Informazioni sulla correlazioni tra protesi mammarie e BIA-ALCL

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Informazioni sulla correlazioni tra protesi mammarie e BIA-ALCL Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica dell Istituto dei Tumori di Roma Regina Elena Primario: Roy de Vita In rapporto alle notizie diramate circa la correlazione tra alcuni tipi di protesi mammarie (per la precisione quelle della ditta Allergan) e un rarissimo tipo di Linfoma definito anaplastico a grandi cellule (BIA-ALCL) chiarisco e sottolineo quanto segue: PREMESSA OBBLIGATORIA E : In medicina qualsiasi decisione DEVE essere presa sulla base di quella che definiamo Evidenza Clinica (Evidence Based Medicine) e cioè su prove di efficacia. La Evidence Based Medicine è quel processo che utilizza i risultati clinici capaci di dimostrare con certezza scientifica misurabile e condividibile, che è utile o meno eseguire una determinata pratica clinica e/o terapeutica. Tutto ciò che non è frutto della Evidence Based Medicine è una semplice opinione e le opinioni sono quelle cose che sono nel mezzo tra conoscenza e ignoranza. Nulla a che fare con la scienza. COSA E L IL BIA-ALCL? E definito un raro Linfoma (di tipo Non-Hodgkin). Esistono al momento solo teorie che cercano di chiarire origine e natura della patologia. Attualmente si è evidenziata in alcuni casi regressione spontanea della malattia e pertanto essa andrebbe inquadrata come malattia linfoproliferativa. Cosa quindi del tutto diversa (in senso migliorativo). COSA E ACCADUTO? La ditta Allergan il 18 dic u.s. non ha ricevuto il rinnovo del marchio CE (tale procedura si ripete ogni 3 anni). Il mancato rinnovo si è determinato per carenza nella documentazione presentata e non perché ci sia un rischio nel loro impiego. La ditta Allergan ha ritirato spontaneamente le protesi e gli espansori in deposito presso i singoli operatori o presso le strutture pur non essendoci necessità di farlo dal momento che erano state messe in commercio a marchio CE valido.

CHIARIMENTI Sebbene sia costantemente oggetto di discussione nei congressi scientifici di settore, ad oggi non esistono evidenze scientifiche che chiariscano la correlazione causale tra linfoma anaplastico a grandi cellule (BIA-ALCL) e protesi mammarie. L'ente regolatore statunitense (FDA) ha sollevato per la prima volta il problema nel 2011. Al 30 settembre 2017 (data del più recente aggiornamento), la FDA ha ricevuto un totale di 414 segnalazioni di BIA-ALCL 1 su una stima (per largo difetto) di oltre 35 milioni di pazienti portatrici di protesi nel mondo 2,3 Il Medical Device Report (MDR) a detta della FDA è purtroppo non pienamente attendibile poiché una parte di tali segnalazioni risultano incomplete o incoerenti o doppie. Ciò evidentemente pone seri dubbi sull'attendibilità delle informazioni raccolte dal database. Il 7 ed 8 febbraio u.s. l Agenzia del Ministero francese ANSM ha fatto un Pubblic hearing sull argomento. Al termine, senza alcuna Evidenza Clinica ha espresso un opinione (vedi sopra per la definizione di opinione ) consigliando di non utilizzare le protesi Allergan e tutte quelle con lo stesso tipo di superficie, che si definisce macro-testurizzata (ad esempio protesi della ditta Sebbin). Al tempo stesso però ha dichiarato che nessun problema esiste per le pazienti che hanno impiantate tali tipi di protesi e che NON ESISTE NECESSITA DI ESPIANTO (una forte contraddizione che aiuta solo a generare confusione) Il Ministero della Salute italiano, che monitorizza con attenzione la situazione, ha dichiarato ufficialmente che non esiste alcun allarme per le pazienti che hanno avuto impianto di protesi Allergan La Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) ha ufficialmente fatto una dichiarazione del tutto in linea con quella del Ministero della Salute. Sfortunatamente, al momento non esiste alcun paese al mondo che abbia un registro protesi obbligatorio e sono pochi quelli che hanno un registro volontario (l Italia lo sta adottando adesso). Il registro (quello obbligatorio e non quello volontario) sarebbe l'unico strumento efficace per avere certezza della vita dell'impianto. Tutti i Paesi posseggono però un Registro Nazionale dei Tumori che consente di studiare indirettamente il problema (verifica dell eventuale incremento del numero di pazienti con Linfoma Non-Hodgkin (che ricordo sarebbe il tipo di linfoma in cui si inquadrerebbe la malattia BIA- ALCL). E importante sottolineare che questa ricerca non evidenzia negli ultimi 20 anni, in nessun paese al mondo, un incremento del numero dei Linfomi Non-Hodgkin Esistono pubblicazioni scientifiche che dimostrano una regressione spontanea della malattia dopo la sua diagnosi, cosa che farebbe inquadrare la patologia (come già detto)

non come Linfoma, ma come Malattia Linfoproliferativa. Cosa quindi del tutto diversa, in senso migliorativo. I dati più controversi riguardano l incidenza di questa patologia che varia enormemente da paese a paese. In Australia, dove si registra il più alto numero di casi al mondo, dal 2007 (anno in cui è stato diagnosticato il primo caso) al 9 maggio 2018 (data del più recente aggiornamento) ci sono state 72 segnalazioni. Gli studi hanno provato che il 90% dei casi si sviluppa entro i 16 anni 2 e aggiungo che in Australia le protesi sono largamente vendute dal 1991. La domanda è: che fine hanno fatto tutte le pazienti che hanno contratto la patologia prima del 2007? La risposta più semplice è che poiché all epoca non si conosceva l esistenza del problema è assolutamente verosimile che siano state trattate come vengono trattate da decenni tutte le pazienti che presentano un quadro di sieroma (accumulo di liquido) tardivo (per tardivo si intende almeno 1 anno dopo la chirurgia) e cioè sostituzione della protesi e rimozione della sua capsula. In caso di diagnosi tempestiva questa procedura è sufficiente a scongiurare qualsiasi altro problema e non è necessaria nessun altra terapia! Gli specialisti nel mondo sono divisi su due fronti ben distinti. Il primo afferma che ci sia una sottostima del problema. Il secondo afferma (come precedentemente detto) che, ammesso e non concesso che tale sottostima esista, in nessun registro nazionale dei tumori, riferito ai Linfomi Non-Hodgkin, si osserva un benché minimo incremento del numero dei pazienti affetti da tale patologia. A rigor di logica quindi (perché ricordo siamo in assenza di numeri validati) - anche qualora si verificasse la perdita del follow-up dei pazienti da parte dei chirurghi plastici - il problema non è così grave, altrimenti sarebbe stato certamente osservato e trattato da un altro specialista (Oncologo o Ematologo) e quindi necessariamente registrato. Il sillogismo: Linfoma (BIA-ALCL) = Tumore = Morte genera naturalmente paura. E opportuno specificare che le pazienti decedute al mondo sono 7 su oltre 35 milioni (stima per grande difetto) di pazienti portatrici di protesi ed è dimostrato che nessuna di queste morti sia avvenuta in modo specifico per la malattia. Parliamo quindi in assoluto di un rischio infinitesimale. Nel nostro quotidiano tutti viviamo con leggerezza rischi enormemente più alti. Per fare un esempio basti pensare all Aspirina. L Aspirina prescritta alla popolazione over 50 anni, per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, determina 1 morte ogni 10.000 persone 6. A nessuno è mai venuto in mente né di sospenderne la vendita, né di sospenderne la prescrizione in rapporto agli ampi benefici che questa medicina produce. Per capire quale sia il rischio assoluto legato all ALCL è interessante uno studio scientifico sul MICROMORT. (Il MICROMORT è l unità di rischio che indica la probabilità di morte su 1 milione di persone. (R.A. Howard, 1979).

Tale valore per il BIA-ALCL è di 0,4. Per capire quanto sia basso, basti pensare che vivere due giorni a New York ha valore 1 e guidare un auto per 8 ore ha un indice micromort di 16 e cioè ci sono rispettivamente 2,5 volte e 40 volte (!!!) maggiori probabilità di morire rispetto alla possibilità di exitus per il BIA-ALCL 7. DI COSA UNA PAZIENTE DEVE PREOCCUPARSI? Di un improvviso importantissimo aumento di volume della mammella protesizzata, che si manifesti almeno un anno dopo l intervento. Tale aumento di volume è determinato da accumulo di siero (sieroma) COSA DEVE FARE UNA PAZIENTE? Una paziente che non ha fenomeni di aumento di volume è necessario che faccia solo i suoi controlli regolari di follow-up post-operatorio senza alcuna preoccupazione Nel caso in cui la paziente notasse invece a distanza di oltre un anno dall intervento chirurgico un importantissimo aumento di volume è indispensabile che si rechi da uno specialista in Chirurgia Plastica che dovrà far analizzare il siero per valutare l eventuale presenza delle cellule responsabili della patologia e in caso di positività programmare il conseguente trattamento terapeutico chirurgico che, in una diagnosi fatta in tempi congrui, CONSISTE ESCLUSIVAMENTE NELLA RIMOZIONE DELLA PROTESI E DELLA SUA CAPSULA. Il Primario Chirurgia Plastica Istituto dei Tumori Regina Elena di Roma Roy de Vita 1. American Food and Drug Administration - https://www.fda.gov/medicaldevices/productsandmedicalprocedures/implantsandprosthetics/br eastimplants/ucm239995.htm 2. Australian Society of Plastic Surgery - https://plasticsurgery.org.au/protecting-patientsafety/bia-alcl/ 3. Australian Therapeutic Good Administration - https://www.tga.gov.au/alert/breast-implantsand-anaplastic-large-cell-lymphoma

4. Spontaneous regression and resolution of breast impant-associated Anaplastic Large Cell Limphoma: implication for research, diagnosis and clinical management D. Fleming, J. Stone, P. Tansley Aesthetic Plastic Surgery, June 2018 vol.42 pages672-678 5. American NIH national Cancer Institute for Surveillance, Epidemiology and end Result Program - https://seer.cancer.gov/statfacts/html/nhl.html 6. What s More Dangerous, Your Aspirin Or Your Car? Thinking Rationally About Drug Risks (And Benefits) - Cohen J.T., Neumann P.J. - Health Affairs 26, no. 3 (2007): 636 646; 10.1377/hlthaff.26.3.636 7. What s your micomort? A patient-oriented analysis of breast-implant6-associated Anaplastic Large Cell Limphoma (BIA-ALCL) D.A. Sieber, W.P. Adams Jr. Aesthetic Surgery Journal, vol.37 issue 8 sep 2017, pages 887-891