ANDAMENTO DEL TASSO EURIBOR E CONTI ECONOMICI DELLE BANCHE MINORI. Dott.ssa Valeria Vannoni Università degli Studi di Perugia



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Transcript:

ANDAMENTO DEL TASSO EURIBOR E CONTI ECONOMICI DELLE BANCHE MINORI Dott.ssa Valeria Vannoni Università degli Studi di Perugia

Agenda Introduzione L analisi dei Margini bancari in letteratura Obiettivo e metodologia della ricerca Descrizione del campione Analisi dei risultati: i principali indicatori economici Il Margine di interesse e il rapporto Margine di interesse/margine di intermediazione La redditività dell attivo La redditività dei mezzi propri Il rapporto Costi operativi/margine di interesse e il Cost Income ratio Conclusioni Sviluppi futuri

Introduzione Le banche italiane presentano una struttura patrimoniale caratterizzata in massima parte da Impieghi/Raccolta a tasso variabile, in cui il parametro di indicizzazione prevalente è il tasso Euribor. La crisi finanziaria iniziata nel 2008 ha comportato la necessità di interventi straordinari per sostenere la liquidità dei mercati: tali misure sono state accompagnate da una marcata riduzione dei tassi di interesse, riflessa nelle dinamiche del mercato interbancario, in particolare del tasso Euribor. L andamento del tasso Euribor ha avuto inevitabili ripercussioni sul margine d interesse delle banche. In corrispondenza della fase di politica monetaria fortemente espansiva attuata dalla Banca Centrale Europea (secondo semestre 2008), le banche italiane hanno registrato una pesante riduzione degli interessi attivi e passivi, proseguita in maniera attenuata nel corso del 2009 e del 2010. Nel 2011, invece, grazie anche al lieve aumento subito dal tasso di riferimento, gli interessi hanno fatto segnare un recupero.

L analisi dei Margini bancari in letteratura (1/2) La letteratura sui margini bancari è stata poco sviluppata fino ai primi anni Ottanta: si riteneva, infatti, che l argomento fosse parte di un tema più ampio, riferibile al comportamento bancario in generale (bank behaviour). In seguito, invece, numerosi studi hanno affrontato la tematica, in particolare nel tentativo di spiegare la formazione del margine di interesse nelle banche. Il Margine di interesse è definito come il differenziale fra i ricavi da interessi sulle attività bancarie e gli oneri per interessi sulle passività bancarie, rappresentato in percentuale dell attivo medio o delle attività fruttifere. In letteratura si possono distinguere due principali approcci al tema: (1) dynamic intermediation o dealership approach (Ho e Saunders, 1981; Angbazo, 1997; Saunders e Schumacher, 2000; Carbó-Valverde e Rodríguez-Fernández, 2005, 2007); (2) static micro-model delle aziende bancarie (Zarruck, 1989; Wong, 1997).

L analisi dei Margini bancari in letteratura (2/2) Più recentemente, Memmel e Schertler (2014) hanno proposto una scomposizione della variazione del margine di interesse in tre componenti: 1. variazione di prezzo (price change): le variazioni dei tassi a livello di mercato contribuiscono alla variazione del margine di interesse 2. variazione di peso (weight change): i cambiamenti nella struttura di bilancio delle banche contribuiscono alla variazione complessiva del margine di interesse 3. cambiamento idiosincratico (idiosyncratic change): le deviazioni specifiche delle banche dai tassi a livello di mercato si riflettono sul margine di interesse.

Obiettivo della ricerca e metodologia Inserendosi tra gli studi che analizzano la componente price change dei margini bancari, il lavoro analizza l evoluzione dei risultati economici delle banche italiane nel periodo 2006-2013. L obiettivo è quello di interpretare le dinamiche reddituali degli intermediari in relazione alla componente price change rappresentata dal tasso Euribor. L analisi è condotta su dati di bilancio Abi, per categoria giuridica di banche. Per l anno 2013, i dati Abi relativi consentono di distinguere gli intermediari anche per classe dimensionale. Le banche minori rappresentano, per numerosità, il 77% circa del campione. Le BCC sono l 80% circa delle banche minori.

Descrizione del campione Distribuzione per categoria giuridica e anno Anno Cat. Giuridica 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Totale BANCHE SPA 218 218 229 235 210 196 179 166 1.651 BANCHE POPOLARI 37 38 39 39 35 35 36 33 292 BCC 431 436 430 415 407 406 386 364 3.275 Totale 686 692 698 689 652 637 601 563 5.218 Distribuzione per categoria giuridica e classe dimensionale (anno 2013) Classe dimensionale Cat. Giuridica Maggiore Grande Media Piccola Minore Totale BANCHE SPA 5 5 22 65 69 166 BANCHE POPOLARI 1 2 2 12 16 33 BCC 0 0 0 14 350 364 Totale 6 7 24 91 435 563

Analisi dei risultati: Il Margine di interesse Il Margine di interesse, in crescita in tutte le tipologie bancarie nel periodo precrisi, inizia a contrarsi dall anno 2008, segnando quindi un leggero recupero solo nel 2011, grazie anche al lieve aumento subito dal tasso di riferimento.. 80000 70000 60000 50000 40000 30000 BANCHE SPA BANCHE POPOLARI BCC 20000 10000 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: Elaborazioni su dati ABI, Valori mediani, milioni di euro

Analisi dei risultati: Margine di interesse/margine di intermediazione (1/2) 0,90000 0,85000 0,80000 0,75000 0,70000 0,65000 BANCHE SPA BANCHE POPOLARI BCC 0,60000 0,55000 0,50000 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: Elaborazioni su dati ABI, Valori mediani

Analisi dei risultati: Margine di interesse/margine di intermediazione (2/2) Il rapporto assume, nell intero periodo analizzato, i valori più elevati nelle BCC, a conferma della rilevanza della componente tradizionale dell intermediazione creditizia. Nel periodo 2006-2008 il rapporto presenta un andamento crescente nelle tre tipologie bancarie; tra il 2008 e il 2009, l andamento è decrescente nei tre casi (- 12,41% per le BCC, -13,91% per le Banche Popolari; -12,21% per le Banche S.p.A.). Nel 2010, invece, il rapporto risulta crescente nel caso delle BCC, mentre è decrescente nelle altre banche. Negli anni 2012 e 2013, il rapporto registra una contrazione in tutte le tipologie bancarie, meno marcata nel caso delle Banche Popolari. Nelle BCC, il valore nel 2013 è inferiore del 7,92% rispetto a quello dell anno precedente (-6,56% per le Banche S.p.A.; -2,17% per le Banche Popolari). Complessivamente, nel periodo studiato, il rapporto si riduce del 19,20% nel caso delle BCC, del 17,68% nelle Banche Popolari e del 15,49% nelle Banche S.p.A.

Analisi dei risultati: La redditività dell attivo (1/2) 1,2000% 1,0000% 0,8000% 0,6000% BANCHE SPA BANCHE POPOLARI BCC 0,4000% 0,2000% 0,0000% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: Elaborazioni su dati ABI, Valori mediani

Analisi dei risultati: La redditività dell attivo (2/2) Il rapporto assume, nell intero periodo analizzato, valori sempre decrescenti nel caso di Banche S.p.A. e Banche Popolari. Nelle BCC, invece, il ROA risulta crescente negli anni 2007, 2011 e 2012. Nel 2010, il valore del rapporto nelle BCC è inferiore a quello delle Banche Popolari. Complessivamente, nel periodo studiato, il rapporto si riduce del 76,85% nel caso delle BCC, del 92,46% nelle Banche Popolari e del 83,36% nelle Banche S.p.A. La riduzione è imputabile alla diminuzione dei ricavi, dovuta soprattutto al forte calo del margine di interesse, e all aumento delle rettifiche su crediti.

Analisi dei risultati: La redditività dei mezzi propri (1/2) 9,00% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% BANCHE SPA BANCHE POPOLARI BCC 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: Elaborazioni su dati ABI, Valori mediani

Analisi dei risultati: La redditività dei mezzi propri (2/2) Il rapporto assume, nell intero periodo analizzato, valori sempre decrescenti nel caso delle Banche S.p.A.; nelle Banche Popolari è crescente solo nel 2011. Nelle BCC, invece, il ROE risulta crescente negli anni 2007, 2011 e 2012, secondo una dinamica analoga a quella del ROA. Negli anni 2010 e 2011, il valore del rapporto nelle BCC è inferiore a quello delle Banche Popolari. Complessivamente, nel periodo studiato, il rapporto si riduce del 69,90% nel caso delle BCC, del 89,21% nelle Banche Popolari e del 80,08% nelle Banche S.p.A.

Analisi dei risultati: Costi operativi/margine di interesse e Cost Income ratio (1/2) Costi operativi/margine di interesse 0-0,2-0,4-0,6-0,8-1 -1,2-1,4 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 BANCHE SPA BANCHE POPOLARI BCC -0,5000-0,5500 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Cost Income ratio -0,6000-0,6500-0,7000-0,7500-0,8000 BANCHE SPA BANCHE POPOLARI BCC Fonte: Elaborazioni su dati ABI, Valori mediani

Analisi dei risultati: Costi operativi/margine di interesse e Cost Income ratio (2/2) Il rapporto Costi operativi/margine di interesse è in diminuzione nelle tre tipologie bancarie fino al 2010: le banche hanno fatto fronte alla diminuzione dei ricavi in larga parte attraverso riduzioni dei costi operativi. La contrazione dei profitti e la necessità di rispettare gli obblighi di natura prudenziale relativi al patrimonio hanno imposto un attenzione maggiore alla ricerca di guadagni in termini di efficienza. Ciò si riflette nella dinamica del rapporto Cost/Income. Nelle BCC i costi operativi sono sempre in crescita fino al 2012. Ciò è imputabile all aumento delle spese per il personale, a fronte del maggior numero di unità impiegate.

Conclusioni Gli eventi macroeconomici e la dinamica del mercato interbancario hanno avuto ripercussioni significative sulla redditività degli intermediari bancari. Il livello del Margine di interesse si è notevolmente ridotto: il continuo ribasso del costo del denaro è stato più che compensato dal calo dell Euribor. I principali indicatori di redditività delle banche presentano una tendenza fortemente decrescente nel biennio immediatamente successivo alla crisi finanziaria del 2008. Nelle BCC, il rapporto Margine di interesse/margine di intermediazione si riduce in misura maggiore rispetto alle altre tipologie bancarie; i valori del ROA e del ROE, pur in diminuzione, rimangono più elevati che nelle altre banche, a conferma dell attitudine a generare risultati positivi degli attivi e del patrimonio di tali intermediari.

Sviluppi futuri Il Margine di interesse in valore assoluto, pur riducendosi, si contrae nelle BCC in misura minore rispetto alle altre tipologie bancarie: la spiegazione di ciò può essere ricercata in diversi fattori, fra i quali: crescita dimensionale degli attivi composizione dell offerta politiche di pricing limitata significatività dell Euribor come parametro di riferimento Le considerazioni espresse dovrebbero essere approfondite attraverso l analisi delle attività/passività sensibili al rischio parametro e il riferimento a dati di bilancio infrannuali.