Dr. CARMELO GALIPO Medico-chirurgo Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni Via Appia Nuova, 153 00182 Roma Tel. 06/45654106-347/3589096 RELAZIONE MEDICO-LEGALE SUL CASO CLINICO DI: M. I. Ho ricevuto mandato dalla sig.ra M. I., nata in il 09/11/19 ed ivi residente in Via Salaria n. 31, onde redigere relazione medico-legale di parte, relativamente all errato trattamento ortopedico di artroprotesi di anca sinistra e alle conseguenze che ne sono derivate. Scopo della presente relazione è valutare l eventuale responsabilità medica dei sanitari e della struttura e le conseguenti affezioni patite, l inabilità temporanea relativa e assoluta e l eventuale danno biologico. Per attendere a tanto, dopo aver consultato specialista Ortopedico, ho incontrato la paziente ed ho esaminato la documentazione clinica dalla stessa fornitami.
LESIONI RIPORTATE ED EVOLUZIONE CLINICA Dalla documentazione clinica e dal resoconto della sig.ra M., risulta che la sua storia iniziava nel mese di Maggio dell anno 2006 quando la paziente, affetta da coxartrosi sinistra, si ricoverava presso l Ospedale di R. per essere sottoposta ad intervento chirurgico di impianto di artroprotesi di anca, effettuato in data 24.05 in anestesia spinale. Al ritorno in reparto, la M. riferisce di aver avvertito dopo pochissimo tempo un forte dolore al piede sinistro con sensazione di grave alterazione della sensibilità; veniva dimessa dall Ospedale in quinta giornata post-operatoria (29.05) riuscendo a deambulare solo per brevi tratti e con l ausilio del deambulatore. Accertamenti clinici successivi hanno chiaramente messo in evidenza una lesione completa del nervo sciatico sia nella componente SPE che SPI, con paralisi permanente nei distretti di pertinenza, conseguente deficit grave della deambulazione. 2
DOCUMENTAZIONE SANITARIA ESIBITA 1. 13.05.2006: Cartella n. 8409/2006 Ospedale di R.; 2. 24.05.2006: Scheda operatoria n ordine 359 Ospedale di R.; 3. 26.06.2006: Rx ginocchio gamba piede sin Studio Radiologico di R.; 4. 08.02.2007: Elettromiografia arti inferiori Centro Terapia Fisica di R.; 5. 18.06.2008: Visita ambulatoriale ortopedica Azienda USL R.; 6. 25.06.2008: Certificato del curante Dott. E. M. G.; 7. 07.12.2009: Visita ambulatoriale neurologica Azienda USL R.; 8. 16.01.2010: Visita ambulatoriale neurologica Aziende USL R.; 9. 26.04.2010: Visita ambulatoriale neurologica Azienda USL R.; 10. 14.06.2012: Eco color Doppler arterioso + venoso arti inferiori Azienda USL R.; 11. 06.02.2013: Rx colonna lombosacrale-bacino Azienda USL R.; 3
ANAMNESI LAVORATIVA E NON Professione: casalinga. ESAME SUBIETTIVO La paziente lamenta persistente limitazione articolare dell anca sinistra, con presenza di rumore di scatto che avverte nitidamente, difficoltà nella deambulazione, con zoppia a sinistra e necessità di utilizzare un bastone; riferisce inoltre stato ansioso depressivo. ESAME OBIETTIVO Arto inferiore sinistro: lievemente extra-ruotato; cicatrici chirurgiche per pregresso intervento di artroprotesi; grave ipotrofia dei muscoli della gamba, dei muscoli intrinseci del piede e parzialmente della coscia di sinistra, specialmente a carico dei flessori; marcata ipoestesia a livello dei dermatomeri L4-L5-S1 con fastidiose sensazioni disestesiche. La motilità, passiva ed attiva, dell anca di sinistra risulta limitata di circa la metà, specialmente nella flessione e rotazione interna, con apprezzabile rumore di scatto articolare. Paralisi completa dei muscoli di pertinenza del nervo sciatico di sinistra con impossibilità alla flessione attiva sia dorsale che plantare del piede; impossibili l accovacciamento e il sollevamento sull avampiede. La deambulazione risulta fortemente limitata ed è possibile, per brevi tratti perfettamente pianeggianti, solo con l uso di bastone. Esame neuropsichico: paziente orientata con facies ipomimica e umore tendenzialmente depresso con ansia libera. 4
CONSIDERAZIONI MEDICO-LEGALI Dalla attenta disamina della documentazione sanitaria si evince che la sig.ra M., a causa di coxalgia sinistra, nel mese di Maggio 2006 veniva ricoverata per accertamenti presso l Ospedale di R., ove era sottoposta ad intervento di artroprotesi di anca sinistra per riscontro di grave coxoartrosi. Già alla dimissione la paziente lamentava una grave alterazione della sensibilità all arto inferiore sinistro, successivamente confermata mediante esami strumentali, che rilevavano una lesione completa del nervo sciatico omolaterale, sia nella componente SPE che SPI, con paralisi permanente nei distretti di pertinenza. In ordine a tale condizione, è verosimile che la medesima sia stata provocata da una lesione del nervo da parte di divaricatore chirurgico, posizionato incautamente dietro la parete posteriore dell acetabolo durante l intervento chirurgico. Questa ipotesi viene fortemente avvalorata dal fatto che la paralisi completa del nervo sciatico si verifica a causa delle lesioni che avvengono nel tratto in cui questo è ancora indiviso nelle due componenti SPE e SPI, e che corrisponde proprio alla regione posteriore dell acetabolo (Fig.1). Generalmente, lesioni nervose di altra natura (ischemica, da ematoma, da stiramento durante la manovra di lussazione dell anca ecc.), colpiscono quasi esclusivamente la componente esterna (SPE) del nervo sciatico comune. Inoltre, tale quadro di paralisi del nervo sciatico di sinistra deve ritenersi assolutamente non più suscettibile di miglioramento alcuno, dato il lungo lasso di tempo trascorso dall intervento chirurgico (Maggio 2006). 5
Fig. 1 Altra problematica clinica, presentata dalla Sig.ra M., riguarda invece l orientamento errato del cotile protesico (marcata verticalizzazione e scarsa antiversione), che è responsabile della instabilità della protesi stessa: tale problematica è dovuta alla 6
tendenza della testa dell impianto protesico a lussarsi postero-superiormente, in particolare durante i movimenti di modesta flessione dell anca combinati con lievissima adduzione, quale conseguenza di grave difetto di copertura ed antiversione della componente cotiloidea della protesi (da cui anche il rumore di scatto articolare). Una situazione clinica di tale natura richiederebbe una revisione dell impianto con riposizionamento corretto della componente cotiloidea, ma tale percorso clinico risulta particolarmente arduo nel caso di specie, data la grave paralisi dell arto inferiore, che potrebbe comunque compromettere anche un intervento di revisione protesica perfettamente eseguito. 7
CONCLUSIONI MEDICO-LEGALI Dall attenta disamina della documentazione sanitaria e dall anamnesi, si evince che la sig.ra M. I., a seguito di intervento di artroprotesi d anca sinistra eseguito presso l Ospedale di R., ha subito un peggioramento della funzionalità dell arto inferiore sinistro (paralisi del nervo sciatico e lussazione della protesi con zoppia omolaterale), che comporta tuttora grave limitazione articolare e difficoltà deambulatoria. Il tutto comporta una grave ripercussione sulla cenestesi personale e lavorativa e una incidenza negativa su tutte le attività esistenziali. Tale esito è assolutamente addebitabile ad imperizia del chirurgo operatore che ha avuto in cura la perizianda. Il danno attuale rilevabile, inteso come grave danno alla funzionalità dell arto inferiore sinistro va interamente risarcito come maggior danno in soggetto che con gli esiti regolari di una protesizzazione di anca avrebbe comunque avuto postumi valutabili fino al 10-15%. Il maggior danno sopportato dalla sig.ra M., valutabile nella misura del 50%, va inteso come differenza economica tra l 11 e il 50 punto delle tabelle del Tribunale di Milano 8
VALUTAZIONE MEDICO-LEGALE Per quanto suddetto, la sig.ra M. I. ha subito un maggior grave danno biologico e un maggior periodo di inabilità quantificabile come segue: INABILITA' TEMPORANEA ASSOLUTA: gg. 30 (trenta); INABILITA' TEMPORANEA PARZIALE al 50%: gg. 60 (sessanta); Allo stato attuale la paziente risulta affetta da paralisi del nervo sciatico di sinistra, ipotonotrofia dei muscoli della gamba, limitazione funzionale dell anca e deficit della deambulazione che, per la persistenza a distanza di circa due anni, sono da considerare a carattere permanente. La riduzione della validità psico-fisica del periziando, in relazione allo stato anteriore, determina un Maggior danno biologico permanente, valutato secondo criteriologia Medico Legale di analogia e proporzionalità, tenendo conto della prognosi e dell età del periziando, e con riferimento ai Baréme della R.C. 1, valutabile nella misura del 35-40% (trentacinque-quaranta). - Grave risulta la sofferenza della perizianda a motivo della lunga malattia illecita e la sofferenza fisica e psichica attuale. - Spese come da documentazione fiscale allegata. Roma lì, 23.12.2015 Dr. Carmelo Galipò 1 M. Bargagna ed Altri: Guida Orientativa per la valutazione del Danno Biologico Ed. Giuffrè MI 2001 e R. Luvoni ed Altri: Guida alla valutazione Medico Legale del Danno Biologico e della Invalidità Permanente. Ed. Giuffrè MI 2002 9