Requisiti specifici per l accreditamento di Strutture Residenziali di Cure Palliative - Hospice



Documenti analoghi
Requisiti specifici per l accreditamento di Strutture Residenziali di Cure Palliative - Hospice

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

Terapia del dolore e cure palliative

FORUM P.A. SANITA' 2001

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

Daniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE

DISPOSIZIONI PER GARANTIRE CURE PALLIATIVE AI MALATI IN STATO DI INGUARIBILITÀ AVANZATA O A FINE VITA E PER SOSTENERE LA LOTTA AL DOLORE

Excursus legislativo sulla palliazione. Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011

IMPEGNI E STANDARD CARTA DEI SERVIZI AZIENDA USL 4 PRATO ANNO 2013 ASPETTI RELAZIONALI IMPEGNI (OBIETTIVI DI QUALITA )

ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015

Cure Domiciliari: definizione

IL MINISTRO DELLA SALUTE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

INDICATORI PER LE CURE PALLIATIVE

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre Tiziana Sabetta

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte

I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari

Modelli di reti di cure palliative. Maria Anna Conte

Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca

Deliberazione legislativa n. 87/ Art. 1 Finalità

Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

RACCOLTA DEGLI EMENDAMENTI D AULA. PROPOSTE DI LEGGE N <<Interventi per garantire l accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore>>

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

analisi della normativa formazione indicatori condivisi

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

III COMMISSIONE TESTO ELABORATO DAL COMITATO RISTRETTO FEBBRAIO 2011

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

Azienda Speciale Servizi alla Persona

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E ROMA. Telefono Fax

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO

CONFERENZA STAMPA. L ASL di Brescia presenta un progetto rivolto ai malati oncologici terminali con il sostegno della Fondazione Berlucchi.

Continuità Terapeutica in Oncologia. collegamento Ospedale-Territorio

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE

DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER. Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

UNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO

Protocollo d Intesa. tra

Comune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

Conferenza Stampa. Nasce il Polo Neurologico. interaziendale. diretto da Enrico Montanari

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

PA SQ-09 Rev. 6 del

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

Il servizio di Cure Palliative

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Ministero della Salute

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

Stato di attuazione legge 38/2010

Il Centro Territoriale per le Malattie Rare dell ASL di Brescia. A cura di Eliana Breda - Brescia 25 maggio 2013

COMUNE DI SASSUOLO (Provincia di Modena) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER ANZIANI

Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus

Il Corso di Preparazione Privato OSS da 1000 ore è rivolto a persone in possesso dei seguenti requisiti:

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE, DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA

AGENZIA REGIONALE SANITARIA DELLA CAMPANIA - ARSan Direttore Generale Prof. Tonino Pedicini

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

L esperienza dell Ospedale di Porretta Terme. Grado,14 novembre 2013 Barbara Cacciari Liana Tartari

LINEE GUIDA BUDGET. Premessa. 1) I Soggetti

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

Premessa 2. Riferimenti Normativi 3. Considerazioni Preliminari 3. Gli elementi costitutivi della Rete Regionale Cure Palliative 4

LA RETE DELLE CURE PALLIATIVE NELL ASL 2 SAVONESE

Competenze dell' O.S.S.

DIREZIONE GENERALE CULTURA FORMAZIONE LAVORO Servizio Formazione Professionale

3. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

Capitolo I Principi generali

Linee di indirizzo per la stesura del Piano aziendale della formazione e del Rapporto annuale della formazione (PAF e RAF)

CURARE A CASA Aspetti organizzativi clinici e relazionali di interesse per il Medico di Medicina Generale

BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011

La Rete Ligure di Cure Palliative 1

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE

Transcript:

Requisiti specifici per l accreditamento di Strutture Residenziali di Cure Palliative - Hospice 1

Premessa L Hospice è una struttura sanitaria residenziale che si colloca nella rete delle cure palliative con l obiettivo di prendersi cura (o per motivi sanitari o sociali) del paziente in fase di progressiva e irreversibile di malattia e della sua famiglia in una molteplicità di situazioni (o per le condizioni psicocliniche non più sostenibili, o perché la famiglia non riesce più a farsi carico della criticità del proprio congiunto e dei complessi problemi che questa situazione comporta). Talvolta la famiglia può essere completamente assente o non in grado di prendersi cura del paziente, in tal caso l Hospice si fa carico dell assistenza e dell accompagnamento della persona che si trova di fronte all evento della morte imminente. In ogni caso la preparazione della famiglia al lutto, l individuazione tempestiva di lutti patologici, l elaborazione del lutto stesso sono obiettivi che l Hospice e le altre maglie della Rete di cure palliative dovranno avere sempre ben presenti. La costituzione della Rete delle cure palliative vede fortemente impegnate, in modo sinergico, le Istituzioni pubbliche, il privato sociale ed il Volontariato in senso proprio; ciò che li unisce è il rispetto della dignità del vivere e del morire, la centralità del paziente stesso e la semplificazione dei percorsi assistenziali e burocratici. Gli operatori dell équipe presenti negli Hospice, sia pubblici che privati, dovranno essere competenti, motivati, dotati di capacità empatica con l obiettivo di erogare un assistenza globale e multiprofessionale. Oltre all équipe, la struttura dell Hospice, sia territoriale che ospedaliero, deve prevedere l inserimento di Volontari adeguatamente formati, i cui compiti saranno definiti in accordo con la Struttura stessa. Gli Hospice si distinguono in territoriali e ospedalieri. 2

Requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi Oltre ai requisiti generali e specifici previsti dalla normativa vigente devono essere previsti i seguenti requisiti. A) REQUISITI TECNOLOGICI Deve essere disponibile all interno della struttura un elettrocardiografo portatile. La dotazione di ausili, presidi e attrezzature deve essere adeguata ai bisogni dei pazienti ricoverati. B) REQUISITI ORGANIZZATIVI Entrambe le tipologie dell Hospice, ospedaliera e territoriale, devono essere in Rete con le altre tipologie assistenziali: ADI erogata dall équipe dei nuclei di cure primarie, forme di home care e interventi specialistici domiciliari, RSA, lungodegenze, ospedale per acuti. Le competenze assistenziali specifiche dell'operatore socio-sanitario, dell'assistente di base, dell'operatore tecnico dell'assistenza devono essere svolte in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e sociale del malato e della sua famiglia, nel rispetto dei propri ambiti di autonomia, secondo il criterio del lavoro multi professionale. Deve essere garantito supporto psicologico al paziente affetto da malattia in fase progressiva ed irreversibile; ai suoi famigliari, in particolare nella fase del lutto; la formazione, il supporto e la supervisione all équipe. Devono essere garantite le prestazioni legate all assistenza sociale erogate anche con il contributo del volontariato. Tali prestazioni debbono comprendere le questioni previdenziali e legali (es. tutela) e le prestazioni socio assistenziali integrate. L infermiere deve formulare, per quanto di sua competenza, i piani di assistenza individuali, ne realizza gli interventi pianificati in collaborazione con gli altri professionisti dell'équipe e con il supporto del personale socio-sanitario, valutando sistematicamente il raggiungimento degli obiettivi assistenziali. La struttura deve predisporre idoneo materiale informativo per descrivere le proprie finalità e modalità di funzionamento da utilizzare per programmi di comunicazione ai cittadini. Deve essere definita una procedura per i trasporti programmati e in emergenza. Personale Il Responsabile dell Hospice assicura la direzione tecnica-professionale e quella organizzativoamministrativo-gestionale. Tali funzioni possono essere riunite in un unica figura o esercitate da figure diverse, ferma restando la responsabilità sanitaria in capo al medico responsabile dell équipe. 3

Acquisizione servizi Consulenze Tenuto conto delle competenze di équipe, devono essere previste procedure per attivare le consulenze integrative necessarie alla assistenza sanitaria e non degli ospiti (in prima istanza fisiatria, oncologia, terapia del dolore, assistenza sociale, spirituale, ecc.). Farmaci Devono essere previste modalità di rifornimento dei farmaci che garantiscano la continuità, la tempestività delle cure. Per rendere trasparente il rapporto con i pazienti, deve essere disponibile un prontuario terapeutico nella struttura relativo ai farmaci, ai diagnostici e ai dispositivi medici utilizzati ed erogati a carico del servizio sanitario. Prestazioni diagnostico-terapeutiche Per l acquisizione delle prestazioni diagnostico - terapeutiche (laboratorio, radiologia, radioterapia, chemioterapia, ecc.) devono essere previste procedure e collegamenti funzionali con le strutture erogatrici. Centro trasfusionale Deve essere individuato il Centro di Riferimento e deve esistere una procedura per la fornitura di sangue ed emoderivati. 4

Clinical competence e formazione Competenze tecnico - professionali e formazione in cure palliative La competenza clinica, assistenziale e tecnica del personale socio-sanitario che opera in un Hospice Territoriale o Ospedaliero ha componenti che sono riferite alla singola figura professionale (medico, infermiere, operatore tecnico dell'assistenza o addetto all'assistenza di base o operatore socio-sanitario, psicologo, assistente sociale, volontario, altro) o, complessivamente, all équipe della quale il singolo operatore fa parte. Questo campo di attività sanitaria richiede inoltre, per sua natura, personale addetto in grado di coniugare la competenza professionale con alte capacità empatiche e relazionali. Deve essere pertanto prevista una verifica all ingresso delle conoscenze, capacità e attitudini del personale al momento del suo inserimento in Hospice. Tali verifiche devono essere proseguite nel tempo anche con uno specifico supporto formativo. Devono essere realizzati programmi personalizzati da effettuare prima dell inserimento nel servizio o durante il periodo di affiancamento, anche in riferimento a raccomandazioni regionali, a copertura delle carenze individuate. Devono essere previste attività di prevenzione del burn out anche tramite sedute di supervisione. I dati relativi al curriculum, alla verifica iniziale, alla formazione, ai crediti acquisiti e alle verifiche successive devono essere contenuti in una scheda personale. Anche per le iniziative di formazione, supervisione e sviluppo, realizzate a livello di Hospice o di équipe nel suo complesso vanno registrate nella scheda personale. Per i Responsabili di strutture organizzative complesse e i Responsabili di strutture organizzative semplici deve essere prevista una formazione per l acquisizione di competenze di tipo manageriale. Dovranno essere inoltre effettuate verifiche sistematiche dell'attività mediante audit clinicoassistenziali e confronti sui parametri concordati a livello regionale e locale. Tali attività devono essere registrate sulla scheda di équipe. L'équipe nel suo complesso deve garantire le competenze in merito a: Assistenza medica Considerando quattro possibili livelli di competenza clinica individuale (in formazione, con supervisione, in autonomia, con competenza a formare) almeno un medico dell équipe deve appartenere al livello tre, cioè di piena autonomia operativa con esperienza, nell'ultimo anno, di almeno 50 pazienti in terapia palliativa. Per la realizzazione dell'attività clinico-assistenziale dovranno essere assunte linee-guida riconosciute e validate e sviluppati protocolli e procedure verificabili e aggiornati. 5

Assistenza infermieristica L'infermiere deve essere in possesso delle competenze tecnico-assistenziali e professionale specifiche per identificare le necessità assistenziali correlate, oltre che alla malattia progressiva e irreversibile e al suo trattamento, anche allo stile di vita, alle modificazioni della vita quotidiana, alla qualità di vita percepita e alle dinamiche familiari. Assistenza sociale Deve essere documentata la competenza relativa a funzioni di segretariato sociale. Assistenza psicologica Lo psicologo operante in Hospice deve documentare una formazione e una competenza nel campo della psico-oncologia. Per garantire il mantenimento delle competenze professionali dell'équipe e dei singoli professionisti si richiedono iniziative dedicate quali: 1. Discussione clinico-assistenziale dei casi 2. Supervisione 3. Partecipazione ad attività di ricerca e confronto 4. Formazione e aggiornamento periodico. 6

Qualificazione dei processi diagnostico-terapeutici e assistenziali Lo specifico delle cure palliative è la centralità del paziente e della sua famiglia in riferimento al complesso delle opportunità assistenziali che sono offerte dall'équipe. Il processo clinico - assistenziale si esercita attraverso una fase di: 1. Accesso/Accoglienza 2. Erogazione della assistenza 3a. Dimissione 3b. Accompagnamento alla morte ed elaborazione del lutto Per ciascuna delle fasi del processo clinico-assistenziale devono essere definite procedure interne alla struttura. Accesso/Accoglienza Deve esistere un protocollo per l accesso che definisce le caratteristiche e i criteri di eleggibilità del paziente e eventuali priorità di ammissione (valutazione comprensiva multidimensionale o Karnowsky). Deve esistere un protocollo per la gestione delle liste di attesa, tenute dal competente servizio dell Azienda USL, i cui criteri debbono essere rispettati dall Hospice. La procedura deve comprendere un momento di confronto preliminare con il paziente e i familiari allo scopo di presentare le finalità della struttura, le sue modalità di funzionamento, i servizi disponibili, compresa l eventuale offerta di servizi complementari e integrativi. Erogazione della assistenza Devono essere definite le seguenti procedure: predisposizione del piano clinico-assistenziale ( che in particolare assegni la responsabilità del caso) modalità di gestione della documentazione clinico-assistenziale. Tale documentazione deve comunque garantire il set informativo minimo predisposto a livello regionale svolgimento della attività giornaliere e settimanali per i pazienti e i familiari attivazione delle consulenze acquisizione delle prestazioni diagnostico terapeutiche trasporto dei pazienti per consulenza o prestazioni diagnostico-terapeutiche trasporto dei pazienti a domicilio trasporto dei pazienti in ospedale per emergenza informazione al paziente ed ai familiari della presenza in Hospice di Organizzazioni di Volontariato e dei servizi da queste prestati. Devono essere previsti momenti specifici di supervisione. 7

Dimissione La procedura relativa deve descrivere le modalità della dimissione protetta. Per la dimissione a domicilio o il trasferimento (in ospedale o in eventuali altre strutture residenziali) debbono essere definiti protocolli concordati con le strutture/servizi di interfaccia che prevedano anche tempi medi di ricovero in Hospice in riferimento a specifiche e differenziate finalità dello stesso. Accompagnamento alla morte ed elaborazione del lutto La struttura, attraverso i suoi operatori, deve garantire l accompagnamento alla morte del paziente e supporto alla famiglia, tramite modalità di comunicazione che devono essere oggetto di programmi formativi e di verifica strutturati. Deve inoltre garantire, supporto ai familiari nella elaborazione del lutto mediante idonee modalità. Valutazione della performance Devono essere previste attività di controllo e verifica dei risultati (audit clinico, misurazione della aderenza a linee guida, misurazione di indicatori di processo/esito, valutazione del grado di soddisfazione degli utenti e dei familiari compresa la valutazione della gestione del dolore). Devono essere previste valutazioni di appropriatezza riguardo all utilizzo di emotrasfusione radioterapia nutrizione parenterale totale indagini diagnostiche e strumentali ad alta tecnologia Gli standard numerici vanno considerati come riferimenti orientativi almeno per i primi anni di applicazione dei requisiti (3 anni) e andranno rivalutati sulla base della esperienza accumulata nel periodo. 8

DEFINIZIONE 1-Numero pazienti in Hospice, suddiviso per patologia CALCOLO (definire numeratore e denominatore) Rapporto tra il numero di pazienti assistiti dall Hospice durante un anno suddivisi per patologia e totale pazienti (vedi articolazioni). L indicatore è calcolato distintamente per le patologie cardiologiche, broncopneumologiche, neurologiche, da HIV. ARTICOLAZIONI (eventuali sottopopolazioni su cui valutare l indicatore) L indicatore è calcolato a livello dell Hospice (1) e regionale (2 e 3). 1) N pazienti per patologia / N totale pz per anno 2) N pz per patologia / N tot popolazione potenziale * 3) N pz per patologia / N tot pz ricoverati in tutti gli Hospice Si calcola aumentando del 50% gli indici di mortalità/annua relativa alla sola patologia tumorale RAZIONALE STANDARD (se esiste) INDICATORI HOSPICE A livello dell Hospice, l indicatore esprime la coerenza dell orientamento assistenziale della struttura alla propria missione e/o l orientamento assistenziale prevalente. A livello regionale, l indicatore esprime una misura della domanda di cure palliative soddisfatta. LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello fornisce informazioni) L indicatore è di interesse dell Hospice, dell Azienda e della Regione. FONTE DI DATI LINEE PER LA GESTIONE DELL INDICATORE (RILEVAZIONE, ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI DATI) IMPLICAZIONI (indicare se l indicatore, oltre che per l accreditamento, viene già rilevato per altre necessità) SDHS Regionale annuale Il numeratore si ricava dalla scheda SDHS,

DEFINIZIONE CALCOLO (definire numeratore e denominatore) ARTICOLAZIONI (eventuali sottopopolazioni su cui valutare l indicatore) RAZIONALE STANDARD (se esiste) LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello fornisce informazioni) FONTE DI DATI LINEE PER LA GESTIONE DELL INDICATORE (RILEVAZIONE, ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI DATI) IMPLICAZIONI (indicare se l indicatore, oltre che per l accreditamento, viene già rilevato per altre necessità) 2 - Tasso di utilizzo dei posti letto in Hospice nell anno * 3 - Degenza media in Hospice* Numero di giornate di assistenza erogate in regime residenziale (in Hospice) / Tot giornate di degenza teoriche (espresse come n. posti letto per 365). Il rapporto viene moltiplicato per 100. Numero di giornate di assistenza effettuate in Hospice / Totale dei ricoveri dell Hospice Può essere calcolato per la patologia prevalente (che deve essere esplicitata) L indicatore esprime, in percentuale, l occupazione dei posti letto rispetto alla dotazione disponibile nell Hospice. E un indicatore di uso della struttura. L indicatore esprime la capacità di selezionare in modo appropriato l ammissione dei pazienti in Hospice. > 85% L indicatore è di interesse del singolo Hospice, dell Azienda e della Regione 20 25 giorni L indicatore è di interesse del singolo Hospice, dell Azienda e della Regione. SDHS a posteriori e registrazioni locali Annuale per Hospice, Azienda, Regione E un indicatore che viene rilevato, oltre che per le verifiche regionali e aziendali, per la gestione stessa dell Hospice. SDHS Hospice annuale L indicatore risente dell efficienza della rete 10

DEFINIZIONE 4 - Numero di pz deceduti in Hospice sul totale dei pz. dimessi dall Hospice nell anno.* 5 - Percentuale di famiglie entrate in contatto con l Hospice dopo il decesso * CALCOLO (definire numeratore e denominatore) Rapporto percentuale tra il numero di pz deceduti in Hospice sul totale dei paz dimessi in Hospice all anno (compresi i deceduti). Percentuale di famiglie entrate in contatto con l équipe dell Hospice dopo il decesso del congiunto sul totale dei pazienti assistiti dall Hospice e deceduti ARTICOLAZIONI (eventuali sottopopolazioni su cui valutare l indicatore) RAZIONALE STANDARD (se esiste) E un indicatore di processo che misura la capacità dell Hospice di essere in rete e la funzionalità specifica dell Hospice nella rete dei servizi. L indicatore fotografa l attenzione della struttura e la soddisfazione della famiglia. LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello fornisce informazioni) FONTE DI DATI LINEE PER LA GESTIONE DELL INDICATORE (RILEVAZIONE, ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI DATI) IMPLICAZIONI (indicare se l indicatore, oltre che per l accreditamento, viene già rilevato per altre necessità) 70% SDHS Annuale Questo indicatore risente della capacità della rete di mantenere i pazienti a domicilio e dell atteggiamento culturale della popolazione. Annuale Rilevazione da registro ad hoc 11

DEFINIZIONE 6 Valutazione della percezione del paziente/famiglia relativa alla assistenza ricevuta, che comprende la valutazione della gestione del dolore * 7 - Numero medio di ore di formazione per operatore all anno* 8 - Formazione minima per operatore all anno * CALCOLO (definire numeratore e denominatore) Descrivere le dimensioni del campione, i metodi utilizzati e i risultati conseguiti Totale ore di formazione su tutti gli operatori / totale operatori che hanno partecipato all anno Percentuale di operatori che hanno seguito almeno 2 giornate (16 ore) di formazione all anno/sul totale degli operatori ARTICOLAZIONI (eventuali sottopopolazioni su cui valutare l indicatore) RAZIONALE STANDARD (se esiste) Il monitoraggio della percezione dei pazienti e della famiglia è fondamentale per azioni correttive e di miglioramento della assistenza. La formazione è lo strumento di sviluppo delle competenze organizzative, tecniche, relazionali, individuali e di équipe. LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello fornisce informazioni) FONTE DI DATI Schede personali, schede di équipe LINEE PER LA GESTIONE DELL INDICATORE (RILEVAZIONE, ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI DATI) Si comprendono solo le attività formalizzate e documentate IMPLICAZIONI (indicare se l indicatore, oltre che per l accreditamento, viene già rilevato per altre necessità) Verrà elaborato e proposto uno strumento regionale. 12

DEFINIZIONE 9 - Prevenzione del burn-out CALCOLO (definire numeratore e denominatore) N sedute supervisione all anno ARTICOLAZIONI (eventuali sottopopolazioni su cui valutare l indicatore) RAZIONALE STANDARD (se esiste) E un indicatore di processo che esprime l attenzione della struttura a mantenere un clima positivo. LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello fornisce informazioni) L indicatore è di interesse dell Hospice FONTE DI DATI LINEE PER LA GESTIONE DELL INDICATORE (RILEVAZIONE, ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI DATI) annuale IMPLICAZIONI (indicare se l indicatore, oltre che per l accreditamento, viene già rilevato per altre necessità) * indicatore ministeriale 13

Indice Premessa... 2 Requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi... 3 Acquisizione servizi... 4 Clinical competence e formazione... 5 Qualificazione dei processi diagnostico-terapeutici e assistenziali... 7