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Verso il PSR Marche 2014-2020: Avvio del Partenariato" Elementi di riflessione dalla valutazione intermedia del PSR 2007-2013 Ancona, martedì 2 Luglio 2013

Gli approfondimenti tematici nel RVI 2012 Congiuntura economica e accesso al credito Ricambio generazionale e accessibilità alla terra Motivazioni per la rinuncia al contributo Investimenti per la sostenibilità ambientale Analisi dell approccio LEADER Progettazione Integrata di Filiera e Accordi Agroambientali d Area Pianificazione degli investimenti Formazione informazione e consulenza Sostegno al settore biologico Efficacia degli interventi per il comparto forestale Qualità e commercializzazione dei prodotti Aspetti amministrativi e procedurali Gestione del territorio nelle aree montane Procedure per la selezione progetti La Nuova programmazione 2014/2020

Le indagini dirette Percorso di analisi Cosa? Chi? MISURE PRIORITARIE 111, 112, 114, 121, 211, 212, 214, 311, LEADER, PIF/AAA INTERVISTE REALIZZATE 233 intervistati dei 2.821 beneficiari del PSR 6 Direttori dei GAL regionali 4 Soggetti Promotori dei PIF locali 40 aderenti ai PIF locali Come? Interviste telefoniche - modalità Computer Assisted Telephone Interview (CATI) Web based - modalità Computer Assisted Web Interview (CAWI) (www.surveymonkey.com) Interviste de visu

Alcuni risultati delle indagini dirette Il processo di selezione e i beneficiari del PSR Tematica trasversale (governance) Processo di selezione degli interventi nel complesso efficace Apprezzamento per le soluzioni adottate per ottimizzare le procedure di espletamento dell istruttoria ( bando aperto con procedura stop and go ) Eccessiva numerosità dei criteri di selezione Ricorso a punteggi minimi di accesso per accrescere la qualità del parco progettuale Caratteristiche dei beneficiari Costituiscono l 80% degli operatori biologici regionali Il 50% ha tra i 40 e 59 anni Il 22% ha meno di 40 anni (sul 6% del totale Marche) Il 42% dei beneficiari è localizzato nelle zone C3 e D (sul 19% del totale Marche)

Misure 112, 121, 214, 311 Alcuni risultati delle indagini dirette Formazione informazione e consulenza (1/2) Focus Area 1C: incoraggiare l apprendimento lungo tutto l arco della vita e la formazione Corsi di 100 ore: il 61% dei soggetti intervistati ha utilizzato, a seguito del corso, gli strumenti di analisi e gestione aziendale Corsi di 15 ore: solo il 10% ha utilizzato le conoscenze acquisite per redigere il business plan Consulenza Misura 114: il 55% dei beneficiari della Misura 121 non conosce la Misura 114, contro il 30% dei beneficiari della Misura 112 Valutazione delle diverse tipologie di corsi formativi da parte delle aziende beneficiarie Motivazioni che hanno portato le aziende a non usare la Misura 114

Misure 112, 121, 214, 311 Alcuni risultati delle indagini dirette Formazione informazione e consulenza (2/2) Focus Area 1C: - Incoraggiare l apprendimento lungo tutto l arco della vita e la formazione Dalle indagini dirette emerge una richiesta di corsi maggiormente indirizzati su processi volontari e rivolta a favorire il miglioramento della gestione aziendale e la diversificazione, piuttosto che ad una maggiore conoscenza degli obblighi normativi (es. amministrativi-condizionalità) Principali raccomandazioni del Valutatore: Ripensamento dei moduli formativi e dei tempi di attuazione Rafforzare la comunicazione sulle offerte formative / informative Semplificazione procedurale Rafforzare il monitoraggio delle attività di informazione e consulenza

Misure 112, 121, 214, 311 Alcuni risultati delle indagini dirette Qualità e commercializzazione dei prodotti (1/2) Focus Area 3A: Migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare ( ) Il 50% delle aziende beneficiarie ha accresciuto dei prodotti agricoli (bio, DOP, DOC, QM, ecc.) Misure strutturali: gli investimenti hanno favorito l incremento della vendita diretta, passata dal 28 al 59% Misure a superficie (214): incremento del fatturato da ascrivere al maggior valore dei prodotti e per diversificazione dei canali di vendita (negozi specializzati e ristorazione) Variazione del fatturato per canale di vendita a seguito dell adesione al PSR dai beneficiari delle Misure strutturali Variazione del fatturato per canale di vendita a seguito dell adesione al PSR dai beneficiari delle Misure a superficie

Misure 112, 121, 214, 311 Alcuni risultati delle indagini dirette Qualità e commercializzazione dei prodotti (2/2) Focus Area 3A: Migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare ( ) In generale si ravvisa una disomogenea distribuzione delle varie tipologie di qualità tra il complesso delle aziende regionali e i beneficiari del PSR Confronto tra le tipologie di produzioni di qualità nelle aziende beneficiarie delle Misure strutturali rispetto al complesso delle aziende Principali raccomandazioni del Valutatore: Favorire la qualità con interventi mirati trasversali ai vari Assi attraverso il rafforzamento delle filiere nelle produzioni di qualità agendo non soltanto sulle pratiche colturali ma anche nelle fasi a valle del processo produttivo (trasformazione e vendita diretta dei prodotti)

Misure 112, 121, 311 Alcuni risultati delle indagini dirette Congiuntura economica e accesso al credito Tematica trasversale (governance) Il contributo pubblico è risultato fondamentale per realizzare gli investimenti per oltre il 67% delle aziende, con valori del 70% nelle aziende beneficiare della Misura 112 L autofinanziamento caratterizza il 43% dei beneficiari della Misura 121 e circa il 13% dei beneficiari delle Misure 112 e 311 Avrebbe realizzato gli investimenti anche senza il contributo del PSR Ricorso ad un Istituto di credito per realizzare gli interventi

Misure 112, 121, 311 Alcuni risultati delle indagini dirette Congiuntura economica e accesso al credito Tematica trasversale (governance) Il 75% circa delle imprese beneficiarie ha avuto accesso al credito bancario, risultato in controtendenza rispetto alla riduzione del credito agrario registrata nel 2012 (-22%) Oltre il 78% del campione ha fatto ricorso ad anticipi, pur con difficoltà nell accesso alla garanzia fideiussoria Il 10% dei beneficiari ha utilizzato i confidi (Confidicoop Marche), di cui il 14% della Misura 112 e l 11% della Misura 311 Tipologia di strumento finanziario utilizzato Principali raccomandazioni del Valutatore: Rafforzare il ruolo dei fondi di garanzia al fine di arginare possibili fenomeni di insolvenza futura Accrescere la conoscenza dei fondi di garanzia

Focus Area 2B: Favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo Tematica trasversale al PSR Alcuni risultati delle indagini dirette Ricambio generazionale e accessibilità alla terra Buon appeal del Programma verso soggetti con un età inferiore ai 40 anni - in continuità con quanto avviato nei precedenti periodi di programmazione - sia in termini di nuovi insediamenti (M. 112) che di iniziative promosse da giovani già insediati Il 56% dei beneficiari della Misura 112 erano precedentemente inoccupati Prevalenza di nuove aziende nate grazie alla cessione all interno del nucleo familiare Il settore primario attrae anche professionalità extra agricole Le aziende «giovani» sono dipendenti dall affitto e scontano difficoltà per accedere a terreni nelle zone di interesse Principali raccomandazioni del Valutatore: Definire forme innovative / progetti pilota utili alla definizione di modelli per l utilizzo del patrimonio fondiario in abbandono o sottoutilizzato Incentivare l adesione dei giovani anche nelle Misure non dedicate ovvero attivando iniziative sinergiche e a valere su altri Fondi

Alcuni risultati delle indagini dirette Pianificazione degli investimenti (1/2) Misure 112, 121, 311 Priorità 2: Potenziare la competitività dell agricoltura ( ) e la redditività delle aziende agricole ( ) FA 2A e 2B Il business Plan ritenuto utile quale strumento funzionale alla progettazione dell investimento e meno efficace nel facilitare l accesso al credito Business Plan come strumento per essere maggiormente consapevoli degli effetti dell investimento Business Plan come strumento per facilitare l accesso al credito bancario

Priorità 2: Potenziare la competitività dell agricoltura ( ) e la redditività delle aziende agricole ( ) FA 2A e 2B Misure 112, 121, 311 Ricorso ai CAA per l elaborazione del Business Plan Alcuni risultati delle indagini dirette Pianificazione degli investimenti (2/2) Le previsioni iniziali contenute nel BP sono in parte mutate a causa dei variazioni dello scenario economico, che ha reso il BP poco efficace nel favorire l accesso al credito Soggetto che ha elaborato il Business Plan Principali raccomandazioni del Valutatore: Rafforzare lo strumento del BP affinché possa costituire uno strumento di agevolazione dell accesso al credito Adozione di strumenti di pianificazione dinamici per consentire alle aziende di tener conto delle variazioni del contesto di riferimento

Alcuni risultati delle analisi valutative Interventi del Programma per la sostenibilità ambientale (1/2) Priorità 4 : Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi (,) Priorità 5: Incentivare l uso efficiente delle risorse ( ) Fonte: Osservatorio Suoli Marche Energie rinnovabili e cambiamenti climatici: investimenti complessivi pari a 22,5 Meuro per impianti a biogas (Misura 311) e 3,37 Meuro per impianti solari termici e fotovoltaici, impianti di riscaldamento a biomassa legnosa (Misure 311 e 121), oltre ad effetti positivi della Misura 214b (biologico), su più di 36.000 ha, in relazione alla mancata emissione di N 2 O ed al sequestro di CO 2 Tutela del suolo: diffusione di pratiche come l inerbimento dei terreni (40% degli intervistati della Misura 214b), il sovescio (25%) e il compostaggio della sostanza organica (23%) Tutela delle acque: risultati abbastanza positivi per la qualità delle acque dall applicazione del metodo biologico (M. 214b), sebbene solo il 4% della SAU delle ZVN sia beneficiaria (esiste solo criterio di priorità per ZVN); risultati più limitati per il risparmio idrico in relazione agli investimenti di cui alle M. 121 e 311 Tutela della biodiversità: 14.388 ha di SAU finanziati dalla Misura 214b in aree agricole HNV, 9.070 ha in SIC/ ZPS e 2.761 ha in aree protette

Alcuni risultati delle analisi valutative Interventi del Programma per la sostenibilità ambientale (2/2) Priorità 4 : Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi (,) Priorità 5: Incentivare l uso efficiente delle risorse ( ) Principali raccomandazioni del Valutatore: Nell ambito degli strumenti concessi dai nuovi regolamenti, sarebbe auspicabile prevedere, oltre a criteri di selezione specifici, incentivi per «orientare» gli interventi del biologico, cercando di coprire maggiormente le aree ad elevata criticità ambientale, come le ZVN Proseguire nell attivazione di un approccio peculiare come gli Accordi Agroambientali d Area (AAA), che permettono di massimizzare gli effetti ambientali positivi delle attività finanziate concentrandole su aree circoscritte, critiche e/o sensibili dal punto di vista ambientale, come la Val d Aso (il 70% dei beneficiari della Misura 214 dichiara che aderirebbe ad AAA, qualora fossero ripresentati per la programmazione 2014-2020) Rafforzamento del ruolo delle Misure «strutturali» per rendere le aziende agricole/ forestali non solo energeticamente autosufficienti, ma anche in grado di offrire servizi energetici a terzi (per la M 311). Da sfruttare il recente Conto Energia termico e la diminuzione dei prezzi del fotovoltaico (quasi raggiunta la «grid parity»)

Priorità 4 : Preservare, ripristinare e valorizzare ecosistemi (...) Priorità 5: Incentivare l uso efficiente delle risorse ( ) Alcuni risultati delle analisi valutative Sostegno all agricoltura biologica (1/2) Misura 214b I beneficiari rappresentano oltre il 90% dei produttori biologici regionali Concentrazione delle superfici sovvenzionate nelle aree C3 e D, mentre è sottorappresentata l area C1 Tipologia colturale più praticata: «medica e altre foraggere» (37%) + 18% di «foraggere» direttamente collegate all attività zootecnica; le relative quantità di prodotto eccedono i fabbisogni della zootecnia bio regionale (prodotto commercializzato come convenzionale) Spiccata multifunzionalità delle aziende beneficiarie: il 60% svolge attività extra agricole (in particolare: vendita diretta e trasformazione/commercializzazione di prodotti agricoli) Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati monitoraggio Circa la metà dei beneficiari ha aderito ad altre Misure del PSR: alla Misura 132, filiera cereali bio, nel 12% dei casi Il 67% dei beneficiari non continuerebbe con il biologico senza il sostegno del PSR (tale quota era il 50% nel 2000-2006).

Priorità 4 : Preservare, ripristinare e valorizzare ecosistemi (..) Priorità 5: Incentivare l uso efficiente delle risorse ( ) Principali raccomandazioni del Valutatore: Alcuni risultati delle analisi valutative Sostegno all agricoltura biologica (2/2) Rafforzare il legame di filiera ed i servizi di supporto (ristorazione collettiva, organizzazione di mercati per produttori bio e GAS, distretti biologici, educazione al consumo, sportelli informativi), tra la produzione e la commercializzazione del prodotto biologico, ponendo anche attenzione ai risultati dei PIF 2007-2013 Rivedere i livelli di premio per «medica ed altre foraggere» (già ridotti rispetto al 2000-2006), eventualmente collegandoli alla produzione di sementi foraggere biologiche Favorire la diffusione della vocazione delle aziende biologiche marchigiane alla multifunzionalità Prevedere priorità a favore delle aziende bio anche per altre Misure del Programma Rafforzare il network di tecnici in grado di offrire assistenza specialistica sui metodi di produzione e commercializzazione dei prodotti bio

Alcuni risultati delle analisi valutative Gestione del territorio nelle aree montane/svantaggiate e supporto al comparto forestale (1/3) Sottoprogramma Aree montane Localizzazione degli interventi delle Misure 112, 121, 214 e 311 in aree montane/svantaggiate AREE SVANTAGGIATE Tra il 2000 e il 2010 diminuzione: del 47% del numero di aziende agricole, del 14% della SAU, del 40% delle aziende con bovini e del 68% di quelle con ovicaprini (dati ISTAT Censimenti Agricoltura) Il PSR ha intercettato il 40% del target potenziale delle M 211 e 212 (aziende zootecniche >3 ha ubicate in aree montane/svantaggiate). Non risultano ammissibili le aziende non zootecniche con superfici >3 ha (i 2/3 del totale aziende presenti in queste aree); Circa il 70% del totale degli interventi finanziati dalle Misure 112, 214 e 311, nonché il 45% di quelli della Misura 121, risulta concentrato nelle aree svantaggiate In assenza del sostegno del PSR, il 61% dei beneficiari della Misura 211 ed il 12% di quelli della Misura 212 non continuerebbe l attività agricola/zootecnica Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati monitoraggio

Alcuni risultati delle analisi valutative Gestione del territorio nelle aree montane/svantaggiate e supporto al comparto forestale (2/3) Sottoprogramma Aree montane COMPARTO FORESTALE Tra i fattori limitanti lo sviluppo del comparto forestale: la normativa del settore e la complessità/onerosità delle procedure connesse; Importanti risorse previste per il supporto al comparto foreste: 22 Meuro + 25 Meuro di trascinamenti. Risorse effettivamente erogate: circa 21 Meuro, di cui però solo 1,8 Meuro a valere sulla nuova programmazione; Aree di intervento: per la competitività delle aziende utilizzate solo risorse relative ai trascinamenti; buoni risultati per infrastrutture antincendio, ma non per viabilità forestale; risultati molto limitati per valorizzazione energetica di biomasse forestali e formazione, mentre la Misura 221 ha consentito il supporto alla produzione di tartufi. Priorità d intervento per il periodo di programmazione 2014-2020 esiti del Focus Group

Sottoprogramma Aree montane Alcuni risultati delle analisi valutative Gestione del territorio nelle aree montane/svantaggiate e supporto al comparto forestale (3/3) Principali raccomandazioni del Valutatore: Considerare l importanza dell attivazione di un «Sottoprogramma Aree montane» nel periodo 2014-2020 per utilizzare al meglio il vasto potenziale (anche forestale), non ancora sfruttato, presente nelle aree montane/svantaggiate. Sostegno a diversificazione produttiva, multifunzionalità agricola ed attività integrative; Sostegno a sbocchi commerciali innovativi ed alle produzioni di qualità; Ridare competitività e redditività alle attività forestali, ma occorre innanzitutto procedere ad una revisione normativa per il comparto forestale (che però non rientra nelle competenze del Programmatore PSR); Definizione di una strategia organica per la «filiera energia»; Riconsiderazione degli interventi per nuovi imboschimenti, prevedendo comunque un supporto per gli impianti tartuficoli; Cura del territorio e del paesaggio (vedi ad es. «Progetto Appennino»); Formazione sia per operatori forestali che per le attività integrative a quella agricola; In un ottica di sostegno complessivo alle aree montane, valutare la possibilità di revisione del criterio di ammissibilità per le Misure 211/212 (beneficiarie solo le aziende zootecniche), trasformandola in criterio di priorità.

Alcuni risultati delle indagini dirette Analisi dell approccio LEADER Focus area 6B: Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali Principali elementi Aumento della trasparenza e tracciabilità di metodi e procedure grazie al Manuale delle procedure approvato dalla Regione Forte ritardo accumulato in fase di definizione delle strategie di sviluppo locale e dei criteri di selezione Elevato profilo di expertise delle risorse umane impegnate nei 6 GAL Principali criticità Complessità degli aspetti gestionali ed amministrativi derivanti dall inserimento di LEADER in ambito PSR e dalla molteplicità di soggetti coinvolti anche a livello centrale (es. l OP AGEA) Scarso coinvolgimento/adesione dei privati anche derivato dalle tipologie di misure assegnate all approccio LEADER dal PSR Marche Limitata autonomia decisionale dei GAL a causa del quadro regolamentare e strategico delineato dal programmatore Difficoltà dei GAL ad erogare servizi alla popolazione locale al di fuori del LEADER Prime proposte Recuperare il ruolo dei GAL nella promozione di azioni multisettoriali e innovative sul territorio mettendo al centro anche i fabbisogni del settore privato Definizione di un quadro normativo chiaro da parte delle Autorità centrali - in primo luogo MIPAAF e AGEA - già in fase di stesura del Programma per consentire l avvio dei CLLD-LEADER in tempi certi Favorire un migliore e più diffuso utilizzo degli strumenti di comunicazione per rafforzare il ruolo di sportello sul territorio per le iniziative di sviluppo Attivare adeguato supporto ai GAL in ragione delle nuove responsabilità e competenze richieste dalla nuova programmazione

Focus Area 3A: Migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare ( ) Buone capacità di attrazione delle imprese (PIF) Alcuni risultati delle indagini dirette Progettazione Integrata (1/2) Giudizio positivo su assistenza e supporto da parte dei Soggetti Promotori (PIF) Buon legame tra ricerca e produzione primaria (Misura 124) Adeguatezza delle strutture deputate alla gestione dei PIF e AAA Positivo confronto tra i parchi, portatori di interessi collettivi ambientali, e gli agricoltori, portatori di interessi economici individuali (anche in vista dei futuri accordi Natura 2000)

Rafforzare le attività di comunicazione istituzionale della Regione per raggiungere l intera platea dei potenziali aderenti Semplificare l iter procedurale, ipotizzando la eliminazione della fase di Manifestazione di Interesse Mantenimento nel tempo e monitoraggio dei requisiti di filiera (tipologia soggetti aderenti) Ottimizzare le funzioni degli Enti parco quali Soggetti promotori degli AAA rispetto alle proprie competenze Verificare ex ante la capacità organizzativa e gestionale dei Soggetti Promotori Rafforzare le competenze ed omogeneizzare gli approcci tra parte dei vari soggetti responsabili nell AdG Cabina di regia tra i GAL, detentori di know how per lo sviluppo territoriale, ed i futuri Soggetti Promotori delle Filiere Alcuni risultati delle indagini dirette Progettazione Integrata (2/2) I Soggetti Promotori segnalano difficoltà nel raggiungimento, attraverso i loro mezzi, di tutti gli aderenti Elevato tasso di turnover tra le due fasi dell adesione al PIF (70%) Ritardo nella tempistica di espletamento della procedura (predisposizione del PIF) Forte delega di funzioni da parte dell AdG che necessita di essere presidiata Scarsa adesione agli AAA con possibili ripercussioni sugli obiettivi programmati Rigidità dei meccanismi di pagamento delle misure a superficie rispetto alle esigenze di gestione collettiva nell ambito degli AAA Diversi Soggetti Promotori hanno segnalato la necessità di maggiore omogeneità informativa e conoscenza specifica dei Progetti

Alcuni risultati delle indagini dirette Motivazioni relative alla rinuncia al contributo Tematica trasversale (governance) Le rinunce e le revoche hanno interessato il 6,8% dei beneficiari (dato in linea con il periodo di programmazione 2000-2006) Si registra una maggior incidenza delle aziende localizzate in Zone PSR D, mentre non vi è alcun legame con la dimensione economica degli investimenti Il 71% dei rinunciatari intervistati parteciperebbe nuovamente al PSR a condizione che ci sia maggiore flessibilità nel modificare in itinere la domanda di aiuto Fattori critici meritevoli di attenzione: Difficoltà di modificare la domanda di aiuto Tempi lunghi ed incerti per le pratiche di istruttoria delle domande Elevati costi di partecipazione e complessità tecnica per la compilazione della domanda

Alcuni risultati delle indagini dirette Aspetti amministrativi e procedurali Tematica trasversale (governance) Aspetti positivi Qualità del supporto ricevuto dai CAA/ tecnico professionista (36%) e dagli Uffici regionali (17,45%) Capacità degli attori dello sviluppo rurale (GAL, Soggetti Promotori PIF, Soggetti Promotori AAA, Associazioni di Categoria, etc.) di coinvolgere i beneficiari (14,18%) Qualità delle attività di informazione e comunicazione sulle opportunità offerte dal PSR (9,45%) Coerenza delle tipologie di intervento finanziate dal PSR con i fabbisogni dell azienda (8,73%) Accesso alla documentazione amministrativa e alla modulistica a supporto della predisposizione delle domande di aiuto e/o di pagamento (7,64%) Informatizzazione delle procedure e degli oneri burocratici da sostenere (2,18%) Criticità Tempi lunghi e/o incerti di ricevimento del contributo (37,7%) Costi connessi alla partecipazione (es. pagamento tecnici/progettisti) (23,61%) Complessità tecnica ed economica per la redazione della domanda/progetto (preventivi dettagli del progetto, elaborazione Business Plan, ecc.) (22,62%) Criteri di accesso e priorità restrittivi e non sempre coerenti con i fabbisogni dell azienda (20,33%) Difficoltà di utilizzo dei sistemi informativi (Carta Raffaello, SIAR, fascicolo aziendale, ecc.) (12%) Obbligo di sottoscrivere impegni pluriennali (8,85%) Vincoli stringenti per il rispetto della normativa ambientale (6,89%)

Alcuni risultati delle indagini dirette Aspettative dei beneficiari per la nuova programmazione 2014-2020 Tematica trasversale (programmazione) Positiva disposizione del 73% degli intervistati di continuare a reinvestire in un nuovo PSR, pur rilevando l opportunità di apportare semplificazioni procedurali Il 75% dei beneficiari mostra interesse ad aderire, in futuro, a Progetti Integrati di Filiera e Accordi Agroambientali d Area Obiettivi prioritari: favorire l occupazione, lo start up di impresa, la diversificazione dell attività primaria, la riduzione dei costi aziendali NEL COMPLESSO LE ANALISI VALUTATIVE REALIZZATE NEL CORSO DEL 2012 E LE INDICAZIONI EMERSE DALLE INDAGINI DIRETTE FORNISCONO ELEMENTI UTILI ALLA DEFINIZIONE DEL PSR MARCHE 2014-2020

GRAZIE