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Transcript:

DA KOSMO A GVSIG PASSANDO PER GEOSERVER I due software che utilizzeremo in questa esercitazione sono Kosmo (deriva dal più ampio progetto Jump) e Geoserver (server open source per la pubblicazione e la modifica dei dati geografici sul web). Geoserver è un server multipiattaforma che supporta i sistemi windows, linux, macosx e solaris e che offre i servizi WMS e WFS oltre che il WFS-T PARTE PRIMA PREPARAZIONE DELLA LEGENDA IN KOSMO Il primo passo consiste nellʼimpostare una rappresentazione utile a restituire le informazioni contenute nel dato geografico che andrà pubblicato sul web. Creiamo una nuova cartella nella directory di Geoserver e nominiamola Sicilia : C:\PROGRAMMI\GEOSERVER 1.6.3\DATA_DIR\DATA\SICILIA e copiamo gli shape prov_pa_pop e suolo_monreale_altofonte prodotti nellʼesercitazione precedente (Analisi spaziale vettoriale parte I). Dopo avere caricato in Kosmo gli shape dalla directory data di geoserver, potremo accedere allʼeditor degli stili ed impostare una legenda in colori graduati articolata in cinque classi di valori sul parametro densità deselezionando il parametro abilita valore massimo. Arch. Claudio Schifani 1

Esportiamo la legenda come file SLD (Styled Layer Descriptor profilor - standard OGC) contenente il codice xml per il successivo upload su Geoserver, nominandola Provincia_densita. I file SLD andranno salvati in una cartella esterna alla route Geoserver. Si consiglia di creare una cartella Simbologia in C: Analogamente, si carica lo shape relativo allʼuso del suolo dei Comuni di Monreale e Altofonte (elaborato nellʼesercitazione precedente Analisi spaziale vettoriale ) e si imposterà una legenda sui valori del campo LIVELLO 2. Arch. Claudio Schifani 2

Esportiamo, anche in questo caso, la legenda in SLD che verrà nominata Suolo_Monre_Altof. A questo punto abbiamo tutto il necessario per la condivisione del dato geografico sul Web attraverso il server Geoserver ed i servizi WMS e WFS. PARTE SECONDA UPLOAD DEL DATO GEOGRAFICO SU GEOSERVER Avviamo il server con il comando start geoserver (dal menu programmi). Una volta avviato il server, potremo accedervi puntando con il nostro browser a http://localhost:8080/geoserver. Accediamo, dunque, al servizio con username (admin) e password (geoserver). Arch. Claudio Schifani 3

Carichiamo le simbologie che abbiamo salvato come SLD allʼinterno degli stili di Geoserver. Per fare questo dobbiamo accedere al menu CONFIG > DATA > STYLE Si attiverà la finestra degli stili da cui potremo caricare i files SLD dei Comuni con lʼinformazione sulla densità e delle categorie di uso del suolo dei Comuni di Monreale e Altofonte. Selezioniamo new per creare la nostra nuova legenda. Arch. Claudio Schifani 4

Con il comando upload, carichiamo i file SLD (ripeteremo la procedura due volte per ciascuna legenda) e nominamoli Provincia_densita e suolo_monreale_altofonte (le lettere accentate possono creare conflitti nel codice). Adesso avremo la nostra legenda tra gli stili predefiniti di Geoserver. Lʼultimo passo consiste nellʼapplicare (APPLY) e salvare le modifiche (SAVE). Si procede con la definizione del Namespace e del suo prefisso per discriminare il vocabolario XML da un altro allʼinterno dei documenti in XML. La creazione di un namespace consente la definizione di un prefisso che identificherà univocamente gli elementi nella generazione del Geography Markup Language (GML). I namespace sono degli URI (Uniform Resource Identifiers) che, nel caso si voglia rendere pubblici i dati sul Web, è consigliato utilizzare un reale URL registrato. In Geoserver, attraverso il comando, config > data > namespace è possibile crearne un nuovo a cui dare lʼuri (di esempio) myspace.com/geo e come prefisso geo. Arch. Claudio Schifani 5

Ora creiamo un nuovo DataStore seguendo le indicazioni riportate nelle figure di sotto e che rappresenta la nostra risorsa dei dati geografici. A questo punto il sistema ci chiederà di impostare il tipo di dato che vorremo caricare allʼinterno di questo DATA STORE. Come tipologia di file sceglieremo SHAPEFILE, mentre come nome daremo Sicilia_ProvPA. Arch. Claudio Schifani 6

Adesso dovremo definire lʼurl relativo alla directory entro cui sono archiviati i file geografici. Nel nostro caso lʼurl sarà: FILE: DATA/SICILIA/ nome dello shape con estensione A questo punto basterà cliccare su SUBMIT ed accedere alla scheda dellʼeditor per il nostro dataset. Arch. Claudio Schifani 7

Avviamo la compilazione dei parametri impostando come ALIAS il nome del dato stesso e come STILE un di quelli che abbiamo caricato nei passaggi precedenti e come SRS (sistema di riferimento geografico) 23033 corrispondente a ED50 UTM zona 33. Clicchiamo sul tasto GENERATE per calcolare le coordinate dellʼestensione geografica del dato vettoriale e clicchiamo su SUBMIT, applicare e salvare le modifiche. Dopo avere proceduto con lʼupload e la definizione dei parametri per il dato dei Comuni della Provincia di Palermo, si procederà analogamente per il dato dellʼuso del suolo dei Comuni di Monreale e Altofonte. PARTE TERZA VISUALIZZAZIONE DEL DATO GEOGRAFICO Geoserver consente di controllare il risultato attraverso la visualizzazione rapida dei dati con Open Layer (visualizzatore e navigatore di mappe geografiche lato client) oppure come KML per la visualizzazione dei dati in Google Earth. Per il primo caso basterà navigare nella sezione DEMO di Geoserver e selezionare OPEN LAYERS. Arch. Claudio Schifani 8

Nel secondo caso dovremo selezionare lʼopzione KML e scegliere di aprire il file direttamente in Google Earth. Con Google Earth è anche possibile personalizzare la richiesta con il CQL (Common Query Language). Dopo avere eliminato il layer dei comuni della provincia di Palermo visualizzati in Google Earth, apriamo il nostro browser e digitiamo la nuova richiesta: http://localhost:8080/geoserver/wms/kml_reflect?layers=geo:prov_pa_pop&cql_filter=co MUNE+=+'Palermo' Dopo avere dato il comando di invio si visualizzerà in Google Earth solo il poligono relativo al Comune di Palermo. Analogamente è possibile impostare una nuova richiesta in cui chiedere di rendere visibili solo quei Comuni la cui popolazione supera i 25000 abitanti: Arch. Claudio Schifani 9

http://localhost:8080/geoserver/wms/kml_reflect?layers=geo:prov_pa_pop&cql_filter=pop _2001+>+25000 PARTE TERZA IL SERVIZIO WFS-T Geoserver mette a disposizione il Web Features Service con protocollo Transaction che consente, a differenza del normale WFS, di aggiungere, cancellare e/o aggiornare i dati geografici messi a disposizione. La definizione del servizio, ovvero se rendere disponibile il protocollo Transaction, è impostabile nella sezione CONTENTS del servizio WFS di Geoserver. Per lʼutilizzo del servizio si simulerà una richiesta in locale con il SW gvsig utilizzato nelle esercitazioni precedenti. Per potere utilizzare il servizio WFS-T con gvsig è necessario attivare lʼestensione FWSTclient (versione beta) dalle preferenze e gestione estensioni: Dopo avere aperto il SW e creata una nuova vista, si procede con il COMANDO AGGIUNGI LAYER dalla barra dei comandi. Si seleziona la scheda per il servizio WFS e si compila inserendo la stringa completa: HTTP://LOCALHOST:8080/GEOSERVER/WFS?REQUEST=GETCAPABILITIES&SERVICE=WFS&VERSI ON=1.0.0 Arch. Claudio Schifani 10

Cliccando sul successivo si procederà con la selezione del layer da caricare: Si continua con la selezione degli attributi da caricare (scegliamo il layer dellʼuso del suolo del Comune di Monreale): Arch. Claudio Schifani 11

Infine è possibile modificare i parametri relativi al numero massimo di elementi visualizzabili (quando i dati sono pubblicati sul Web è consigliabile non inserire un alto numero di elementi per non sovraccaricare il server) ed eventuali query di visualizzazione. Caricato il nostro layer dellʼuso del suolo del Comune di Monreale, si può procedere con una nuova sessione di editing in WFS-T: Arch. Claudio Schifani 12

definendo i parametri di tempo massimo entro cui compiere le modifiche al dato e deselezionando il comando lock features. A questo punto è possibile editare il dato geografico cancellando, ad esempio, uno o più poligoni. Il risultato sarà la modifica fisica del dato caricato sul server (in locale). Per verificare quanto effettuato, si riapra in visualizzazione con Open Layer il dato caricato in geoserver se ne verifichi la mancanza dei poligoni eliminati nella sessione di editing precedente con gvsig. N.B. i permessi di servizio WFS dovranno essere stabiliti a livello di server e definiscono il grado di libertà concesso per il dato stesso. Arch. Claudio Schifani 13