ANALISI MATEMATICA III PREREQUISITI SULL ANALISI COMPLESSA A.A

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DOCENTE: Vincenzo Pappalardo MATERIA: Matematica I NUMERI COMPLESSI

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Transcript:

ANALISI MATEMATICA III PREREQUISITI SULL ANALISI COMPLESSA A.A. 205-206 March 4, 206 In questa parte vengono brevemente presentati alcuni richiami a) sui numeri complessi b) sulle funzioni complesse e la teoria dei Residui. Tali argomenti sono già stati trattati in corsi precedenti, ad esempio nel corso di Applicazioni di Matematica. Per maggiori dettagli si rimanda a tale corso e alle tracce delle lezioni di Applicazioni di Matematica in questo stesso sito. Si raccomanda di prendere familiarita con i concetti qui presentati, anche svolgendo gli esercizi nali. Richiami sui numeri complessi. Forma algebrica. Un numero complesso z in forma algebrica è un numero del tipo z = a + jb dove a; b 2 R e j, detta unità immaginaria, gode della proprietà j 2 = :

I numeri a e b sono detti, rispettivamente, parte reale e parte immaginaria di z e si indicano con a = Rez; b = Imz: L insieme dei numeri complessi si indica con il simbolo C: Poiché ogni numero complesso è una coppia ordinata di numeri reali, esso può essere rappresentato come punto del piano. Per tale motivo l insieme C è chiamato anche piano complesso. I numeri z per cui b = 0 sono in corrispondenza biunivoca con R e l insieme di tali punti è chiamato asse reale. Analogamente, i numeri z per cui a = 0 chiamati immaginari (puri) e l insieme da essi formato è detto asse immaginario. L insieme C è non ordinato, in quanto si può dimostrare che non è possibile de nire in C una relazione d ordine che sia compatibile con quella de nita in R: Dato z = a+jb 2 C, si chiama coniugato di z; e si indica con z; il numero z = a jb; quindi, se z è rappresentato nel piano dal punto A; il coniugato di z è rappresentato nel piano complesso C dal punto simmetrico di A rispetto all asse reale. Si chiama poi modulo di z; e si indica con jzj, il numero jzj = p a 2 + b 2 : Valgono le seguenti relazioni tra z; z; jzj; Rez; Imz : z z = jzj 2 Rez = (z + z)=2 Imz = (z.2 Operazioni algebriche z)=2j: Le operazioni algebriche in C seguono le ordinarie regole del calcolo algebrico, con l avvertenza che j 2 = : Pertanto, posto z = a + jb; s = c + jd; si ha z + s = (a + c) + (b + d)j z s = (a c) + (b d)j zs = (ac bd) + (bc + ad)j z ac + bd = s c 2 + d + bc ad j (se s 6= 0). 2 c 2 + d2 2

L insieme C è algebricamente chiuso, ossia ogni polinomio non costante ha almeno una radice in C: Questa proprietà, nota sotto il nome di Teorema fondamentale dell algebra o di D Alembert, è una delle principali motivazioni dell introduzione dell insieme dei numeri complessi..3 Norma e distanza in C L insieme dei numeri complessi C è uno spazio normato con norma data dal modulo, i.e. se z = a + jb allora jjzjj = p a 2 + b 2 = jzj: Pertanto C è anche uno spazio metrico, dove la distanza d(z; s) tra due numeri z; s 2 C è data da d(z; s) = jjz sjj = jz sj: Si chiama intorno di un punto z 0 in C di raggio l insieme I (z 0 ) = fz : jz z 0 j < g: Geometricamente I (z 0 ) è l interno di una circonferenza di centro z 0 e raggio : Così, ad esempio, jz 3 + 2jj < ; () avendosi jz 3 + 2jj = jz (3 2j)j () rappresenta l interno di una circonferenza di centro z 0 = 3 2j e raggio, mentre jz + jj > 5 rappresenta l esterno di una circonferenza di centro j e raggio 5..4 Forma trigonometrica di un numero complesso. Dato z 6= 0; z 2 C, si chiama argomento di z, e si indica con arg z; l angolo (con segno) che il raggio vettore forma con l asse reale positivo. Se z = a+jb; indicando con il modulo di z; risulta quindi: z = a + jb = (cos + j sin ) 3

Le formule di passaggio sono quindi: a = cos b = sin = p a 2 + b 2 8 arctan(b=a) se a > 0; >< arctan(b=a) + se a < 0; = =2 se a = 0; b > 0 >: =2 se a = 0; b < 0:.5 Formule di De Moivre. Dati s ; s 2 2 C, le formule di De Moivre danno una espressione particolarmente semplice del prodotto e del rapporto di tali due numeri (s ; s 2 6= 0). Esprimendo s e s 2 in forma trigonometrica: s = (cos + j sin ), s 2 = 2 (cos 2 + j sin 2 ), si ha s s 2 = 2 [cos( + 2 ) + j sin( + 2 )] s = [cos( 2 ) + j sin( 2 )]: s 2 2 Tali formule possono essere iterate; in particolare possiamo ottenere l espressione di una qualunque potenza di un dato numero complesso z = (cos + j sin ) z n = n [cos(n) + j sin(n)]; n 2 N: A titolo di esercizio si veri chi che p 3 + j 6 = 64:.6 Esponenziale in C Si chiama esponenziale complesso la funzione e s = def X i=0 s i i! = + s + s2 2! + s3 si + ::::: + 3! i! + ::::: Tale de nizione è l estensione al campo complesso dell esponenziale reale, è de nita per ogni numero complesso s e gode delle seguenti proprietà: 4

. e s+z = e s e z ; in particolare: 2. e x+jy = e x e jy : Ricordando gli sviluppi in serie di Taylor delle funzioni (reali) seno e coseno si ha: 3. e jy = cos y + j sin y; e jy = cos y j sin y da cui, mediante somma e sottrazione, si ottengono le ben note formule di Eulero (y 2 R) Pertanto Di conseguenza: 4. e s 6= 0 per ogni s 2 C cos y = ejy + e jy 2 ; sin y = ejy e jy ; 2j e s = e x cos y + j e x sin y: je s j = e x = e Res ; Arg(e s ) = y = Im(s); Re e s = e x cos y = e Re s cos Im s; Im e s = e x sin y = e Re s sin Im s 5. e s = e s+2kj ; k 2 Z, i.e. e s è una funzione periodica con periodo (complesso) T = 2j:.7 Esercizi ESERCIZIO - Determinare modulo e argomento dei seguenti numeri complessi: 3j; 2; + j; j; + j p 3; 3 j p 3; j p 5; ( + j)( j); ( + j p 3)( + j); 2 + 5j: ESERCIZIO 2 - Utilizzando le formule di De Moivre, calcolare: 8 j (3 + 3j) 9 9 5j ; ; : + j j 6 5 + 5j ESERCIZIO 3 - Sia z = e 5j ; z 2 = e +j ; z 3 = e 2(j+4) ; z 4 = e j=2 e j ; z 5 = + je j2 ; z 6 = e j =e 3j ; z 7 = 5e j =e j : Per ciascun z i ; (i = ; ::; 7) calcolare Re z i ; Im z i ; jz i j; Arg z i : 5

2 Funzioni complesse : generalità Posto s = x + jy e z = u + jv (dove x; y; u; v sono numeri reali e j indica l unità immaginaria), sia z = f(s) una funzione complessa. Tale funzione puo essere interpretata come la trasformazione piana u = u(x; y) v = v(x; y) ; dove u = Re f e v = Im f prendono nome, rispettivamente, di parte reale di f e parte immaginaria di f: Ad esempio la parte reale e la parte immaginaria della funzione sono date rispettivamente da f(s) = s 2 + u(x; y) = x 2 y 2 + ; v(x; y) = 2xy: Ad esempio si calcoli la parte reale e la parte immaginaria delle seguenti funzioni f (s) = 7js + s 2 f 2 (s) = s + jsj 2 f 3 (s) = (5j )s f 4 (s) = jsj 5j 3 Curva regolare in C Sia [a; b] un intervallo limitato e chiuso della retta reale. Una curva regolare è una funzione : [a; b]! C (t) = x(t) + jy(t) dove le funzioni reali x = x(t); y = y(t) sono funzioni derivabili con derivata continua nell intervallo aperto (a; b) [i.e. x; y 2 C (a; b)] e le due derivate x 0 (t) e y 0 (t) non si annullano contemporaneamente in (a; b): Tale concetto è del tutto analogo a quello visto nell ambito dei corsi di Analisi Matematica, con la sola di erenza che ora esso è formulato usando le notazioni complesse. 6

Se le due funzioni x; y sono di classe C in tutto (a; b) eccetto un numero nito di punti e/o le due derivate x 0 (t) e y 0 (t) si annullano contemporaneamente in un numero nito di punti; allora si dice generalmente regolare. Geometricamente una curva regolare è rappresentata da una linea (detta sostegno della curva) avente tangente in ogni punto, salvo, al piu, gli estremi; una curva generalmente regolare è invece rappresentata da una linea che ammette tangente in ogni punto eccetto un numero nito di punti. Esempio. La curva (t) = e jt + s 0 ; t 2 [0; 2] rappresenta una circonferenza di centro s 0 ; raggio e percorsa in senso antiorario. Infatti ponendo (t) = x(t) + jy(t), s 0 = x 0 + jy 0 e utilizzando le formule di Eulero si ottiene x(t) + jy(t) = [cos t + j sin t] + x 0 + jy 0 da cui, uguagliando parte reale e parte immaginaria di ambo i membri, si ha x(t) = cos t + x 0 y(t) = sin t + y 0 che, come è noto, è l equazione in forma parametrica di una circonferenza di centro (x 0 ; y 0 ); raggio e percorsa in senso antiorario (per t 2 [0; 2]). Una curva si dice chiusa se (a) = (b): Una curva si dice semplice se presi t ; t 2 2 (a; b) con t 6= t 2 risulta (t ) 6= (t 2 ): 4 De nizione di Integrale in C Sia una curva regolare o generalmente regolare e sia f : C! C una funzione continua sulla curva. Si chiama integrale di f esteso a il numero complesso Z f(s)ds = Z b a f((t)) 0 (t)dt: 7

5 Teorema di Cauchy Sia H la funzione H(s) = N(s) D(s) es ; (2) dove N e D sono polinomi primi tra loro e è un numero complesso ssato. Utilizzando il Teorema di Cauchy, visto nel corso di Applicazioni di Matematica e al quale si rimanda, si ottiene il seguente: Teorema Sia una curva regolare (o generalmente regolare) semplice e chiusa e percorsa in senso positivo (antiorario). Sia la funzione H; de nita in (2), continua sulla curva (ossia D(s) 6= 0 se s 2 ): Siano poi s ; s 2 ; ::s N gli zeri del polinomio D interni alla curva : Allora Z H(s)ds = Res[H; s ] + Res[H; s 2 ] + ::: + Res[H; s N ] 2j dove la scrittura Res[H; s i ] indica il Residuo di H in s i : Il Res[H; s i ] è stato de nito nell ambito del corso di Applicazioni di Matematica al quale si rimanda. Qui ricordiamo soltanto le formule per il calcolo di tale Residuo nel caso particolare considerato. Se s 0 è una radice semplice di D; allora Res[H(s); s 0 ] = lim s!s0 (s s 0 ) N(s) D(s) es : Se s 0 è una radice doppia di D; allora Res[H(s); s 0 ] = lim s!s0 d ds (s s 0 ) 2 N(s) D(s) es In generale, se s 0 è una radice di ordine n > di D; allora Res[H(s); s 0 ] = lim s!s0 (n )! d n ds n : (s s 0 ) n N(s) D(s) es : 8

Esercizio - Per le funzioni f (s) = s2 s 2 + ; f 2(s) = 7s3 + 6 s 2 + 5s + 4 ; f 3(s) = se5s s 2 f 4 (s) = calcolare 3se 2s s 3 + 6s 2 + 5s ; f 5(s) = Z f i (s)ds 2j s (s + j) 2 ; f 6(s) = e s (s + ) 2 : dove è la circonferenza di centro l origine e raggio 2; percorsa in senso positivo (antiorario). 9