Il ruolo degli investitori istituzionali per la crescita dell economia: un focus assicurativo



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Il ruolo degli investitori istituzionali per la crescita dell economia: un focus assicurativo Il ruolo degli investitori istituzionali per la crescita dell economia: un focus assicurativo, Giacomo Vaciago, Università Cattolica del Sacro Cuore e Presidente REF ricerche Introduzione Le lezioni della crisi So what? Una finanza per lo sviluppo 2

Il ruolo degli investitori istituzionali per la crescita dell economia Introduzione Una "teoria generale" del rapporto finanza-crescita non esiste Abbondano indicazioni di buon senso: il debito (specie se "eccessivo") fa male; il credito (soprattutto se "conveniente") è utile. 3

Le lezioni della crisi (1/2) Il fallimento di Lehman Bros (15 settembre 2008) ci ha ricordato che: Il sistema finanziario è l impianto idraulico dell economia (BRI, 2009). Una crisi finanziaria grave ferma l industria La crisi finanziaria è prima o poi inevitabile, se leverage e maturity transformation continuano ad aumentare In Italia, ci siamo illusi che la crisi, avendo "cause anglosassoni, non ci danneggiasse Per correggere le cause della crisi: serve ancora una finanza utile, che, senza promettere miracoli, favorisca l investimento del risparmio e la gestione del rischio 4

Le lezioni della crisi (2/2) La crisi finanziaria iniziata nel 2007 ha aggravato molti problemi Per il suo superamento, servono: riforme strutturali; nuove regole; nuove politiche. In altre parole, dobbiamo ragionare su cosa serve all Italia nei prossimi anni, imparando dai successi e buone pratiche altrui 5

Le lezioni della crisi: le evidenze (1/3) Serve anzitutto una diagnosi condivisa dei problemi (e dei successi) della nostra economia 120 115 Produzione industriale mondiale Il mondo va bene 110 105 100 95 90 85 00 02 04 06 08 10 12 Indice 2005 = 100; elaborazioni su dati Cpb Trend estratto applicando il filtro di Hodrick Prescott 6

Le lezioni della crisi: le evidenze (2/3) Il trend dell'industria mondiale Avanzate Emergenti 150 ma il mondo è diviso in due 135 120 105 90 75 00 02 04 06 08 10 12 Indice 2005 = 100; elaborazioni su dati Cpb Trend estratto applicando il filtro di Hodrick Prescott 7

Le lezioni della crisi: le evidenze (3/3) Fig 3 Produzione industriale 110 Germania Italia ed anche l Euro è diviso in due 105 100 95 90 85 80 75 07 08 09 10 11 12 13 Indici base gennaio 2007=100 Indici gennaio 2007=100 8

Le lezioni della crisi per l Italia Nel caso dell Italia, è prioritario un duplice sforzo: integrarsi nell economia globale: servono aziende e/o loro filiere in grado di essere "multinazionali"; avere i benefici della moneta comune, cioè emulare le "migliori pratiche" degli altri Paesi membri. 9

So what? Una finanza per lo sviluppo (1/3) Una finanza per lo sviluppo (Draghi, 2006) ha l obiettivo di massimizzare le risorse indirizzate verso il sistema produttivo (Draghi, 1997) A tal fine, servono nuove regole e nuove politiche per: Intermediari; Mercati; Investitori. 10

So what? Una finanza per lo sviluppo (2/3) E necessario ripensare in modo strategico risparmio intermediari > mercati > investitori investimento CE, Green paper Long-term financing of the European economy, Marzo 2013 Berger-Lefebvre, Rapporto al Primo Ministro, aprile 2013 Insurance Europe/Oliver Wyman, Funding the future: Insurers role as institutional investors, giugno 2013 G-20/OCSE, High-Level Principles of Long-Term Investment Financing by Institutional Investors, settembre 2013 11

So what? Una finanza per lo sviluppo (3/3) I "motori della crescita" nei prossimi anni Esportazioni; Guadagni di produttività ottenibili dal catching up nei servizi pubblici (investimenti in infrastrutture; rinnovo tecnologico, etc.). Servono strumenti finanziari idonei a collegare questa nuova domanda al risparmio gestito dagli investitori istituzionali, a cominciare dalle assicurazioni 12

Il ruolo degli investitori istituzionali per la crescita dell economia So what? Una finanza per lo sviluppo in Italia Anche in Italia, è possibile fare di più e meglio, seguendo questo approccio e le buone pratiche altrui: UK e Francia Servirebbe un approccio pragmatico (come quello iniziato in Francia), con un doppio target Le autorità si impegnano secondo le loro competenze (regole prudenziali e fiscali); Gli operatori innovano negli strumenti e nei modelli di business. 13