COMUNICAZIONE E PRIMO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO IN BAMBINI DOWN. Relatore: JEAN-ADOLPHE RONDAL, Ph.D., Dr. Sc. Lang.



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Incontro di aggiornamento per Genitori COMUNICAZIONE E PRIMO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO IN BAMBINI DOWN 17 Maggio 2008 Relatore: JEAN-ADOLPHE RONDAL, Ph.D., Dr. Sc. Lang. Università di Liegi, Belgio Professore di Psicologia del Linguaggio Università Pontificia Salesiana, Venezia, Italia Il Prof. Jean-Adolphe Rondal è il maggiore esperto in campo mondiale sul linguaggio. La sua sete di conoscenza, non solo di tipo scientifico, ma anche di tipo culturale l ha portato a svolgere una intensa attività didattica non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Australia e negli stati dell America del Sud. Il Prof. Rondal è autore, oltre che di numerosi articoli su riviste scientifiche di alto prestigio, anche di molti libri. La sua attenzione, da anni, si è rivolta allo sviluppo e alla riabilitazione del linguaggio nelle persone con sindrome di Down, bambini e adulti. Si segnala in particolare il suo libro più recente sull argomento: Exceptional Language Development in Down Sindrome (Cambridge University Press, 2008). È per noi un onore che il Prof. J-A Rondal abbia accettato di far parte del

Consiglio di amministrazione della Fondazione Baccichetti per la Sindrome di Down e che abbia dato la sua disponibilità per approfondire le conoscenze sull argomento, conoscenze che potrebbero essere di grande aiuto nel guidare il lavoro di terapisti e insegnanti. Va sottolineato però che l indicazione a un intervento precoce, già nei primi anni di vita, renderà fondamentale il ruolo dei genitori, richiedendo loro un ulteriore impegno. Riassunto I bambini Down tipicamente hanno seri problemi di linguaggio che senza una adeguata attenzione e un intervento precoce mirato possono rendere difficile lo sviluppo comunicativo, cognitivo, e sociale. Le ricerche degli ultimi anni dimostrano che è possibile favorire significativamente lo sviluppo linguistico dei bambini e ragazzi Down rivolgendosi alle conoscenze correnti in psicolinguistica e partendo da una concezione del linguaggio nel Down come una versione ritardata, però basicamente similare allo sviluppo normale. I genitori insieme ai professionisti del linguaggio possono avere un ruolo importante in questo sviluppo. Questa concezione, anche se dimostrata da numerosi dati di ricerca a livello internazionale in anni recenti, purtroppo non è ancora abbastanza condivisa da numerosi professionisti della materia. La conferenza introdurrà alle nozioni di base nel campo e fornirà spiegazioni su come favorire il primo sviluppo linguistico nel bambino Down.

Comunicazione e primo sviluppo del linguaggio in bambini Down JEAN-ADOLPHE ADOLPHE RONDAL Ph.D.,, Dr. Sc. Lang. Professore ordinario emerito di Psicolinguistica Università di Liegi Professore di Psicologia del Linguaggio Università Pontificia Salesiana 1

Tre nozioni di base I bambini Down si sviluppano seguendo le stesse tappe dello sviluppo normale e questo è anche vero per il linguaggio. Il loro sviluppo è ritardato e più spesso incompleto pero molto dipende degli interventi terapeutici soprattutto precoci. Quindi è sempre indicato utilizzare il calendario dello sviluppo normale e le nostre conoscenze (importanti) sullo sviluppo normale del linguaggio per essere efficienti nella presa in carica e l intervento l clinico con il bambino Down. 2

PRIMO ASPETTO NASCITA, PRIMA E SUBITO DOPO 3

Bambini normali prima della nascita Le ricerche contemporanee dimostrano che i bambini normali neonati hanno già la capacità di riconoscere la voce e la parola materna (su base prosodica) che hanno sentito da più o meno tre mesi in utero (l apparecchio uditivo periferico e centrale- è già funzionale tre mesi prima della nascita). Non è tutto: attraverso la parola materna sviluppano subito la capacità di riconoscere la lingua della comunità linguistica (anche su base puramente prosodica). Questo fornisce un vantaggio netto per quanto riguarda lo sviluppo linguistico perché il bambino sa già delle propertà prosodiche dell idioma da imparare e quindi puo concentrarsi su questi aspetti che costituiscono per cosi dire la porta d entrata d nel linguaggio. 4

Per quanto riguarda il neonato Down Sappiamo molto poco sulle capacità indicate in precedenza nel caso dei bambini Down. Si sospetta che la risposta sia negativa dato che spesso questi bambini hanno un ritardo nella maturazione della percezione uditiva (diverso o in più di possibili problemi di udito); E indispensabile condurre le necessarie prove esperimentali in questo rispetto; cio che non è stato ancora fatto fino ad oggi. 5

(1) se il bambino Down è sensitivo alla voce materna e alla prosodia della propria lingua, del tutto bene, pero ci vuole ancore intensa stimolazione verbale precocemente e in poi. (2) se no, cosa fare? - alzare il volume e il tono della voce e rallentare la velocità delle parole articulando chiaramente pero senza modificare la prosodia naturale delle parole, quando parlando direttamente al bambino (mezz ora al giorno minimamente). 6

SECONDO ASPETTO PRIMO ANNO (e un po' dopo per il bambino Down) 7

Le lallazioni Uno sviluppo importante nella preparazione dell accesso alla lingua; nel corso del primo anno in bambini normali; ritardato in bambini Down quindi da tutelare; 8

Evoluzione: -lallazioni indifferenziate -vocoidali -sillabiche (cioè con i contoidi) -riduplicate -polisillabiche Le lallazioni si saturano progressivamente con i propri suoni (futuri fonemi) della lingua sentita (dunque preparando il linguaggio da venire). 9

Discriminazione dei suoni Gradualmente il bambino sviluppa una capacità più affinata di discriminare (cioè fare la differenza tra i diversi suoni - fonemi - della lingua). I bambini Down seguono un percorso dello stesso genere pero con ritardi da lievi a marcati; Si consiglia dunque di stimolare verbalmente il bambino con delle parole semplici indirizzate direttamente al bambino con un intensità vocale aumentata, un tono alzato, delle parole isolate o in piccole frase di poche parole, pronunciate chiaramente e più lentamente del solito. 10

Terzo aspetto Fine del primo anno e dopo (spesso più tardi per il bambino Down) 11

Le preparole Richiamo: una parola o segno linguistico ha tre componenti : (1) il significante (cioè la busta vocale = una sequenza di suoni particolari alla lingua e chiamati fonemi); (2) un significato = senso (3) un referente = oggetto (categoria) designato dal significante. 12

Le preparole sono la prima manifestazione dell abilit abilità lessicale (vocabolario( vocabolario) ) nel bambino. Alla differenza delle parole non hanno un significante convenzionale; Spesso sono creazioni del bambino o riproduzioni alterate di parole sentite nell ambito linguistico. Si consiglia di : - essere molto attenti a questi produzioni, rinforzarle, provocarle (imitazione del e dal bambino). 13

Il gioco simbolico (fare finta di o manipolare un oggetto supposto ne rappresentare un altro) Anche da incoraggiare (+ imitazioni del e dal bambino); Perché? Perché mette in gioco gli stessi processi del vocabolario : comportamento significante, rappresentazione simbolica. 14

Le parole Lo sviluppo del vocabolario puo essere abbastanza ritardato e difficile (soprattutto a l inizio) nei bambini Down; Acquistare il vocabolario di base della lingua puo sembrare semplice; in realtà è un processo che richiede abilità sofisticate, come: - segmentare l eloquio l sentito in unità lessicali (si tratta di un operazione delicata dal momento che un eloquio non contiene segnali acustici analoghi agli spazi ed ai segni di interpunzione del linguaggio scritto; 15

Poi individuare il rapporto giusto tra il significante segmentato ed il senso e referente; Le ricerche mostrano che i bambini normali utilizzano diverse strategie specifiche (cognitive) per risolvere questo problema (basico nello sviluppo lessicale); queste strategie non sembrano essere utilizzate spontaneamente dai bambini Down (una ragione del loro ritardo in questo sviluppo); Sicuramente sono da imporre (forse con l aiuta l di uno psicologo del linguaggio o un logopedista); ad esempio, tra le più notevoli: - OGGETTO INTERO - ESCLUSIVITA - FUNZIONE - CONVENZIONALITA E STABILITA NEL TEMPO - NOME NUOVO-CATEGORIA SENZA NOME 16

Quarto aspetto Verso 18 mesi in bambini normali,, più tardi in bambini Down 17

Tipicamente quando un bambino dispone di una cinquantina di parole, si mette a combinare queste parole in piccoli enunciati Come aiutare il bambino Down in questo rispetto? Si deve sapere che queste combinazioni (come tutte le nostre produzioni verbali) sono basate su RAPPORTI SEMANTICI (cioè rapporti di senso),, come, ad esempio, le nozioni di: - possesso - localizzazione (tempo; spazio) - attribuzione (qualità,, quantità) - presenza, assenza, ritorno - transitività (effetto passando da un attore ad un recipiente; e.g., La cameriere pulisce la stanza ). 18

In modo di esprimere chiaramente questi rapporti semantici, è necessario organizzare l enunciato in certi modi convenzionali (= la grammatica) in una lingua, ad esempio: - seguendo certi ordini lineari (SVO, OSV, OVS, in italiano); - seguendo ordini particolari di precedenza, e.g.: - articolo prima del nome - ausiliare prima del verbo - preposizione prima del nome, ecc. 19

Flessioni diversi sui nomi, aggettivi,pronomi, e verbi, per indicare: - il numero (nomi, aggettivi, pronomi, verbi) - genere (nomi, aggettivi, pronomi) - tempo (verbi) - persona (pronomi, verbi) - modo (verbi) 20

RE BAMBINI DOWN Fortunatamente, i bambini e ragazzi Down non hanno maggiori difficoltà nel capire e ritenere in memoria i rapporti semantici più soliti (differenza con l autismo, l ad esempio). Similarmente le intenzioni di comunicazione (cioè la cosi- detta pragmatica del linguaggio: dando ordini, facendo dichiarazioni, commentari, domande, ecc.) le sono abbastanza facili da capire (di nuovo in contrasto con altre sindromi, come, per esempio, l autismo). l Gli mancano, spesso gravemente, i mezzi formali per esprimere questi rapporti ed intenzioni in modo convenzionale sfruttando le possibilità della lingua in questi rispetti. 21

I bambini Down hanno particolari difficoltà per imparare e stabilire l uso l convenzionale soprattutto dei flessioni grammaticali. I genitori possono aiutare significativamente in questi rispetti mettendo in evidenza nel loro parlare al bambino le forme che gli mancano pero in maniera sottile (cosiddette espansioni degli enunciati infantili non formati correttamente, cioè ripetendo gli enunciati infantili con le correzioni necessari); anche rinforzando tutte le produzioni del bambino che manifestano un progresso formale (o semantico) in modo di stabilire le forme corrette. 22

E cosi via va lo sviluppo del linguaggio Si tratta poi di aiutare ad : - arricchire il lessico funzionale; -stabilire le forme grammaticali - incoraggiare le prese di parole - favorire GRADUALMENTE un articolazione più precisa delle parole - favorire GRADUALMENTE un allungamento degli enunciati. 23