NEWS MUST KNOW La top 10 del largo consumo Paese di origine Core business Le aziende italiane nella top 250 mondiale Fatturato anno fiscale 2012 in milioni dollari Var.% Samsung Corea del Sud Elettronica 178.982 +21,9 Apple Stati Uniti Elettronica 156.508 +44,6 Nestlé Svizzera Food&drink 98.372 +10,2 Panasonic Giappone Elettronica 88.367-6,9 Procter&Gamble Stati Uniti Prodotti per la cura casa e persona 84.167 +0,6 Sony Giappone Elettronica 68.864 +3 Unilever Olanda e Regno Unito Prodotti per la cura casa e persona 66.007 +10,5 PepsiCo Stati Uniti Food&drink 65.492-1,5 Coca Cola Company Stati Uniti Food&drink 48.017 +3,2 LG Electronics Corea del Sud Elettronica 45.354-6,1 Fonte: Deloitte Posizione 2014 Posizione 2013 Azienda Fatturato in milioni di dollari 84 86 Ferrero 10.188 +8 Var.% 92 93 Luxottica 9.113 +13,9 101 101 Pirelli 7.808 +7,4 152 151 Barilla 5.065 +0,6 204 196 Indesit Company 3.712 +2,1 235 232 Perfetti Van Melle 3.200 +5 ITALIA 39.086 +8% Potrebbe sembrare un paradosso, ma il perdurare della crisi non ha intaccato più di tanto i fatturati delle aziende di beni di consumo. Nel 2013 l 80% dei 250 più grandi produttori di consumer goods al mondo hanno registrato risultati positivi, i ricavi hanno superato i 3.130 miliardi di dollari, mettendo a segno un rassicurante +0,4 per cento. In vetta al ranking spiccano i due big dell elettronica Samsung e Apple, seguiti al terzo posto dalla Nestlè che si conferma la prima food&beverage company del mondo. Tra i grandi dell alimentare presenti in classifica ci sono anche Unilever, PepsiCo (l unica a mostrare una leggera flessione del fatturato) e Coca-Cola. Un altra buona notizia è che la prima company italiana a comparire nel ranking mondiale opera proprio nel food&beverage: all 84esimo posto sale di due posizioni rispetto al 2013 Ferrero, che evidenzia un fatturato in crescita dell 8 per cento. Scendendo al 151esimo posto troviamo Barilla e al 232esimo Perfetti Van Melle, che supera i 3 miliardi di dollari di ricavi, diventando la seconda migliore delle italiane in termini di incremento Fonte: Deloitte Pubblicità, a marzo l alimentare è stabile Il mercato pubblicitario italiano vive un periodo di luci e ombre. Dai dati Nielsen aggiornati a marzo 2014 spunta ancora il segno negativo, ma in realtà si tratta di una contrazione contenuta (-1,9% rispetto a marzo 2013), che ha portato il primo trimestre a registrare una flessione solo del 3,3 per cento. Riprende il trend di riduzione del gap verso quota zero, che si era inaspettatamente interrotto lo scorso mese spiega Alberto Dal Sasso, advertising information service business director di Nielsen. Siamo ben lontani dal quel -19% con cui si era chiuso il primo trimestre del 2013, ma il ritorno in terreno positivo si è visto solo su qualche singolo mezzo. Come la tv, che archivia il mese di marzo con un promettente +5,1%, confermando il trend al rialzo dei primi due mesi dell anno, cumulando il primo 16 FOOD Maggio 2014 trimestre 2014 al +2 per cento. Internet torna positivo, con un rassicurante +3%, che però non basta ad attenuare il ribasso del trimestre che viene archiviato a -2,7 per cento. Per quanto riguarda lo spending destinato al food, marzo si chiude in pareggio e il trimestre con una flessione tutto sommato leggera pari al 2,4 per cento. Occorre attendere però il secondo trimestre per capire come evolveranno le tendenze del mercato adv nel 2014, per via del ruolo chiave sulle decisioni di investimento degli inserzionisti in occasione dei Mondiali di calcio in Brasile. Credo conclude Dal Sasso che la tanto attesa quota zero, già superata per alcuni mezzi, si stia avvicinando anche per il mercato in generale, alla luce delle recenti dichiarazioni improntate a un cauto ottimismo provenienti da più parti.
FOOD Maggio 2014 17
NEWS MUST KNOW Emanuela Taverna È l ora del digital shopping LINKONTRO NIELSEN, GIUNTO ALLA TRENTESIMA EDIZIONE, RIMETTE AL CENTRO LA PARTNERSHIP TRA INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE. PER RISPONDERE AI NUOVI CONSUMATORI, SEMPRE PIÙ CONNESSI N essuno ancora si azzarda a prevedere quando finirà la crisi. Su un fatto, invece, tutti concordano: il consumatore ne uscirà profondamente trasformato e le aziende dovrenno adeguarsi. Occorre quindi trovare nuove modalità di coinvolgimento, sfruttando in particolare le potenzialità del digitale, a partire dai social network. Di questo si è parlato nella 30a edizione de Linkontro Nielsen, svoltosi dal 22 al 25 maggio scorsi. Nel corso della tavola rotonda Riconquistare il consumatore: nuove modalità di ingaggio, moderata da Maria Cristina Alfieri, direttore di Food, si è dato spazio ad alcuni esempi emblematici di consumi 2.0. La pagina Facebook Ridateci il Winner Taco, per esempio, con la forza dei suoi 10mila iscritti è riuscita a convincere la multinazionale Unilever a rimettere in produzione il gelato-snack, che era stato dereferenziato. Ormai le aziende non possono più sottrarsi al dialogo sui social network commenta Angelo Trocchia, amministratore delegato di Unilever Italia. Ha inizio un lungo percorso che ribalta il tradizionale paradigma: è l impresa che impara ad andare incontro al proprio consumatore, ascoltandolo e anticipandone le esigenze. Il cambiamento dei consumi fa eco Lorenzo Montagna, country manager di Yahoo Italia è dovuto a ragioni sociali ed economiche, ma anche alla trasformazione delle tecnologie. Oggi il cosiddetto superconsumatore è costantemente connesso, tramite gli smartphone. Il nostro compito è aiutare industria e gdo a gestire i dati in maniera efficiente per creare una relazione forte con gli internauti e tradurla in vendite. Fino a qualche anno fa, pochi avrebbero scommesso sulla vendita di abbigliamento online, oggi Yoox è una realtà. Adesso è il turno del largo consumo: le grandi aziende americane, come Amazon, si stanno attrezzando. Il rischio è lasciare ad altri player spazi redditizi che potrebbero essere presidiati da retailer italiani. Non è intenzionata a perdere terreno Coop Italia, che con il suo progetto Origini trasparenti consente ai consumatori di ricostruire online la filiera dei prodotti che acquista. Chi ha contatti con milioni di consumatori ha la responsabilità di riflettere sul ruolo delle tecnologie assicura Marco Pedroni, presidente di Coop Italia. Per noi è importante entrare in relazione con quel 10% di superconsumatori che hanno un effetto traino sulle vendite, ma poi abbiamo il dovere di occuparci anche del restante 90%, che dal 2008 a oggi ha ridotto i suoi acquisti di 4 miliardi di euro e sembra propenso a un ulteriore downgrading qualitativo dei prodotti alimentari che compra. A lezione dal barone di Munchausen 10% SUPERCONSUMATORI CHE HANNO UN EFFETTO TRAINO SULLE VENDITE Per Coop Italia è un focus target con il quale entrare in relazione in maniera più approfondita Mettere al centro la propria responsabilità. Il richiamo all importanza del coraggio imprenditoriale per uscire dalla crisi è venuto da Vincenzo Perrone, ordinario di organizzazione aziendale all università Luigi Bocconi di Milano. La crisi ha portato una grande incertezza, che lascia sospesi nella dimensione del quasi ha spiegato Perrone. Tutti cercano il responsabile dei nostri problemi, chi punta il dito sull Europa, chi sulla Germania. Anche se è utile cercare le cause della situazione attuale, scaricare le responsabilità non ci aiuterà a uscirne. In Italia non mancano storie di virtù, di valori radicati, di correttezza. Su queste bisogna fare leva. Il modello a cui mi riferisco è il Barone di Munchausen, che trova il modo per uscire dal fango, in cui si trova impantanato con il suo cavallo, prendendosi per il codino e tirandosi fuori spiega Perrone. L aiuto non verrà da fuori, ogni impresa deve trovare la propria ricetta, puntando sulle proprie peculiarità. Senza diversità, non c è competizione. 18 FOOD Maggio 2014
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NEWS MUST KNOW Marta Bommezzadri Rotta a Oriente per l Italian food L INDUSTRIA NAZIONALE SI È DATA APPUNTAMENTO AL THAIFEX PER TROVARE I MIGLIORI IMPORTATORI DEL SUD EST ASIATICO E PRESIDIARE UNA DELLE AREE GEOGRAFICHE AD OGGI PIÙ PROFITTEVOLI A distanza solo di un paio di settimane dalla chiusura di Cibus 2014 a Parma (vedi box sotto), le imprese del food & beverage italiane si sono date appuntamento a Bangkok lo scorso 21-25 maggio per presentare le loro specialità a Thaifex World of Food, la fiera di settore, considerata dagli addetti ai lavori la porta di ingresso per i mercati del Sud est asiatico. Cinquanta i connazionali espositori, tra cui Inalca, Sterilgarda, Grissin Bon, Noberasco, Zanetti, Bakery, Bresaole Pini, Ambrosi, Ariola Vigne, Faled Distillerie, Molino Grassi, tutti intenzionati a incrementare (e di molto) la propria quota di export. Del resto quella italiana è la seconda cucina etnica in Thailandia dopo quella giapponese e le opportunità di sviluppo sono notevoli, sia nel retail che nell horeca. Gli stand sono stati allestiti in un unica area chiamata appunto Area Italiana da Anuga - Koelnmesse Italia in collaborazione con Cibus e Federalimentare e il supporto dell Ice. Il Thaifex sta diventando la fiera di riferimento per il mercato Asean, ovvero il mercato comune del Sud est asiatico, che dovrebbe diventare completamente operativo nel 2015 dichiara Thomas Rosolia, ad di Koelnmesse Italia e nel confronto con la passata edizione tutti gli indicatori sono positivi. Nonostante le tensioni politiche che si sono verificate nel Paese* il bilancio è in effetti confortante: 1.463 espositori (+9,3% rispetto al 2013) di cui 771 non thailandesi, provenienti da tutto il Sud est asiatico (Malesia, Singapore, Taiwan, Filippine, Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Indonesia e Vietnam), ma anche da Australia, Emirati Arabi e Sudafrica. Sono in crescita del 2,3% anche gli operatori e i buyer, arrivati a Bangkok in 28mila. Gli export manager interpellati da Food hanno raccontato che, sebbene la rotta a oriente sia ormai ben tracciata, la partita è solo al fischio d inizio anche perchè gli obiettivi sono ambiziosi. Del resto, l interesse per il cibo autentico italiano è confermato anche dagli importatori: Salome Hwang, vice president Tan Hou Co, catena specializzata nell alimentare biologico di Taipei ha chiaramente raccontato che vorrebbe iniziare a commercializzare nei propri store pasta italiana bio mentre Hang Jia Yi importatrice malesiana di The Big Group vorrebbe ampliare la categoria dell ortofrutta fresca e ha chiesto a Food quali fossero i marchi più accreditati nel nostro Paese. *Durante i giorni della fiera si è verificato un colpo di stato, per mano dell esercito capitanato dal generale Prayuth Chan -ocha, ma gli investitori esteri non hanno mostrato troppa preoccupazione, confidando che i militari possano ripristinare una stabilità politica, per poi andare a nuove elezioni. Cibus 2014, un anno record Tempo di bilanci per la 17 edizione di Cibus, che si è chiusa con 67mila visitatori, il 12% in più rispetto a due anni fa, 2.700 aziende espositrici e 950 giornalisti accreditati. In crescita anche il numero dei buyer stranieri presenti: mille in più rispetto al 2012, per un totale di 12mila. Risultati da ascrivere alla leggera ripresa dei consumi interni dei primi mesi del 2014, a un clima di maggiore ottimismo nel Paese, e, soprattutto all occasione straordinaria rappresentata da Expo 2015, dove le aziende alimentari italiane avranno l opportunità di esporre nel padiglione Federalimentare4Expo, una struttura di 7mila mq che verrà gestita da Federalimentare con la consulenza tecnica e organizzativa di Fiere di Parma. Il consensus della community è straordinariamente positivo verso Cibus e il nostro progetto in Expo ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma. La crescita a due cifre di espositori e visitatori, l internazionalità e il livello qualitativo della fiera e il decisivo endorsement del ministro Martina e del vice ministro Calenda hanno consacrato il ruolo di Cibus: siamo la piattaforma marketing di riferimento per il made in Italy alimentare e il suo sviluppo nei mercati di tutto il mondo. 20 FOOD Maggio 2014
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