Indice. Economico Statistico 2018/19

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Indice Relazione sull economia e sui settori 4 L economia internazionale nel 2018 4 L economia italiana nel 2018 4 Il settore grafico europeo nel 2018 5 Il settore grafico italiano nel 2018 6 Il settore cartotecnico trasformatore europeo nel 2018 9 Il settore cartotecnico trasformatore italiano nel 2018 11 La filiera della carta, editoria, stampa e trasformazione 14 L economia internazionale nel 2019 14 L economia italiana nel 2019 15 Il settore grafico e cartotecnico italiano nel 2019 16 Compendio Statistico 2014-2018 17 2

Presentazione IL SETTORE GRAFICO E CARTOTECNICO TRASFORMATORE La rilevazione, l elaborazione e la diffusione di dati statistici sui settori rappresentati da Assografici, ovvero il settore grafico e il settore cartotecnico trasformatore (compreso anche l imballaggio flessibile), costituiscono parte integrante dell attività associativa che va incontro alle esigenze delle imprese associate, degli operatori di mercato, delle Istituzioni, delle Scuole Professionali a indirizzo grafico, di alcune Università e Centri di Ricerca. Il Report Economico Statistico Assografici 2018/19 ha lo scopo di fornire informazioni settoriali e macroeconomiche, a livello internazionale e italiano, per l anno 2018, con alcune indicazioni sui primi mesi del 2019. Tali informazioni riflettono l impianto delle statistiche prodotte dall Istat, da Eurostat, dal Centro Studi Assografici e dai Gruppi Nazionali di Specializzazione dell Associazione. Il Report è costituito da una prima parte descrittiva, la Relazione sull economia e sui settori, seguita da una seconda parte tabellare, il Compendio Statistico 2014-2018. Nell ultima tabella sono indicati anche i dati della Filiera della Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, comprensivi dei comparti a monte e a valle dei nostri settori. Il Report Economico Statistico Assografici 2018/19 si pone l obiettivo di contribuire a estendere la conoscenza dei settori rappresentati. Si ringraziano tutti gli Associati e gli Enti che hanno collaborato alla raccolta dei dati, attraverso le indagini del Centro Studi. Il Centro Studi Assografici Responsabile: Alessandro Rigo Segreteria (fino a maggio 2019): Elena Maddalena E-mail: centrostudi@assografici.it 3

Relazione sull economia e sui settori L ECONOMIA INTERNAZIONALE NEL 2018 Il Pil mondiale 2018 ha registrato un incremento tendenziale del 3,6%, leggermente inferiore a quello del 2017 (+3,8%). L andamento dell economia mondiale nel 2018 è stato caratterizzato da un rallentamento della crescita dovuto principalmente ad un minor dinamismo del commercio internazionale (+3,8%), che aveva invece giocato un ruolo fortemente propulsivo nell anno precedente (+5,4%). Pur in contesto generale di crescita economica sia dei paesi emergenti, sia delle economie avanzate, un incremento del Pil 2018 inferiore rispetto a quello del 2017 ha interessato la Cina, il Giappone, l India, l America Latina, l Europa Orientale, i principali paesi dell area dell euro e in particolare l Italia, il Regno Unito, mentre una performance migliore nel 2018 rispetto al 2017 si è verificata negli Usa e in Russia. Il rallentamento della crescita nel corso del 2018 è stato innescato principalmente dall acuirsi delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina che, unitamente all emergere di tensioni geopolitiche in altri rilevanti paesi e all accresciuta instabilità socio-economica all interno di alcuni paesi emergenti, hanno fortemente condizionato il clima di fiducia degli operatori economici e nei mercati finanziari, portando all adozione di strategie attendiste rispetto ai programmi di investimento, in un contesto di crescente incertezza; nella seconda metà del 2018 tali sviluppi hanno cominciato a dispiegare i loro effetti sulla domanda interna dei principali paesi, attraverso un sensibile calo degli investimenti e una moderazione dei consumi. Conseguentemente l attività manifatturiera, soprattutto quella rivolta alla produzione di beni di investimento, ha subito una battuta d arresto, facendo risultare particolarmente esposte quelle economie che, come nel caso della Germania e dell Italia, sono tuttora altamente specializzate nel settore industriale. L analisi 2018 per Paesi nel mondo Analizzando il mondo per paesi, negli Stati Uniti la crescita del Pil nel 2018 è stata del 2,9%, molto vicina all obiettivo governativo del 3% e decisamente migliore rispetto a quella dell anno precedente (+2,2%). Questo tasso di crescita economica è stato raggiunto grazie al robusto contributo degli investimenti e all incremento dei consumi che hanno beneficiato di un mercato del lavoro in ottime condizioni, con un tasso di disoccupazione stabile ai minimi storici, intorno al 4%. Nel biennio 2017-2018 l economia statunitense ha inoltre beneficiato degli effetti di un forte stimolo fiscale avviatosi, peraltro, in una fase avanzata del ciclo espansivo. Anche il Giappone, la cui economia aveva ripreso slancio nel 2017 chiudendo con un +1,9% di Pil, ha registrato un rallentamento della crescita del prodotto interno lordo che nel 2018 si è fermata allo 0,8%, accusando l impatto dei pesanti disastri naturali che hanno colpito il paese, compromettendo l attività economica nella seconda parte dell anno. L economia nipponica è peraltro tra quelle che maggiormente stanno risentendo delle tensioni commerciali internazionali: già dall autunno del 2018 la flessione della domanda estera da parte della Cina sta danneggiando sensibilmente la dinamica dell export giapponese con ripercussioni significative sull attività industriale. Per quanto riguarda le principali economie emergenti dell area asiatica, nel 2018 la dinamica del Pil cinese ha manifestato una graduale moderazione, più accentuata nella seconda parte dell anno, che ha condotto ad una crescita annua del 6,6%, dal 6,8% del 2017. Si tratta del tasso di crescita annuo più basso dal 1990, sebbene lievemente superiore al target fissato dal Governo (6,5%). Su tale risultato ha indubbiamente inciso l inasprirsi delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti che, sia pure in misura più contenuta di quanto inizialmente annunciato, si è tradotto nel 2018 in un progressivo inasprimento dei dazi sui beni di importazione. Inoltre, la domanda interna e, in particolare, gli investimenti, hanno risentito della politica fiscale restrittiva del Governo cinese per la riduzione dell indebitamento, del controllo più rigoroso sull iter di approvazione dei progetti di investimento pubblico a livello locale e della stretta sulle cosiddette shadow banks, entità di intermediazione esterne al circuito finanziario ufficiale, molto esposte in termini di rischi di credito. L India ha proseguito nel 2018 il suo processo di espansione economica, con un prodotto interno lordo in crescita del 7,1%, di poco inferiore a quella conseguita nel 2017 (+7,2%). Anche le economie dell America Latina, dopo la moderata crescita del Pil 2017 (+1,2%) hanno visto una simile crescita dell attività economica nel 2018 (+1%). L incremento del prodotto interno lordo in Brasile si è fissato all 1,1% anche nel 2018, come l anno precedente. Ha continuato ad aumentare anche nel 2018 il Pil del Messico (+2%), sugli stessi livelli dell anno precedente (+2,1%). Ritorno in recessione invece per l Argentina, dove il prodotto interno lordo è calato nel 2018 (-2,5%), dopo la ripartenza del 2017 (+2,7%). Venendo all Europa, è stata buona la crescita del Pil 2018 delle economie dell Europa Orientale, ad un tasso del 3,6%, quasi dimezzato però rispetto a quello del 2017 (+6%). Anche la Russia ha proseguito lungo il percorso di crescita della sua economia del 2017 (+1,6% di Pil), incrementando il prodotto interno lordo 2018 del 2,3%. I principali Paesi dell area dell Euro nel 2018 In Europa sono emersi, in misura anche più marcata che nel resto del mondo, segnali di rallentamento del ciclo economico, con la crescita del Pil dell area dell euro che si è fermata all 1,8% nel 2018, rispetto al 2,4% del 2017. Già a partire dai primi mesi del 2018 si è assistito ad un progressivo deterioramento delle performance delle principali economie dell area, innescato inizialmente dal venir meno della spinta propulsiva del commercio estero e trasferitosi nel corso dell anno sulla domanda interna, soprattutto sugli investimenti privati. Poiché la moderazione ha riguardato principalmente il settore manifatturiero, a fronte di una dinamica più resiliente dei servizi, ne sono risultati maggiormente interessati paesi, quali la Germania e l Italia, le cui economie sono a trazione industriale. Il clima di fiducia degli operatori economici europei e le relative scelte di investimento sono stati poi fortemente condizionati dall incertezza che ha accompagnato gli sviluppi dell uscita del Regno Unito dall Ue (Brexit), ancora in corso di definizione. Osservando nello specifico i principali paesi dell area dell euro, il Pil tedesco è aumentato nel 2018 dell 1,5%, un punto percentuale in meno che nel 2017 (+2,5%), trend simile a quello della Francia dove l incremento del Pil 2018 è stato dell 1,5%, inferiore rispetto al +2,2% del 2017. L Italia ha proseguito la crescita in termini di prodotto interno lordo su livelli più modesti dei principali paesi competitor, con un modesto +0,9% nel 2018 che segue il +1,6% dell anno precedente. Prosegue invece lo sviluppo su livelli superiori dell economia spagnola, che ha conseguito un incremento del Pil 2018 notevole (+2,5%), di poco inferiore a quello del 2017 (+3%). Fuori dall area dell euro, il Regno Unito ha ottenuto nel 2018 un aumento del Pil dell 1,4%, leggermente inferiore a quello del 2017 (+1,8%). L ECONOMIA ITALIANA NEL 2018 Nel 2018 l economia italiana è cresciuta, in termini di prodotto interno lordo, dello 0,9%, in rallentamento rispetto all anno precedente (+1,6%). Il Pil, dopo la modesta crescita del primo trimestre 2018, ha rallentato ulteriormente nel secondo trimestre, per poi riportare una lieve diminuzione nella seconda metà dell anno. La domanda interna ha continuato ad espandersi nel 2018, seppur a tassi inferiori rispetto al 2017. Nel dettaglio delle componenti, la crescita dei consumi nazionali si è dimezzata (+0,6%) rispetto all anno precedente, nonostante la dinamica sostenuta del reddito disponibile reale, sospinta dai rinnovi contrattuali del comparto pubblico e dalle favorevoli condizioni di accesso al credito. Fra le componenti dei consumi nazionali, ad un simile tasso è cresciuta la spesa delle famiglie (+0,5%). La spesa delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un incremento dello 0,2%, mentre quella delle Istituzioni sociali private (Isp) è diminuita dello 0,3%. Gli investimenti fissi lordi sono risultati la componente più dinamica della domanda nel 2018, con un incremento del 3,4% (+4,4% nel 2017), grazie allo sviluppo registrato nella prima parte dell anno. Si sono registrati aumenti per tutte le componenti: +14,5% per gli investimenti in mezzi di trasporto, +2,7% per gli investimenti in costruzioni, +2,8% per gli investimenti in macchinari e attrezzature e +0,8% per quelli in prodotti della proprietà 4

intellettuale. In controtendenza rispetto agli anni precedenti, all interno della componente dei mezzi di trasporto va segnalata la contrazione del mercato dell auto, che aveva trainato la ripresa negli anni precedenti. L industria dell auto e della componentistica italiana, che coinvolge più di 250.000 addetti (tra diretti e indiretti) e quasi 6.000 imprese, nel 2018 ha infatti registrato un calo della produzione rispetto all anno precedente (-3,4%), così come un calo del fatturato (-2,1%). Con riferimento al settore delle costruzioni, si è assistito ad un accelerazione rispetto al 2017: gli investimenti in costruzioni sono stati trainati dalle abitazioni, mentre è risultato modesto l incremento di quelli di natura infrastrutturale. Il settore delle costruzioni, in particolare quello immobiliare, resta un driver importante per la ripresa dell economia italiana, anche in ragione delle positive ricadute su consumi e occupazione. Gli investimenti in macchinari e attrezzature hanno invece rallentato il ritmo di crescita nel 2018 rispetto al 2017. Sul fronte della domanda estera, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate nel 2018 dell 1,9%, le importazioni del 2,3%. La domanda estera è risultata indebolita dal rallentamento degli scambi mondiali legato alle tensioni commerciali causate dall inasprimento dei dazi all importazione. Dopo il brusco calo nel primo trimestre 2018, legato probabilmente all incertezza derivante dall annuncio dei dazi, le esportazioni sono tornate in territorio positivo ma senza raggiungere i picchi dell anno precedente (con un tasso di crescita vicino al 6%) e mostrando una moderazione più accentuata rispetto ai principali partner commerciali. Le importazioni hanno anch esse rallentato in corso d anno in seguito all indebolimento della domanda interna e in particolare del ciclo produttivo industriale. La produzione industriale italiana ha chiuso l anno 2018 con una crescita dell 1,5% sul 2017, continuando quindi ad aumentare ma a un tasso dimezzato rispetto a quello del 2017 (+3,1%). Come nel 2017, anche nel 2018 la grande maggioranza dei settori manifatturieri rilevati dall Istat (9 su 13) ha incrementato le quantità prodotte; l oscillazione dei risultati settoriali è stata compresa fra il -4,1% ed il +3,1%. Considerando i comparti di maggiore interesse per l imballaggio in carta, cartone e flessibile, si è osservata, per l Istat, una moderata crescita produttiva 2018 per alimentari-bevande (+1,1%), mentre è stato migliore il risultato della farmaceutica (+2,4%); buon risultato anche per la cosmesi-profumeria, la cui produzione è cresciuta oltre il 2%, trainata dall export (fonte Cosmetica Italia). Nel 2018 il fatturato dell industria nazionale ha registrato una crescita del 3,2% rispetto al 2017, più sostenuta per il mercato estero (+4,4%) rispetto a quello interno (+2,5%). Nello stesso periodo gli ordinativi totali sono aumentati del 2%, anche in questo caso con gli ordini esteri in crescita decisamente più alta (+3,3%) di quelli interni (+1%). Nella prima metà del 2018 è proseguita la tendenza favorevole del mercato del lavoro, che si è invece parzialmente invertita nel secondo semestre. Nel complesso del 2018 vi è stata una crescita dell occupazione per il quinto anno consecutivo (+0,8%), sospinta dall occupazione dipendente (+1,2%), mentre gli indipendenti hanno continuato a ridursi per l ottavo anno consecutivo, sebbene a ritmi meno sostenuti (-0,4%). L aumento dei dipendenti è stato trainato esclusivamente dagli occupati a tempo determinato (+11,9%), mentre per la prima volta dopo quattro anni di crescita si sono ridotti gli occupati dipendenti a tempo indeterminato (-0,7%). Il miglioramento del mercato del lavoro si è riflesso nella riduzione del tasso di disoccupazione dall 11,2% del 2017, al 10,6% del 2018. Nel 2018 vi è stata una moderata ripresa salariale: le retribuzioni orarie contrattuali sono aumentate dell 1,4% nel complesso dell economia; specificamente la crescita è stata dello 0,9% nell industria, dell 1,3% nei servizi e dell 1,7% nell agricoltura; sono aumentate maggiormente le retribuzioni nella pubblica amministrazione, del 2,6%. L inflazione che, dopo la lieve deflazione del 2016 (-0,1%), era tornata in territorio positivo nel 2017 (+1,1%), nel 2018 si è confermata sugli stessi livelli del 2017 (+1,1%). Nel complesso quindi, nel 2018, l incremento delle retribuzioni è stato leggermente superiore all inflazione, aumentando il potere d acquisto dei lavoratori. Sul fronte della finanza pubblica, a fronte della modesta crescita del Pil 2018 dello 0,9%, il Governo è riuscito a garantire l equilibrio dei conti pubblici, con un indebitamento netto (deficit di bilancio) che anche nel 2018 è sceso di 0,3 punti percentuali rispetto al 2017, al 2,1% del prodotto interno lordo; si tratta però di un dato 2018 leggermente superiore all obiettivo di deficit dell 1,9% che il Governo aveva rivisto nel Quadro Macroeconomico e di Finanza Pubblica di dicembre 2018. Pur in un quadro generale di stabilizzazione del rapporto debito pubblico/pil negli ultimi anni, il deficit 2018, insieme all aumento del fabbisogno del settore pubblico e ad un incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, ha però contribuito a un nuovo incremento del rapporto debito pubblico/pil, che è cresciuto dal 131,4% del 2017 al 132,2% del 2018; si tratta di un dato 2018 anche in questo caso superiore all obiettivo del 131,7% che il Governo aveva indicato nel Quadro Macroeconomico e di Finanza Pubblica di dicembre 2018. IL SETTORE GRAFICO EUROPEO NEL 2018 Sulla base degli ultimi dati di fonte Eurostat disponibili per il settore allargato della Stampa e servizi connessi alla stampa, nell Unione Europea (28 Paesi), l industria grafica fattura all incirca 78,7 miliardi di euro ed è rappresentata da circa 109.000 imprese, con 689.000 addetti. I primi 5 Paesi, in termini di quota percentuale di fatturato sul totale dell Ue28, sono Germania, Regno Unito, Italia, Francia e Spagna. Nonostante la crisi degli ultimi anni, attenuatasi nel 2018, e la forte conseguente ristrutturazione, il comparto grafico italiano resta quindi al terzo posto in Europa (per fatturato), dopo Germania e Regno Unito. Nel quadro internazionale, i prodotti di eccellenza italiani sono stampati pubblicitari, cataloghi, riviste e libri d arte. Osservando le quote percentuali relative a numero di imprese e numero di addetti dell industria grafica nei primi 5 Paesi, sul totale dell Ue28, si nota che l Italia ha un ruolo significativo anche in termini strutturali ed occupazionali nell Ue, poiché risulta prima per numero di imprese, seguita da Francia e Spagna, e terza per numero di addetti, dopo Germania e Regno Unito. INDUSTRIA GRAFICA EUROPEA - FATTURATO NEI PRINCIPALI PAESI Quota % sul totale Ue28 Altri 28,2 Spagna 7,0 Francia 10,5 Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat Italia 13,7 Germania 23,4 Regno unito 17,2 Germania Regno Unito Italia Francia Spagna Altri INDUSTRIA GRAFICA EUROPEA Fatturato, numero di imprese e di addetti nei principali paesi Quota % sul totale UE28 Paesi Fatturato Numero di imprese Numero di addetti Germania 23,4 9,2 20,4 Regno Unito 17,2 10,1 14,7 Italia 13,7 13,6 12,4 Francia 10,5 13,6 9,3 Spagna 7,0 10,9 8,0 Altri 28,2 42,6 35,2 Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat 5

A livello di Unione Europea (28 Paesi), nel 2018 si assiste a un calo moderato sia della produzione (-1,5% sul 2017), sia del fatturato (-0,2%) del settore grafico. Fra i Paesi più importanti, la variazione del giro d affari è piuttosto differenziata: in negativo si va dal -3,3% della Francia, al -1,9% della Germania, al -1,5% dell Italia e alla quasi stabilità della Spagna (-0,1%); leggera crescita invece del fatturato 2018 del Regno Unito (+1%). IL SETTORE GRAFICO ITALIANO NEL 2018 INDUSTRIA GRAFICA EUROPEA Fatturato e produzione nei principali paesi Variazione % 2018/2017 Paesi Fatturato Produzione UE28-0,2-1,5 Germania -1,9-2,4 Regno Unito 1,0 0,8 Italia -1,5-2,4 Francia -3,3 1,2 Spagna -0,1-3,3 Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat e Istat Struttura Il settore grafico italiano è rappresentato da circa 14.500 imprese, con 83.000 addetti: numeri strutturali ancora significativi, nonostante la prolungata crisi degli ultimi anni, che si è attenuata nel 2018. Il settore ha subito nel biennio 2014-2015 una vera e propria selezione naturale delle imprese grafiche, con chiusure di aziende anche storiche e una flessione occupazionale, seguite (secondo Eurostat) da una moderata crescita nel 2016 e da nuove diminuzioni nel biennio 2017-2018 (intorno al 2% annuo), con però riduzioni più contenute dal punto di vista occupazionale (tra 0 e 2% annuo). Sembra quindi che vi sia stata negli ultimi 3 anni una stabilizzazione strutturale, con anche alcuni fenomeni di concentrazione, e che in generale i competitor rimasti sul mercato grafico siano più resilienti per affrontare la competizione, potendo sfruttare la redistribuzione degli spazi di mercato fra le imprese rimanenti. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le ore autorizzate di Cig nel settore Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati si sono ridotte durante il 2018, in particolare nel 2 semestre, per cui nell arco dell anno la flessione complessiva rispetto al 2017 è del 19%, fissandosi intorno ai 6 milioni di ore. INDICATORI FONDAMENTALI 2018 SETTORE GRAFICO Imprese 14.500 Addetti 83.000 Fatturato (Milioni di Euro) 6.515 Esportazioni (Milioni di Euro) 1.108 Milioni di Euro 2017 2018 Var.% Fatturato 6.614 6.515-1,5 Esportazioni 1.042 1.108 6,4 Importazioni 570 545-4,3 Domanda interna* 6.142 5.952-3,1 Saldo della bilancia commerciale 472 563 19,1 Export / Fatturato % 15,7 17,0 Import / Domanda interna % 9,3 9,2 * Domanda interna = Consumo apparente = Fatturato + Import - Export Fonti: Istat, Eurostat, Stime Assografici 6

ANDAMENTO DI FATTURATO E PRODUZIONE 2014-2018 SETTORE GRAFICO (variazione % sul periodo precedente) Industria grafica 2014 2015 2016 2017 2018 Fatturato totale (in valore) -1,6-3,1-2,1-3,5-1,5 Produzione totale (in quantità) -1,9-6,2-6,2-7,1-2,4 Produzione segmentata (in quantità) - grafica editoriale -4,9-3,4-5,4-2,5-1,9 - grafica pubblicitaria e commerciale -0,5-7,5-6,9-10,3-4,2 Fonte: Indagine Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) Assografici Fatturato Sulla base dell indagine congiunturale Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) del Centro Studi Assografici, a seguito della diminuzione che ha caratterizzato il 2 semestre dell anno dopo un 1 semestre invece moderatamente positivo, il 2018 si chiude per il settore grafico italiano con una diminuzione complessiva del giro d affari moderata, dell 1,5% sul 2017. Il giro d affari stimato da Assografici del settore grafico, sulla base delle proprie rilevazioni, è quindi di 6.515 milioni di euro per il 2018. Dall analisi dei fatturati aziendali, nel 2018 si rileva una prevalenza di imprese con risultati 8.000 7.500 7.000 6.500 6.000 5.500 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 Fonte: Stime Assografici 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0 7.224 2014 negativi sul 2017: il 70% delle aziende subisce un calo dei ricavi, in media dell 8,9%, mentre solo il 30% delle imprese incrementa il giro d affari, mediamente del 9,7%. Prezzi FATTURATO (milioni di euro) 7.001 2015 Considerando il 2018 nel complesso, i prezzi di vendita dei prodotti grafici sono in crescita dello 0,6% circa sul 2017. Sul fronte delle materie prime, si è osservata, in tutto il 2018, una significativa tendenza alla crescita dei prezzi delle principali carte ad uso grafico, piuttosto differenziata in base al tipo di carta: più intensa per le carte naturali e per moduli (intorno al 10% sul 2017), meno forte 6.854 2016 PRODUZIONE (Variazioni in %) 6.614 2017 2014 2015 2016 2017-1,9-6,2-6,2-7,1 6.515 2018 2018-2,4 per le carte patinate (tra lo 0,1% ed il 6% circa), sulla base dei dati della Camera di Commercio di Milano. Produzione La produzione del settore grafico nel 2018 diminuisce complessivamente del 2,4% rispetto al 2017, per il modesto calo della grafica editoriale (-1,9%), a fronte della più intensa diminuzione della grafica pubblicitaria e commerciale (-4,2%). Nell area grafica editoriale, nel 2018 il risultato produttivo negativo è da imputare del tutto ai libri (-3,4%), mentre va evidenziata, in positivo, la moderata ripresa della produzione delle riviste che cresce dell 1,5% sul 2017, a seguito di una favorevole chiusura dell anno nel 4 trimestre. Nel comparto della grafica pubblicitaria e commerciale la produzione di stampati pubblicitari e commerciali nel 2018 ha una diminuzione del 4,1% sul 2017, mentre quella di modulistica cala del 3,3%, ma i livelli produttivi assoluti di questo prodotto sono ormai molto bassi. Domanda Sul fronte della grafica editoriale, dal lato della domanda, si osserva un contesto macroeconomico in cui il Pil italiano 2018 cresce solo dello 0,9% sul 2017, vi è minor fiducia dei consumatori, legata all incertezza sulla situazione economica, e la domanda interna di conseguenza è quasi ferma: inferiore all 1% l incremento dei consumi nazionali (+0,5%), allineato a quello della spesa delle famiglie (+0,6%), secondo l Istat. Dopo la positiva e forte inversione di tendenza del 2017 (+5,8%), il mercato dei libri, secondo l Aie, torna ad avere nel 2018 un segno leggermente negativo nelle vendite in valore nei canali trade (-0,4%), legato in particolare alla crisi delle vendite nella GDO. Nonostante il ritardo nell entrata in vigore legato all emanazione del decreto attuativo, è stato positivo l impatto della 18app (Bonus 7

Cultura di 500 euro) per i ragazzi nati nel 2000, promossa e sostenuta dalla Federazione Carta e Grafica, di cui Assografici fa parte con Acimga e Assocarta; sulla base dei dati del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a seguito di utenti registrati quasi doppi (da 230.000 a 417.000), si è passati da 163 milioni di euro spesi per la 18app nel 2017 a 192 milioni di euro nel 2018 (+17,8%), di cui ben il 69% sono stati destinati alla spesa per i libri, seguiti a distanza da musica, concerti, cinema, ecc. Resta bassa comunque da anni, secondo l Istat, la spesa per acquisti di prodotti culturali, quali libri e giornali, che rappresenta solo circa l 1% del totale degli acquisti delle famiglie italiane. E purtroppo, secondo l Aie, l indice di lettura di libri anche nel 2018 colloca l Italia nelle posizioni di coda dei ranking internazionali, con un 62% sul totale della popolazione, dopo la Spagna e prima del Brasile. Lettura che è sempre più integrata fra cartaceo (62% dei lettori), digitale, ovvero e-book e audiolibri (8%) e misto (30% dei lettori). L e-book però cresce più lentamente che in passato, rappresentando circa il 5% del mercato trade dei libri. Diverso il discorso relativo alle riviste, che dopo i forti cali produttivi degli anni precedenti, hanno avuto una leggera ripresa produttiva nel 2018. Su questo fronte resta però molto difficile nel 2018, in termini di domanda, il trend dell advertising su stampa. Il mercato pubblicitario italiano, secondo Nielsen, chiude il 2018 a 8,4 miliardi di euro, con un trend che è positivo (+2%) nel complesso dei media rilevati, ma di sostanziale stabilità sui mezzi classici (-0,2%), se si esclude la voce Digital stimata da Nielsen. Ma in questo contesto tutto sommato positivo la pubblicità su stampa ha continuato anche nel 2018 ad avere un andamento particolarmente negativo rispetto agli altri media: un -7%, derivante da un -6,2% per i quotidiani e un -8,2% per i periodici; la pubblicità su stampa, per la prima volta, scende in valore sotto il miliardo di euro (992 milioni circa). Nel resto del mercato dell advertising sono in crescita soprattutto Digital, Transit (pubblicità dinamica sui mezzi pubblici), Go Tv (canali Tv out of home) ma anche, fra i mezzi classici, cinema e radio. Sul fronte della grafica pubblicitaria e commerciale (e quindi degli stampati pubblicitari e commerciali), in termini di domanda, nel 2018 diminuisce ancora la pubblicità sul direct mail (-6,6% sul 2017) e ha un ulteriore flessione anche quella in affissioni (-8,6%). In termini settoriali, va invece sottolineata in positivo la discreta crescita dell advertising nella Grande Distribuzione Organizzata (+2,7%), che resta uno dei principali settori investitori per il segmento della pubblicità stampata. Al fine di sostenere la ripresa della pubblicità su stampa in Italia, ricordiamo la pubblicazione, in G.U. n.170 del 24 luglio 2018, del Dpcm che stabilisce il regolamento, con le modalità e i criteri, per la concessione degli incentivi fiscali sugli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani, periodici, emittenti TV e radio, nel 2 semestre 2017 e nell anno 2018; si tratta di un incentivo da sempre sostenuto e promosso dalla Federazione Carta e Grafica. L 11 aprile 2019 il Dipartimento per l Informazione e l Editoria ha poi pubblicato sul proprio sito istituzionale il provvedimento che regola le modalità di fruizione del credito d imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali, con annesso l elenco dei soggetti beneficiari. Grado di utilizzo degli impianti e investimenti in macchine Il tasso di utilizzo degli impianti del settore grafico, rilevato dall Istat, nella media del 2018 è del 73,8%, in calo di 1 punto rispetto al 2017. Sul fronte degli investimenti in macchine per la grafica e la cartotecnica, l Associazione Acimga (costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting), che insieme ad Assografici e Assocarta fa parte della Federazione Carta e Grafica, segnala che il 2018 è stato un anno molto positivo per il settore, con un fatturato in crescita del 5,6% sul 2017, sostenuto soprattutto dall export (+8%), ma anche dal mercato interno (+1,6%). 76,0 74,0 72,0 70,0 68,0 66,0 64,0 62,0 71,9 2014 Sul mercato interno, i dati dei produttori di macchine confermano che le aziende grafiche italiane hanno colto l opportunità degli incentivi fiscali del piano Industria 4.0 del Governo, che hanno sicuramente aiutato e dato impulso a un settore già dinamico: ora la sfida è adottare nuove strategie produttive e competitive, dal rilevamento all analisi dei dati, dalla robotica alla stampa 3D, dal cloud all internet delle cose, fino a relazioni collaborative con fornitori, clienti e competitor. Sul mercato estero, l export di macchine per tipologia, nell area grafica, evidenzia un leggero calo delle vendite di macchine per la preparazione delle forme (-0,3%), un moderato incremento delle macchine da stampa (+0,6%) e una crescita a due cifre delle macchine per legatoria (+23,7%). L Associazione Argi (distributori di macchine, sistemi e prodotti per l industria grafica), nella sua annuale rilevazione dei dati di mercato relativi specificamente al comparto dei macchinari, consumabili e servizi grafici, mette in evidenza che il 2018 ha proseguito sull onda lunga positiva dei semestri precedenti, frutto anche delle tante dimostrazioni di interesse notate a Print4All da parte dell industria grafica, consentendo alle macchine offset a foglio di sfondare il muro dei 300: sono stati infatti ben 328 i gruppi stampa e i verniciatori venduti nel 2018, con un incremento del 13% rispetto alla precedente performance, ma va detto che il fatturato relativo ha visto una crescita dimezzata rispetto al risultato delle unità vendute. Il valore del Service di questo comparto, che include le voci di assistenza tecnica, ricambi, interventi on demand e training, nel 2018 si è invece mosso in negativo, con una riduzione in valore del 9% rispetto al 2017. GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI (Valori %) 73,7 2015 72,9 2016 74,8 73,8 2017 2018 Commercio estero Sul fronte del commercio estero, per le esportazioni in valore del settore grafico l anno 2018 si chiude con un significativo incremento dell export in valore del 6,4% sul 2017, a circa 1.108 milioni di euro, con effetti positivi sul fatturato complessivo. L export in valore nel 2018, in termini di incidenza percentuale, cresce al 17% del fatturato del settore grafico stimato da Assografici, dal 15,7% dell anno precedente. 8 Per le importazioni in valore del settore grafico l anno 2018 si chiude all insegna di una diminuzione rispetto al 2017 (-4,3%), a circa 545 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale cresce significativamente del 19,1% nel 2018 sul 2017, a 563 milioni di euro. Considerando i prodotti, nel 2018 si osserva un significativo incremento tendenziale dell export in valore degli stampati pubblicitari e commerciali (+7,5%), delle riviste (+5,8%) e dei libri (+5,6%). Fra i prodotti minori, cresce notevolmente l export di album-libri di immagini (+23,3%), francobolli (+20,2%), calendari (+10,5%) e decalcomanie (+4,5%). Calano invece le esportazioni di musica manoscritta o stampata (-10,2%), cartoline (-7,9%) e lavori cartografici (-0,4%). Dal punto di vista geografico, il trend delle esportazioni in valore 2018 (sul 2017) di prodotti grafici risulta diversificato verso i 5 principali Paesi di destinazione.

Nello specifico l export 2018 diminuisce verso il principale Paese, ovvero la Francia (-6,3%), mentre è a due cifre la crescita verso il 2 paese, ovvero la Germania (+18%); in calo le esportazioni verso il 3 paese di destinazione, il Regno Unito (-5,5%), cresce invece l export verso la Svizzera (+8,6%), la Spagna (+19,8%). Volgendo lo sguardo ai primi 15 Paesi di destinazione di stampati, è intensa la crescita dell export 2018 anche verso gli Stati Uniti (+7,5%), la Polonia (+42,5%), il Belgio (+39%) e la Bulgaria (+633,6%); si rileva invece una diminuzione a due cifre delle esportazioni verso i Paesi Bassi (-12%), la Svezia (-23,7%) e l Austria (-18%). Analizzando il peso percentuale dei principali Paesi di destinazione sul totale delle esportazioni, nel 2018 cala il peso della Francia (la cui quota passa dal 28,8% del 2017 al 25,4%); cresce significativamente la quota della Germania (dal 10,7% all 11,9%); si riduce il peso del Regno Unito (dal 10,5% al 9,4%); in aumento la quota della Svizzera (dal 7,4% al 7,5%) e soprattutto della Spagna (dal 6,1% al 6,9%) che supera in questa classifica gli Stati Uniti. Passando alle importazioni in valore del settore grafico, considerando i prodotti, si osserva nel 2018 la flessione dell import delle riviste (-14%) e degli stampati pubblicitari e commerciali (-12%), a fronte dell aumento dell import dei libri (+6,8%). Dal punto di vista geografico, analizzando i 5 principali Paesi di provenienza di prodotti grafici, crescono le importazioni 2018 sul 2017 di stampati dai principali 2 Paesi ovvero la Germania (+0,1%) e soprattutto il Regno Unito (+7%), mentre diminuisce l import dal 3 paese di provenienza, ovvero la Cina (-4,6%); notevole incremento delle importazioni 2018 invece dalla Spagna (+46%), che diventa il 4 paese di provenienza, mentre al contempo flette l import dalla Francia (-23,6%). Volgendo lo sguardo ai primi 15 Paesi di provenienza di stampati, è significativo il calo dell import 2018 dagli Stati Uniti (-18,1%), 1.300 1.200 1.100 1.000 900 800 700 1.243 2014 ESPORTAZIONI (Milioni di euro) 1.103 2015 dall Austria (-20,2%) e dalla Slovacchia (-24,4%); intenso invece l incremento delle importazioni provenienti dalla Repubblica Ceca (+15,1%), dalla Polonia (+9,5%) e dalla Romania (+49,6%). Analizzando il peso percentuale dei principali Paesi sul totale delle importazioni, nel 2018 aumenta il peso della Germania (la cui quota passa dal 30,1% del 2017 al 31,5%) e significativamente del Regno Unito (dal 13,8% al 15,4%); leggero calo della quota della Cina (dall 8,2% all 8,1%), forte incremento della Spagna (dal 4,9% al 7,5%), a fronte di una diminuzione della Francia (dal 7,5% al 6%). 1.121 2016 1.042 1.108 2017 2018 IL SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE EUROPEO NEL 2018 Sulla base degli ultimi dati di fonte Eurostat disponibili, relativi al settore allargato della Fabbricazione di articoli di carta e cartone nell Unione Europea (28 Paesi), l industria cartotecnica trasformatrice fattura all incirca 110,4 miliardi di euro ed è rappresentata da circa 17.300 imprese, con 489.000 addetti. I primi 5 Paesi, in termini di quota percentuale di fatturato sul totale dell Ue28, sono Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Spagna; nel 2018 la Francia ha superato, in questa classifica, il Regno Unito. L industria cartotecnica trasformatrice italiana ha rafforzato pertanto, negli ultimi anni, una significativa posizione in ambito europeo, come secondo produttore. Analizzando il panorama internazionale dal punto di vista dei prodotti, l Italia eccelle nel cartone ondulato (2 produttore europeo), negli imballaggi stampati, nelle carte da parati e nell oggettistica da regalo. Altri 30,0 Spagna 7,7 INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE EUROPEA FATTURATO NEI PRINCIPALI PAESI Quota % sul totale Ue28 Regno Unito 12,1 Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat Francia 13,3 Germania 21,2 Italia 15,7 Germania Italia Francia Regno Unito Spagna Altri 9

Analizzando le quote percentuali relative a numero di imprese e numero di addetti dell industria cartotecnica trasformatrice nei primi 5 Paesi, sul totale dell Ue28, l Italia ha un ruolo rilevante anche in termini strutturali ed occupazionali nell Ue, poiché risulta prima per numero di imprese, davanti alla Polonia (15,6%), e seconda per numero di addetti, dopo la Germania. Nell Unione Europea (28 Paesi) la produzione del settore cartotecnico trasformatore nel 2018, rispetto al 2017, ha un lieve arretramento dello 0,9%, mentre si registra un significativo aumento del fatturato (+5,6%). Fra i Paesi più importanti, la crescita del giro d affari 2018 è compresa in un range tra il 3 ed il 5% circa: Germania (+4,8%), Spagna (+4,3%), Francia (+3,1%) e Italia (+2,9%). Fa eccezione il Regno Unito, con un più modesto incremento tendenziale del fatturato dell 1,2%. INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE EUROPEA Fatturato, numero di imprese e di addetti nei principali paesi Quota % sul totale UE28 Paesi Fatturato Numero di imprese Numero di addetti Germania 21,2 7,7 21,0 Italia 15,7 20,3 12,3 Francia 13,3 7,2 10,1 Regno Unito 12,1 6,7 10,3 Spagna 7,7 8,6 7,3 Altri 30,0 49,5 39,0 Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat INDUSTRIA CARTOTECNICA TRASFORMATRICE EUROPEA Fatturato e produzione nei principali paesi Variazione % 2018/2017 Paesi Fatturato Produzione UE28 5,6-0,9 Germania 4,8 0,5 Italia 2,9 2,0 Francia 3,1-1,9 Regno Unito 1,2-0,1 Spagna 4,3 0,7 Fonte: Elaborazioni Assografici su dati Eurostat e Istat 10

IL SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE ITALIANO NEL 2018 Struttura L industria cartotecnica trasformatrice italiana è costituita da circa 3.500 imprese, con 61.600 addetti. Dal 2016 al 2018 il settore ha vissuto un periodo caratterizzato strutturalmente da aggregazioni, come acquisizioni ed integrazioni aziendali, in particolare nel comparto del packaging; nel 2017-2018 in particolare si è assistito a diminuzioni moderate in termini di numero di imprese (intorno all 1-2% annuo), a fronte però di una discreta crescita occupazionale (tra 1,5 e 2% annuo). Operatori di maggiori dimensioni hanno ampliato i mercati di sbocco all estero, realizzando anche degli investimenti produttivi. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le ore autorizzate di Cig nel settore Pasta carta, carta, cartone e prodotti di carta, nell anno 2018 sul 2017, hanno avuto una diminuzione complessiva del 6,2%, scendendo a 2,1 milioni di ore circa. INDICATORI FONDAMENTALI 2018 SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE Imprese 3.500 Addetti 61.600 Fatturato (Milioni di Euro) 7.758 Esportazioni (Milioni di Euro) 2.887 Milioni di Euro 2017 2018 Var.% Fatturato 7.539 7.758 2,9 Esportazioni 2.805 2.887 2,9 Importazioni 889 878-1,2 Domanda interna* 5.623 5.749 2,2 Saldo della bilancia commerciale 1.916 2.009 4,9 Export / Fatturato % 37,2 37,2 Import / Domanda interna % 15,8 15,3 * Domanda interna = Consumo apparente = Fatturato + Import - Export Fonti: Istat, Eurostat, Stime Assografici ANDAMENTO DI FATTURATO E PRODUZIONE 2014-2018 SETTORE CARTOTECNICO TRASFORMATORE (variazione % sul periodo precedente) Industria cartotecnica trasformatrice 2014 2015 2016 2017 2018 Fatturato totale (in valore) 3,3 2,3 2,1 2,6 2,9 Produzione totale (in quantità) 2,4 1,8 2,2 2,4 2,0 Produzione segmentata (in quantità) - imballaggio (in carta, cartone e flessibile) 2,6 1,8 2,3 2,1 2,2 - cartotecnica 1,0 1,8 1,7 5,1-0,2 Fonte: Indagine Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) Assografici 11

Fatturato In base all indagine congiunturale Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio) del Centro Studi Assografici, la dinamica complessiva del giro d affari dell anno 2018 del settore cartotecnico trasformatore italiano è positiva (+2,9% sul 2017), con un intensità di crescita che però si è affievolita tra il 1 ed il 2 semestre dell anno. Il fatturato stimato da Assografici, sulla base delle proprie rilevazioni, è quindi di 7.758 milioni di euro per il 2018. Raffrontando il giro d affari delle singole imprese, nel 2018 rispetto al 2017, si nota che il 79% delle aziende lo aumenta, in media del 5,5%, mentre il 21% delle aziende lo riduce, mediamente del 5,2%. 8.000 7.500 7.035 7.000 6.500 6.000 5.500 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2014 Fonte: Stime Assografici FATTURATO (milioni di euro) 7.197 7.348 2015 2016 7.539 2017 7.758 2018 Prezzi Considerando il 2018 nel complesso, i prezzi di vendita dei prodotti trasformati crescono del 2,2% circa sul 2017. Dal lato delle materie prime, i prezzi delle carte e dei cartoni, secondo la Camera di Commercio di Milano, risultano caratterizzati da significativi aumenti nei principali segmenti produttivi, in particolare nel 1 semestre 2018, cui è seguito un 2 semestre con crescite meno intense; raffrontando la media del 2018 con la media del 2017, ciò è più evidente per le quotazioni delle carte per cartone ondulato (fra +6% e 16% circa) e per sacchi (tra +3% e +14% circa), ma comunque crescono anche i prezzi dei cartoncini per astucci (tra +1 e +2% circa) e delle altre tipologie di carte da imballaggio. Produzione Le rilevazioni sul 2018, in base alle indagini dei Gruppi di Specializzazione Assografici e dell Istat, evidenziano per il settore cartotecnico trasformatore una crescita tendenziale della produzione del 2% sul 2017. Nello specifico aumenta del 2,2% la produzione di imballaggio in carta, cartone e flessibile, a fronte di un lieve calo (-0,2%) della produzione cartotecnica. Analizzando il comparto dell imballaggio in carta, cartone e flessibile, i produttori di imballaggi di cartone ondulato, rappresentati in ambito Assografici dal Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), segnalano nel 2018 una crescita complessiva tendenziale delle quantità prodotte del 2,5%, per la favorevole performance del settore alimentare-bevande che pesa circa il 60% in termini di domanda di cartone ondulato. Gli astucci e scatole pieghevoli, rappresentati dal Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli), sostenuti dal favorevole andamento del comparto della farmaceutica e della cosmesi-profumeria, superiore a quello dell alimentare, aumentano le quantità prodotte 2018 dello 0,9% rispetto al 2017, per l Istat. La produzione di sacchi di carta, sulla base delle statistiche del Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), ha nel 2018 una crescita dell 1,2% rispetto al 2017; in calo la domanda del settore costruzioni, in crescita invece quella di alimentari, mangimi e chimici/fertilizzanti. La produzione degli imballaggi flessibili, secondo il Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile), cresce del 2,5% nel 2018 sul 2017, nonostante la frenata in corso d anno avvenuta soprattutto nel mercato interno, mentre migliore è stata la performance del mercato estero, su cui il segmento realizza la maggior parte del giro d affari. Nell area della cartotecnica, nel 2018 sul 2017, prosegue, secondo Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive), il ciclo produttivo favorevole delle etichette autoadesive (+1,4%), seppure su ritmi produttivi più moderati degli anni precedenti. Crescita modesta della produzione 2018 per gli articoli igienici e sanitari (+0,7% per l Istat), mentre è più intenso l incremento produttivo delle carte trattate per uso industriale (+3,3% per l Istat). Moderata diminuzione 2018 della produzione di tubi di cartone, stimata dal Gitac (Gruppo Italiano Tubi e Anime in Cartone) intorno al -0,7%, per il modesto calo sul mercato interno, a fronte di una leggera crescita del mercato estero. Arretramento produttivo 2018 invece per gli articoli di cartoleria e soprattutto per le buste da corrispondenza (-18,2% per l Istat) che risentono ancora del trend di diminuzione degli invii postali tradizionali. Flessione sui mercati esteri anche per la produzione di carte da parati, rappresentata dal Gruppo Assoparati, che cala intorno al 19% nel 2018 per l Istat. Domanda Dal lato della domanda, il settore cartotecnico trasformatore ottiene nel 2018 un risultato produttivo superiore a quello complessivo della produzione industriale italiana che 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0 2,4 chiude l anno con una crescita dell 1,5% sul 2017 (fonte Istat). Come nel 2017, anche nel 2018 la grande maggioranza dei settori manifatturieri rilevati dall Istat (9 su 13) incrementa le quantità prodotte; l oscillazione dei risultati settoriali è compresa fra il -4,1% ed il +3,1%. Considerando i comparti di maggiore interesse per l imballaggio in carta, cartone e flessibile, si osserva, per l Istat, una moderata crescita produttiva 2018 per alimentari-bevande (+1,1%), mentre è migliore il risultato della farmaceutica (+2,4%); buon risultato anche per la cosmesi-profumeria, la cui produzione cresce oltre il 2%, trainata dall export (fonte Cosmetica Italia). Dal lato della domanda, si osserva un contesto macroeconomico in cui il Pil italiano 2018 cresce solo dello 0,9% sul 2017, vi è minor fiducia dei consumatori, legata all incertezza sulla situazione economica, e la domanda interna di conseguenza è quasi ferma: inferiore all 1% l incremento dei consumi nazionali (+0,5%), allineato a quello della spesa delle famiglie (+0,6%), secondo l Istat. Le famiglie quindi accrescono moderatamente nel 2018 l acquisto di beni, compresi quelli di largo consumo, influenzando di conseguenza il consumo di imballaggio in carta, cartone e flessibile. Consumo che invece è sostenuto dall ulteriore sviluppo dell e-commerce, che porta ad aumentare la produzione di imballaggi da trasporto e di protezione standardizzati e parcellizzati, dando un impulso soprattutto al cartone ondulato; in ambito alimentare influisce inoltre positivamente sul consumo di PRODUZIONE (Variazioni in %) 1,8 2014 2015 2016 2017 2,2 2,4 2,0 2018 12

imballaggio in carta, cartone e flessibile il trend di crescita dei piccoli formati, dei cibi pronti e dei prodotti di 4a gamma (frutta e verdura confezionati e pronti per il consumo). Grado di utilizzo degli impianti e investimenti in macchine Il tasso di utilizzo degli impianti del settore cartotecnico trasformatore, rilevato dall Istat, si colloca, nella media del 2018, all 82,5%, in leggero calo di 0,3 punti rispetto alla media 2017. Sul fronte degli investimenti in macchine per la grafica e la cartotecnica, l Associazione Acimga (costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting), che insieme ad Assografici e Assocarta fa parte della Federazione Carta e Grafica, segnala che il 2018 è stato un anno molto positivo per il settore, con un fatturato in crescita del 5,6% sul 2017, sostenuto soprattutto dall export (+8%), ma anche dal mercato interno (+1,6%). Sul mercato interno, i dati dei produttori di macchine confermano che le aziende cartotecniche trasformatrici italiane hanno GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI (Valori %) colto l opportunità degli incentivi fiscali del piano Industria 4.0 del Governo, che hanno sicuramente aiutato e dato impulso a un settore già dinamico: ora la sfida è adottare nuove strategie produttive e competitive, dal rilevamento all analisi dei dati, dalla robotica alla stampa 3D, dal cloud all internet delle cose, fino a relazioni collaborative con fornitori, clienti e competitor. Sul mercato estero, l export di macchine per tipologia, nell area cartotecnica trasformatrice, evidenzia una crescita a due cifre delle vendite di macchine per converting (+14,3%), a fronte di un modesto calo delle macchine cartotecniche (-2,5%). 84,0 82,0 80,0 80,8 82,2 81,7 82,8 82,5 78,0 76,0 74,0 72,0 70,0 2014 2015 2016 2017 2018 Commercio estero Sul fronte del commercio estero, nell anno 2018 il settore cartotecnico trasformatore è stato costantemente sostenuto dal buon andamento delle esportazioni in valore che crescono complessivamente del 2,9%, rispetto al 2017, in linea con il trend di incremento del fatturato totale del comparto, salendo a 2.887 milioni di euro. La quota dell export in valore nel 2018 è stabile quindi al 37,2% sul totale del giro d affari del comparto cartotecnico trasformatore stimato da Assografici, come nel 2017. Analizzando le importazioni in valore del settore cartotecnico trasformatore, a seguito del rallentamento del 3 e 4 trimestre 2018, l anno 2018 chiude con una modesta diminuzione dell import dell 1,2% sul 2017. Il saldo della bilancia commerciale cresce del 4,9%, a 2.009 milioni di euro in valori assoluti, restando rilevante e positivo. Riguardo alle esportazioni in valore, a livello di prodotto, nel 2018 sul 2017, cresce l export in valore di scatole, sacchi ed imballaggi vari in carta e cartone (+7,1%), prodotti cartotecnici per corrispondenza (+8,4%), articoli per scuola, ufficio e cartoleria (+3,6%) ed etichette (+2,1%); in calo invece, nello stesso periodo, le esportazioni di articoli igienici e sanitari (-0,2%), tubi di cartone (-4,5%) e carte da parati (-17,7%). Analizzando la destinazione dell export in valore del settore cartotecnico trasformatore per Paese, il 2018 si caratterizza per una crescita tendenziale verso tutti verso i principali 5 Paesi, ovvero la Francia (+6,9%), la Germania (+2,5%), il Regno Unito (+0,5%), la Svizzera (+3,7%) e la Spagna (+0,5%). Allargando l analisi ai primi 15 Paesi, si nota una buona crescita dell export 2018 di prodotti della cartotecnica trasformazione verso l Austria (+9,6%), la Polonia (+1%), la Romania (+6,7%) e gli Stati Uniti (+12,6%). Gli unici cali significativi delle esportazioni riguardano i Paesi Bassi (-13,6%) e il Belgio (-4,6%). In termini di peso percentuale dei principali Paesi di destinazione sul totale delle esportazioni, nel 2018 rispetto all anno precedente, cresce notevolmente il peso percentuale della Francia (dal 24,1% del 2017 al 25%); leggero calo della quota della Germania (dal 14,2% al 14,1%) e del Regno Unito (dal 6,6% al 6,4%); stabile il peso sull export della Svizzera, al 5,8%; in lieve calo la quota della Spagna (dal 5,3% al 5,2%). Riguardo alle importazioni in valore del settore cartotecnico trasformatore, considerando i principali prodotti, cala nel 2018 l import in valore di scatole, sacchi ed imballaggi vari in carta e cartone (-1,6%) e articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-1,2%), mentre aumentano le importazioni di articoli igienici e sanitari (+6,3%) ed etichette (+3%). Osservando i 5 più importanti Paesi di provenienza, le importazioni in valore della cartotecnica trasformazione, nel 2018 sul 2017, diminuiscono intensamente 2.900 2.800 2.700 2.600 2.500 2.400 2.300 2.583 2014 ESPORTAZIONI (Milioni di euro) 2.664 2015 dal primo Paese ovvero la Germania (-14,7%), crescono significativamente dal secondo Paese, la Cina (+9,8%), e calano dal terzo Paese, la Francia (-3,1%); forte incremento dell import dai Paesi Bassi (+15,4%) e crescita anche dal Regno Unito (+2,2%). Volgendo lo sguardo ai primi 15 Paesi di provenienza di prodotti della cartotecnica trasformazione, si osserva una diminuzione delle importazioni 2018 dalla Spagna (-4,7%) e dall Austria (-5,5%); la crescita dell import 2018 è invece significativa dall Albania (+15,2%), dalla Polonia (+22,8%) e dalla Romania (+43,7%). Nell analisi del peso percentuale dei principali Paesi sul totale delle importazioni, nel 2018 si conferma leader la Germania, con una quota percentuale però in deciso calo sull anno precedente (dal 29,1% del 2017 al 25,1%); aumenta significativamente il peso della Cina (dal 14,5% al 16,1%); leggero calo della quota della Francia (dall 11,4% all 11,2%); aumenta il peso sull import dei Paesi Bassi (dal 3,6% al 4,2%) e del Regno Unito (dal 3,9% al 4%). 2.732 2016 2.805 2.887 2017 2018 13

LA FILIERA DELLA CARTA, EDITORIA, STAMPA E TRASFORMAZIONE Per completezza di informazione, dopo l analisi del settore grafico e cartotecnico trasformatore nel 2018, è opportuno riportare brevemente i principali dati sulla Filiera della Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione. La Filiera della Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, istituita nel 2006, è una rete di sette Associazioni legate alla produzione e diffusione di prodotti informativi e culturali, ovvero Assografici, Acimga (produttori di macchine grafiche, cartotecniche, cartarie e di trasformazione), Aie (editori di libri), Argi (distributori di macchine, sistemi e prodotti per il settore grafico), Asig (stampatori di giornali), Assocarta (produttori di carta) e Fieg (editori di quotidiani, periodici e agenzie di stampa). Obiettivo della Filiera è porsi come interlocutore qualificato per Istituzioni e decisori, al fine di individuare percorsi di sviluppo e di crescita per le aziende del macrosettore. Per questo periodicamente diffonde i dati economici più aggiornati del macrosettore ed individua possibili soluzioni a criticità di sistema. La Filiera rappresenta imprese che, per dimensione di fatturato (circa 31,1 miliardi di euro), numero di occupati (circa 198.000 addetti diretti e 688.000 considerando l indotto) ed export realizzato (circa 9,5 miliardi di euro), con un saldo della bilancia commerciale in costante crescita (circa 3,5 miliardi di euro), costituiscono un segmento vitale dell economia del Paese. L impegno costante della Filiera per la promozione della lettura si evidenzia in incontri pubblici su temi relativi agli stampati (giornali, libri, periodici, ecc.) come strumenti di buona informazione e cultura. Nonostante il positivo impatto della 18app, il Bonus Cultura di 500 euro per i ragazzi nati nel 2000, promossa e sostenuta dalla Filiera e dalla Federazione Carta e Grafica (di cui Assografici fa parte con Acimga e Assocarta), gli indici di lettura in Italia di giornali, libri e periodici restano purtroppo tra i più bassi al mondo, per cui Filiera e Federazione sostengono da anni una misura fiscale per sostenere e incentivare la lettura e la domanda di informazione, per uno sviluppo sociale e culturale diffuso, che consiste in una detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche del 19% di quanto speso nel corso dell anno per comprare libri, quotidiani e periodici. La stima della copertura necessaria a finanziare tale misura, meno di 200 milioni di euro l anno, ipotizza uno stanziamento ragionevole e di gran lunga più basso di quello stanziato per la 18app, il suddetto Bonus Cultura di 500 euro per i diciottenni. ASSOCIAZIONE STAMPATORI ITALIANA GIORNALI L ECONOMIA INTERNAZIONALE NEL 2019 Le proiezioni aggiornate sull economia mondiale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) di aprile 2019, frutto del susseguirsi di revisioni al ribasso, prefigurano un espansione più contenuta (rispetto alle precedenti previsioni) del Pil 2019 del 3,3%, legata principalmente all indebolimento del ciclo nei paesi avanzati; il commercio mondiale continuerebbe ad aumentare anche nel 2019 del 3,4%, quasi mezzo punto percentuale in meno dell anno prima. L analisi 2019 per Paesi nel mondo Analizzando il mondo per paesi, il Fmi indica una moderazione della crescita del Pil statunitense per il 2019 al 2,3%. Tali aspettative sono giustificate principalmente dall affievolirsi dello stimolo indotto dalla politica fiscale del biennio 2017-2018, con fattori di debolezza come la diminuzione degli investimenti del settore privato e l ampia riduzione della spesa federale a partire dall ultimo trimestre 2019. Già dal 2018 inoltre l economia americana sta crescendo al di sopra del suo livello potenziale, generando pressioni al rialzo su salari, prezzi e tassi di interesse, per cui vi è il rischio che il 2019 sia per gli Stati Uniti un anno di raffreddamento economico, con un pesante debito pubblico in eredità. Si protraggono anche nel 2019 le pressioni sulla crescita globale esercitate dal rallentamento delle principali economie asiatiche. Secondo le più recenti indagini sul clima di fiducia delle imprese giapponesi, emerge una crescente preoccupazione degli operatori circa la riduzione degli ordini dalla Cina che sta portando ad un rallentamento complessivo degli investimenti produttivi, molti dei quali posposti o ridimensionati, soprattutto nel campo della robotica e dei macchinari industriali. In prospettiva, aumentano i timori che il rallentamento possa interessare anche i mesi successivi del 2019, quando anche la politica fiscale potrebbe incidere negativamente sul ciclo economico, essendo in programma un aumento delle imposte sui consumi che potrebbe portare ad una moderazione pure della domanda interna: la previsione di crescita del prodotto interno lordo 2019 del Giappone si situa quindi al +1%. In particolare la Cina cattura l attenzione degli osservatori, poiché le aspettative già da tempo sono orientate verso un graduale raffreddamento del secondo motore economico mondiale. La domanda interna cinese è attualmente depressa, per cui la Banca Centrale è intervenuta ad inizio 2019 per riequilibrare il mercato e favorire l erogazione di credito al settore privato, tramite una forte iniezione di liquidità nel sistema bancario. Anche la politica fiscale del Governo garantirà sostegno all attività economica cinese: il taglio delle tasse alle imprese (e dell Iva) oltre al sostegno all occupazione, sotto pressione per la trasformazione dei processi produttivi, saranno due dei pilastri portanti delle strategie di politica economica per il prossimo futuro. Nel complesso però le proiezioni dei principali previsori internazionali rimangono positive: il Pil cinese dovrebbe crescere nel 2019 del 6,3%, di poco inferiore al tasso del 2018. Attese ancora più ottimistiche nel 2019 per l India, dove il tasso di incremento del Pil dovrebbe rimanere sopra la soglia del 7% (+7,3%), leggermente superiore al 2018. È prevista una leggera accelerazione della crescita economica in America Latina: nel 2019 l aumento del prodotto interno lordo previsto è dell 1,4%, con il Brasile al +2,1%, il Messico al +1,6% e l Argentina invece ancora in recessione (-1,2%). Venendo all Europa, le economie dell Europa Orientale dovrebbero avere nel 2019 quasi una battuta d arresto della crescita del prodotto interno lordo (+0,8%). Proseguirebbe la moderata ma costante ripresa dell economia della Russia (+1,6%), leggermente inferiore alla crescita del 2018. 14