La percentuale di pazienti di pazienti non non n vulnerabili risulta superiore alla media regionale nelle nelle varie varie tipologie tipologie di tratt trattamento. tamento. di La percentuale di pazienti nonn vulnerabili risulta superiore alla media regionale nelle varie tipologie di trattamento. Assistenza farmaceutica Assistenza farmaceutica totale Assistenza farmaceutica 16,7% 17,2% 16,7% 17,2% 6,7% 6 6,0% 6,7% 6 6,0% Protesica Fissa Protesica Mobile RER 2014 Protesica Fissa Protesica Mobile Assistenza farmaceutica totale PROFILO AZIENDALE 55 53 53

ASSISTENZA FARMACEUTICA Assistenza farmaceutica totale Tabella 2.20. Spesa per Assistenza farmaceutica totale SSN. Area Bologna e Regione Emilia Tabella 2.20. Spesa per Assistenza farmaceutica totale SSN. Romagna. Anni 2013 2014. Fonte: Regione Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni 2013-2014. Emilia Romagna Fonte: Regione Emilia Romagna 2013 Spesa netta per Spesa netta Spesa per Spesa erogazione Spesa per Spesa per Spesa ospedaliera (esclu- TOTALE TOTALE per erogazione erogazione Spesa per erogazione diretta altri ospedaliera mediante erogazione erogazione Spesa 2013 diretta (esclusa mediante far-farmacimacie conven- convenzionate altri farmaci farmaci SSN diretta farmaci fascia A fascia A diretta) diretta) ceutica SSN sa Spesa farma- farmaceutica farmaci erogazione zionate Area Bologna 124.489.608 124.489.608 43.745.714 43.745.714 41.106.026 41.106.02661.931.925 61.931.925271.273.273 271.273.273 Totale Totale Regione Regione 560.567.262 560.567.262 235.422.828 235.422.828 184.785.595 184.785.595 258.831.934 258.831.934 1.239.607.619 1.239.607.619 Spesa netta per Spesa per Spesa per TOTALE Spesa netta erogazione erogazione Spesa ospedaliera Spesa per Spesa erogazione per Spesa ospedaliera (esclu- farmaceutica TOTALE Spesa 2014 per erogazione mediante farmacie diretta (esclusa erogazione erogazione diretta altri 2014 mediante convenzionate farmacie conven- fascia A farmaci erogazione diretta) diretta farmaci fascia A farmaci diretta) ceutica SSN diretta altri farmaci sa erogazione Spesa farma- SSN zionate 119.190.685 50.224.530 45.192.462 64.638.043 279.245.720 Area Bologna Area Bologna 119.190.685 50.224.530 45.192.462 64.638.043 279.245.720 538.833.08 250.727.327 202.641.728 268.942.274 1.261.144.416 Totale Regione 538.833.08 250.727.327 202.641.728 268.942.274 1.261.144.416 La spesa farmaceutica totale nel territorio metropolitano nel 2014 è aumentata del 2,9% rispetto a quella del 2013, verso un aumento dell 1,7% a livello regionale. La spesa farmaceutica totale nel territorio metropolitano nel 2014 è aumentata del 2,9% rispetto a quella del 2013, verso un aumento dell 1,7% a livello regionale. A A Bologna come in in Regione l assistenza farmaceutica convenzionata ha subito un decremento, mentre mentre si sono si sono incrementate incrementate tutte tutte le altre le modalità altre modalità di spesa. di decremento, spesa. Grafico 2.39. Assistenza farmaceutica totale totale SSN. Area Bologna SSN. Area e Bologna Regione e Regione Emilia Romagna. Emilia Romagna. % diverse % componenti di diverse spesa. componenti Anno 2014. di Fonte spesa. dati: Anno Regione 2014. Fonte Emilia Romagna dati: Regione Emilia Romagna 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 42,7% 42,7% Spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate 18,0% 19,9% 16,2% 16,1% Spesa per erogazione diretta farmaci fascia A Spesa per erogazione diretta altri farmaci Area Bologna 2014 Totale Regione 2014 23,1% 21,3% Spesa ospedaliera (esclusa erogazione diretta) Come negli anni passati, la spesa ospedaliera nell area di Bologna rappresenta una percentuale Come della negli spesa anni superiore passati, rispetto la spesa ospedaliera alla media regionale. nell area di Bologna rappresenta una percentuale della spesa superiore rispetto alla media regionale. 54 56

2 Spesa farmaceutica territoriale territoriale Spesa farmaceutica territoriale 230 220 230 210 220 200 210 190 200 180 190 170 180 160 170 150 160 150 220,8 223,5 214,19 220,8 223,5 213,53 Grafico 2.40. Spesa Grafico pro capite 2.40. pesata Spesa per pro assistenza capite pesata farmaceutica territoriale Area assistenza Bologna e farmaceutica Regione Emilia territoriale Romagna. Area Anni per 2009-2014. Bologna Fonte e Regione dati: Regione Emilia Romagna. Emilia Anni Romagna 2009 2014. Fonte dati: Regione Emilia Romagna Grafico 2.40. Spesa pro capite pesata per assistenza farmaceutica territoriale Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni 2009 217,17 2014. Fonte dati: Regione Emilia Romagna 217,17 205,41 194,02 194,02 184,52 187,5 189,5 187,5 189,5 178,03 177,3 184,52 178,03 177,3 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Area Bologna La spesa Area Bologna (composta RER La spesa farmaceutica territoriale pro capite pesata (composta dalla dalla spesa spesa netta netta per per erogazione erogazione mediante farmacie farmacie convenzionate convenzionate e dalla e dalla erogazione erogazione diretta diretta farmaci farmaci fascia A) fascia ammonta A) ammonta per l area per di l area Bologna di Bologna nel 2014 nel a 189,5 2014, a leggermente 189,5, leggermente aumentata aumentata rispetto al 2013 rispetto e superiore al 2013 del e superiore 6,8% rispetto del 6,8% La spesa rispetto farmaceutica alla media territoriale regionale pro (vs capite 3,1% pesata nel 2009). (composta dalla spesa netta per erogazione alla media regionale (vs 3,1% nel 2009). mediante farmacie convenzionate e dalla erogazione diretta farmaci fascia A) ammonta per l area di Bologna nel 2014 a 189,5, leggermente aumentata rispetto al 2013 e superiore del 6,8% rispetto alla Assistenza media regionale specialistica (vs 3,1% ambulatoriale nel 2009). Prestazioni ricevute dai residenti (consumo) ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE Assistenza specialistica ambulatoriale Prestazioni ricevute dai residenti dai residenti (consumo) (consumo) Grafico 2.41. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti Anno: 2014 (consolidato con Grafico 2.41. Indice mobilità standardizzato passiva di 2013). consumo Fonte *1.000 dati Regione Grafico abitanti Emilia Romagna 2.41. Indice (ASA). standardizzato Laboratorio di consumo Anno: 2014 (consolidato *1.000 abitanti con mobilità Anno: 2014 passiva (consolidato 2013). Fonte con dati mobilità Regione passiva Emilia-Romagna 2013). Fonte (ASA). dati Laboratorio Regione 12.000,00 Emilia Romagna (ASA). Laboratorio 12.000,00 11.500,00 11.500,00 11.000,00 11.000,00 10.500,00 10.500,00 10.000,00 10.000,00 9.500,00 214,19 213,53 11.154,20 10.783,60 205,41 2009 2010 2011 2012 2013 2014 11.154,20 10.783,60 11.432,50 11.432,50 11.521,90 11.521,90 RER 11.122,50 11.122,50 11.249,50 11.249,50 11.066,90 11.066,90 10.063,10 10.063,10 9.500,00 9.000,00 9.000,00 CASALECCHIO DI RENO CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA EST PIANURA OVEST PIANURA OVEST PORRETTA TERME PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA SAN LAZZARO DI SAVENA AUSL BO AUSL BO RER RER 55 PROFILO AZIENDALE 55 57

L indice di consumo standardizzato per prestazioni di laboratorio è superiore per i residenti L indice nell azienda di consumo USL di Bologna standardizzato rispetto alla per media prestazioni regionale. di Nei laboratorio distretti di è Pianura superiore Est e Ovest per i e residenti di San nell azienda Lazzaro di Savena USL di i livelli Bologna più alti. rispetto La netta alla maggioranza media regionale. di prestazioni Nei distretti avviene di nel Pianura pubblico Est regionale, e Ovest e di privato San e Lazzaro mobilità di passiva Savena extraregionale i livelli più sono alti. in La percentuali netta maggioranza trascurabili. di prestazioni avviene nel pubblico regionale, privato e mobilità passiva extraregionale sono in percentuali trascurabili. Grafico 2.42. Indice di consumo Grafico 2.42. Indice di consumo standardizzato*1000 abitanti standardizzato*1000 abitanti per tipologie di per prestazioni tipologie specialistiche di prestazioni ambulatoriali. specialistiche Azienda ambulatoriali. Azienda USL di USL Bologna di Bologna e RER Anno: e RER 2014 Anno: (consolidato 2014 (consolidato con mobilità con mobilità passiva passiva 2013). 2013). Fonte Fonte dati dati Regione Emilia Romagna (ASA). Emilia Romagna (ASA). 1.600 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 1.395 1.373 329 348 388 430 Diagnostica Riabilitazione Prestazioni Terapeutiche AUSL BO 2014 RER 2014 1.153 1.166 Visite Oltre che per quelle di laboratorio, anche per le prestazioni ambulatoriali di diagnostica l indice di Oltre consumo che per standardizzato quelle di laboratorio, è superiore anche per per i le residenti prestazioni nell azienda ambulatoriali USL di di diagnostica Bologna rispetto l indice di alla media consumo regionale. standardizzato E invece è superiore inferiore, per nel i residenti 2014, per nell azienda le prestazioni USL di ambulatoriali Bologna rispetto di riabilitazione, alla media prestazioni regionale. terapeutiche E invece inferiore, e visite. nel 2014, per le prestazioni ambulatoriali di riabilitazione, prestazioni terapeutiche e visite. Grafico 2.43. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti Grafico per 2.43. Distretto Indice standardizzato di residenza di e consumo Luogo e Tipo erogazione Anno: *1.000 2014 abitanti (consolidato per Distretto con di mobilità residenza passiva e 2013). Fonte dati Luogo Regione e Emilia-Romagna Tipo erogazione (ASA). Anno: Diagnostica 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna 1600 (ASA). Diagnostica 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 CASALE CCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOG NA PIANUR A EST PIANUR A OVEST PORRET TA TERME SAN LAZZAR O DI SAVENA Pubblico RER 867,8 1.015,80 972,5 959,1 898,6 1.081,20 982,8 1.050,00 AUSL BO Privato RER 468 310,2 436,1 415,7 369,9 276,5 363 260 Mobilità passiva extraregionale 38,2 44,6 60,6 39 88,1 39,7 48,7 63,4 TOTALE 1.374,00 1.370,70 1.469,20 1.413,80 1.356,60 1.397,30 1.394,50 1.373,40 RER L indice di di consumo standardizzato per per prestazioni prestazioni di diagnostica diagnostica è superiore è superiore i residenti 56 per i residenti nell azienda USL di Bologna rispetto alla media regionale. Nei distretti di Pianura Est e Ovest è nell azienda USL di Bologna rispetto alla media regionale. Nei distretti di Pianura Est e Ovest superiore alla media aziendale. Anche il ricorso al privato è più alto rispetto alla Regione, con valori maggiori nei distretti di Casalecchio di Reno e di Pianura Est e Ovest. La mobilità passiva extraregionale, inferiore in azienda rispetto alla Regione, è maggiormente rappresentata a Porretta Terme e Pianura Est. 58 Il rapporto tra consumo privato e totale nelle prestazioni di diagnostica è riportato nel grafico che segue. Grafico 2.44. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). Diagnostica

TOTALE 1.374,00 1.370,70 1.469,20 1.413,80 1.356,60 1.397,30 1.394,50 1.373,40 L indice di consumo standardizzato per prestazioni di diagnostica è superiore per i residenti nell azienda USL di Bologna rispetto alla media regionale. Nei distretti di Pianura Est e Ovest è superiore alla media aziendale. Anche il ricorso al privato è più alto rispetto alla Regione, con valori è superiore maggiori nei alla distretti media aziendale. di Casalecchio Anche di il Reno ricorso e al di privato Pianura è più Est alto e Ovest. rispetto La alla mobilità Regione, passiva con valori extraregionale, maggiori nei inferiore distretti in azienda di Casalecchio rispetto alla di Reno Regione, e di è Pianura maggiormente Est e Ovest. rappresentata La mobilità a Porretta passiva Terme extraregionale, e Pianura Est. inferiore in azienda rispetto alla Regione, è maggiormente rappresentata a Porretta Il rapporto Terme tra consumo e Pianura privato Est. e Il totale rapporto nelle tra prestazioni consumo di diagnostica privato e totale è riportato nelle nel prestazioni grafico che di diagnostica segue. è riportato nel grafico che segue. Grafico 2.44. Indice standardizzato di consumo Grafico 2.44. Indice *1.000 standardizzato abitanti per di consumo Distretto *1.000 di residenza abitanti e per Distretto di residenza Luogo e Luogo e Tipo e Tipo erogazione erogazione Anno: Anno: 2014 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA). Diagnostica Percentuale di consumo pri- dati Regione Emilia Romagna (ASA). Diagnostica Percentuale di consumo privato sul totale vato sul totale 2 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 34,1% 22,6% 29,7% 29,4% 27,3% 19,8% 26,0% 18,9% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA AUSL BO RER Il rapporto tra mobilità passiva extraregionale e consumo totale nelle prestazioni di diagnostica è riportato Il rapporto nel tra grafico mobilità che passiva segue. extraregionale e consumo totale nelle prestazioni di diagnostica è riportato nel grafico che segue. Grafico 2.45. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). Diagnostica Percentuale di mobilità passiva extraregionale sul totale Grafico 2.45. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA). Diagnostica Percentuale di mobilità passiva extraregionale sul totale 57 10,0% 9,0% 8,0% 7,0% 6,5% 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,8% 3,3% 4,1% 2,8% 2,8% 3,5% 4,6% 2,0% 1,0% 0,0% CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA AUSL BO RER Grafico 2.46. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). Riabilitazione PROFILO AZIENDALE 59

Grafico 2.46. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA). Riabilitazione 450 450 400 400 350 350 300 300 250 250 200 200 150 150 100 10050 50 0 SAN 0 CASALE CITTÀ PIANU PORRE SAN LAZZAR CASALE CCHIO CITTÀ DI PIANU AUSL PIANU RA PORRE TTA LAZZAR O DI RER CCHIO DI BOLOG DI PIANU RA EST AUSL BO RA OVEST TTA TERME O SAVEN DI RER DI RENOBOLOG NA RA EST BO OVEST TERME SAVEN A RENO NA Pubblico RER 66,6 73,9 116,4 142,2 135,2 A66,7 90,2 187,7 Pubblico Privato RER 66,6 199,4 73,9 306,9 116,4 142,2 142,2 98,3 135,2 111,8 66,7 323,6 90,2 235,1 187,7 154 Privato Mobilità RERpassiva extraregionale199,4 2,7 306,9 5,2 142,2 1,9 98,35 111,8 0,9 323,6 1,1 235,1 3,7 1546 Mobilità TOTALEpassiva extraregionale 2,7 268,6 5,2 386 1,9 260,5 245,5 5 0,9 248 1,1 391,4 3,7 329 347,7 6 TOTALE 268,6 386 260,5 245,5 248 391,4 329 347,7 L indice di consumo standardizzato per prestazioni di riabilitazione è inferiore per i residenti L indice nell azienda di di consumo USL di Bologna standardizzato rispetto alla per per media prestazioni regionale. di di riabilitazione E invece superiore è inferiore è la quota per per effettuata i residenti i nel nell azienda privato. Valori USL USL superiori di Bologna di Bologna alla rispetto media rispetto alla aziendale media alla media sia regionale. complessivi regionale. E invece sia di E superiore privato invece si superiore la trovano quota a effettuata la San quota Lazzaro effettuata nel di privato. Savena nel Valori e Città privato. superiori di Bologna. Valori alla superiori media aziendale alla media sia complessivi aziendale sia sia complessivi di privato si trovano sia di privato a San Lazzaro si trovano di a Savena San Il rapporto Lazzaro e Città tra di di consumo Bologna. Savena e privato Città di e totale Bologna. nelle Il prestazioni rapporto tra di consumo riabilitazione privato è riportato e totale nel nelle grafico prestazioni che Il rapporto segue. di riabilitazione tra consumo è privato riportato e totale nel grafico nelle prestazioni che segue. di riabilitazione è riportato nel grafico che segue. Grafico 2.47. Indice standardizzato di consumo Grafico 2.47. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti Grafico *1.0002.47. abitanti Indice per standardizzato Distretto di di residenza consumo e per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: *1.000 Luogo abitanti e Tipo per Distretto erogazione di residenza Anno: 2014 e 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Luogo (consolidato e Tipo con mobilità erogazione passiva Anno: 2013). 2014 Fonte Regione Emilia-Romagna (ASA). Riabilitazione Percentuale (consolidato dati Regione con mobilità Emilia Romagna passiva 2013). Fonte (ASA). di consumo privato sul totale dati Riabilitazione Regione Percentuale Emilia Romagna di consumo (ASA). privato Riabilitazione sul totale Percentuale di consumo privato sul totale 90,0% 79,5% 82,7% 90,0% 80,0% 74,2% 79,5% 82,7% 71,5% 80,0% 70,0% 74,2% 71,5% 70,0% 60,0% 54,6% 60,0% 50,0% 54,6% 45,1% 44,3% 40,0% 50,0% 40,0% 45,1% 44,3% 40,0% 40,0% 30,0% 30,0% 20,0% 20,0% 10,0% 10,0% 0,0% 0,0% 60 59 59

60 Grafico 2.48. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte Grafico 2.48. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti dati Regione Emilia Romagna (ASA). Prestazioni per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 terapeutiche (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA). Prestazioni terapeutiche Anche l indice di consumo standardizzato per prestazioni terapeutiche è inferiore per i residenti nell azienda USL di Bologna rispetto alla media regionale. Superiore alla media aziendale nel Anche l indice di consumo standardizzato per prestazioni terapeutiche è inferiore per i residenti nell azienda USL di Bologna rispetto alla media regionale. Superiore alla media aziendale nel distretto distretto Città di Bologna. Città di Bologna. Trascurabili le percentuali nel privato, maggiormente rappresentate a Trascurabili Porretta Terme le percentuali e Casalecchio nel privato, di Reno. maggiormente rappresentate a Porretta Terme e Casalecchio di Reno. Grafico 2.49. Indice standardizzato di consumo *1.000 abitanti Grafico 2.49. Indice standardizzato di consumo per Distretto di residenza e Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 *1.000 abitanti per Distretto di residenza e (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA). Visite Luogo e Tipo erogazione Anno: 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). 1400 Visite Infine, Infine, l indice di di consumo standardizzato per per visite visite è inferiore è inferiore per i residenti per i residenti nell azienda nell azienda USL di USL Bologna rispetto alla media regionale. Superiore alla media aziendale nel distretto Città di Bologna. di Bologna rispetto alla media regionale. Superiore alla media aziendale nel distretto Città di La quota di privato è superiore alla media regionale, più consistente a Casalecchio di Reno e Città di Bologna. Bologna. Trascurabile e inferiore alla media RER la mobilità passiva extraregionale, maggiormente rappresentata a Città di Bologna e Porretta Terme. PROFILO AZIENDALE 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 CASALE CCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOG NA PIANU RA EST PIANU RA OVEST PORRE TTA TERME SAN LAZZAR O DI SAVEN A AUSL BO Pubblico RER 271,3 371,8 308,8 319,4 284,8 333 333,7 377,4 Privato RER 89,6 35,5 35,6 28,5 87,7 19,8 44,2 36,8 Mobilità passiva extraregionale 10,3 13 6,2 7,5 11 7,2 10,3 16,1 TOTALE 371,3 420,3 350,6 355,4 383,5 360 388,1 430,3 1200 1000 800 600 400 200 CASALE CCHIO DI RENO Struttura dell offerta metropolitana 0 CITTÀ DI BOLOG NA PIANUR A EST PIANUR A OVEST 2.1.3. ASSISTENZA OSPEDALIERA PORRET TA TERME SAN LAZZAR O DI SAVEN A Pubblico RER 846,6 965,7 1.013,401.016,50 915,8 974,5 960,3 1.000,40 AUSL BO Privato RER 237,7 178,2 127 109 169,1 133,4 166,2 124,1 Mobilità passiva extraregionale 18,3 35,4 17,2 16,3 32 19,7 26,5 41,2 TOTALE 1.102,60 1.179,30 1.157,60 1.141,70 1.117,00 1.127,50 1.153,00 1.165,70 RER RER 61 2 Tabella 2.21. Posti letto dei presidi pubblici e

La quota di privato è superiore alla media regionale, più consistente a Casalecchio di Reno e Città di Bologna. Trascurabile e inferiore alla media RER la mobilità passiva extraregionale, maggiormente rappresentata a Città di Bologna e Porretta Terme. 2.1.3. ASSISTENZA OSPEDALIERA Struttura dell offerta metropolitana Tabella 2.21. Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna. Anni 2004-2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna Posti letto accreditati 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Azienda USL 1.926 1.869 1.889 1.859 1.843 1.823 1.817 1.818 1.818 1.431 1.401 AOU 1.743 1.734 1.714 1.730 1.758 1.716 1.654 1.622 1.584 1.535 1.566 IOR 312 312 312 324 324 343 336 327 327 327 324 Privato accreditato 1.053 861 754 908 895 892 898 1.076 1.076 1.068 1.068 Totale metropolitano 5.034 4.776 4.669 4.821 4.820 4.774 4.705 4.843 4.805 4.361 4.359 Imola 570 577 581 577 590 591 564 565 562 559 511 Totale provincia 5.604 5.353 5.250 5.398 5.410 5.365 5.269 5.408 5.367 4.920 4.870 Fino al 2010 i PL del privato accreditato erano dati provvisori sulla base dell utilizzo, in attesa di recepire il dato sull accreditamento istituzionale formalizzato al 31/12/2010. Tabella 2.22. Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna AZIENDE N posti letto Indicatori Acuti LD Riabilitazione Totale Azienda USL BO 1.259 42 100 1.401 AOU 1.469 73 24 1.566 IOR 303 21 324 Privato accreditato 657 165 246 1.068 PL acuti ab. PL riab e LD ab. PL totali ab. Totale metropolitano 3.688 301 370 4.359 4,25 0,77 5,02 Imola 326 158 27 511 2,45 1,39 3,85 Totale provincia 4.014 459 397 4.870 4,01 0,85 4,86 Complessivamente il territorio metropolitano presenta, nel 2014, una dotazione di 4.359 posti letto (PL), pressoché stabili rispetto al 2013. A questi PL va aggiunta l offerta di 233 PL per acuti e di 26 PL di riabilitazione non accreditati. Il territorio provinciale, comprendente anche l azienda USL di Imola, presenta nel complesso 4,879 PL, 50 in meno rispetto al 2013. La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei distretti del territorio dell Azienda USL di Bologna. 62

Figura 2.1. Strutture presenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna. Posti letto pubblici e privati accreditati RER al 31.12.2014. Fonte Mod.HSP12-13* 2 L ATTIVITÀ OSPEDALIERA DELL AZIENDA USL DI BOLOGNA La struttura ospedaliera pubblica dell Azienda USL di Bologna si compone nel 2014 di 9 stabilimenti per un totale di 1.401 posti letto (-30, -2% vs 2013; -417, -23% vs 2012), di cui 1.259 per acuti (-22, -2% vs 2013; -360, -22% vs 2012), e 142 (-8, -5% vs 2013; -57, -29% vs 2012), di riabilitazione e lungodegenza. Tabella 2.23. Trend ricoveri e punto medio di DRG Azienda USL di Bologna (strutture pubbliche). Anni 2004-2014 Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna). Dimessi (escluso neonati sani) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Ordinario 62.801 62.408 62.035 61.471 61.832 60.834 58.655 57.066 55.887 53.274 51.225 Day hospital 18.407 16.935 15.197 15.594 16.063 16.205 15.357 16.088 16.105 15.076 14.433 TOTALE Azienda USL BO PUNTO MEDIO DRG CASI CHIRURGICI 81.208 79.343 77.232 77.065 77.895 77.039 74.012 73.154 71.992 68.350 65.658 0,99 1,08 1,10 1,10 1,08 1,04 1,02 1,04 1,04 1,06 1,07 Ordinario 22.821 22.433 22.891 22.151 21.781 20.991 19.723 19.337 18.566 17.958 16.927 Day hospital 11.581 10.146 8.206 8.265 8.834 8.799 7.931 8.617 8.196 7.232 7.019 Day service Cataratta e tunnel carpale 2.308 2.930 4.954 5.194 5.322 5.085 4.962 5.513 4.810 5.403 6.745 PROFILO AZIENDALE 63

Continua ii decremento del numero dei ricoveri nelle strutture pubbliche aziendali in regime ordinario e in DH. In riduzione anche il numero di interventi chirurgici tranne quelli in DS, che continuano ad aumentare. Tabella 2.24. Indicatori di funzionalità ospedaliera Azienda USL di Bologna (strutture pubbliche). Anni 2005-2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna). 5 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Degenza media 7,81 7,71 7,61 7,64 7,73 7,81 8,20 8,09 7,45 7,44 Degenza media RER pubblico Degenza media per acuti Degenza media per acuti RER pubblico Indice di Day Surgery Indice di Day Surgery RER pubblico 7,81 7,88 7,92 7,95 7,95 7,95 8,04 7,96 7,87 7,83 7,04 6,94 6,80 6,83 6,92 6,96 7,22 7,07 6,59 6,59 6,77 6,79 6,80 6,81 6,81 6,80 6,95 6,79 6,72 6,72 84,96% 80,53% 80,89% 79,48% 80,20% 79,40% 80,01% 79,41% 80,18% 81,53% 84,83% 83,73% 83,74% 82,71% 82,78% 82,38% 82,90% 82,26% 82,46% 82,81% N parti 4.150 4.300 4.183 4.101 4.259 4053 4.149 3.921 3.802 3.832 % parti cesarei 27,13% 27,60% 28,57% 29,19% 27,45% 26,30% 25,11% 26,24% 28,09% 25,05% % parti Stabile cesarei nel 2014 29,93% la degenza 29,60% media 30,32% nelle strutture 29,96% pubbliche 29,75% aziendali, 29,04% inferiore 28,74% alla 27,72% media regionale. 27,87% 26,80% RER pubblico Stabile anche il numero di parti con riduzione della percentuale di cesarei. Stabile nel 2014 la degenza media nelle strutture pubbliche aziendali, inferiore alla media regionale. Stabile anche il numero di parti con riduzione della percentuale di cesarei. L attività ospedaliera metropolitana L ATTIVITÀ OSPEDALIERA METROPOLITANA Volumi di attività e grado di attrazione delle strutture Volumi di attività e grado di attrazione delle strutture Grafico 2.50. Numero di dimessi nelle aziende Grafico sanitarie 2.50. metropolitane Numero anni di 2011, dimessi 2012, 2013, nelle aziende sanitarie metropolitane 2014. Fonte dati anni Regione 2011, Emilia 2012, Romagna 2013, 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 68.35065.658 Azienda USL BO pubblico 36.985 38.640 Azienda USL BO privato 66.295 65.487 AOU Bologna 20.362 20.011 IOR 2011 2012 2013 2014 Complessivamente, i dimessi nel 2014 dalle strutture ospedaliere pubbliche e private metropolitane 5 sono L indice stati di day-surgery 189.796, con (IDS) una esprime riduzione la percentuale dell 1,1% di dimissioni rispetto al avvenute 2013. In in day particolare hospital e risultano in regime ridotti ordinario i di un giorno, per un set di interventi effettuabili in day-surgery, sul totale delle dimissioni per gli stessi interventi. dimessi a carico delle strutture pubbliche ( 3.851 complessivamente) mentre sono aumentati in quelle private (+1.655). Il 54,9% è rappresentato da dimessi dalle strutture pubbliche e private dell AUSL, il 34,5% da quelle 64 dell AOU e il 10,6% dallo IOR. Grafico 2.51. Attrazione: percentuale di residenti extra regione dimessi dalle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e confronto con RER N Casi anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna

Complessivamente, i dimessi nel 2014 dalle strutture ospedaliere pubbliche e private metropolitane sono stati 189.796, con una riduzione dell 1,1% rispetto al 2013. In particolare risultano ridotti i dimessi a carico delle strutture pubbliche (-3.851 complessivamente) mentre sono aumentati in quelle private (+1.655). Il 54,9% è rappresentato da dimessi dalle strutture pubbliche e private dell AUSL, il 34,5% da quelle dell AOU e il 10,6% dallo IOR. 2 25,0% 20,0% 25,0% 15,0% 20,0% 10,0% 15,0% 5,0% 10,0% 21,6% 21,6% Grafico 2.51. Attrazione: percentuale di residenti extra regione dimessi dalle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e confronto con RER N Casi anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna 14,9% 14,9% 0,0% 5,0% Sistema Bologna RER 0,0% Sistema Bologna Sistema Bologna RER RER Sistema Bologna RER L attrazione complessiva delle strutture ospedaliere metropolitane si mantiene superiore a quella L attrazione media regionale. complessiva Dei quasi delle 190.000 strutture dimessi ospedaliere delle strutture metropolitane ospedaliere si mantiene pubbliche superiore e private a quella L attrazione metropolitane, media complessiva il 21,6% è regionale. delle rappresentato Dei quasi strutture da 190.000 ospedaliere residenti al dimessi metropolitane di fuori della delle strutture si Regione mantiene Emilia ospedaliere superiore Romagna, pubbliche a quella verso e private media una media metropolitane, regionale. delle strutture Dei quasi ospedaliere il 21,6% 190.000 pubbliche è rappresentato dimessi e delle private da strutture regionali residenti ospedaliere del 14,9%. di fuori della pubbliche Regione e private Emilia Romagna, metropolitane, Le percentuali verso il di una 21,6% attrazione media è rappresentato delle del sistema strutture da Bologna residenti ospedaliere sono di sostanzialmente pubbliche fuori della Regione e private invariate Emilia regionali rispetto Romagna, del agli 14,9%. verso anni Le una precedenti. percentuali media delle di strutture attrazione ospedaliere del sistema pubbliche Bologna e private sono regionali sostanzialmente del 14,9%. invariate rispetto agli anni Le percentuali precedenti. di attrazione del sistema Bologna sono sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti. Grafico 2.52. Residenza dei dimessi dalle strutture dell Azienda USL Bologna (pubblico e Grafico 2.52. Residenza dei dimessi dalle strutture dell Azienda privato), AOU e dallo I.O.R. nell anno 2014 (in USL Bologna (pubblico Grafico e privato), 2.52. Residenza AOU e dallo dei I.O.R. dimessi nell anno percentuale). Fonte dati Regione Emilia dalle 2014 (in percentuale). strutture Fonte dell Azienda dati Regione USL Bologna Emilia (pubblico Romagna Romagna e privato), AOU e dallo I.O.R. nell anno 2014 (in percentuale). Fonte dati Regione Emilia 80,0% 73,3% 69,8% Romagna 60,0% 80,0% 40,0% 60,0% 20,0% 40,0% 0,0% 20,0% 0,0% 52,5% 73,3% 69,8% 29,1% 52,5% 19,2% 14,4% 15,8% 18,4% 7,5% 29,1% 19,2% 14,4% 15,8% 18,4% AUSL 7,5% BO AOU II.OO.R residenti territorio AUSL BO residenti altre aziende RER residenti fuori RER e estero AUSL BO AOU II.OO.R Come Come negli negli residenti scorsi scorsi territorio anni, anni, analizzando analizzando AUSL BO le tre le residenti tre Aziende Aziende altre metropolitane, aziende metropolitane, RER la percentuale residenti la percentuale fuori di RER attrazione e di estero attrazione appare superiore presso lo IOR, con il 70,9% dei dimessi residenti al di fuori del territorio metropolitano appare superiore presso lo IOR, con il 70,9% dei dimessi residenti al di fuori del territorio metropolitano Come (52,5 negli % extra (52,5 scorsi e % anni, 18,4% extra analizzando intra regione), e 18,4% le intra tre Aziende seguito regione), metropolitane, dall AOU con seguito dall AOU la percentuale il 30,2% con il 30,2% di e attrazione dall Azienda e dall Azienda appare USL USL superiore (pubblico+privato) (pubblico+privato) presso lo con IOR, il 26,7% con con il il dei 26,7% 70,9% dimessi. dei dei dimessi. residenti In totale al sono di fuori stati del effettuati territorio 61.826 metropolitano ricoveri (il (52,5 In totale % sono extra stati e 18,4% effettuati intra 61.826 regione), ricoveri seguito (il 32,6% dall AOU del totale) con per il utenti 30,2% residenti e dall Azienda di fuori USL del 32,6% del totale) per utenti residenti al di fuori del territorio metropolitano. (pubblico+privato) territorio metropolitano. con il 26,7% dei dimessi. In Sedi totale di ricovero sono stati della effettuati popolazione 61.826 residente ricoveri (il 32,6% del totale) per utenti residenti al di fuori del territorio metropolitano. PROFILO AZIENDALE Sedi di ricovero della popolazione residente Grafico 2.53. Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell'azienda USL 65 di Bologna. Anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Grafico Romagna 2.53. Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell'azienda USL di Bologna. Anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna

Sedi di ricovero della popolazione residente Grafico 2.53. Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell Azienda USL di Bologna. Anno 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna 32,2% 4,1% 3,7% 5,2% 0,9% 39,4% Azienda USL pubblico Azienda USL privato AOU Bologna IOR Imola altre aziende RER extra RER (2013) 14,5% I ricoveri totali dei residenti nelle strutture regionali nel 2014 sono stati 136.513, in riduzione del I ricoveri 1,9% rispetto totali dei al residenti 2013. nelle strutture regionali nel 2014 sono stati 136.513, in riduzione del 1,9% rispetto al 2013. Come gli scorsi anni, più del 90 90 % dei dei ricoveri è è stato stato effettuato all interno all interno delle delle strutture strutture metropolitane, e quasi il il 54% in in strutture dell Azienda USL USL pubbliche pubbliche e private e private accreditate accreditate del del territorio aziendale. territorio aziendale. Il trend della percentuale di fuga di residenti nel territorio metropolitano di Il Bologna trend della verso percentuale altri ospedali di fuga al di di residenti fuori del nel territorio territorio aziendale metropolitano (regionali di Bologna ed extra-regionali) verso altri ospedali al di fuori del territorio aziendale (regionali ed extra regionali) appare stabile negli ultimi appare stabile negli ultimi anni, inferiore al 10%. anni, inferiore al 10%. Tassi di ospedalizzazione Tassi di ospedalizzazione Grafico 2.54. 2.54. Trend Trend tassi tassi di ospedalizzazione di ospedalizzazione totale standardizzati totale standardizzati (DO+DH) e e confronto con con la la Regione. Anni 1999-2014 Regione. Anni (2014 1999 2014 consolidato (2014 consolidato mobilità con passiva 2013). Fonte mobilità dati passiva Regione 2013). Emilia Fonte Romagna dati Regione Emilia Romagna 230,00 210,00 190,00 170,00 150,00 130,00 155,8 152,7 154,2 151,3 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL BOLOGNA RER 66 Nel 2014 il tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione residente nel territorio metropolitano (152,7 ricoveri per mille residenti) appare ulteriormente ridotto rispetto al 2013, ancora leggermente superiore ai valori regionali (151,3 ricoveri per mille residenti). 66 Il trend dal 1999 è di netto decremento. Grafico 2.55. Componenti tassi di ospedalizzazione totale standardizzati e confronto con la Regione. Anno 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna

Grafico 2.57. Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la Regione. Anni 1999 2014 (2014 consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna. 151,3 130,00 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL BOLOGNA RER Nel Nel 2014 2014 il tasso il tasso di ospedalizzazione di ospedalizzazione standardizzato della della popolazione residente nel nel territorio metropolitano (152,7 ricoveri per mille residenti) appare ulteriormente ridotto rispetto al 2013, metropolitano (152,7 ricoveri per mille residenti) appare ulteriormente ridotto rispetto al 2013, ancora leggermente superiore ai valori regionali (151,3 ricoveri per mille residenti). ancora leggermente superiore ai valori regionali (151,3 ricoveri per mille residenti). Il trend dal Il trend dal 1999 è di netto decremento. 1999 è di netto decremento. Grafico 2.55. Componenti Grafico 2.55. tassi Componenti di ospedalizzazione tassi di ospedalizzazione totale standardizzati e confronto totale con standardizzati la Regione. e Anno confronto 2014 con (consolidato la Regione. Anno 2014 (consolidato con mobilità passiva con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna. 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna 2 180 160 152,7 151,3 140 120 123,3 121,8 100 80 60 64,367,3 88,4 84 40 20 0 23,419,7 6,1 9,7 Pubblico RER Privato RER Mobilità passiva extraregionale (2013) DRG CHIRURGICO DRG MEDICO TOTALE BOLOGNA RER Considerando le diverse componenti del tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione residente nel territorio metropolitano, appare superiore a quello medio regionale in Considerando le diverse componenti del tasso di ospedalizzazione standardizzato della popolazione entrambe residente le nel componenti territorio metropolitano, pubblico e privato appare e superiore inferiore a per quello la mobilità medio regionale passiva in extraregionale entrambe le (2013). componenti pubblico e privato e inferiore per la mobilità passiva extraregionale (2013). Appare poi superiore per la componente del DRG medico e inferiore per quello chirurgico. Appare poi superiore per la componente del DRG medico e inferiore per quello chirurgico. Grafico 2.56. Tassi standardizzati di 67 ospedalizzazione totale per distretto Anno 2014 Grafico 2.56. Tassi standardizzati di ospedalizzazione totale per (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte distretto Anno 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia dati Regione Emilia Romagna Romagna. 160 158 156 154 152 150 148 146 144 142 140 138 147,7 157,8 145,4 147,5 152,2 154,9 152,7 151,3 CASALECCHIO CITTÀ DI PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA SAN LAZZARO AUSL BO RER DI RENO BOLOGNA TERME DI SAVENA I distretti di Pianura Est, Pianura Ovest e Casalecchio di Reno presentano un tasso di ospedalizzazione PROFILO AZIENDALE standardizzata inferiore alla media aziendale e regionale, mentre quelli di città di Bologna e San Lazzaro di Savena sono superiori alla media aziendale e Porretta Terme è vicino alla media. 67

144 142 140 138 CASALECCHIO CITTÀ DI PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA SAN LAZZARO AUSL BO RER DI RENO BOLOGNA TERME DI SAVENA I distretti di Pianura Est, Pianura Ovest e Casalecchio di Reno presentano un tasso di ospedalizzazione I distretti standardizzata di Pianura Est, Pianura inferiore Ovest alla e Casalecchio media aziendale di Reno presentano e regionale, un tasso mentre di ospedalizzazione quelli di città di Bologna standardizzata e San Lazzaro inferiore di Savena alla media sono aziendale superiori e regionale, alla media mentre aziendale quelli di città e Porretta di Bologna Terme e San è vicino alla media. Lazzaro di Savena sono superiori alla media aziendale e Porretta Terme è vicino alla media. Grafico 2.57. Trend tassi di ospedalizzazione Grafico standardizzati 2.57. Trend in regime tassi di ordinario ospedalizzazione e confronto standardizzati in regime con ordinario la Regione. e confronto Anni 1999 2014 con la (2014 Regione. Anni 1999-2014 (2014 consolidato consolidato mobilità con passiva mobilità 2013). passiva Fonte 2013). Fonte dati dati Regione Emilia Romagna. Regione Emilia Romagna. 190 180 170 160 150 140 130 120 110 121,5 118,5 117,7 116,2 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL BOLOGNA RER Considerando le due componenti dei ricoveri, quelli in regime ordinario e quelli in day hospital, si nota Considerando che il tasso le due di componenti ospedalizzazione dei ricoveri, per quelli ricoveri in regime in regime ordinario ordinario e quelli day si è hospital, ulterioremente si nota che il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario si è ulterioremente ridotto nel ridotto nel 2014, pur continuando a mantenersi al di sopra della media regionale. 2014, pur continuando a mantenersi al di sopra della media regionale. Grafico 2.58. Tassi standardizzati di ospedalizzazione in regime ordinario per Grafico 2.58. Tassi standardizzati di ospedalizzazione in distretto Anno 2014 (consolidato con mobilità 68 regime ordinario per distretto Anno 2014 (consolidato con passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna. Romagna 125 120 115 110 114,9 123,4 109,4 112,1 121 121,6 118,5 116,2 105 100 CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA AUSL BO RER Anche per il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario i distretti di Pianura Est e Pianura Anche per Ovest il tasso hanno di un ospedalizzazione tasso nettamente per inferiore ricoveri alla in regime media aziendale ordinario e i regionale. distretti di Quelli Pianura di Città Est e di Bologna, Pianura Ovest San Lazzaro hanno di un Savena tasso e Porretta nettamente Terme inferiore sono superiori alla media alla aziendale media aziendale. e regionale. Quelli di Città di Bologna, San Lazzaro di Savena e Porretta Terme sono superiori alla media aziendale. 68 80 70 60 50 Grafico 2.59. Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione. Anni 1999 2014 (2014 consolidato con mobilità passiva 2013).. Fonte dati Regione Emilia Romagna

Anche per il tasso di ospedalizzazione per ricoveri in regime ordinario i distretti di Pianura Est e Pianura Ovest hanno un tasso nettamente inferiore alla media aziendale e regionale. Quelli di Città di Bologna, San Lazzaro di Savena e Porretta Terme sono superiori alla media aziendale. 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Grafico 2.59. Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Grafico 2.59. Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day Regione. Anni 1999 2014 (2014 consolidato con hospital e confronto mobilità con la passiva Regione. 2013).. Anni Fonte 1999-2014 dati Regione (2014 consolidato con mobilità Emilia passiva Romagna 2013).. Fonte dati Regione Emilia Romagna 36,6 35,1 34,4 34,2 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL BOLOGNA RER Il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri in day hospital, lievemente ridotto rispetto al 2013, appare Il tasso sempre di ospedalizzazione inferiore alla dei media ricoveri regionale. in day hospital, lievemente ridotto rispetto al 2013, appare sempre inferiore alla media regionale. Grafico 2.60. Tassi standardizzati di ospedalizzazione in day hospital per distretto Anno Grafico 2014 2.60. (consolidato Tassi con standardizzati mobilità passiva di Anno 2014 (consolidato con mobilità passiva 2013). Fonte dati Regione Emilia Romagna ospedalizzazione 2013). Fonte dati in day Regione hospital Emilia per distretto Romagna 2 37 36 35 34 33 32,8 34,3 36,1 35,5 33,3 34,2 35,1 69 32 31 31,1 30 29 28 CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA AUSL BO RER Il tasso Il tasso di di ospedalizzazione dei ricoveri in in day day hospital hospital dei dei distretti distretti Pianura di Pianura Est e Pianura Est e Pianura Ovest appare superiore alla media aziendale e anche a quella regionale. Nettamente inferiori alla media Ovest appare superiore alla media aziendale e anche a quella regionale. Nettamente inferiori quelli di Porretta Terme e Casalecchio di Reno. alla media quelli di Porretta Terme e Casalecchio di Reno. Tempi di attesa Tabella 2.25.Tempi di attesa per le prestazioni di ricovero programmate a carico del SSN piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa, d.g.r.925/2011. % interventi con tempi di attesa 0 30 gg area Bologna 2013 2014 vs totale RER 2014. Fonte dati regione Emilia Romagna PROFILO AZIENDALE TOTALE AREA BOLOGNA % 30gg. 2013 % 30gg. 2014 % 30gg. 2014 CHEMIOTERAPIA (DH) 98,0% 98,1% 97,1% INTERVENTO CHIR. POLMONE (D.O.) 95,8% 94,1% 83,2% INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) 83,5% 77,1% 73,5% INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO (D.O.) 85,9% 82,3% 80,9% INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) 56,6% 44,5% 42,1% INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA MASTECTOMIA (D.O.) 85,8% 88,3% 72,9% CORONAROGRAFIA (DH) 83,5% 84,7% 86,2% ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) 62,4% 54,5% 53,8% RER 69

Tempi di attesa Tabella 2.25.Tempi di attesa per le prestazioni di ricovero programmate a carico del SSN- piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa, d.g.r.925/2011. % interventi con tempi di attesa 0-30 gg area Bologna 2013-2014 vs totale RER 2014. Fonte dati regione Emilia Romagna TOTALE AREA BOLOGNA RER % 30gg. 2013 % 30gg. 2014 % 30gg. 2014 CHEMIOTERAPIA (DH) 98,0% 98,1% 97,1% INTERVENTO CHIR. POLMONE (D.O.) 95,8% 94,1% 83,2% INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) 83,5% 77,1% 73,5% INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RET- TO (D.O.) 85,9% 82,3% 80,9% INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) 56,6% 44,5% 42,1% INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA - MASTECTOMIA (D.O.) 85,8% 88,3% 72,9% CORONAROGRAFIA (DH) 83,5% 84,7% 86,2% ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) 62,4% 54,5% 53,8% ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.) 82,7% 76,9% 82,5% BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.) 53,4% 61,0% 80,8% INTERVENTO PROTESI D ANCA (D.O.) 31,1% 33,2% 31,9% RIPARAZIONE ERNIA INGUINALE (DH) 15,1% 14,20% 26,1% Le percentuali di ricoveri programmati, con riferimento alle procedure traccianti riportate in tabella, effettuati entro 30 giorni nel complesso degli ospedali metropolitani (area Bologna), appaiono complessivamente in linea con i valori medi regionali o migliori, con l eccezione del by-pass aortocoronarico e dell intervento per ernia inguinale in day hospital. Percentuali di trattamento entro i 30 giorni ancora basse si evidenziano inoltre per l intervento di artroprotesi d anca, anche se per questa procedura la performance dell area metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali. Per gli interventi di by-pass aortocoronarico, artroprotesi d anca, tonsillectomia, emorrodectomia e riparazione di ernia inguinale in DH si evidenziano criticità nei tempi d attesa nel settore pubblico rispetto a quello privato. 70

ricovero programmate a carico del SSN piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa, D.G.R.925/2011. Attesa mediana in giorni. Confronto Azienda USL PRIVATO AOU nell area metropolitana di Bologna. Anno 2014 Fonte dati Regione Emilia Romagna 2 300 250 200 150 Grafico 2.61.Tempi di attesa per le prestazioni di ricovero programmate a carico del SSN- piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa, D.G.R.925/2011. Attesa mediana in giorni. Confronto Azienda USL PRIVATO - AOU nell area metropolitana di Bologna. Anno 2014 Fonte dati Regione Emilia Romagna 100 50 0 22 10 20 19 39 20 35,5 34 12 12 20 16 18,5 29 24 23 2 13 12 5 Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE INTERVENTO INTERVENTO CHIRURGICO CHIRURGICO TUMORE TUMORE MAMMELLA PROSTATA (regime MASTECTOMIA ordinario) (regime ordinario) INTERVENTO CHIRURGICO TUMORE COLON RETTO (regime ordinario) INTERVENTO INTERVENTO CHIRURGICO CHIRURGICO TUMORE UTERO POLMONE (regime (regime ordinario) ordinario) 300 250 200 150 100 50 0 40 41 6 3 7 4 4 13 20,5 21 6 13,5 6 10 Azienda USL Azienda OSP Rizzoli TOTALE Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP 24 26 13 14 CHEMIOTERAPIA (DH) BY PASS ANGIOPLASTICA (PTCA) ENDOARTERIECTOMIA CORONAROGRAFIA AORTOCORONARICO (regime ordinario) CAROTIDEA (regime ordinario) (DH) (regime ordinario) TOTALE Azienda USL Azienda OSP TOTALE 250 226,5 222 219 200 150 100 96 81 172 161 76 112 80 137 113 123 71 50 0 20 9,5 4,5 5 5 32 31 Azienda USL Privato Azienda OSP Rizzoli TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE Azienda USL Privato Azienda OSP TOTALE INTERVENTO PROTESI D'ANCA (regime ordinario) TONSILLECTOMIA (regime ordinario) BIOPSIA PERCUTANEA DEL FEGATO (DH) EMORROIDECTOMIA (DH) RIPARAZIONE ERNIA INGUINALE (DH) PROFILO Per AZIENDALE gli interventi di by pass aortocoronarico, artroprotesi d anca, tonsillectomia, emorrodectomia e riparazione di ernia inguinale in DH si evidenziano criticità nei tempi d attesa nel settore pubblico 71 rispetto a quello privato. Pronto Soccorso Grafico 2.62. accessi ai pronto soccorso delle

Pronto Soccorso Grafico 2.62. accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anni 2012-2013- 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 160.000 160.000 140.000 140.000 120.000 120.000 135.912 113.260 113.260 100.000 100.000 80.000 80.000 60.000 60.000 40.691 40.000 40.000 20.476 20.476 18.664 21.289 26.198 20.000 20.000 10.165 10.165 10.347 10.347 4.931 4.931 0 0 PS PS PS PS (DEA PS (DEA PS (DEA OSPEDALE PS PS PS PS PS PS 2 ) 2 ) 2 ) 2 ) PS PS PS PS PPI PPI PS PS S. S. ISTITUTO OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE S.ORSOLA OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE OSPEDALE GIOVANNI ORTOPEDI PORRETT PORRETT BENTIVO BENTIVO MAGGIOR MAGGIOR BAZZANO BAZZANO VERGATO VERGATO LOIANO LOIANO BUDRIO BUDRIO IN IN CO CO A TERME A TERME GLIO GLIO MALPIGHI E E PERSICET PERSICET RIZZOLI BO BO OO 2012 2012 112.578 112.578 20.424 20.424 10.912 10.912 10.157 10.157 4.994 4.994 39.570 39.570 18.747 18.747 21.298 21.298 132.107 132.107 25.024 25.024 2013 2013 113.855 113.855 20.103 20.103 10.520 10.520 10.131 10.131 5.198 5.198 37.754 37.754 18.516 18.516 21.207 21.207 134.944 134.944 24.882 24.882 2014 2014 113.260 20.476 113.260 20.476 10.165 10.165 10.347 10.347 4.931 4.931 40.691 40.691 18.664 18.664 21.289 21.289 135.912 135.912 26.198 26.198 2012 2012 2013 2013 2014 2014 Gli Gli accessi accessi totali totali ai ai PS PS metropolitani pubblici dal 2013 al al 2014 registrano un un ulteriore aumento: da Gli accessi totali ai PS metropolitani pubblici dal 2013 al 2014 registrano un ulteriore aumento: da da 397.110 a 401.933. Gli Gli accessi sono sono aumentati aumentati nei PS nei di tutte PS di le tutte tre aziende le tre aziende metropolitane. metropolitane. 397.110 a 401.933. Gli accessi sono aumentati nei PS di tutte le tre aziende metropolitane. Gli accessi metropolitani totali del 2014 ammontano a 405.547 se includiamo anche quelli della Casa Gli Gli accessi accessi metropolitani metropolitani totali totali del del 2014 2014 ammontano ammontano a 405.547 a 405.547 se includiamo se includiamo anche quelli anche della quelli Casa Di Cura Nobili (3.614 accessi). Di della Cura Casa Nobili Di (3.614 Cura Nobili accessi). (3.614 accessi). Grafico 2.63. Percentuale di casi Grafico ricoverati/totale 2.63. accessi Percentuale ai pronto soccorso di delle casi Grafico 2.63. Percentuale di casi ricoverati/totale accessi ricoverati/totale strutture pubbliche accessi ospedaliere ai pronto soccorso metropolitane delle ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere strutture anni 2011 pubbliche 2014. Fonte ospedaliere dati Regione metropolitane Emilia metropolitane anni 2011-2014. Fonte dati Regione Emilia anni Romagna. 2011 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna. Romagna. 25,0 25,0 20,0 20,0 15,0 15,0 10,0 10,0 5,0 5,0 0,0 0,0 22,0 21,2 22,0 20,8 21,2 19,8 20,8 19,8 15,2 15,0 14,6 14,4 15,2 15,0 14,6 14,4 7,4 7,5 7,2 6,9 7,4 7,5 7,2 6,9 Azienda USL di Bologna AOU di Bologna IRCCS Istituti Ortopedici Azienda USL di Bologna AOU di Bologna IRCCS Rizzoli Istituti Bologna Ortopedici 2011 2012 2013 2014 Rizzoli Bologna 2011 2012 2013 2014 La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi è in riduzione negli anni, mantenendosi superiore La nell AOU percentuale e inferiore di ricoverati nell Azienda rispetto USL agli e ancor accessi più è allo in riduzione IOR. negli anni, mantenendosi superiore nell AOU e inferiore nell Azienda USL e ancor più allo IOR. 72 73 73

74 La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi è in riduzione negli anni, mantenendosi superiore nell AOU e inferiore nell Azienda USL e ancor più allo IOR. Grafico 2.64. Tasso di accessi in PS per 1000 abitanti per distretto Grafico 2.64. Tasso di accessi in PS per 1000 abitanti per distretto anno 2013 2014. Fonte anno 2013-2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna. Grafico 2.64. Tasso di accessi in PS per 1000 dati Regione Emilia Romagna. abitanti per distretto anno 2013 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 500 441 454 450 424 425 4322 431 436 418 420 418 4277 500 387 387 391 400 441 454 374 383 450 424 425 4322 431 436 418 420 418 4277 350 400 387 387 391 374 383 300 350 250 300 200 250 150 200 100 150 50 100 050 CASALECCHIO PORRETTA SAN LAZZARO PIANURA EST PIANURA CITTÀ DI AUSL BOO TOTALE RER 0 DI RENO TERME DI SAVENAS OVEST BOLOGNA CASALECCHIO PORRETTA SAN LAZZARO PIANURA EST PIANURA CITTÀ DI AUSL BOO TOTALE RER DI RENO TERME DI SAVENAS 2013 2014OVEST BOLOGNA 2013 2014 Il tasso di accesso in PS dei residenti nel territorio aziendale nel 2014 è in aumento rispetto al 2013 Il tasso e di si accesso mantiene in PS superiore dei residenti a nel quello territo regionale. orio aziendal Quello e nel 2014 per è distretto in aumento è rispetto inferiore al 20 alla 013 media e si aziendale Il mantie tasso ene a di San accesso superior Lazzaro in e PS a quello dei di Savena, reside regionale. enti nel come territo Quello negli orio per aziendal distretto anni precedenti, e nel è inferio 2014 ore è in alla mentre aumento media risulta rispetto aziendale incrementato al a 2013 San e Lazzaro di Savena, come negli anni precedenti, a Porretta si mantie Terme.. ene superiore a quello regionale. Que, ello mentre per risu distre lta etto incremen è inferio tato ore alla a Porret medi tta a Terme.. aziendale a San Grafico Lazzaro 2.65. di Savena, Accessi co in ome OBI negli non ann seguiti ni precedenti, da, mentre risulta incrementato a Porretta Terme.. ricovero nelle strutture ospedaliere Grafico 2.65. Accessi in OBI non seguiti da metropolitane anni 2006 2014. Fonte dati Grafico 2.65. Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere metropolitane anni 2006-2014. Fonte dati Regione ricovero nelle strutture ospedaliere Regione Emilia Romagna metropolitane anni 2006 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna Emilia Romagna 25.0000 25.0000 20.0000 20.0000 15.0000 15.0000 10.0000 10.0000 5.0000 5.0000 In riduzione, nel 2014, gli accessii in Osservazione Breve Intensiva (OBI) non seguiti da ricovero nelle In riduzione, strutture In one, dell azienda nel nel 2014, a USL gli di accessi Bologna, i in Osservazi pur in Osservazione mantenendosi Breve su Intensiva Breve valori nett Intensiva (OBI amente ) non seguiti (OBI) superiori da non ricovero rispetto seguiti nelle alle da ricovero altre strutture due nelle aziende dell azienda strutture metropolitane. a dell azienda USL di Bologna, USL pur ma di ntenendosi Bologna, pur su valori mantenendosi nettamente supe eriori valori rispetto nettamente alle superiori Nelle altre str due rispetto rutture aziende osped alle me daliere etropolitane. altre metro due opolitane aziende gli metropolitane. accessi in OBI sono passati complessivamente da 8.109 nel Nelle 2006 str rutture a più di osped 23.000 daliere nel 2014. metropolitane gli accessi in OBI sono passati complessivamente da 8.109 Nelle nel strutture 2006 a più ospedaliere di 23.000 nel metropolitane 2014. gli accessi in OBI sono passati complessivamente da La 8.109 nuova nel Centrale 2006 a Op più perativa di 23.000 118 Area nel Omoge 2014. enea Emilia Est La nuova Centrale Operativa 118 Area Omogenea Emilia Est PROFILO 74 AZIENDALE 10. 799 16.640 10. 799 4.866 5.591 6.137 4.047 4.092 4.295 3.9399 3.243 4.866 5.591 6.137 3.243 4.047 4.092 4.295 3.9399 16.775 6.000 19.376 19.693 ANNO ANNO2007 ANNO ANNO ANNO ANNO 26 ANNO 38 2006 2008 2009 2010 2011 2012 ANNO ANNO2007 ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO 2006 AUSL 2008 BOLOGNA 200 A09 AOU 2010 BOLOGNA2011IOR 2012 AUSL BOLOGNAA 16.640 16.775 AOU BOLOGNA 6.000 26 19.376 19.693 IOR 6.483 6.599 6.5844 38 16.434 16.434 6.483 6.599 6.5844 48 43 48 ANNO ANNO 43 2013 ANNO 2014 ANNO 2013 2014 73 2

LA NUOVA CENTRALE OPERATIVA 118 AREA OMOGENEA EMILIA EST Nel 2014 è stato realizzato per l Area Omogenea Emilia Est il Progetto di adeguamento strutturale, organizzativo e tecnologico delle Centrali Operative di soccorso sanitario conseguente alle modifiche dei punti di consegna delle chiamate al 118 e 112. Il progetto era stato elaborato dal Gruppo di Coordinamento Area Omogenea Emilia Est e pianificava la cessazione delle Centrali Operative 118 di Bologna, Ferrara e Modena e la nascita della Centrale Operativa 118 di Area Omogenea Emilia Est (CO AO EE), dopo un confronto tra i modelli organizzativi delle tre centrali e la verifica delle risorse tecnologiche esistenti. Il processo di accorpamento delle funzioni di CO 118 ha preso il via nel 2014 con l ingresso delle ex CO 118 di Bologna e Ferrara nella nuova CO AO EE il 28 gennaio 2014, e con l ingresso della ex CO di Modena il 21 maggio 2014. La realizzazione della nuova Centrale 118 ha consentito di migliorare e ottimizzare le risorse tecnologiche già presenti nella precedente, a garanzia di una migliore efficienza e tempestività nell invio dei soccorsi. Tutte le postazioni della Centrale hanno una completa integrazione radio/telefonica/dati sull applicativo informatico. Ciò consente all operatore di interagire con i diversi supporti di comunicazione utilizzando un unico computer ed una unica cuffia microfonica. Gli applicativi colloquiano con i database telefonici e cartografici, limitando gli errori di localizzazione dei chiamanti. L integrazione dati è completata dai flussi informativi da e verso i computer di bordo dei mezzi di soccorso. Ciò consente di visualizzare le risorse di soccorso sulla base cartografica della Centrale, evidenziando la posizione/velocità/stato del mezzo in tempo reale, con ciò individuando immediatamente il mezzo più vicino al luogo di intervento. Tra le novità della nuova Centrale, già presenti nel 2013: ergonomia delle nuove postazioni, oggi a 4 monitor, e l insonorizzazione della sala, che consentono di sostenere la simultaneità delle diverse comunicazioni, radio e telefoniche, senza disturbo reciproco tra gli operatori 2 videowall composti ciascuno da 4 schermi affiancati da 50 pollici, che compongono un unico schermo di 2 metri per 3. I videowall consentono a tutti gli operatori nelle diverse postazioni, di visualizzare e quindi scambiare in tempo reale, in una sorta di chat multimediale, informazioni video e applicazioni quali, ad esempio, le telecamere poste sulle autostrade, il dettaglio delle attività in corso e i mezzi utilizzati. video controllo dell elisuperficie comando informatizzato di attivazione dell elisoccorso La CO AO EE impiega a tutt oggi, come pianificato per la fase di transizione, personale infermieristico proveniente dalle 3 ex centrali, che coprono 8 postazioni operatore in fascia oraria diurna (h 07.00 20.00) e 7 postazioni operatore in fascia oraria notturna (20.00 07.00); il numero di interventi gestiti è di circa 575 al giorno. La funzione di Coordinamento, 12 ore diurne in presenza e 12 notturne in reperibilità, è assicurata da un pool di Coordinatori provenienti dalle ex CO di Bologna e Modena. La popolazione residente servita è di 2.057.198 L attività della Centrale 118 L anno 2014 è stato quindi un anno di transizione verso la Area Omogenea, ed i dati prodotti non sono confrontabili con i dati precedenti. In riferimento alla provincia di Bologna la CO 74

118 ha inviato almeno un mezzo di soccorso in 104.423 interventi (+ 0.5% rispetto al 2013). Il 26.8% dei casi è stato identificato dalla Centrale operativa come di elevata criticità (codice rosso), il 40.9% di media criticità (codice giallo) e il 32,3% di bassa criticità (codice verde). 89.991 pazienti sono stati trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione clinica; il 68,7% di essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell Ospedale Maggiore e S.Orsola di Bologna. 2 Tabella 2.26. Indicatori di attività della CO 118 Bologna Soccorso: confronto anni 2008-2014* dati 2014 comprensivi dei territori di Bologna, Modena e Ferrara Attività 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014* Interventi eseguiti 98.099 98.268 98.543 102.541 104.919 103.863 195.825 Totale invii in PS 86.368 86.359 86.565 89.067 90.622 90.690 170.968 Il sistema di emergenza territoriale della Provincia di Bologna è garantito, nelle varie postazioni territoriali, da 10 automediche con capacità diagnostico-assistenziali di Advanced Life Support, da 16 Ambulanze Infermieristiche che operano anche sulla base di protocolli ad hoc per specifiche patologie, e da un numero variabile per fascia oraria di mezzi di soccorso BLSD in grado di somministrare manovre di Rianimazione Cardipolmonare di base e Defibrillazione precoce. La CO 118 di AO EE gestisce inoltre l elicottero sanitario della base di Bologna e l elicottero per il recupero e sanitario della base di Pavullo nel Frignano (MO) Percorso Politraumi e Traumi Borderline: nel 2014 sono stati soccorse sul territorio delle ASL di Bologna ed Imola 256 persone con gravi politraumatismi, di cui 116 in condizioni di immediato pericolo di vita (Cod 3). L 82% dei casi critici in immediato pericolo di vita è stato centralizzato al Trauma Center Ospedale Maggiore di Bologna. I restanti casi, cioè circa 140 Pazienti traumatici identificati come borderline ad elevato rischio evolutivo, sono stati parimenti centralizzati all Ospedale Maggiore di Bologna. Rianimazioni cardio-polmonari: 170 i pazienti con arresto cardio-respiratorio sono stati soccorsi e rianimati nell area urbana di Bologna, nel 2014, dai mezzi del 118. Di questi 32 (18.82%) sono sopravvissuti e sono rientrati a casa in buone condizioni neurologiche. La percentuale sale al 40% per quelli che sono stati trattati con defibrillazione e sale ulteriormente per i pazienti che sono stati trattati con ipotermia nella fase di ricovero in Rianimazione e con Angioplastica Primaria dalla cardiologia, avendo diagnosi di infarto miocardico come causa dell arresto cardiaco Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: 239 sono stati i pazienti soccorsi, nel corso del 2014, nell area metropolitana bolognese dai mezzi del 118 con Medico o Infermiere avviati direttamente all Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) dell Ospedale Maggiore e S. Orsola per l esecuzione di angioplastica coronarica. Dal domicilio del paziente, infatti, il 118 teletrasmette l ECG direttamente in UTIC evitando il passaggio in Pronto Soccorso e anticipando così la presa in carico. L attivazione di questo percorso fast, che risale al 2003, ha consentito negli ultimi anni una riduzione della mortalità per infarto del miocardio. Rete per la trombolisi nell Ictus Ischemico: la Centrale Operativa ed i mezzi di soccorso hanno identificato sul territorio dell Azienda USL di Bologna 190 casi di Ictus Ischemico eleggibili al percorso di accesso alle Stroke Unit dell Ospedale Maggiore e S. Orsola. Di questi circa il 23% sono stati sottoposti a trombolisi sistemica. Il tempo medio tra la attivazione della Centrale Operativa e l arrivo alla Stroke Unit è stato di 50 minuti PROFILO AZIENDALE 75

Attività Elisoccorso: L intervento dell elisoccorso è stato richiesto nel 2014 per l effettuazione di: EliBologna:702 missioni primarie e 66 trasporti secondari per 385 ore di volo totali; EliPavullo: 421 missioni primarie, di cui 69 con impiego di verricello /Hovering, e 26 trasporti secondari per 365.9 ore di volo totali, comprensive anche dell addestramento. Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali: La CO 118 e le equipes di soccorso territoriale sono inoltre impegnati nelle reti di alcuni Percorsi Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali (PDTA), alcuni in fase pienamente operativa come il percorso per i pazienti con mielolesione traumatica e pazienti SLA; altri in via di definizione come il PDTA per i pazienti con malattie neuromuscolari e i pazienti pediatrici con malattie rare. In tali casi la CO riconosce il paziente come inserito nel PDTA e fornisce per via informatica alle Equipes territoriali le informazioni cliniche ed organizzative utili al migliore trattamento e alla corretta destinazione al reparto ospedaliero. Trasporti ECMO: nel 2014 i mezzi di soccorso del 118 di Bologna hanno eseguito 3 trasporti ECMO (con Ossigenazione Extracorporea) in ambito regionale, in collaborazione con i cardiochirurghi dell Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi. DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI Nel paragrafo sono specificate le attività connesse alle donazioni di organi, cornee e altri tessuti effettuate nel 2014 nelle strutture sanitarie bolognesi. Presso la Rianimazione dell Ospedale Bellaria di Bologna, sono state segnalate 11 osservazioni di morte encefalica. Il rapporto fra il numero di accertamenti di morte e quello dei pazienti con GCS=3 (danno cerebrale severo) e ricovero in TI (terapia intensiva) per più di 6 ore, è stato del 73,3% (index2 Donor Action, che prevede l obiettivo >80% per le TI in ospedali con neurochirurgia e >60% in quelli senza); il PROC 2 (indice internazionale di valutazione delle attività che si ricava dal rapporto tra numero di accertamenti di morte encefalica e numero di decessi con lesioni cerebrali, il cui obiettivo da conseguire è >60%) è risultato pari al 47,83%. I malati affetti da grave patologia cerebrale non segnalati al Centro Riferimento Trapianti dell Emilia Romagna (CRT-ER) sono andati in arresto cardio-circolatorio senza aver mai raggiunto la morte encefalica, condizione imprescindibile per l eventuale donazione degli organi. Da notare, per l ospedale Bellaria, una percentuale di opposizioni del 44,4%, purtroppo molto superiore rispetto alla media regionale che è stata del 32,56%). Presso la Rianimazione dell Ospedale Maggiore di Bologna sono stati eseguiti 20 accertamenti di morte encefalica e in 12 casi si è potuto procedere alla donazione degli organi e dei tessuti. L index2 Donor Action ha raggiunto il risultato del 74.1%, il PROC 2 il 46,5%. Le opposizioni alla donazione sono state 6 (31.6%). Un sostanziale consolidamento hanno avuto gli uffici locali di coordinamento per la donazione di organi e tessuti della AUSL. Le donazioni di cornee presso l Ospedale Maggiore e l Ospedale Bellaria sono risultate in netto aumento rispetto all anno precedente raggiungendo gli obiettivi regionali. L ospedale Maggiore è la sede della Banca Regionale delle cornee. Nell ambito del processo di valutazione dei potenziali donatori di cornea, continua il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di reparti ospedalieri che, in maniera quasi del tutto autonoma, ed applicando regole ben definite e specifiche procedure interne, partecipano all attività donativa. Presso la TI generale dell AOU S.Orsola-Malpighi, nel corso del 2014 è stato effettuato 1 accertamento di morte encefalica che è esitato in opposizione alla donazione degli organi e 76

dei tessuti. L index2 Donor Action è stato del 25% ed il PROC 2 il 12,5%. La percentuale di opposizione è stata del 100%. Anche altre 4 TI del Policlinico segnalano potenziali donatori di organi, ma nessuno dei 2 potenziali donatori segnalati al CRT-ER è stato utilizzato nell ultimo anno, per non idoneità. Nel 2014 il Policlinico S. Orsola Malpighi non ha raggiunto l obiettivo regionale per il procurement delle cornee. Il Policlinico S. Orsola Malpighi è la sede della Biobanca Regionale del Donatore di organi e tessuti, della banca dei tessuti cardiovascolari, della lista unica regionale per il trapianto di rene, dell Anatomia Patologica, dell Ematologia, delle Malattie Infettive e della Microbiologia di riferimento regionale per la sicurezza del donatore, dell Immunogenetica di riferimento regionale per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche e per il trapianto di organo solido non renale, del registro dei donatori di midollo e della Banca Regionale del sangue del cordone ombelicale. Per quanto riguarda gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna nel 2014 non è avvenuta nessuna donazione di cornee, dato che possiamo considerare coerente con il bassissimo numero di decessi/anno nell ospedale. Gli Istituti Ortopedici Rizzoli sono la sede della Banca Regionale del tessuto muscolo-scheletrico. Vanno ricordate anche le donazioni di tessuti diversi dalle cornee che nel 2014 sono stati indirizzati dalle sedi donative alle rispettive banche regionali: il Bellaria ha procurato1 donatore di cute e 1 di tessuto muscolo-scheletrico il Maggiore ha procurato 3 membrane amniotiche, 4 donatori di segmenti vascolari, 1 di valvole cardiache, 7 di cute e 7 di segmenti muscolo-scheletrici; il S. Orsola non ha procurato tessuti diversi dalle cornee; il Rizzoli ha procurato, e inviato per lavorazione alla banca che ospita, 378 epifisi femorali e teche craniche da donatore vivente. L ultima annotazione riguarda le donazioni da vivente di sangue del cordone ombelicale (SCO) e l arruolamento annuo di donatori di midollo osseo (MO): il S. Orsola ha inviato alla banca regionale 203 sacche di SCO, il Maggiore 91; i nuovi donatori di MO arruolati a Bologna nel 2014 sono stati 1117, 8 i donatori volontari che hanno fornito nell anno il loro MO per effettuare un trapianto in pazienti leucemici in Italia e nel mondo. Nelle tabelle che seguono si riportano il numero di organi prelevati e trapiantati (in varie sedi) e il numero di cornee prelevate presso gli ospedali di Bologna nel corso del 2014. 2 Tabella 2.27. Donazioni di organi negli ospedali metropolitani di Bologna anno 2014 Struttura Ospedale Maggiore* Donatori Cuore Fegato Rene Polmoni N. Prelievi Trapianti Prelievi Trapianti Prelievi Trapianti Prelievi Trapianti 12 5 4 12 11 22 17 2 2 Ospedale Bellaria 4 0 0 4 4 2 2 0 0 S. OrsolaMalpighi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Fonte dati Centro Riferimento Trapianti dell Emilia-Romagna * Ospedale Maggiore ha generato anche 2 pancreas, entrambi trapiantati PROFILO AZIENDALE 77

Tabella 2.28. Donazioni di cornee negli ospedali metropolitani di Bologna anno 2014 Struttura Cornee donate N. Donatori N. Tessuti Ospedale Maggiore 37 73 Ospedale Bellaria 33 66 S. Orsola-Malpighi 4 8 Rizzoli 0 0 Fonte dati Centro Riferimento Trapianti dell Emilia-Romagna Attività di trapianto L Azienda Ospedaliera di Bologna è un centro di eccellenza, di rilievo regionale e nazionale, sia per i trapianti d organo solido sia per quelli di midollo. Le attività correlate alla funzione trapianto presenti all interno dell azienda sono: Il Centro Regionale Trapianti che coordina tutte le attività di donazione e prelievo d organo e tessuti, le attività di raccolta dati e il coordinamento delle liste d attesa nell ambito del SSR; Attività di supporto al trapianto: banca del sangue cordonale, vasi e valvole, biobanca, tipizzazione; Indagini di laboratorio per attività di immunogenetica e sicurezza d organo: Anatomia Patologica, Microbiologia, Centro Trasfusionale PIANO SANGUE: RACCOLTA E CONSUMI L Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento regionale tra le quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal Piano Sangue e Plasma Regionale 2008-2010.Inoltre il Servizio Trasfusionale dell Azienda coordina il Programma Speciale Sangue Provinciale (PSSP) di Bologna, a cui afferiscono il Servizio Trasfusionale dell AOU, il Centro Trasfusionale dello IOR e la Struttura Semplice dell Azienda USL di Imola. Il trend della raccolta sangue appare in riduzione negli ultimi anni. Alla raccolta di sangue intero va peraltro aggiunta l attività di aferesi. Dal 2013 al 2014 il totale dell attività (raccolta di sangue + aferesi) si è ridotta del 6,5% nell Azienda USL di Bologna (che comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola) e del 17,2% presso l AOU di Bologna. 78

peraltro aggiuntaa l attività di aferesi. Dal 2013 al 2014 il totale dell attività (raccolta di sangue + aferesi) ) si è ridotta del 6,5% nell Azienda USL di Bologna (che comprende: Osp. Maggiore/Bellaria, Imola) e del 17,2% presso l AOU di Bologna. 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 4.018 4.108 7.791 7.827 12..187 12.214 50..720 49.570 Grafico 2.66. Piano sangue: totale attività (raccolta sangue intero+aferesi) AUSLL Bologna e Grafico 2.66. Piano sangue: AOU. totale Anni attività 2011 2014 (raccolta 4. Fonte sangue dati Regione intero+aferesi) AUSL Bologna Emilia Ro e AOU. omagna Anni 2011-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna 4.267 8.579 3.469 8.273 Bologna AOU aferesi 10.993 9.172 Bologna AUSL (*) aferesi Bologna AOU raccolta sangues 46.043 42.792 Bologna AUSL (*)raccolta sangue 2 0 anno 2011 anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 (*) Comprende: (*) Osp. Maggiore/Bellaria, a, Imola Imola Grafico 2.67. 2 Piano sangue: trend unità rosse Grafico 2.67. Piano sangue: consuma trend ate nella unità rosse provincia consumate di Bologna nella provincia di Bologna (compre (comprende: Osp. Osp. Maggiore Maggiore e Bella e aria, Bel-AOUlaria, AOU, Imola, I.O.R.). Imola, Anni I.O.R.). I 2001-2014. Anni Fonte 2001 2014. dati Regione Fonte F dati Regione Emilia Romagna Emilia-Romagna 80.000 75.000 70.000 65.000 60.000 55.000 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 71.608 68.606 69.681 73.004 72.470 72.60773..364 71.651 71.231 68.757 68..047 64.624 64.545 61..609 consumi 2001 consumi 2002 consumi 2003 consumi 2004 consumi 2005 consumi 2006 consumi 2007 consumi 2008 consumi 2009 consumi 2010 consumi 2011 consumi 2012 consumi 2013 consumi 2014 79 I dati I dati relativi relativi ai ai cons consumi evidenziano, dopo dopo una una sostanziale stabilizzazione, azione, una una netta riduzione a partire a partire dal 2008. dal 2008. Presso Presso l AUSL l AUSL in particolare in particolare a riduzione la riduzione ell ultimo nell ultimo anno è anno stata è del stata 10,5%. del 10,5%. Questo risultato va ricondotto ad una maggiore appropriatezza dell' utilizzo degli emocomponenti Questo risultato va ricondotto ad una maggiore appropriatezza dell utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e plasma) in ambito metropolitano bolognese, anche grazie ad un progetto (globuli rossi e plasma) in ambito metropolitano bolognese, anche grazie ad un progetto interaziendale iniziato nel 2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna. interaziendale iniziato nel 2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna. 2.1.4. INDICATORI DI QUALITÀ DELL ASSISTENZA Vengonoo qui presi in esame alcuni indicatori di processo e di risultato particolarmente significativi riguardo PROFILO AZIENDALE alla valutazione della qualità dell assistenza prestata a livello territoriale e ospedaliero. I risultati conseguiti nella nostra azienda vengono confrontati con laa media regionale e nel 79 loro andamento temporale. Relativamente a quasi tutti gli indicatori descrittti sono in corso audit clinici e strutturazione di percorsi clinico assistenziali (PDTA) con i professionisti, esposti nella sezione 3. Nel corsoo del 2014, come negli anni passati, sono stati anche monitorati presso l ospedale Maggiore e quello di Bentivoglio gli indicatori IQIP International Quality Indicator Project relativi alla gestione

2.1.4. INDICATORI DI QUALITÀ DELL ASSISTENZA Vengono qui presi in esame alcuni indicatori di processo e di risultato particolarmente significativi riguardo alla valutazione della qualità dell assistenza prestata a livello territoriale e ospedaliero. I risultati conseguiti nella nostra azienda vengono confrontati con la media regionale e nel loro andamento temporale. Relativamente a quasi tutti gli indicatori descrittti sono in corso audit clinici e strutturazione di percorsi clinico-assistenziali (PDTA) con i professionisti, esposti nella sezione 3. Nel corso del 2014, come negli anni passati, sono stati anche monitorati presso l ospedale Maggiore e quello di Bentivoglio gli indicatori IQIP International Quality Indicator Project relativi alla gestione del parto. INTERVENTI PER FRATTURA DEL COLLO DEL FEMORE ENTRO 2 GIORNI DAL RICOVERO Il tempo di attesa per intervento per frattura di femore può essere considerato come indicatore proxy della gestione clinica e della presa in carico del paziente stesso. Diversi studi hanno dimostrato che a lunghe attese per l intervento corrisponde un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, un aumento delle complicanze legate all intervento e una minore efficacia della fase riabilitativa. Grafico 2.68. Proporzione di interventi per frattura del collo del femore entro 2 giorni dal ricovero anni 2010-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 72,7 81,6 82,2 81,580,5 75,7 63,5 68,4 57 49,2 55,5 58,6 42,7 49,1 50,7 45,4 41,5 41,2 31,7 28,8 2010 2011 2012 2013 2014 strutture AUSL Bologna AOU Bologna II.OO.RR RER La proporzione di interventi per frattura del collo del femore in pazienti di età superiore a 18 La proporzione anni effettuati di interventi entro 2 giorni per frattura dal ricovero del collo risulta del complessivamente femore in pazienti del di 58,6% età superiore (251 su a 428), 18 anni nel effettuati 2014, entro negli 2 stabilimenti giorni dal ricovero dell Azienda risulta USL complessivamente di Bologna. Si tratta del 58,6% di un (251 valore su 428), che presenta nel 2014, un negli costante miglioramento dell Azienda USL a partire di Bologna. dal 2011, Si anche tratta se ancora di un inferiore valore che alla media presenta regionale, un costante grazie stabilimenti miglioramento ad azioni organizzative. a partire dal 2011, Risulta anche nettamente se ancora migliorata inferiore rispetto alla media al 2014 regionale, la proporzione grazie ad nell AOU azioni organizzative. di Bologna (81,5%) e continua ad essere molto alta presso lo IOR (80,5%). Risulta nettamente migliorata rispetto al 2014 la proporzione nell AOU di Bologna (81,5%) e continua ad essere molto alta presso lo IOR (80,5%). Proporzione di parti con taglio cesareo 80 L utilizzo inappropriato di una pratica assistenziale di provata efficacia quale il cesareo non ha prodotto miglioramenti sostanziali negli esiti perinatali per le donne e per i bambini. Al contrario le regioni italiane con un tasso medio di cesarei più basso della media nazionale hanno bassa mortalità perinatale e morbilità neonatale rispetto alle regioni con alto tasso di cesarei. Molti sistemi di indicatori anglosassoni (USA, Canada, Australia) rilevano i parti con taglio cesareo

2 PROPORZIONE DI PARTI CON TAGLIO CESAREO L utilizzo inappropriato di una pratica assistenziale di provata efficacia quale il cesareo non ha prodotto miglioramenti sostanziali negli esiti perinatali per le donne e per i bambini. Al contrario le regioni italiane con un tasso medio di cesarei più basso della media nazionale hanno bassa mortalità perinatale e morbilità neonatale rispetto alle regioni con alto tasso di cesarei. Molti sistemi di indicatori anglosassoni (USA, Canada, Australia) rilevano i parti con taglio cesareo primario (quindi in partorienti che non abbiano avuto un precedente parto cesareo), per eliminare dall analisi almeno quella quota attribuibile ai casi con precedenti parti cesarei. 28 2826 2624 2422 220 2018 1816 1614 1412 1210 10 Grafico 2.69. Proporzione di parti con taglio cesareo primario. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 26,4 27,0 26,9 25,4 26,4 27,0 26,9 24,6 25,4 24,6 21,3 20,8 21,4 21,3 20,8 19,8 21,4 20,4 19,7 19,8 20,4 19,7 18,3 18,9 19,0 18,3 18,9 19,0 18,5 18,5 2010 2011 2012 2013 2014 2010 2011 2012 2013 2014 AUSL Bologna AOU Bologna RER AUSL Bologna AOU Bologna RER La proporzione di parti con taglio cesareo primario di donne residenti in Regione rispetto al numero La totale proporzione di parti di di donne parti con con residenti taglio taglio cesareo in cesareo Regione primario risulta primario di complessivamente, donne di donne residenti residenti in negli Regione stabilimenti in Regione rispetto dell Azienda rispetto al numero al numero totale USL di totale Bologna, parti di di donne parti del 18,5 residenti di donne %, nel in residenti 2014, Regione in risulta netta in Regione complessivamente, riduzione risulta rispetto complessivamente, al negli 2013 stabilimenti e inferiore negli dell Azienda alla stabilimenti USL regionale. di dell Azienda Bologna, del USL 18,5 di %, Bologna, nel 2014, del in 18,5 netta %, riduzione nel 2014, rispetto in netta al riduzione 2013 e inferiore rispetto alla 2013 media e media inferiore regionale. Superiore alla alla media media regionale. regionale, Superiore e stabile rispetto alla media al 2013, regionale, è il dato e nell AOU stabile rispetto di Bologna. al 2013, è il dato nell AOU Superiore di alla Bologna. media regionale, e stabile rispetto al 2013, è il dato nell AOU di Bologna. Grafico 2.70. Proporzione di parti con taglio Grafico cesareo,. 2.70. Fonte Proporzione dati Regione di Emilia Romagna. parti con taglio Grafico 2.70. Proporzione di parti con taglio cesareo,. Fonte dati cesareo,. Fonte dati Regione Emilia Romagna. Regione Emilia-Romagna. 40,0 40,0 35,0 35,0 30,0 30,0 25,0 25,0 20,0 20,0 36,8 35,5 35,4 36,8 34,9 35,5 35,4 34,9 30,0 30,7 30,3 30,1 30,0 30,7 30,3 30,1 29,8 30,0 28,2 29,8 30,0 28,3 28,2 28,3 33,9 33,0 33,9 33,0 29,4 29,1 29,4 29,1 27,3 27,3 25,8 25,8 34,7 34,8 34,6 34,7 34,8 34,6 28,1 28,0 28,1 28,0 26,9 26,9 28,1 26,8 28,1 26,8 25,3 25,3 15,0 15,0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2006 2007 2008 strutture 2009 AUSL Bologna 2010 2011 AOU 2012 RER 2013 2014 strutture AUSL Bologna AOU RER Andamento analogo presenta il trend dei parti con taglio cesareo complessivo (primari + ripetuti). PROFILO Andamento AZIENDALE analogo presenta il trend dei parti con taglio cesareo complessivo (primari + ripetuti). Grafico 2.71. Proporzione di parti con taglio 81 Grafico cesareo 2.71. sul Proporzione totale dei di parti parti delle con taglio donne cesareo residenti. sul Distretti totale dell Azienda dei parti USL delle di Bologna, donne residenti. anni 2012 2014. Distretti dell Azienda Fonte dati USL Regione di Bologna, Emiliaanni Romagna. 2012 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna.

Andamento analogo presenta il trend dei parti con taglio cesareo complessivo (primari + ripetuti). Grafico 2.71. Proporzione di parti con taglio cesareo sul totale dei parti delle donne residenti. Distretti dell Azienda USL di Bologna, anni 2012-2014. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 35 30 26,9 28,8 28,2 27,7 29,1 26,7 28,2 27 25 20 15 10 5 0 CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA residenti AUSL BO residenti RER La proporzione di parti cesarei complessivi nelle donne residenti nel territorio metropolitano appare La proporzione superiore di parti a quella cesarei regionale. complessivi Le nelle proporzioni donne residenti inferiori nel territorio si registrano metropolitano nelle appare residenti nei superiore a quella regionale. Le proporzioni inferiori si registrano nelle residenti nei distretti di San distretti di San Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno. Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno. Tabella 2.29. Numero totale di parti nelle aziende sanitarie Tabella 2.29. Numero totale di parti nelle metropolitane di Bologna anni 2007-2013 (Fonte datiregione aziende sanitarie metropolitane di Bologna anni Emilia-Romagna) 2007 2013 (Fonte datiregione Emilia Romagna) N. parti N. parti N. parti N. parti N. parti N. parti N. parti N. parti 2007 N. parti 2008 N. parti 2009 N. parti 2010 N. parti 2011 N. parti 2012 N. parti 2013 N. parti 2014 N. parti 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 MAGGIORE BO 3.008 2.890 3.001 2989 3.087 3.111 3.124 3.181 MAGGIORE BENTIVOGLIO - BO 1.030 3.0081.0642.8901.0923.001 938 2989 928 3.087 650 3.111 5753.124 641 3.181 BENTIVOGLIO PORRETTA TERME 145 1.030 147 1.064 166 1.092 126 938 134 928 160 650 112 575 10 641 PORRETTA totale Azienda TERME USL 4.183 145 4.101 147 4.259 166 4.053 126 4.149 134 3.921 160 3.811 112 3.832 10 52 (+1 totale VILLA REGINA Azienda USL 97 4.183 63 4.101 67 4.259 66 4.053 Nobili) 4.149 40 3.921 34 3.811 31 3.832 AOU 3.690 3.692 3.839 3541 353452 (+1 3.654 3.564 3.416 VILLA REGINA 97 63 67 66 40 34 31 totale metropolitano 7.970 7.856 8.165 7.660 7736 Nobili) 7615 7.409 7.279 AOU 3.690 3.692 3.839 3541 3534 3.654 3.564 3.416 totale Il numero metropolitano totale di parti nel 7.970 territorio metropolitano 7.856 8.165 appare, 7.660 nel 2014, 7736 in ulteriore 7615 riduzione 7.409 rispetto 7.279 al 2013. Come negli anni passati, nell ambito Azienda USL sono avvenuti per la maggior parte presso Il numero l Ospedale totale Maggiore di parti e quello nel di territorio Bentivoglio. metropolitano appare, nel 2014, in ulteriore riduzione rispetto al 2013. Come negli anni passati, nell ambito Azienda USL sono avvenuti per la maggior parte Proporzione presso l Ospedale di interventi Maggiore di colecistectomia e quello di laparoscopica Bentivoglio. La rimozione della colecisti per via laparoscopica rappresenta il "gold standard" nel trattamento della calcolosi della colecisti nei casi non complicati. Si ritiene pertanto che alte proporzioni rispetto a tutti PROPORZIONE DI INTERVENTI DI COLECISTECTOMIA LAPAROSCOPICA gli interventi di colecistectomia rappresentino una migliore qualità delle cure. La rimozione della colecisti per via laparoscopica rappresenta il gold standard nel trattamento della calcolosi della colecisti nei casi non complicati. Si ritiene pertanto che alte proporzioni rispetto a tutti gli interventi di colecistectomia rappresentino una migliore qualità delle cure. 83 82

Grafico 2.72. Proporzione di interventi di colecistectomia laparoscopica. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 100,0 Grafico 2.72. Proporzione di interventi di colecistectomia laparoscopica. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Grafico 95,0 2.72. Proporzione di interventi di Il numero colecistectomia di ricoveri laparoscopica. con intervento Fonte di dati colecistectomia laparoscopica 90,8 92rapportato 92,0 93,5 al numero di Regione 90,0Emilia Romagna. ricoveri con intervento di colecistectomia 89,0 88,9 89,2 87,0 risulta complessivamente 88,5 dell 86,5% (632 su 87,7 731), 85,0 86,5 84,3 100,0 81,1 81,7 81,8 83 80,0 79,5 79,0 79,4 95,0 76,9 75,0 76,5 74,4 90,8 92 92,0 93,5 90,0 71,1 71,9 70,0 89,0 88,9 89,2 87,0 88,5 87,7 85,0 86,5 84,3 65,0 81,1 81,7 81,8 83 80,0 79,5 79,0 79,4 60,0 76,5 76,9 75,0 74,4 55,0 71,1 71,9 70,0 50,0 65,0 60,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 55,0 50,0 strutture AUSL Bologna AOU Bologna RER 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Il numero di ricoveri con intervento strutture AUSL di colecistectomia Bologna laparoscopica AOU Bologna rapportato RERal numero di ricoveri con intervento di colecistectomia risulta complessivamente dell 86,5% (632 su 731), nel 2014, negli nel stabilimenti 2014, negli dell Azienda stabilimenti USL dell Azienda di Bologna. E USL una proporzione di Bologna. ancora E una inferiore proporzione alla media ancora regionale inferiore ma il alla trend media Il numero degli regionale ultimi di ricoveri anni ma con è in il intervento trend aumento. degli di Simile, colecistectomia ultimi nel anni 2014, è laparoscopica in aumento. proporzione rapportato Simile, nell AOU al numero di 2014, Bologna di la ricoveri proporzione (87,7%, con 199 su nell AOU 227). intervento di Bologna di colecistectomia (87,7%, 199 risulta 227). complessivamente dell 86,5% (632 su 731), nel 2014, negli stabilimenti dell Azienda USL di Bologna. E una proporzione ancora inferiore alla media regionale ma il trend degli ultimi anni è in aumento. Simile, nel 2014, la proporzione nell AOU di Bologna (87,7%, 199 su TASSO Tasso 227). DI di OSPEDALIZZAZIONE ospedalizzazione grezzo GREZZO per scompenso PER SCOMPENSO cardiaco CARDIACO congestizio CONGESTIZIO Diverse ricerche dimostrano che che la gestione la gestione extraospedaliera extraospedaliera ottimale ottimale di pazienti di con pazienti scompenso con scompenso congestizio Tasso cardiaco può ospedalizzazione congestizio migliorare significativamente può grezzo migliorare per scompenso significativamente esiti quali cardiaco mortalità congestizio esiti e tasso quali di riammissioni. mortalità e tasso Il tasso di di cardiaco riammissioni. ospedalizzazione Diverse ricerche Il tasso per dimostrano tale ospedalizzazione patologia che la gestione è pertanto extraospedaliera per un tale valore patologia che ottimale riflette è di pertanto pazienti la qualità con un delle scompenso valore strategie che cardiaco riflette attuate la dal Servizio qualità congestizio Sanitario, delle strategie può migliorare ospedaliero attuate significativamente e territoriale, dal Servizio Sanitario, esiti per quali la ospedaliero mortalità prevenzione e tasso delle e territoriale, di riammissioni. esacerbazioni per Il la tasso che prevenzione delle di rendono necessario ospedalizzazione il ricovero. per tale patologia è pertanto un valore che riflette la qualità delle strategie attuate dal Servizio esacerbazioni Sanitario, ospedaliero che rendono e territoriale, necessario per il la ricovero. prevenzione delle esacerbazioni che rendono necessario il ricovero. Grafico 2.73. Tasso di ospedalizzazione grezzo Grafico 2.73. Tasso di ospedalizzazione grezzo per scompenso cardiaco congestizio*10.000 residenti. Fonte dati Regione per scompenso cardiaco congestizio*10.000 residenti. Grafico Fonte 2.73. dati Tasso Regione di ospedalizzazione Emilia Romagna. grezzo Emilia-Romagna. per scompenso cardiaco congestizio*10.000 residenti. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 45,0 43,0 41,6 40,9 43,0 42,8 42,5 39,4 45,0 40,9 41,6 40,9 40,7 38,1 38,8 40,0 39,0 42,8 41,4 42,5 39,4 40,9 40,5 40,7 38,1 38,8 40,0 37,2 35,0 39,0 41,4 36,6 40,5 37,2 34,4 35,0 36,6 30,0 34,4 30,0 25,0 25,0 20,0 20,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 residenti residenti AUSL AUSL Bologna Bologna RER RER 2 84 Il tasso di ospedalizzazione grezzo per scompenso cardiaco congestizio*10.000 residenti, di 36,6 per i residenti nell azienda USL di Bologna nel 2014, risulta in live aumento nell ultimo anno ma sempre inferiore alla media regionale. 84 PROFILO AZIENDALE 83

Il tasso Il tasso di di ospedalizzazione ospedalizzazione grezzo grezzo per per scompenso scompenso cardiaco cardiaco congestizio*10.000 residenti, residenti, di di 36,6 36,6 per per i i residenti residenti nell azienda nell azienda USL USL di di Bologna Bologna nel nel 2014, 2014, risulta risulta in in live live aumento aumento nell ultimo nell ultimo anno anno ma ma sempre sempre inferiore inferiore alla alla media media regionale. regionale. Tasso Tasso di di ospedalizzazione grezzo grezzo per per complicanze a a breve breve e e lungo lungo termine termine in in pazienti pazienti diabetici TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE GREZZO PER COMPLICANZE A BREVE E LUNGO diabetici E TERMINE IN PAZIENTI DIABETICI E stato stato dimostrato dimostrato che che i pazienti i pazienti diabetici diabetici che che ricevono ricevono l assistenza l assistenza ambulatoriale ambulatoriale più più appropriata appropriata in in base E base stato alle alle indicazioni dimostrato indicazioni degli che degli esperti i pazienti esperti (linee (linee diabetici guida), guida), che ad ad ricevono esempio esempio l assistenza tramite tramite programmi programmi ambulatoriale specifici specifici più di di educazione appropriata e follow up, follow up, in base vengono alle vengono indicazioni ricoverati ricoverati degli meno meno esperti frequentemente frequentemente (linee guida), per ad per esempio quasi quasi tutti tutti tramite i tipi i tipi di programmi di complicanze complicanze speci- severe severe educazione e evitabili. fici evitabili. di educazione Il Il tasso tasso di e di ospedalizzazione follow-up, ospedalizzazione vengono per per ricoverati diabete diabete è, meno è, pertanto, pertanto, frequentemente un un valore valore che per che riflette quasi riflette tutti la la qualità i qualità tipi di delle delle strategie complicanze strategie attuate attuate severe dal dal evitabili. Servizio Servizio Il tasso Sanitario, Sanitario, di ospedalizzazione ospedaliero ospedaliero e per e territoriale, diabete territoriale, è, pertanto, per la la prevenzione un prevenzione valore che delle delle complicanze riflette complicanze la qualità della della delle patologia patologia strategie che che rendono attuate rendono dal necessario necessario Servizio il Sanitario, ricovero. il ricovero. ospedaliero e territoriale, per la prevenzione delle complicanze della patologia che rendono necessario il ricovero. Grafico Grafico 2.74. 2.74. Tasso Tasso di di ospedalizzazione ospedalizzazione grezzo grezzo per per complicanze complicanze a a breve breve termine termine in in pazienti pazienti diabetici* diabetici* 10.000 10.000 residenti. residenti. Fonte Fonte dati dati Regione Regione Emilia Romagna. Emilia Romagna. Grafico 2.74. Tasso di ospedalizzazione grezzo per complicanze a breve termine in pazienti diabetici* 10.000 residenti. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 8 8 7 7 6 6 5 5 4 4 3 3 2 2 1 1 0 0 7,35 7,35 7,10 6,71 7,10 6,37 6,71 6,37 5,93 5,93 5,27 5,56 5,27 5,56 5,12 5,12 4,25 4,40 4,25 4,40 4,49 4,69 4,49 4,69 4,11 4,11 3,60 3,60 3,26 3,26 3,13 3,13 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014 residenti residenti AUSL AUSL Bologna Bologna RER RER Grafico 2.75. Tasso di ospedalizzazione grezzo per complicanze a lungo termine in pazienti diabetici* 10.000 residenti. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Grafico Grafico 2.75. 2.75. Tasso Tasso di di ospedalizzazione ospedalizzazione grezzo grezzo per per complicanze complicanze a a lungo lungo termine termine in in pazienti pazienti diabetici* diabetici* 10.000 10.000 residenti. residenti. Fonte Fonte dati dati Regione Regione Emilia Romagna. Emilia Romagna. 40,0 40,0 30,0 30,0 20,0 20,0 28,6 30,4 28,6 30,4 29,5 29,5 28,0 28,0 28,3 25,8 28,3 25,8 25,4 25,4 23,6 20,6 21,4 22,5 23,9 23,5 23,6 20,6 21,4 22,5 23,9 23,5 23,0 23,0 22,3 22,3 21,0 21,0 10,0 10,0 0,0 0,0 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014 residenti residenti AUSL AUSL Bologna Bologna RER RER Il Il tasso tasso di di ospedalizzazione ospedalizzazione grezzo grezzo per per complicanze complicanze sia sia a a breve breve sia sia a a lungo lungo termine termine in in pazienti pazienti diabetici Il diabetici tasso appare appare ospedalizzazione per per i residenti i residenti grezzo nel nel per territorio territorio complicanze della della nostra sia nostra a breve azienda azienda sia costantemente a costantemente lungo termine superiore in superiore pazienti (se (se si si diabetici appare per i residenti nel territorio della nostra azienda costantemente superiore (se si escludono questioni di codifica) alla media regionale, ma negli ultimi anni si nota un trend in riduzione. 85 85 84

riduzione. escludono questioni di codifica) alla media regionale, ma negli ultimi anni si nota un trend in riduzione. Tasso di ospedalizzazione grezzo per amputazione degli arti inferiori in pazienti diabetici 2 Tasso di ospedalizzazione grezzo per amputazione degli arti inferiori in pazienti diabetici Grafico TASSO 2.76. DI Tasso OSPEDALIZZAZIONE di ospedalizzazione grezzo GREZZO per PER AMPUTAZIONE DEGLI ARTI INFERIORI IN amputazione PAZIENTI DIABETICI degli arti inferiori in pazienti Grafico diabetici*10.000 2.76. Tasso residenti. di ospedalizzazione Fonte dati grezzo Regione per amputazione Emilia Romagna. degli arti inferiori in pazienti Grafico 2.76. Tasso di ospedalizzazione grezzo per amputazione diabetici*10.000 residenti. Fonte dati Regione degli arti inferiori in pazienti diabetici*10.000 residenti. Fonte dati Emilia Romagna. 1,2 Regione Emilia-Romagna. 1,1 1,1 1,1 1,2 1,0 1,0 1,0 1,1 1,1 1,0 1,1 1,0 1,0 0,9 0,9 1,0 1,0 1,0 0,9 0,9 0,9 1,0 1,0 1,0 0,8 0,8 0,8 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,7 0,7 0,8 0,8 0,7 0,8 0,6 0,7 0,7 0,5 0,7 0,6 0,4 0,5 0,3 0,4 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 0,3 2007 2008 2009 residenti 2010 AUSL Bologna 2011 2012RER 2013 2014 residenti AUSL Bologna RER Nel 2014 il tasso di ospedalizzazione grezzo per amputazione degli arti inferiori in pazienti diabetici appare, per i residenti nel territorio della nostra azienda, in lieve aumento rispetto all anno Nel Nel 2014 2014 il tasso il tasso di ospedalizzazione di ospedalizzazione grezzo grezzo per amputazione per amputazione degli arti degli inferiori arti inferiori pazienti in pazienti precedente e superiore alla media regionale. diabetici appare, diabetici per appare, i residenti per i nel residenti territorio nel territorio della nostra della azienda, nostra azienda, in lieve in aumento lieve aumento rispetto rispetto all anno precedente all anno precedente e superiore e alla superiore media regionale. alla media regionale. Tasso di ospedalizzazione grezzo per polmonite o influenza negli anziani Tasso TASSO di DI ospedalizzazione OSPEDALIZZAZIONE grezzo GREZZO per polmonite PER POLMONITE o influenza O INFLUENZA negli anziani NEGLI ANZIANI Grafico 2.77. Tasso di ospedalizzazione grezzo per polmonite o influenza negli anziani (> 65 Grafico 2.77. Tasso di ospedalizzazione grezzo per polmonite o Grafico aa.)*10.000 2.77. Tasso residenti di ospedalizzazione anziani. Fonte grezzo dati influenza negli anziani (> 65 aa.)*10.000 residenti anziani. Fonte per Regione polmonite Emilia Romagna. o influenza negli anziani (> 65 dati Regione Emilia-Romagna. aa.)*10.000 residenti anziani. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 8,0 7,0 8,0 6,0 7,0 5,0 6,0 4,0 5,0 3,0 4,0 2,0 3,0 1,0 2,0 0,0 1,0 0,0 5,7 5,7 3,4 3,4 4,1 4,1 2,2 2,2 4,9 4,9 3,2 3,2 5,2 3,8 3,8 7,0 6,1 3,4 3,3 3,4 3,3 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2009 2010 residenti 2011 AUSL Bologna 2012 RER 2013 2014 5,2 7,0 6,1 86 86 residenti AUSL Bologna RER Il Tasso di ospedalizzazione grezzo per polmonite o influenza negli anziani nel territorio aziendale si dimostra stabile e costantemente inferiore alla media regionale. PROFILO AZIENDALE 85

Grafici 2.80. Proporzione di decessi entro 30 Il Tasso di ospedalizzazione grezzo per polmonite o influenza negli anziani nel territorio aziendale si dimostra stabile e costantemente inferiore alla media regionale. Tasso di ospedalizzazione grezzo per cause evitabili Questo TASSO indicatore DI OSPEDALIZZAZIONE monitorizza i ricoveri GREZZO per quelle PER CAUSE patologie EVITABILI prevalentemente croniche (asma, scompenso cardiaco, diabete, ipertensione, malattie croniche polmonari) che dovrebbero essere Questo indicatore monitorizza i ricoveri per quelle patologie prevalentemente croniche (asma, trattate soprattutto nel territorio. scompenso cardiaco, diabete, ipertensione, malattie croniche polmonari) che dovrebbero essere trattate soprattutto nel territorio. Grafico 2.78. Tasso di ospedalizzazione grezzo per cause evitabili *10.000 residenti per Azienda Grafico 2.78. Tasso di ospedalizzazione grezzo per cause USL di residenza. Fonte dati Regione Emiliaevitabili *10.000 residenti per Azienda USL di residenza. Romagna Fonte dati Regione Emilia-Romagna 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 51,8 49,8 46,4 44,9 45,7 45,8 44,0 41,0 41,1 41,7 40,0 37,7 39,2 36,8 36,1 34,9 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 residenti AUSL Bologna RER Il tasso di ospedalizzazione per queste cause evitabili appare in decremento costante negli Il tasso ultimi di ospedalizzazione anni, anche se ancora per queste superiore cause al evitabili valore regionale. appare in decremento costante negli ultimi anni, anche se ancora superiore al valore regionale. PROPORZIONE DI RICOVERI NON PIANIFICATI AVVENUTI ENTRO 15 GG DALLA DIMISSIONE Proporzione di ricoveri non pianificati avvenuti entro 15 giorni dalla dimissione Grafico 2.79. Proporzione di ricoveri non pianificati avvenuti entro 15 giorni dalla dimissione. Per Azienda Sanitaria di ricovero. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Grafico 2.79. Proporzione di ricoveri non pianificati avvenuti entro 15 giorni dalla 2,5 2,1 dimissione. Per Azienda Sanitaria di ricovero. 2,0 2,0 2,0 Fonte dati Regione Emilia Romagna. 2,0 1,8 1,7 1,7 1,6 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 1,5 1,3 1,3 1,4 1,0 0,5 0,0 1,2 1,3 0,3 0,3 0,3 1,4 1,4 1,3 0,2 0,2 1,2 0,6 1,3 1,3 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 strutture AUSL Bologna AOU Bologna II.OO.RR RER 0,4 0,5 Il numero Il numero di di ricoveri ricoveri avvenuti avvenuti entro entro 15 15 giorni giorni dalla dalla dimissione dimissione del del ricovero ricovero indice indice con con proposta proposta di di ricovero ricovero urgente, urgente, attribuiti attribuiti alla alla stessa stessa MDC MDC del del ricovero ricovero indice indice e nella e nella stessa stessa struttura, struttura, di pazienti di pazienti residenti residenti in Regione, in Regione, rapportato rapportato al numero al totale numero di ricoveri totale di di pazienti ricoveri residenti di pazienti in Regione residenti appare in Regione stabile e appare in lineacon stabile la e media in lineacon regionale la media nelle strutture regionale dell azienda nelle strutture USL; notevolmente dell azienda USL; inferiore notevolmente media RER inferiore presso lo alla IOR media e superiore RER presso lo l AOU. IOR e superiore presso l AOU. alla 87 86 Proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per stroke Negli ultimi anni sono state redatte dagli esperti molte linee guida e raccomandazioni cliniche, basate sulle evidenze scientifiche, su come migliorare il trattamento dei pazienti affetti da stroke. Il tasso di mortalità rispecchia, da una parte, la gravità clinica dei pazienti, dall altra l efficacia reale e la qualità dell assistenza

Il numero di ricoveri avvenuti entro 15 giorni dalla dimissione del ricovero indice con proposta di ricovero urgente, attribuiti alla stessa MDC del ricovero indice e nella stessa struttura, di pazienti residenti in Regione, rapportato al numero totale di ricoveri di pazienti residenti in Regione appare stabile e in lineacon la media regionale nelle strutture dell azienda USL; notevolmente inferiore alla media RER presso lo IOR e superiore presso l AOU. Proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per stroke PROPORZIONE DI DECESSI ENTRO 30 GG. DOPO UN RICOVERO IN URGENZA PER STROKE Negli ultimi anni sono state redatte dagli esperti molte linee guida e raccomandazioni cliniche, basate Negli sulle evidenze ultimi anni scientifiche, sono state su come redatte migliorare dagli esperti il trattamento molte linee dei pazienti guida e affetti raccomandazioni stroke. Il tasso cliniche, mortalità basate rispecchia, sulle evidenze da una parte, scientifiche, la gravità su clinica come dei migliorare pazienti, il dall altra trattamento l efficacia dei pazienti reale e la affetti qualità di dell assistenza da stroke. Il tasso di mortalità rispecchia, da una parte, la gravità clinica dei pazienti, dall altra l efficacia reale e la qualità dell assistenza Grafici 2.80. Proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per stroke. Per Azienda Sanitaria di residenza e di ricovero. Grafici 2.80. Proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per stroke. Per Azienda Sanitaria di residenza e di Fonte dati Regione Emilia Romagna. ricovero. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 24,0 2 22,0 21,9 21,6 20,0 18,0 18,6 19,1 19,6 19,7 19,7 18,7 18,4 17,5 17,6 16,0 15,8 14,0 12,0 10,0 30,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 residenti AUSL Bologna RER 88 25,0 20,0 15,0 10,0 25,5 23,4 24,0 23,3 21,2 21,2 20,2 18,4 21,0 18,9 18,0 17,6 18,6 19,1 18,7 16,9 17,5 13,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 strutture AUSL Bologna AOU Bologna RER La proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per stroke si è fortemente proporzione ridotta negli di ultimi decessi tre entro anni per 30 i giorni residenti dopo nel un territorio ricovero aziendale, in urgenza divenendo, per stroke si nel è fortemente 2013, infe- ridotta La negli riore a ultimi quella tre regionale. anni per Considerando i residenti nel le Aziende territorio di aziendale, ricovero, è divenendo, in continua nel riduzione 2013, e inferiore a quella regionale. nel 2013 a Considerando quella regionale Aziende la mortalità di ricovero, a 30 giorni è in dei continua ricoverati riduzione per stroke e inferiore presso le nel strutture 2013 a quella regionale dell azienda la mortalità USL, mentre a 30 è giorni superiore dei ricoverati quella dei per ricoverati stroke presso le l AOU. strutture dell azienda USL, mentre è superiore quella dei ricoverati presso l AOU. PROPORZIONE DI PTCA ESEGUITE ENTRO 1 GIORNO DALL AMMISSIONE DI PAZIENTI CON UN EPISODIO DI INFARTO MIOCARDICO STEMI Proporzione di PTCA eseguite entro 1 giorno dall ammissione di pazienti con un episodio di infarto miocardico STEMI L angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA) è ormai considerata il trattamento L angioplastica più appropriato coronarica per l infarto percutanea miocardico transluminale acuto. Anche (PTCA) la tempistica è ormai di considerata esecuzione, il elemento trattamento più appropriato essenziale per per il successo l infarto miocardico della PTCA acuto. in urgenza, Anche risulta la tempistica migliore nelle di esecuzione, strutture con elemento un volume essenziale per maggiore il successo di procedure. della PTCA in urgenza, risulta migliore nelle strutture con un volume maggiore di procedure. PROFILO AZIENDALE 80,0 Grafico 2.81. Proporzione (%) di PTCA eseguite entro 1 giorno dall ammissione di pazienti 87 con un episodio di infarto miocardico STEMI per Azienda Sanitaria di ricovero. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 76,8

appropriato per l infarto miocardico acuto. Anche la tempistica di esecuzione, elemento essenziale per il successo della PTCA in urgenza, risulta migliore nelle strutture con un volume maggiore di procedure. Grafico 2.81. Proporzione (%) di PTCA eseguite entro 1 giorno dall ammissione di pazienti con un episodio di infarto miocardico STEMI per Azienda Sanitaria di ricovero. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 80,0 75,0 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 63,2 63,2 53,1 49,2 53,5 66,7 63,0 62,7 *Aggiustata per genere, età e comorbilità Dal 2004 nella provincia di Bologna è stata formalizzata la struttura della rete integrata per la *Aggiustata per genere, età e comorbilità gestione Dal 2004 dell infarto nella provincia miocardio Bologna acuto con è sopraslivellamento stata formalizzata di la ST struttura (STEMI). della Sono rete stati integrata definiti i per due la Hub gestione provinciali dell infarto (ospedale miocardio Maggiore acuto e AOSP con sopraslivellamento U di Bologna) con le di relative ST (STEMI). zone Sono di afferenza stati definiti dagli i ospedali due Hub periferici provinciali (Spoke) (ospedale e/o direttamente Maggiore e dal AOSP territorio. U di Bologna) Sono stati con inoltre le relative concordati zone con di afferenza il 118 i protocolli di teletrasmissione dell ECG, di accesso diretto in emodinamica (percorsi fast) e di rientro dagli ospedali periferici (Spoke) e/o direttamente dal territorio. Sono stati inoltre concordati agli ospedali Spoke dopo l esecuzione delle procedure. con il 118 i protocolli di teletrasmissione dell ECG, di accesso diretto in emodinamica (percorsi Il fast) principale e di rientro indicatore agli ospedali di processo, Spoke proporzione dopo l esecuzione di PTCA (angioplastiche) delle procedure. eseguite Il principale entro indicatore 1 giorno dall ammissione di pazienti con un episodio di STEMI, mostra un netto miglioramento negli anni nelle di processo, proporzione di PTCA (angioplastiche) eseguite entro 1 giorno dall ammissione di strutture dell AUSL e dell AOU di Bologna, con una riduzione nel 2014, anno in cui non è possibile il pazienti con un episodio di STEMI, mostra un netto miglioramento negli anni nelle strutture confronto con la media regionale. dell AUSL e dell AOU di Bologna, con una riduzione nel 2014, anno in cui non è possibile il confronto con la media regionale. Proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per infarto miocardico STEMI PROPORZIONE DI DECESSI ENTRO 30 GIORNI DOPO UN RICOVERO IN URGENZA PER INFARTO MIOCARDICO STEMI 68,5 55,5 58,9 60,4 Grafici 2.82. Proporzione (%) di decessi entro 30 giorni da un ricovero in urgenza per infarto miocardico Grafici 2.82. STEMI. Proporzione Per Azienda (%) di Sanitaria decessi di entro 30 giorni da un ricovero. Fonte in urgenza dati Regione per infarto Emilia Romagna. miocardico STEMI. Per Azienda Sanitaria di ricovero. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 20,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 Grafico 2.81. Proporzione (%) di PTCA eseguite entro 1 giorno dall ammissione di pazienti con un episodio di infarto miocardico STEMI per Azienda Sanitaria di ricovero. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 70,3 64,4 60,2 76,8 72,2 70,8 69,7 2008 2009 2010 2011 2012 2013* 2014* 17,9 17,3 16,5 strutture AUSL Bologna AOU Bologna RER 16,0 15,3 12,5 14,0 11,6 10,2 * Standardizzazione per genere, età e comorbilità * Standardizzazione per genere, età e comorbilità 15,0 14,4 13,1 14,0 13,9 11,8 16,0 13,9 10,3 8,9 9,4 2008 2009 2010 2011 2012* 2013* 2014* strutture AUSL Bologna AOU Bologna RER 62,4 89 In riduzione nel 2014 i dati di mortalità per infarto miocardico acuto con sopraslivellamento di ST 88(STEMI) nelle strutture dell AUSL Bologna; trend confermato in riduzione anche nell AOU. Proporzione di decessi entro 30 giorni dopo un ricovero in urgenza per episodio di infarto miocardico NSTEMI Grafici 2.83. Proporzione (%) di decessi entro 30

In riduzione nel 2014 i dati di mortalità per infarto miocardico acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI) nelle strutture dell AUSL Bologna; trend confermato in riduzione anche nell AOU. PROPORZIONE DI DECESSI ENTRO 30 GIORNI DOPO UN RICOVERO IN URGENZA PER EPISODIO DI INFARTO MIOCARDICO NSTEMI Grafici 2.83. Proporzione (%) di decessi entro 30 giorni da un ricovero in urgenza per episodio di infarto miocardico NSTEMI. Per Azienda Sanitaria di ricovero. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 2 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 10,6 10,4 10,2 9,7 7,1 7,6 8,1 7,5 7,3 7,7 6,7 4,9 4,3 6,4 6,2 5,0 5,0 4,1 4,5 3,4 2008 2009 2010 2011 2012* 2013* 2014* strutture AUSL Bologna AOU Bologna RER *Standardizzazione *Standardizzazione per per genere, genere, età età e comorbilità e comorbilità Dopo la netta riduzione nel 2012 e 2013 della mortalità entro 30 giorni da un ricovero per un Dopo episodio la netta di NSTEMI riduzione (infarto nel miocardio 2012 e 2013 acuto della senza mortalità sopraslivellamento entro 30 giorni di ST da ovvero un ricovero di minore per un episodio gravità), presso di NSTEMI le strutture (infarto dell azienda miocardio USL acuto e dell AOU senza sopraslivellamento di Bologna, il dato di del ST 2014 ovvero appare di minore gravità), aumento presso nell azienda le strutture USL. dell azienda USL e dell AOU di Bologna, il dato del 2014 appare in aumento nell azienda USL. 2.1.5. COSTI PER LIVELLO DI ASSISTENZA 2.1.5. COSTI PER LIVELLO DI ASSISTENZA COSTO PRO-CAPITE PONDERATO PER I CITTADINI RESIDENTI A CONFRONTO CON Costo QUELLO pro capite REGIONALE ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello regionale Il costo pro capite per livello di assistenza definisce la misura delle risorse mediamente impiegate da ogni Il costo Azienda pro-capite regionale per livello per l erogazione di assistenza dei definisce servizi la ed misura attività delle assistenziali risorse mediamente atti a soddisfare impiegate da di ogni salute Azienda del singolo regionale cittadino per l erogazione residente dei nel servizi territorio ed attività di competenza assistenziali dell azienda atti a la domanda medesima. soddisfare Tali la domanda valori sono di salute determinati del singolo dal rapporto cittadino tra residente i costi complessivi nel territorio per ambito di competenza assistenziale, come dell azienda risultante medesima. dalle rilevazioni Tali valori gestionali sono determinati delle aziende, dal ed rapporto il bacino tra demografico i costi complessivi della popolazione per potenzialmente ambito assistenziale, interessato come a risultante tali ambiti. dalle Le rilevazioni opportune gestionali tecniche delle di omogeneizzazione aziende, ed il bacino dei valori demografico tra le della varie popolazione realtà regionali potenzialmente permettono di interessato anno anno a tali di ambiti. poter confrontare Le opportune in maniera tecniche sempre di di costo più omogeneizzazione corretta le perfomance dei valori ed di i risultati costo tra sull impiego le varie realtà delle regionali risorse nelle permettono specifiche di aree anno d interesse. anno di poter confrontare in maniera sempre più corretta le perfomance ed i risultati sull impiego delle L andamento considerato si estende, come disponibilità di valori confrontabili, dall anno 2004 al risorse nelle specifiche aree d interesse. 2013; a partire dal costo pro capite 2011, i costi diretti delle Aziende USL sono stati integrati con la differenza L andamento tra considerato costi di produzione si estende, e il valore come disponibilità economico dell accordo di valori confrontabili, (stipulato con dall anno le Aziende 2004 USL) delle al 2013; Aziende a partire ospedaliere dal costo e pro-capite dello IOR. Il 2011, procedimento i costi diretti di calcolo delle Aziende è stato USL applicato sono anche stati integrati al costo procapite 2010 per rendere confrontabili i due anni. Inoltre a partire dal consuntivo 2012 i costi sono con la differenza tra costi di produzione e il valore economico dell accordo (stipulato con le stati integrati con quelli sostenuti per l erogazione delle prestazioni di emergenza a favore di propri Aziende USL) delle Aziende ospedaliere e dello IOR. Il procedimento di calcolo è stato applicittadini, rettificando pertanto il finanziamento a funzione relativamente alla quota parte di attività svolta a favore dei cittadini non residenti. Si precisa infine che dai costi dei livelli sono stati detratti PROFILO quelli AZIENDALE sostenuti a causa degli eventi sismici 2012 e rimborsati dalla struttura commissariale (fonte dati Bilancio 2012). 89 I dati utilizzati sono le elaborazioni regionali di omogeneizzazione e standardizzazione dei valori medi di costo forniti dalle singole Aziende Sanitarie comprendenti i costi delle attività del FRNA finanziate dalla quota storica del FSR. In tal modo è possibile confrontare i dati precedenti al 2007 relativi agli ambiti assistenziali ascrivibili al sistema di contabilizzazione del FRNA medesimo. I dati che si rappresentano sono relativi al 2013, anno al quale si riferisce l ultima elaborazione

cato anche al costo pro-capite 2010 per rendere confrontabili i due anni. Inoltre a partire dal consuntivo 2012 i costi sono stati integrati con quelli sostenuti per l erogazione delle prestazioni di emergenza a favore di propri cittadini, rettificando pertanto il finanziamento a funzione relativamente alla quota parte di attività svolta a favore dei cittadini non residenti. Si precisa infine che dai costi dei livelli sono stati detratti quelli sostenuti a causa degli eventi sismici 2012 e rimborsati dalla struttura commissariale (fonte dati Bilancio 2012). I dati utilizzati sono le elaborazioni regionali di omogeneizzazione e standardizzazione dei valori medi di costo forniti dalle singole Aziende Sanitarie comprendenti i costi delle attività del FRNA finanziate dalla quota storica del FSR. In tal modo è possibile confrontare i dati precedenti al 2007 relativi agli ambiti assistenziali ascrivibili al sistema di contabilizzazione del FRNA medesimo. I dati che si rappresentano sono relativi al 2013, anno al quale si riferisce l ultima elaborazione regionale disponibile dei costi per livelli di assistenza. Grafico 2.84. Andamento dei costi pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni Grafico 2012 2013. 2.84. Fonte Andamento dati Regione dei costi Emilia pro-capite per l azienda Romagna USL di Bologna vs media RER negli anni 2012-2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna 1.900 1.901 1.880 1.870 1.860 1.840 1.846 1.820 1.810 1.800 2012 2013 AUSL BO Media RER Relativamente al costo complessivo pro capite, l Azienda USL di Bologna si discosta dalla media RER di circa Relativamente 60 nel 2013. al costo Rispetto complessivo all anno precedente, pro capite, l Azienda il valore si USL riduce di Bologna del 1,7% si a discosta livello aziendale, dalla media un RER decremento di circa del 60 nel 1,9% 2013. del dato Rispetto medio all anno regionale. precedente, il valore si riduce del 1,7% a livello contro Tuttavia, aziendale, il trend contro generale un decremento dell incremento del 1,9% medio del regionale dato medio dei regionale. costi del Tuttavia, 3,05% nel il trend periodo generale 2004 2013, dell incremento e l analogo valore medio medio regionale relativo dei allo costi stesso del 3,05% periodo nel di periodo Bologna, 2004-2013, pari al 2,95%, e l analogo mostrano valore un incremento medio sostanzialmente relativo allo stesso in linea periodo (0,1% di di Bologna, differenza). pari al 2,95%, mostrano un incremento sostanzialmente in linea (0,1% di differenza). Tabella 2.30. Andamento dei costi pro capite Tabella 2.30. Andamento dei costi pro-capite per l azienda per l azienda USL di Bologna vs media RER negli USL di Bologna vs media RER negli anni 2004-2013; valori anni 2004 2013; valori in migliaia di euro. Fonte in migliaia di euro. Fonte dati finali Regione Emilia Romagna dati finali Regione Emilia Romagna Incremento me- 2004 20042005 20052006 20062007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 medio % annuo periodo 2004 13 2004-13 AUSL di Bologna 1.512 1.552 1.634 1.669 1.707 1.750 1.786 1.935 1.901 1.870 2,95% AUSL 1.512 1.552 1.634 1.669 1.707 1.750 1.786 1.935 1.901 1.870 2,95% di Bologna Media RER 1.456 1.523 1.595 1.651 1.694 1.743 1.764 1.856 1.846 1810 3,05% Media RER 1.456 1.523 1.595 1.651 1.694 1.743 1.764 1.856 1.846 1810 3,05% Finanziamento pro capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello regionale 90 Grafico 2.85. Finanziamento pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2004 2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna

FINANZIAMENTO PRO-CAPITE PONDERATO PER I CITTADINI RESIDENTI A CONFRONTO CON QUELLO REGIONALE 2 1.700 1.700 1.650 1.600 1.650 Grafico 2.85. Finanziamento pro-capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2004-2014. Fonte dati Regione Emilia Romagna 1.550 1.600 1.500 1.550 1.450 1.500 1.400 1.450 1.350 1.400 1.300 1.350 1.250 1.300 AUSL di Bologna Media RER AUSL di Bologna Media RER 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 1.250 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Nel 2014 il finanziamento pro capite ponderato per i cittadini residenti nell Azienda USL di Bologna inverte il trend rispetto agli anni precedenti, ed in linea con l andamento regionale registra un Nel 2014 il finanziamento pro-capite ponderato per i cittadini residenti nell Azienda USL di Bologna Nel inverte 2014 il trend il finanziamento rispetto agli anni pro capite precedenti, ponderato ed in linea per con i cittadini l andamento residenti regionale nell Azienda registra USL di Bolog incremento di c.a l 1% rispetto al 2013 (1.642 vs 1.626 ). un inverte incremento il trend di c.a rispetto l 1% rispetto agli al anni 2013 precedenti, (1.642 vs 1.626 ed in ). linea con l andamento regionale registra Grafico 2.86. Confronto finanziamento costo incremento di c.a l 1% rispetto al 2013 (1.642 vs 1.626 ). Grafico 2.86. Confronto pro capite finanziamento-costo nel periodo pro-capite 2004 2013; nel andamento periodo 2004-2013; andamento Media Media RER vs Azienda RER vs USL Azienda di Bologna. USL di Bologna. Grafico 2.86. Confronto finanziamento co 93,00% pro capite nel periodo 2004 2013; andame Media RER vs Azienda USL di Bologna. 92,00% 91,00% 93,00% 90,00% 92,00% 89,00% 91,00% 88,00% 87,00% 90,00% 86,00% 89,00% AUSL di Bologna Media RER 85,00% 88,00% 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 87,00% AUSL di Bologna Il rapporto tra il finanziamento pro-capite e il costo pro-capite Media si RER presenta in progressiva crescita 86,00% a partire dal 2006, con un divario in aumento rispetto alla media regionale. Tale Trend positivo, Il rapporto indicante tra il finanziamento una dinamica di pro capite riequilibrio e il tra costo costo pro capite e finanziamento si presenta pro-capite, in progressiva si inverte crescita a dal 2009 85,00% partire dal 2011 2006, con con una un riduzione divario in della aumento quota di rispetto copertura alla fino media a livelli regionale. antecedenti Tale Trend al 2007. positivo, 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Tale indicante indice una torna dinamica al sotto di riequilibrio della media tra regionale costo e finanziamento a partire dall anno pro capite, 2011, anche si inverte se si dal rileva 2009 un al 2011 lieve con incremento una riduzione dell indice della quota tra il di 2011, copertura il 2012 fino ed il a 2013. livelli antecedenti al 2007. Tale indice torna al di sotto della media regionale a partire dall anno 2011, anche se si rileva un lieve incremento dell indice tra il 2011, il 2012 ed il 2013. PROFILO Il rapporto AZIENDALEtra il finanziamento pro capite e il costo pro capite si presenta in progressiva crescit partire dal 2006, con un divario in aumento rispetto alla media regionale. Tale 91 Trend positi Costo pro capite ponderato per livello di assistenza a confronto con quello procapite indicante una dinamica di riequilibrio tra costo e finanziamento pro capite, si inverte dal 2009 al 20 medio regionale con una riduzione della quota di copertura fino a livelli antecedenti al 2007. Tale indice torna al sotto della media regionale a partire dall anno 2011, anche se si rileva un lieve incremento dell ind L analisi tra il 2011, per singolo il 2012 livello ed il di 2013. assistenza per l anno 2013 è esposta nei grafici che seguono.

pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2012 2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. COSTO PRO-CAPITE PONDERATO PER LIVELLO DI ASSISTENZA A CONFRONTO CON 58,00 QUELLO PROCAPITE MEDIO REGIONALE L analisi Grafico per 2.87. singolo Livello livello di Assistenza di assistenza Collettiva per l anno in 2013 è esposta nei grafici che seguono. ambiente 57,00 di vita e di lavoro confronto dei costi pro capite per l azienda USL di Bologna vs Grafico 2.87. Livello di Assistenza Collettiva in ambiente di vita media e di 56,00 RER lavoro negli - confronto anni 2012 2013. dei costi pro-capite Fonte per dati l azienda USL Regione di Bologna Emilia Romagna. vs media RER negli anni 2012-2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 58,00 57,00 56,00 55,00 54,00 53,00 52,00 55,00 54,00 53,00 52,00 52,86 56,74 52,86 Grafico 2.88. Livello di Assistenza Distrettuale confronto dei costi Grafico pro-capite 2.88. Livello per l azienda di Assistenza USL di Bologna Distrettuale vs media RER negli anni 2012-2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 53,88 2012 2013 AUSL BO confronto dei costi pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2012 2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 56,74 Media RER 54,79 53,88 2012 2013 AUSL BO Grafico 2.88. Livello di Assistenza Distrettuale confronto dei costi pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2012 2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. Media RER 54,79 1.090,00 1.080,00 1.090,00 1.080,00 1.073,55 1.073,55 1.086,22 1.086,22 1.070,00 1.070,00 1.060,00 1.050,00 1.040,00 1.060,00 1.050,00 1.050,82 1.050,82 1.044,09 1.044,09 1.030,00 1.040,00 1.030,00 2012 2013 AUSL BO Media RER 2012 2013 AUSL BO Media RER 92 Grafico 2.89. Livello di Assistenza Degenza Ospedaliera confronto dei costi pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2012 2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. Grafico 2.89. Livello di Assistenza Degenza Ospedaliera confronto dei costi pro capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2012 2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna.

Grafico 2.89. Livello di Assistenza Degenza Ospedaliera - confronto dei costi pro-capite per l azienda USL di Bologna vs media RER negli anni 2012-2013. Fonte dati Regione Emilia Romagna. 2 771,55 760,00 740,00 720,00 738,14 726,94 711,39 700,00 2012 2013 AUSL BO Media RER Grafico 2.90. Confronto anni 2012 2013 per Grafico 2.90. Confronto anni 2012-2013 costo per totale costo e totale per livelli e per livelli di assistenza dello scostamento di assistenza dello scostamento % Costo Pro-capite % Costo Azienda Pro capite Azienda USL di USL Bologna di Bologna vs Media vs RER Media RER 5,00% 5,00% 3,00% 3,00% 1,00% 1,00% 3,02% 3,29% 3,02% 3,29% 2,16% 4,04% 2,16% 4,53% 4,04% 2,19% 4,53% -1,00% Costo pro-capite Assistenza Assistenza Assistenza 1,00% Costo tot. pro capitecollettiva AssistenzaDistrettuale Assistenza OspedalieraAssistenza -3,00% tot. -1,66% Collettiva Distrettuale Ospedalier 3,00% -5,00% 1,66% 5,00% -7,00% -6,85% 7,00% 2012 2013 6,85% 2012 2013 Si evidenzia come nel 2013 a livello complessivo si sia allargato, anche se lievemente, lo scostamento Si evidenzia del costo come pro-capite nel 2013 nell Azienda a livello complessivo USL di Bologna si sia allargato, rispetto anche alla media se lievemente, regionale lo scostamento registrato del nel costo 2012. pro capite nell Azienda USL di Bologna rispetto alla media regionale registrato nel 2012. Ciò è da imputarsi Ciò è da all incremento imputarsi all incremento dei livelli dell Assistenza dei livelli dell Assistenza Collettiva e soprattutto Collettiva e di soprattutto quello di quello dell Assistenza dell Assistenza DIstrettuale DIstrettuale che registra che un registra costo un procapite costo procapite superiore superiore alla media alla regionale media regionale del del 4,04% 4,04% nel nel 2013 2013 (quasi (quasi il 2% il 2% in in più più rispetto rispetto il il 2012). 2012). Di seguito si esamina nel dettaglio il livello di assistenza distrettuale, articolandolo nei suoi sub livelli Di seguito e si mettendo esamina a nel confronto dettaglio ultimi il livello due di anni assistenza in esame: distrettuale, articolandolo nei suoi sub-livelli e mettendo a confronto gli ultimi due anni in esame: Grafico 2.91. Confronto anni 2012 2013 per sub livello di assistenza distrettuale dello scostamento % Costo Pro capite Azienda USL di Bologna vs Media RER; ordinamento crescente per scostamento % anno 2013 2,19 PROFILO AZIENDALE 93 95

Grafico 2.91. Confronto anni 2012-2013 per sub livello di assistenza distrettuale dello scostamento % Costo Procapite Azienda USL di Bologna vs Media RER; ordinamento crescente per scostamento % anno 2013. 27,00% 17,00% 2012 2013 7,00% 3,00% 13,00% 23,00% 2.14 Termale 2.08 Anziani 2.02 Medicina di Base 2.10 Salute Infanzia 2.03 Specialistica 2.01 Farmaceutica 2.09 Salute Donna 2.07 ADI Hospice 2.11 Emergenza Extraosped. 2.04 Salute Mentale Adulti 2.12 Disabili 2.05 NPI 2.13.1 Protesica 2.06 Dipendenze Patologiche 2.13.2 Integrativa 33,00%. Con riferimento al 2013 si segnalano i seguenti significativi incrementi dello scostamento Con medio riferimento regionale 2013 rispetto si segnalano 2012: in i seguenti particolare significativi il Sub-Livello incrementi della dello Salute scostamento Infanzia determinato medio regionale ad una rispetto differente al 2012: criterio in di particolare imputazione il Sub Livello in base al della quale Salute il costo Infanzia sulle determinato vaccinazioni, ad fino una allo differente scorso criterio anno attribuito di imputazione all ambito in base della al Sanità quale il Pubblica, costo sulle è stato vaccinazioni, ad esso fino riassegnato allo scorso seguendo anno attribuito le indicazioni all ambito regionali. della Sanità Nell ambito Pubblica, invece è stato dell incremento ad esso riassegnato sulle Dipendenze seguendo le Patologiche indicazioni si regionali. Nell ambito invece dell incremento sulle Dipendenze Patologiche si evince che a fronte di evince che a fronte di una sostanziale continuità dei costi sostenuti a livello aziendale la Media una sostanziale continuità dei costi sostenuti a livello aziendale la Media RER ha subito una riduzione RER ha subito una riduzione consistente a fronte di un incremento della popolazione target a consistente a fronte di un incremento della popolazione target a parità di risorse, allargando pertanto parità lo di risorse, scostamento allargando medio pertanto di cui in esame. lo scostamento Un altro rilevante medio di incremento cui in esame. dello Un scostamento altro rilevante dalla incremento media afferisce dello scostamento al Sub Livellodei dalla Disabili: media anche afferisce su questo al Sub si Livellodei precisa che Disabili: i costi anche diretti su sono questo sostanzialmente si precisa che analoghi i costi diretti mentre sono l incremento sostanzialmente si registra analoghi sul ribaltamento mentre l incremento dei costi di area si registra comuni sul operato ribaltamento in sede dei RER costi in seconda di area comuni battuta, operato probabilmente in sede RER sovrastimandone in seconda battuta, l incidenza probabilmente data la complessa sovrastimandone articolazione l incidenza con cui andrebbero data la complessa attribuiti. Si articolazione rileva per gli altri con Sub cui Livelli andrebbero della Assistenza attribuiti. Si Distrettuale rileva per una gli sostanziale altri Sub Livelli mantenimento della Assistenza dei valori Distrettuale 2012 con 2 casi una in sostanziale cui si segnala mantenimento una riduzione dei del valori costo 2012 procapite con relativo: 2 casi in l Attività cui si segnala Protesica una e la riduzione Salute Mentale del costo Adulti. procapite Tali riduzioni relativo: sono l Attività spiegate Protesica e la Salute da Mentale una più Adulti. aderente Tali imputazione riduzioni sono dei spiegate costi in relazione fondamentalmente all attività comune da una più fondamentalmente Aziendale aderente e di imputazione Area. dei costi in relazione all attività comune Aziendale e di Area. Di seguito si allega tabella coi valori puntuali dei costi pro capite nei 2 anni: Di seguito si allega tabella coi valori puntuali dei costi pro-capite nei 2 anni: Tabella 2.31. Confronto anni 2012 2013 per sub livello di Assistenza Distrettuale dello scostamento Assoluto e % Costo Pro capite Azienda USL di Bologna vs Media RER. 94 96

Tabella 2.31. Confronto anni 2012-2013 per sub livello di Assistenza Distrettuale dello scostamento Assoluto e % Costo Pro-capite Azienda USL di Bologna vs Media RER. COSTI PRO-CAPITE 2012 2013 Sub.Lea Ass. Distrettuale Ausl Bo Media RER % Ausl Bo Media RER % 2.01-Farmaceutica 247,85 235,71 12,14 5,15% 245,89 235,22 10,67 4,53% 2.02-Medicina di Base 109,61 113,11-3,50-3,09% 110,68 113,21-2,53-2,24% 2.03-Specialistica 330,30 329,56 0,75 0,23% 336,61 326,55 10,06 3,08% 2 2.04-Salute Mentale Adulti 98,63 83,86 14,76 17,61% 91,64 81,79 9,84 12,03% 2.05-NPI 117,40 104,58 12,82 12,26% 124,78 108,44 16,34 15,07% 2.06-Dipendenze Patologiche 28,89 30,17-1,28-4,24% 29,65 24,40 5,26 21,54% 2.07-ADI-Hospice 144,65 135,31 9,34 6,90% 141,21 131,47 9,74 7,41% 2.08-Anziani 703,93 808,07-104,14-12,89% 730,04 792,50-62,45-7,88% 2.09-Salute Donna 50,83 48,71 2,12 4,34% 50,45 47,03 3,42 7,27% 2.10-Salute Infanzia 58,25 86,79-28,53-32,88% 81,07 80,97 0,10 0,13% 2.11-Emergenza Extraosped. 37,78 34,35 3,43 10,00% 38,50 34,77 3,73 10,71% 2.12-Disabili 55,80 54,20 1,60 2,96% 61,32 54,70 6,62 12,10% 2.13.1-Protesica 36,11 27,50 8,60 31,28% 23,92 21,05 2,87 13,64% 2.13.2-Integrativa 14,99 12,01 2,98 24,80% 11,84 9,37 2,46 26,30% 2.14-Termale 3,96 4,32-0,36-8,32% 3,85 4,28-0,42-9,88% FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA (FRNA) Vengono rappresentati i costi del FRNA che comprendono sia le attività finanziate dalla quota storica del Fondo Sanitario Regionale, sia quelle finanziate dalle risorse aggiuntive regionali derivanti dalla fiscalità generale. L azienda USL di Bologna ha avuto per il 2013 un finanziamento pari a 73,225 milioni di euro. I principali filoni di Finanziamento specifico sono: FRNA ADI, FRNA ANZIANI, FRNA DISABILI; di questi i dati disponibili sono riferiti agli anni 2008-2013 e le relative elaborazioni hanno indicato i rispettivi costi medi pro capite per ambito assistenziale FRNA. PROFILO AZIENDALE 95

rispettivi costi medi pro capite per ambito assistenziale FRNA. Grafici 2.92. Confronto 2008-2013 costo medio pro capite FRNA Azienda USL di Bologna vs Media RER. Grafici 2.92. Confronto 2008 2013 costo med pro capite FRNA Azienda USL di Bologna v Media RER. 51,00 FRNA ADI 46,00 42,83 43,60 41,00 36,00 31,00 26,00 21,00 53,00 55,64 AUSL BO FRNAMedia DISABILI RER 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 46,76 43,00 53,00 33,00 55,64 FRNA DISABILI 46,76 43,00 23,00 33,00 13,00 23,00 13,00 3,00 3,00 AUSL BO Media RER AUSL BO Media RER 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 9 460,00 FRNA ANZIANI ANZIANI 452,19 452,19 440,00 420,00 420,00 400,00 400,00 380,00 380,00 360,00 399,90 399,90 360,00 340,00 320,00 340,00 300,00 320,00 AUSL BO Media RER 300,00 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AUSL BO Media RER 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 96 2.2. Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale

2 2.2. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA E PATRIMONIALE 2.2.1. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA La sostenibilità economica è rappresentata attraverso alcuni indicatori volti a valutare l incidenza dei vari fattori produttivi sulle risorse a disposizione dell Azienda, la struttura dei costi d esercizio, il grado di attrazione delle strutture aziendali. RISULTATO NETTO DELL ESERCIZIO (Fonte: bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale) Grafico 2.93. Risultato netto dell esercizio anni 2011-2014 (valori espressi in migliaia di euro) 5.000 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 2011 23.033 2012 1.328 20133 0 2014 0 Risultato netto di esercizio L Azienda in tutti gli anni considerati ha raggiunto l equilibrio economico-finanziario rispettando l obiettivo L Azienda assegnato in tutti gli a anni livello considerati regionale. haa raggiunto l equilibrio economico fie nanziario rispettando l obiettivo assegnato a livello regionale. Il Bilancio di esercizio 2014 si chiude in pareggio, con un sostanziale miglioramento rispetto al Il Bilancio di esercizio 2014 si chiude inn pareggio, con un sostanziale miglioramento rispetto al risultato risultato previsto previsto a a preventivo preventivo 2014, 2014, pari pari a a 20,550-20,550 ml ml di di euro, euro, attraverso attraverso il pro il oseguimento proseguimento o di azioni di azioni di riorganizzazion di riorganizzazione ne e razionali e razionalizzazione izzazione rappresentate rappresentate nel Piano nel di SPiano ostenibilità di Sostenibilità 2012 20152012-2015 e nel Piano e nel di SvPiano viluppo di per Sviluppo 2014. per il 2014. Rispetto al preventivo, il quadro complessivo rileva, tra i ricavi, unn aumento dei contributi in conto Rispetto al preventivo, il quadro complessivo rileva, tra i ricavi, un aumento dei contributi in esercizio e per pay back assegnati all Azienda, un miglior andamento della compartecipazione alla conto esercizio e per pay back assegnati all Azienda, un miglior andamento della compartecipazione spesa; mentre la mobilità attiva presentaa un peggioramento, anche in relazione all aggiornamento dei dati alla della spesa; mobilità mentre extra re la egione mobilità 2013. attiva presenta un peggioramento, anche in relazione all aggiornamento dei dati della mobilità extra regione 2013. Sui costi, la componente legata alla mobilità sanitariaa evidenzia un u trend in aumento; di contro in Sui forte costi, decremento la componente la farmaceu legata utica alla conven mobilità zionata sanitaria esterna evidenzia e i servizii sanitari un trend colle in egati aumento; alla Convenzioni di contro in forte decremento la farmaceutica convenzionata esterna e i servizi sanitari collegati nazionali. La riorganizzazione dell offerta ha portato considerevoli risparmi sui servizi alberghieri e sulle utenze. Inoltre, maggiori disponibilità liquide hanno consentito una consistente riduzione degli alla Convenzioni nazionali. La riorganizzazione dell offerta ha portato considerevoli risparmi sui interessi passivi. servizi alberghieri e sulle utenze. Inoltre, maggiori disponibilità liquide hanno consentito una Il contributo della gestione caratteristica e non caratteristica alla formazione del risultato d esercizio consistente riduzione degli interessi passivi. è espressa dal seguente indicatore: Il contributo della gestione caratteristica e non caratteristica alla formazione del risultato d esercizio è espressa dal seguente indicatore: Grafico 2.94. Risultatoo netto e risultati della gestione caratteristicaa e non caratteristica dell Azienda USL di Bologna per gli anni a 2011 2014 (valori espressi in migliaia di euro). (Fonte: riclassificato regionale) PROFILO AZIENDALE 97

Grafico 2.94. Risultato netto e risultati della gestione caratteristica e non caratteristica dell Azienda USL di Bologna per gli anni 2011-2014 (valori espressi in migliaia di euro). (Fonte: riclassificato regionale) 20.000 15.000 20.000 15.000 10.000 10.000 5.000 5.000 - (5.000) -5.000 (10.000) -10.000 (15.000) -15.000 (20.000) -20.000-25.000 (25.000) 2011 2012 2013 2014 2011 2012 2013 2014 Risultato Risultato netto netto dell'esercizio dell'esercizio (23.033) -23.033 1 0 0 Risultato della gestione (710) -710 12.978 7.204 16.229 caratteristica Risultato della gestione non (22.323) -22.323 (12.9-12.977 977) (7.204) -7.204 (16.229) -16.229 caratteristica Il risulta Il risultato operativo operativo o caratteristico ico (ROC) (ROC) e esprime la la ca capacità dell Azienda di generare reddito ddito nell amb nell ambito dell attiv dell attività ità gestionale gestionale e tipica; tipica; la gestione la gestione non non caratteristica caratteristica comprende comprende invece invece proventi pro-venti finanziari e oneri e finanziari straordinari e straordinari e imposte. e imposte. L indicatore evidenzia una buona performance, oneri L indicat il risultato tore evidenzi della gestione a una buona caratteristica performanc assume ce, il risultat un valore o della positivo gesti e one risulta caratter determinante ristica assum rispetto al positivo raggiungimento e risulta determina del pareggio ante rispetto di bilancio. al raggiungimento del pareggio di bilancio. Rapport Rapporto o tra il risulta tra il ato risultato della gesdella tione caratte gestione eristica caratteristica e i ricavi disponib e i ricavi ili. me un valore disponibili Grafico 2.95. Risultati della gestione caratterist Grafico tica 2.95. (ROC Risultati C)/ricavi della gestione disponibili d caratteristica (ROC)/ dell Azien ricavi da disponibili a confrodell Azienda nto i a medesimi confronto con i medesimi indicatori indicatori livello di livello region regionale. 1,6% 1,4% 1,2% 1,0% 0,8% 0,6% 0,4% 0,2% 0,0% 0,2% 0,4% 2011 0,1% 0,2% 1,1% 0,6% 2012 0,6% 0,2% 2013 1,3% 0,3% 2014 ROC /Ricavi disponibili Azienda ROC/Ricavi disponibili RER Anche per il 2014 l indice positivo (1,3%) dimostra la capacità di coprire, con i ricavi derivanti Anche per il 2014 l indice positivo (1,3%) dimostra la capacità di coprire, con i ricavi derivanti dalla dalla produzione aziendale, i costi della gestione tipica. produzione aziendale, i costi della gestione tipica. L andamento regionale riflette tale tendenza, pur se con una percentuale inferioree rispetto a quella registrata dall Azienda Usl di Bologna. 98

50,0% 45,0% L andamento regionale riflette tale tendenza, pur se con una percentuale inferiore rispetto a quella registrata dall Azienda Usl di Bologna. 2 Tabella 2.32. Contributi in c/esercizio/ricavi totali anni 2011-2014 dell Azienda USL di Bologna (valori in migliaia di euro) 2011 2012 2013 2014 Contributi in conto esercizio 1.569.261 1.558.425 1.512.937 1.545.588 Trasferimenti netti 1.115.213 1.106.646 1.071.492 1.094.354 Ricavi disponibili netti 1.231.913 1.222.839 1.190.903 1.211.623 Ricavi da prestazioni erogate 116.700 116.193 119.412 117.269 Ricavi totali 1.685.961 1.674.618 1.632.348 1.662.857 Contributi in conto esercizio/ricavi totali 93,08% 93,06% 92,68% 92,95% I contributi da fondo sanitario regionale, che costituiscono la componente principale dei ricavi disponibili, nel periodo considerato evidenziano un trend in decrescita fino al 2013 con un lieve aumento nel 2014, sul quale ha inciso principalmente l aumento della quota capitaria (per 10,5 ml di euro, pari allo 0,7% rispetto al 2013) e l iscrizione di risorse aggiuntive assegnate con Delibera di Giunta Regionale n. 1735/2014 (oltre 14 ml di euro). PRINCIPALI AGGREGATI DI FATTORI PRODUTTIVI/RICAVI DISPONIBILI (Fonte: riclassificato regionale; Elaborazione: regionale) L indicatore misura l assorbimento delle risorse disponibili da parte delle diverse tipologie di fattori produttivi impiegati nei processi di erogazione dei servizi. In generale non si riscontrano rilevanti variazioni rispetto al 2013: le risorse aziendali sono principalmente assorbite dai costi per servizi e dal costo del lavoro, per quest ultimo l incidenza è in lieve riduzione nel 2014, anche in relazione al proseguimento delle azioni di controllo e monitoraggio della spesa per la gestione delle risorse umane, nel rispetto delle indicazioni regionali e coerentemente al quadro normativo nazionale. 50,0% Grafico 2.96. Incidenza dei principali aggregati di fattori produttivi sui ricavi disponibili anni 2011-2014 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 2011 Azienda 2012 Azienda 2013 Azienda 2014 Azienda Beni di consumo/ricavi disponibili 11,5% 11,5% 11,6% 11,6% Beni strumentali/ /ricavi disponibili 3,3% 3,1% 3,0% 2,5% Servizi/ricavi disponibili 47,2% 45,8% 45,6% 46,6% Costi amm.vi e acc.ti/ricavi disponibili 1,6% 2,3% 2,7% 2,1% Costoo del lavoro/ /ricavi disponibili 36,5% 36,2% 36,6% 35,9% PROFILO AZIENDALE Di seguito il confronto con l andamento regionale (Aziendee Usl con Ospedali). Grafico 2. 97. Incidenza dei principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili a confronto c con i valori medi regionali anno 2014 99

2012 Azienda 2013 Azienda 2014 Azienda 11,5% 11,6% 11,6% 3,1% 3,0% 2,5% 45,8% 45,6% 46,6% 2,3% 2,7% 2,1% 36,2% 36,6% 35,9% Di seguito il il confronto o con con l andam l andamento region regionale (Aziende (Aziende e Usl con Usl Ospe con edali). Ospedali). Grafico 2. 97. Incidenza dei principali aggregati di Grafico fattori pr2.97. oduttivi/ricavi Incidenza disponibili dei principali a confronto c aggregati di fattori produttivi/ricavi con i valori medi regiona disponibili ali anno a 2014 confronto con i valori medi regionali anno 2014 50,0% 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 2014 Azienda 2014 RER Beni di consumo/rica vi disponibili 11,6% 12,5% Beni strumentali/ri cavi disponibili 2,5% 2,0% Servizi/ricavi disponibili 46,6% 47,5% Costi amm.vi generali g e acc.ti/ricavi disponibilid 2,1% 1,8% Costo del lavoro/ricavi disponibili 35,9% 35,8% COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEI COSTI DI ESERCIZIO ANNUALI (Fonte: Comporiclassificato sizione per regionale; centuale Elaborazione: dei costi di regionale) esercizio annuali (Fonte: riclassificato regionale; Elaborazione: regionale) L indicatore descrive l incidenza dei costi di produzione aziendali, suddivisi per macroaree, rispetto ai costi complessivi. L indicatore descrive l incidenza dei costi di produzione aziendali, suddivisi per macroaree, rispetto ai costi complessivi. Grafico 2.98. Composizione percentuale dei costi a confronto Grafico 2.98. Composizione percentuale dei con dati RER anni 2011 2014 costi a confronto con dati RER anni 2011 2014 102 44,0% 40,0% 36,0% 32,0% 28,0% 24,0% 20,0% 16,0% 12,0% 8,0% 4,0% 0,0% 2011 AUSL 2012 AUSL 2013 AUSL 2014 AUSL 2011 RER 2012 RER 2013 RER 2014 RER Beni di Servizi Servizi non consumo / sanitari / sanitari / costi totali costi totali costi totali Beni strumentali / costi totali 11,5% 38,4% 6,9% % 3,3% 11,7% 37,1% 7,2% % 3,1% 11,7% 36,6% 7,0% % 3,0% 11,8% 38,0% 7,4% % 2,5% 11,5% 40,5% 6,5% % 2,9% 11,8% 38,9% 6,7% % 2,4% 12,1% 38,9% 6,6% % 2,2% 12,6% 39,3% 6,5% % 2,0% Manutenzio ni / costi totali 1,8% 1,9% 2,2% 1,8% 1,7% 1,8% 2,0% 1,8% Costi amm.vi generali / costi c totali Accantona menti / costi totali Costo del lavoro / costi totali 1,0% 0,6% 36,5% 1,0% 1,3% 36,6% 1,1% 1,6% 36,8% 1,2% 1,0% 36,4% 1,2% 0,4% 35,4% 1,1% 1,4% 35,9% 1,2% 1,0% 36,1% 1,2% 0,6% 36,0% I dati evidenziano un sostanziale allineamento rispetto a quelli dellaa media regionale. A livello aziendale la composizione dei costi non rileva sostanziali variazioni rispetto al 2013, salvo per i servizi sanitari anche se l indicatore mostra come l incremento sia comunque inferiore rispetto r a quel 100llo regionale (38% per l Ausl di Bologna, 39,3% l aggregato regionale). Di seguito una rappresentazione della composizione dei servizi sanitari dell Azienda per macrocategorie di aggregati le cui percentuali non si discostano sensibilmente rispetto al 2013. Grafico 2.99. Composizione percentuale dei

L indicatore in esame misura il grado di attrazione dellee strutture, relativamenter e alle prestazioni 2011 RER 2012 RER 2013 RER 2014 RER 11,5% 40,5% 6,5% % 2,9% 11,8% 38,9% 6,7% % 2,4% 12,1% 38,9% 6,6% % 2,2% 12,6% 39,3% 6,5% % 2,0% 1,7% 1,8% 2,0% 1,8% 1,2% 0,4% 35,4% 1,1% 1,4% 35,9% 1,2% 1,0% 36,1% 1,2% 0,6% 36,0% 2 I dat I dati evidenziano un un sostanziale ale allineamento ento rispetto rispetto a quelli a quelli dellaa della media media regio regionale. A livello aziendale la composizione dei costi non rileva sostanziali variazioni rispetto al 2013, salvo per A livello aziendale la composizione dei costi non rileva sostanziali variazioni rispetto al 2013, i servizi sanitari anche se l indicatore mostra come l incremento sia comunque inferiore rispetto r a quel salvo llo regionale per i servizi (38% sanitari per l Au anche usl di Bologna se l indicatore a, 39,3% l agg mostra gregato come regio l incremento onale). sia comunque inferiore rispetto a quello regionale (38% per l Ausl di Bologna, 39,3% l aggregato regionale). Di seguito una rappresentazione della composizione dei servizi sanitari dell Azienda per mac Di crocategorie seguito una di rappresentazione aggregati le cui percent della tuali composizione non discostano dei servizi sensibilmente sanitari ri dell Azienda ispetto al 2013. per macrocategorie di aggregati le cui percentuali non si discostano sensibilmente rispetto al 2013. Grafico 2.99. Composizione percentuale dei Grafico 2.99. Composizione costi per percentuale servizi sanit dei tari costi nell Aziend per servizi da USL sa-dnitari Bologna nell Azienda anni 2011 2014 USL di Bologna 4 anni 2011-2014 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 2011 2012 2013 2014 Consulenze e collaborazioni sanitarie 2,1% 2,0% 2,4% 2,3% Convenzioni Nazionali 20,1% 21,3% 22,6% 22,7% Farmaceutica 30,2% 26,3% 29,1% 28,2% Fasce debolii 35,9% 37,6% 32,3% 33,4% Altri servizi sanitari 11,6% 12,8% 13,7% 13,3% I costi relativi alle fasce deboli, che rappresentano la componente di maggior m rilievo, nel 2014 pari al I costi 33,4% relativi del alle totale fasce costi deboli, per serv che vizi rappresentano sanitari, sono copert la componente ti prinicipalmente di maggior dal Fondo rilievo, per nel la Non 2014 Autosufficienza (68%) come mostra il grafico che seguee e per la restante r parte (32%) da altri pari al 33,4% del totale costi per servizi sanitari, sono coperti prinicipalmente dal Fondo per finanziamenti. la Non Autosufficienza (68%) come mostra il grafico che segue e per la restante parte (32%) da altri finanziamenti. Grafico 2.100. Percentuale di copertura dei servizi per le fasce deboli con il Fondo regionale per la nonn autosufficienza anni 2011 2014 Grafico 2.100. Percentuale di copertura dei servizi per le fasce deboli con il Fondo regionale per la non autosufficienza anni 2011-2014 120% 100% 103 80% 60% 53% 60% 67% 68% 40% 20% 47% 40% 33% 32% 0% 2011 2012 2013 2014 servizi fasce deboli nonn coperti da FRNA servizi fasce deboli coperti da FRNA PROFILO AZIENDALE Mobilità attiva/passiva 101 Elaborazione: Aziendale Fonte: Sistema informativo regionale (Flusso ASA RER; flusso SDO RER); per l attività psichiatrica privata: fatturato regionale e aziendale 2011 2012 2013 2014; tabelle regionali fatturato termale 2011 2012 2013 2014 provvisori; matrici RER di mobilità 2011/2012/2013/2014 provvisori..

MOBILITÀ ATTIVA/PASSIVA Elaborazione: Aziendale Fonte: Sistema informativo regionale (Flusso ASA RER; flusso SDO RER); per l attività psichiatrica privata: fatturato regionale e aziendale 2011 2012 2013-2014; tabelle regionali fatturato termale 2011 2012 2013-2014 provvisori; matrici RER di mobilità 2011/2012/2013/2014 provvisori. L indicatore in esame misura il grado di attrazione delle strutture, relativamente alle prestazioni sanitarie di ricovero, specialistica ambulatoriale, farmaceutica territoriale, somministrazione diretta farmaci, termali, di medicina generale e trasporto in ambulanza ed elisoccorso erogate da tutte le Strutture pubbliche (Azienda USL, AOSP e IOR) - e private accreditate presenti sul territorio aziendale. Nella tabella che segue sono riportati i valori della produzione delle strutture metropolitane diverse dall Azienda USL a favore dei cittadini residenti nell ambito territoriale dell Azienda USL di Bologna, desunti dal sistema informativo regionale. Tali valori sono da considerare a rettifica del dato di mobilità attiva e passiva. Tabella 2.33. Produzione delle strutture metropolitane diverse dall Azienda USL per residenti territorio Azienda USL di Bologna (in migliaia di euro). 2011 2012 2013 2014 AOU Bologna 266.684 266.419 260.543 265.251 I.O.R. 26.085 25.960 25.226 25.226 Strutt. Priv. Acc.te 86.328 86.088 85.309 85.371 Totale 379.097 378.467 371.078 375.848 Gli indicatori che misurano il grado di attrazione sono stati quindi determinati in tal modo: per la mobilità attiva è stato aggiunto al dato aziendale quello della produzione dello I.O.R., dell AOSP di Bologna e delle Strutture private accreditate provinciali, per prestazioni erogate a cittadini non residenti sul territorio aziendale. Riguardo ai valori di mobilità extraregionale dello I.O.R. ed AOSP si fa riferimento all anno 2013, non essendo Gli indicatori che misurano il grado di attrazione sono stati quindi determinati in tal modo: disponibili i dati dell anno 2014. per la mobilità attiva è stato aggiunto al dato aziendale quello della produzione dello I.O.R., dell AOSP di Bologna e delle Strutture private accreditate provinciali, per prestazioni erogate a per la mobilità cittadini non passiva residenti si sul è considerato territorio aziendale. il valore Riguardo economico ai valori di mobilità della produzione extraregionale a dello favore di utenti I.O.R. residenti ed AOSP nell ambito si fa riferimento territoriale all anno 2013, dell Azienda, non essendo erogata disponibili dalle i dati dell anno strutture 2014. pubbliche regionali per ed la extra mobilità regionali, passiva si rettificato è considerato dalla il valore mobilità economico AOSP, della IOR produzione e strutture a favore private di utenti accreditate provinciali. regionali, rettificato Riguardo dalla ai mobilità valori AOSP, di mobilità IOR e strutture extraregionale private accreditate si fa riferimento provinciali. Riguardo all anno residenti nell ambito territoriale dell Azienda, erogata dalle strutture pubbliche regionali ed extra 2013, non ai valori essendo di mobilità disponibili extraregionale i dati si dell anno fa riferimento 2014. all anno 2013, non essendo disponibili i dati dell anno 2014. Grafico 2.101 Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) 240.000 230.000 232.679 230.260 229.941 Grafico 2.101 Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) 229.326 220.000 210.000 200.000 2011 2012 2013 2014 102 Il valore della mobilità attiva delle aziende sanitarie pubbliche metropolitane risulta in costante decremento negli anni, anche se negli ultimi due anni in misura più contenuta. Grafico 2.102. Valore della produzione delle Strutture pubbliche metropolitane per assistiti residenti al di fuori dell ambito aziendale ripartito tra i diversi Soggetti erogatori (in migliaia di euro).

Il valore della mobilità attiva delle aziende sanitarie pubbliche metropolitane risulta in costante decremento negli anni, anche se negli ultimi due anni in misura più contenuta. 2 Grafico 2.102. Valore della produzione delle Strutture pubbliche metropolitane per assistiti residenti al di fuori dell ambito aziendale ripartito tra i diversi Soggetti erogatori (in migliaia di euro). 250.000 250.000 200.000 200.000 24,75% 24,58% 25,24% 24,75% 24,58% 25,24% 25,64% 25,64% 150.000 150.000 100.000 100.000 52,20% 52,07% 52,69% 52,20% 52,07% 52,69% 53,30% 53,30% 50.000 50.000 23,05% 23,35% 22,07% 21,06% 23,05% 23,35% 22,07% 21,06% - - 2011 2012 2013 2014 2011 2012 2013 2014 Totale 232.679 230.260 229.978 229.326 Totale 232.679 230.260 229.978 229.326 IOR 57.590 56.604 58.048 58.794 IOR 57.590 56.604 58.048 58.794 AOSP Bologna 121.467 119.891 121.185 122.225 AOSP Bologna 121.467 119.891 121.185 122.225 Ausl Bologna 53.622 53.765 50.745 48.307 Ausl Bologna 53.622 53.765 50.745 48.307 La mobilità La mobilità attiva attiva del del territorio metropolitano è è determinata in maggior in maggior percentuale percentuale del suo valore del suo (circa il La 53%) mobilità dall Azienda attiva del Ospedaliera territorio metropolitano di Bologna, seguita è determinata da IOR e in Azienda maggior USL percentuale di Bologna, del che suo valore valore (circa il 53%) dall Azienda di Bologna, seguita da IOR e Azienda USL di hanno contribuito (circa il 53%) per dall Azienda un valore rispettivamente Ospedaliera di intorno Bologna, al 24% seguita e 23% da per IOR anni e Azienda 2011 e 2012, USL di mentre Bologna, che Bologna, dal che 2013 hanno si rileva contribuito un lieve per incremento un per valore un rispettivamente valore del valore rispettivamente relativo intorno allo al IOR 24% intorno (25,64%) e 23% al per 24% e anni un calo e 2011 23% di e quello 2012, per mentre anni 2011 e dell AUSL 2012, dal mentre (22% 2013 nel si dal 2013 rileva 2013 e 21% un si lieve rileva nel 2014). incremento un lieve incremento del valore relativo del valore allo IOR relativo (25,64%) allo e IOR un calo (25,64%) di quello e un calo di quello dell AUSL dell AUSL (22% nel 2013 (22% e 21% nel nel 2013 2014). e 21% nel 2014). Grafico 2.103. Valore della mobilità attiva della Grafico 2.103. Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie territorio private del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di aziende Grafico sanitarie 2.103. private Valore della mobilità territorio attiva della metropolitano aziende di Bologna. sanitarie (in migliaia private di euro). del metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro). euro). 79.861 80.000 79.861 80.000 69.663 70.529 70.000 69.663 70.529 70.000 63.124 63.124 60.000 60.000 50.000 50.000 40.000 40.000 30.000 30.000 20.000 20.000 2011 2012 2013 2014 2011 2012 2013 2014 PROFILO AZIENDALE 106 106 103

Viceversa il settore privato presenta valori di mobilità attiva in costante e progressivo incremento, accentuato negli anni 2012 rispetto al 2011 ( +10%) e 2014 rispetto al 2013 (+13%). Viceversa il settore privato presenta valori di mobilità attiva in costante e progressivo incremento, accentuato negli anni 2012 rispetto al 2011 ( +10%) Grafico 2.104. e 2014 Valore rispetto della mobilità al 2013 passiva (+13%). dei residenti del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) Grafico 2.104. Valore della mobilità passiva dei residenti del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) 100.000 80.000 60.000 80.670 78.591 80.640 80.629 41% 43% 46% 46% 40.000 20.000 59% 57% 54% 54% 2011 2012 2013 2014 extraregionale 33.238 34.110 36.848 36.848 intraregionale 47.432 44.481 43.792 43.781 Il valore della mobilità passiva dei residenti verso strutture pubbliche e private al di fuori del Il valore della mobilità passiva dei residenti verso strutture pubbliche e private al di fuori del territorio territorio aziendale aziendale presenta presenta un andamento un andamento sostanzialmente sostanzialmente costante costante negli anni negli considerati, anni considerati, eccetto l anno eccetto 2012 l anno che evidenzia 2012 che un evidenzia calo più consistente. un calo più consistente. Dal 2012 il valore della mobilità passiva intraregionale risulta in diminuzione, in presenza di un Dal 2012 il valore della mobilità passiva intraregionale risulta in diminuzione, in presenza di un notevole incremento di quello della mobilità passiva extraregionale. Il valore della mobilità passiva notevole incremento di quello della mobilità passiva extraregionale. Il valore della mobilità extraregionale nel 2014 è qui lo stesso di quello del 2013, trattandosi dei medesimi dati, in mancanza della passiva disponibilità extraregionale dei flussi nel regionali 2014 relativi è qui all anno lo stesso 2014. di quello del 2013, trattandosi dei medesimi dati, in mancanza della disponibilità dei flussi regionali relativi all anno 2014. Grafico 2.105. Saldi mobilità attiva / passiva (in Grafico 2.105. Saldi mobilità attiva / passiva (in migliaia migliaia di di euro) euro) 200.000 81% 79% 79% 76% 150.000 100.000 50.000 19% 21% 21% 24% 0 2011 2012 2013 2014 Saldo mobilità pubblica 174.327 173.936 173.178 172.872 Saldo mobilità privato 40.806 47.396 46.551 55.686 Saldo Mobilità totale 215.133 221.332 219.829 228.558 107 Il saldo di mobilità delle aziende sanitarie del territorio metropolitano di Bologna, ancorchè 104provvisorio e passibile di variazioni per gli ultimi due anni, pur mantenendosi positivo nel corso degli anni, presenta un andamento discontinuo: infatti nell anno 2012 era in miglioramento rispetto all anno precedente, nel 2013 evidenziava un calo complessivo di 1,5 milioni di, nel 2014 fa registrare un notevole incremento di oltre 9 milioni di, dovuto principalmente al saldo del settore privato (+20%)

Il saldo di mobilità delle aziende sanitarie del territorio metropolitano di Bologna, ancorchè provvisorio e passibile di variazioni per gli ultimi due anni, pur mantenendosi positivo nel corso degli anni, presenta un andamento discontinuo: infatti nell anno 2012 era in miglioramento rispetto all anno precedente, nel 2013 evidenziava un calo complessivo di 1,5 milioni di, nel 2014 fa registrare un notevole incremento di oltre 9 milioni di, dovuto principalmente al saldo del settore privato (+20%) 2.2.2. SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA Gli indicatori selezionati per l analisi della sostenibilità finanziaria rappresentano la dinamica dei flussi finanziari intervenuti nel periodo considerato e la durata media di esposizione verso i fornitori. RENDICONTO FINANZIARIO In particolare la dinamica finanziaria dell azienda è espressa dal Rendiconto finanziario che evidenzia come l Azienda ha ottenuto ed impiegato le risorse disponibili. A partire dall esercizio 2012 è predisposto secondo lo schema previsto dal D.lgs 118/2011, pertanto l analisi riguarda l ultimo triennio. I flussi finanziari presentati nel Rendiconto finanziario derivano dalla gestione reddituale, dall attività di investimento e dall attività di finanziamento. 2 Tabella 2.34. il flusso di cassa complessivo, anni 2012-2014 - valori in migliaia di euro 2012 2012 2013 2013 2014 2014 OPERAZIONI OPERAZIONI DELLA DELLA GESTIONE GESTIONE REDDITUALE REDDITUALE 52.515 52.515 94.751-94.751 71.293-71.293 ATTIVITA' DI INVESTIMENTO ATTIVITA DI INVESTIMENTO 40.403-40.403 53.751-53.751 19.648-19.648 ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO 12.109 148.453 90.887 ATTIVITA DI FINANZIAMENTO -12.109 148.453 90.887 FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO 2012 2013 42014 50 53 FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO 4-50 53 OPERAZIONI DELLA GESTIONE REDDITUALE 52.515 94.751 71.293 ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 40.403 53.751 19.648 ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO 12.109 148.453 90.887 FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO 4 50 53 Grafico 2.106. Rendiconto finanziario Grafico 2.106. Rendiconto finanziario 200.000.000 Grafico 2.106. Rendiconto finanziario 200.000.000 150.000.000 100.000.000 50.000.000 (50.000.000) (100.000.000) (150.000.000) 150.000.000 100.000.000 50.000.000 (50.000.000) (100.000.000) (150.000.000) 2012 2012 2013 20142013 2014 TOTALE OPERAZIONI GENERATO DALLA GESTIONE REDDITUALE ATTIVITA' DI INVESTIMENTO TOTALE OPERAZIONI GENERATO DALLA GESTIONE REDDITUALE ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO ATTIVITA' DI INVESTIMENTO FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO I flussi finanziari della gestione reddituale comprendono FLUSSO DI CASSA generalmente COMPLESSIVO i flussi che derivano dall acquisizione di beni e dalla fornitura di servizi e gli altri flussi non ricompresi nell attività di PROFILO AZIENDALE investimento e di I finanziamento. flussi finanziari della gestione reddituale comprendono generalmente i flussi che derivano La gestione reddituale 105 dall acquisizione nel 2014 presenta di beni un valore e dalla negativo fornitura e riflette la di rilevante servizi riduzione e gli altri dei debiti flussi non ricompresi nell attività di (circa 85 ml di euro escludendo i debiti verso fornitori di beni durevoli, c/c bancari ed istituto tesoriere), in continuità investimento con l esercizio e di finanziamento. 2013 e nel rispetto del Decreto Legge n. 35/2013, convertito con modificazioni La dalla gestione legge 6 reddituale giugno 2013 nel n. 2014 64, avente presenta ad oggetto un valore Disposizioni negativo urgenti e riflette per il la rilevante riduzione dei debiti pagamento dei debiti (circa scaduti 85 ml della di pubblica euro escludendo amministrazione, i debiti per il riequilibrio verso fornitori finanziario di degli beni enti durevoli, c/c bancari ed istituto territoriali, nonche' in materia di versamento di tributi degli enti locali. tesoriere), in continuità con l esercizio 2013 e nel rispetto del Decreto Legge n. 35/2013, convertito Le attività di investimento riflettono la realizzazione del Piano Investimenti nel rispetto delle priorità programmate. con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013 n. 64, avente ad oggetto Disposizioni urgenti per il

I flussi finanziari della gestione reddituale comprendono generalmente i flussi che derivano dall acquisizione di beni e dalla fornitura di servizi e gli altri flussi non ricompresi nell attività di investimento e di finanziamento. La gestione reddituale nel 2014 presenta un valore negativo e riflette la rilevante riduzione dei debiti (circa 85 ml di euro escludendo i debiti verso fornitori di beni durevoli, c/c bancari ed istituto tesoriere), in continuità con l esercizio 2013 e nel rispetto del Decreto Legge n. 35/2013, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013 n. 64, avente ad oggetto Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonche in materia di versamento di tributi degli enti locali. Le attività di investimento riflettono la realizzazione del Piano Investimenti nel rispetto delle priorità programmate. Le attività di finanziamento presentano un valore positivo sul quale ha inciso principalmente: la variazione dei finanziamenti per investimenti (complessivamente oltre 22 ml di euro), che riflette la modalità di contabilizzazione introdotta dal D.lgs. 118/2011 per i contributi in conto capitale, in base al provvedimento di assegnazione, e che comprende altresì i finanziamenti per investimenti da rettifica contributi in conto esercizio (6,2 ml di euro); gli altri aumenti al patrimonio netto principalmente riconducibili ai contributi per ripiano perdite ricevuti dalla Regione pari ad oltre 46 ml di euro; un leggero aumento dell affidamento di tesoreria a fine anno come evidenzia il grafico di la contrazione di un nuovo mutuo ventennale (20 ml di euro); seguito riportato. un leggero aumento dell affidamento di tesoreria a fine anno come evidenzia il grafico Grafico di seguito 2.107. Debiti riportato. per anticipazioni di tesoreria Grafico 2.107. Debiti per anticipazioni di tesoreria 100.000.000 80.000.000 60.000.000 40.000.000 20.000.000 2011 2012 2013 2014 DEBITI Debiti MEDI medi PER per FORNITURE forniture in IN conto CONTO esercizio/ ESERCIZIO/ (costi(costi per beni PER e servizi/360) BENI E SERVIZI/360) (Fonte: (Fonte: Bilancio Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale) aziendale) Il trend evidenzia una progressiva riduzione dei tempi di pagamento, ridotti nel 2014 di 55 giorni Il trend evidenzia una progressiva riduzione dei tempi di pagamento, ridotti nel 2014 di 55 rispetto all esercizio precedente (escludendo i debiti verso il personale e la mobilità), ciò è stato giorni rispetto all esercizio precedente (escludendo i debiti verso il personale e la mobilità), ciò possibile anche in considerazione delle erogazioni di cassa straordinarie oltre che dal costante ricorso è stato all anticipazione possibile anche di Tesoreria. in considerazione delle erogazioni di cassa straordinarie oltre che dal costante ricorso all anticipazione di Tesoreria. Tabella 2.35. Tempi medi di pagamento anni 2011 2014 (con esclusione costi per mobilità e costi del personale) 2011 2012 2013 2014 durata media dell'esposizione 300 287 247 193 106 Tabella 2.36. Tempi medi di pagamento anni 2011 2014 (con ulteriore esclusione dei costi relativi all assistenza farmaceutica e alle convenzioni nazionali) 2011 2012 2013 2014 durata media dell'esposizione 414 392 329 251

Tabella 2.35. Tempi medi di pagamento anni 2011-2014 (con esclusione costi per mobilità e costi del personale) 2 2011 2012 2013 2014 durata media dell esposizione 300 287 247 193 Tabella 2.36. Tempi medi di pagamento anni 2011-2014 (con ulteriore esclusione dei costi relativi all assistenza farmaceutica e alle convenzioni nazionali) 2011 2012 2013 2014 durata media dell esposizione 414 392 329 251 2.2.3. SOSTENIBILITÀ PATRIMONIALE Di seguito l analisi dello Stato Patrimoniale dell Azienda riclassificato in chiave finanziaria e della struttura degli investimenti, evidenziando i tassi di rinnovamento ed il grado di obsolescenza delle immobilizzazioni. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLO STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO IN CHIAVE FINANZIARIA (Fonte: riclassificato regionale Elaborazione regionale) Gli indicatori evidenziano come le attività siano caratterizzate da una sostanziale prevalenza delle immobilizzazioni, legate alla realizzazione del Piano Investimenti, e le passività da una prevalenza dei finanziamenti a breve. Tabella 2.37. Stato patrimoniale, composizione percentuale; anno 2014 ATTIVITA PASSIVITA 2014 LIQUIDITA IMMEDIATE E DIFFERITE 31% SCORTE 2% IMMOBILIZZAZIONI 67% TOTALE ATTIVO 100,0% FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE 62% FINANZIAMENTI A MEDIO LUNGO TERMINE 9% PATRIMONIO NETTO 29% TOTALE PASSIVO 100,0% PROFILO AZIENDALE 107

Grafico 2.108. Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale riclassificato in chiave finanziaria composizione percentuale anni 2011-2014 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 9% 9% 9% 8% 23% 8% 29% 68% 68% 69% 67% 9% 83% 83% 2% 30% 2% 30% 2% 29% 69% 2% 31% 62% ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' 2011 2012 2013 2014 Il confronto tra i vari anni in esame evidenzia come tra le passività sia aumentata l incidenza del Patrimonio Netto e diminuita quella dei finanziamenti a breve con un miglioramento nella struttura patrimoniale dell Azienda. In particolare, il Patrimonio netto, nell esercizio 2014, aumenta complessivamente di oltre 56 ml di euro, in conseguenza della chiusura di perdite pregresse e delle variazioni subite dai finanziamenti per investimenti. GRADO DI COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI ATTRAVERSO FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI (Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale) Tabella 2.38. Grado di copertura immobilizzazioni attraverso finanziamenti per investimenti e donazioni vincolate ad investimenti (valori assoluti, migliaia di euro) 2011 2012 2013 2014 FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI 272.585 287.169 277.639 289.294 Donazioni vincolate ad investimenti 7.916 5.236 8.757 7.679 TOTALE CONTRIBUTI CONTO CAPITALE E DONAZIONI VINCOLATE AD INVESTIMENTO 280.501 292.405 286.396 296.974 Immobilizzazioni materiali nette 745.287 713.871 699.841 673.006 Immobilizzazioni immateriali nette 17.955 17.176 15.742 15.370 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI NETTE 763.243 731.047 715.583 688.376 I finanziamenti per investimenti sono comprensivi dei finanziamenti da rettifica contributi in conto esercizio per destinazione ad investimenti secondo quanto previsto dal D. Lgs. 118/2011 per un importo pari a 3,2 ml di euro. 108

80% Tabella 2.39. Grado di copertura immobilizzazioni attraverso finanziamenti per investimenti (valori percentuali) 2 2011 2012 2013 2014 Grado di copertura immobilizzazioni materiali nette attraverso contributi in c/capitale e donazioni vincolate ad investimenti 37,64% 40,96% 40,92% 44,13% Grado di copertura immobilizzazioni nette (materiali e non) attraverso contributi in c/capitale e donazioni vincolate ad investimenti 36,75% 40,00% 40,02% 43,14% L indicatore in esame misura l incidenza sul conto economico del costo degli investimenti in termini di ammortamenti non sterilizzati cioè il cui effetto non è neutralizzato dalla presenza di un finanziamento. Qualora fosse pari a 1, l Azienda sarebbe in condizioni di totale copertura degli investimenti con nessuna incidenza di costi sul conto economico. I dati dell Azienda Usl di Bologna rilevano che i finanziamenti per investimenti e le donazioni vincolate ad investimenti coprono meno del 45% del totale degli investimenti, gli ammortamenti pertanto rimangono a carico dell Azienda per la restante parte. RAPPRESENTAZIONE DEI NUOVI INVESTIMENTI EFFETTUATI NELL ESERCIZIO NEL LORO AMMONTARE COMPLESSIVO E PER SINGOLA TIPOLOGIA (Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale) Per il 2014 il valore assoluto degli investimenti realizzati è ulteriormente in riduzione rispetto agli anni precedenti, come evidenzia il seguente grafico. Grafico 2.109. Totale Investimenti (valori assoluti, migliaia di euro) 80.000 70.000 60.000 72.2722 64.026 59.041 50.000 40.000 41..254 30.000 20.000 10.000 2011 2012 2013 2014 Totalee Investimentii La composizione delle immobilizzazioni evidenzia una prevalenza di quelle materiali, in aumento La nel composizione 2014 l incidenza delle delle immob immobilizzazioni evidenzia in corso, una prevalenza come mostra di quelle il grafico materiali, seguente. in aumento nel Tali dati 2014 rispecchiano l incidenza la realizzazione delle immobilizzazioni del Piano Investimenti. in corso, come mostra il grafico seguente. Tali dati rispecchiano la realizzazione del Piano Investimenti. PROFILO AZIENDALE Grafico 2.110. 2 Tipologiaa di immobilizzazioni anni 2011 2014 109 120% 100%

La composizione delle immobilizzazioni evidenzia una prevalenza di quelle materiali, in aumento nel 2014 l incidenza delle immobilizzazioni in corso, come mostra il grafico seguente. Tali dati rispecchiano la realizzazione del Piano Investimenti. Grafico 2.110. Tipologia di immobilizzazioni anni 2011-2014 Grafico 2.110. 2 Tipologiaa di immobilizzazioni anni 2011 2014 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Imm.ni in corso Imm. ni materiali Imm.ni immateriali 2011 41% 51% 8% 2012 42% 47% 11% 2013 35,08% 3 58,26% 5 6,67% 2014 47,19% 42,45% 10,36% Le immobilizzazioni materiali nel periodo 2011-2014 sono rappresentate dal grafico seguente. Le immobilizzazioni materiali nel periodo 2011 2014 sono rappresentate dal grafico seguente. Grafico 2.111. Tipologia di immobilizzazioni materiali anni 2011-2014 Grafico 2.111. Tipologia di immobilizzazioni materiali anni 2011 2014 113 I principali investimenti realizzati nel 2014 e relativi agli immobili hanno riguardato lavori di I princip completamento pali investimenti relativi realizza all Ospedale ati nel 2014 Bellaria, e relativi realizzazione agli immobil di nuove i hanno sedi rigu per uardato l unificazione/integrazione amento relativi dei servizi all Ospedale di Supporto Be Amministrativo ellaria, la realizzazion dell Area Metropolitana, ne di nuove l Ospedale sedi per lavori di completa l unificaz Maggiore, zione/integra manutenzioni azione dei straordinarie. servizi di Inoltre, Supporto nel corso Amministrativ del 2014 si vo è realizzata dell Areaa anche Metropoli la permuta ale di Maggiore, un fabbricato manutenzio con il oni Comune straordina s. arie. Giorgio Inoltre, di Piano nel corso per un del importo 2014 si di è 1,6 realizzata ml di euro. anche la tana, l Ospeda permuta di un fabbricato con il Comune di s. Giorgio di Piano per un importo di 1,6 ml di euro. L Azienda ha in corso investimenti per lavori che contribuiranno al miglioramentm to qualitativo del patrimonio aziendalee sia sotto il profilo della sicurezza, sia relativamente all offerta dei servizi erogati. 110 Inoltre sono in fase di realizzazione e/o di progettazione interventi finalizzati al recupero di edifici storici ed al ripristino strutturale per danni derivanti dal sisma 2012. Grado di rinnovo del patrimonio aziendale

L Azienda ha in corso investimenti per lavori che contribuiranno al miglioramento qualitativo del patrimonio aziendale sia sotto il profilo della sicurezza, sia relativamente all offerta dei servizi erogati. Inoltre sono in fase di realizzazione e/o di progettazione interventi finalizzati al recupero di edifici storici ed al ripristino strutturale per danni derivanti dal sisma 2012. GRADO DI RINNOVO DEL PATRIMONIO AZIENDALE (Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale) L indicatore mette a raffronto i nuovi investimenti dell esercizio sul totale degli investimenti complessivi. Il risultato può interpretarsi come il grado di rinnovo del patrimonio aziendale e della propensione aziendale ai nuovi investimenti. 2 Tabella 2.40. Grado di rinnovo del patrimonio aziendale anni 2011-2014 (valori espressi in migliaia di euro). Nuovi investimenti in immobilizz. materiali e immateriali 2011 2012 2013 2014 72.272 68.655 59.041 41.254 Totale investimenti lordi realizzati 1.109.606 1.131.829 1.147.772 1.147245 Nuovi investimenti in immobilizz. materiali e immateriali/totale investimenti lordi 7% 6% 5% 4% Dall analisi del presente indicatore emerge come la propensione agli investimenti sia maggiore negli anni in cui gli investimenti raggiungono i livelli maggiori. Negli ultimi quattro anni, il trend è in progressiva diminuzione, tale risultato riflette altresì la scarsità di risorse finanziarie a disposizione per gli investimenti e d altra parte il vincolo per le Aziende di predisporre un Piano investimenti che abbia adeguata copertura con risorse certe e dedicate. GRADO DI OBSOLESCENZA (Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale) I nuovi investimenti sono correlati alla necessità di superare l obsolescenza delle tecnologie, che, soprattutto in campo sanitario trovano continui sviluppi e innovazioni tecnologiche, compatibilmente con la necessità di garantire la sostenibilità economica e finanziaria del sistema. Tabella 2.41. Grado di obsolescenza anni 2011-2014 (valori espressi in migliaia di euro) 2011 2012 2013 2014 Valore residuo beni durevoli 763.243 731.047 715.583 688.376 Totale investimenti lordi 1.109.606 1.131.829 1.147.772 1.147.545 Valore residuo beni durevoli/totale investimenti lordi 69% 65% 62% 60% PROFILO AZIENDALE 111

2.3. IMPATTO SUL CONTESTO TERRITORIALE 2.3.1. IMPATTO ECONOMICO La nostra Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti in ambito regionale sia in relazione al numero di soggetti direttamente o indirettamente occupati, sia in ragione dei rapporti di fornitura che producono effetti economici ed occupazionali sul complessivo tessuto economico. IMPATTO ECONOMICO DEL PERSONALE Il numero di dipendenti dell Azienda USL di Bologna è pari a 8.088, di cui 214 disabili e in categorie protette. Il dettaglio è illustrato nelle tabelle della sezione 4. Se ai dipendenti si aggiungono le persone con contratti atipici (115), i MMG (584) e PLS (122), i medici specialisti ambulatoriali, di continuità assistenziale e del territorio (364) il numero sale a 9.273 persone, in riduzione rispetto al 2013 ( - 46 persone). Gli emolumenti complessivi per l anno 2014 ammontano a quasi 508 milioni di, in continua riduzione negli ultimi 3 anni. Tabella 2.42. Volume degli emolumenti erogati per il personale dipendente e convenzionato dell Azienda USL di Bologna anni 2006-2014. ANNO Dipendenti Contratto atipico MMG e PLS Specialistica ambulatoriale + medicina dei servizi Med. Emerg. Terr. Conv. e continuità assistenziale Medicina dei servizi territoriali TOTALE 2006 380.749.625 10.696.209 71.322.000 11.690.000 5.235.000 1.060.000 480.752.834 2007 378.316.882 10.538.000 76.487.943 11.600.288 5.599.217 1.080.000 483.622.330 2008 396.621.538 9.079.000 78.950.394 12.109.737 6.098.309 1.015.214 503.874.192 2009 401.997.680 7.445.000 85.241.678 12.551.174 6.897.373 995.327 515.128.232 2010 2011 407.310.000 7.109.682 89.855.947 12.868.429 7.200.984 1.258.376 525.603.418 408.214.306 7.215.417 89.385.440 12.662.849 7.047.835 1.225.340 525.751.186 2012 403.551.333 2.615.994 91.401.193 12.524.056 7.346.971 1.153.900 518.593.447 2013 397.098.517 2.826.212 89.350.797 13.250.640 7.330.184 1.105.649 510.961.998 2014 395.449.044 3.197.015 88.778.436 11.842.785 7.488.297 1.096.548 507.852.125 112

2012 403.551.333 2.615.994 91.401.193 12.524.056 7.346.971 1.153.900 518.593.4 2013 397.098.517 2.826.212 89.350.797 13.250.640 7.330.184 1.105.649 510.961.9 2014 395.449.044 3.197.015 88.778.436 11.842.785 7.488.297 1.096.548 507.852.1 Acquisto di beni e servizi da fornitori dell ambito territoriale ACQUISTO I DI rapporti BENI E di SERVIZI fornitura DA come FORNITORI negli anni DELL AMBITO precedenti rimangono TERRITORIALE in prevalenza concentrati nell ambito del territorio dell Azienda (più del 70% delle ditte fornitrici ha sede legale nell area bolognese). I rapporti di fornitura come negli anni precedenti rimangono in prevalenza concentrati nell ambito del territorio dell Azienda (più del 70% delle ditte fornitrici ha sede legale nell area bolognese). Grafico 2.112. Percentuale dei costi per acquisto di beni e servizi da Aziende dell ambito territoriale, della regione ed extraregionali anno Grafico 2.112. Percentuale dei costi per acquisto di beni e servizi 2014. Fonte Azienda USL di Bologna. da Aziende dell ambito territoriale, della regione ed extraregionali anno 2014. Fonte Azienda USL di Bologna. 2 21,57% 8,29% ambito territoriale aziendale RER extrarer 70,14% 2.3.2. IMPATTO SOCIALE In osservanza alle indicazioni regionali, in tema di 2.3.2. Equità, IMPATTO l Azienda SOCIALE USL di Bologna già da anni ha attivato un Board Equità Aziendale, costituito da vari professionisti che a diverso titolo collaborano efficacemente alla Governance for Health Equity. E indubbio come la programmazione delle azioni da mettere in campo per l equità sia strettamente correlata a funzioni di In osservanza alle indicazioni regionali, in tema di Equità, l Azienda USL di Bologna già da anni ha attivato un Board Equità Aziendale, costituito da vari professionisti che a diverso titolo collaborano valutazione e monitoraggio. efficacemente alla Governance for Health Equity. E indubbio come la programmazione delle azion Nel 2014 l AUSL da mettere di Bologna in campo ha adottato per l equità il suo sia strettamente primo Piano Strategico correlata a Equità funzioni 2013-2015 di valutazione che e monitoraggio. descrive la strategia Nel 2014 che l AUSL l Azienda di Bologna intende ha perseguire adottato il in suo tema primo di equità, Piano Strategico sviluppando Equità in maniera 2013 2015 che descrive sistemica modalità la strategia di tutela che della l Azienda salute intende a favore perseguire di tutti gli individui tema presenti di equità, sul sviluppando territorio aziendale, evidenziando modalità come di tutela diversità della debba salute generare a favore plusvalore di tutti gli nella individui nostra cultura presenti organizza- sul territorio aziendale in maniera sistemica tiva e focalizzando evidenziando l attenzione come sui la fattori diversità generatori debba generare di diseguaglianze, plusvalore soprattutto nella nostra di matrice cultura organizzativa e organizzativa. focalizzando Il Piano fornisce l attenzione alcune sui indicazioni fattori generatori per contribuire di diseguaglianze, a promuovere soprattutto l inclusione di matrice organizzativa sulla base dell equità Il Piano fornisce di programmazione, alcune indicazioni accesso, per contribuire utilizzo dei a servizi, promuovere affrontando l inclusione le diseguaglianze, riscontrate programmazione, con rigore accesso, scientifico, utilizzo attraverso dei servizi, la messa affrontando in atto di le specifiche diseguaglianze, azioni. riscontrate con rigore sulla base dell equità d scientifico, attraverso la messa in atto di specifiche azioni. In particolare In lo particolare strumento lo dell Health strumento Equity dell Health Audit (HEA), Equity che Audit è entrato (HEA), a far che parte è entrato della programmazione programmazione annuale di budget annuale ed è di stato budget applicato ed è stato ad alcuni applicato PDTA ad attualmente alcuni PDTA in attualmente diverse in diverse fas a far parte della fasi di avanzamento: di avanzamento: 116 PDTA Mammella - in fase di monitoraggio delle azioni migliorative PDTA Diagnostica prenatale - in fase di definizione delle azioni migliorative PDTA Colon retto in fase di definizione delle diseguaglianze Attraverso questo strumento l Azienda ha potuto individuare quei gap evitabili tra differenti gruppi di persone o aree territoriali, programmare servizi e azioni e promuovere diverse opportunità distribuendo le risorse in relazione alle reali necessità e ai diversi bisogni. PROFILO AZIENDALE 113

2.3.3. IMPATTO CULTURALE UFFICIO PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO 2014 Il 2014, in continuità con l anno precedente, si è caratterizzato per una pluralità di iniziative sempre diversificate e miranti da una parte a valorizzare il patrimonio artistico dell Azienda, dall altra a consolidare l azione combinata e contemporanea di più soggetti nella stessa attività. Nel 2014 particolarmente significativi sono stati gli appuntamenti Delle Cure, delle Arti che hanno inteso mettere in sinergia l espressione artistica con la missione del Dipartimento di Salute Mentale nei confronti dei propri utenti. Altro momento importante del lavoro è stata la presentazione al pubblico della Guida dei Beni culturali delle Aziende Sanitarie Regione Emilia Romagna e del sito connesso che ha suggellato la conclusione del progetto regionale per la valorizzazione del patrimonio di interesse storico, artistico e culturale delle aziende sanitarie, di cui la nostra Azienda è stata capofila fin dal 2001, anno di inizio del progetto. Un percorso pluriennale che ha visto fortemente impegnato l Ufficio Patrimonio Storico Artistico. Un momento significativo di proiezione nei confronti della città e delle sue istituzioni è rappresentato dalla riconsegna di due quadri al Salone del Risorgimento sede del Tribunale di Bologna. MOSTRE D ARTE 12 Dicembre 2013 18 Marzo 2014 Sotto il segno di Alfonso Rubbiani La salvaguardia del passato e le origini delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna In occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Alfonso Rubbiani, in Santa Maria della Vita continua l esposizione analizzando l Art Nouveau a Bologna anche attraverso la proiezione di due documentari che illustrano i mutamenti urbanistici della fine del XIX secolo e la nascita e lo sviluppo della Società Cooperativa Aemilia Ars fondata dallo stesso Rubbiani nel 1898. I visitatori nell intero periodo sono stati 29.000 3 Febbraio Oratorio dei Battuti - Il Transito della Vergine Esposizione gigantografie di Paolo Righi Il Gruppo fu commissionato dalla Confraternita allo scultore Alfonso Lombardi (1497 ca. - 1537) nel 1519, per la somma di 500 lire, 11 soldi e 2 denari, come ricorda Vasari e come testimoniano le carte d archivio, fu terminato il 30 giugno del 1522 114

2 29 Marzo - 4 Maggio 2014 Il Corpo Aureo - La Via Crucis di Graziano Pompili La mostra dell artista Graziano Pompili, uno degli scultori più interessanti del panorama nazionale, è costruita sulla Via Crucis. Essa si compone di 14 formelle in terracotta rossa ed ingobbiata, che l artista ha realizzato nel 2003. Nell occasione di questa mostra la Via Crucis si completa idealmente con una quindicesima stazione, costituita da una scultura in marmo del 2006 raffigurante una deposizione. Presenti inoltre, sono svariati studi e variazioni che l artista ha realizzato su carta in anni successivi alla Via Crucis, particolarmente significativi sono anche un Paesaggio urbano (1989) in marmo bianco e un basalto nero del ciclo ORT (2004). Maggio a Santa Maria della Vita Delle Cure, Delle Arti,. Un ricco programma di eventi culturali e artistici fondato innanzitutto su quel nucleo consolidato negli anni di esperienze, attività e iniziative tra arte e salute promosse nello specifico dal Dipartimento di Salute Mentale e dall Ufficio Patrimonio Storico-Artisticodell Azienda USL di Bologna Gli eventi promossi, offrono uno sguardo diverso sul tema del valore del bello per il benessere e per la salute, secondo una concezione di salute e benessere che proprio qui a Bologna ha radici antichissime IL PROGRAMMA dal 16 Maggio al 6 Luglio Mostra Gli esclusi di Gino Covili Trentacinque opere tratte dall omonimo ciclo pittorico realizzato con tecnica mista (chine, acquerelli, disegni a matita, sanguigna e carboncino) tra il 1973 e il 1977 di internati che l artista ha avuto modo di osservare, presso il Centro Psichiatrico di Gaiato, frazione di Pavullo nel Frignano, e di comprendere più a fondo grazie agli incontri col noto psichiatra Franco Basaglia, proprio in quegli anni di profonda riforma della disciplina psichiatrica in Italia PROFILO AZIENDALE 115

20 Maggio - Presentazione dell opera Vergine con Bambino e San Giovanni Battista Autore ignoto, dipinto su tavola tardo quattrocentesca La tavola fa parte del nucleo di icone tardo e post bizantine della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dopo il restauro curato dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Bologna, si è proposta la restituzione al legittimo proprietario, ovvero alla Sanità bolognese. 21 Maggio - Presentazione del libro di Gabriele Cremonini L enigma Pizzardi, Pendragon editore Per oltre un secolo le vicende dei Pizzardi, da fattori a ricchissimi proprietari terrieri e nobili, sono strettamente intrecciate alla vita politica e sociale di Bologna, dall occupazione francese alla Restaurazione, dal Risorgimento all Unità d Italia, che vede un Pizzardi primo sindaco della città. 22 Maggio - Presentazione della guida/rivista Guida ai segreti di Bologna Modo e Squadro Edizioni Grafiche in collaborazione con Francesca Ghermandi Realizzata dagli utenti del Centro Diurno Rondine è il risultato di cinque mesi di laboratorio condotti dall illustratrice bolognese e incentrati sulla città Bologna. 23 Maggio - L Associazione Arte e Salute Onlus si racconta... La Compagnia di teatro di prosa Arte e Salute e Psicoradio, la Radio della Mente, raccontano i quindici anni dell Associazione Arte e Salute Onlus. 116

2 10 Giugno Conferenza stampa di presentazione Guida dei Beni culturali delle Aziende Sanitarie Regione Emilia Romagna Promossa dall Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e realizzata in collaborazione con le Aziende Sanitarie e Ospedaliere dell intera Regione, la Guida al Patrimonio dei Beni Culturali delle Aziende Sanitarie Regione Emilia-Romagna intende ribadire quanto già espresso in passato intorno al molteplice valore di un patrimonio unico, complesso e per molti aspetti paragonabile a quello genetico, poiché iscritto nella nostra storia: sociale, economica, politica, artistica, scientifica e assistenziale. Nella medesima occasione è stato presentato in anteprima SanitArte, il sito web ufficiale dedicato al Patrimonio dei Beni Culturali delle Aziende Sanitarie Regionali, realizzato sempre all interno del più ampio Progetto di Valorizzazione dei Beni Culturali delle Aziende Sanitarie Regionali. Presente per tutto il periodo della rassegna Delle Cure, delle Arti Risme - progetto in progress dedicato alla costituzione di un museo virtuale degli studi sulla mente e la salute mentale a Bologna e in Emilia-Romagna nell Ottocento e nel Novecento. Il lavoro si propone nel tempo di recuperare, ordinare e rendere fruibile la documentazione di un ampio periodo storico, relativa a diversi enti tra i quali: l ex Ospedale Psichiatrico Francesco Roncati, gli Archivi Comunali e della Provincia, i Centri di ricerca afferenti all Università di Bologna, ed i fondi appartenuti a studiosi che hanno contribuito alla realizzazione della riforma psichiatrica a Bologna. TRADIZIONE E LA STAGIONE CONCERTISTICA La musica e i canti gregoriani come strumento di elevazione spirituale con cinque appuntamenti nel Santuario di Santa Maria della Vita della Schola Gregoriana Benedetto XVI diretta da Dom Nicola M. Bellinazzo. PROFILO AZIENDALE 117

4 Gennaio 2014 Concerto di elevazione spirituale In Lumine tuo eseguito dalla Schola Gregoriana Benedetto XVI La luce come simbolo della verità rivelata o come stella che guida i Magi a Betlemme. Si ritrova nel canto il carattere luminoso delle feste del Natale e dell Epifania per l elevazione spirituale In Lumine Deo, sotto la direzione di Dom Nicola Bellinazzo 30 Marzo Elevazione spirituale in canto gregoriano Via Matris della Schola Gregoriana Benedetto XVI Il tempo di avvicinamento alla Pasqua, conosce una diffusissima forma di devozione popolare che è la Via Crucis: essa fa ripercorrere, attraverso alcune tappe o stazioni, l itinerario di Gesù verso la passione e la morte. La Schola gregoriana Benedetto XVI prende le mosse da questo lascito della pietà popolare per offrire, nell elevazione spirituale e musicale una selezione di brani del repertorio gregoriano. 11 Maggio Elevazione spirituale in musica César Franck (1822-1890) Coro Venezze Consort e Schola Gregoriana Benedetto XVI Die sieben worte Jesu am kreuz (Le sette parole di Gesù sulla Croce) 8 Giugno Elevazione spirituale in canto gregoriano e polifonia sacra Dominica Pentecostes Schola Gregoriana Benedetto XVI. Cappella Musicale di San Petronio Ensemble Vocale Color Temporis maestro di Cappella Michele Vannelli. 30 Novembre Celebrazione dei vespri della prima domenica d avvento con musica tratta dai Salmi brevi op. LVIII (1671) di Maurizio Cazzati, compositore mantovano del XVII secolo. 118

2 PRESEPE 13 Dicembre 2014-17 Gennaio 2015 Le statuette fanno parte di nucleo di settanta figure in terracotta realizzate da artisti bolognesi tra Settecento e Ottocento e acquisite dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che ne ha scongiurato lo smembramento e la dispersione.rivestite di una vivace e brillante policromia rappresentano le caratteristiche presenze popolari che animano il presepio: pastori, artigiani, contadini, massaie, angeli e zampognari, ma anche animali da cortile e bestie da soma e figure peculiari della tradizione bolognese, come il dormiglione. 30 Giugno Tribunale di Bologna Palazzo Legnani Pizzardi Quadri per una Esposizione Cerimonia di riconsegna delle opere Dante che parte per l esilio, di Andrea Besteghi e Cristoforo Colombo di Luigi Busi NUMERI DEL 2014 A fronte dell attività nell anno 2014: I visitatori complessivi nell anno 2014 del Santuario e del Compianto di Niccolò dell Arca sono stati 436.654 rispetto ai 190.945 dell anno precedente. I visitatori del Museo e all Oratorio al piano superiore - sono stati 115.712 rispetto ai 25.813 del 2013. I visitatori, registrati attraverso strumenti automatici, vengono riportati su tabelle ad intervalli di 30 minuti. L affluenza, così importante e costante di visitatori se da una parte si deve all impegno che Genus Bononiae e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna dispensano nel far conoscere il Complesso Monumentale e il Compianto, dall altra l aumento dei turisti in città, l essere all interno di un percorso di chiusura al traffico nei fine settimana, facilita l incremento dei visitatori. PROFILO AZIENDALE 119

2.3.4. IMPATTO SULL AMBIENTE GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI I sopralluoghi effettuati per la verifica dell andamento dei percorsi di miglioramento intrapresi e implementati nelle Sale Operatorie e nelle Terapie Intensive degli Ospedali dell Azienda USL di Bologna relativi alle buone pratiche nella segregazione dei rifiuti prodotti e l introduzione di alcune raccolte differenziate all interno dei blocchi operatori e delle terapie intensive e gli incontri Audit per il monitoraggio dei risultati ottenuti hanno determinato anche per l anno 2014 una riduzione della produzione dei rifiuti pericolosi. Questo andamento conferma il trend in diminuzione, in atto gia dal 2012, a conferma dell l efficacia dei percorsi di miglioramento intrapresi e declinati ai dipartimenti ospedalieri con specifici obiettivi aziendali annuali. La produzione aziendale di rifiuti sanitari pericolosi (a rischio biologico) C.E.R. 18.01.03* è passata dai 1.069.589 Kg. prodotti nell anno 2011 ai 1.002.029 Kg. prodotti nell anno 2012 e a 867.652,25 Kg. prodotti nell anno 2013. Nell anno 2014 i rifiuti sanitari pericolosi a rischio biologico sono stati Kg. 801.466,12 (dato onnicomprensivo di tutte le strutture aziendali compresi i rifiuti provenienti dalle strutture territoriali). Nel grafico sotto riportato viene mostrata la continua riduzione della produzione dei rifiuti sanitari pericolosi C.E.R. 18.01.03*. Grafico 2.113. Giorni di degenza e produzione di Grafico rifiuti 2.113. sanitari Giorni pericolosi di degenza C.E.R. 18.01.03* produzione anni Grafico 2.113. Giorni di degenza e produzione di di rifiuti sanitari pericolosi 2011 rifiuti C.E.R. 2014. Fonte: sanitari 18.01.03* azienda pericolosi C.E.R. anni USL di 18.01.03* 2011 Bologna - 2014. anni Fonte: azienda USL di Bologna 2011 2014. Fonte: azienda USL di Bologna 1200000 1200000 1000000 1000000 800000 800000 600000 600000 400000 400000 200000 200000 0 2011 2012 2013 2014 dgg 0 560968 2011 533918 2012 478715 2013 460185 2014 Kg dgg 1069589 560968 1002029 533918 867652,25 478715 801.466,12 460185 Kg 1069589 1002029 867652,25 801.466,12 Grafico 2.114. Rapporto produzione di rifiuti Grafico 2.114. Rapporto produzione di rifiuti sanitari pericolosi sanitari pericolosi C.E.R. 18.01.03* e giorni di C.E.R. 18.01.03* Grafico 2.114. e giorni Rapporto di degenza produzione e anni di rifiuti degenza e anni 2011 2014. Fonte: azienda USL 2011-2014. Fonte: sanitari pericolosi C.E.R. 18.01.03* e giorni di azienda di USL Bologna di Bologna degenza e anni 2011 2014. Fonte: azienda USL di Bologna 1,95 1,95 1,9 1,90 1,9 1,90 1,87 1,85 1,87 1,85 1,8 1,81 1,8 1,81 1,75 1,74 1,75 1,7 1,74 1,7 1,65 1,65 2011 2012 2013 2014 2011 2012 2013 2014 Kg/gdd Kg/gdd 120 Analizzando i grafici si osserva che la riduzione dei rifiuti prodotti si accompagna ad un riduzione delle Analizzando giornate i di grafici degenza si osserva, negli anni che 2013 la riduzione e 2014, dei ma rifiuti il calo prodotti di produzione si accompagna dei rifiuti ad non un è motivato riduzione sola delle dalla giornate minore di degenza attività,, in negli quanto anni 2013 risulta e diminuito 2014, ma il anche calo di il produzione rapporto Kg. dei di rifiuti rifiuti non prodotti è motivato C.E.R 18.01.03*/n sola dalla minore g.d.d. attività, Come evidente in quanto nel risulta grafico diminuito soprastante, anche Il il rapporto rapporto Kg Kg. prodotti/ggdd di rifiuti prodotti, infatti, C.E.R è passato 18.01.03*/n da 1,81 g.d.d. nel 2013 Come a 1,74 evidente nel 2014. nel grafico soprastante, Il rapporto Kg prodotti/ggdd, infatti, è L Azienda passato da si 1,81 è impegnata, nel 2013 a 1,74 inoltre, nel 2014. in collaborazione con intercent ER ad inserire nei capitolati d appalto L Azienda clausole si è impegnata, che privilegiano inoltre, gli in acquisti collaborazione verdi. con intercent ER ad inserire nei capitolati d appalto clausole che privilegiano gli acquisti verdi.

Analizzando i grafici si osserva che la riduzione dei rifiuti prodotti si accompagna ad un riduzione delle giornate di degenza, negli anni 2013 e 2014, ma il calo di produzione dei rifiuti non è motivato sola dalla minore attività, in quanto risulta diminuito anche il rapporto Kg. di rifiuti prodotti C.E.R 18.01.03*/n g.d.d. Come evidente nel grafico soprastante, Il rapporto Kg prodotti/ggdd, infatti, è passato da 1,81 nel 2013 a 1,74 nel 2014. L Azienda si è impegnata, inoltre, in collaborazione con intercent-er ad inserire nei capitolati d appalto clausole che privilegiano gli acquisti verdi. POLITICHE AZIENDALI PER L USO RAZIONALE DELL ENERGIA E DEL RISPETTO AMBIENTALE La progettazione di tutti gli interventi realizzati negli ultimi anni ha tenuto conto, oltre che del rispetto delle norme in materia di accreditamento sanitario e di sicurezza delle strutture, soprattutto di soluzioni impiantistiche e strutturali aventi per obiettivo principale il contenimento della spesa energetica. Nel corso del 2014 l impianto di Trigenerazione, a servizio dell Ospedale Bellaria di Bologna, realizzato mediante project financing, con il suo costante funzionamento ha consentito una riduzione dei costi della spesa energetica complessiva (energia elettrica, termica, frigorifera). Nell anno 2014 è stata affidata alla società GEMMO la gara di Concessione decennale per la progettazione esecutiva, costruzione e gestione di sistemi cogenerativi per gli ospedali di Bentivoglio, San Giovanni in Persiceto, Budrio e Loiano compreso il servizio energia; l inizio del servizio energia è stato attivato dal mese di marzo 2014, mentre le operazioni necessarie all avvio dei cogeneratori sono previste per Aprile 2015. Nell anno 2014 sono stati redatti gli Attestati di Certificazione Energetica (ACE) per alcune strutture territoriali. Nell Agosto 2014 l Agenzia delle Dogane ha riconosciuto anche alle strutture sanitarie l applicazione dell accisa industriale per il consumo del gas naturale utilizzato per la produzione di acqua calda per riscaldamento ed ACS. L Energy manager ha provveduto immediatamente a richiedere all Agenzia delle Dogane ed ai gestori del servizio energia con contratti attivi sulle strutture Aziendali l applicazione dell accisa agevolata ed il rimborso retroattivo, per due anni, dell accisa già corrisposta come previsto dal T.U.A.. Alla Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della regione ed in particolare al Servizio Strutture Sanitarie e Sociosanitarie vengono regolarmente fornite dall Energy manager le informazioni richieste, nel formato elaborato e condiviso nel tavolo regionale del gruppo energia, tutti i dati necessari al monitoraggio dei fabbisogni energetici delle strutture Aziendali. L Energy Manager, inoltre, partecipa attivamente ai lavori del gruppo regionale energia. Per l anno 2014 l energia elettrica, necessaria ai fabbisogni delle strutture sanitarie Aziendali, è stata acquistata quasi integralmente mediante convenzione Intercent-ER. Il Gas Metano, necessario per la produzione di fluidi termo vettori, per strutture in cui non è previsto il servizio energia affidato mediante appalto o affidato mediante convenzioni CONSIP, è acquistato, sul libero mercato, aderendo a convenzioni Intercent-ER.Tutti gli interventi, realizzati anche secondo le previsioni della Legge Regionale 156/08 e s.m.i in materia di Certificazione energetica, portano complessivamente ad una riduzione delle emissioni in atmosfera contribuendo al rispetto delle politiche energetiche Regionali. L Energy Manager Aziendale, invitato ai lavori, ha dato il suo contributo al PAES piano di azione per l energia sostenibile del Comune di Bologna. L Energy manager ha iniziato le procedure necessarie all ottenimento della Certificazione EGE (Esperto in Gestione dell Energia) previsto dal D.lgs. 115/2008 e Norma UNI 11339. L esame di qualificazione è previsto per Febbraio 2015. 2 PROFILO AZIENDALE 121

POLITICHE AZIENDALI DI PROMOZIONE DI UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE MOBILITYAMOCI Tali politiche si caratterizzano per la pluralità e organicità delle azioni e iniziative adottate per promuovere forme di mobilità sostenibili, negli spostamenti casa-lavoro e per servizio del personale.l obiettivo è quello di far crescere una maggiore attenzione alle conseguenze delle nostre scelte e comportamenti quotidiani e orientare i dipendenti (ovvero, dei cittadini) verso stili di mobilità compatibili con la salute e sostenibili per la collettività e l ambiente. I principali progetti realizzati finora sono: Lasciati trasportare: al lavoro in bus o treno L iniziativa, giunta alla nona edizione, ha l intento di incentivare l utilizzo del trasporto pubblico negli spostamenti casa lavoro e per servizio dei dipendenti dell azienda. Il numero di abbonamenti sottoscritti è ancora in aumento a conferma della validità dell iniziativa. Grafico2.115. Trend abbonamenti al TPL sottoscritti in convenzione 1600 1400 1200 1000 800 600 489 609 580 trend Tper 511 abbonamenti al TPL sottoscritti in convenzionee Trenitalia 641 646 606 Totale abbonamenti 805 668 731 907 846 817 997 933 Totale abbonati 1241 1160 11 11 1113 10488 1020 1027 954 911 1488 1490 1262 1278 1149 11581 400 200 120 130 159 176 180 200 206 214 226 212 0 2005* 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Promozione mobilità ciclabile: bici park protetto Ospedale Maggiore Promozione mobilità ciclabile: bici park protetto Ospedale Maggiore La zona oggetto dell intervento è ubicata all interno dell Ospedale La zona oggetto dell intervento è ubicata all interno dell Ospedale Maggiore in un punto abbastanza baricentrico rispetto ai vari Maggiore servizii sanitari in un e punto amministrativi abbastanza presenti. baricentrico In tale zona rispetto eraa già ai vari presente servizi e un parcheggio per bici che presentav sanitari va e le amministrativi seguentii criticità: presenti. In tale zona era già presente un parcheggio per bici che presentava le seguenti criticità: assenza di una recinzione assenza e protettiva di una da recinzione furti protettiva da furti utilizzo in maniera promiscua e disordinata da bici e motociclette; utilizzo in maniera promiscua e disordinata da bici e motociclette; Gli interventi, effettuati al fine di eliminare le suddette criticità sono stati: Gli interventi, effettuati al fine di eliminare le suddette criticità sono stati: suddivisione funzionale del parcheggio in due zone distinte; una per il parcheggio delle biciclette (mus suddivisione scolari e a pe funzionale edalata assist del tita) parcheggio e una per il in parchegg due zone gio delle distinte; moto; una per il parcheggio delle recin biciclette nzione della (muscolari zona riservata e a a pedalata alle biciclet assistita) tte con access e una so per mediante il parcheggio cancello delle apribile moto; solo ai dipendenti attraverso un lettore di badge RFID; recinzione della zona riservata alle biciclette con accesso mediante cancello apribile solo ai dipendenti attraverso un lettore di badge RFID. 122

3OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI

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3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI La sezione, in coerenza con la rendicontazione sugli Obiettivi dell esercizio relativi alla struttura e all organizzazione dei servizi 2014, è stata articolata nei seguenti paragrafi: Prevenzione e promozione di stili di vita salutari Integrazione, accessibilità e continuità delle cure territoriali Integrazione, accessibilità e continuità delle cure ospedaliere Sicurezza delle cure e gestione del rischio Appropriatezza, qualità delle cure e dignità della persona Innovazione e investimenti 3.1. PREVENZIONE E PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI Nel 2014 è stato attivato il Programma aziendale di Promozione della Salute che ha iniziato a definire le linee da seguire per il coordinamento aziendale ed extra aziendale di interventi di promozione della salute. Gli obiettivi 2014 e le relative attività, pur continuando a far riferimento agli obiettivi prioritari del Piano regionale della Prevenzione 2010-2013 sono stati ridefiniti alla luce della realizzazione del profilo di salute. Di seguito si elencano le principali aree di lavoro. In collaborazione con il comune di Bologna è stato implementato un repertorio metropolitano delle iniziative di promozione della salute curate da strutture sanitarie, istituzioni amministrative, istituzioni scolastiche e dal terzo settore. In tutti i territori che vedono attiva una Casa della Salute sono state realizzate iniziative per favorire sani stili di vita (MuoviBo, Parchi in Movimento, Km in resa salute, Gruppi di cammino, Pedibus, SAMBA - intervento strutturato in ambito scolastico su sane abitudini alimentari e sani stili di vita coinvolgente il nucleo familiare). E stato reso disponibile a tutti gli operatori delle Case della Salute un indice di fragilità sociosanitaria per tutti i cittadini residenti maggiorenni aggiornato annualmente, utile per l orientamento di servizi calibrati sui diversi livelli di fragilità. In collaborazione con il CONI provinciale è stato costituito un gruppo di lavoro costituito da operatori dell Azienda e da rappresentanti delle più importanti associazioni sportive del territorio (ACSI, CSI, CIP, UISP) per la progettazione di interventi da realizzare in contesti sanitari e scolastici. Nel mese di novembre è stato realizzato un primo momento formativo nel territorio di San Giovanni in Persiceto per sperimentare un modello da diffondere e adottare negli altri territori aziendali. Sono stati condivisi alcuni progetti proposti da associazioni sportive locali per l attivazione di interventi innovativi, anche attraverso il finanziamento regionale previsto per l anno 2015. La UOSD Medicina dello Sport ha preso parte ai programmi di prescrizione dell attività fisica proseguendo regolarmente l attività di prescrizione dell Esercizio Fisico Adattato (EFA), in particolare per i pazienti trapiantati e cardiovascolari, mentre la prescrizione dell Attività fisica Adattata (AFA), effettuata nel 2013, riprenderà nel 2015 a fronte di specifici finanziamenti attesi. 3 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 125

Dalla metà di febbraio 2014 è stato attivato il tavolo di coordinamento di Area Vasta per la realizzazione di un progetto di comunità che nell Azienda USL di Bologna ha visto il coinvolgimento del territorio di un quartiere della città di Bologna (Quartiere Navile). In questo ambito sono state realizzate azioni rivolte alla popolazione generale e a sottogruppi di soggetti affetti da patologie cronico-degenerative per la sensibilizzazione e il sostegno dell attività fisica, con interventi modulati in funzione all età e alla presenza di comorbidità, e interventi a sostegno del cambiamento verso sane abitudini alimentari. Tutti gli interventi hanno tenuto conto delle disuguaglianze socioeconomiche, che in questi ultimi anni si sono acuite tra i vari strati della popolazione a causa della crisi economica e dell aumento del fenomeno di migrazione da paesi in via di sviluppo. E stato rivisto il catalogo aziendale Obiettivo Salute che contiene le proposte di interventi di educazione sanitaria e alla salute, secondo le linee metodologiche condivise a livello regionale e discusse nell ambito della collaborazione con i professionisti di Luoghi di Prevenzione di Reggio Emilia. Per la prima volta è stato coinvolto il terzo settore. PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO Dal 2009 è stato attivato il progetto Ascoltiamoci, con la finalità di attivare sinergie fra i servizi dell Azienda e le Associazioni degli Stranieri operanti nel territorio per avvicinare la popolazione straniera ai servizi erogati, evidenziando i bisogni specifici e ricercando maggior chiarezza nella comunicazione. A tale fine sono stati organizzati in questi anni vari corsi di formazione per operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) che nel quotidiano incontrano persone straniere. Il progetto ha attivato due ricerche: la prima basata su interviste rivolte agli addetti del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna (200) e agli stranieri che usufruiscono dei servizi del DSP (500), i cui risultati sono stati presentati in occasione dell evento Ambiente Lavoro a Bologna; la seconda ricerca, sulla Percezione del Rischio dei lavoratori stranieri in Edilizia, è condotta in collaborazione con lo PSAL (Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro) dell Azienda USL di Modena. L Azienda ha recepito la DGR 200/2013 in materia di esercizio della funzione di vigilanza e controllo. In collaborazione con la Sanità Pubblica regionale sono state attivate nel corso dell anno 2 iniziative di formazione ( La vigilanza nei DSP valutazione dei rischi, trasparenza, omogeneità e comunicazione e Vigilanza e controllo: dalle linee guida regionali alla pratica in Igiene e Sanità Pubblica ) a valenza regionale. Nell Area PSAL è proseguita l azione tesa ad assicurare l allineamento alle procedure regionali definite formalmente con l emanazione della circolare RER n 10: Indicazioni ai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende USL in tema di vigilanza nei luoghi di lavoro, indagini per infortuni sul lavoro e per malattie professionali. Quest ultima è stata oggetto di un percorso di formazione on work che ha coinvolto tutti gli operatori dell Area ed ha portato alla redazione della versione aggiornata della Procedura di Vigilanza e Controllo dell Area PSAL. Il piano di lavoro di Area PSAL per l anno 2014 è stato definito con criteri di priorità basati sulla gravità e sulla diffusione dei rischi, e sui progetti indicati dalla Regione, nelle more dell approvazione del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) e del relativo Piano regionale 2014-2018. Il piano ha previsto il controllo di almeno il 9% delle Posizioni Assicurative Territoriali (PAT) pari a 3.706 sulle 41.176 PAT totali attive sul territorio dell AUSL, comunicate dall INAIL. A dicembre 2014 risultano controllate 3.957 PAT, pari al 9,7% delle aziende presenti sul territorio. Circa l 80% dell attività di vigilanza effettuata è stata programmata e ha fatto riferimento ai progetti regionali previsti dal Piano Regionale della Prevenzione (PRP): agricoltura, edilizia, cancerogeni, patologie muscolo scheletriche, formazione. Sul totale dei controlli effettuati, sia su 126

programma sia su domanda, la percentuale maggiore ha interessato i comparti costruzioni, 70%, manifatturiero, 10%, commercio, 5%. Relativamente alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori delle Aziende sanitarie è proseguita l attività di verifica della congruità dei Documenti di valutazione del rischio in relazione ai cambiamenti organizzativi, in particolare alla riorganizzazione delle attività, previo parere preventivo del Servizio di Prevenzione e Protezione per gli aspetti di sicurezza del lavoro. Sono state riviste le modalità di coinvolgimento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza in alcune fasi della valutazione dei rischi e dei sopralluoghi nelle Unità Operative aziendali. La sorveglianza sanitaria è stata garantita secondo il protocollo sviluppato dal Gruppo di Lavoro Regionale, in maniera integrata con l AOU S. Orsola Malpighi. I principali interventi di promozione della salute attuati in questo contesto hanno riguardato l adesione al Progetto di counseling cardiologico per gli operatori sanitari, la promozione di una corretta dieta alimentare con la gestione della mensa aziendale, e uno studio sulla percezione che gli operatori hanno sull anzianità lavorativa e sulle prospettive di lavoro con il prolungamento della permanenza al lavoro. EMERGENZE INFETTIVE Sono state rispettate le indicazioni regionali relative al Piano di sorveglianza delle arbovirosi (Chikungunya, Dengue, Zika virus, West NileDisease) ed alle misure di controllo per il virus Ebola. Sono state inoltre implementate le attività di prima assistenza per l accoglienza delle persone migranti. VACCINAZIONI Per incrementare il livello di adesione delle persone con fattori di rischio alle vaccinazioni previste sono state sperimentate modalità operative integrate fra il Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) e il Dipartimento di Cure Primarie (DCP), mediante la condivisione di personale medico nell attività vaccinale in alcune sedi ambulatoriali predisponendo un progetto di riassetto complessivo dell attività vaccinale in corso di valutazione da parte dei Comitati di Distretto interessati. Negli ultimi due mesi dell anno sono state fornite indicazioni ai Dipartimenti Medico ed Oncologico finalizzate all offerta attiva e alla effettuazione in reparto della vaccinazione antiinfluenzale, inoltre è stato inserito nella lettera informatizzata di dimissione ospedaliera un campo relativo all indicazione/effettuazione delle vaccinazioni antiinfluenzale ed antipneumococcica. Per aumentare la copertura vaccinale antiinfluenzale dei dipendenti sono stati realizzati interventi rivolti ai coordinatori infermieristici per sensibilizzare gli operatori alla vaccinazione. SISTEMI INFORMATIVI E SISTEMI DI SORVEGLIANZA Tutti i sistemi informativi e di sorveglianza (anagrafe vaccinale, SMI, DIP, Passi, HBSC, Okkio, ProSa) sono stati aggiornati ed implementati secondo le indicazioni regionali. SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE Nell ambito della Sanità Pubblica veterinaria e sicurezza alimentare sono stati messi in atto i programmi di supervisione previsti dalle indicazioni regionali a garanzia della qualità e omogeneità delle prestazioni rese. Il miglioramento delle attività di campionamento è stato perseguito sia mediante la formazione degli operatori, che hanno partecipato ad uno specifico corso regionale, sia mediante la stesura di un apposita procedura che definisce modalità e criteri univoci per l attività di campionamento 3 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 127

Relativamente al controllo delle acque potabili il personale è stato formato all utilizzo del Portale Acque potabili ArpaER sviluppato per migliorare il flusso, fra AUSL e ArpaER, delle informazioni riguardanti i campioni raccolti e analizzati. Sono stati trasmessi i dati necessari alla codifica delle anagrafiche dei punti di campionamento e da marzo i campioni inviati ad ArpaER vengono accompagnati dai verbali reperibili sul portale. Inoltre, secondo quanto previsto DGR 418/2012 sono stati verificati gli standard nutrizionali nei distributori automatici delle scuole e nella ristorazione scolastica dell intero territorio aziendale. In merito alla gestione delle emergenze epidemiche veterinarie è stata elaborata una procedura che definisce le modalità di attivazione degli interventi veterinari in caso di segnalazione, in allevamenti animali, di malattie che possono essere ricondotte ad una emergenza veterinaria epidemica anche a carattere di zoonosi. La procedura definisce le responsabilità, i comportamenti da adottare in seguito alla segnalazione, per la predisposizione e lo svolgimento del sopralluogo, dal sospetto di focolaio epidemico sino alla eventuale conferma, includendo la modulistica da adottare. La procedura è stata diffusa presso gli operatori nel corso di un evento formativo. EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE L Azienda ha partecipato al progetto regionale Supersito che ha l obiettivo di migliorare le conoscenze relative agli aspetti ambientali e sanitari del particolato fine (PM2.5 e PM1) e ultrafine (< PM0.1) presente in atmosfera, sia all interno delle abitazioni che all esterno, anche attraverso la sensibilizzazione ed il coinvolgimento delle amministrazioni comunali individuate dal progetto stesso per la raccolta di dati anagrafici. Il personale dell azienda ha partecipato alle iniziative di formazione proposte a livello regionale. 3.2. INTEGRAZIONE, ACCESSIBILITA E CONTINUITA DELLE CURE TERRITORIALI 3.2.1. LE CURE PRIMARIE L Azienda USL di Bologna si è orientata verso un modello assistenziale centrato sulla presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche, la continuità delle cure, la promozione e lo sviluppo della medicina proattiva quale modello di riferimento per la gestione della cronicità anche aumentando le competenze e le capacità di autocura dei pazienti, l appropriatezza dei servizi erogati e la possibilità di accesso tempestivo in base all intensità del bisogno espresso Questa progettualità si concretizza in modo particolare con la realizzazione delle Case della Salute, come descritto nella sezione 2. La sistematizzazione dell approccio alla cronicità avviene attraverso lo sviluppo di percorsi per la presa in carico delle patologie più importanti, per gravità e/o diffusione, per alcune di queste sono già da tempo applicati percorsi specifici (Progetto Diabete, Scompenso cardiaco, Programma Leggieri, BPCO, Reumatologia, Post-IMA, Carta del rischio cardiovascolare): E proseguito il percorso di collaborazione, previsto dal Programma Leggieri, tra MMG e psichiatri sui disturbi emotivi comuni, secondo il modello della stepped-care, sulla sperimentazione delle terapie di counseling nei disturbi minori, il confronto sui casi clinici e il monitoraggio dell uso degli antidepressivi. 128

I dati di attività del 2014, mostrano una leggera diminuzione, rispetto al 2013, dei casi in consulenza (1.014 vs. 1.054 ) a fronte di un aumento degli episodi di presa in carico condivisa (1.681 vs. 1.451) e degli utenti con presa in carico solo specialistica (843 vs. 724). Inoltre nel 2014 in seguito ad un evento formativo interattivo, che ha coinvolto tutti i MMG, relativo alla relazione tra disturbi psichiatrici e salute fisica, è nato un progetto di Audit, che ha coinvolto oltre 1500 pazienti psichiatrici trattati dai MMG e dal DSM, finalizzato alla valutazione dell aderenza alla terapia, degli stili di vita, delle patologie croniche. 3 Si è provveduto e ad individuare i Neuropsichiatri di riferimento per aree territoriali che vedono l aggregazione di più NCP e continua l attività di monitoraggio della presa in carico dei bambini ad alta intensità assistenziale, attraverso incontri periodici fra PLS, pediatri dei consultori e neuropsichiatria infantile. Sulla gestione dello Scompenso Cardiaco, il modello clinico-organizzativo aziendale ormai consolidato, e coerente con le Linee Guida Regionali del 2011, si propone di fornire al MMG un supporto per l inquadramento e il monitoraggio dei pazienti, favorendo la gestione integrata e la costruzione di una Rete assistenziale che coinvolge anche Infermieri e Specialisti territoriali e Ospedalieri. Il PDTA dello scompenso cardiaco aziendale è monitorato tramite la misurazione di indicatori finalizzati a valutare l accessibilità, la presa in carico e la continuità assistenziale. Nel 2014 sono stati inseriti nel programma di monitoraggio ambulatoriale o domiciliare dello scompenso cardiaco 408 nuovi pazienti (vs. 396 nel 2013). Nel 2014 è proseguito il progetto di gestione integrata dei pazienti affetti da diabete di tipo 2 secondo le indicazioni ministeriali e regionali. Nel corso del 2014 i diabetici in carico sono stati 20.596 (+1.056 vs 2013); la percentuale di pazienti con emoglobina glicata< 7,5% nel 2013 mostrava un trend in aumento rispetto al 2012 (88,6% vs. 82,71). Nelle Case della Salute di San Pietro in Casale, Pieve di Cento e Budrio e nei Centri di Medicina Generale di Granarolo e Molinella è in atto una collaborazione con i MMG per la conduzione degli ambulatori integrati per la gestione del diabete e nella Casa della Salute di Sasso Marconi è stato attivato un ambulatorio infermieristico dedicato ai pazienti a rischio di sviluppare il diabete (ridotta tolleranza al glucosio) con la finalità di promuovere l adozione di stili di vita e comportamenti idonei al mantenimento di un buono stato di salute. Anche la Pediatria di Comunità collabora al percorso assistenziale del diabete di tipo 1 nell infanzia e nell adolescenza con interventi di educazione sanitaria sui nuovi pazienti, realizzati anche nelle scuole. La somministrazione di insulina nelle scuole viene garantita dal personale infermieristico aziendale, come previsto dal Protocollo Provinciale per la somministrazione di farmaci a minori in contesti extrafamiliari, educativi o scolastici. Nell ottica di un ulteriore sviluppo culturale ed organizzativo delle cure primarie è stato avviato il Progetto Fragili. con l obiettivo di costruire una banca dati della fragilità che raccoglie dati da varie fonti informative e permette di individuare precocemente, fra i pazienti affetti da patologie croniche, i casi a maggior rischio socio-sanitario per i quali attivare interventi di medicina d iniziativa. Il coinvolgimento dei MMG sul tema dell appropriatezza farmaceutica ha portato a un incremento della prescrizione di farmaci a brevetto scaduto del 10% e a una riduzione della spesa farmaceutica del 4,26% con un risparmio di oltre 5 milioni di euro, rispetto al 2013, inoltre attraverso l adesione al progetto Interazioni clinicamente rilevanti nel paziente anziano OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 129

pluritrattato, a livello territoriale si è ottenuta una riduzione superiore al 35 %.dei casi a rischio di potenziali interazioni farmacologiche. E proseguito il riordino del servizio di continuità assistenziale con l obiettivo di garantire una risposta appropriata alla cittadinanza nel rispetto della corretta allocazione delle risorse economiche e della ridefinizione organizzativa degli Ospedali di Prossimità e delle Case della Salute; le revisione dei punti di continuità assistenziale ha portato alla chiusura del punto di Budrio la cui attività è confluita su quello di Castenaso riducendo a 21 i punti di guardia medica. L attività dei Consultori Familiari si è focalizzata prioritariamente sul Percorso nascita e sulla prevenzione delle IVG. Nell ambito del percorso nascita è stata completata l implementazione del sistema gestionale informatizzato che permette all Ostetrica di svolgere l attività in Day Service come previsto dalla normativa potenziando le sinergie con i Punti Nascita con l implementazione di agende prenotabili direttamente per i controlli della gravidanza a termine e per le prestazioni strumentali di secondo livello e con l attivazione di un numero telefonico unico per l accesso ai Corsi di accompagnamento alla nascita. E in corso d implementazione la prenotazione informatica attraverso DSA2 dello screening del diabete gestazionale, delle emoglobinopatie e delle malattie a trasmissione sessuale. Nell ottica della prevenzione delle IVG sono stati attivati, all interno delle Case delle Salute, dei percorsi per l accesso alla contraccezione rivolti in ai giovani e alle donne immigrate e, in collaborazione l Azienda Ospedaliera di Bologna,è stata attivata una rete di garanzia, attiva sulle 24 ore, per la prescrizione della contraccezione di emergenza. In collaborazione con gli Enti Locali sono state realizzate varie iniziative di promozione della salute rivolte agli adolescenti con particolare riguardo alla sessualità e all uso di sostanze anche avvalendosi della peereducation, all interno delle scuole secondarie di secondo grado o nel mondo della notte. Un attenzione particolare è stata rivolta ai contesti dove è alta la presenza di adolescenti di origine straniera (Corsi e istituti professionali) e di adolescenti con comportamenti a rischio (gruppi socio-educativi, comunità). Per gli adolescenti immigrati da poco è stato previsto un progetto specifico di educazione alla sessualità inserendo informazioni sui temi della salute e della prevenzione nell opuscolo per l apprendimento della lingua che viene utilizzato dai docenti di italiano. Un attenzione particolare viene rivolta alla prevenzione e al contrasto della violenza a danno di donne e minorenni realizzando,in collaborazione con il Centro IL FARO e con il Pronto Soccorso Unico per l assistenza della donna vittima di violenza sessuale, diversi percorsi di sensibilizzazione sul tema della violenza rivolti agli operatori delle Case della Salute. Nel corso del 2014 l Azienda USL di Bologna ha consolidato la Rete delle Cure Palliative della quale, oltre ai professionisti dell Azienda USL, fanno parte anche quelli dell AOU Sant Orsola Malpighi e del mondo del Non Profit (Fondazione Seràgnoli- Hospices, ANT, Associazione Nelson Frigatti). Sulla base del progetto della Rete Cure Palliative dell AUSL di Bologna è attivo un punto unico di accesso (Centro di Coordinamento della Rete della Cure Palliative) al quale accedono tutte le richieste di visita ambulatoriale di Cure Palliative e di Consulenza di Cure Palliative. I pazienti e i familiari vengono contattati telefonicamente, e sulla base della residenza, invitati a presentarsi a visita ambulatoriale nella sede preferita o in quella più vicina alla residenza. 130

La segnalazione per la presa in carico di Cure Palliative può essere attivata da parte del Medico Specialista, Medico di Medicina Generale, Psicologo. L attività di consulenza, avviata inizialmente presso gli ospedali Bellaria e Maggiore, è stata estesa nel corso dell anno anche agli ospedali di Bentivoglio, Porretta e Vergato: nel 2014 sono state effettuate consulenze ospedaliere a 150 pazienti. Nel 2014 sono stati presi in carico 862 pazienti, di questi, 480 (56%) in ambulatorio), l intervallo di tempo tra la segnalazione e la presa in carico è stato in media di 4 giorni (mediana 2) e fra la presa in carico e la prima visita di 7 giorni. Nel corso dell anno è stata inoltre realizzata una cartella clinica ambulatoriale delle Cure Palliative, unica su tutto il territorio aziendale, che permette, fra l altro, di rilevare un set d indicatori atti a monitorare l attività e individuare eventuali criticità. La rete delle Cure Palliative ha, inoltre, ampliato la sua attività integrandosi con i Nuclei gravissime disabilità per ampliare l attività propria e dell Hospice anche a favore dei pazienti affetti da SLA. 3.2.2. L INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA La garanzia dell equità e della sostenibilità dei servizi socio sanitari, e il miglioramento continuo dell efficacia e dell appropriatezza degli interventi, sono gli obiettivi prioritari dell intero sistema di governance socio-sanitaria la cui attuazione coinvolge tutte le aree di attività (socio-sanitaria, sanitaria ed amministrativa) del complesso sistema di servizi ed interventi rivolti agli utenti non-autosufficienti. Sul piano tecnico-professionale è stata ulteriormente consolidata l attività di coordinamento tecnico effettuato dalla Direzione Socio-sanitaria e dalle Unità Assistenziali Socio-sanitarie a sostegno delle azioni di miglioramento della qualità e di messa a punto di strumenti condivisi ed omogenei di monitoraggio e verifica della qualità dei servizi attraverso la definizione di Procedure, Istruzioni Operative e Documenti di consenso. A livello distrettuale è stata garantita continuità alla attività di coordinamento tecnico/professionale dei Responsabili del Caso, dei professionisti delle UVM e dei Gestori per garantire un efficiente governo dei servizi e delle attività rivolte alla non-autosufficienza. In relazione all attuazione del programma per le gravissime disabilità acquisite è stata garantita l attuazione della DGR 557/2014 con l adeguamento degli importi degli assegni di cura, e da marzo 2014 è stato portato a 37 il numero di posti letto residenziali presso i nuclei dedicati. A dicembre 2014 sono stati attivati 3 incarichi libero professionali di psicologi a completamento della rete di supporto per i pazienti affetti da SLA e i loro familiari. Il progetto ultima l utilizzo dei Fondi SLA assegnati all Azienda negli anni 2012 e 2013. L Azienda ha assicurato la partecipazione attiva e il sostegno al percorso di passaggio dall accreditamento provvisorio a quello definitivo dei servizi sociosanitari, sia proseguendo l opera di omogeneizzazione dei rapporti con i Gestori dei servizi, con la sottoscrizione di schemi di contratto di servizio unici ed omogenei nei contenuti per tutta l area metropolitana, sia effettuando attività di coordinamento tecnico a sostegno delle azioni di miglioramento della qualità dei servizi, con la condivisione di Procedure, Istruzioni Operative e Documenti di consenso rivolti ai servizi per anziani e disabili. Nel corso del primo semestre 2014 si è, inoltre, provveduto all adeguamento del tariffario derivante dalla DGR 292/2014 e dall applicazione della terza tranche del CCNL della Cooperazione Sociale. Il percorso per il rilascio dei provvedimenti di accreditamento definitivo da parte dell OTAP provinciale si è concluso nei tempi programmati. 3 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 131

3.2.3. L ASSISTENZA PSICHIATRICA Le Residenze Sanitarie Psichiatriche secondo i recenti requisiti regionali per l accreditamento sono state così articolate: RTI = Residenza Psichiatrica a Trattamento Intensivo a breve termine - Programma post-acuzie RTR-estensiva = Residenza per trattamenti riabilitativi biopsicosociali a medio termine a carattere estensivo RTR-intensiva = Modulo residenziale per trattamenti riabilitativi biopsicosociali a breve termine a carattere intensivo. Nell ambito dell assistenza psichiatrica residenziale l Azienda ha effettuato una valutazione del fabbisogno finalizzata alla stesura di un piano per la programmazione e il monitoraggio dell assistenza residenziale sanitaria per la popolazione afferente ai CSM ed ai SerT, con l obiettivo di identificare e ridurre gli inserimenti residenziali a rischio di inappropriatezza e favorire l assistenza domiciliare e l abitare supportato. Relativamente alle residenze sanitarie gestite direttamente dall Azienda, nel corso del 2014 è stata portata a termine la chiusura della RTI Oleandri, la RTI Arcipelago ha continuato il trattamento residenziale intensivo con 18 posti letto, di cui 4 riservati a pazienti provenienti dal carcere o comunque con provvedimenti di limitazione della libertà personale disposti dall autorità giudiziaria, è stata completata la riconversione della Residenza a Trattamento Protratto (RTP) Casa degli Svizzeri destinata a Residenza per l Esecuzione delle Misure di Sicurezza temporanea (REMS) con 14 posti letto dedicati a pazienti inviati direttamente dall autorità giudiziaria, giudicati totalmente o parzialmente incapaci di intendere e volere al momento del reato; funzione svolta, su mandato regionale a favore dell Area Vasta Emilia Centro (AVEC) e dell Azienda USL della Romagna, fino all apertura della REMS definitiva a Reggio Emilia. Nel frattempo i 18 pazienti presenti nella RTP Casa degli Svizzeri sono stati ricollocati in altre RTP accreditate o in strutture dell abitare supportato. Il fabbisogno di posti letto in residenze psichiatriche gestite dai privati già autorizzate con la Delibera n. 327 del 23/02/2004 è stato così definito: 59 posti letto di RTR estensiva 10 posti letto di RTR intensiva, utilizzati per il 90% da utenti residenti in Azienda e per il restante 10% disponibili per l Area Vasta e per i residenti fuori Regione. Da dicembre 2014 sono stati accreditati 20 posti letto di RTR intensiva specialistica (Residenza Gruber) per pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare per il trattamento e la riabilitazione psiconutrizionale di pazienti di 16 anni e oltre con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) gravi e persistenti. I letti sono dedicati per circa un terzo ad utenti provenienti dall Area Vasta Emilia Centro e per la quota restante ad utenti della Romagna e di fuori Regione. La Commissione paritetica locale (CoMAS) ha ridefinito il fabbisogno residenziale delle strutture per tossicodipendenti per l anno 2014 sulla base degli inserimenti effettuati, della spesa sostenuta nell anno 2013 e della valutazione della domanda di trattamento per le tipologie accreditate e per i progetti speciali. Sono stati inoltre recepiti gli indirizzi regionali concernenti la 132

disciplina di accesso alle strutture ospedaliere e residenziali gestite dal privato imprenditoriale attraverso gli accordi locali in vigore con AIOP. Da Aprile 2013 è attivo, presso l Azienda USL di Bologna, un cruscotto che regola gli accessi nei reparti delle strutture private producendo report di monitoraggio quotidiani sui casi ricoverati e in trattamento residenziale, che vengono diffusi ai responsabili di tutti i Centri di Salute Mentale (CSM). Nell ambito del programma Salute nelle carceri, nel corso del 2014 presso l Istituto Penitenziario è stata data attuazione alle indicazioni previste nella Circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali n.15/2012 Il percorso clinico-assistenziale per le persone detenute, nelle tre fasi di accoglienza, detenzione e dimissione. Nella fase dell accoglienza tutti i nuovi giunti sono sottoposti alla visita di ingresso, con valutazione anamnestica, esame obiettivo con apertura della cartella clinica, con particolare attenzione al riscontro di abitudini e/o abusi, patologie croniche ed infettive. In questa occasione vengono date indicazioni sulla modalità di distribuzione e somministrazione dei farmaci e il loro corretto utilizzo, e viene predisposto un percorso assistenziale che comprende anche la programmazione degli accertamenti e delle visite specialistiche che si rendono necessarie. Non è ancora stata data completa attuazione alla compilazione del PAI, in particolar modo alla richiesta della firma congiunta. Nella fase di detenzione, sono attivi tre percorsi di presa in carico previsti: Paziente sano, Paziente affetto da patologia acuta e Paziente affetto da patologia cronica. Per quanto riguarda i detenuti affetti da patologie acute sono stati predisposti i protocolli previsti dal percorso regionale. Sul versante delle patologie croniche sono state attivate iniziative di formazione per la presa in carico dei pazienti affetti da diabete e da problematiche alimentari. In collaborazione con il 118, è stato attivato ed è in corso di sviluppo il percorso per la gestione delle emergenze. Il percorso si completa con la lettera di dimissione per i servizi che si faranno carico successivamente del detenuto. La lettera riporta la storia clinica del soggetto, le terapie in atto, eventuali vaccinazioni e gli esiti degli screening eseguiti in carcere. 3.2.4. L ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE Nel corso del 2014 l Azienda USL di Bologna ha proseguito nel percorso d implementazione del nuovo modello organizzativo dell assistenza ambulatoriale specialistica che ha un duplice obiettivo: garantire l erogazione della singola prestazione in cui risulti prioritario per il cittadino l elemento temporale (Specialistica di base), assicurando il pieno rispetto dei tempi di attesa, ambito nel quale il paziente di norma preferisce muoversi in relativa autonomia scegliendo nell ampia offerta CUP; garantire il percorso di presa in carico di cittadini portatori di problematiche cliniche complesse, che richiedono un costante accompagnamento del paziente (Specialistica evoluta), cui sono dedicate prevalentemente le strutture Aziendali, l Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Sant Orsola Malpighi (AOU) e l IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR). L articolazione dell offerta, di conseguenza, risponde da una parte all esigenza di garantire l autonomia territoriale per le prestazioni di base individuate dalla Regione, con un accesso il più vicino possibile al domicilio del cittadino, dall altra di fornire elevati standard tecnico-professio- 3 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 133

nali per le prestazioni a maggiore complessità raggiungibili solo in alcune strutture. Relativamente al Privato Accreditato, la programmazione dei contratti di committenza per il 2014 di ogni struttura erogante, a parità di budget storico disponibile, è stata orientata nell ambito della specialistica di base, definendo per singola prestazione la relativa modalità di accesso con agende di prenotazione CUP dedicate. Per le visite si prevede che all attività in urgenza differibile sia dedicato il 10% del budget totale per singola prestazione, mentre agli accessi ordinari è riservato il 20% e agli accessi successivi al primo il 10%. La quota residua del 60% è dedicata ai Percorsi di Garanzia (attualmente 21) che hanno l obiettivo di fornire costantemente al cittadino, per alcune prestazioni oggetto di monitoraggio, il pieno rispetto dei tempi di attesa. Trimestralmente viene monitorato l andamento della produzione di ogni singola struttura erogante, la cui attività deve essere programmata, garantendo un offerta costante su base annuale: mensilmente viene monitorata anche la disponibilità per la prenotazione sulle agende CUP. Il monitoraggio permette di apportare tempestivamente i necessari interventi per adeguare il sistema dell offerta, consentendo di raggiungere gli obiettivi di produzione contemplati nei Piani di Committenza. Gli interventi implementati nell ambito dell assistenza specialistica ambulatoriale hanno determinato un miglioramento dell accessibilità, evidenziato dal numero di prestazioni con tempi di attesa in linea con le indicazioni regionali. L Indice di Performance registrato a gennaio 2015 è stato superiore al 90% per 27 prestazioni rispetto alle 8 rilevate a gennaio 2014; nel contempo quelle con IP <60% si sono ridotte a 3 da 8 dell anno precedente. Nel complesso, per tutte le prestazioni oggetto di monitoraggio MAPS, l Azienda USL di Bologna nell anno 2014 ha garantito risposta entro i tempi massimi previsti da normativa, ed entro l ambito di garanzia, al 75% delle prenotazioni rispetto al 56% del 2010 (valore medio ponderato di tutte le prenotazioni effettuate nel corso delle 4 rilevazioni annuali) con un miglioramento di 19 punti percentuali. Nell ambito della specialistica evoluta l Azienda, in collaborazione con l AOU ha sviluppato e consolidato i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) dedicati ai pazienti affetti da patologie croniche (scompenso cardiaco, post-ima, BPCO e malattie reumatologiche) che si articolano attraverso percorsi semplici e di completamento diagnostico e percorsi di Day Service Ambulatoriale (DSA), attraverso i quali l utente viene preso in carico successivamente alla prima visita. I controlli e le prestazioni previste dai percorsi di presa in carico sono prenotati direttamente dallo specialista su agende informatizzate, evitando il ritorno del paziente a CUP e garantendo il ritorno informativo al MMG attraverso il sistema SOLE. Attualmente, il modello della specialistica evoluta è applicato nell ambito delle discipline di cardiologia, endocrinologia, diabetologia, oncologia, chirurgia senologica, radioterapia, oculistica, ortopedia, otorino. Nel corso del 2015 saranno incluse anche le discipline di neurologia e urologia. I percorsi dedicati ai pazienti affetti da patologia cronica si svolgono prevalentemente nell ambito dell assistenza primaria, individuando nelle Case della Salute lo snodo clinico ed organizzativo prioritario. La presa in carico dell utente viene realizzata anche per interventi di chirurgia ambulatoriale: cataratta 1^ e 2^ occhio, ernia inguinale, stripping venoso e tunnel carpale. Il percorso ambulatoriale evoluto, ha determinato una riduzione dei carichi burocratici per il paziente che evita ulteriori accessi al CUP: le visite di controllo prenotate direttamente in am- 134

3 bulatorio sono passate da 131.990 nel 2012 a 194.430 nel 2014 (+47%). Anche la prenotazione diretta di prestazioni a completamento dell iter diagnostico ha registrato un notevole incremento passando da 63.175 nel 2010 a 389.858 nel 2014. Azioni di qualificazione e promozione dell appropriatezza Nel corso del 2014 i temi dell appropriatezza prescrittiva (diagnostica per immagini ed esami di laboratorio) sono stati più volte trattati negli incontri dei Nuclei di Cure Primarie (NCP). Tali argomenti sono stati affrontati anche in occasione degli incontri formativi con i prescrittori, in particolare in quelli dedicati all analisi dei Profili di NCP (nell ambito della formazione obbligatoria per i MMG) e nelle iniziative rivolte agli specialisti ambulatoriali organizzate a supporto della realizzazione delle Case della Salute, nelle quali ci si è confrontati sul ruolo dello specialista nel supporto ai processi di cura dell assistenza primaria. Le attività di diagnostica senologica, sia in ambito di screening che come diagnostica clinica, sono fortemente presidiate a livello aziendale. Negli ultimi anni sono state emanate diverse indicazioni regionali sul tema, tutte puntualmente condivise con i prescrittori. Per consentire un ulteriore miglioramento dell appropriatezza organizzativa ed erogativa, in ottemperanza della DGR 1735/14 e della Circolare 12, è stato costituito un Team Multidisciplinare con lo scopo principale di dotare l Azienda di un sistema di monitoraggio dell offerta in grado di anticipare le criticità e permettere una rapida risposta da parte del sistema dell offerta. Attraverso una soluzione informatica di Business Intelligence è possibile il monitoraggio prospettico e dinamico (periodico e on demand), che in base a variabili impostate (tempi di attesa, numero di posti disponibili) evidenzia anticipatamente le criticità di accesso e fornisce in tempo reale un sistema di alert basato su parametri preimpostati. Questo sistema consente tanto l ottimizzazione della programmazione dell offerta che l attivazione di risposte estemporanee e personalizzate per criticità particolari. I Medici di Direzione Sanitaria attivi nel Team rappresentano la principale interfaccia con i produttori. Nei casi di criticità intervengono promuovendo la corretta implementazione delle agende e la valutazione dei quesiti diagnostici per indirizzare l utente alla prestazione più appropriata e alla struttura più idonea. Hanno, inoltre, una funzione fondamentale nell ambito dell appropriatezza prescrittiva: qualora giungano allo sportello CUP richieste che non rispettino i criteri definiti di prescrivibilità provvedono alla valutazione dei contenuti formali e clinici della prescrizione e segnalano al singolo Medico le modifiche da apportare al comportamento prescrittivo. Sul fronte del governo dei tempi di attesa sono state attivate anche altre misure: per contenere il drop-out (abbandono) per le prestazioni di diagnostica ad alto costo (RM, TC, ecc), 15 gg/1 settimana prima dell appuntamento gli utenti prenotati vengono contattati dal call center per confermare la presentazione o permetterne il riuso; è stato potenziato l invio di SMS per ricordare l appuntamento o acquisire la disdetta; viene effettuato un monitoraggio costate sull apertura delle agende. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 135

Sono state adottate, inoltre, alcune misure amministrative volte a contenere il drop out per i cittadini che non si presentano all appuntamento senza una preventiva disdetta, creando un blocco informatico sul numero della ricetta che esclude la possibilità di una seconda prenotazione della stessa prestazione con la stessa ricetta (a meno di motivazioni legate allo stato di salute). 3.3. INTEGRAZIONE, ACCESSIBILITA E CONTINUITA DELLE CURE OSPEDALIERE 3.3.1. LA RETE OSPEDALIERA Il riordino della rete ospedaliera costituisce uno dei passi principali per garantire la qualità dell assistenza e l aderenza ai percorsi diagnostico-terapeutici. L Azienda USL di Bologna nel corso del 2014 ha attuato una revisione delle attività erogate in regime di Day Hospital per procedere ad una loro razionalizzazione complessiva e alla disattivazione dei posti letto di Day Hospital medico. Una analisi dei DRG medici prodotti in regime di Day Hospital e delle modalità organizzative in essere ha permesso di individuare le attività per le quali sarebbe stato possibile un passaggio al setting ambulatoriale senza riduzione del livello di assistenza effettivamente erogato. Il software gestionale della specialistica ambulatoriale è stato adeguato per consentire la presa in carico dei pazienti. Al 31/12/2012 i posti letto di Day Hospital erano 178, la riorganizzazione ha permesso la disattivazione di 94 letti, portandoli al 31/12/2014 a 84 (-53% vs. 2012); di questi 38 sono afferenti alla disciplina di Oncologia (DH terapeutici) e 46 afferenti a discipline chirurgiche o riabilitazione estensiva. Per permettere un ottimizzazione dell utilizzo della risorsa posto letto, nell ambito degli 84 posti ne sono stati attivati 5 di Day Hospital - DaySurgery polispecialistico (disciplina 98) sui quali confluiscono le attività di diverse Unità Operative (presso gli Ospedali Maggiore, Bellaria, Bazzano, Bentivoglio e presso l IRCCS delle Scienze Neurologiche) e 2 di Day Hospital di Riabilitazione (uno di riabilitazione cardiologica, derivato dalla riconversione di un letto di degenza ordinaria, uno afferisce all IRCCS delle Neuroscienze presso lo Stabilimento Ospedaliero Bellaria). Nei DH polispecialistici permane una certa quota di DRG Medici relativi ai casi più complessi, prevalentemente nelle discipline di cardiologia, pneumologia e gastroenterologia e nella disciplina di neurologia perché il percorso di informatizzazione non è ancora stato completato. Nel corso del 2015 verranno messe in atto ulteriori azioni per incrementare il trasferimento verso il regime ambulatoriale di altre prestazioni assistenziali attualmente erogate in regime di DH. In adempimento a quanto previsto dall Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, a febbraio 2014 è stata realizzata la riorganizzazione della rete dei Punti Nascita che insistono sul territorio dell AUSL di Bologna attraverso lo spostamento dell attività del punto nascita dell ospedale di Porretta Terme sull Ospedale Maggiore. Attualmente sul territorio aziendale sono attivi 3 punti nascita: Ospedale Maggiore, AOU S. Orsola Malpighi e Ospedale di Bentivoglio. 3.3.2. L AREA OSTETRICO GINECOLOGICA Da luglio 2011 è stata attivata omogeneamente su tutto il territorio aziendale la procedura di Assistenza alla gravidanza fisiologica seguita dall Ostetrica. Contemporaneamente è stato reso disponibile un sistema gestionale informatizzato che permette all Ostetrica di svolgere l attività in Day Service come previsto dalla normativa. E in corso d implementazione la prenotazione informatica attraverso DSA2 dello screening del diabete gestazionale, delle 136

3 emoglobinopatie e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST). A garanzia della continuità nel passaggio dal territorio all ospedale da gennaio 2014 sono attivi gli ambulatori per la gravidanza a termine presso i punti nascita dell Ospedale Maggiore e di Bentivoglio. In tutti i punti nascita vengono offerte diverse tecniche di contenimento del dolore, da ottobre 2014 è stata estesa l offerta di analgesia epidurale a tutte le donne che ne fanno richiesta. Ottemperando alle indicazioni del gruppo di lavoro di Area Vasta AVEC dal titolo Il parto cesareo: una scelta appropriata dal gennaio 2012 è stato attivato, presso la UOC di Ostetricia e Ginecologia dell Ospedale Maggiore, uno specifico ambulatorio sull appropriatezza delle indicazioni al taglio cesareo che alla fine dell 8 mese di gestazione (35/36 settimane) recepisca e valuti le richieste di intervento, garantendo, in caso di accettazione, l attivazione di un percorso assistenziale dedicato con presa in carico della gravida da parte del punto nascita (erogazione degli esami di laboratorio, visita anestesiologica, programmazione dell intervento e ricovero nella data prevista per il taglio cesareo). Per contenere l esecuzione di tagli cesarei per indicazione extra-ostetrica fin dal 2013 è stato identificato un pull di consulenti che valutano l appropriatezza di queste richieste; inoltre, viene incoraggiata l effettuazione di prove di parti vaginali, quando il parto è secondario all effettuazione di precedenti cesarei, per aumentare il numero di parti vaginali dopo cesareo (VBAC) e ridurre i cesarei ripetuti. Nel 2014, la proporzione di parti cesarei dell Azienda USL di Bologna (25,05%) è inferiore a quella regionale (26,80%) e in diminuzione rispetto al 2013 (28,09%). Nel corso del 2014, come negli anni passati, sono stati monitorati presso l ospedale Maggiore e quello di Bentivoglio gli indicatori IQIP International Quality Indicator Project relativi alla gestione del parto, che hanno registrato un aumento del numero di VBAC in entrambi gli ospedali. 3.3.3. LA CENTRALE OPERATIVA 118 Già nel corso del primo semestre 2014 ha trovato piena applicazione quanto stabilito nel documento di progetto per l accorpamento delle funzioni delle Centrali Operative (CO) di Bologna, Ferrara e Modena. La Centrale di Ferrara e quella di Bologna sono confluite nella nuova CO 118 di Area Omogenea Emilia Est (CO 118 AO EE) il 28/01/2014 e il processo è stato completato con l accorpamento della CO 118 di Modena il 21/05/2014. La nuova Centrale Operativa impegna 8 operatori durante la fascia oraria diurna, serve una popolazione residente di circa 2.000.000 di abitanti, ogni giorno vengono ricevute circa 1000 chiamate con 570-600 interventi. L attività della CO viene costantemente monitorata per garantire il consolidamento dell integrazione e il coordinamento degli operatori provenienti dalle tre CO cessanti. Le centralizzazione dei pazienti con grave trauma provenienti dall area gestita dalla Centrale Operativa Emilia Est avviene in base alle caratteristiche della rete sovra-provinciale, questo fa sì che i pazienti con grave trauma provenienti dalle provincie di Modena e Ferrara accedano direttamente ai due centri Spoke dotati di neurochirurgia (Modena Baggiovara e Ferrara Cona); mentre per quello che riguarda la provincia di Bologna (compresa Imola) il fenomeno della centralizzazione è ormai consolidato, infatti oltre l 85% dei traumi gravi afferisce direttamente dal 118 all Ospedale Maggiore bypassando ogni altro PS. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 137

3.3.4. IL PIANO REGIONALE SANGUE Nel 2013 l Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato il nuovo Piano Regionale Sangue e Plasma per gli anni 2013-2015. L Azienda USL di Bologna è coinvolta negli obiettivi del Piano in quanto: sede del Centro Regionale Sangue (CRS), organismo regionale di coordinamento delle attività trasfusionali sul territorio della Regione Emilia-Romagna; sede del Polo di lavorazione e validazione biologica degli emocomponenti per l AVEC e per la provincia di Modena. il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) della Azienda è il Servizio di riferimento operativo per il CRS. Concentrazione delle attività produttive relative agli emocomponenti Dal 1 febbraio 2014 è stata unificata la Direzione dei SIMT dell Azienda USL di Bologna e dell Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di Bologna; in seguito sono stati attivati gruppi di lavoro, rappresentativi di tutte le Aziende Sanitarie AVEC e della Azienda Ospedaliera di Modena, per la predisposizione, entro il primo semestre 2014, del progetto per la concentrazione presso il SIMT dell Azienda USL di Bologna della lavorazione degli emocomponenti provenienti dai punti di raccolta di tutte le aziende interessate. Dal 4 settembre 2014 è iniziata l attuazione del progetto, con il trasferimento della lavorazione degli emocomponenti provenienti dall AOU di Bologna presso il SIMT dell Azienda USL di Bologna. Istituzione del sistema informativo regionale dei Servizi Trasfusionali È stato completato il capitolato tecnico, è stata predisposta la procedura di gara regionale ed è stato avviato il bando da parte di Intercent-er per il nuovo sistema regionale. La chiusura del bando è avvenuta il 30 settembre, ma è stato necessario annullare l intera procedura a causa di un tentativo di turbativa d asta. È stato riavviato l intero percorso di bando. Nel frattempo sono state valutate ipotesi di interfacciamenti temporanei con Ferrara e Modena. Accreditamento istituzionale In seguito alle visite ispettive condotte dall Agenzia regionale è stato completato nei tempi previsti (31 dicembre 2014) il percorso di accreditamento di tutte le sedi ospedaliere (Ospedale Maggiore, Bellaria e Imola) e di 8 delle 11 sedi territoriali, concordate con le Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue; per le restanti 3, per le quali non era possibile una idonea ristrutturazione delle sedi, è stato predisposto un piano di ricollocazione. 3.4. SICUREZZA DELLE CURE E GESTIONE DEL RISCHIO 3.4.1. LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DEL RISCHIO La gestione del rischio clinico, lavorativo e infettivo in Azienda segue un piano triennale, che viene aggiornato annualmente esplicitando gli obiettivi da perseguire. L attività svolta nel 2014 ha riguardato in particolare: 138

3 il consolidamento dei sistemi di segnalazione degli eventi e quasi eventi (137 segnalazioni nel 2014 vs. 185 nel 2013) il consolidamento del sistema di segnalazione e gestione degli eventi critici: nel periodo gennaio-agosto 2013 con il precedente protocollo TES sono stati segnalati 13 eventi sentinella, in seguito all applicazione della nuova procedura da settembre 2013 a dicembre 2014 sono stati segnalati 58 eventi critici. l istituzione del Comitato Strategico aziendale e dei nuclei operativi, dedicati a prevenzione delle Infezioni Correlate all Assistenza (ICA), all igiene ambientale e al buon uso degli antibiotici, che operano in rete con i referenti dei dipartimenti ospedalieri e territoriali (comprese le strutture private accreditate e residenziali), della medicina generale e della pediatria di libera scelta, la piena funzionalità del gruppo di supporto al disagio lavorativo, la partecipazione al progetto sperimentale VISITARE, promosso dalla Regione Emilia Romagna, che sta coinvolgendo alcune U.O. dei dipartimenti Chirurgico e Materno-Infantile, il supporto ai Dipartimenti per le attività di prevenzione dei rischi sia mediante incontri per la discussione di specifici temi che mediante la realizzazione di eventi formativi, la partecipazione ai gruppi di lavoro regionali Il percorso di ascolto/mediazione dei conflitti in sanità è a regime dal novembre 2011. Nel 2014 sono stati effettuati 94 ascolti e 40 mediazioni. Con periodicità annuale il team di mediazione svolge un analisi critica di quanto emerso nel corso dell attività e propone le possibili azioni di miglioramento alla Direzione strategica aziendale e ai Dipartimenti interessati. In particolare per il 2015 verrà realizzato un progetto formativo per i professionisti sanitari sull ascolto attivo e la comunicazione. In attesa della transizione al modello di gestione diretta dei sinistri, in coerenza con le scelte strategiche regionali, nel 2014 il contenzioso è stato co-gestito dall Azienda unitamente alla Compagnia di Assicurazione. Nel 2014 si sono registrati 108 sinistri. L Azienda ha recepito le indicazioni relative all allontanamento del paziente dalle strutture sanitarie con l implementazione della procedura interaziendale Allontanamento del paziente senza autorizzazione del personale sanitario ed è in fase di approvazione l istruzione operativa aziendale. Collabora, inoltre, con l Agenzia Sanitaria Regionale per la stesura delle Linee di indirizzo regionali sull allontanamento del paziente. Relativamente alla raccomandazione Prevenzione e gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie dal 2012 è a regime una procedura per la prevenzione e gestione dell evento caduta del paziente in ospedale, attualmente è in corso una revisione per la sua estensione anche sul territorio. Con cadenza annuale viene elaborata e diffusa a tutti gli interessati la reportistica relativa alle cadute, dal 2011 sono stati segnalati 3.347 eventi di caduta, il grafico riporta l andamento delle segnalazioni negli anni OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 139

territorio. Con cadenza annuale viene elaborata e diffusa a tutti gli interessati la reportistica relativa alle cadute, dal 2011 sono stati segnalati 3.347 eventi di caduta, il grafico riporta l andamento delle segnalazioni negli anni Grafico 3.1. Trend segnalazioni cadute in azienda Grafico 3.1. Trend segnalazioni cadute in azienda 1000 900 800 823 917 805 780 700 600 500 2011 2012 2013 2014 E inoltre in corso l elaborazione di materiale informativo sulla prevenzione delle cadute destinato ai pazienti. E inoltre in corso l elaborazione di materiale informativo sulla prevenzione delle cadute destinato ai pazienti. Relativamente alla prevenzione della violenza sugli operatori sanitari è stata elaborata e diffusa una Relativamente procedura sul alla comportamento prevenzione della da tenere violenza per sugli la prevenzione operatori e sanitari la gestione è stata degli elaborata e diffusa una episodi di procedura violenza. In sul particolare, comportamento sono stati da attuati tenere interventi per la prevenzione formativi a favore e la gestione degli operatori degli episodi di violenza. In dei Dipartimenti di Cure Primarie ed Emergenza con riguardo al Pronto Soccorso dell ospedale Maggiore. Complessivamente 136 sono stati segnalati 80 eventi di violenza a danno degli operatori. Alla conclusione dell iter di ogni segnalazione viene inviata la nota conclusiva con le proposte di miglioramento al direttore di Dipartimento/Distretto, ai responsabili di UO/UA e al Direttore UO Sistemi per la sicurezza.. Sono stati creati gruppi di lavoro integrati con gli operatori delle UO interessate per il recepimento organizzativo delle raccomandazioni sulla Prevenzione degli errori in terapia con i farmaci antineoplastici, integrata con le terapie a base di anticorpi monoclonali. AUDIT SUL TEMA INFETTIVO Audit Sepsi in Pronto Soccorso: alla luce delle criticità inerenti i corretti timing su alcuni processi assistenziali, nel 2014 è stato completato un primo giro di reaudit nei setting di Pronto Soccorso, ambito nel quale la gestione dei temi infettivologici non sempre appariva ben gestito. I due indicatori cardine sull esecuzione delle emocolture e sulla terapia antibiotica, a fronte del lavoro di sensibilizzazione e formazione fatto fra 2013 e 2014, sono risultati il primo stabilmente ad elevati valori di performance, il secondo in miglioramento rispetto all anno precedente (come illustrato nei grafici successivi). 140

ambito nel quale la gestione dei temi infettivologici non sempre appariva ben gestito. I due indicatori cardine sull esecuzione delle emocolture e sulla terapia antibiotica, a fronte del lavoro di sensibilizzazione e formazione fatto fra 2013 e 2014, sono risultati il primo stabilmente ad elevati valori di performance, il secondo in miglioramento rispetto all anno precedente (come illustrato nei grafici successivi). 3 Grafico 3.2. Percentuali di casi di sepsi in PS con Grafico 3.2. Percentuali di casi di sepsi in PS con esecuzione di esecuzione di emocoltura emocoltura 120,0% 100,0% 80,0% 60,0% 92,1% 100,0% 84,6% 100,0% 66,7% 93,6% 91,7% 91,2% 60,0% 91,5% 40,0% 20,0% 0,0% 120,0% 100,0% 80,0% 60,0% 40,0% Grafico 3.3. Percentuali di casi di sepsi in PS con terapia antibiotica Grafico (in assoluto 3.3. Percentuali ed entro di casi 3 di ore sepsi dalla in PS presa con in carico) terapia antibiotica (in assoluto ed entro 3 ore dalla presa in carico) 100,0% 100,0% 100,0% 92,9% 92,3% 96,2% 100,0% 86,7% 84,3% 78,6% 76,9% 71,7% 73,1% 66,3% 58,3% 60,0% 61,0% 50,0% 43,9% 20,0% 0,0% 137 Terapia Antibiotica Terapia Antibiotica entro 3 ore dalla presa in carico Audit Polmoniti: anche anche per il per tema il tema polmoniti, polmoniti, nel reaudit nel 2014 reaudit l indicatore, 2014 come l indicatore, mostrato come dalla mostrato dalla tabella tabella successiva, successiva, mostra un mostra trend in miglioramento un trend in miglioramento sia sulla casistica dell audit sia sulla Polmoniti casistica nei reparti dell audit Polmoniti medici, nei reparti sia sui casi medici, polmoniti sia sui in PS casi intercettati di polmoniti dall audit in sepsi. PS intercettati dall audit sepsi. Tabella 3.1. indicatori audit polmoniti 2013 e 2014 2013 2013 2014 Tabella 3.1. indicatori audit polmoniti 2013 e 2014 NUM DEN % Ab entro 3 h Polmoniti NUM Ab entro 3 h DEN Polmoniti % Casistica Audit Polmoniti Casistica Audit Polmoniti (dip medico) 201 201 298 298 67,4% 67,4% (dip medico) Casistica Audit Sepsi (PS) 30 44 68,2% Casistica Audit Sepsi (PS) 30 44 68,2% ALL 231 342 67,5% Casistica ALL Audit Polmoniti (dip medico) 231 129 342 184 67,5% 70,1% Casistica Casistica Audit Audit Polmoniti Sepsi (PS) 83 109 76,1% 129 184 70,1% ALL (dip medico) 212 293 72,3% 2014 Casistica Audit Sepsi (PS) 83 109 76,1% OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI ALL 212 293 72,3% 141 3.4.2. LA SICUREZZA IN SALA OPERATORIA

3.4.2. LA SICUREZZA IN SALA OPERATORIA Nel 2008 l OMS ha pubblicato e diffuso le linee guida Guidelines for Safe Surgery per la sicurezza in sala operatoria. Sulla base di queste raccomandazioni, è stata costruita una checklist per la sicurezza in sala operatoria, a supporto delle équipe operatorie, con la finalità di favorire in modo sistematico l adesione a standard di sicurezza per la prevenzione degli eventi avversi evitabili. I risultati emersi dalla sperimentazione condotta in ospedali di diversi Paesi suggeriscono che l utilizzo della checklist può migliorare la sicurezza dei pazienti e ridurre il numero di morti e di complicanze post-operatorie. Il progetto SOS.net della regione Emilia Romagna promuove l uso della checklist nella pratica chirurgica, documentandone la compilazione attraverso un database dedicato. La sperimentazione della scheda o checklist prevista dal progetto è iniziata alla fine di novembre 2010 presso il Blocco Operatorio Chirurgie Generali dell Ospedale Maggiore e si è estesa a tutte le specialità del blocco operatorio nel corso del 2011. L unificazione, dal mese di luglio 2012, dei tre blocchi operatori dell Ospedale Maggiore in un unica piastra Operatoria e l adozione di un programma informatico(digistat). ha reso più agevole l applicazione della scheda a tutti gli interventi in quanto la checklist è stata inserita nel nuovo gestionale della sala Operatoria. Il sistema informatico, implementato nel 2013, consente la rilevazione dei dati automatica ed in tempo reale e l invio degli stessi in Regione. Nel 2014 il 100% delle U.O. chirurgiche totali dell azienda USL di Bologna (21 su 21) risulta adottare la checklist per la sicurezza in sala operatoria verso il 90,1% di quelle aziendali pubbliche della Regione. Ha adottato la checklist anche il 100% delle U.O. chirurgiche degli ospedali privati accreditati del territorio aziendale, verso il 97% regionale. 3.5. APPROPRIATEZZA, QUALITA DELLE CURE E DIGNITA DELLA PERSONA 3.5.1. L AUDIT CLINICO Fra gli strumenti di governo clinico a disposizione delle Direzioni e dei professionisti l audit clinico riveste particolare importanza per le potenziali capacità di incidere sulla qualità dell assistenza sia nei singoli processi assistenziali e competenze professionali fino a sollecitare la riorganizzazione dei servizi sanitari. Proprio per queste peculiarità la Direzione ha confermato negli anni la fiducia in questo strumento, che ha portato al prolificare di progettualità in vari ambiti all interno dell Azienda. 142

singoli processi assistenziali e competenze professionali fino a sollecitare s laa riorganizzazione dei servizi sanitari. Proprio per queste peculiarità la Direzione ha confermato negli anni la fiducia f in questo strumento, che ha portato al prolificare di progettualità in vari ambiti all interno dell Azienda. Grafico 3.4. Aggregazione dei 78 audit clinici aziendalii anni 2009 2014 Grafico 3.4. Aggregazione dei 78 audit clinici aziendali anni 2009-2014 3 3; 4% 6; 8% 9; 13% 9; 13% 6; 8% 3; 4% 20; 28% 6; 9% 9; 13% altro cardiovascolare diagnostica dolore farmaci infettivi neurologia oncologici trauma/emerg La scelta della Direzione di identificare alcuni progetti di audit clinico come obiettivi annuali di Qualità ed Innovazione ha gradualmente ed in maniera via via esponenziale conferito a questi progetti ed ai relativi gruppi di lavoro muldisciplinari e multiprofessionali un mandato forte percepito dagli interlocutori come esplicita volontà a generare un cambiamento volto a produrre 139 migliormenti della qualità assistenziale. Dal punto di vista pratico infine è proseguita anche quella volontà progettuale di abbinare i progetti di audit a progetti formativi blended. In questo modo sono stati attribuiti nel corso del 2014 crediti ECM dedicati a membri di gruppi di lavoro impegnati in audit clinici. SPECIFICHE DI PROGETTI DI AUDIT Sono già stati descritti gli audit relativi al rischio infettivo. AUDIT SUL TEMA DOLORE Con un coordinamento in seno al Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore, l Azienda da qualche anno ha concentrato diverse progettualità sul tema dolore. DI seguito i risultati e progetti principali: Audit dolore post operatorio: nel corso del 2014 è stato sviluppato il terzo giro di valutazione di indicatori su questo tema. Complessivamente si conferma un trend in miglioramento dei principali indicatori, ora estesi anche all area Day Surgery, sia per quanto concerne la rilevazione del sintomo dolore sia per i trattamenti antalgici eseguiti e i relativi risultati. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 143

indicatori su questo tema. Complessivamentee si conferma un trend inn miglioramento dei principali indicatori, ora estesi anche all area Day Surgery, sia per quanto concerne la rilevazione del sintomo dolore sia per i trattamenti antalgici eseguiti e i relativi risultati. Di seguito due degli indicatori principali: Grafico 3.5. Andamento degli indicatori Di seguito due degli indicatori principali: dell audit dolore post operatorio 2011 2013 2014 Grafico 3.5. Andamento degli indicatori dell audit dolore post operatorio 2011-2013- 2014 90,0% 88,0% 89,6% 80,0% 80,5% 80,0% 71,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 45,0% 2011 2013 2014 0,0% Score dolore registrato a 2 ore dal rientro dallaa SO NRS < 4 nelle prime 488 ore 140 NRS = Numerical Rating Scale (scala del dolore) NRS = Numerical Rating Scale (scala del dolore) Audit dolore in ambito pediatrico: nel reaudit 2014 si è documentato un miglioramento sull indicatore cardine relativo allaa rilevazione dello score dolore ai bambini assistiti in vari setting. Da Audit dolore in ambito pediatrico: nel reaudit 2014 si è documentato un miglioramento segn sull indicatore nalare che questo cardine rientra relativo fra uno alla dei rilevazione progetti di dello audit score con acc dolore reditamento ai bambini ECM, assistiti elemento in che vari i setting. Da segnalare che questo rientra fra uno dei progetti di audit con accreditamento ECM, componenti del gruppo di lavoro hanno fortemente voluto e valorizzato elemento che i componenti del gruppo di lavoro hanno fortemente voluto e valorizzato. Grafico 3.6. 3 Registrazione score dolore nei vari setting pediatrici Grafico 3.6. Registrazione score dolore nei vari setting pediatrici 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 86% 93% 2013 2014 Audit gestione del dolore nelle Case Residenza Anziani (CRA): da d qualche anno è nata una forte collaborazione, coordinata dal Dipartimento Attività Socio Sanitar rie, con le Case Residenza Anziani sui temi dell audit. Dopo alcune esperienze nell ambito nutrizione e demenza, nel 2014 è stato affrontato, coerentemente anche ad un progetto regionale, un audit clinico sulla gestione del dolore. 144 I risultati sono stati estremamente buoni e verranno oltretutto rivalutati anche nel corso del 2015. L analisi, fatta su 56 CRA che ha visto coinvolti 2.783 ospiti per un totale di 11.029 rilevazioni ha documentato come nel 99% dei casi il dolore veniva registrato per gli g ospiti definitivi. Audit dolore prodromi di travaglio e del dopo parto: questo audit partito nel 2014 è stato sviluppato per ottimizzare la gestione del dolore inn due momenti specifici: il travaglio e le fasi successive al

Audit gestione del dolore nelle Case Residenza Anziani (CRA): da qualche anno è nata una forte collaborazione, coordinata dal Dipartimento Attività Socio-Sanitarie, con le Case Residenza Anziani sui temi dell audit. Dopo alcune esperienze nell ambito nutrizione e demenza, nel 2014 è stato affrontato, coerentemente anche ad un progetto regionale, un audit clinico sulla gestione del dolore. I risultati sono stati estremamente buoni e verranno oltretutto rivalutati anche nel corso del 2015. L analisi, fatta su 56 CRA che ha visto coinvolti 2.783 ospiti per un totale di 11.029 rilevazioni ha documentato come nel 99% dei casi il dolore veniva registrato per gli ospiti definitivi. Audit dolore prodromi di travaglio e del dopo parto: questo audit partito nel 2014 è stato sviluppato per ottimizzare la gestione del dolore in due momenti specifici: il travaglio e le fasi successive al parto. Sono stati analizzati rispettivamente 92 casi di donne in prodromi di travaglio e 178 donne nelle fasi successive al parto. Un dato interessante emerso da questo audit è complessivamente la buona gestione del sintomo dolore nel dopo parto dove la ridotta percentuale di donne con dolore moderato-severo viene prevalentemente trattato con terapia analgesica (vedi grafico successivo). 3 Grafico 3.7. Score dolore nel dopo parto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 7% 17% 76% OBST 1 4% 22% 74% OBST 2 5% 20% 75% ALL NRS > 4 NON TRATTATE NRS > 4 TRATTATE NRS < 3 NRS NRS = = Numerical umerical Rating ing Scale Scale (scala (scala del del dolore) dolore) ALTRI ALTRI PROGETTI ROGETTI DI DI AUDIT AUDIT Audit Audit SERT: ERT: questo progetto di audit audit attivo attiv da vo diversi da divers anni, i si anni, è concentrato si è concentrato su una o precisa su una in- precisa indicazione relativa relativa agli screening agli screenin infettivologici g di gici pazienti di pazien che nti accedono che dono ai SERT. ai SERT Oltre T. Oltre a questo a questo indicatore re è stato è stato anche nche valutato la la capacità di di fornire fornire ai ai pazienti pazienti nuovi nuovi o ai o ai reingressi ressi nei nei SERT una una valutazio valutazione integrata integrata a sanitaria sanitaria e psico socio ed e psico-socio-educativa entro entro i primi i primi 60 giorni. g 60 giorni. Nel grafico successivo l andamento del primo indicatore negli anni, frutto di attivitàà di formazione e Nel di grafico sensiibilizzazione successivo agli l andamento operatori fatto del dal primo gruppo indicatore lavoro. negli anni, frutto di attività di formazione e di sensiibilizzazione agli operatori fatto dal gruppo di lavoro. Grafico 3.8. Percentuale dei pazienti testati annualmente per HBV HIV HCV sul totale degli utenti dei SERT nell anno 50 45 40 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 35 30 25 20 15 145 HIV HBV HCV

indicatore è stato anche valutato la capacità di fornire ai pazienti nuovi o ai reingressi nei SERT una valutazione integrataa sanitaria e psico socio ed ducativa entro i primi 60 giorni. g Nel grafico successivo l andamento del primo indicatore negli anni, frutto di attivitàà di formazione e di sensiibilizzazione agli operatori fatto dal gruppo di lavoro. Grafico 3.8. Percentuale dei pazienti testati Grafico annualme 3.8. ente Percentuale per HBV HIV HCV dei pazienti sul totale testati degli annualmente per HBV-HIV-HCV utenti dei SERT sul nell anno totale degli utenti dei SERT nell anno 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 HIV HBV HCV 142 Audit taglio cesareo: il reaudit del 2014 è rimasto concentrato sulle duee coorti per lee quali il ricorso al Audit taglio taglio cesareo cesareo: rimane elemento il reaudit di del criticità: 2014 è la rimasto classe concentrato Robson IIa IVaa sulle (cesareo due coorti dopo induzion per le ne quali di il ricorso travaglio al o) taglio e la classe cesareo Robson rimane V (cesareo elemento nelle donne di criticità: pre cesarizzate). la classe Robson IIa-IVa (cesareo dopo induzione Per la prima di travaglio) classe di donne e la classe analizzate Robson da se V egnalare (cesareo un nelle importante donne migliorament pre-cesarizzate). to su una pratica assistenziale che anche evidenze scientifiche (in primis una revisione Cochrane) valorizzano. Per Rimango la prima ono classe elevati di i livelli donne di analizzate performance da segnalare sull appropr un iatezza importante dell induzione miglioramento del travaglio su una (97% pratica nell ultim assistenziale mo audit che 2014). anche evidenze scientifiche (in primis una revisione Cochrane) valorizzano. Rimangono elevati i livelli di performance sull appropriatezza dell induzione del travaglio (97% nell ultimo audit 2014). Per quanto riguarda invece la coorte di pazienti pre cesarizzate da segnalare che si conferma una Per quanto pressochè riguarda totale invece presa la coorte in carico di pazienti da parte pre-cesarizzate di ambulatorio da segnalare dedicato che si di conferma queste donne per una pressochè accompagnarle totale al presa parto vaginale carico di da prova. parte Il di numero ambulatorio di cesarei dedicato in questa di queste coorte donne di paziente per è elevato accompagnarle (nella nostra al Azienda parto vaginale come di pure prova. da Il dati numero nazionali di cesarei ed internazionali). questa coorte Il miglioramento di paziente è osservato si elevato concentra (nella nostra sulla Azienda percentuale come di pure cesarei da dati ritenuti nazionali comunque ed internazionali). appropriati Il miglioramento (giustificati cioè dalla osservato compresenza si concentra di fattori sulla di percentuale rischio e non di cesarei indicati ritenuti solamente comunque per il appropriati dato anamnestico (giustificati di precedente cioè cesareo). dalla compresenza di fattori di rischio e non indicati solamente per il dato anamnestico di precedente Di seguito cesareo). il grafico dei cesarei appropriati in questa classe di pazienti Di seguito il grafico dei cesarei appropriati in questa classe di pazienti. Grafico 3.9. Percentuale dei cesarei appropriati nelle pazienti precesarizzate Grafico 3.9. Percentuale dei cesarei appropriati nelle pazienti precesarizzate 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 55% 48% 41% 2012 2013 2014 146 Audit contenzione strutture per disabili: questo progetto di audit è stato avviato nel 2014 e sviluppato assieme al DASS (Dip. Attività socio sanitarie) e DSM (Dip. Salute Mentale) oltre che con gli enti gestori dei Centri Socio Riabilitativi Residenziali (CSRR) disabili. Il percorso ha visto una prima fase di condivisione di standard di riferimento sulla contenzione ed il più grande ambito del Comportamento Problema. L analisi è stata poi sviluppata sulle 14 strutture coinvolte che hanno analizzato, attraverso una griglia apposita, gli indicatori condivisi su 62 utenti per un totale di 994 eventi comportamento problema.

Audit contenzione strutture per disabili: questo progetto di audit è stato avviato nel 2014 e sviluppato assieme al DASS (Dip. Attività socio sanitarie) e DSM (Dip. Salute Mentale) oltre che con gli enti gestori dei Centri Socio-Riabilitativi Residenziali (CSRR) disabili. Il percorso ha visto una prima fase di condivisione di standard di riferimento sulla contenzione ed il più grande ambito del Comportamento Problema. L analisi è stata poi sviluppata sulle 14 strutture coinvolte che hanno analizzato, attraverso una griglia apposita, gli indicatori condivisi su 62 utenti per un totale di 994 eventi comportamento problema. Alcuni principali risultati positivi di questo primo giro di audit sono mostrati di seguito: 3 Tabella 3.2. indicatori audit contenzione strutture per disabili NUMERATORE DENOMINATORE VALORE N ospiti con prescrizione alla contenzione meccanica N ospiti che hanno sviluppato eventi CP nel periodo 7 62 12,3% N eventi CP gestiti con contenzione fisica/meccanica N eventi CP insorti nel periodo 54 994 5,4% N interventi in emergenza (118-113) N eventi CP insorti nel periodo AUDIT BPCO: questo audit è stato sviluppato in contemporanea su due osservatori diversi: 5 994 0,5% l ambulatorio del MMG e l ambulatorio del Pneumologo. Sono stati così presi in esame rispettivamente 156 casi e 394 casi sui quali sono state fatte valutazioni di appropriati processi AUDIT BPCO: questo audit è stato sviluppato in contemporanea su due osservatori diversi: assistenziali inerenti sia la fase diagnostica (spirometria in primis) che terapeutica (appropriato l ambulatorio del MMG e l ambulatorio del Pneumologo. Sono stati così presi in esame rispettivamente 156 casi e 394 casi sui quali sono state fatte valutazioni di appropriati processi utilizzo dei farmaci R03). Di seguto il grafico relativo ai dati sulle spirometrie: assistenziali inerenti sia la fase diagnostica (spirometria in primis) che terapeutica (appropriato utilizzo dei farmaci R03). Grafico 3..10. Proporzione di pazienti con c BPCO che Di seguto hanno il avuto grafico spirometria relativo (audit ai dati MMG sulle spirometrie: e Pneumologi ambulatoriali) Grafico 3.10. Proporzione di pazienti con BPCO che hanno avuto spirometria (audit MMG e Pneumologi ambulatoriali) 100,00% 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% 62,20% 23,70% MMG 91% 43, 80% PNEUMOLOGI spirometria spitometria con broncodilatazione 3.5.2. PERCORSI DIAGNOSTIC CO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI (PDTA) OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 147 Lo strumento di clinical governance identificato nel PDTA è ormai consolidato diffusamente nell Azienda, forte delle esperienze maturate negli ultimi anni. I determinanti il successo di queste progettualità cadonoo su diverse dimensioni che i PDTA sono potenzialmente in grado di modificare, alcune particolarmente prioritarie visti gli elementi contingenti del contesto attuale: dalla necessaria sostenibilità dei progetti innovativi proposti

3.5.2. PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI (PDTA) Lo strumento di clinical governance identificato nel PDTA è ormai consolidato diffusamente nell Azienda, forte delle esperienze maturate negli ultimi anni. I determinanti il successo di queste progettualità cadono su diverse dimensioni che i PDTA sono potenzialmente in grado di modificare, alcune particolarmente prioritarie visti gli elementi contingenti del contesto attuale: dalla necessaria sostenibilità dei progetti innovativi proposti ( innovare in decescita ) alla necessità di riportare il paziente al centro delle cure, dalla possibilità di implementare e monitorare le best practice alla sollecitazione di identificare ed irrobustire occasioni di confronto inter-professionale e con pazienti/care giver lungo il percorso di cura. Ad oggi seguendo questi passaggi in Azienda sono stati sviluppati 38 PDTA così distribuiti: Grafico 3.11. numero di PDTA aziendali e loro distribuzione 2 3 11 4 5 7 6 PDTA NEUROLOGICII PDTA ONCOLOGICI PDTA MATERNO INFANTILI PDTA OSTEOARTICOLARE PDTA CARDIOPOLMONARE ALTRI PDTA TRAUMATOLOGICI Nello specifico, i singoli PDTA sono i seguenti: Tabella 3.3. PDTA aziendali Nello specifico, i singoli PDTA sono i seguenti: Tumore della mammella Tumore del polmone Tumore della mammella Tumore del colon Tumore del polmone Tumore Tumori del colo cerebrali on Tumori Chirurgia cerebrali dell ipofisi e basicranio Chirurgia Tumori dell'ip della pofisi cervice e basicranio uterina Tumori della cervice uterina Percorso nascita Percorso nascita Gravidanza Gravidanza a rischio a rischio Bambino Bambino a rischio a rischio di svilupp di pare sviluppare cronicità cronicità à Labiopalatoschi Labiopalatoschisi isi Frattura di femore Frattura di femore Trauma cranico Mielolesioni Trauma cranico BPCO Mielolesioni Insufficienza BPCO Respiratoria Cronica Post infarto Insufficienza Respiratoria Cronica Scompenso Cardiaco Post-infarto Ictus Accesso Scompenso Ischemico Cardiaco Transitorio Epilessia Ictus Epilessia Accesso del ba Ischemico mbino Transitorio Parkinson Sclerosi Lateralee Amiotrofica (SLA) Sclerosi Multipla 148 Cefalea Malattie neuromuscolari Insufficienza renale progressiva Ulcere difficili Tabella Epilessia 3.3. 3 PDTA aziendali Epilessia del bambino Parkinson Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) Sclerosi Multipla Cefalea Malattie neuromuscolari Insufficienza renale progressiva Ulcere difficili Patologie reumatologiche Ausili Disturbi dello spettro autistico ESA Patologie oftalmologiche pediatriche Patologie gastroenterologiche pediatriche Cure Palliative Pediatriche Cure Palliative dell adulto Artroprotesi primaria di anca Artroprotesi primaria di ginocchio 145

Parallelamente alle attività di progettazione e monitoraggio dei PDTA, è evoluta in Azienda la consapevolezza della necessità di un puntuale ed efficace monitoraggio. Sono così state costruite delle schede di Valutazione Performance di Percorso (VPP), alcune delle quali condivise anche a livello interaziendale. Queste schede, che raccolgono pochi significativi indicatori, sono stato oggetto di confronto e negoziazione nelle sedute di definizione del budget sugli obiettivi di Innovazione e Qualità. 3 Tabella 3.4. VPP interaziendali e aziendali VPP INTERAZIENDALI Tumore del colon Tumore del polmone Tumore della mammella Frattura di femore post-infarto miocardico acuto Scompenso cardiaco Stroke Percorso nascita Percorso ausili VPP AZIENDALI Epilessia Parkinson Accesso ischemico transitorio Tumori cerebrali Tumore della cervice uterina Reumatologia Autismo Epilessia in età pediatrica Gravidanza a rischio Cure Palliative BPCO Sempre nell ottica del monitoraggio, nel 2014 è stata avviata una attività di costruzione di cruscotto multidimensionale dei percorsi, avviato per il PDTA Tumore della Mammella e per il Percorso Nascita. Certificazione di Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale Dal 2010 l AUSL di Bologna è impegnata nella definizione e miglioramento di PDTA e, per alcuni di essi, nella Certificazione di servizio sanitario. L attività per il conseguimento o il mantenimento della Certificazione rilasciata dall Ente KIWA-CERMET ha riguardato : PDTA Interaziendale AUSLBO-Ospedale di Montecatone (MRI) della persona con mielolesione traumatica. Nel 2014 è stato attuato il Piano di miglioramento definito a seguito delle criticità rilevate nel corso della verifica del 2013. La verifica svolta dall Ente di Certificazione ha confermato per il quarto anno consecutivo la certificazione. PDTA delle donne con tumore al seno E stato attuato il Piano di miglioramento definito a seguito delle criticità rilevate nel corso della verifica dell anno 2013. La verifica svolta dall Ente ha confermato per il terzo anno consecutivo la certificazione. PDTA delle persone con tumore polmonare a seguito della verifica svolta dai professionisti dell Ente è stata confermata per il secondo anno consecutivo la certificazione. PDTA del persona con Sclerosi Laterale Amiotrofica nel corso del 2014 si è attuato il Piano di miglioramento definito a seguito delle criticità rilevate nella verifica di conseguimento della certificazione di dicembre 2013. La verifica svolta dall Ente ha confermato per il secondo anno consecutivo la certificazione. Tutti i certificati e relativi standard di servizio sono pubblicati nel sito internet dell Azienda: http://www.ausl.bologna.it/asl-bologna/staff/qualita-e-accreditamento/pdta/i-percorsi-diagnostico-terapeutico-assistenziali/ OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 149

Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali ascolto dell utente La strutturazione di PDTA ha reso necessario un nuovo approccio di ascolto dell utente rispetto alla qualità percepita. Per alcuni PDTA ( Persona con mielolesione traumatica, Donne con tumore al seno, Persone con tumore polmonare, Persona con Sclerosi Laterale Amiotrofica ) sono stati elaborati appositi opuscoli rivolti all utente in cui, oltre ad essere descritto il percorso di cura, sono esplicitate le garanzie di qualità con cui l Azienda (o le Aziende nel caso di PDTA interaziendali) si impegna a erogare le prestazioni e gli indicatori utilizzati per valutarne l effettiva applicazione. Con il coinvolgimento di pazienti, utenti e professionisti è stato inoltre costruito un questionario per la valutazione del PDTA dal punto di vista della persona assistita. Il questionario viene spedito al domicilio dell utente. Per alcuni PDTA oltre agli aspetti inerenti il servizio erogato, è stata inclusa la valutazione della Qualità della vita con EuroQoL. Nel corso dell anno 2014 sono state effettuate le indagini presso gli utenti dei PDTA: AUSLBO-Ospedale di Montecatone: persona con lesione traumatica del midollo spinale Il questionario è stato inviato alle persone residenti nell ambito dell AUSL di Bologna dimesse dall Ospedale di Montecatone nell anno 2012 ad un anno di distanza dalla dimissione (quindi dicembre 2013), in totale 26 persone. Di queste 1 non è più reperibile. Hanno risposto al questionario 12 persone (48%). Coerentemente con la dimensione della popolazione coinvolta, la valutazione dei risultati si è avvalsa principalmente dell analisi delle frequenze. La fase del primo intervento in emergenza è stata valutata tempestiva e adeguata da tutti i rispondenti. Aspetti che possono essere migliorati sono: le informazioni sul percorso di cura al momento del primo ricovero, su rischi e benefici legati alle cure, sui trattamenti per il dolore e sullo stato salute il passaggio di informazioni tra i professionisti e la coerenza delle informazioni date dai diversi professionisti l ascolto delle persone assistite l attenzione per le esigenze specifiche di ciascuno durante la degenza all Ospedale di Montecatone la possibilità di partecipare alle decisioni nel percorso di cura l accesso agli ausili Donna affetta da neoplasia della mammella Come progettato, all inizio dell anno 2014 sono stati spediti alle donne operate per neoplasia al seno nell anno 2012, i questionari predisposti con l obiettivo di misurare l impatto dell implementazione del PDTA mettendo a confronto i risultati di questa indagine con quelli ottenuti dall indagine conclusa nel 2012 (effettuata inviando il questionario alle donne operate nell anno 2009). Hanno risposto 289 donne (complessivamente il 54.02% della popolazione di riferimento formata da 535 donne operate nell anno 2012 presso l AUSL di Bologna). Il margine di errore ammesso nel disegno campionario a conclusione dell indagine, a livello fiduciario del 95%, è pari a ± 3.9% complessivamente. 150

Il confronto con la rilevazione effettuata nell anno 2012 (v. Grafico) mette in evidenza un miglioramento significativo delle variabili che riguardano: le prenotazioni prima e dopo dell intervento, la comunicazione tra professionisti, la partecipazione alle decisioni sul proprio percorso di cura. Raddoppiano le signore che entrano nel percorso in risposta alla lettera di invito allo screening per la prevenzione del tumore al seno. Gli aspetti più positivi riguardano la prenotazione di visite, esami e terapie prima dell intervento (svolta direttamente dal personale sanitario nel 97.2% dei casi) e l informazione sui comportamenti da tenere una volta tornate a casa, data al momento della dimissione per il 90.6% delle rispondenti. I principali aspetti per i quali possono essere attivati percorsi di miglioramento riguardano l ascolto dell utente da parte del personale sanitario, (le rispondenti che dichiarano di essere state sempre ascoltate attentamente sono il 66.4% dei casi) e le spiegazioni sui sintomi da tenere sotto controlo avvenute e comprese dal 67.4% delle rispondenti. La qualità della vita in rapporto al proprio stato di salute presenta un punteggio medio (SD) totale dell EQ5DVAS di 75.3 (16.5), senza differenze significative rispetto a quanto rilevato nell indagine precedente. La valutazione del proprio stato di salute EQ5DVAS decresce con l aumentare dell età. La dimensione maggiormente correlata con la percezione di salute risulta essere quella relativa alla capacità di continuare a svolgere le proprie attività abituali (r.558 p.01) 3 Grafico 3.12. risultati questionari donne operate per neoplasia della mammella OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 151

Persona con Sclerosi Multipla Nel corso del 2014 è stato progettato uno studio con l obiettivo di rilevare, attraverso lo strumento del focus group, i bisogni socio-assistenziali dei pazienti con sclerosi multipla residenti nel territorio dell AUSL di Bologna, e dei relativi caregiver, con particolare attenzione a quelli che sono gli unmet needs (bisogni socio-assistenziali insoddisfatti). L indagine è stata incentrata su quelli che sono i bisogni del paziente e dei caregiver durante tutte le fasi del percorso, che va dal sospetto clinico di sclerosi multipla fino al follow up e alla presa in carico dei pazienti con disabilità di grado severo. L individuazione dei bisogni socio-assistenziali sarà utile per una corretta definizione del percorso e per l individuazione di indicatori da monitorare per la valutazione dell assistenza ai pazienti con Sclerosi Multipla. I focus group sono stati realizzati tra novembre e dicembre 2014 e i risultati sono in corso di elaborazione. QUALITÀ DELLE CURE ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE E CERTIFICAZIONE Il mantenimento della rispondenza ai requisiti del modello di Accreditamento RER, il percorso di preparazione e il conseguimento dell accreditamento istituzionale costituiscono obiettivi della prorammazione aziendale annualmente assegnati ai Dipartimenti coinvolti e dei quali viene puntualmente valutato il raggiungimento. Le verifiche svolte dall Agenzia Sanitaria e Sociale regionale (ASSR) per valutare l adeguatezza ai requisiti generali e specifici richiesti dalla vigente normativa sull Accreditamento (Del. Giunta RER 327/2004) ha interessato, al 31 dicembre 2014, tutti i Dipartimenti coinvolti secondo quanto previsto dalla programmazione regionale. In particolare nel corso dell anno 2014 sono state effettuate le verifiche ispettive esterne per il rinnovo dell Accreditamento istituzionale (Del. Giunta RER 327/2004) di tutte le Unità Operative afferenti all IRCCS-Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna e dell Area dipartimentale Diagnostica per Immagini del Dipartimento Servizi e per il rilascio dell Accreditamento istituzionale del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dello stesso Dipartimento. Nel corso dell anno 2014 è stato programmato ed attuato il piano di auditing interno orientato a verificare l adeguata implementazione e mantenimento del Sistema di gestione per la Qualità. A seguito della richiesta pervenuta dalla direzione della Fondazione Hospice MTC Seragnoli, nell ottica di una collaborazione proficua tra le aziende e mirata al miglioramento della qualità dell assistenza, dal 2014 la programmazione delle verifiche comprende anche le sedi degli Hospice di Bentivoglio, Casalecchio di Reno e Bologna (presso ospedale Bellaria). L attuazione del piano ha comportato lo svolgimento di verifiche ispettive presso la Direzione e/o le articolazioni organizzative del Dipartimento Sanità Pubblica, Salute Mentale-Dipendenze Patologiche, Oncologico Emergenza, Medico, Chirurgico, Materno-Infantile, dell Area Anestesia e Terapia Intensiva del Dipartimento Servizi, dell Unità Operativa Fisica Sanitaria e Dietolgia e nutrizione clinica, Area Omogenea Assistenziale Dialisi e Ambulatori O. Maggiore. Nell ambito del Piano di auditing interno sono inoltre state verificate le articolazioni organizzative oggetto di Certificazione ISO 9001:2008 e quelle coinvolte nella certificazione di servizio sanitario secondo KIWA-CERMET di Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali. 152

Al fine di poter svolgere sistematicamente il piano di auditing interno, l Azienda ha costituito un Gruppo di valutatori (n. 57), ossia professionisti adeguatamente formati e annualmente aggiornati sui temi specifici. Il gruppo aziendale dei valutatori comprende valutatori interni, ossia operatori che hanno conseguito il titolo ad effettuare audit organizzativi all interno dell Azienda attraverso la partecipazione a inziative formative svolte a carico dell Azienda, e valutatori esterni o regionali (n. 27), ossia professionisti dell Azienda che hanno conseguito il titolo attraverso la partecipazione allo specifico corso dell ASSR. I valutatori esterni svolgono frequentemente verifiche per conto dell ASSR arricchendo in tal modo il proprio know how; il frutto di tali esperienze è successivamente condiviso all interno del gruppo valutatori favorendo in tal modo la crescita culturale ed esperienziale dell intero gruppo. E stato avviato il percorso per l accreditamento istituzionale del Dipartimento Cure Primarie e del Dipartimento Sanità Pubblica mediante realizzazione di eventi formativi (in aula e sul campo) rivolti agli operatori delle articolazioni organizzative ed è iniziata l attività di predisposizione/revisione della documentazione di supporto necessaria. CERTIFICAZIONE ISO La nostra Azienda, per i processi/servizi individuati dalla Direzione, adotta l approccio ISO 9000 e ISO IEC 27001. La serie dei requisiti della norma ISO 9001:2008 (Sistemi di gestione per la qualità Requisiti) pone come obiettivo della gestione di un azienda sanitaria la tendenza al miglioramento continuo delle prestazioni complessive. La norma UNI EN ISO 9001:2008 specifica i requisiti dei sistemi di gestione per la qualità da utilizzarsi quando un organizzazione debba dimostrare la propria capacità a fornire prodotti che soddisfino i requisiti dei clienti e quelli cogenti (stabiliti da leggi, regolamenti, direttive, ecc..). Nel corso del 2014 sono proseguite le attività per il mantenimento della Certificazione ISO UNI EN 9001:2008 dei processi aziendali concludendo il percorso triennale previsto dall Ente di Certificazione per i seguenti processi: acquisizione beni, servizi e lavori ( UOC Servizio Acquisti Metropolitano) gestione attrezzature ( UOC Ingegneria Clinica) gestione progetti e realizzazione manufatti edilizi (Area Dipartimentale tecnica) formazione (UOC Formazione) Tutte le verifiche svolte da parte dell Ente nel corso del 2014 hanno avuto esito positivo confermando le certificazioni acquisite. La norma ISO/IEC 27001 è l unica norma internazionale che definisce i requisiti per un sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni. La norma è progettata per garantire la selezione di controlli di sicurezza adeguati e proporzionati. La finalità è proteggere le informazioni e dare fiducia alle parti interessate, in particolare ai clienti interni e esterni. La norma adotta un approccio di processo per costituire, attuare, applicare, controllare, riesaminare, gestire e migliorare il sistema di gestione della sicurezza delle informazioni e della privacy. La nostra Azienda ha deciso di aderire alla norma applicandola alla gestione del sistema RIS- PACS. Il sistema RIS PACS aziendale permette di gestire le immagini, i dati del paziente. In particolare il sistema RIS (Radiological Information System) provvede alla raccolta, gestione e distribuzione delle informazioni prodotte nelle unità operative di Radiologia; il sistema PACS (Picture Ar- 3 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 153

chiving and Communication System) provvede alla archiviazione digitale delle immagini radiologiche e alla loro trasmissione e visualizzazione su workstation dedicate, collegate mediante rete informatica. La norma ISO/IEC 27001 specifica l insieme dei requisiti di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni, in particolare per gli aspetti della sicurezza fisica, logica ed organizzativa con l obiettivo di sviluppare un Sistema capace di un efficace protezione dei dati e delle informazioni e identificare le adeguate contromisure per garantire: riservatezza (accessibilità solo agli utenti autorizzati) integrità (al sicuro da eventuali danneggiamenti, dolosi o involontari) disponibilità (facilmente fruibile on demand) La certificazione UNI CEI ISO/IEC 27001/2006 del sistema RIS-PACS è stata conseguita nel corso del 2013. Nel corso del 2014 si è svolta la verifica di prima sorveglianza che ha confermato la certificazione acquisita. Tutti i Certificati sono pubblicati nel sito internet dell Azienda: http://www.ausl.bologna.it/ asl-bologna/staff/qualita-e-accreditamento/certificazione-del-sistema-qualita CARTA DEI SERVIZI E ASCOLTO DELL UTENTE Nel corso dell anno 2014 è stata realizzata la verifica dell applicazione delle garanzie contenute nella Carta dei Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica. Il questionario di verifica è stato distribuito nelle strutture del Dipartimento elencate nella tabella sottostante. Sono stati compilati in totale 1531 questionari (riepilogati nella Tabella che segue). Il margine di errore ammesso nel disegno campionario a conclusione dell indagine, a livello fiduciario del 95%, è pari a ± 2.15% complessivamente. Tabella 3.5. riepilogo questionari Dipartimento di Sanità Pubblica Area Dipartimentale Quest. Compilati Igiene e Sanità Pubblica 1244 82,00 Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro 115 7,58 Sanità Pubblica Veterinaria 158 10,42 Totale 1517 100,00 Non attribuibili 14 Totale 1531 Gli aspetti più positivi emersi riguardano le indicazioni per usufruire dei servizi, ricevute dal 93.3% dei rispondenti, il rapporto con il personale (il 92.1% dei rispondenti non ha riscontrato carenze) e la puntualità (riscontrata dal 92.0% dei rispondenti). Gli aspetti più deboli (Grafico 2), e quindi da migliorare, riguardano l accesso all informazione tramite inernet (ritenuto facile in modo completo dal 51.4% delle persone che hanno utilizzato internet), la diffusione di materiale informativo, che il 19.6% dei rispondenti dichiara di non aver ricevuto e la modalità di prenotazione di prestazione (prevalentemente per vaccinazioni e corsi di formazione) per la quale il 10.7% dei rispondenti ha incontrato problemi. Le funzioni informative sui servizi offerti sono svolte In prevalenza da CUP (38.0%), seguito da Internet (17.5%), il quale però non è utilizzato dal 50.4% dei rispondenti e all interno del quale l informazione non è facilmente accessibile per il 48,6% dei rispondenti che lo hanno utilizzato. % 154

Pag Grafico 3.13. Risultati questionari Dipartimento di Sanità Pubblica 3 d5 Indicazioni sui servizi d3 Puntualità d9 Rapporto con il personale d18 Utilità delle prestazioni per la soluzione dei problemi d8 Presenza cartellino di riconoscimento d6 Utilità materiale informativo d7 Accessibilità informazioni su internet 0,0 Assenza di criticità 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 95% CI 0,7 0,8 0,9 1,0 Criticità massima Casa della Salute di Sasso Marconi L indagine rivolta agli utenti della Casa della Salute di Sasso Marconi è stata proposta ad un anno dalla attivazione della struttura, novità nell ambito del Comune e del Distretto di Casalecchio di Reno e rispetto alla quale si è voluto conoscere la percezione della popolazione di riferimento. L indagine è stata proposta e accolta favorevolmente anche dal Comitato Consultivo Misto distrettuale che ha poi collaborato alla distribuzione dei questionari. La somministrazione è stata effettuata nei primi quindici giorni di dicembre 2013 ai cittadini che hanno avuto accesso alla Casa della Salute. Sono stati raccolti 164 questionari su 200 distribuiti (82% dei questionari distribuiti). L accordo dei rispondenti sulla positività di gentilezza, informazione per l accesso, facilità di accesso ai prelievi, disponibilità ad essere visitati da qualsiasi medico di famiglia, affidabilità e fiducia nell organizzazione della struttura sanitaria e collaborazione tra i professionisti è molto elevato (grafico seguente). Tra gli aspetti strutturali viene indicata qualche criticità nel confort della sala d attesa. Alla domanda su quali sono i principali temi che occorre approfondire con i professionisti sanitari, all interno di un percorso di partecipazione alla promozione di stili di vita sani, sono stati indicati: la corretta alimentazione, l esercizio fisico, la lotta al sovrappeso e all obesità, il corretto utilizzo dei farmaci. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 155

Grafico 3.14. Risultati questionari Casa della Salute di Sasso Marconi I professionisti (personale sanitario e amministrativo) sono gentili 4,599 All'interno della Casa della Salute sono presenti informazioni utili per accedere alle diverse prestazioni 4,448 L'accesso al punto prelievi è facilitato 4,383 Quando ho necessità di essere visitato per un problema urgente, posso sempre trovare un medico di medicina generale disponibile, anche se non è il mio medico di famiglia 4,359 L'organizzazione della struttura mi dà un senso di affidabilità e fiducia 4,319 I professionisti sanitari presenti nella Casa della Salute collaborano tra loro 4,266 1 2 3 4 5 Per niente d'accordo 95% CI Completamene d'accordo Indagine sulla qualità percepita dagli utenti delle degenze ospedaliere degli ospedali spoke secondo il modello dell intensità di cure e complessità assistenziale Il modello per intensità di cura e complessità assistenziale attivato sperimentalmente da alcuni anni nel nuovo Ospedale di Porretta Terme nell ambito del progetto di Modernizzazione regionale Organizzazione delle degenze ospedaliere degli ospedali spoke secondo il modello dell intensità di cure e complessità assistenziale è stato gradualmente esteso agli ospedali di Budrio, Vergato, Bazzano, Bentivoglio e S. Giovanni in Persiceto. Attraverso l indagine rivolta ai degenti di questi ospedali si intendeva completare la valutazione d impatto della riorganizzazione focalizzata sulle dimensioni dell efficienza organizzativa, dell efficacia assistenziale e della patient safety con elementi legati al percepito dell assistito. Lo strumento di rilevazione utilizzato è lo stesso questionario definito per le indagini svolte precedentemente all interno degli ospedali dell Azienda USL, integrato da alcuni item presenti nel questionario regionale per i degenti. La somministrazione è avvenuta all interno dei reparti di degenza al momento della dimissione. Sono stati compilati in totale 1049 questionari, i quali rappresentano il 59.60% dei questionari consegnati alle Unità Assistenziali. Il margine di errore ammesso nel disegno campionario a conclusione dell indagine, a livello fiduciario del 95%, è pari a ± 2.5% sul risultato complessivo. Il confronto con i risultati ottenuti negli anni precedenti negli stessi ospedali e con lo stesso tipo di somministrazione mette in evidenza miglioramenti, di grado diverso, in tutte le variabili ad eccezione di quella che riguarda le informazioni su altri tipi di cura diversi da quelli proposti. (Grafico seguente) Pagina 1 156

La valutazione della qualità del servizio ricevuto ha raggiunto una media di 9.09 (da 1.07) (scala da 1 a 10). Per il 54.6% dei rispondenti il servizio è stato migliore di come se lo aspettava, solo lo 0.8% ha dichiarato di aver ricevuto un servizio peggiore di come se lo aspettava. Si riscontra una leggera correlazione (r.35 p.01) tra la risposta alle aspettative delle persone e la valutazione generale del servizio. Non sempre esiste un rapporto diretto e lineare tra soddisfazione delle aspettative e valutazione del servizio: alcune persone che hanno ricevuto un servizio peggiore rispetto all atteso hanno assegnato un punteggio più che sufficiente, altre che avevano ricevuto un servizio in linea o superiore alle aspettative hanno assegnato ugualmente punteggi bassi. 3 Grafico 3.15. Risultati questionari utenti delle degenze ospedaliere degli ospedali spoke Fiducia operatori Ascolto GruppiAnni Precedenti 2014 Precedenti 2014 Rapporto personale Info stato salute Info su degenza Attenzione del personale Info ragioni cure Info Rischi Info dolore Info altri tipi di cura Scambio info 0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00 Legenda: 0=assenza di criticità; 1=Criticità massima Error Bars: 95% CI Media Indagine rivolta a donne che hanno effettuato Interruzione Volontaria di Gravidanza L indagine è stata svolta su indicazione dell ASSR che ha coordinato il Progetto di Valutazione della qualità percepita dalle utenti dei servizi dedicati all interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Il Progetto si inserisce nel processo di miglioramento in corso previsto dalla DGR 1690/2008 Linee di indirizzo per la tutela sociale della maternità e sull interruzione volontaria della gravidanza nell ambito dei piani di zona per la salute ed il benessere sociale che individua il Consultorio familiare, a livello distrettuale, quale sede di effettiva presa in carico della donna che richiede l interruzione volontaria di gravidanza. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 157

L indagine prevedeva la somministrazione faccia a faccia di un questionario a tutte le utenti degli ambulatori post IVG. L indagine è stata effettuata da aprile a dicembre 2013. Rispetto ai 44 questionari da raccogliere da utenti straniere, ne sono stati effettivamente raccolti 19; dei 54 da somministrare a donne italiane ne sono stati raccolti in totale 31. Complessivamente sono state intervistate 50 donne (anzichè il campione previsto,ossia n= 98) a causa della difficoltà di ottenere il consenso alla partecipazione all indagine. Il grafico seguente rappresenta i risultati ottenuti complessivamente per quanto concerne il consultorio familiare in cui, in sintesi, sono emersi quali aspetti positivi la riservatezza garantita dai professionisti e la qualità del servizio ricevuto; e quali aspetti migliorabili l informazione sulla legislazione/aiuti per le donne gravide in difficoltà, l informazione sul tipo di anestesia per l intervento di IVG e su cosa fare successivamente in ospedale e, infine, la disponibilità di parcheggi. Grafico 3.16. risultati questionari utenti IVG (consultorio familiare) Confronto finale valori medi giudizi relativi al consultorio familiare D13. cortesia personale primo contatto? D14. disponibilità personale primo contatto? 4,6 4,6 D15. sensibilità personale primo contatto? 4,5 D16. cortesia personale svolto il colloquio? D17. disponibilità personale svolto colloquio? 4,5 4,5 D18. sensibilità personale svolto colloquio? D19. riservatezza garantita dai professionisti? D21. info legge/aiuti per donne gravide in difficoltà? 3,2 4,5 5,0 D22. info sui due tipi di intervento? 4,1 D23. info sul tipo di anestesia? 3,3 D24. info su cosa fare poi in ospedale? 3,7 D25. info sui metodi contraccettivi? 4,2 D26. disponibilità parcheggi? 3,8 D27. segnaletica esterna? 4,0 D28. segnaletica interna? 4,2 D29. raggiungibilità con mezzi pubblici? 4,2 D30. manutenzione strutture e locali? 4,4 D31. pulizia locali? 4,3 D32. temperatura locali? 4,3 D33. dimensione locali? 4,3 D34. tutela privacy? 4,5 D35. qualità servizio ricevuto? 4,7 1 2 3 4 5 6 Legenda: 1=del tutto inadeguato; 6=del tutto adeguato 158

Il Grafico che segue rappresenta i risultati ottenuti complessivamente per quanto concerne il periodo di ricovero in ospedale. Tutti i valori rilevati sono pari o superiori al livello di adeguatezza, tra questi comunque sono aspetti decisamente positivi: la qualità servizio ricevuto, la sensibilità, disponibilità e cortesia del personale addetto al pre-ricovero e del personale ostetrico/ infermieristico di assistenza durante il ricovero; sono aspetti migliorabili l informazione sul tipo di anestesia per l intervento di IVG, sui metodi contraccettivi e sulle modalità di controllo del dolore. Confronto valori medi giudizi Grafico relativi 3.17. al risultati periodo questionari di ricovero utenti IVG in (ricovero ospedale in ospedale) 3 D42. terapia antidolorifica ricevuta D43. iinfo su tipo intervento D44. info su tipo anestesia D45. info rischi legati intervento D46. info su modalità controllo dolore D47. info istruzioni comportamenti a domicilio D48. info modalità contatto della struttura sanitaria dopo dimissione D49. info metodi contraccettivi D50. cortesia personale pre-ricovero D51. disponibilità personale pre-ricovero D52. sensibilità personale pre-ricovero D53. cortesia personale medico D54. disponibilità personale medico D55. sensibilità personale medico D56. cortesia personale ostetrico/infermieristico D57. disponibilità personale ostetrico/infermieristico D58. sensibilità personale ostetrico/infermieristico D59. Rispetto privacy spazi dedicati IVG D60. Rispetto riservatezza scambio info D61. Rispetto riservatezza professionisti D62. Manutenzione strutture e locali D63. Pulizia locali D64. Temperatura locali D65. Dimensione locali D69. Valutazione qualità servizio ricevuto in ospedale 4,6 4,4 4,0 4,4 4,3 4,4 4,5 4,1 5,0 5,0 5,0 4,7 4,8 4,7 5,0 5,0 5,0 4,6 4,5 4,6 4,6 4,6 4,6 4,6 5,0 1 2 3 4 5 6 Legenda: 1=del tutto inadeguato; 6=del tutto adeguato OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 159 Page 1

Indagine rivolta agli utenti del Centro Specialistico Multiprofessionale Provinciale Il Faro Il Centro Specialistico Multiprofessionale Provinciale contro gli abusi all infanzia Il Faro (afferente al Dipartimento di Cure Primarie) è frutto di un accordo di programma tra le Aziende Sanitarie della provincia di Bologna: Azienda USL di Bologna, di Imola e l Azienda Ospedaliera Universitaria Sant Orsola-Malpighi. Il Faro si occupa principalmente della presa in carico dei minori vittime di gravi forme di violenza fisica e sessuale e delle loro famiglie, e della consultazione e consulenza agli operatori dei Servizi Sociali, Sanitari (territoriali e ospedalieri), Educativi e Scolastici. Dopo 12 anni di attività si è ritenuto indispensabile valutare e monitorare la qualità del servizio erogato, sia rivolto agli utenti (minori e famiglie), sia rivolto agli operatori attraverso l attività di consulenza. Il progetto ha durata triennale (2013-2015). L indagine si è rivolta al bacino di utenza provinciale de Il Faro: minori vittime di gravi forme di maltrattamento e abuso, di sesso maschile e femminile, in fascia di età 6-18 anni; famiglie di minori vittime di gravi forme di maltrattamento e abuso (naturali/biologiche, affidatarie, adottive, esercenti la tutela legale); operatori dei Servizi Sociali, Sanitari (territoriali e ospedalieri), Educativi e Scolastici della provincia di Bologna che si rivolgono al Faro per una consulenza/consultazione nelle varie fasi dell intervento (rilevazione, valutazione, segnalazione, diagnosi e cura). L indagine è stata condotta con l utilizzo di tre questionari anonimi: uno per i minori, uno per i familiari/tutori adulti, uno per gli operatori che chiedono consulenza. Quest ultimo è stato elaborato dall UO Qualità e Accreditamento, mentre quelli rivolti a minori e famiglie sono stati elaborati all interno del Centro specialistico dagli operatori stessi. L indagine non ha previsto campionamento poiché ha riguardato tutti gli utenti che hanno avuto accesso al Centro. A gennaio 2014 sono stati somministrati 72 questionari agli operatori e i risultati ottenuti complessivamente evidenziano che sono: aspetti positivi l accoglienza ricevuta dagli operatori del Faro il riconoscimento e la comprensione dei problemi/bisogni sottesi alla richiesta di consulenza aspetti migliorabili il ricevimento di sufficienti informazioni sulle modalità operative adottate dal Centro Umanizzazione delle strutture di ricovero Nel corso dell anno 2014 l Azienda USL di Bologna ha partecipato al progetto La valutazione della qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino proposto da Age- NaS e coordinato da ASSR all interno della Regione Emilia Romagna. L obiettivo del progetto è la realizzazione di una prima rilevazione nazionale sul grado di umanizzazione delle strutture di ricovero. E stato realizzato con la collaborazione di rappresentanti dei Comitati Consultivi Misti Aziendali e professionisti dell Azienda USL preventivamente formati. Dopo una prima fase di individuazione degli elementi prioritari contenuti in una check list proposta da AgeNaS per la rilevazione del grado di umanizzazione, si è proceduto alla sperimentazione dell intera check list all interno dell Ospedale Maggiore di Bologna. I risultati sono riepilogati nella tabella che segue la quale riporta i dati regionali: 160

Tabella 3.6. dati regionali rilevazione proposta da AgeNaS 3 Denominazione azienda MEDIA AREA 1 Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona MEDIA AREA 2 Accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura MEDIA AREA 3 Accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza MEDIA AREA 4 Cura della relazione con il paziente e con il cittadino PUNTEGGIO FINALE SENZA PESATURA A 7,67 7,67 8,49 7,22 7,78 B 8,07 7,33 8,20 7,97 7,83 C 8,23 6,96 8,49 6,86 7,61 D 5,73 4,89 4,90 5,57 5,21 E 6,32 6,75 3,30 8,33 5,93 F 6,67 6,83 6,89 5,81 6,65 G 7,48 8,00 6,98 7,36 7,55 Azienda USL di Bologna Punteggio regionale 9,28 8,20 8,26 7,50 8,40 7,55 7,14 7,01 7,04 7,21 Progetto Che Male c é?! Questo progetto è nato dal più ampio progetto Empowerment della comunità per la gestione integrata del dolore iniziato nel 2011 e nell ambito del quale è stata realizzata l esperienza dell Open Space Technology dal titolo Il dolore e la sofferenza nel percorso di malattia. Riflettiamo insieme. Il 26 maggio 2012 è stato organizzato l incontro dal titolo Il dolore e la sofferenza nel percorso di malattia. Quali iniziative realizzare insieme?. L evento, aperto a tutta la cittadinanza, ha costituito il passaggio del testimone dal Gruppo di lavoro iniziale ai tre nuovi Gruppi che si sono impegnati a realizzare tre nuove progettualità tra cui una Che male c è?! a cura dell Azienda AUSL di Bologna. Il Gruppo di lavoro, costituito oltre che da professionisti dell Azienda, da colleghi dell ASSR e della Provincia, ha definito l obiettivo del progetto: sviluppare nella comunità la capacità di affrontare efficacemente il dolore e la sofferenza nella malattia, mostrando quali strumenti possano rivelarsi una risorsa per rendere le emozioni visibili e per imparare ad accettarle, gestirle e conviverci. Nel 2013 si è lavorato per realizzare un luogo virtuale collettore delle iniziative sviluppate dalle Associazioni/Libere Forme Associative/gruppi di Auto Mutuo Aiuto e altre realtà presenti sul territorio dell ambito aziendale di Bologna. A tal fine è stata attivata la pagina Che Male c è!? all interno del sito dell Ausl di Bologna. La pagina raccoglie l elenco di tutte le associazioni aderenti al progetto e le relative schede di presentazione con: referente, recapiti, attività svolte, esperienze e competenze, link al proprio sito; le schede sono anche riportate per aree tematiche, al fine di facilitare la ricerca dei contenuti. Queste le aree: assistenza socio-sanitaria, attività culturali ed eventi, consulenza legale, corsi di formazione e informazione, gruppi auto mutuo aiuto, ricerca, sportello ascolto e servizio telefonico, supporto psicologico. Nel 2014 si è proseguito nell aggiornamento delle schede e sulla home page del sito aziendale sono stati pubblicati gli eventi extra attività ordinarie delle associazioni aderenti al progetto. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 161

3.6. INNOVAZIONE E INVESTIMENTI 3.6.1. SISTEMA INFORMATIVO L Azienda ha aderito agli obiettivi relativi alla trasversalità dell informatizzazione collaborando alla stesura del piano pluriennale di modernizzazione, innovazione e sviluppo ICT in accordo con gli organismi regionali deputati e partecipando all adozione di soluzioni applicative progressivamente uniformi a livello regionale e di Area Vasta relativamente ai seguenti ambiti di attività: Gestione Risorse Umane: contributo alla stesura del capitolato, attivazione a livello aziendale di azioni propedeutiche alla realizzazione del progetto regionale; Area Amministrativa sistemi contabili: contributo al gruppo di lavoro GAAC e attivazione a livello aziendale di azioni propedeutiche alla realizzazione del progetto regionale; Area Amministrativa logistica: predisposizione infrastruttura di Area Vasta per la gestione delle codifiche uniche centralizzate e condivise tra le sei aziende; Sistemi gestionali di laboratorio: notevole impulso all avanzamento del progetto di Laboratorio Unico di Area Vasta con particolare riferimento alla componente metropolitana di Bologna; Sistemi gestionali di laboratorio e officine trasfusionali: importante contributo al gruppo di lavoro per la stesura del capitolato e adozione di azioni propedeutiche all unificazione in Area Vasta; Sistemi gestionali di anatomia patologica: aggiudicazione di gara per un sistema informatico unico di area vasta e sua attivazione presso le Aziende USL di Bologna e Imola e parte dell AOU S. Orsola Malpighi. Per migliorare l efficienza del servizio ICT è stata attuata una riorganizzazione che ha visto la definizione di due aree distinte, per i sistemi informativi sanitari e non sanitari, caratterizzati da specifiche peculiarità. Gli applicativi aziendali sono stati adeguati nei tempi definiti dalla normativa per la messa a regime della dematerializzazione delle prescrizioni. E in corso l adeguamento degli applicativi aziendali per la produzione dei referti consultabili tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico, in particolare per i referti di laboratorio sarà completato entro il mese di marzo 2015, data entro la quale sarà a regime la consegna on-line. I referti di radiologia sono già nel formato richiesto, tuttavia è allo studio in collaborazione con CUP 2000, il sistema per consentire anche la visualizzazione delle immagini on-line. 3.6.2. TECNOLOGIE BIOMEDICHE ALTE TECNOLOGIE Coerentemente con le indicazione regionali, per l acquisto di Alte Tecnologie si è provveduto a predisporre report e relazioni illustrative presentate al Gruppo Regionale Tecnologie Biomediche per l approvazione. In questo contesto è stata autorizzata la sostituzione di uno dei tre acceleratori lineari della Radioterapia e delle Risonanze Magnetiche ad alto e altissimo campo (1,5T e 3T), procedure successivamente avviate. 162

Grafico 3.19.Trend tecnologie messe in funzione dal 2008 al 2014 Come previsto dalla Circolare Regionale nr. 16 tra gli adempimenti LEA, dal 2014 viene assicurato il flusso informativo Ministeriale delle Grandi Apparecchiature Sanitarie. Il flusso prevede che per tecnologie ben definite (TAC, RM, ACCELATORE LINEARE, ROBOT CHIRURGICI, TAC/PET, GAMMA CAMERA E TAC/SPECT) vengano fornite informazioni di carattere tecnico (configurazioni), economico e contrattuale, manutentivo. TECNOLOGIE AD ALTO IMPATTO ORGANIZZATIVO E proseguito il monitoraggio avviato nel 2013 sull utilizzo, appropriatezza e gestione della spesa relativa alla terapia a pressione negativa (TPN), oltre alla realizzazione di un DataBase specifico utile per approfondimenti di governo clinico e della risorsa. Per quest ultimo aspetto il trend di spesa rende evidente che le scelte operate hanno portato ad una rilevante riduzione della spesa. 3 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 314.148 333.178 338.646 Grafico 3.18. Trend spesa terapia pressione negativa 150.000 100.000 50.000 129.226 100.675 2010 2011 2012 2013 2014 PIANO Piano DEGLI degli INVESTIMENTIinvestimenti APPARECCHIATURE apparecchiature biomediche BIOMEDICHE Grazie Grazie ai processi ai processi di innovazione di innovazione tecnologica tecnologica le le apparecchiature biomediche biomediche hanno hanno sempre sempre più più un un ruolo di rilievo di rilievo nell erogazione di servizi di sanitari, servizi soprattutto sanitari, soprattutto per attività diagnostiche, per attività inter- diagnostiche, intervenstistiche e terapeutiche, e terapeutiche, oltre per oltre al supporto per al supporto nella cura nella e assistenza cura e assistenza del paziente del paziente Tuttavia l attuale momento storico impone sempre più di valutare livelli di utilizzo delle tecnologie e Tuttavia l attuale momento storico impone sempre più di valutare livelli di utilizzo delle tecnologie e di definire criteri di allocazione delle risorse ispirati a modelli organizzativi interaziendali di definire criteri di allocazione delle risorse ispirati a modelli organizzativi interaziendali e percorsi di presa in carico del paziente, aspetti da considerare sia per la definizione dei piani strategici di e percorsi di presa in carico del paziente, aspetti da considerare sia per la definizione dei piani evoluzione e innovazione, sia per le verifiche dei piani di sostituzione. strategici di evoluzione e innovazione, sia per le verifiche dei piani di sostituzione. Pertanto se da Pertanto un lato se è essenziale da un lato definire è essenziale standard definire tecnologici standard e tecnologici dotazioni per e dotazioni tutte le strutture, per tutte con le strutture, piani con di sostituzione piani di sostituzione che ne permettano che ne permettano un rinnovo un periodico rinnovo periodico (finalizzato (finalizzato al mantenimento al mantenimento dello dello stato stato dell arte dell arte tecnologico, tecnologico, garantire garantire idonei idonei livelli livelli di di sicurezza sicurezza e e minimizzare minimizzare i i tempi tempi di di indisponibilità per guasto), dall altro risulta ancor più strategico definire le dotazioni per i centri di indisponibilità per guasto), dall altro risulta ancor più strategico definire le dotazioni per i centri di riferimento a livello aziendale o interaziendale. riferimento a livello aziendale o interaziendale. Nel 2014 sono stati realizzati circa 4,3 milioni di euro Nel di 2014 investimenti, sono stati di realizzati cui circa circa 2,3 4,3 milioni milioni destinati di euro a di sostituzioni investimenti, di tecnologie di cui circa esistenti 2,3 milioni e destinati il restante a sostituzioni milione di di tecnologie euro destinato esistenti all e innovazioni. il restante milione La percentuale di euro destinato di investimenti all innovazioni. sostituzione La percentuale nelle strutture di investimenti aziendali è di in poco sostituzione superiore nelle al 60%, strutture equivalente aziendali alla è di percentuale poco superiore al 60%, innovazione equivalente nell IRCCS. alla percentuale Il costante per impegno innovazione nel nell IRCCS. tempo a mantenere e innovare le tecnologie Il costante impegno nel tempo a mantenere e innovare le tecnologie è sinteticamente rappresentato dal grafico che evidenzia il valore delle tecnologie messe in funzione nel periodo 2008 2014 (oltre 60 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI milioni di euro) 163

è sinteticamente rappresentato dal grafico che evidenzia il valore delle tecnologie messe in funzione nel periodo 2008-2014 (oltre 60 milioni di euro). Grafico 3.19.Trend tecnologie messe in funzione dal 2008 al 2014 70.000.000 60.000.000 60.604.448 50.000.000 40.000.000 30.000.000 20.000.000 15.570.951 10.000.000 7.397.185 11.308.265 9.750.317 8.181.045 5.918.611 4.246.808 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 TOTALE Tra gli investimenti di maggior rilievo realizzati nel 2014: Tra gli investimenti di maggior rilievo realizzati nel 2014: Realizzazzione Piastra Endoscopica per attività di endoscopia gastroenterologica e Toracica ca 350.000 Realizzazzione Piastra Endoscopica per attività di endoscopia gastroenterologica e Toracica ca 350.000 Realizzazione Area Internistica ad ad Alta Alta Intensività Intensività ca ca 280.00 280.00 Rinnovo della strumentazione delle Anatomie Patologiche ca ca 200.000 200.000 Rinnovo e potenziamento della specialistica e interventistica e Oculistica Oculistica ca 430.000 ca 430.000 Rinnovo Rinnovo e potenziamento potenziamento della della strumentazione strumentazione per per ortopedia ortopedia ca ca 65.000 65.000 Rinnovo e poteziamento dell area neonatale e pediatrica dell osèpedale Maggiore ca Rinnovo 135.000 e poteziamento dell area neonatale e pediatrica dell osèpedale Maggiore ca 135.000 Case della Salute ca 70.000 Case Apparecchiature della Salute varie ca IRCCS 70.000 per la ricerca e l assistenza (neurologia, neurochirurgia, Apparecchiature laboratori) ca varie 650.000 IRCCS per la ricerca e l assistenza (neurologia, neurochirurgia, laboratori) Progetto ministeriale ca 650.000 IRCCS per la ricerca Riconoscimento, diagnosi e terapia delle patologie Progetto mitocondriali ministeriale (spettrometro IRCCS per di la massa, ricerca sequenziatore Riconoscimento, per diagnosi genoma, e sequenziatore terapia delle automatico e analizzatore per metabolismo) ca 750.000 patologie mitocondriali (spettrometro di massa, sequenziatore per genoma, sequenziatore automatico e analizzatore per metabolismo) ca 750.000 Tra le procedure avviate, che troveranno compimento nel 2015, si citano: Tra le procedure Piano rinnovo avviate, pluriennale che troveranno strumentazione compimento diagnostica nel 2015, ecografica si citano: 700.000 Piano Sostituzione rinnovo acceleratore pluriennale lineare strumentazione 1.700.000 diagnostica ecografica 700.000 Sostituzione Rinnovo e ammodernamento acceleratore lineare settore delle 1.700.000 bioimmagini: radiologia Bentivoglio 500.000 e area contrastrografica ospedale Maggiore 240.000 Rinnovo ammodernamento settore delle bioimmagini: radiologia Bentivoglio Rinnovo e ammodernamento delle tecnologie per lo screening mammografico 200.000 500.000 area contrastrografica ospedale Maggiore 240.000 Rinnovo della strumentazione per elettrochirurgia e dei sistemi di chirurgia mini invasiva dei Rinnovo Blocchi operatori e ammodernamento 400.000 delle tecnologie per lo screening mammografico 200.000 Servizi di Rinnovo manutenzione della strumentazione per elettrochirurgia e dei sistemi di chirurgia mini-invasiva L attività di dei gestione Blocchi tecnica operatori della manutenzione 400.000 delle Tecnologie Biomediche è affidata al Servizio di Ingegneria Clinica, in accordo con le indicazioni previste dalle norme sull autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e con le raccomandazioni di gestione e riduzione del rischio. 164Le politiche e strategie manutentive vengono aggiornate e riviste ogni anno per renderle attuali e conformi non solo alle esigenze di continuità di erogazione dei servizi e di sicurezza per gli utenti e gli operatori, ma anche all evoluzione normativa e alle risorse assegnate. 161

3 Servizi di manutenzione L attività di gestione tecnica della manutenzione delle Tecnologie Biomediche è affidata al Servizio di Ingegneria Clinica, in accordo con le indicazioni previste dalle norme sull autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e con le raccomandazioni di gestione e riduzione del rischio. Le politiche e strategie manutentive vengono aggiornate e riviste ogni anno per renderle attuali e conformi non solo alle esigenze di continuità di erogazione dei servizi e di sicurezza per gli utenti e gli operatori, ma anche all evoluzione normativa e alle risorse assegnate. Considerate le specializzazioni/aggiornamenti e certificazioni necessarie per garantire l esecuzione delle manutenzioni, si è ritenuto di esternalizzare il servizio di manutenzione, mantenendo tuttavia in carico all Ingegneria Clinica il monitoraggio e supervisione di tali prestazioni e la verifica tecnico-economica dei fornitori. Per ottimizzare costi, efficienza ed efficacia del servizio sono stati differenziati sei diversi ambiti di azione: primo intervento manutentivo (circa 550.000); attività di primo livello tecnico specialista nel settore biomedicale (attestata attraverso certificazioni ISO) finalizzata a risolvere tempestivamente i guasti di livello medio-basso, ad effettuare una diagnosi tecnica degli eventi e a individuare la ricambistica necessaria; questa attività è stata esternalizzata con un servizio composto da tecnici residenti presso laboratori aziendali manutenzione omnicomprensiva, Global a canone fisso (circa 58.000); attività di intervento, manutenzione, approvvigionamento ricambi e risoluzione, manutenzione preventiva: a livello sperimentale tale servizio è stato avviato esclusivamente per il Presidio di Loiano, caratterizzato dalla distanza dai laboratori collocati a Bologna, dalla presenza di tecnologie di livello medio-basso, dall assenza di aree critiche (sale operatorie e terapie intensive) e dalla possibilità di organizzare l attività manutentiva secondo calendari programmati. Contratti Full Risk (circa 3.935.000): l attività manutentiva esternalizzazione attraverso contratti omnicomprensivi a canone fisso e nella maggio parte dei casi comprensivi di ricambi e materiale ad alto costo. Considerato il rilevante impatto economico di tali forma contrattuali (i contratti omnicomprensivi determinano costi fissi pari al 7-10% del valore del bene manutenuto), nell ottica di valutare e razionalizzare i costi, si ricorre a queste modalità di assistenza esclusivamente per tecnologie ad elevata complessità/alto costo e/o alto impatto organizzativo e strategico per le quali guasti e fermo macchina possano comportare gravi disservizi e rischi. Per raggiungere gli obiettivi di economicità, efficacia ed efficienza per queste tipologie di tecnologie i livelli di prestazione e i costi contrattuali vengono verificati e sono tra i fattori di valutazione tecnico-economica nella procedura di acquisizione Da notare che nel 2014 si è ritenuto preferibile procedere al riscatto del PACS aumentando sensibilmente i costi dei canoni manutentivi (+ 1.293.000), ma riducendo ancor più sensibilmente le spese in service (- 1.750.000) Contratti quadro (circa 230.000):. Valutando attività e costi storici, pur non ritenendo conveniente stipulare contratti di tipo Full Risk, si è sperimentata una forma contrattuale con la ditta manutentrice ufficiale negoziando tariffe standard per la gestione degli interventi su chiamata.viene utilizzata per tecnologie di criticità medio alta, con alto livello di omogeneizzazione in ambito aziendale: Interventi su guasto (circa 1.640.000): esternalizzazione attraverso richiesta di interventi specifici in seguito a guasto o per l esecuzione di attività periodiche o per fornitura di kit e ricambi. Questa scelta richiede capacità di controllo delle attività e costi, ma consente di evitare il ricorso ai contratti omnicomprensivi maggiormente onerosi. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 165

Contratti Verifiche di Sicurezza (circa 60.000): esternalizzazione dell attività periodica di verifica di sicurezza ad integrazione delle attività di verifica effettuate in sede di collaudo dal personale interno L incidenza delle 6 tipologie sulla spesa sostenuta nel 2014 è rappresentata nel successivo grafico. Grafico 3.20.Incidenza sulla spesa 2014 delle 6 tipologie di contratti di manutenzione 25% 25% 1% 1% 8% 8% 1% 1% 1) Primo 1) Primo Inteve Inteve ento ento 2) Global 2) Global Loian Loian o o 3)Full 3)Full Risk Risk 4% 4% 61% 61% 4) contratti 4) contratti quadro quadro 5) interventi 5) interventi su guasto su guasto 6) contratto 6) contratto Verifiche Verifiche Questa politica ha garantito, attraverso azioni di monitoraggio e revisione in tempo reale, il controllo Que Que sta sta politica della politica ha spesa ha garantito, per manutenzioni attraverso azioni con zioni di performance monit di monit toraggio toraggio ottimali e ree revisione nel in tempo, in mpo come reale, reale, il riscontrabile della della dal spesa trend spesa per degli per manutenzioni indicatori con spesa con perform perform manutenzioni/valore mance mance ottima ottima li nel li nel tempo, del tempo, parco come come tecnologico riscon riscon ntrabile ntrabile manutenuto dal dal trend trend degli degli (dal controllo il controllo 6,00% indic indic catori catori del spesa spesa 2004 manutenzion al 4,22% i/valore del i/valore 2014) del del parco e pdal parco tecnolo valore tecnolo ogico assoluto ogico manute manute della enuto enuto spesa (dal (dal 6,00% per 00% del manutenzioni del 2004 2004 al 4,22% al 4,22% [da 5.636k del del 2014) 2014) del e dal e 2007 dal valore valore a 6.482 assolu assolu uto k uto del della della 2014, spesa comprensivo esa per per manu manu utenzioni utenzioni sia del [da contratto [da 5.636k 5.636k PACS del del l 2007 l ( 2007 1.293), a 6.48 a 6.48 82 che 82 k k della del 2014, vo sia del contratto PACS ( 1.293), che della presa in carico presa 2014, in comprensiv carico dell IsnB]. vo sia del contratto PACS ( 1.293), che della presa in carico dell IsnB]. Grafico 3..21.Trend spesa manutenzioni vss patrimonio Grafico 3.21.Trend spesa manutenzioni vs patrimonio gestito Grafico 3..21.Trend spesa manutenzioni vss patrimonio gestito gestito anni anni 2004 2014* 2004 2014* anni 2004-2014* 7,00% 7,00% 6,00% 6,00% 6,00% 6,00% 5,12% 5,12% 5,10% 5,10% 5,03% 5,03% 5,00% 4,74% 5,00% 4,74% 4,45 4,45 5% 5% 4,22% 3,99% 4,22% 3,99% 4,00% 4,00% 3,48% 3,48% 3,30 3,30 0% 0% 3,37% 3,37% 3,00% 3,00% 2,00% 2,00% 1,00% 1,00% 0,00% 0,00% 2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 2010 2011 2011 201 201 12 12 2013 2013 2014 2014 Indicatore Indicatore CM/VA CM/VA *l incremento 2014 2014 è determinato è determinato o dal o dal riscatto dal riscatto riscatto del de PACS el PACS del a cifra PACS a cifra simbolica a simbolica cifra e simbolica l avv e l avv vio vio del del e contratt l avvio contratt to del di to manutenz di contratto manutenz ione ione di manutenzione Tabella Tabella 3.7.Trend 3 3.7.Trend 3 spesa spesa a a manutenzioni 166 Anno Anno Costi Costi manutenzione CM CM (K ) (K ) 2006 2006 5.300 5.300 2007 2007 5.634 5.634 2008 2008 5.497 5.497 Valore Valore (riferi (riferi ito ito al 31/12/an al 31/12/an nno nno Indicato Indicato ore ore 1) 1) VA VA (k ) (k ) CM/VA CM/VA 104.017 104.017 5,10% 5,10% 112.108 112.108 5,03% 5,03% 116.052 116.052 4,74% 4,74%

Tabella 3.7.Trend spesa manutenzioni 3 Anno Costi manutenzione CM (K ) Valore (riferito al 31/12/anno-1) VA (k ) Indicatore CM/VA 2006 5.300 104.017 5,10% 2007 5.634 112.108 5,03% 2008 5.497 116.052 4,74% 2009 5.758 129.442 4,45% 2010 5.490 137.485 3,99% 2011 5.123 147.302 3,48% 2012 4.976 150.567 3,30% 2013 5.380 159.677 3,37% 2014 6.482 153.733 4,22% 3.6.3. PIANO DEGLI INVESTIMENTI-LAVORI Nel corso del 2014 l Azienda ha realizzato il proprio Piano degli Investimenti nel rispetto delle priorità programmate come evidenziato nelle tabelle di seguito esposte: Tabella 3.8.Lavori ultimati anno 2014 INTERVENTO IMPORTO LAVORI H BELLARIA COMPLETAMENTO CABINA BT II FASE 1.529.000 H BELLARIA PAD. TINOZZI - TRASFERIMENTO DEL DSP DA VIA GRAMSCI AL PIANO 1 DEL PAD TINOZZI, REALIZZAZIONE AMPLIAMENTO DEL PARCHEGGIO DIPENDENTI E REALIZZAZIONE 542.000 ARCHIVIO PRESSO LE VECCHIE CENTRALI TECNOLOGICHE DEL PAD SERVIZI H BELLARIA OPERE MIGLIORAMENTO SISMICO RISOLUZIONE MACRO VULNERABILITA LO- CALI 120.000 H BELLARIA PAD.C - TRASFERIMENTO DELLA MEDICINA DAL PAD TINOZZI AL PIANO 1 e 2 DEL PAD C PER PERMETTERE SPOSTAMENTO DEL DSP DI VIA GRAMSCI AL PAD TINOZZI 353.000 H BELLARIA RIFACIMENTO COPERTO IN LEGNO DEL PAD. SERVIZI 416.000 H MAGGIORE - COMPLETAMENTO SCARICHI ALA LUNGA 50.000 H MAGGIORE ALA LUNGA TRASFERIMENTO AMBULATORI DI CARDIOLOGIA, DALLA PALAZZI- NA AMBULATORI AL PIANO 4 DELL ALA LUNGA, PER PERMETTERE LO SPOSTAMENTO DEL 902.000 SERVIZIO DI MEDICINA LEGALE, SOSTITUZIONE MONTALETTIGHE PALAZZINA AMBULATORI H MAGGIORE LAVORI DI COMPLETAMENTO PRONTO SOCCORSO 400.000 H MAGGIORE NUOVA PIASTRA ENDOSCOPICA 11 PIANO ALA CORTA 656.000 H MAGGIORE PALAZZINA AMBULATORI - TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA LEGA- LE DA VIA GRAMSCI AL PIANO RIALZATO DELLA PALAZZINA AMBULATORI E ACCORPAMENTO 176.000 CON MEDICINA LEGALE DELL OSPEDALE MAGGIORE. H MAGGIORE SUB INTENSIVA 10 PIANO ALA CORTA 377.000 H VERGATO TAC 102.000 POLIAMBULATORIO MONTEBELLO - ADEGUAMENTO UFFICI PER TRASFERIMENTO DSP-ANA- LISI PREVENZIONE SALUTE E SIRS DA VIA GRAMSCI 20.000 RONCATI COMPLETAMENTO POLO DISABILI 360.000 SEDE VIA GRAMSCI - MANUTENZIONE ORDINARIA E ADEGUAMENTO DELLE POSTAZIONI DI LAVORO PER GLI UFFICI UNIFICATI 206.000 CASE DELLA SALUTE (BORGO PANIGALE, BUDRIO, MENGOLI, MONTEBELLO, VERGATO) 213.000 SIMT 41.000 TOTALE 6.463.000 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 167

Sono state inoltre effettuate manutenzioni straordinarie per 3.058.000 e adeguamenti antincendio per 38.000. Nel corso del 2014 si è dato luogo alla permuta di un immobile sito in via Pirotti a San Giovanni in Persiceto con il Comune, il quale ha acquisito l immobile di Via Fariselli. Il totale degli investimenti ammonta complessivamente a 11.159.000, finanziati come segue: Contributi in conto capitale da Stato per 1.452.550; Contributi in conto capitale da Regione per 76.450; Mutui per 5.340.000; Alienazioni patrimoniali 1.600.000; Contributi in conto esercizio 2.480.000; Contributi da altri soggetti (Onlus) per 210.000. Tutti gli investimenti effettuati nel corso del 2014 risultano inseriti nel Piano investimenti 2014-2016. Sono state attivate, come da programma, le procedure di gara relative alle opere previste nella Programmazione Triennale delle Opere Pubbliche nonché nel piano degli investimenti aziendale: nel 2014 sono state indette 8 gare di cui si elencano le più significative. Tabella 3.9 Gare attivate anno 2014 INTERVENTO IMPORTO LAVORI Concessione di costruzione e gestione per realizzazione nuovo Poliambulatorio Navile (nuova Casa della Salute Navile) 13.139.000 IRCCS Ospedale Bellaria - Padiglione G - Lavori di completamento del reparto di Neuroradiologia - I stralcio 1.190.000 Lavori di ristrutturazione edificio Monoblocco piani 8 e 9 Ala Lunga dell Ospedale Maggiore di Bologna 4.000.000 Interventi di ripristino e di miglioramento del Polo Sanitario di Crevalcore danneggiato dagli eventi sismici 5.302.221 TOTALE 23.631.221 A fine 2014 erano in corso importanti lavori suddivisi in n. 2 cantieri, come di seguito riportato. Tabella 3.10 Cantieri di lavori in corso a fine 2014 INTERVENTO FINE LAVORI IMPORTO LAVORI Interventi di ripristino e di miglioramento del Polo Sanitario di Crevalcore danneggiato dagli eventi sismici 2016 5.302.221 Ospedale Bentivoglio ristrutturazione Ostetricia e Ginecologia 2015 1.500.000 TOTALE 6.802.221 Gli investimenti sopra sintetizzati contribuiranno al miglioramento qualitativo dell intero patrimonio aziendale, sia sotto il profilo della sicurezza, sia sotto l aspetto del comfort e della funzionalità. 168

4CONDIZIONI DI LAVORO E COMPETENZE DEL PERSONALE

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4 4. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE ED EFFICIENZA DELL ORGANIZZAZIONE 4.1. LA CARTA D IDENTITÀ DEL PERSONALE Anteponiamo, come gli anni passati, alla carta d identità del personale dell azienda USL di Bologna alcuni dati relativi al personale dipendente e universitario dell area metropolitana di Bologna, utilizzando il raggruppamento dei profili professionali prevista dalla rilevazione LEA regionale. 4.1.1. IL PERSONALE METROPOLITANO IL PERSONALE DIPENDENTE METROPOLITANO Tabella 4.1. Personale dipendente e categorie professionali delle tre Aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna al 31/12/2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Categoria Professionale dipendenti AUSL dipendenti AOU dipendenti IOR Totale dipendenti metropolitani Dirigenti medici e veterinari 1329 633 166 2128 Dirigenti sanitari non medici 204 92 46 342 dirigenti PTA 79 40 24 143 Personale infermieristico 3325 2.086 460 5871 Personale tecnico sanitario 410 334 69 813 Personale della prevenzione 150 18 1 169 Personale della riabilitazione 379 80 40 499 Assistenti sociali 81 8 3 92 Personale Tecnico 502 553 132 1187 OTA 37 54 1 92 OSS 747 493 91 1331 Ausiliari specializzati 10 8 40 58 Personale amministrativo 834 325 169 1328 Qualif.atipiche ruolo prof. 1 0 0 1 Totale 2014 8088 4.724 1.242 14.054 Totale 2013 8130 4.808 1.241 14.179 Totale 2012 8.223 4.916 1.241 14.380 Totale 2011 8.419 5.039 1.193 14.651 Nel 2014 il personale dipendente metropolitano si è ridotto di 125 unità rispetto al 2013: di 42 i dipendenti AUSL, di 84 quelli dell AOU, 1 in più allo IOR. Dal 2011 il personale dipendente metropolitano si è ridotto di quasi 600 unità (4,1%). CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 171

L aumento del personale dipendente dell Istituto Ortopedico Rizzoli nel 2012 è stato interamente dovuto all attivazione del Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria, in provincia di Palermo. La nuova sede è divenuta operativa dal febbraio 2012. La distribuzione dei dipendenti metropolitani per Azienda sanitaria è pressoché invariata nel 2014 rispetto agli anni precedenti: il 57,5% è costituito dai dipendenti AUSL, il 33,6% da quelli AOU e l 8,8% dello IOR. IL PERSONALE UNIVERSITARIO METROPOLITANO Tabella 4.2. Personale universitario e categorie professionali delle tre Aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna al 31/12/2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola- Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Categoria Professionale Universitari AUSL Universitari AOU Universitari IOR Totale Universitari metropolitani Dirigenti medici e veterinari 28 221 17 266 Dirigenti sanitari non medici 2 16 0 18 dirigenti PTA 2 0 2 Personale infermieristico 20 11 0 31 Personale tecnico sanitario 18 21 0 39 Personale della prevenzione 0 0 Personale della riabilitazione 1 0 1 Assistenti sociali 0 0 Personale Tecnico 5 11 2 18 OTA 0 0 OSS 0 0 Ausiliari specializzati 0 0 Personale amministrativo 9 55 2 66 Qualif.atipiche ruolo professionale 0 0 Totale 2014 82 338 21 441 Totale 2013 84 345 22 451 Totale 2012 101 342 22 465 Totale 2011 106 355 20 481 Nel 2014 il personale universitario metropolitano si è ridotto di 10 unità rispetto al 2013: di 2 gli universitari AUSL, di 7 quelli dell AOU e di 1 quelli dello IOR. La riduzione dal 2011 è di 40 persone (8,3%). La maggior parte del personale universitario metropolitano (76,6%) è rappresentato da quello AOU, il 18,6% dal personale universitario AUSL e il 4,8% da quello dello IOR. 172

4 4.1.2. IL PERSONALE DELL AZIENDA USL DI BOLOGNA Tabella 4.3. Personale dipendente per rapporto di lavoro e categorie professionali dell Azienda USL di Bologna al 31/12/2014. Fonte dati AZIENDA USL di Bologna Categorie Personale dipendente tempo indeterminato tempo determinato totale dipendenti % su totale Dirigenti medici e veterinari 1285 44 1329 16,43 Dirigenti sanitari non medici 195 9 204 2,52 Dirigenti medici e veterinari 1285 44 1329 16,43% Dirigenti PTA 73 6 79 0,98 Dirigenti sanitari non medici 195 9 204 2,52% Personale infermieristico 3324 1 3325 41,11 Dirigenti PTA 73 6 79 0,98% Personale tecnico sanitario 400 10 410 5,07 Personale infermieristico 3324 1 3325 41,11% Personale Personale tecnico della sanitario prevenzione 400 150 10 150 410 1,85 5,07% Personale Personale della prevenzione della riabilitazione 150 379 150 379 1,85% 4,69 Personale Assistenti della riabilitazione sociali 379 81 379 81 4,69% 1,00 Assistenti Personale sociali Tecnico 81 499 3 81 502 1,00% 6,21 Personale O.T.A. Tecnico 499 37 3 502 37 6,21% 0,46 O.T.A. O.S.S. 37 747 37 747 0,46% 9,24 O.S.S. Ausiliari specializzati 747 10 747 10 9,24% 0,12 Ausiliari specializzati Personale amministrativo 10 825 9 10 834 0,12% 10,31 Personale amministrativo 825 9 834 10,31% Qualif.atipiche ruolo professionale 1 1 0,01 Qualif.atipiche ruolo professionale 1 1 0,01% Totale 2014 8005 83 8088 100,00% Totale Totale 2013 2013 8068 8068 62 62 8130 8130 Totale Totale 2012 2012 8173 8173 50 50 8223 8223 Totale 2011 Totale 2011 8358 8358 61 61 8419 8419 Totale 2010 8412 73 8485 Totale 2010 8412 73 8485 Totale 2009 8459 76 8535 Totale Totale 2008 2009 8349 8459 108 76 8457 8535 Totale Totale 20072008 8256 8349 123108 8379 8457 Totale 2014 8005 83 8088 100,00 Totale 2007 8256 123 8379 Grafico 4.1. Percentuali di genere femminile nelle categorie di personale dipendente dell Azienda USL di Bologna Grafico 4.1. Percentuali di genere femminile nelle categorie di personale dipendente dell Azienda USL di Bologna 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 52,8% 80,4% 49,4% 79,4% 64,4% 35,3% 84,2% 90,1% 50,4% 91,9% 83,1% 60,0% 83,3% 72,5% % genere femminile Grafico 4.2. Composizione percentuale per categoria professionale del personale a tempo indeterminato. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 173 168

Grafico 4.2. Composizione percentuale per categoria Pers. professionale del personale a tempo indeterminato. O.S.S. O.T.A. 9% 1% Pers. Tecnico O.T.A. 6% 1% Pers. Tecnico Ass. sociali 6% 1% Ass. sociali 1% Pers. 5% Pers. riabilitazione prevenzione 5% Pers. 2% prevenzione Pers. tecnico Pers. riabilitazione O.S.S. 9% sanitario 5% amministrativo 10% 2% Pers. tecnico sanitario 5% Pers. amministrativo 10% Dirigenti medici e veterinari 16% Dirigenti medici e veterinari Dirigenti sanitari 16% non medici Dirigenti 2% sanitari Dirigenti non PTA medici 1% 2% Dirigenti PTA 1% Pers. infermieristico Pers. 42% infermieristico 42% Grafico Grafico 4.3. Composizione 4.3. Composizione percentuale percentuale per per Grafico 4.3. Composizione percentuale per categoria categoria categoria professionale professionale del personale del personale a tempo a tempo professionale del personale a tempo determinato determinato determinato Personale Tecnico 4% Personale Tecnico 4% Pers. Amm Pers. Amm 11% 11% Personale Personale tecnico sanitario tecnico sanitario12% 12% Pers. Inferm 1% Dirigenti PTA 7% Pers. Inferm 1% Dirigenti PTA 7% Dirigenti sanitari non medici Dirigenti sanitari 11% non medici 11% Dirigenti medici e Dirigenti veterinari medici e veterinari 54% 54% 174 169

Tabella 4.4. Numero di cessazioni e assunzioni di personale dipendente. 4 Causale Totale cessati Totale assunti Turn over(assunzioni -cessazioni) Collocamento a riposo 114 Dimissioni Volontarie 38 Mobilità SSR 31 18 Altro 38 161 Totale 2014 221 179-42 Totale 2013 196 103-93 Totale 2012 306 110-196 Totale 2011 373 307-66 Totale 2010 522 472-50 Totale 2009 411 489 78 Totale 2008 471 549 78 Totale 2007 430 401-29 Tabella 4.5. Distribuzione del personale dipendente per livello di assistenza e categoria professionale. Categorie Personale dipendenti Assistenza Ospedaliera Assistenza Distrettuale Assistenza SanitariaCollettiva Servizi Generali Dirigenti medici e veterinari 962 189 153 25 Dirigenti sanitari non medici 71 98 15 20 Dirigenti PTA 5 11 17 46 Personale infermieristico 2356 776 96 97 Personale tecnico sanitario 389 9 3 9 Personale della prevenzione 138 12 Personale della riabilitazione 90 277 12 Assistenti sociali 1 78 2 Personale Tecnico 190 143 18 151 O.T.A. 29 6 2 O.S.S. 645 82 20 Ausiliari specializzati 5 2 2 1 Personale amministrativo 111 403 58 262 Qualif.atipiche ruolo professionale 1 Totale 2014 4854 2075 500 659 % 2014 sul totale dei dipendenti 60% 26% 6% 8% Totale 2013 5019 1984 453 674 Totale 2012 5079 2011 457 676 Totale 2011 5357 1947 470 645 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 175

Tabella 4.6. Distribuzione del personale dipendente Tabella 4.6. Distribuzione del personale appartenente alle categorie protette/disabili anni 2006-2014. dipendente appartenente alle categorie protette/disabili anni 2006 2014. ANNO Disabili Categorie Protette Totale ANNO 2006 Disabili 129 CategorieProtette 25 Totale 154 20072006 131129 25 24 154 155 2007 2008 131 140 24 24 155 164 2008 140 24 164 2009 154 24 178 2009 154 24 178 2010 145 23 168 2010 145 23 168 2011 144 23 167 2011 144 23 167 2012 2012 134 134 23 23 157 157 2013 2013 157 157 24 24 181 181 2014 2014 190 190 24 214 214 Grafico 4.4. Distribuzione percentuale del personale Grafico 4.4. Distribuzione percentuale del dipendente a tempo parziale/impegno ridotto per genere e personale dipendente a tempo parziale/impegno categoria professionale anno 2014. ridotto per genere e categoria professionale anno 2014. 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 32% 33% 13% 13% 15% 13% 16% 16% 12% 12% 12% 12% 13% 7% 3% 0% 0% 3% 2% 3% 6% 4% 3% 3% 3% 4% 4% 0% 0% 0% 0% 0% % Maschi P.T. % Femmine P.T. Tabella 4.7. Variazioni 2008-2014 del personale dipendente per classi d età Tabella 4.7. Variazioni 2008 2014 del personale dipendente per classi d età <=34 <=34 35-44 35 44 45-54 45 54 55-64 55 64 >=65 totale >=65 totale Totale Totale 2008 2008 1.148 1.148 3.022 3.022 3.221 3.221 1.050 1.050 16 16 8.457 8.457 Totale Totale 2009 2009 1.068 1.068 2.905 3.324 3.324 1.226 1.226 12 12 8.535 8.535 Totale Totale 2010 2010 995 2780 3378 1326 1326 6 6 8485 8485 Totale Totale 2011 2011 917 2669 3373 1453 1453 7 7 8419 8419 Totale 2012 790 2489 3302 1632 10 10 8223 8223 Totale 2013 679 2314 3347 1780 10 10 8130 8130 Totale 2014 596 2135 3374 1967 16 16 8088 8088 2014/2013-83 83-179 179 27 27 187 187 6 6 42-42 2014/2008-552 -887 153 917 0-369 171 176

2014/2008 552 887 153 917 0 369 Grafico 4.5. Percentuale di distribuzione per classi di età del personale dipendente anni 2008 Grafico 4.5. Percentuale di distribuzione per e 2014. classi di età del personale dipendente anni 2008 e 2014. 45 54 45 54 38,1% 38,1% 55 64 55 64 12,4% 12,4% Grafico 4.5. Percentuale di distribuzione per classi di età del personale dipendente anni 2008 e 2014. anno 2008 >=65 anno 2008 >=65 0,2% 0,2% <=34 <=34 13,6% 13,6% 35 44 35 44 35,7% 35,7% <=34 <=34 35 44 35 44 45 54 45 54 55 64 55 64 >=65 >=65 4 55 64 55 64 24,3% 24,3% 45 54 45 54 41,7% 41,7% anno 2014 anno 2014 >=65 >=65 0,2% 0,2% <=34 <=34 7,4% 7,4% 35 44 35 44 26,4% 26,4% <=34 <=34 35 44 35 44 45 54 45 54 55 64 55 64 >=65 Grafico 4.6. Distribuzione per classi di età delle Grafico 4.6. Distribuzione per classi di età delle categorie di personale dipendente anno 2014. categorie di personale dipendente anno 2014. Grafico 4.6. Distribuzione per classi di età delle categorie di personale dipendente anno 2014. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% >=65 30% 55 64 20% 10% 45 54 0% 35 44 >=65 <=34 172 172 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE Lavoratori atipici 177 Tabella 4.8. Gli incarichi individuali anni 2006 2014 Area CO.CO.CO LP A ORE A PRESTAZIONE A ORE A PRESTAZIONE TOTALE TOTALE COMPLESSIVO

Lavoratori atipici Tabella 4.8. Gli incarichi individuali anni 2006-2014 Area CO.CO.CO A ORE LP A PRESTAZIONE A ORE A PRESTAZIONE TOTALE M F M F M F M F M F TOTALE COMPLESSIVO DIRIGENZA 1 2 7 9 20 37 6 12 34 60 94 COMPARTO 5 8 4 3 1 9 12 21 TOTALE 2014 6 10 11 12 20 38 6 12 43 72 115 TOTALE 2013 4 7 2 1 30 47 6 16 42 71 113 Totale 2012 1 2 2 2 33 48 16 5 52 57 109 Totale 2011 1 3 4 3 31 52 5 2 41 60 101 Totale 2010 1 4 4 4 38 81 5 4 48 93 141 Totale 2009 1 3 3 7 65 101 6 7 75 118 193 Totale 2008 27 68 5 4 85 110 5 6 122 188 310 Totale 2007 27 74 3 5 97 135 10 8 137 222 359 Totale 2006 92 15 252 29 388 388 Libera professione La Libera Professione Intramuraria è un istituto disciplinato dalla normativa nazionale, dai CCNL della dirigenza medico veterinaria e dalla normativa regolamentare regionale; in particolare la libera professione intramuraria del personale medico e delle altre professionalità della dirigenza del ruolo sanitario consiste nell attività che detto personale, individualmente o in équipe, esercita, nella disciplina di appartenenza, fuori dell orario di lavoro, in regime ambulatoriale e in regime di ricovero, sia nelle strutture ospedaliere che territoriali, in favore e su libera scelta dell assistito, con oneri a carico dello stesso o di assicurazioni o di fondi integrativi del Ssn. Inoltre la normativa in materia di libera professione riconosce ai professionisti dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti a rapporto esclusivo oltre alla libera-professione intramoenia suddetta - la possibilità di erogare ulteriori prestazioni a pagamento a favore di terzi richiedenti (imprese, società, associazioni, strutture ed istituzioni pubbliche o private, a carattere locale o nazionale, altre aziende del Servizio Sanitario Nazionale, ecc.), presso studi privati o strutture private non accreditate, previa convenzione tra le stesse e l Azienda USL. Nell anno 2014 il volume di prestazioni fatturate relative all attività libero-professionale ambulatoriale (comprendente anche l attività della Sanità Pubblica e dei Medici Specialisti Ambulatoriali Interni) e di ricovero ha registrato una flessione rispetto all anno precedente, flessione che si ripete da due anni, (Euro 14.551.523, a fronte di Euro 15.933.329 nell anno 2013). Parallelamente, il calo di interventi chirurgici e ricoveri registrato nei due principali ospedali aziendali, Maggiore (in questa struttura il reparto LP è stato chiuso temporaneamente per far fronte alle esigenze istituzionali) e Bellaria, unito al non favorevole momento congiunturale rappresentano la principale ragione del calo di introiti, peraltro in linea con l andamento della libera professione intramuraria nazionale, secondo i dati pubblicati dall Osservatorio Nazionale LP. 178

Nell'anno 2014 il volume di prestazioni fatturate relative all attività libero professionale ambulatoriale (comprendente anche l attività della Sanità Pubblica e dei Medici Specialisti Ambulatoriali Interni) e di ricovero ha registrato una flessione rispetto all anno precedente, flessione che si ripete da due anni, (Euro 14.551.523, a fronte di Euro 15.933.329 nell anno 2013). Parallelamente, il calo di interventi chirurgici e ricoveri registrato nei due principali ospedali aziendali, 4 Maggiore (in questa struttura il reparto LP è stato chiuso temporaneamente per far fronte alle Tabella 4.9. Attività in libera professione (ALP), anni 2013-2014. esigenze istituzionali) e Bellaria, unito al non favorevole momento congiunturale rappresentano la principale ragione del calo di introiti, peraltro in linea con l andamento della libera professione intramuraria nazionale, 2013 secondo i dati pubblicati 2014 dall Osservatorio Nazionale %2014/2013 LP. Tipologia N ric/ N ric/ fatturato N ric/prest. fatturato fatturato prest. pres. Tabella ALP ricovero 4.9. Attività in libera 306 professione 2.697.369 (ALP), anni 2013 2014. 226 1.802.678-26% -33% ALP ambulatoriale 130.865 13.235.960 125.072 12.748.845-4% -4% 2013 2014 %2014/2013 TOTALE Tipologia 15.933.329 14.551.523 N ric/prest. fatturato N ric/prest. fatturato N ric/pres. fatturato (*)il dato è comprensivo di DRG e COMFORT così come da direttive regionali ALP ricovero 306 2.697.369 226 1.802.678 26% 33% ALP ambulatoriale 130.865 13.235.960 125.072 12.748.845 4% 4% TOTALE La tabella su riportata deve essere integrata, 15.933.329 come illustrato nella 14.551.523 premessa, dagli introiti (*)il relativi dato è a: comprensivo di DRG e COMFORT così come da direttive regionali La tabella su riportata deve essere integrata, come illustrato nella premessa, dagli introiti relativi a: prestazioni occasionali; prestazioni occasionali; perizie; perizie; consulenze consulenze sanitarie sanitarie ad AUSL ad AUSL della RER della e RER ad Enti e ad Pubblici; Enti Pubblici; vendita di prestazioni professionali, sanitarie e non; che, sommati vendita tra di prestazioni loro, per l anno professionali, 2014 ammontano sanitarie e complessivamente non; a. 1.022.919. Rispetto all anno 2013 la flessione è pari all 8%, dato che nell anno 2013 l importo relativo a tale voce che, sommati tra loro, per l anno 2014 ammontano complessivamente a. 1.022.919. Rispetto ammontava a.1.115.995. all anno 2013 la flessione è pari all 8%, dato che nell anno 2013 l importo relativo a tale voce ammontava a.1.115.995. In termini di prestazioni ambulatoriali complessive aziendali, nel grafico sono rappresentate le prestazioni In termini di maggiormente prestazioni ambulatoriali erogate in attività complessive libero professionale: aziendali, nel grafico sono rappresentate le prestazioni maggiormente erogate in attività libero professionale: Grafico 4.7. Prestazioni ambulatoriali più richieste visita specialistica, anno 2014 Grafico 4.7. Prestazioni ambulatoriali più richieste visita specialistica, anno 2014 14.000 12.554 12.000 10.000 9.171 8.000 6.000 4.000 2.000 0 6.718 5.104 5.081 4.197 4.131 3.999 N PRESTAZ 174 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 179

Tra le prestazioni diagnostiche maggiormente richieste dalla cittadinanza ci sono: Tra le prestazioni diagnostiche maggiormente richieste dalla cittadinanza ci sono: Grafico 4.8. Numero prestazioni diagnostiche ambulatoriali più richieste in LP anno 2014 Grafico 4.8. Numero prestazioni diagnostiche ambulatoriali più richieste in LP anno 2014 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 4.529 2.619 2.411 1.198 1.110 Mammografia Bilaterale Eco Mammaria Bilaterale Es. Colpocitologico (Pap Test) Ergovision/Visiotest Elettrocardiogramma Senologia Senologia Anatomia Patologica N PRESTAZ Medicina Del Lavoro Cardiologia Con deliberazione della Giunta Regionale dell Emilia Romagna n.1131 del 2 agosto 2013 sono Con state deliberazione approvate le della Linee Giunta guida Regionale regionali dell Emilia attuative Romagna dell art.1 n.1131 comma del 4 della 2 agosto L.120/2007 2013 sono Disposizioni le in Linee materia guida di attività regionali libero-professionale attuative dell art.1 intramuraria comma 4 della e altre L.120/2007 norme in materia Disposizioni sani- in state approvate materia taria come di attività modificato libero professionale dal D.L. n.158 del intramuraria 13/09/2012. e altre norme in materia sanitaria come modificato dal D.L. n.158 del 13/09/2012. Con deliberazione dell A.U.S.L. di di Bologna n.336 del 31/12/2013 è stato approvato lo lo schema di regolamento di aziendale aziendale relativo relativo alle modalità alle modalità applicative applicative e alle e decisioni alle decisioni attuative attuative delle delle linee linee guida ex Delibera guida ex Giunta Delibera Regione Giunta E.R. Regione n.1131 E.R. del 2 n.1131 agosto del 2013 2 agosto relativamente 2013 relativamente all utilizzo degli all utilizzo spazi in degli spazi per in l esercizio studi privati della per libera l esercizio professione. della libera Con tale professione. provvedimento, Con tale si è provvedimento, stabilito far rientrare si è studi privati dal stabilito 1 gennaio di far rientrare 2014 negli dal 1 spazi gennaio aziendali 2014 negli e/o spazi negli aziendali spazi acquisiti e/o negli spazi tramite acquisiti convenzione tramite 22 professionisti, convenzione 22 e professionisti, di concedere e l utilizzo di concedere temporaneo l utilizzo temporaneo di spazi privati di spazi a privati 43 professionisti a 43 professionisti del Dipartimento Sanità Mentale Sanità sino Mentale alla data sino del 30 alla giugno data del 2014, 30 giugno successivamente 2014, successivamente prorogata sino al del Dipartimento 31/12/2014 prorogata sino con al deliberazione 31/12/2014 con dell A.U.S.L deliberazione di Bologna dell A.U.S.L n.190 di del Bologna 26/08/2014, n.190 del in 26/08/2014, ragione delle problematiche in ragione delle cliniche problematiche trattate da cliniche questi trattate dirigenti da medici questi e, dirigenti dell opportunità, medici e, dell opportunità, di garantire ai pazienti di condizioni garantire ambientali ai pazienti riservate. condizioni ambientali riservate. Tutti i professionisti sono stati dotati di una infrastruttura di rete che consente la gestione dell attività Tutti i professionisti libero professionale sono stati intramoenia dotati di una permettendo: infrastruttura di rete che consente la gestione dell attività o la configurazione libero professionale delle agende intramoenia di prenotazione; permettendo: o la la registrazione configurazione delle delle prenotazioni; agende di prenotazione; o la registrazione delle prestazioni effettivamente erogate; o l effettuazione la registrazione dei delle pagamenti prenotazioni; con tracciatura dell incasso. la registrazione delle prestazioni effettivamente erogate; l effettuazione dei pagamenti con tracciatura dell incasso. 175 180

Il rientro dei 22 professionisti presso spazi aziendali e/o strutture convenzionate non accreditate ha portato a una revisione degli spazi utilizzati per l attività libero professionale, rapportando l orario autorizzato al volume di prestazioni erogate. 4 Tabella 4.10. Attività in libera professione (ALP) Medici Specialisti Ambulatoriali Interni 2013 2014 N prest. fatturato N prest. fatturato ALP ambulatoriale 2.027 182.585,02 2.091 186.690,99 L attività in Libera Professione svolta dai Medici Specialisti Ambulatoriali Interni è stata avviata dalla seconda metà dell anno 2006 sulla base dell accordo sottoscritto dall Azienda U.S.L. e dalle Organizzazioni Sindacali. L Attività ha coinvolto inizialmente la branca di oculistica ed è stata gradualmente estesa nel corso degli anni ad altre branche specialistiche (attualmente attiva su cardiologia, ginecologia, neurologia, neuropsichiatria infantile, oculistica, ortopedia, ORL, reumatologia, urologia). Si evidenzia un aumento dell attività nell anno 2014 rispetto all anno precedente pari al 2,25%. Dal 22 aprile 2013 è stato attivato un Call Center unico per la prenotazione dell attività specialistica ambulatoriale erogata in regime di libera professione intramuraria presso l Azienda U.S.L. di Bologna e l Azienda Ospedaliera Sant Orsola Malpighi. Tale modalità di prenotazione prevede una differenziazione dei percorsi di prenotazione delle prestazioni in libera professione rispetto alle prestazioni in attività istituzionale, in linea con l attuale normativa. PERSONALE IN RAPPORTO DI CONVENZIONE Tabella 4.11. Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS) anni 2007 2014 ANNO MMG PLS 2014 584 122 2013 588 122 2012 595 120 2011 613 118 2010 619 118 2009 621 117 2008 632 118 2007 634 114 Si registra negli anni una graduale riduzione dei MMG e un lieve aumento dei PLS. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 181

Tabella 4.12. Numero di Medici Specialisti Ambulatoriali in convenzione, dell emergenza territoriale e continuità assistenziale anni 2007 2014 ANNO 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 specialisti ambulatoriali + medicina dei servizi 204 + 31 211 + 31 206 + 28 208 + 25 201 + 20 193 + 16 186 + 16 Biologi e psicologi ambulatoriali 11 12 13 13 13 15 15 14 medici penitenziari: specialisti e SIAS Totale specialisti e professionalità ambulatoriali 5 + 8 4+6 4 + 10 4 + 10 183 + 15 4 + 10 246 254 247 251 244 238 231 226 emergenza territoriale 3 7 9 11 11 11 11 11 continuità assistenziale(guardia medica) medici addetti alle attività territoriali programmate* 124 118 109 101 109 105 96 96 12 20 25 27 25 29 28 31 * i 31 medici sono addetti alle ATP sul territorio ai quali si aggiungono 5 medici per il servizio di assistenza ai migranti (Mare Nostrum) 4.2. GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA DEL PERSONALE LA VALUTAZIONE DEI RISCHI OCCUPAZIONALI E LA SORVEGLIANZA SANITARIA In questa sezione viene affrontato il tema della gestione del rischio e della sicurezza dal punto di vista degli operatori, rinviando per coerenza alla sezione 3 la trattazione riguardo alla sicurezza della struttura e del paziente. La trattazione in due capitoli differenti è adottata solo per motivi di chiarezza, in quanto come ben noto, a livello aziendale la trattazione del rischio paziente ed operatore trova la sua unitarietà nell area del risk management presente nello staff della Direzione aziendale. Si è consolidato il percorso di integrazione tra l Azienda USL e l Azienda Universitaria Ospedaliera S.Orsola Malpighi per quanto riguarda la funzione di Medico Competente con il rinnovo della convenzione per le funzioni di Medico Competente Coordinatore eattraverso l adozione del protocollo di Sorveglianza Sanitaria degli operatori unico tra le due aziende, e con modalità operative comuni.. Gli accertamenti sanitari periodici effettuati nel 2014 hanno comportato l espletamento di 4184 visite rispetto a un totale di lavoratori dell Azienda di 8.088. L attività di sorveglianza relativa alla radioprotezione ha inciso molto di più nelle strutture ospedaliere della città di Bologna, quali il Maggiore ed il Bellaria, che nel resto dell Azienda, per la maggiore presenza e utilizzo di tecniche e apparecchiature radiogene, soprattutto di tipo intraoperatorio e terapeutico. 182

Tabella 4.13. Attività relativa agli accertamenti sanitari periodici sui dipendenti nell Azienda USL di Bologna. 4 DESCRIZIONE ATTIVITA 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 Preventive 311 149 252 395 468 377 392 Periodiche 2.418 1.634 1.553 1.455 1.818 3.144 2.811 A richiesta lavoratori 296 375 413 372 359 330 299 A richiesta datore di lavoro 20 54 202 157 175 200 225 Radioesposti gruppo a (semestrali) 291 285 316 334 353 209 392 Radioesposti gruppo b (annuali) 704 618 740 817 812 702 728 Personale non dipendente 144 253 132 346 520 200 176 Totale visite 4184 3.368 3.608 3.876 4.505 4.051 5.013 Sui 2979 dipendenti visitati nel corso del 2014 (pari al 40% circa dei dipendenti soggetti a sorveglianza sanitaria), l 80% è risultato idoneo. Relativamente alle limitazioni di idoneità alle mansioni, dei 491 dipendenti che hanno ricevuto una idoneità solo parziale, per il 70% circa si è trattato di una riconferma rispetto agli anni precedenti. Un numero pari a 16 lavoratori infine ha ricevuto l inidoneità alla mansione svolta. Relativamente alle patologie che hanno dato origine ad una limitazione di idoneità: Il 80 % è riferibile a patologie osteoarticolari; Il 15 % a malattie endocrino metaboliche e cardiovascolari; Il 5 % ad altre cause (disagio psichico,allergiche, ecc.). Per quano attiene alla valutazione dei rischi, il lavoro principale si è sviluppato con la revisione e la stesura di nuovi documenti in considerazione delle riorganizzazioni fatte per alcuni settori e dell entrata in funzione di nuove strutture. In particolare è stato affrontato il tema della Movimentazione Manule dei Pazienti introducendo una nuova metodologia di rappresentazione della valutazione che integrata con una revisione delle modalità di espressione del giudizio di idonetà del Medico Competente dovrebbe favorire una migliore gestione del personale con limitazioni da parte delle gestioni. Un altro tema rilevante è stata la più stretta interazione con i Medici Competenti non solo su temi specifici ma anche con l obiettivo di rendere i documenti di valutazione dei rischi maggiormente rispondenti alle esigenze della sorveglianza sanitaria. In particolare è stato fatto un lavoro di riclassificazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi in 4 fasce di rischio, via via decrescenti, per le varie strutture aziendali e la riformulazione dei giudizi di idoneità alla mansione con la attribuzione delle fasce di rischio compatibili, permettendo una più semplice e corretta applicazione delle eventuali limitazioni di idoneità. Si è consolidata la valutazione dei rischi relativa all IRCCS e con i laboratori di ricerca, con un opera costante di supporto alle Direzioni interessate, ed in particolare per quanto attiene alla entrata in funzione del Centro Regionale per le Malattie da Prioni. Sono proseguito gli interventi per quanto di nostra competenza relativamente all applicazione in azienda delle raccomandazioni regionali sui gas medicinali, consolidando le procedure in atto, è stato rivisto il Documento di Valutazione dei rischi per la preparazione e somministrazione di farmaci antiblastici e monoclonali nell ambito del recepimento a livello regionale della Raccomandazione 14 del Ministero della Sanità sul tema. Anche nel 2014 è stata fatta la valutazione dei fattori di rischio stress lavoro correlato con i dati oggettivi aggiornati. I nuovi dati sono sovrapponibili a quelli dell anno precedente e comunque sono stati utilizzati in mod integrato con altri per avere un quadro esaustivo del fenomeno in CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 183

azienda. Su questo tema è stata consolidata l attività all interno del progetto sul benessere lavorativo della FIASO con un confronto costante sui progetti e gli interventi con le altre aziende nazionali partecipanti. Per quanto riguarda più in generale gli interventi su questo tema è proseguita l attività del gruppo per il contrasto al disagio lavorativo aziendale, formato da psicologi dell azienda dedicati a temi relativi al disagio organizzativo e a causa di eventi avversi di particolare gravità. Direttamente collegato a questo tema è stato fatto un lavoro per rilevare ed analizzare la percezione della propria realtà lavorativa e su come vedono le prospettive future del lavoro sui professionisti aziendali di età superiore ai 50 anni. Il lavoro è stato articolato in una prima fase con la somministrazione di un questionario nell ambito di uno studio multicentrico a livello nazionale, ad un campione di professionisti aziendali over 50. Suiccessivamente gli esiti del questionario sono stati approfonditi con due focus groups di professionisti aziendali over 50 non partecipanti alla rilevazione con il questionario. I dati rilevati sono molto interessanti e sarano utilizzati per sviluppare progetti specifici per migliorare il contesto lavorativo dei professionisti aziendali con maggiore anzianità. Si è continuata l attività di supporto e coordinamento delle attività connesse all Autorizzazione delle strutture sanitarie: nell anno il percorso di autorizzazione ha riguardato 22 strutture aziendali. Nel Piano Aziendale della Formazione si è lavorato su una serie di priorità sulla sicurezza degli operatori: in particolare è stato fatto un ulteriore intervento formativo sui preposti aziendali, e sono stati formati i dirigenti come previsto dalla normativa di riferiemento. E proseguito il percorso formativo per la gestione in sicurezza dei gas medicali, la formazione specifica in alcune gli operatori UO sulla aziendali. movimentazione Complessivamente dei carichi e gli sui interventi dipartimenti hanno sulla interessato gestione dei circa rischi, 1.300 e soprattutto operatori è aziendali. proseguita la formazione del personale di nuova assunzione con il corso specifico. Infine è partito il corso di formazione sui rischi per i lavoratori aziendali con l obiettivo di aggiornare entro qualche anno tutti gli operatori aziendali. Complessivamente gli interventi hanno interessato La gestione circa 1.300 degli operatori infortuni aziendali. e delle emergenze LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE EMERGENZE Grafico 4.9. Infortuni a denuncia INAIL e a rischio biologico nell Azienda USL Bologna anni Grafico 4.9. Infortuni a denuncia INAIL e a rischio biologico 2003 2014*. Fonte dati Azienda USL di Bologna. nell Azienda USL Bologna anni 2003 2014*. Fonte dati Azienda USL di Bologna. 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 834 836 790 769 735 749 688 709 699 697 661 668 585 530 471 487 490 506 440 461 463 422 397 395 363 303 314 275 266 264 238 236 239 251 243 205 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Infortuni non Biol Inf Biologici Inf Totali *Per ciascun *Per ciascun anno di anno competenza, di competenza, il dato pubblicato il dato pubblicato sul BM degli sul BM infortuni degli può infortuni essere può incompleto, essere incompleto, quanto il in riconoscimento quanto il delle riconoscimento denunce può delle avvenire denunce alcuni mesi può avvenire successivi alcuni alla redazione mesi successivi del Bilancio. alla redazione del Bilancio. Il numero globale degli infortuni, dopo un leggero trend al rialzo negli ultimi anni, presenta una netta riduzione 184 negli ultimi due anni anche per i biologici. Riguardo ai non biologici le componenti più rilevanti sono quelli in itinere, ovvero quelli che accadono nel percorso da e per il posto di lavoro che ormai da tempo rappresentano circa il 20% del totale, ed essenzialmente i piccoli traumi ed in misura minore da lesioni da sforzo.

Il numero globale degli infortuni, dopo un leggero trend al rialzo negli ultimi anni, presenta una netta riduzione negli ultimi due anni anche per i biologici. Riguardo ai non biologici le componenti più rilevanti sono quelli in itinere, ovvero quelli che accadono nel percorso da e per il posto di lavoro che ormai da tempo rappresentano circa il 20% del totale, ed essenzialmente i piccoli traumi ed in misura minore da lesioni da sforzo. 4 Tabella 4.14. Indicatori sulle condizioni di rischio dei lavoratori. Anni 2008-2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna. INDICATORI 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 N infortuni denunciati all INAIL/tot dipendenti *100 4,67 5,4 5,6 6,2 7,1 6,2 5,7 N infortuni a rischio biologico denunciati all INAIL/tot dipendenti *100 3,71 2,81 2,6 2,6 2,7 2,6 2,5 La prevalenza in percentuale sulla popolazione dei dipendenti è in diminuzione per tutti gli infortuni negli ultimi due anni, diminuzione che si apprezza maggiormente, dal 7,1 al 5,7%, per la percentuale per gli infortuni non biologici. La maggior parte di questi ultimi, come già precisato, è rappresentata dagli infortuni in itinere. I dati sono comunque entro e al di sotto dei valori di riferimento in letteratura per le strutture sanitarie, sia a livello nazionale che regionale. Tabella 4.15. Giorni totali di assenza per infortunio in Azienda anni 2008-2014. Fonte dati registri infortuni aziendali 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Giorni di assenza per infortunio 6.520 8.416 9.280 9.857 11.293 10.084 8.976* *dato stimato ad Aprile devono ancora essere formalmente chiusi alcuni infortuni del 2014 L analisi delle giornate di lavoro perdute presenta anche come conseguenza della riduzione del numero di infortuni, un trend in diminuzione abbastanza significativo. IL CONTENZIOSO ASSICURATIVO DA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE MEDICA E LE POLIZZE ASSICURATIVE L anno 2014 si apre con l ultimazione delle procedure di gara in ambito di AVEC per l affidamento del contratto assicurativo per la copertura della Responsabilità Civile verso Terzi e Prestatori d Opera (RCT/RCO), venuto a scadere il 31/12/13 e rimasto in regime di proroga tecnica senza interruzione di garanzia. La gara, indetta nelle forme della procedura aperta ai sensi e per gli effetti dell art. 55 del D.Lgs. n. 163/06 e s.m.i., è andata deserta per due volte non essendo pervenute, alle rispettive scadenze, offerte da valutare. Per allinearsi alle tendenze del mercato assicurativo, evidenziate dalla Società di Brokeraggio Marsh Sp.A., la quale ha avuto un ruolo di consulente nella predisposizione del capitolato messo in gara, nella seconda procedura ad evidenza pubblica è stata prevista una franchigia frontale pari ad 250.000,00 a sinistro (quota a carico del Bilancio aziendale per ogni sinistro) corrispondente alla fascia economica già stabilita dal Progetto sperimentale della Regione Emilia Romagna per la gestione diretta dei sinistri, in corso in alcune Aziende Sanitarie ed Ospedaliere dal 2013. In previsione di consistenti incrementi di premio e altrettanti significativi aumenti di franchigia a sinistro e/o aggregata annuo, è stata, altresì, prevista la clausola di riserva di aggiudicazione e/o di negoziazione privata. Essendosi verificate le condizioni di procedere a negoziazione privata, ai sensi dell art. 57, comma 2, lett. a) del D.Lgs. n. 163/06 e s.m.i., la trattativa si è svolta separatamente tra ciascuna Azienda contraente e le Società di Assicurazione che hanno comunicato l interesse a partecipare. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 185

Sulla base dell offerta tecnica ed economica presentata in sede di negoziazione, per l Azienda USL di Bologna, il servizio assicurativo per la copertura della Responsabilità Civile verso Terzi e Prestatori d Opera (polizza RCT/RCO) è stato affidato ad Am Trust Europe Limited, con sede legale a Milano, con decorrenza dalle ore 24:00 del 30/04/14 alle ore 24:00 del 31/12/16. La polizza RCT/RCO, a differenza della precedente, opera a rischio sanitario unico (senza distinzione di primo e secondo rischio) e prevede le seguenti principali condizioni economiche: franchigia a sinistro 250.000,00 (anziché di 50.000,00 a sinistro come nel precedente contratto); massimale di copertura 7.500.000,00 per sinistro e/o sinistro in essere con il massimo di 25.000.000,00 per anno assicurativo; retroattività: eventi dal 10/05/1999. L esito della gara appare estremamente positivo avendo consentito, da un lato, il reperimento di un partner contrattuale quando in altre realtà ciò non è stato possibile, dall altro, il mantenimento di un premio annuo recante un contenuto incremento senza successiva regolazione. Tale risultato si deve, principalmente, alla rilevante ed impegnativa attività profusa dall Ufficio Assicurazioni aziendale e dall UO Medicina Legale che, nei ristrettissimi tempi compatibili con la citata procedura negoziale, hanno fornito tutte le informazioni e la valorizzazione economica di un elevato numero di sinistri denunciati nell ultimo triennio di gestione e che hanno rappresentato l andamento della sinistrosità sulla quale la Compagnia offerente ha presentato l offerta economica e le condizioni contrattuali oggi in essere. Ferma restando la previsione della franchigia a sinistro a carico dell Azienda, il rapporto contrattuale mantiene, altresì, lo spirito della co-gestione con la Società di Assicurazione aggiudicataria per il triennio in corso, e si svolge nell ambito di un protocollo operativo riguardante le rispettive attività caratterizzanti le singole fasi di istruttoria sinistro, gestione vertenze, decisione e rimborso franchigie. Con cadenza, almeno mensile, i competenti Uffici aziendali incontrano l Assicuratore all interno del Comitato Valutazione Sinistri per l esame congiunto delle singole pratiche con l intento di comprimere, per quanto possibile, il livello di conflittualità con le c/parti e ridurre i tempi di definizione del sinistro. In tema di copertura della c.d. colpa grave rivalsa, la convenzione proposta al personale interessato per il triennio 2014-2016, attraverso l intermediazione del Broker MARSH S.P.a. e offerta dalla medesima Società Am Trust Europe Limited, in linea con le condizioni poste dallo specifico mercato assicurativo, reca una sostanziale modifica alla garanzia di retroattività della garanzia assicurativa che da illimitata diventa decennale (rientrano nella copertura i fatti/eventi antecedenti fino a 10 anni prima dall anno di sottoscrizione individuale della polizza colpa grave ; es.: sottoscrizione 2014 retroattività 2004, sottoscrizione 2015 retroattività anno 2005, ecc.). Come avvenuto nelle precedenti annualità, grande impegno viene mantenuto, mediante il necessario e fattivo supporto dell UO Medicina Legale, nell interazione e coinvolgimento delle gestioni e principalmente dei professionisti, non solo nella fase della raccolta delle informazioni e istruttoria dei sinistri, ma anche della messa a punto delle strategie caratterizzanti le fasi, eventuali, di mediazione e/o giudiziale delle vertenze da responsabilità professionale medica da parte del Comitato Valutazione Sinistri, con l incremento di incontri a cadenza quindicinale e/o mensile al fine di promuovere tutte le attività e le iniziative, in presenza dei necessari presupposti, per la riduzione del contenzioso giudiziale. Si riporta il dato numerico degli accordi transattivi intervenuti con l aggiornamento dell attività espletata nel corso del 2014: 186

Tabella 4.16. Esiti transazioni anni 2005-2014 4 N /anno Trans. anno 2005 Trans. anno 2006 Trans. anno 2007 Trans. anno 2008 Trans. anno 2009 Trans. anno 2010 Trans. anno 2011 Trans. anno 2012 Trans. anno 2013 Trans. anno 2014 n. 279 a. 2005 n. 228 a. 2006 n. 246 a. 2007 n. 228 a. 2008 n. 286 a. 2009 n. 289 a. 2010 n. 280 a. 2011 n. 254 a. 2012 n. 228 a. 2013 n. 221 a. 2014 17 34 16 20 12 13 === 12 2 === 6 21 26 18 10 7 7 8 === 4 25 22 5 === 28 7 12 11 13 20 15 12 7 6 5 29 22 19 2 7 7 11 30 14 11 === 11 14 21 === 1 18 === === 4 === Tabella 4.17. Dati del contenzioso da responsabilità professionale medica nell Azienda USL di Bologna, anni 2008-2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna (polizze)**. DATI ANALITICI DI AT- TIVITA Richieste risarcimento danni da responsabilità medica Contenziosi civili derivanti da resp. professionale medica Contenziosi penali derivanti da resp. professionale medica Premio di assicurazione RCT/RCO in 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 228 286 310 279 275 228 221 13 14 10 3 21 11 7 32 37 36 46 32 31 36 4.380.000 4.380.000 4.739.556* 4.739.556* 4.739.556* 6.241.253 7.119.420 * + accantonamento 1.200.000,00 per pagamento franchigie annuali **2005-2007 Fonte dati: polizza RCT Lloyd s 2008-2013 Fonte dati: polizze RCT QBE ed Am Trust 2014 da nuova gara descritta nella relazione CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 187

4.3. SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E SISTEMA PREMIANTE SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE A partire dal 2013 è stato avviato, in via sperimentale, il Sistema di Valutazione annuale, ritenuto dalla Direzione aziendale un efficace strumento per la crescita professionale e per il miglioramento della qualità dei servizi, da integrare con la valutazione degli obiettivi annuali di programmazione e budget. Il percorso ha coinvolto i dirigenti ed il personale del comparto incaricato di posizione organizzativa, in coerenza con i principi previsti dal D.Lgs 150/09. Nel 2014 il Sistema di Valutazione è esteso alle aree tecniche, amministrative, di supporto e staff. Oggetto della valutazione sono la prestazione individuale e le competenze che l hanno sostenuta, cioè il contributo dato dalla persona al raggiungimento degli obiettivi di programmazione, nell arco di tempo considerato (normalmente un anno). In altre parole la valutazione si concentra su ciò che la persona ha fatto nel corso dell anno considerato. Pertanto una prestazione può essere valutata in modo diverso in anni diversi a seconda di come, in quell anno specifico, la persona ha lavorato. La valutazione è effettuata dal Responsabile diretto della persona, che ne ha la responsabilità diretta e continuativa. Il processo di Valutazione non si limita alla compilazione annuale della Scheda, ma è un processo che si articola in diverse fasi nel corso dell anno: all inizio dell anno il responsabile e il collaboratore si incontrano per negoziare gli obiettivi e approfondire il profilo di competenza e il funzionamento del sistema di valutazione; durante l anno il responsabile dà al collaboratore dei riscontri formali e/o informali (feedback) sull andamento della prestazione; al termine dell anno Il Responsabile valuta il contributo del professionista agli obiettivi di UO ed il raggiungimento degli obiettivi individuali assegnati. La valutazione, inoltre, riguarda le competenze organizzative espresse da ciascun professionista, declinate in comportamenti osservabili. Responsabile e Collaboratore si incontrano per svolgere il colloquio di valutazione che viene formalizzato nella scheda, ed insieme impostano un piano di miglioramento. Il Responsabile attribuisce al collaboratore gli obiettivi di equipe ed individuali per l anno successivo. La scheda di valutazione Sono definite due schede in relazione alla tipologia di incarico assegnata al professionista valutato: Scheda gestionale: per incarichi di struttura complessa o semplice dipartimentale e per gli incarichi di struttura semplice Scheda Professionale: per tutti gli altri incarichi inclusi gli incarichi di alta specializzazione 188

4 La scheda è articolata nelle seguenti ambiti: Contributo agli obiettivi della struttura di appartenenza Raggiungimento degli obiettivi individuali assegnati Competenze organizzative espresse Il colloquio responsabile-collaboratore Una particolare attenzione è stata posta al colloquio, inteso come un utile strumento per promuovere la partecipazione dei professionisti agli obiettivi dell azienda, ma anche una leva rilevante per lo sviluppo delle competenze professionali con il fine ultimo di migliorare la qualità dei serivizi al cittadino. I risultati della valutazione svolta nel 2014 relativa all anno 2013 Il secondo anno di applicazione sperimentale del nuovo sistema ha evidenziato l incremento del numero di di professionisti coinvolti e delle valutazioni effettuate, rispetto all anno precedente. Questo processo, finora sperimentale, è previsto che raggiunga col tempo tassi di partecipazione sempre più elevati. Tabella 4.18. Primi risultati della valutazione DIPARTIMENTO N professionisti N Responsabili valutatori N Colloqui svolti N valutazioni effettuate Valutazione media Dev. Standard AMMINISTRATIVO 36 6 36 36 3 0,17 ATT AMM TERRIT 2 1 2 2 3 0 CHIRURGICO 147 12 121 120 2,8 0,63 CURE PRIMARIE 100 19 100 98 2,7 0,64 DASS 2 1 2 1 3 FARMACEUTICO 40 4 38 40 2,4 0,48 IRCCS 119 12 109 104 3,2 0,66 MATERNO INFANT 56 2 56 31 2,7 0,44 MEDICO 234 20 230 225 3 0,53 ONCOLOGICO 76 9 74 65 2,7 0,58 SANITA PUBBLICA 145 24 143 139 2,9 0,75 DSM 125 24 121 120 2,1 0,6 SERVIZI 174 9 162 163 2,9 0,67 STAFF 25 5 25 25 3,1 0,6 DISTR BOLOGNA 9 3 9 9 3,6 0,53 DISTR PIANURA EST 8 3 8 8 3,9 0,35 DISTR PIANURA OVEST 1 1 1 1 3 DISTR PORRETTA 5 3 5 4 3,3 0,96 DISTR SAN LAZZARO 4 3 4 4 3 0 TOTALE 1308 161 1246 1195 2,8 0,67 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 189

In tabella si illustrano, nel dettaglio, i risultati della valutazione 2014, alla quale hanno partecipato complessivamente 1308 professionisti (+ 46% rispetto al 2013) e 161 valutatori (+ 50% rispetto al 2013). Sono stati svolti 1246 colloqui e 1195 valutazioni. I colloqui, nel 95% dei casi, hanno avuto per oggetto la valutazione dei risultati e delle competenze del professionista e l assegnazione degli obiettivi per l anno successivo. La differenza tra il numero di colloqui e ed il numero di valutazioni svolte riguarda quei colloqui orientati ad attribuire gli obiettivi 2014, come nel caso di professionisti appena assunti o di responsabili valutatori incaricati di recente e quindi impossibilitati a svolgere la valutazione dell anno precedente. Considerato che il totale dei Dirigenti e titolari di Posizione Organizzativa potenzialmente coinvolti nel processo di valutazione, è pari a 1883, possiamo affermare che, nel 2014, il tasso di partecipazione al processo è stato del 66%, contro il 43% del 2013. Si prevede un ulteriore aumento di questa percentuale nei prossimi anni di implementazione del sistema, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione e informazione sui temi in oggetto.si rileva che, rispetto al totale dei professionisti coinvolti nel processo di valutazione, circa il 5%, non ha potuto prendere parte al processo di valutazione e assegnazione degli obiettivi, per motivi quali: gravidanza, grave malattia, pensionamento, aspettativa, nuove assunzioni/dimissioni, rientro da un periodo di maternità, spostamento del valutato ad altra UO o per lo spostamento o nuova nomina del Direttore di struttura. Grafico 4.10 Distribuzione delle valutazioni 250 Al di sotto delle aspettative A livello delle aspettative Al di sopra delle aspettative Ottimo 200 150 100 50 0 190 La valutazione viene espressa qualitativamente, per consentire di quantificare e rendere oggettiva la valutazione. La valutazione viene espressa qualitativamente, per consentire di quantificare e rendere oggettiva la valutazione. I giudizi utilizzati sono quattro e possono essere trasformati in chiave numerica, attraverso una scala da 1 a 4: al di sotto delle aspettative (1); a livello delle aspettative (2); al di sopra delle aspettative (3); ottimo (4). Si nota un sostanziale aumento della valutazione media che nel 2014 è pari a 2,8 (2,3 nel 2013). Il ricorso ad un giudizio negativo si è riscontrato in 17 casi su 1195 totali.

I giudizi utilizzati sono quattro e possono essere trasformati in chiave numerica, attraverso una scala da 1 a 4: al di sotto delle aspettative (1); a livello delle aspettative (2); al di sopra delle aspettative (3); ottimo (4). Si nota un sostanziale aumento della valutazione media che nel 2014 è pari a 2,8 (2,3 nel 2013). Il ricorso ad un giudizio negativo si è riscontrato in 17 casi su 1195 totali. Si segnala che la valutazione per l anno 2014 ha visto l utilizzo di valutazioni molto elevate con una differenziazione contenuta all interno di ciascun dipartimento. La capacità di differenziare le valutazioni a seconda dei temi e dei contenuti è un aspetto che sicuramente merita una riflessione ed un approfondimento per le valutazioni future. In figura illustriamo graficamente la distribuzione delle valutazioni sul totale delle valutazioni 2013, suddivisa per Dipartimento. Se guardiamo ai risultati ottenuti, distinti tra posizioni di dirigenza e di comparto si osserva che: 4 La valutazione del personale di comparto ha riguardato 122 professionisti, sono stati effettuati 119 colloqui e 116 valutazioni, con una valutazione media pari a 3; La valutazione del personale dirigente ha riguardato 1186 professionisti, sono stati effettuati 1127 colloqui e 1079 valutazioni, con una valutazione media pari a 2,8. Tabella 4.19 - Risultati della valutazione Comparto e Dirigenza DIPARTIMENTO COMPARTO N colloqui svolti N valutazioni effettuate Valutazione media DIRIGENZA N colloqui svolti N valutazioni effettuate Valutazione media AMMINISTRATIVO 27 27 3 9 9 2,9 ATT AMM TERRIT 2 2 3 CHIRURGICO 2 2 3 119 118 2,8 CURE PRIMARIE 25 23 2,8 75 75 2,6 DASS 1 1 3 1 FARMACEUTICO 1 1 3 37 39 2,3 IRCCS 6 6 2,7 103 98 3,2 MEDICO 9 9 3,7 221 216 2,9 MATERNO INFANTILE 56 31 2,7 ONCOLOGICO 11 11 2,1 63 54 2,8 SANITA PUBBLICA 2 2 2 141 137 2,9 DSM 121 120 2,1 SERVIZI 162 163 2,9 STAFF 10 10 3,5 15 15 2,9 DIST. BOLOGNA 5 5 3,4 4 4 3,8 DIST. PIANURA EST 8 8 3,9 DIST. PIANURA OVEST 1 1 3 DIST. PORRETTA 5 4 3,3 DIST. SAN LAZZARO 4 4 3 TOTALE 119 116 3 1127 1079 2,8 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 191

Osservando i risultati, distinti tra numero di schede professionali e gestionali, si evidenzia che: L utilizzo della scheda professionale ha riguardato 1048 professionisti, sono stati effettuati 997 colloqui e 950 valutazioni, con una valutazione media pari a 2,8 L utilizzo della scheda gestionale ha riguardato 243 professionisti, sono stati effettuati 235 colloqui e 234 valutazioni, con una valutazione media pari a 3. Tabella 4.20 Risultati della valutazione Scheda Professionale e scheda Gestionale DIPARTIMENTO SCHEDA PROFESSIONALE N colloqui svolti N valutazioni effettuate Valutazione media SCHEDA GESTIONALE N colloqui svolti N valutazioni effettuate Valutazione media AMMINISTRATIVO 26 26 3 9 9 3 ATT AMM TERRIT 2 2 3 CHIRURGICO 110 109 2,8 11 11 3 CURE PRIMARIE 69 67 2,4 31 31 3,1 DASS 2 1 3 FARMACEUTICO 33 35 2,3 4 4 3 IRCCS 93 88 3,2 16 16 2,9 MATERNO INFANT 45 22 2,8 3 2 3 MEDICO 190 185 2,9 40 40 3,1 ONCOLOGICO 51 44 2,8 20 20 2,5 SANITA PUBBLICA 99 95 2,7 44 44 3,4 DSM 92 91 2,2 28 28 2 SERVIZI 141 142 2,8 21 21 3,1 STAFF 25 25 3,1 DISTR BOLOGNA 7 7 3,4 2 2 4 DISTR PIANURA EST 4 4 3,8 4 4 4 DISTR PIANURA OVEST 1 1 3 DISTR PORRETTA 4 3 3 1 1 4 DISTR SAN LAZ- ZARO 3 3 3 1 1 3 TOTALE 997 950 2,8 235 234 3 Definizione Azioni di miglioramento e assegnazione obiettivi 2014 I colloqui di valutazione hanno inoltre rappresentato un occasione per individuare e definire azioni di miglioramento e/o di sviluppo professionale in tutti i dipartimenti coinvolti, come si può osservare dal grafico che segue. Inoltre, anche in questo secondo anno di sperimentazione, si è rilevata una percentuale complessivamente elevata (circa l 80%) di professionisti ai quali è stato attribuito uno o più obiettivi per l anno 2014. 192

Grafico 4.11 - Aree di miglioramento e obiettivi assegnati per l anno 2014 4 AMM.VO STAFF MEDICO 100% 80% 60% CHIRURGICO ONCOLOG Professionisti con azioni di miglioramento individuate Professionisti con obiettivi assegnati 40% FARMAC 20% 0% MAT INFANT DISTRETTI SERVIZI DSP IRCCS DCP DSM - DP La valutazione del personale alla scadenza degli incarichi di responsabilità e/o al maturare dei requisiti di anzianità previsti dai contratti collettivi è proseguita secondo i piani di attività programmati. Nell anno 2014, il percorso di valutazione ha visto coinvolti 188 dirigenti, così ripartiti: Valutazioni di fine incarico di responsabilità: Direzione Dipartimento: 1 Unità Operativa Semplice e Semplice Dipartimentale: 41 Unità Operativa Complessa: 4 Altri incarichi di natura professionale: 12 Valutazioni a scadenze CCNL (anzianità di servizio 5 / 15 anni): cinque anni : 59 quindic ianni : 71 Nel 2014 sono state inoltre svolte le procedure di valutazione di 49 incarichi di posizione organizzativa del comparto. Il sistema premiante Nel corso del 2014 non sono stati conclusi nuovi significativi accordi relativi al sistema premiante. È stata oggetto di monitoraggio l applicazione del nuovo sistema premiante della dirigenza medica e veterinaria, come previsto dall accordo sottoscritto con le parti sindacali nel 2013. Nel corso dell anno è proseguito il processo di omogeneizzazione dei criteri per la valorizzazione della qualità delle prestazioni individuali in rapporto alla retribuzione di risultato di équipe per le l area Tecnica, Professionale, Amministrativa della dirigenza e per il comparto. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 193

4.4. FORMAZIONE E SVILUPPO PROFESSIONALE DEL PERSONALE Nel corso dell anno 2014 la formazione è stata prevalentemente orientata alla promozione della crescita ed al mantenimento delle competenze professionali, con una particolare attenzione alla riduzione del rischio e all utilizzo di buone pratiche in ambito sanitario. Il budget stanziato per il 2014 è pari ad 749.500, non comprendente le risorse derivanti dai Progetti Obiettivo e da altri fondi esterni destinati alla formazione, ed è stato prevalentemente indirizzato alle iniziative interne. La mission dell UOC Formazione prevede anche la formazione dei futuri professionisti infermieri, sia attraverso i Corsi di Laurea Sedi Bologna2 e Pieve di Cento, sia attraverso la formazione universitaria dei Tecnici di Neurofisiopatologia. La formazione è indirizzata anche all attività di tutoraggio prevista non solo per i corsi di laurea di cui l AUSL di Bologna è sede didattica, ma anche per altre figure professionali sanitarie e non, formalizzate attraverso convenzioni con diverse Università/Enti formativi. IL PIANO AZIENDALE DELLA FORMAZIONE (PAF) Il Piano Aziendale della Formazione (PAF) è costituito dalle iniziative proposte ed organizzate dalle singole macrogestioni (Dipartimenti, Distretti, Direzioni aziendale) che, sulla base del Piano strategico Aziendale, sono state collegate agli obiettivi prioritari, oltre ad iniziative di formazione a distanza (FAD). Ampio spazio è stato nuovamente dato anche alla formazione sul campo (On Work), la cui efficacia didattica pare essere migliore rispetto alle iniziative residenziali. Le Risorse Umane impiegate per la realizzazione del piano sono state: Docenti interni 751 Docenti esterni 385 Responsabili scientifici dei corsi 317 Tutor formazione on work 141 Le Risorse Economiche stanziate per la realizzazione del piano, pari a 749.500, sono state così utilizzate: Tabella 4.21.Costi della formazione in e % di utilizzo. Anno 2014 tipologia formazione spesa sostenuta in % sulla spesa totale % residenziali % on work Formazione interna 454.655 73,97% 96,45% 7,55% Formazione esterna 98.289 15,99 100% 0 Corsi FAD 61.682 10,04 Totale 614.627 100% *nella spesa sostenuta sono esclusi i fondi finalizzati e non sono chiusi ancora i conti della formazione esterna 194

Tabella 4.22.Andamento costi della formazione - anni 2006-2014 4 Anno budget stanziato spesa bdg residuo 2006 1.600.000 1.266.896 333.104 2007 1.700.000 1.383.308 316.692 2008 1.700.000 1.565.727 134.273 2009 1.700.000 1.662.572 37.428 2010 1.700.000 1.509.193 190.807 2011 1.200.000 1.019.081 186.183 2012 618.368,33 482.895 135.473 2013 704.500 589.712 2014 749.500 614.627 (*) 134.872,66 (*) dato incompleto. Mancano pagamenti formazione esterna Tabella 4.23. Iniziative interne realizzate anno 2014 iniziative N. corsi N. edizioni n. on work (corsi) n. residenziali (corsi) blended Dettaglio on work N iniziative trasversali aziendali 32 195 1 20 11 Addestramento 32 macrogestioni 536 806 68 361 112 Audit 1 FaD (MED3)* 30 30 0 0 0 Miglioramento 36 *FAD med 3: 839 partecipazioni individuali per 806 dipendenti; Acquisizione crediti ECM Tabella 4.24.Crediti ECM acquisiti anno 2014 formazione interna (crediti acquisiti con partecipazione e docenza) professionisti crediti <=25 Crediti 26-50 crediti >50 qualifiche ECM 5777 1397 1469 1997 24,18 % 25,43 % 34,57 % formazione esterna professionisti tot crediti media crediti qualifiche ECM 531 12767,724 24.04 Il ricorso alla sponsorizzazione, regolato da una procedura aziendale, richiede l acquisizione di una preventiva autorizzazione. L importo per la formazione esterna sponsorizzata è stato di 230.342 per complessive 257 autorizzazioni. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 195

Tabella 4.25. Formazione FAD anno 2014 Dipartimento Numero eventi DACS - DIPARTIMENTO ACCESSO AI SERVIZI 11 DAIOT - DIP SERVIZI AMMINISTR.INTEGRATI OSP.TERR 11 SATER 393 DIP. CHIRURGICO 52 DIP. EMERGENZA 30 DIP. MATERNO INFANTILE 44 DIP. MEDICO 36 DIP. ONCOLOGICO 37 DIP. SERVIZI 75 DIP.DI SALUTE MENTALE E DIPEND.PATOLOGICHE 57 DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO 6 DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 5 DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA 12 DIPARTIMENTO FARMACEUTICO 5 DIPARTIMENTO TECNICO-PATRIMONIALE 15 DISTRETTO PIANURA EST 1 IRCCS ISTITUTO DELLE SCIENZE NEUROLOGICHE 19 STAFF AZIENDALE 30 TOTALE 899 Formazione rivolta a professionisti esterni I professionisti esterni che hanno partecipato ad eventi organizzati dall Azienda sono 5448, di cui 3480 con obbligo ECM, molti dei quali hanno partecipato a più di un evento formativo. Tabella 4.26. Numero di crediti erogati a personale esterno, partecipante a iniziative di formazione aziendali ProfessionistiE.C.M. Attestati rilasciati N. crediti Ore formative 3.480 4.698 49.479 52.758 LA BIBLIOTECA MEDICO SCIENTIFICA ON-LINE Tabella 4.27. Servizio biblioteca on-line: numero di accessi reali alle pagine della biblioteca on line - 2014 Utenti della biblioteca Accessi on line 1.041.292 Distribuzione mensili N contatti on line Mese 01/2014: 91.576 Mese 07/2014: 62.219 Mese 02/2014: 98.171 Mese 08/2014: 25.470 Mese 03/2014: 208.136 Mese 09/2014: 103.174 Mese 04/2014: 96.052 Mese 10/2014: 78.788 Mese 05/2014: 44.716 Mese 11/2014: 86.457 Mese 06/2014: 91.117 Mese 12/2014: 55.416 196

4 Utenti operativi dipendenti AuslBO biblioteca: 7479 (il 92,5% dei dipendenti) Utenti operativi totali: 8571 Costo della biblioteca (abbonamenti) per l anno 2014: 455.313. DATI TIROCINI PROFESSIONALIZZANTI Tabella 4.28. dati relativi ai tirocini professionalizzanti anno 2014 Corsi di laurea Master Convenzioni con Istituzioni Europee Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Istituti/Scuole Superiori Totale Convenzioni attivate 4 3 1 5 1 14 Totale tutor Totale tirocinanti Totale tirocini attivi 364 524 544 CORSI DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Le Sedi formative del Corso di Laurea in Infermieristica attivate da anni in azienda e afferenti alla Facoltà di Medicina dell Università di Bologna (sede Bologna 2) e dell Università di Ferrara (sede Campus Pieve di Cento) proseguono nello sviluppo dell attività didattica e di tirocinio con l orientamento all innovazione delle metodologie didattiche con particolare riferimento alle metodologie di didattica attiva ed al coinvolgimento dei professionisti esperti dell azienda per tematiche affrontate in Seminari, laboratori ed altre attività integrative. Il coinvolgimento in questa forma dell azienda nella formazione universitaria affianca il processo di sviluppo delle competenze didattiche e soprattutto tutoriali nei riguardi di coloro che svolgono tali funzioni verso gli studenti delle due sedi. In particolare si mantengono annualmente interventi di formazione continua per lo sviluppo delle competenze dei tutor clinici e del miglioramento continuo dell offerta formativa e degli strumenti che favoriscono l apprendimento esperenziale degli studenti infermieri. L intenzione è proseguire nel confronto professionale e sulla formazione di base e post- base dei professionisti infermieri in ambito europeo e non solo, realizzando nei fatti l interesse all internazionalizzazione che l università sostiene con sempre maggiore forza. La presenza frequente di visitatori stranieri, anche non europei, presso le sedi formative aziendali per conoscere le nostre realtà formative ci conferma che l impegno in tal senso deve aumentare, per l utilità che ne abbiamo in termini di spunti da entrambe le parti; inoltre ci segnala che il livello qualitativo che dimostriamo è molto apprezzato. In linea con l atteggiamento di scambio culturale che già avviene nell ambito del Programma Erasmus tra studenti infermieri e docenti dei corsi universitari in Infermieristica, abbiamo partecipato al Progetto Promos, cogliendo l occasione per approfondire rapporti con patner che erano già gemellati con l Università di Bologna attraverso il Programma e che hanno aderito alla patnership in questo progetto europeo. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 197

Tabella 4.29.N. iscritti ai due corsi di laurea in scienza infermieristica anni 2009-2014 e a quello di Tecnico di Neurofisiopatologia anni 2012-2014 dati ed anni Bologna 2 CORSI DI LAUREA INFERMIERISTICA UNIFE Pieve di Cento 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2009 2010 2011 2012 2013 2014 n. iscritti 367 399 384 363 341 313 128 151 178 177 196 188 1o anno 125 134 105 100 100 105 49 56 56 65 65 64 2o anno 111 114 130 103 103 99 27 36 47 46 55 63 3o anno 101 111 114 110 110 105 17 27 27 33 49 46 fuori corso 30 40 35 50 50 32 35 32 48 33 27 15 Corso di Laurea in Tencico di Neurofisiopatologia 2012 2013 2014 n. iscritti 16 18 25 1 anno 10 10 10 2 anno 6 8 7 3 anno - - 8 Tabella 4.30.Dati del tirocinio dei due corsi di laurea in scienza infermieristica anni 2009-2014 e di quello di Tecnico di Neurofisiopatologia anni 2012-2014 dati Bologna 2 TIROCINIO Pieve di Cento 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2009 2010 2011 2012 2013 2014 n. tirocini 1.209 860 742 626 726 933 400 250 270 288 284 268 n. tirocinanti 404 399 384 320 333 323 128 121 178 144 142 168 n. tutor aziendali 356 348 363 216 340 335 110 110 120 112 90 102 dati TIROCINIO Tecnico di Neurofisiopatologia 2012 2013 2014 n. tirocini 44 44 44 n. tirocinanti 24 24 25 n. tutor aziendali 39 39 40 Per scelte interne con motivazioni di natura didattica abbiamo ridotto il numero di tirocini prolungando la presenza dello studente nella stessa sede. Questa modifica è da considerarsi come attività di miglioramento all interno del processo del tirocinio in quanto a parità di monte ore si è scelto di ridurre il numero dei tirocini consentendo in questo modo allo studente di aumentare la permanenza nello stesso servizio/unità operativa. Questa scelta ha favorito la relazione educativa con i tutor clinici e l equipe sanitaria e quindi il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento migliorando l efficacia complessiva dell apprendimento in tirocinio. 198

4 I corsi di laurea hanno avuto nel 2014 un costo complessivo di 1.325.488. Altre attività integrate con L Università hanno riguardato Specializzazioni Mediche: tirocini tramite convenzioni con le Università di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Ancona, Roma, Messina,, Catania, Milano (373 partecipanti) LA FORMAZIONE DEI PROFESSIONISTI CONVENZIONATI Tabella 4.31. Numero di giornate di formazione per i medici convenzionati nel 2014 PER CATEGORIE PROFESSIONALI Residenziali Interattive MMG 30 84 CA 3 20 PLS 10 12 Specialisti Ambulatoriali 3 3 AnimatorI MMG/CA 4 4 h di aula in media erogate nell ambito di corsi in una o più edizioni in relazione al N di professionisti da formare INTEGRATA CASE DELLA SALUTE S. Giovanni / Persiceto Bazzano Zola Predosa Castiglione dei Pepoli Sasso Marconi/ Vergato Budrio MMG* 12 12 12 12 10 10 CA* 12 PLS* 12 12 Specialisti ambulatoriali* 12 12 12 12 10 10 Corsi di 10-12 gg di formazione interattiva per 40-42 h di aula più piattaforma self (16-20 h on line) Si precisa che si tratta delle giornate formative relative a iniziative di aggiornamento obbligatorio organizzate dal Dipartimento Cure Primarie. Non sono, invece, indicate le giornate formative relative a iniziative svolte dai professionisti in autogestione e non organizzate dall Azienda e a eventuali corsi svolti all interno dell Azienda organizzati da altre macroarticolazioni (vedi ad esempio Dip. Ospedalieri) CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE Il corso di formazione specifica in Medicina Generale dal 1994 e obbligatorio per diventare Medico di Famiglia. Attualmente il corso e triennale, finanziato dalla Regione e gestito sul territorio regionale da più Aziende USL: Bologna, Cesena, Modena e Reggio Emilia. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 199

Tabella 4.32. Dati relativi ai 3 corsi attivi di formazione in MG TRIENNIO Numero medio annuo CORSISTI TUTOR OSPEDALIERI TUTOR TERRITORIO TUTOR MMG COORDINATORI CORSO DOCENTI INTERNI DOCENTI ESTERNI ORE LEZIONE CORSO 2011/2014 CORSO 2012/2015 CORSO 2013/2016 CORSO 2014/2017 12 7 14 20 2 9 7 168 37 17 20 43 4 18 28 304 24 10 10 29 2 13 22 298 21 Il corso è stato avviato il 29/11/14; l attività teorico pratica è iniziata nel 2015 Il costo totale (borse di studio, tutors e coordinatori MMG, docenti) è stato di Euro 1.246.149,01. LA FORMAZIONE SUI RISCHI Tabella 4.33.Persone formate sui rischi nell Azienda USL Bologna anni 2008-2014. Fonte dati Azienda USL di Bologna. 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 N operatori 1.223 1.626 1178 645 in FAD 460 in residenziale 544 238 preposti 422 operatori 759 operatori di cui 18 preposti Nel 2014 si sono implementate metodologie blended per il supporto alla formazione ed interventi di facilitazione per la progettazione degli eventi formativi. La convenzione regionale per l uso della piattaforma SELF ha prodotto la diffusione delle aspettative di gestione di eventi formativi supportati da strumenti WEB 2.0. I CORSI OSS Nel 2014 si sono tenuti i seguenti corsi: Corso di Riqualifica OSS PA 2013/2474/BO Prog. 1 dal Dic.2013 a Luglio 2014 n.19 corsisti; Corso di 1a formazione OSS PA 2013/2475/BO Prog.1 dal Dic.2013 a Luglio 2014 n.24 corsisti. Entrambi i corsi sono attività formative non finanziate e senza impegno di spesa, previsti dalla delibera della Provincia di Bologna n. 1879 del 24/09/2013. 200

4 4.5. STRUTTURA DELLE RELAZIONI CON IL PERSONALE DIPENDENTE E LE SUE RAPPRESENTANZE IL COINVOLGIMENTO DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEL PERSONALE DIPENDENTE La partecipazione sindacale, nei diversi livelli previsti dai CCNNLL del comparto Sanità e delle relative aree dirigenziali, è garantita attraverso un puntuale sistema di relazione con le rappresentanze sindacali delle diverse aree di contrattazione (comparto, medici e veterinari, sanitari non medici/pta), assicurando l informazione ed il confronto periodico in maniera regolare e strutturata. Le Organizzazioni sindacali che rientrano nella relazione Azienda _OOSS sono quelle aventi titolo in base alla accertata rappresentatività (titolari delle preroigative sindacali previste nel CCNQ/98 e s.m.i.) ed alla titolarità di essere ammesse al tavolo della contrattazione aziendale in quanto firmatarie del CCNL di comparto/area. La presenza delle tre diverse aree di contrattazione, suindicate, e la numerosità delle OOSS aventi titolo allo svolgimento dell attività sindacale nei luoghi di lavoro, definisce un sistema di relazioni sindacali assai complesso che, in Azienda USL di Bologna, trova una sua ulteriore regolamentazione attraverso un atto condiviso con le organizzazioni sindacali, nel quale si da conto delle prerogative sindacali e del modello di partecipazione cui le parti di impegnano di attenersi nei reciproci rapporti e confronti. Altresì, il sistema delle relazioni sindacali, nel comparto del pubblico impiego, è stato interessato da modifiche del quadro normativo di riferimento che ne ha mutato in parte le principali caratteristiche, ridefinendo ex lege le materie oggetto di partecipazione sindacale e attribuendo parte delle stesse al potere organizzativo della figura dirigenziale di coordinamento/responsabile. L Azienda USL, nel rispetto delle disposizioni inderogabili di legge e di CCNL, ha mantenuto una relazione Azienda_OOSS comunque orientata alla condivisione più ampia, sulle materie nelle quali il confronto con i lavoratori, attraverso le proprie rappresentanze sindacali, è ritenuto utile per entrambe le parti, per meglio supportare i processi aziendali nei quali le risorse umane giocano un ruolo di fondamentale importanza. Peraltro, l attuale contesto in cui le Aziende sanitarie operano, in un quadro di spending review, obiettivi di contenimento della spesa per il personale, limitazione del turn over, blocco della contrattazione nazionale, limiti della contrattazione aziendale che ha di fatto escluso il personale dipendente da ogni politica di valorizzazione economica correlata a fasce stipendiali o adeguamento di indennità di funzione/retribuzione di posizione, ha contribuito ad aumentare in alcuni casi il dibattito Azienda_OOSS, rispetto alle politiche agite dagli organi di direzione aziendale, secondo il quadro di cui sopra e gli obiettivi/vincoli di spesa definiti dalla Regione Emilia Romagna. I processi riorganizzativi avviati da alcuni anni nell Azienda USL di Bologna, in parte collegati alle disposizioni di cui sopra ed in parte correlati al miglioramento della qualità, accessibilità ed adeguatezza/appropriatezza delle cure e dei servizi erogati o da erogare all utenza, sono stati oggetto di concertazione con le organizzazioni sindacali del personale coinvolto nei processi stessi, così come l introduzione di modelli clinici ed assistenziali diversi ed innovativi, assicurando il confronto sindacale, la partecipazione dei professionisti, volta ad individuare i possibili punti di incontro/sintesi/mediazione delle diverse richieste/posizioni del sindacato con le esigenze della direzione strategica. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 201

Con specifico riferimento all area del personale non dirigente, il confronto sindacale nell anno 2014 è stato condotto secondo la modalità dei tavoli separati tra CGIL_CISL_UIL_FSI e FIALS che, rispettivamete insieme alla RSU eletta dal marzo 2012, hanno richiesto di condurre la relazione al tavolo negoziale in maniera separata, per motivazioni debitamente formalizzate alla Azienda, la quale ha conseguentemente adeguato il sistema del confronto sindacale, garantendo la stessa numerosità degli incontri e contenuti proposti dall Amministrazione. Durante il corso dell anno 2014 per l Area Contrattuale del comparto, l attività di confronto sindacale si è svolta attraverso n.38 incontri aziendali di norma settimanali, e 4 incontri di livello interaziendale, con le aziede coinvolte nella materia del confronto sindacale con specifco riferimento ai progetti di unificazione LUm, TUM e DAM. Il confronto è stato altresì avviato e condotto a livello interaziendale (con AOU BO e IOR) relativamente ai percorsi di unificazione dei servizi amministrativi a livello metropolitano, sulla positiva esperienza di quanto già avviato negli anni precedenti per la unificazione del Servizio Acquisiti e del Servizio Previdenza conclusosi con l Accordo definitivo sottoscritto a livello metropolitano in data 14/6/2013 Protocollo d intesa sugli aspetti conclusivi relativi al personale del Servizio Acquisti Metropolitano e del Settore Previdenza Metropolitano. Il confronto è stato altresì avviato e proseguito per altri processi importanti di unificazione di Servizi a livello metropolitano, con particolare riguardo al Laboratorio unico metropolitano (LUM) ed al Dipartimento unico metripolitano (DAM) che proseguirà nell anno 2015. Ad integrazione invece dellìaccordo sottoscritto a livello interaziendale, con le AUSL di Modena e Ferrara, in merito al progetto per la realizzazione della CO118 AO Emilia Est, è stato rimesso ai tavoli delle singole aziende la concertazione e contrattazione delle materia di specifico interesse dei tavoli aziendali, al fine di porre l attenzione sugli aspetti specifici delle singole realtà professionali, nella complessiva cornice dell accordo unico metropolitano.. Come considerazione generale sull intero sistema delle relazioni sindacali nell AUSL di Bologna, si prende atto che, in generale, dai diversi momenti di confronto in sede di incontro sindacale è di norma scaturito l Accordo o Intesa tra le parti, frutto della condivisione degli Intenti, della sintesi delle diverse posizioni OOSS e Azienda, nonchè della individuazione delle soluzioni in grado di soddisfare le reciproche esigenze delle parti negoziali. L elemento qualificante di tutto il sistema delle relazioni sindacali in AUSL Bologna è stato, e resta, la necessaria conferma dell essenzialità ed importanza del Sistema Sanitario Nazionale, universale e pubblico, e la centralità della garanzia della qualità dei servizi erogati ai cittadini nonché della tutela dei diritti dei lavoratori, con particolare riguardo a: sicurezza nei luoghi di lavoro per i lavoratori e per i cittadini; mantenimento dei livelli occupazionali congrui con l attività svolta; rispetto delle disposizioni normative, anche di matrice comunitaria, in materiadi organizzazione del lavoro; valorizzazione delle professioni. Rispetto alle revisioni organizzative aziendali ed alla introduzione di nuovi modelli organizzativi ed assistenziali oggetto di confronto sindacale, è stato concluso il percorso di condivisione per l avvio della UOSD Area Internistica ad alta Intensività dlel Ospedale Maggiore; si è conclusa la concertazione sulla riorganizazione della degenza dell Ospedale di San Giovanni in Persiceto, pur nel riconoscimento e formale rappresentazione delle diverse posizioni delle parti OOSS_Azienda; si è invece positivamente conclusa la concertazione sulla riorganizz- 202

zazione sull area degenza internistico-pnueomologica dell Ospedale Bellaria.Sono infine stati ulteriormente compiuti i percorsi di riorganizzazione di alcuni presidi ospedalieri, passando ad una logica clinica-assistenziale per Complessità Assistenziale ed Intensità di Cura, a completamento di u percorso già avviato negli anni precedenti. Relativamente al trattamento economico dei lavoratori dell Azienda, in considerazione del blocco della contrattazione collettiva nazionale e dei correlati adeguamenti salariali, il confronto sindacale è giunto, nell ambito delle risorse definite in sede di determinazione annuale dei Fondi contrattuali, alla individuazione delle risorse economiche da destinare alla produttività individuale e valorizzazione della performance, nel rispetto del sistema di valutazione in essere ma tenendo conto delle disposizioni normative emanate nel corso dell anno 2012 e seguenti, sia a livello nazionale sia indicazioni regionali, che hanno confermato e proprogato i vincoli all incremento del trattamento economico individuale rispetto a quanto spettante nell anno 2010, limitando pertanto i percorsi di sviluppo della progressione economica orizzontale. Da ultimo si è altresì posta l attenzione sugli eventuali risparmi derivanti dai processi di riorganizzazione che, ai sensi dell art.16 del DL 98/11, possono essere destinati alla contrattazione integrativa per l incentivazione del personale. Tale importante percorso proseguirà nell anno 2015. Nel rispetto delle suddette disposizioni e della compatibilità dei rispetti fondi contrattuali, è stata confermata per l anno 2014, previa condivisione con le OOSS del personale non dirigente, la necessità di riconoscere al personale assistenziale una predefinita quota di remunerazione accessoria correlata all assegnazione temporanea nelle aree specialistiche diverse dalla propria sede lavorativa, al fine di garantire il mantenimento delle prestazioni assistenziali nei servizi sanitari di alta specializzazione. Sono altresì stati avviati percorsi con le rappresentanze sindacali al fine di concertare nuovi criteri per l attribuzione di specifiche voci accessorie, quali l indennità di disagio volte alla remunerazione di particolari condizioni di lavoro. Sono, in tale ambito, oggetto di confronto sindacale i criteri per l attribuzione delle indennità correlate al disagio lavorativo e specificità di alcuni contesti lavorativi, nel rispetto esclusivo delle tipologie di indennità previste dal CCNL di comparto. Infine, nel rispetto delle disposizioni legislative nazionali e delle disposizioni regionali in materia di assunzione di personale dipendente, l Azienda ha avviato e sottoscritto nel corso del 2014 alcuni impegni sulle politiche assunzionali, volte a garantire la copertura di turn over o l implementazione di progetti riorganizzativi o di miglioramento, subordinatamente alla necessaria autorizzazione regionale in fase di programmazione annuale. Per le aree della dirigenza, il confronto si è svolto in relazione all esame partecipato/concertazione di tutte le ipotesi di riorganizzazione aziendale nonché alla condivisione di tematiche di interesse trasversale meritevole di informativa al tavolo delle rappresentanze sindacali. In particolare, nell anno 2014 si è giunti alla condivisione e sottoscrizione del nuovo Regolamento sull orario di lavoro del personale dirigente medico e veterinario, allo scopo di giuungere ad una unica regolamentazione aziendale superando le disposizioni ancora vigenti delle disciolte aziende UUSSLL, pervenendo ad un modello di orario di lavoro del personale medico e veterinario correlato alle logiche della programmazione, gestione e controllo delle risorse afferenti alle diverse equipe/uuoo, mediante la ridefinizione delle responsabilità e degli obiettivi di governo da parte dei direttori di struttura complessa e di dipartimento/distretto. 4 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 203

COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Il Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (di seguito CUG) della Azienda USL di Bologna ha proceduto con le attività previste dalle norme e dal Piano triennale delle Azioni Positive aziendale 2013 2015. Le principali azioni che sono state sviluppate sono, di seguito, descritte in dettaglio. 1. Analisi fattibilità sviluppo telelavoro In riferimento all obiettivo 3.1. Promozione dell equilibrio tra tempi di vita e di lavoro del Piano triennale il CUG, dopo un confronto con altri Enti (ARPA Emilia-Romagna, ER-GO Azienda regionale per il diritto allo studio) che hanno sviluppato buone pratiche sul tema, ha avviato una valutazione circa la fattibilità del telelavoro. Si è ritenuta interessante l esperienza di ARPA e della Regione Emilia Romagna, che hanno sviluppato il telelavoro in postazioni satellite invece che domiciliare. Questa modalità di telelavoro, che prevede la possibilità per il personale di lavorare alcuni giorni della settimana da una postazione collocata all interno di strutture dell Ente diverse da quella di assegnazione ma vicine al luogo di domicilio, sembra essere quella che più facilmente sarebbe sviluppabile in tempi brevi. E stato quindio costruito e testato un questionario che consentirà di valutare l interesse e la possiblità di realizzazione di questa modalità organizzativa. Nel corso del 2015 si svolgerà la rilevazione e l elaborazione dei dati e la conseguente formulazione dell eventuale progetto di telelavoro da presentare alla Direzione aziendale. 2. Analisi sul benessere dei luoghi di lavoro e formulazione di pareri Il CUG si è occupato, nel 2014, della sicurezza e del benessere lavorativo in alcuni segmenti aziendali coinvolti da fasi di cambiamento orgaizzativo o particolarmente esposti a stress e burn out. Sono state analizzate le condizioni di lavoro e gli indicatori di rischio stress lavoro correlato del personale sanitario che opera nelle strutture carcerarie e che afferisce alla AUSL. Sono quindi state organizzate audizioni alle queli sono stati invitati il Direttore dei Sistemi per la Sicurezza aziendali ed i referenti organizzativo-gestionali del personale che opera nelle strutture penitenziarie. Il CUG, tramite la Presidente e vice Presidente, è stato invitato alle trattanti sindacali interaziendali riguardanti la presentazione e discussione di progetti di avvio, riorganizzazione o unificazione di servizi in ambito metropolitano, allo scopo di formulare pareri (obbligatori, non vincolanti) sulla tutela del benessere e sulla assenza di discriminazioni nei confronti del personale coinvolto. In ambito aziendale il CUG è stato interpellato a riguardo di due progetti: Il primo legato alla riorganizzazione della degenza dell ospedale S. Salvatore di San Giovanni in Persiceto, per il quale è stato previsto il modello organizzativo per intensità di cura e complessità assistenziale. Il secondo progetto riguardava l avvio del reparto terapia semintensiva Ospedale Maggiore. In entrambi i casi il CUG ha esaminato i documenti di progetto e di valutazione dei rischi, ha incontrato i responsabili dei due progetti ed ha formulato pareri contententi raccomandazioni e suggerimenti. E inoltre continuata la collaborazione e sinergia con i Consiglieri di Fiducia interaziendali, che sono stati invitati permanenti alle riunioni mensili del CUG. 204

4 3. Azioni di comunicazione e sensibilizzazione Come indicato dall obiettivo 2.2. Sviluppare la comunicazione/diffusione delle informazioni sui temi di pertinenza del Piano Triennale il CUG, in collaborazione con i Consiglieri di Fiducia interaziendali e con la Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale ha organizzato, nel mese di marzo 2014, il convegno regionale FIDUCIA E CAPITALE SOCIALE NELLE AZIENDE SANITARIE Esperienze a confronto. All evento hanno partecipato circa 150 persone e, grazie alla trasmissione in streaming, è stato molto seguito a distanza, con 800 accessi alla diretta del convegno. In attuazione di quanto previsto dagli obiettivi 3.1. Promozione dell equilibrio tra tempi di vita e di lavoro e 4.1. Sviluppare una cultura lavorativa fondata sul rispetto e sulla valorizzazione delle differenze il CUG ha promosso e partecipato al corso Il Coordinatore di U.A. e gli sviluppi normativo - procedurali in materia di gestione del personale organizzato dalla Direzione Assistenziale Tecnica e Riabilitativa dell azienda. Nel corso dell anno l Azienda ha sottoscritto, attraverso il CUG, un protocollo di cooperazione strategica con la Consigliera regionale di Parità. Questo protocollo ha la finalità di facilitare e valorizzare le azioni comuni che verranno messe in campo, e relative ad iniziative, campagne, convegni, seminari, workshop di comune interesse sui temi di specifica competenza ed approfondimenti, indagini, formazione, scambio di buone prassi, raccolta dati. CONSIGLIERI DI FIDUCIA (CDF) Il progetto Le aziende USL e AOU di Bologna, in attuazione di quanto raccomandato da norme comunitarie e nazionali e dai rispettivi Codici di Condotta adottati, nel 2011 hanno attivato la funzione dei CdF. L ascolto del personale in condizione di disagio lavorativo, la gestione dei conflitti interpersonali al fine di prevenirne l escalation ed evitare contenziosi, promuovere la cultura del rispetto reciproco rappresentano le finalità principali di questa funzione. L individuazione dei 10 CdF (5 per l AUSL e cinque per l AOU) è avvenuta a seguito di una selezione svolta congiuntamente dalle due aziende. I Consiglieri, nominati dai Direttori Generali, costituiscono un unico gruppo operativo e lavorano in modo congiunto sui due contesti, dedicando alla funzione una media di 2 ore settimanali nell ambito del debito orario. L AUSL ha individuato un referente aziendale, in capo all U.O.C. Sviluppo del Capitale Umano, che svolge un ruolo di coordinamento e supervisione delle attività del gruppo e d interfaccia tra Consiglieri e Direzioni aziendali. Nel primo semestre di inca- CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 205

rico il gruppo ha svolto un lavoro propedeutico e di formazione, avviando da novembre 2011 l attività di ascolto e gestione delle richieste presso gli spazi messi a disposizione dalle due aziende. Parallelamente i Consiglieri hanno presentato e diffuso informazioni circa la propria funzione nelle diverse sedi aziendali. Nel 2014 si è concluso il primo triennio di incarico che, a seguito di valutazione positiva da parte delle Direzioni Generali, è stato rinnovato. Casistica Nel periodo considerato si sono giunte ai CdF 71 richieste, di cui 42 dell Azienda AUSL e 29 dell AOU. La distribuzione nelle professioni dei richiedenti non presenta significative differenze tra le due aziende, per cui la tabella che segue le presenta in maniera aggregata. Professione dei richiedenti 2011-13 2014 totale Infermiere 15 10 25 Dirigente medico 6 3 9 Operatore Socio Sanitario 6 3 9 Personale riabilitazione 0 5 5 Tecnico San. Radiologia Medica 4 0 4 Coordinatore Infermieristico 3 1 4 Collab. Amministrativo 3 0 3 Assist. Amministrativo 2 0 2 Operatore Tecnico 2 0 2 Tecnico della Prevenzione 2 0 2 Altro 1 1 2 Dirigente ruolo Tecnico 1 0 1 Assistente Sanitario 1 0 1 Assistente Sociale 1 0 1 Educatore 1 0 1 Tot. 48 23 71 E prevalente la componente femminile (58 donne e 13 uomini) e l area del comparto (61) rispetto alla dirigenza (10). La maggioranza delle persone si è rivolta di propria iniziativa ai CdF. In alcuni casi le persone sono state inviate da altri interlocutori. In particolare 3 persone sono state inviate ai CdF da un medico psichiatra dell Azienda USL, 2 dalla Consigliera di Parità regionale. In 4 casi i CdF sono stati attivati dalla Azienda (anziché dalla persona in difficoltà) con il mandato di cercare una soluzione interna informale ad un conflitto lavorativo. In particolare 2 richieste provenivano dal Dirigente responsabile della macroarticolazione di appartenenza, 1 dal Responsabile delle Relazioni Sindacali ed 1 dalla Direzione Generale. Problemi prevalenti Le persone incontrate hanno presentato, nella maggioranza dei casi, una condizione di disagio - sofferenza, alla cui origine sono identificabili conflitti con superiori e/o colleghi. 206

La conflittualità si manifesta più frequentemente con i diretti superiori (52) e, in misura minore, con uno o più colleghi (19). Nel triennio appena concluso si è rivolta ai CdF una sola persona vittima di molestia sessuale. Attività svolta Alla presa in carico della richiesta è stato svolto un primo colloquio, nel rispetto dei tempi previsti (15 giorni) con ognuna della 71 persone. Circa un terzo delle richieste è stato gestito e concluso nell ambito del primo ed unico colloquio, durante il quale si è definito il problema/ richiesta della persona e le si sono prospettati percorsi di aiuto/soluzione più adeguati alla richiesta (medico competente, diretto responsabile gerarchico della persona). Il rinvio ad altri interlocutori è stato motivato da richieste riguardanti l applicazione, ritenuta iniqua, di istituti contrattuali, problemi di salute o comunque non riconducibili all ambiente di lavoro. Con le 46 persone per le quali la presa in carico è proseguita sono stati svolti complessivamente 140 colloqui, con una media di 2 ulteriori colloqui individuali (min. 2 max 6) con la persona stessa o con colleghi, superiori gerarchici o altre figure coinvolte nella gestione del caso. Risultati Le richieste sono state prese in carico ed i colloqui sono stati organizzati nel rispetto dei tempi previsti dal regolamento. I casi più complessi sono stati gestiti attraverso incontri di mediazione e sono stati seguiti nel tempo, dopo la conclusione della presa in carico, per valutare la tenuta degli accordi a distanza. Le persone incontrate riferiscono che l attività offerta ha avuto una effettiva utilità. L ascolto, da parte dei Consiglieri, ha prodotto un benificio nell immediatezza determinato dalla possibilità di analizzare, con interlocutori neutrali, il problema all origine della richiesta. I colloqui hanno permesso di sviscerare e riformulare i contenuti del disagio ed individuare percorsi di soluzione. L iterlocuzione con i responsabili o altri attori coinvolti ha consentito di mettere in atto azioni di cambiamento, relazionale e/o organizzativo. Le prese in carico sollecitate dalle Aziende, anziché dai diretti interessati, hanno permesso un intervento tempestivo dei Consiglieri i quali, interrompendo l escalation dei conflitti, hanno facilitato la ripresa della comunicazione tra le parti e la ricerca di accordi soddisfacenti. I CIRCOLI AZIENDALI I circoli aziendali attivi sono due: il Circolo Ravone ed il Circolo Rondone. Descriviamo inoltre l attività del Circolo di Lettura Gli amici di Sofia nato nel 2008 all interno dell Azienda. Il Circolo Aziendale Ravone Nato nel 1965. Iscritto alle liste delle associazioni di volontariato del Comune e della Provincia di Bologna. Svolge attività culturali e ricreative. Dal 1999 organizza un Centro Estivo per bambini dai 3 ai 12 anni, aperto nei mesi di luglio, agosto e settembre, per rispondere alle esigenze delle famiglie che lavorano.dal 2007 le attività sportive promosse del Circolo si sono costituite in associazione autonoma: è nata così l ASPD Dip. Ausl Circolo Ravone che, assieme all AUSL, titolare del marchio Datti Una Mossa, promuove il Benessere organizzando diverse iniziative sportive. 4 CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE 207

Tabella 4.34. Riepilogo delle attività organizzate dal circolo Ravone nell anno 2014. SETTORE DESCRIZIONE PERSONE COINVOLTE Sez. Teatro Abbonamenti o biglietti singoli a prezzi ridotti dei principali teatri di Bologna 120 Sez. Fotografia Sez. Musica (concerti, servizio prestito CD) Arti figurative (conferenze, corsi, visite guidate) Gruppo E20 Centro Doc. Viaggi Polisportiva Associazione Dilettantistica Dipendenti Ausl di Bologna Bici Park Osp. Maggiore 6 Mostre fotografiche all Ospedale Maggiore e all ex Roncati. Servizio di sviluppo e stampa fotografie, diapo e CD Concerto di Natale con il Coro Gospel Santiago s 84 Concerto Pasquale con i Cantori della Primo Levi 135 Circa 1200 cd di musica leggera ed un migliaio di musica classica con possibilità di richiederli per l ascolto Visite guidate: 15 visite a mostre d arte e luoghi di interesse artistico. Mostre di quadri con partecipanti artisti soci del Circolo Atrio Ospedale Maggiore 2 edizioni 147 Oltre 2000 cd 300 circa 27 artisti Corsi di: punto antico (2 ediz.) 19 Gestione Biblioteca e Sala di Lettura In occasione della giornata contro la violenza sulle donne organizzazione di 2 proiezioni, il 20 e il 29 novembre, al Cinema Lumiere 210 lettori iscritti Numero imprecisato di spettatori Mostra laboratori ragazzi del centro estivo 2013 49 Festa dell Epifania per bambini ricoverati e spettacolo in aula Magna per figli dei dipendenti Giornata della Donna: concerto di poesie in forma di Donna 54 Centro estivo per figli di dipendenti e non 291 Corsi di Back School 4 edizioni, riequilibrio posturale, Yoga 185 Incontri di lettura 124 Riviste turistiche messe a disposizione. 92 Un migliaio di riviste Sez. Basket 19 Sez. Pesca (pesca sportiva e gare regionali) 24 Gruppo Tennis (tornei interni e tornei Uisp) 34 Gruppo Cicloturismo 38 Gruppo Escursionismo; alle uscite in montagna si sono affiancate uscite settimanali: tutti martedì in primavera e autunno Gruppo Podismo partecipazione con squadra e punto di raccolta iscrizione per Strabologna, Run Tune Up e Race for the Cure. Gruppo Podismo allenamenti in pista due volte la settimana e partecipazioni settimanali a gare e camminate in calendario Uisp. Il 1 giugno 2014 è stata organizzata la gara podistica VI Memorial Ragazzi, percorso cittadino, a cui hanno partecipato circa 1.100 persone e il 13 dicembre si è svolta una corsa campestre nel Parco Pubblico di fronte all Osp. Maggiore a cui hanno partecipato 374 atleti competitivi Gestione utenti parcheggio e bike-sharing 930 3350 circa 110 Nel 2015 il circolo compie 50 anni. Logo anniversario del Circolo Ravone 208