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Transcript:

LE CONICHE Fissiamo nel piano un sistema di riferimento cartesiano ortogonaleo, x, y, u. Coniche in forma generale Una conica è il luogo dei punti, propri o impropri, reali o immaginari, che con le loro coordinate omogenee (x, y, t ) soddisfano un equazione di secondo grado omogenea nelle variabili x, y, t : a 11 x 2 + 2a12 x y + a 22 y 2 + 2a13 x t + 2a 23 y t + a 33 t 2 = 0. Per considerare i punti propri della conica teniamo conto del fatto che x = x t e y = y t. Allora, dividendo per t 2 : x 2 a 11 t 2 + 2a x y y 2 12 t t + a 22 t 2 + 2a x y 13 t + 2a 23 t + a 33 = 0 a 11 x 2 + 2a 12 xy + a 22 y 2 + 2a 13 x + 2a 23 y + a 33 = 0. Questa è l equazione della conica in forma non omogenea. 1 / 40

Ad ogni conica associamo la matrice simmetrica: a 11 a 12 a 13 B = a 12 a 22 a 23. a 13 a 23 a 33 Se poniamo: x = x y t e x = x y 1, allora l equazione della conica può essere scritta in forma compatta o matriciale. La forma omogenea può essere scritta in questo modo: t x Bx = 0, mentre quella non omogenea in quest altro: t xbx = 0. 2 / 40

Coniche irriducibili e riducibili Definizione Se il polinomio a 11 x 2 + 2a 12 x y + a 22 y 2 + 2a 13 x t + 2a 23 y t + a 33 t 2 si spezza nel prodotto di due fattori lineari, distinti o meno, la conica si dice riducibile o spezzata ed i suoi punti sono quelli delle due rette di cui è unione. Se una conica non è riducibile, si dice che è irriducibile. RICERCA DEI PUNTI IMPROPRI Sia Γ la conica di equazione: a 11 x 2 + 2a12 x y + a 22 y 2 + 2a13 x t + 2a 23 y t + a 33 t 2 = 0. I suoi punti impropri sono determinati dal sistema: { a 11 x 2 + 2a 12 x y + a 22 y 2 + 2a 13 x t + 2a 23 y t + a 33 t 2 = 0 t = 0 { a 11 x 2 + 2a 12 x y + a 22 y 2 = 0 t = 0. 3 / 40

Se a 11 = a 12 = a 22 = 0, allora la conica è riducibile e contiene la retta impropria t = 0. Supponiamo a 11 0. Dividiamo l equazione per y 2 : ( x ) 2 x a 11 y + 2a 12 y + a 22 = 0 t = 0. Risolvendo rispetto a x'/y' si trovano le coordinate x' e y'. In questo caso otteniamo i punti impropri ( a 12 + ( a 12 a12 2 a 11a 22, a 11, 0). a 2 12 a 11a 22, a 11, 0) e Se a 11 = 0, abbiamo: { 2a 12 x y + a 22 y 2 = 0 t = 0. e otteniamo i punti impropri (1, 0, 0) e (a 22, 2a 12, 0). 4 / 40

In ogni caso, si ottiene che i punti impropri di una conica che non contiene la retta impropria sono sempre 2 e sono: reali e distinti se a 2 12 a 11a 22 > 0 reali e coincidenti se a 2 12 a 11a 22 = 0 immaginari e coniugati se a 2 12 a 11a 22 < 0. Classificazione delle coniche irriducibili Definizione Una conica irriducibile si dice: iperbole, se ha due punti impropri reali e distinti parabola, se ha due punti impropri reali e coincidenti ellisse, se ha due punti impropri immaginari e coniugati. 5 / 40

Se consideriamo la matrice: A = ( a11 a 12 a 12 a 22 ). Allora A = a 11 a 22 a 12 2 = (a 2 12 a 11a 22 ). Dunque, possiamo dire che una conica irriducibile è: un iperbole se A < 0 una parabola se A = 0 un ellisse se A > 0. 6 / 40

Riduzione di una conica a forma canonica Per studiare una conica si adotta un procedimento di riduzione a forma canonica, che consiste nell'individuare una opportuna rototraslazione che cambia il sistema ortogonale antiorario dato O(x;y) in un altro sistema O'(X;Y), anch'esso ortogonale antiorario, rispetto a cui l'equazione generale della conica assuma una forma più semplice.

Fissiamo nel piano due sistemi di riferimento O, x, y, u e O, X, Y, u. Sia P = (x, y) un punto del piano. Se vogliamo passare da O, X, Y a O, x, y occorre effettuare una rototraslazione, cioè una composizione tra una rotazione e una traslazione: { x = X cos θ Y sen θ + a y = X sen θ + Y cos θ + b, dove O = (a, b) in O, x, y e θ è l angolo formato da i e I. y Y O I X θ O i x 7 / 40

Se: x = x y 1 e X = X Y 1, allora le equazioni del cambiamento di coordinate si possono scrivere nella forma: x = QX, con: Q = matrice della rototraslazione. cos θ sen θ a sen θ cos θ b 0 0 1 8 / 40

Casi particolari 1. Se a = b = 0, allora abbiamo una rotazione. y Y X O O I i θ x Le equazioni di una rotazione sono: { x = X cos θ Y sen θ y = X sen θ + Y cos θ. 9 / 40

2. Se θ = 0, allora abbiamo una traslazione. y Y O X O x Le equazioni di una traslazione sono: { x = X + a y = Y + b. 10 / 40

Coniche in forma canonica Teorema Data una conica Γ a coefficienti reali di equazione t xbx = 0, è sempre possibile effettuare una rototraslazione, di matrice Q, tale che Γ nel nuovo riferimento O, X, Y, u abbia una delle due forme: I) αx 2 + βy 2 = γ II) βy 2 = 2γX. Inoltre, dette B e A la matrice della conica e la sottomatrice dei termini di secondo grado in x e y, rispettivamente, e B e A le corrispondenti matrici per la conica in forma canonica, si ha: a) B e B hanno lo stesso determinante e lo stesso rango b) A e A sono simili, e, quindi, hanno lo stesso polinomio caratteristico, stesso determinante e stessa traccia. 11 / 40

Tecnica di calcolo Quindi un'equazione di secondo grado rappresenta una conica irriducibile in forma canonica se è del tipo: 1. αx 2 + βy 2 =γ 2. βy 2 = 2γX.

Definizione I numeri det(b), det(a), ρ(b), Tr(A) si dicono invarianti ortogonali, in quanto si mantengono inalterati dopo una rototraslazione. Significato geometrico del rango di B Teorema Sia data una conica Γ di equazione t xbx = 0. Allora: 1. Γ è spezzata in due rette coincidenti ρ(b) = 1 2. Γ è spezzata in due rette distinte ρ(b) = 2 3. Γ è irriducibile ρ(b) = 3. 12 / 40

Classificazione delle coniche se ρ(b) = 1, abbiamo una conica spezzata in due rette coincidenti; se ρ(b) = 2, abbiamo una conica spezzata in due rette distinte; se ρ(b) = 3, cioè se B 0, abbiamo una conica irriducibile. In tal caso: se A > 0, abbiamo un ellisse; essa sarà reale se Tr(A) B < 0, immaginaria se Tr(A) B > 0; se, inoltre, a 11 = a 22 0 e a 12 = 0, abbiamo una circonferenza; se A = 0, abbiamo una parabola; se A < 0, abbiamo un iperbole; se, inoltre, Tr(A) = 0, abbiamo un iperbole equilatera. 28 / 40

Coniche in forma canonica Studio dell ellisse in forma canonica L equazione canonica dell ellisse reale è del tipo: x 2 a 2 + y 2 b 2 = 1. Essa rientra tra le coniche del tipo I αx 2 + βy 2 = γ, con α γ = 1 a 2 e β γ = 1 b 2. L equazione canonica dell ellisse immaginaria è: x 2 a 2 + y 2 b 2 = 1. Notiamo che per l ellisse reale Tr(A) B < 0, mentre per l ellisse immaginaria Tr(A) B > 0. 13 / 40

1. L origine O = (0, 0) è il centro di simmetria, perché se (α, β) Γ = ( α, β) Γ. 2. L asse x è asse di simmetria, perché se (α, β) Γ = (α, β) Γ. 3. L asse y è asse di simmetria, perché se (α, β) Γ = ( α, β) Γ. y ( α, β) (α, β) O x ( α, β) (α, β) 14 / 40

I vertici dell ellisse sono i punti che l ellisse ha in comune con i suoi assi di simmetria. Essi sono V 1 = (a, 0), V 2 = ( a, 0), V 3 = (0, b) e V 4 = (0, b). y V 3 V 2 O V 1 x V 4 15 / 40

Sia a > b. In tal caso, consideriamo i punti F 1 = (c, 0) e F 2 = ( c, 0), con c = a 2 b 2. F 1 e F 2 sono detti fuochi dell ellisse. Si dimostra che l ellisse si può ottenere come il luogo dei punti P = (x, y) del piano tali che: PF 1 + PF 2 = 2a. Le rette d 1 : x = a2 c e d 2 : x = a2 c sono dette direttrici relative ai fuochi F 1 e F 2. Sull asse maggiore vi sono i due fuochi. d 2 y d 1 F 2 O F 1 asse maggiore x 16 / 40

Proposizione I rapporti: PF 1 d(p, d 1 ) e PF 2 d(p, d 2 ) sono, al variare di P sull ellisse Γ, costanti e uguali a una costante e = c a, detta eccentricità dell ellisse. Inoltre si prova che e < 1, cioè: PF 1 d(p, d 1 ) = PF 2 d(p, d 2 ) = e = c a < 1 P Γ. 17 / 40

Se b > a, tutto si ripete in maniera analoga, solo che c = b 2 a 2, F 1 = (0, c) e F 2 = (0, c). Le direttrici sono le rette d 1 : y = b2 c e d 2 : y = b2. Inoltre, l ellisse è il luogo dei punti del piano tali che c PF 1 + PF 2 = 2b. y asse maggiore d 1 F 1 O x F 2 d 2 18 / 40

Studio dell iperbole in forma canonica L equazione canonica dell iperbole è del tipo: x 2 a 2 y 2 b 2 = 1. Essa rientra tra le coniche del tipo I αx 2 + βy 2 = γ, con α γ = 1 e a 2 β γ = 1. b 2 1. L origine O = (0, 0) è il centro di simmetria, perché se (α, β) Γ = ( α, β) Γ. 2. L asse x è asse di simmetria, perché se (α, β) Γ = (α, β) Γ. 3. L asse y è asse di simmetria, perché se (α, β) Γ = ( α, β) Γ. 19 / 40

L asse x è l unico dei due assi di simmetria che incontra l iperbole in due punti reali, V 1 = (a, 0) e V 2 = ( a, 0). Sono i due vertici dell iperbole e l asse x è detto asse trasverso. y V 2 O V 1 asse trasverso x 20 / 40

I punti impropri dell iperbole sono (1, b a, 0) e (1, b a, 0). Le rette che congiungono l origine con questi punti, cioè le rette y = b a x e y = b a x, cioè le due rette che congiungono il centro di simmetria con i punti impropri, sono dette asintoti dell iperbole e sono tangenti all iperbole nei punti impropri. asintoto y asintoto O x 21 / 40

Sia c = a 2 + b 2. I punti F 1 = (c, 0) e F 2 = ( c, 0) sono detti fuochi dell iperbole. Si dimostra che l iperbole si può ottenere come il luogo dei punti P = (x, y) del piano tali che: PF 1 PF 2 = 2a. Le rette d 1 : x = a2 c e d 2 : x = a2 c sono dette direttrici relative ai fuochi F 1 e F 2. Essi si trovano sull asse trasverso. d 2 y d 1 F 2 O F 1 asse trasverso x 22 / 40

Proposizione I rapporti: PF 1 d(p, d 1 ) e PF 2 d(p, d 2 ) sono, al variare di P sull iperbole Γ, costanti e uguali a una costante e = c a, detta eccentricità dell iperbole. Inoltre si prova che e > 1, cioè: PF 1 d(p, d 1 ) = PF 2 d(p, d 2 ) = e = c a > 1 P Γ. 23 / 40

Definizione Un conica irriducibile si dice che è un iperbole equilatera se ha i punti impropri che individuano direzioni ortogonali. Proposizione La condizione Tr(A) = 0 caratterizza le coniche contenenti come parte la retta impropria oppure che hanno due punti impropri reali e in direzioni ortogonali. In particolare, le coniche irriducibili tali che Tr(A) = 0 sono tutte e sole iperboli equilatere. 24 / 40

Studio della parabola in forma canonica L equazione della parabola in forma canonica è y 2 = 2px. È una conica del tipo II βy 2 = 2γx, con p = γ β. 1. La parabola non ha centro di simmetria. 2. L asse x è asse di simmetria, perché se (α, β) Γ = (α, β) Γ. 3. L asse y è tangente alla parabola nell origine O = (0, 0). 4. L asse x incontra la parabola in O = (0, 0) e nel suo punto improprio. 5. Il punto O = (0, 0) è detto vertice e la retta passante per il vertice della parabola e ortogonale all asse di simmetria è tangente alla parabola nel vertice. y y p > 0 p < 0 O x O x 25 / 40

Il punto F = ( p 2, 0) è il fuoco della parabola e la retta d : x = p 2 è la direttrice. y d O F x L equazione della parabola y 2 = 2px si ottiene come il luogo dei punti P = (x, y) del piano tali che PF = d(p, d). Proposizione Il rapporto e = PF d(p,d) è costante per ogni punto P della parabola Γ e si chiama eccentricità, cioè: e = PF d(p, d) = 1 P Γ. 26 / 40

Circonferenze Una circonferenza è il luogo dei punti P = (x, y) del piano che distano r > 0 da un punto (α, β): (x α) 2 + (y β) 2 = r 2. r è il raggio e C = (α, β) è il centro della circonferenza, che ha equazione: x 2 + y 2 2αx 2βy + α 2 + β 2 γ 2 = 0. Le circonferenze, allora, sono coniche tali che a 11 = a 22 0 e a 12 = 0. Inoltre, se x 2 + y 2 + ax + by + c = 0 è una circonferenza, allora C = ( a 2, b 2 ) e r = a 2 4 + b2 4 c. Se a2 4 + b2 4 c > 0, la circonferenza è reale. Se a2 4 + b2 4 c = 0, la conica è spezzata in due rette immaginarie e coniugate aventi in comune il punto ( a 2, b 2 ) e la chiamiamo circonferenza di raggio nullo. Se a2 4 + b2 4 c < 0, la conica è irriducibile, ma è priva di punti reali: diremo che abbiamo una circonferenza immaginaria. 27 / 40

Le circonferenze hanno gli stessi punti impropri, (1, i, 0) e (1, i, 0), che vengono detti punti ciclici del piano. Proposizione Se una conica passa per i punti ciclici del piano, allora o contiene come parte la retta impropria oppure è una circonferenza. 28 / 40

Tangenza Ü ½±² ½ ¼«½ ¾» Xå ±² ³±»¹²» Definizione Data una conica Γ, diremo che una retta r è tangente a Γ in un suo punto P 0 se essa incontra Γ in due punti coincidenti in P 0. Teorema Data una conica Γ irriducibile di equazione t xbx = 0, sia P 0 un suo punto di coordinate x 0. Allora esiste la tangente a Γ in P 0 e la sua equazione è t x 0 Bx = 0. Ñ» ª ±²» ïî ²» ³ ² ; ½» Ð ð ½±± ¼ ²» ð ã ø ðå ð å ð ù» «±²» ¼» ²¹»²» X «;± ½ ª»»æ ð ïï ïî ï ð ï ïí ø ðå ð å ð à ïî îî îí ß à ß ã ðå ïí îí íí 31 / 40

Fasci di coniche Definizione Date due coniche Γ 1 : f 1 = 0 e Γ 2 : f 2 = 0, chiamiamo fascio di coniche individuato da Γ 1 e Γ 2 la totalità delle coniche la cui equazione si ottiene dalla combinazione lineare λf 1 + µf 2 = 0, al variare di λ e µ non entrambi nulli. Per determinare una conica del fascio è sufficiente determinare λ µ oppure µ λ. Definizione Un punto P Γ 1 Γ 2 è detto punto base del fascio. Osservazione Tutte le coniche del fascio passano per i punti base. Per un punto P 0 non base del fascio passa una sola conica del fascio. 34 / 40

Proposizione In un fascio di coniche λf 1 + µf 2 = 0 ci sono 3 coniche spezzate oppure tutte le coniche del fascio sono spezzate. Ü ³± ±²»ò Ô ³ ½» ¼» ¹»²» ½ ½±² ½ ¼» º ½ ± ;» ¼ ¼ æ ð ï k ïï õ j¾ ïï k ïî õ j¾ ïî k ïí õ j¾ ïí Þ ã à k ïî õ j¾ ïî k îî õ j¾ îî k îí õ j¾ îí ß k ïí õ j¾ ïí k îí õ j¾ îí k íí õ j¾ íí ¼±ª» ½±² ±²± ²¼ ½ ½±»?½»² ¼» ½±² ½ X ï» ½±² ¾ ¼» ½±² ½ X î æ ¼»» ³ ² ²» ¼ Þ ;» «² ±³³ ¼ ±¼±»» ¼ º ±» ¼»½»¼»²» ³ ½»» ½«Þ ã k í õ ¾k î j õ ½kj î õ ¼j í ã ð ± ;» «² ¼»² ;» ± k» j ± ;» «²» «±²» ±³±¹»²» ¼» ± ¹ ¼± ² k» jô»»»±»³ º±²¼ ³»²» ¼» ùß ¹»¾ ³³»»» ¼ ½ ²» ½ ³ ± ½±³» ±ô ² k ± j ô ½±² ²¼±» ¼ ½ ½±² ¼±ª«j k ³±» ½ ; ò Ï«²¼ ½±²½ «±²»ò î Teorema Un fascio di coniche è individuato da due sue coniche qualsiasi. 35 / 40

Coniche spezzate di un fascio Se un fascio di coniche è individuato da due coniche prive di rette in comune, i punti base del fascio sono 4, più o meno coincidenti, e le coniche spezzate appartenenti al fascio sono 3, più o meno coincidenti. 1. Punti base tutti distinti tra loro. In tal caso, le coniche spezzate distinte sono 3 e sono P 1 P 2 P 3 P 4, P 1 P 3 P 2 P 4 e P 1 P 4 P 2 P 3 : P 1 P 2 P 3 P 4 36 / 40

2. Tangenza: 2 dei 4 punti coincidenti tra loro. In questo caso le coniche del fascio hanno tutte la stessa retta tangente r in un punto P 1 P 2. Le coniche spezzate del fascio sono r P 3 P 4 e P 1 P 3 P 1 P 4, contata due volte nel computo delle coniche spezzate del fascio. P 1 P 2 retta tangente r P 3 P 4 P tangente alle coniche in P 37 / 40

3. Bitangenza: i 4 punti coincidono a due a due. In tal caso, le coniche del fascio hanno tutte la stessa retta tangente r in P 1 P 2 e la stessa retta tangente s in P 3 P 4. Le coniche spezzate del fascio sono r s e la conica spezzata in due rette coincidenti con P 1 P 3 (tale conica è contata due volte nel computo delle coniche spezzate.) P 1 P 2 retta tangente r rette tangenti alle due coniche in P 1 e P 3 P 3 P 4 retta tangente s P 3 P 1 38 / 40

4. Coniche che si osculano: 3 dei 4 punti coincidono. In tal caso le coniche hanno tutte la stessa retta tangente r in P 1 P 2 P 3. L unica conica spezzata del fascio è r P 1 P 4, contata 3 volte nel computo delle coniche spezzate: P 1 P 2 P 3 retta tangente r P 4 retta tangente in P 1 P 4 P 1 39 / 40

5. Coniche che si iperosculano: i 4 punti sono tutti coincidenti. In tal caso le coniche hanno tutte la stessa retta tangente r in P 1 P 2 P 3 P 4. L unica conica spezzata del fascio è quella spezzata in due rette coincidenti con r e tale conica è contata tre volte nel computo delle coniche spezzate: P 1 P 2 P 3 P 4 retta tangente r P retta tangente in P 40 / 40

Coniche per 5 punti Premessa: Curve algebriche e teorema di Bezout ˲ ½«ª ¹»¾ ½ Ý ¼ ± ¼ ²» ² ¼»A² ½» ½±³» «±¹± ¼» «² ± ± ³ ± ô» ± ³³ ¹ ² ½» ½±²» ± ± ½±± ¼ ²» ±³±¹»²»» ±¼¼ º ²± «² º± ³ Ú ø å å ã ðô ¼ ¹ ¼± ² ²»» ª ¾ å å ò Ýù;» ¼ ½±²ª»²» ½»» ± ²±³ ± Ú ø å å» ²» ±¼± ± ¼ µ º ± ¼«½ ¾ Ú ï å Ú î å å Ú µ ½ ½«²± ½±² ± ² ï å ² î å å ² µ ª±»ô ½ ±»;» ² ï ² Ú ã Ú ï Ú î ² î å Ú µ µ ô ± ½«ª Ý ;» ½± «¼ «² ¼ Ý ï æ Ú ï ã ð ½±² ² ï ª±»ô ô ¼ «² ¼ Ý µ æ Ú µ ã ð ½ ½«²± ½±² ± ² µ ª±»ò Ô» ½«ª» ¼» «±²» Ú ï ã ðå å Ú µ ã ð ¼ ½±²±» ½±³ ±²»² ¼«½ ¾ ¼» ½«ª ¼» «±²» Ú ã ðò ݱ³ ²½ ³± ²² ² «± ½±² ù»²«²½» ù ³ ± ²»»±»³ æ

Teorema (Teorema di Bezout) Due curve algebriche C 1 e C 2 di ordini m e n si incontrano in m n punti oppure hanno una componente in comune. Osservazione Due coniche hanno in comune 4 punti oppure hanno in comune una retta. Il seguente risultato è di fondamnetale importanza nello studio delle coniche in quanto afferma che per inviduare una conica si devono assegnare 5 condizioni lineari. Teorema (Coniche per 5 punti) Dati 5 punti distinti nel piano, per questi punti passa una sola conica o ne passano infinite. Se ne passano infinite, almeno 4 dei 5 punti sono allineati. 33 / 40

Ü ³± ±²»ò ³ ±²»²¼± ¹»²» ½ ½±² ½ ¼» ²±ô ½»» «ó ±²»æ ïï î õ î ïî õ îî î õ î ïí õ î îí õ íí î ã ð ¹¹ ±» ½ ½«²± ¼» ë «² Ð «²»³ ¼ ë» «±² ±³±ó ¹»²»» ²»» ê ²½±¹²» ò ß ±» ²¹± ¼» ³ ½» ¼»»³ ;» 뻳 ³³»» ²A²» ± «±² º ± ± ± ± ±²» «²¼ «² ± ½±² ½» ë «² ô» ½ :» ù» «±²» ¼ «² ½±² ½»; ¼»ó A² ³»²± ¼ «² º ±» ¼ ± ± ±² ; ò Í» ²¹± ¼» ³ ½» ¼» ½±»ºA½»² ;» ³ ²±» ¼ 뻳 ³³»» ³»²± ï î ± «±²» «²¼ ½ ±²± ½» ³»²» ²A²» ½±² ½» ²» ²± ë «² ò Í ²± X ï» X î ¼ ½±² ½» ¼ ²» ²» ë «² ò ß ±»»±»³ ¼ Þ»: ±¹ ½» ²»½» ³»²»» ¼ ½±² ½» ±²±»»»¼ ²²± «²» Ô ½±³«²»ò ß ± X ï ;»» ² Ô» ² «²ù» ô ³»²» X î» ² Ô» ²» ò «² ½±³«² X ï» X î ±²± «² ¼ Ô» «² ± ½±³«²»» ò Ï«²¼ ³»²± «± ¼» ½ ² «² ¼»ª±²±» «Ôò Í» ¼ ë «² ³»²± «± ±²± ²»»; ± ±ªª ± ½» ½ ±²±»³ó» ²A²» ½±² ½» ½±²»²»² ë «² ò î