Reggio Emilia, 21 gennaio 2009 Comune di Reggio Emilia Unità di Progetto Alta Velocità Alcune proposte per una stazione intermodale Una stazione ferroviaria è tanto più frequentata quanto più forti sono le connessioni intermodali col territorio. Modalità efficienti e dirette di scambio con altri mezzi di spostamento (piedi, bici, auto, autobus, treni locali) rafforzano il legame tra una stazione e il proprio bacino d utenza potenziale, fino ad aumentarne l estensione. Il potenziamento delle interconnessioni multimodali della nuova stazione è la condizione per valorizzare a pieno la specificità della stazione TAV Mediopadana e per allargare il bacino di fruibilità della stessa, così da sostenere programmi funzionali di respiro territoriale ( ) e di cui la stessa città di Reggio Emilia beneficerebbe, estendendo cioè il bacino potenziale di fruizione dei beni e dei servizi di qualità della città e del suo territorio provinciale, attraendo nuovi city users, lavoratori mobili delle eccellenze (Pucci, 2008) Le condizioni per creare una interconnessione completa tra la linea storica e l alta velocità definite come trinomio di interconnessione (Varlet, 2000) sono una piattaforma ferroviaria centrale, una piattaforma intermodale, un collegamento performante tra le due. Reggio Emilia presenta tutte le condizioni per determinare un trinomio di connessione integrale. In queste note illustriamo una proposta per trasformare la nuova stazione ferroviaria in una piattaforma intermodale, creando una connessione osmotica e sinergica con l autostrada.
Una piattaforma multimodale La stazione Mediopadana si trova in una posizione privilegiata per le sue potenzialità multiscalari nelle relazioni col territorio. Sorge infatti in una zona periurbana a vocazione prevalentemente produttiva, a soli 3,5 chilometri di distanza dal centro storico, e questa caratteristica consente una facile integrazione con la rete della mobilità ciclopedonale e, per la vicinanza del torrente Rodano al sistema dei corridoi ecologici. La corrispondenza con la linea ferroviaria locale Reggio-Bagnolo lega il bacino d utenza alle linee locali e alla linea storica. In questo senso sono strategici gli interventi volti a potenziare le linee locali, e a renderne i tratti centrali vere e proprie metropolitane leggere di superficie. Un servizio frequente contribuisce a dare un carattere di urbanità a tutte le zone servite, in questo senso il tratto più interessante è quello tra San Lazzaro e Mancasale, che collega il nuovo Campus universitario, l area Reggiane, la stazione centrale e quella nuova, la città dello Sport, la zona industriale, i quartieri di San Maurizio e Santa Croce. Le nuove infrastrutture viarie come l asse attrezzato, il nuovo casello, e i lavori alla tangenziale nord garantiranno un elevato grado di accessibilità alla stazione anche ai mezzi privati provenienti dalla città e dalla provincia. Il grande bosco-parcheggio antistante la stazione funzionerà come nodo di interscambio non solo tra treno e auto private, ma ospiterà un servizio taxi e potrà consentire il nolo di auto e biciclette.
La connessione AV/A1 La prossimità tra la nuova linea ferroviaria e la autostrada A1 rappresenta una grande potenzialità e invita a pensare a un sistema di connessione diretto tra le due infrastrutture con ricadute positive per entrambe. La stazione estende il proprio bacino d utenza, consentendo a parità di tempo di essere accessibile da un territorio più esteso. La possibilità di accompagnare/prendere passeggeri del treno senza uscire dal casello porta il chilometraggio percorribile in 30 minuti di autostrada da 32-36 a 50-55 (ad esempio in direzione Parma si può arrivare fino al casello di Fidenza anziché Borgo Panigale, anziché a Modena Sud). La stazione aumenta il proprio grado di intermodalità attraendo, oltre a nuovi viaggiatori, molti visitatori, che la rendono un luogo più frequentato e vissuto. L autostrada ha un ritorno ancora più significativo, potendo beneficiare di tutte le attrezzature che sorgeranno in zona stazione (ristoranti, centro congressi, arena spettacoli) in particolare di tutti i servizi legati alla sosta breve (riunioni e appuntamenti di lavoro, visite alla stazione) e alla possibilità di una sosta un po più lunga (visita alla città, sosta in albergo). Le sinergie tra area di sosta, stazione AV, città e l offerta ampia di servizi rendono per gli utenti dell autostrada una tradizionale area di sosta in un area di sosta integrata.
Esempi di riferimento / Francia Una stazione di questo tipo rappresenta una novità tipologica. Il paese che più ha sperimentato un approccio nuovo al tema è la Francia., dove da anni sono operativi i Village services e i Village étape. I Village services nascono per valorizzare i nodi multimodali dei sistemi di trasporto, ovvero quelle stazioni dove transita una gamma diversificata di utenze, cercando di programmare e offrire una serie di servizi coerenti con la plurifunzionalità del nodo. L idea di fondo è tradurre operativamente le proprietà del nodo di interscambio, come luogo in cui coesistono scale territoriali diverse, con cui è necessario confrontarsi, anche per garantire la concorrenzialità dei servizi offerti rispetto ad altre polarità urbane e territoriali. (Pucci, 2008) I Village étape nascono nel 1989 nel dipartimento Haute-Vienne, si sono poi diffusi in tutto il paese. Sono una forma di partenariato tra Stato, Comuni, Camera di Commercio, uffici del turismo, esercizi commerciali, alberghi, ristoranti. L iniziativa è finalizzata a minimizzare gli effetti negativi sull economia locale causata dalla deviazione del traffico. Un apposita segnaletica lungo l autostrada consente di reperire facilmente i Village-étape dove i viaggiatori possono trovare servizi turistici di qualità.
Esempi di riferimento rimento / Italia Un piccolo esempio già realizzato è la connessione pedonale diretta tra l autostrada A1 e un sito monumentale. Tra Fiorenzuola e Fidenza è possibile accedere da un parcheggio all abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba, distante 300 metri. Un progetto sicuramente più ambizioso è il Novaring di Novara: una grande piastra circolare pensata per ospitare una serie di servizi alla persona e al viaggiatore e connettere la linea AV Milano Torino, l autostrada A4 e una ferrovia regionale diretta a Malpensa. Nasce da un intesa tra le società ferroviarie (Fnm, Tav) e autostradali (Satap Gruppo Autostrada Torino Milano) con l intento di realizzare una infrastruttura integrata dove favorire lo scambio tra auto, treno, alta velocità, aereo grazie a un alta accessibilità per tutti i mezzi di trasporto. Le caratteristiche fondamentali del progetto sono la piastra, vera e propria piazza pedonale in quota, costruita sopra autostrada e ferrovia; l integrazione tra i modi di trasporto, con possibilità di accesso diretto dalle corsie della A4 e dalla viabilità locale; una galleria pedonale a corona circolare organizza la percorribilità della piastra e funge da strada coperta di servizio a tutte le attività ospitate (Autogrill, edifici passeggeri, ristoranti, albergo, meeting-point, polo commerciale, spazi di sosta e comfort, servizi alla persona, check-in per Malpensa).
Elementi di progetto Una tipologia innovativa richiede un estrema attenzione nei diversi livelli di progetto (funzionale, spaziale, simbolico, paesistico ). La scelta per una soluzione formale di grande impatto, come quella del Novaring non è possibile a Reggio Emilia per motivi fisici (mancanza di spazio) ed estetici (è già presente un architettura fortemente caratterizzata come quella di Calatrava). Qui sarà doveroso attenersi a un disegno più leggero, più attento agli spazi aperti, in grado di creare relazioni interessanti tra le diverse infrastrutture, e tra queste e il paesaggio. Un disegno capace di mediare tra città, territorio, ferrovia e autostrada. La particolare vicinanza tra A1 e AV non consente di collocare una stazione di servizio di tipo tradizionale nella fascia interclusa tra ferrovia e autostrada, dove sarà possibile realizzare una corsia riservata al carico e scarico dei passeggeri, ai taxi, agli autobus turistici e di linea. Sul lato opposto, in direzione Bologna la maggiore superficie consente di pensare a diverse possibilità, dalla semplice area di sosta attrezzata alla stazione di servizio integrata. Si ritiene strategico puntare su funzioni complementari a quelle che troveranno posto nella stazione e qualificare il sistema di connessioni pedonali sud-nord.
Distanze raggiungibili in 30 senza connessione diretta (32-36 36 km) A1 Milano svincolo A1/A15 36 km A1 Bologna casello Modena Sud 32 km A14 Adriatico --- A15 Tirreno svincolo A15/A1 36 km A22 Brennero casello di Carpi 28 km Distanze raggiungibili in 30 con la connessione diretta (50-55 55 km) A1 Milano casello di Fidenza 50 km A1 Bologna svincolo A1/A14 55 km A14 Adriatico casello di Borgo Panigale 55 km A15 Tirreno area di servizio Medesano 50 km A22 Brennero casello di Pegognaga 52 km
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Caso analogo europeo: AIX-EN-PROVENCE (FRANCIA) Nel progetto di Aix En Provence c è una grande attenzione alla relazione di scala tra i diversi elementi che animano una stazione: le persone, i treni, le auto. L autostrada è connessa direttamente alla stazione grazie a un punto di risalita che collega il corsello di sosta degli autobus alla quota dei treni. Il nodo intermodale così articolato ha consentito una maggiore raggiungibilità della stazione aumentando sia gli utenti della stessa che l utilizzo dell autostrada. Comune di Reggio Emilia U. d. P. Alta Velocità via Emilia S.Pietro, 12 42100 Reggio Emilia tel. 0522 456382 fax 0522 456382 Pagina 8 di 8