PER LA DEFINIZIONE DEI NUOVI ORDINAMENTI DIDATTICI PER LA PROGETTAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI DI PRIMO E DI SECONDO LIVELLO



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LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEI NUOVI ORDINAMENTI DIDATTICI PER LA PROGETTAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI DI PRIMO E DI SECONDO LIVELLO Questo documento individua gli orientamenti fondamentali relativamente alla applicazione del D.M. che disciplina i corsi di laurea e i corsi i laurea magistrale, in via di emanazione. Esso costituisce - insieme alle relazioni presentate e discusse alla Conferenza nazionale di Camerino il 1 febbraio 2007 - il punto di partenza di una discussione che coinvolgerà le Università italiane nel corso dei mesi di aprile e maggio 2007, anche attraverso incontri, seminari e dibattiti sia negli Atenei che relativamente a grandi aree formative. Suggerimenti e proposte possono essere trasmesse al Ministero per posta elettronica, all indirizzo lineeguida@miur.it Al termine del periodo di discussione, tenendo conto degli elementi emersi nel confronto, anche riguardo ai problemi di applicazione, il Ministro intende definitivamente pubblicare le Linee guida. INDICE: 1. Gli obiettivi generali 2. Nodi critici e principi applicativi 3. Strumenti informativi 4. La procedura di esame e approvazione degli ordinamenti in vista dell accreditamento 1

1. Gli obiettivi generali 1.1 La ridefinizione dell offerta formativa, a partire dall anno accademico 2008-2009 ed entro l anno accademico 2009-2010, costituisce insieme alla riforma del dottorato di ricerca (il terzo livello), al nuovo impulso alla formazione permanente come missione istituzionale delle Università e alla messa in opera della Agenzia di valutazione - una occasione di portata storica: a) per migliorare la qualità dei percorsi e la loro coerenza con gli obiettivi, nel quadro di una sempre maggiore adesione al percorso di convergenza con il quadro europeo che si attua nell ambito del Processo di Bologna (Linee guida ENQA per la qualità dei corsi di studio, Quadro Europeo dei titoli e descrittori generali di ciclo) b) per correggere e ribaltare alcune tendenze negative che si sono talora registrate nella prima applicazione della riforma c) per favorire una effettiva mobilità degli studenti, e per generalizzare altre azioni di miglioramento del sistema d) per innestare una diversa dinamica della competizione fra gli Atenei Qualità, coerenza, convergenza 1.2 Nell ambito del Processo di Bologna, di cui il nostro paese è stato promotore fin dall inizio (1999), i Ministri dell Istruzione superiore dei paesi partecipanti - attualmente 45 - hanno fissato nel corso del tempo una serie di obiettivi tendenti a realizzare lo Spazio Europeo dell Istruzione Superiore attraverso la progressiva convergenza delle architetture dei sistemi nazionali. Il perseguimento di tali obiettivi, che insieme a scelte di carattere nazionale ha motivato la riforma degli ordinamenti didattici, richiede ora degli adempimenti precisi per aderire alle indicazioni sulla qualità dei corsi di studio e sull assetto generale dei tre cicli sottoscritte dai Ministri nell ultimo incontro di Bergen (2005). In particolare la costituenda ANVUR avrà come riferimento il documento ENQA (European Network of Quality Assurance Agencies) che fornisce standard e linee guida sia per le attività di valutazione interna ed esterna dei corsi di studio che per il funzionamento delle stesse agenzie di valutazione esterna, mentre per gli ordinamenti didattici occorre riferirsi al Quadro europeo dei titoli, che costituisce lo schema generale di riferimento per il nostro Quadro nazionale e fornisce anche descrittori generali di ciclo utili alla progettazione dei corsi di studio. 1.3 Sempre nel contesto dello Spazio Europeo dell Istruzione Superiore, il sistema universitario italiano è chiamato a ulteriori sfide relativamente ai processi di formazione: la riqualificazione del dottorato di ricerca (il terzo livello), e l orientamento di parte delle iniziative verso l apprendimento permanente, nuova missione istituzionale degli Atenei. Obiettivi di sistema 2.1 Riguardo ai profili formativi dei corsi di studio di primo livello, gli obiettivi generali del nostro sistema, nel contesto europeo e internazionale, sono quelli di assicurare un ulteriore incremento del numero degli iscritti e soprattutto dei laureati, di migliorare la qualità della formazione, e di assicurare strumenti effettivi riguardo alle conoscenze e competenze utili per il lavoro e la professione, da innestare sull apprendimento teorico. 2.2 Riguardo ai profili formativi dei corsi di studio di secondo livello, gli obiettivi generali del nostro sistema, nel contesto europeo e internazionale, sono quelli di elevare la formazione a un più alto livello, e di garantire un apprendimento effettivamente utile riguardo al lavoro e alla 2

professione, insieme a una effettiva specializzazione delle conoscenze e delle competenze rispetto ai percorsi formativi ad ampio spettro del primo livello. I requisiti di accesso a questo tipo di percorso devono essere elevati, e gli ammessi devono essere in possesso di una solida preparazione di base. 2.3 Nei corsi di studio di secondo livello, possono essere realizzati particolari curricula formativi specificatamente dedicati alla formazione per la ricerca o per alte professionalità che includano forti competenze e abilità di ricerca, in presenza di scuole di dottorato attive nella stessa università e nella stessa area, o sulla base di convenzioni con altro ateneo che ne sia dotato. I requisiti di accesso a questo tipo di percorso devono essere elevati; gli ammessi devono essere in possesso di una solida preparazione di base e di una effettiva vocazione alla ricerca. 2.4 Particolare cura è necessaria per assicurare gli strumenti di pre-professionalizzazione dei laureati. Possono essere utilizzate nella fase di progettazione le indicazioni offerte dai tavoli tecnici nazionali, ma anche regionali o di Ateneo, per il confronto diretto tra responsabili universitari e esponenti del mondo del lavoro, delle professioni, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese. Tirocinii curriculari, ma anche corsi brevi di perfezionamento post-laurea e ove necessario Master annuali possono essere organizzati in effettivo coordinamento con le lauree di primo livello. I tirocinii curriculari sono in generale uno standard da prevedere per le lauree di secondo livello. Correggere le tendenze negative 3.1 Nei D.M. in corso di emanazione sono già contenute importanti correzioni relativamente ad alcune tendenze negative che si sono registrate nella prima applicazione della riforma. Per evitare la proliferazione di corsi senza adeguata copertura degli insegnamenti si stabilisce che almeno 90 crediti devono corrispondere a professori di ruolo. Per evitare la parcellizzazione dell offerta si pone un limite al numero degli esami. Per evitare il mancato riconoscimento degli esami nel passaggio da un ateneo all altro viene assicurato agli studenti almeno il 50% dei crediti maturati. Queste e altre innovazioni sono ottenute tramite l introduzione di nuove norme. Tuttavia le soglie numeriche sopra richiamate sono convenzionali e trovano giustificazione come i cosiddetti requisiti minimi - solo come rimedio transitorio, in vista di una nuova dinamica fondata sull accreditamento dell offerta formativa e sulla valutazione dei risultati. La messa a regime di un simile sistema richiede un periodo che si intende ridurre a un arco non superiore a tre anni, al termine del quale sarà possibile sostituire con un diverso strumento le complesse tabelle allegate al decreto che descrivono in modo dettagliato i settori disciplinari caratterizzanti le diverse classi di laurea. L autonomia didattica, accompagnata da un principio di responsabilità, e sollecitata dalle procedure di autovalutazione e di valutazione esterna, costituisce il vero fondamento per l innovazione continua del sistema. Essa favorisce una diversificazione dell offerta formativa, e può garantire piena legittimità alle attività interdisciplinari, base spesso necessaria per gli sviluppi più promettenti della conoscenza. 3.2 Obiettivi generali per gli Atenei sul piano della correzione e del ribaltamento delle attuali tendenze negative sono: a) la riduzione del numero dei corsi di studio, per assicurare il contributo di un numero maggiore di docenti, una migliore qualità in generale e una effettiva stabilità nel tempo dei percorsi. Una maggiore flessibilità dei curricoli, che possono sviluppare diversamente alcune componenti di ogni percorso formativo, è strumento utile a garantire che l offerta formativa rimanga ampia e variata. b) l effettiva collaborazione con il mondo del lavoro e delle professioni nella progettazione dei percorsi formativi e se necessario o opportuno nella messa in opera di parti del percorso medesimo 3

c) una migliore e più concreta definizione degli obiettivi formativi di ciascun corso di studio, anche attraverso l utilizzo degli strumenti concordati in sede europea d) la coerenza dei progetti formativi rispetto agli indirizzi generali individuati per il primo e il secondo livello, in modo da evitare la ripetizione delle stesse attività formative e) l attribuzione di impegno didattico ai docenti di ruolo, nella misura complessiva prevista dalle norme, in modo tale da garantire il loro contributo ai corsi di studio in misura superiore a quella minima fissata dal D.M. f) l introduzione di forme organizzative della didattica più compatte e coordinate, anche attraverso soluzioni che prevedano la cooperazione di più docenti (con una unica prova finale) a moduli con elevato numero di CFU g) il riconoscimento delle conoscenze, delle competenze e abilità professionali o di esperienze di formazione pregressa solo in termini rigorosamente individuali e attraverso puntuali procedure di accertamento e certificazione, entro i limiti fissati dal D.M. h) la sperimentazione di metodi didattici più avanzati, sulla base di una riflessione teorica e della diffusione delle migliori pratiche, che sarà oggetto di uno specifico Osservatorio presso il Ministero. Mobilità e altre azioni di miglioramento 4. Per favorire una effettiva mobilità degli studenti, e per generalizzare altre azioni di miglioramento del sistema, gli obiettivi da perseguire sono: a) l adozione di modalità di riconoscimento dei crediti nei passaggi fra corsi di studio in misura normalmente superiore al minimo stabilito dal D.M., in particolare quando si tratti di CFU pertinenti ai medesimi settori disciplinari b) l adozione di sistemi di accertamento dei requisiti per l iscrizione ai corsi di studio di secondo livello basati sul principio della definizione individuale degli eventuali deficit di conoscenze di base necessarie, e della indicazione personalizzata delle modalità per recuperarli nel caso l iscrizione sia ritenuta possibile. Occorre evitare che l ammissione sia di fatto riservata solo a chi proviene da uno specifica classe di laurea o corso di laurea, definendo con chiarezza le conoscenze e competenze richieste. c) l adozione di modalità manageriali nell organizzazione didattica d) l estensione delle reti dell orientamento, in forte connessione per quanto concerne il primo livello con il sistema scolastico e) l adozione di azioni specifiche per ridurre gli abbandoni, in particolare nei primi semestri dei corsi di studio di primo livello f) l uso della rete a supporto della didattica, sul piano dell informazione e del tutoraggio continuo e personalizzato g) l adozioni di azioni specifiche per migliorare i livelli di internazionalizzazione dei percorsi formativi, anche attraverso l inserimento strutturale dei periodi di studio all estero nei corsi di studio e in generale per migliorare l attrattività dei percorsi, anche con l offerta di stages h) la valorizzazione dei successi e delle buone pratiche Spostare la competizione dalla quantità alla qualità 5.1 L autonomia implica una competizione regolata fra le Università. Il nostro paese ha necessità di formare un numero maggiore di laureati, e a questo scopo occorre ancora aumentare e migliorare l efficienza del sistema soprattutto per quanto riguarda il primo livello. Tuttavia una competizione mirata principalmente ad attrarre numeri maggiori di iscritti, in modo sostanzialmente indipendente dalla qualità dell offerta, è dannosa. Per questa ragione il sistema di finanziamento ordinario degli 4

Atenei, la dinamica di riequilibrio e incentivazione della qualità nella ripartizione del finanziamento medesimo, e la regolazione del finanziamento statale di ordine premiale concorreranno a scoraggiare e penalizzare le strategie volte a una mera espansione quantitativa. Il baricentro della competizione va spostato sulla qualità dell offerta formativa, oltre che sulla produttività scientifica delle strutture (in entrambi i casi, mediante l autovalutazione degli Atenei e la valutazione esterna dell Agenzia). 5.2 Il perseguimento degli obiettivi definiti ai punti precedenti e in generale il perseguimento della qualità nella formazione va monitorato attraverso sistemi locali di Assicurazione della Qualità, seguendo le migliori pratiche europee e internazionali. 5.3 Le procedure di valutazione esterna dell Agenzia e in prospettiva le procedure di accreditamento dovranno verificare l esistenza di effettive strategie di miglioramento relativamente ai punti precedenti, e i loro risultati. 2. Nodi critici e principi applicativi Nell applicazione dei nuovi ordinamenti, possono essere previsti nodi critici, rispetto ai quali gli Atenei individueranno le soluzioni più opportune e adeguate in piena autonomia. In questa sezione ne vengono indicati alcuni, perché siano oggetto di riflessione nel procedere alla definizione di progetti formativi. In particolare: a. occorre rimuovere le limitazioni all accesso per le lauree di primo livello e rivedere i criteri di selezione per quelle che sono regolamentate sulla base di normativa europea, evitando la natura meramente nozionistica che ha spesso caratterizzato la selezione attraverso i test di ingresso b. in regime di completa separazione fra i percorsi di primo e di secondo livello occorre chiarezza nella definizione delle denominazioni dei Corsi di laurea, e una loro chiara pertinenza alla Classe di laurea di appartenenza c. va assicurata una evidente coerenza e chiarezza all insieme dell offerta, per favorire una vera vocazione e motivazione nella definizione individuale delle opzioni e una autovalutazione corretta delle conoscenze e competenze di ogni soggetto ai fini dell iscrizione a una laurea di secondo livello d. occorre istituire un rapporto costante con il mondo del lavoro, perché sia compreso il valore della sperimentazione e vi sia collaborazione nell individuare le specificità del curriculum e delle professionalità attese in uscita dalla formazione triennale e da quella magistrale ( invisibilità della laurea di primo livello sul mercato del lavoro ) e. occorre valorizzare la multidisciplinarietà, spesso assente nei percorsi attuali a cannocchiale e che può essere valorizzata nel sistema con percorsi di primo e livello completamente separati f. occorre utilizzare gli strumenti disponibili per il rapporto con la scuola secondaria, in particolare per quanto riguarda le lauree scientifiche g. occorre contrastare la tendenza alla diminuzione delle esperienze internazionali nel triennio, garantendo serietà ma anche disponibilità nel riconoscimento dei crediti (in particolare riguardo ad Erasmus), ricercando la coerenza dell intero piano di studio all estero con gli obiettivi formativi del corso di studio di appartenenza piuttosto che l equipollenza dei contenuti e la perfetta corrispondenza dei crediti tra le singole attività formative h. occorre superare la carenza di applicazione degli strumenti prescritti per la trasparenza delle esperienze formative, come il Diploma Supplement e similia 5

i. occorre definire il ruolo della prova finale nel percorso di laurea e in quello della laurea magistrale, con diversa funzionalità e valore j. occorre verificare che il numero di crediti attribuito ad ogni modulo o attività formatica corrisponda effettivamente all impegno richiesto allo studente k. occorre monitorare, analizzare e valutare per ciascun corso di studio il livello di soddisfazione di studenti/laureati, l incidenza degli abbandoni, il tempo di percorrenza; l. occorre monitorare per ciascun corso di laurea il percorso post-laurea degli studenti e l accesso al mercato del lavoro m. occorre predisporre le procedure di autocorrezione degli ordinamenti in caso di esiti negativi del progetto o di esiti insoddisfacenti riguardo ai tempi reali di permanenza nel corso di studio da parte degli studenti n. la norma del DM 270 prevede che le attività a scelta degli studenti siano autonomamente scelte. La successiva precisazione purché coerenti con il progetto formativo non può comportare il diniego di autonomia nella scelta, con una elencazione a priori di coerenze riconosciute; la coerenza si riferisce al singolo piano di studio presentato, e va perciò giudicata con riferimento all adeguatezza delle motivazioni eventualmente fornite anche a sostegno di scelte inconsuete o. uno strumento importante per qualificare l offerta formativa può essere costituito da intese tra gruppi di Atenei, relative a specifiche aree o classi di laurea. In alcuni ambiti di area scientifica sono in atto tentativi per concordare un core curriculum atto a fornire un comune nucleo portante ai Corsi di uguale denominazione; a tal fine, può essere prezioso il riferimento a Tuning e ad altri progetti europei. Anche intese molto più limitate possono contribuire a favorire la mobilità studentesca, e a favorire una competizione basata sulla qualità e l attrattività piuttosto che su altri parametri. Principi applicativi coerenti con le linee guida possono essere liberamente adottati anche attraverso accordi per grandi aree volti a trasferire le migliori pratiche e a risolvere i punti critici. Al Ministero possono essere richiesti esclusivamente chiarimenti circa la legittimità e l applicabilità di soluzioni liberamente individuate dagli Atenei. Problemi interpretativi riguardo alle norme dei D.M. possono essere risolti, se necessario, nella prima fase di discussione, attraverso integrazioni delle linee-guida. 3. Gli strumenti informativi La strumentazione informatica (Banca dati OFF) deve essere un supporto utile per il Ministero, per l ANVUR, per le Università e per i cittadini, assicurando informazione e trasparenza. Essa non deve in alcun caso determinare, attraverso le regole per la immissione di informazioni, vincoli restrittivi rispetto a quanto disposto dalle norme introdotte dai provvedimenti emanati secondo le corrette procedure. In questo senso non deve essere ostacolata la flessibilità dei percorsi formativi, con riferimento non solo al diritto degli studenti a scelte autonome per la parte loro riservata, ma anche alla possibilità che le Università costruiscano Ordinamenti con pluralità di opzioni. La costruzione della Banca dati richiede collaborazione istituzionale tra il Ministero, i realizzatori e gestori del sistema sul piano informatico, e le espressioni delle autonomie. 6

Il portale web del ministero deve offrire uno spazio interattivo dedicato all approfondimento, alla documentazione, al confronto sulla applicazione dei nuovi ordinamenti, e finalizzato a dare risposte a docenti e studenti. Si suggerisce agli Atenei di dotarsi di adeguati sistemi e modelli informativi interni che prevedano descrizioni trasparenti dei corsi di studio e delle singole attività didattiche secondo schemi europei, al fine di rilasciare in tempi brevi l allegato al Diploma Supplement richiesto dal DM 26 ottobre 2005 n. 49, e fornire dati utili ad una valutazione qualitativa sia interna che esterna. 4. La procedura di esame e approvazione degli ordinamenti in vista dell accreditamento In previsione della elaborazione da parte dell ANVUR di metodi e procedure di accreditamento dei corsi di studio universitari, per l istituzione dei nuovi percorsi secondo quanto previsto dalla legge 270 e dai D.M. sulle classi di laurea e sulle classi di laurea magistrale si procede secondo il disposto seguente: - i requisiti minimi definiti su parere del CNVSU per l istituzione dei corsi non sono derogabili - ai fini della ridefinizione degli ordinamenti relativamente ai propri corsi di studio, gli Atenei assumono delibere relativamente a principi generali e a strategie generali e settoriali - ai fini dell accreditamento, tenendo conto delle linee guida contenute in questo documento, gli Atenei si dotano di un sistema locale di accreditamento attraverso l organo di valutazione interno (NVA) - l inserimento nella banca dati dell offerta formativa presso il Ministero dei dati relativi ai corsi di studio è condizione preliminare all esame da parte del CUN - all ANVUR, appena costituita, verrà richiesta la definizione di requisiti ottimali per i corsi di studio delle Università, che costituiranno uno dei parametri rispetto ai quali i NVA e l ANVUR medesima eserciteranno le loro attività 7