La Azienda S.r.l. è una realtà aziendale affermata in Campania ed in tutto il territorio nazionale, fondata nel 1985 è un impresa di servizi presente sul mercato per offrire soluzioni personalizzate ed integrate nel settore dell impiantistica domestica ed industriale. MISSION: Costruire relazioni durature con un approccio etico, garantendo al cliente un servizio di qualità eccellente. Esigenza Riorganizzare l azienda e implementazione del cambio generazionale L intervento consulenziale formativo ha previsto una consulenza di processo per un periodo di tempo in linea con le scelte tecniche ed operative che l azienda ha preso. A seguito del check up presso la AZIENDA abbiamo analizzato alcune aree per effettuare un primo livello di analisi. L indagine e stata suddivisa in quattro macro-aree, secondo lo schema qui di seguito riportato: AREE D INDAGINE (A) STORIA E COMPAGINE SOCIETARIA (B) MANAGEMENT E RESPONSABILITA AZIENDALE (C) PRODOTTI E MERCATO (D) SISTEMA OPERATIVO PREMESSA Si è proceduto, in accordo con il management, di selezionare alcuni collaboratori dell'organizzazione, ai quali sottoporre alcune domande, mediante interviste. Tale scelta, si è focalizzata su soggetti che, a prescindere dalla posizione contrattuale in essere con l'azienda, ricoprono un ruolo o di responsabilità o caratterizzato da una significativa centralità/criticità per l'organizzazione. Inoltre, si è anche deciso di coinvolgere nel processo di rilevazione dei bisogni organizzativi, alcuni operai indicati dall'imprenditore. Operai addetti sia al lavoro di manutenzione che a quello presso i cantieri. A seguito di tali attività e all'osservazione di alcuni comportamenti organizzativi (seppur breve e soggetta a forti condizionamenti), si sono rilevati aspetti strutturali e strategici su cui è opportuno sottoporre alla riflessione della direzione aziendale e che di seguito indichiamo: 1
1. L'organizzazione 2. Immagine percepita dai diversi collaboratori 3. I cambiamenti organizzativi 4. La mancata pianificazione, condivisione e coordinamento di attività capaci di guidare il delicato processo, finalizzato ad un passaggio generazionale ed al conseguente cambiamento organizzativo, ha generato alcune difficoltà e tensioni ancora non del tutto espresse. Difficoltà che l'organizzazione avverte, ma che ad oggi appaiono gestibili, in futuro potrebbero manifestarsi come reali minacce per la salute dell'organizzazione. Come convenuto, tralasciamo in questa fase l'area prodotti e mercato.che riprenderemo in un intervento successivo. AREE DI INTERVENTO: Le aree su cui intervenire, prevedono attività di consulenza sui processi, anche mediante assistenza per lo sviluppo di specifiche competenze manageriali e comportamentali. Interventi comuni a tutte le aree: Clima e Cultura aziendale: Il clima è un fatto reale (prodotto dall interazione tra individui) capace di influenzare i processi trasformativi e produttivi. Insieme di percezioni soggettive socialmente condivise: sensazioni, vissuti, stati d animo nella relazione individuo/organizzazione, che influenzano l efficacia/efficienza dei processi organizzativi. È necessario ri-stabilire un clima di fiducia e cooperazione. Interventi differenziati per area AREA 1: PROCESSI DECISIONALI DELLA CLASSE DIRIGENTE Quest'area, riguarda i titolari dell'impresa, e nella fattispecie, di un'impresa a conduzione familiare che si appresta a gestire un passaggio generazionale. Per tale ragione, assume particolare rilievo un'analisi basata sulle aspettative e sulle competenze dei singoli soci (e dei collaboratori chiave). Tale analisi è finalizzata alla individuazione di un percorso di sviluppo CONSULENZIALE- FORMATIVO personale e professionale, secondo i seguenti moduli: 2
LEADERSHIP LA COMUNICAZIONE E LE RELAZIONI IL CAMBIAMENTO TEAM PINIFICAZIONE E GESTIONE DEL TEMPO CONSULENZA- FORMAZIONE RIUNIONI CONFLITTI LA MOTIVAZIONI E ASPETTATIVE Le aree su cui intervenire in maniera sistemica ed integrata, sono rappresentate nello schema che segue : FASE 1 FASE 2 MANAGEMENT AZIENDALE FASE 3 RESPONSABILI DI FUNZIONI TECNICI 3
ATTIVITA' OPERATIVA: FASE 1 1.1 Indirizzo politica aziendale: è necessario che il management definisca i propri obiettivi e stabilisca la politica e la strategia da porre in essere. Tale attività deve necessariamente essere condivisa da tutti i soci, specialmente se soci che lavorano in azienda; 1.2 Pianificazione attività: definito quanto indicato al punto precedente, bisogna pianificare le attività e le azioni da porre in essere; facendo attenzione alle risorse che si dispongono e ai diversi vincoli a cui è sottoposta l'organizzazione (finanziari, strutturali, risorse umane, ecc.); 1.3 Criteri di delega e poteri: stabilito cosa fare, è necessario decidere e condividere, CHI fa cosa. Con quali poteri, con quali deleghe, con quali controlli, ecc. 1.4 Controllo e valutazione risultati: questa fase, appare carente. È necessario dotarsi di un software gestionale che supporti un'attività di controllo di gestione; 1.5 Diagnosi e definizione obiettivi: Valutare dopo un certo periodo di tempo i risultati organizzativi, e ri-definire, se è il caso, alcuni parametri. ATTIVITA' OPERATIVA: FASE 2: PROCESSI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI 2.1 Condivisione politica e definizione delega: quest'area riguarda un livello più in basso rispetto alla classe dirigente del punto precedente. Nel caso della X essendo i soci direttamente coinvolti nella gestione aziendale, devono assumere un doppio ruolo. Tale distinzione è necessaria proprio per non confondere i ruoli. Infatti coloro che gestiscono direttamente risorse umane e non, sono dei manager, e non necessariamente soci. Tale caratteristica di impresa familiare, se da un lato favorisce sinergie e flessibilità, dall'altro genera, in maniera sempre più crescente (se non pianificata con professionalità) tensioni, conflitti e difficoltà latenti. Ragion per cui si rende ancor più critica la fase di CONDIVISIONE e definizione dei RUOLI. 2.2 Pianificazione attività, risorse ed obiettivi: ogni area aziendale (Amministrativa, Tecnica, Commerciale, ecc) deve dotarsi di un sistema di pianificazione, con degli obiettivi conformi a quanto stabilito dalla direzione aziendale (si noti che ancora una volta emerge la sovrapposizione dei ruoli); 4
2.3 Coinvolgimento risorse umane strategiche: definite le attività e gli obiettivi, questi vanno comunicati a tutti i collaboratori aziendali. Soprattutto alle risorse umane strategiche (coloro che l'azienda ritiene essere importanti). Ciò deve essere fatto mediante apposite riunioni, dove si comunica chiaramente il nuovo modello organizzativo, gli obiettivi, i referenti, ecc. ; 2.4 Piano strategico operativo: questo piano, prevede attività nel dettaglio, è deve essere predisposto dal responsabile di area-divisione. È la guida necessaria che consente un monitoraggio; 2.5 Ri-definizione dei Ruoli e controllo dei comportamenti: una volta avviata l'attività secondo il nuovo modello organizzativo, è possibile ri-definire alcuni elementi che in precedenza erano stati considerati (ampliamento di ruolo, diminuzione dei poteri, controlli congiunti, ecc.); 2.6 Verifiche e controllo risultati: dopo un periodo concordato si procede ad una verifica dei risultati organizzativi raggiunti. ATTIVITA' OPERATIVA: FASE 3 PROCESSI TECNICI - OPERATIVI 3.1 Pianificazione comportamenti 3.2 Stili di relazione 3.3 Gestione comportamenti 3.4 Controllo comportamenti OBIETTIVI: Tra gli obiettivi fissati, è stato favorire l'attivazione di un processo pianificato di cambiamento organizzativo. Tale cambiamento, ha generato comportamenti individuali e di gruppo, coerenti e compatibili con le strategie, i processi e gli obiettivi di business. OBIETTIVI FINALI: Nuovo Clima e organizzazione; Acquisizioni Capacità manageriali; Nuova Comunicazione interaziendale; Condivisione e diffusione Obiettivi 5