2.3. L omogeneità nelle decisioni dei singoli Consigli di Classe è garantita dal direttore, presente a tutti gli scrutini.



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CRITERI GENERALI DEL PROCESSO VALUTATIVO PER GLI ALLIEVI DEL LICEO ELVETICO (documento rivisto e approvato dal Collegio dei docenti il 20/5/2008, modificato in data 9 dicembre 2010 e 11 ottobre 2011) 1. PREMESSA Per una più efficace azione didattica l anno è suddiviso in quadrimestri,e a loro volta sono suddivisi a metà, per cui il Consiglio di Classe si riunisce quattro volte nell anno per valutare e rendere edotti studenti e genitori dell andamento scolastico ed educativo. Ad anno avviato, vengono convocate le assemblee dei genitori e degli studenti per la presentazione dei docenti, dei programmi didattici, del calendario (3 periodi), degli eventuali corsi di recupero che si intendono programmare durante l anno e dei criteri di valutazione adottati dal Collegio Docenti per una conduzione più organica e lineare. 2. LINEE ORIENTATIVE 2.1. Una scuola seria stimola, aiuta e, se necessario, richiama durante l anno gli studenti inadempienti per favorire la loro promozione. I Consigli di Classe devono certamente usare comprensione, soprattutto con chi ha studiato, ma hanno anche il dovere di accertare la maturazione personale, le conoscenze, le competenze e le capacità di ognuno. Una scuola che promuove indiscriminatamente impegnati e fannulloni, agisce in modo ingiusto nei confronti di chi studia e della collettività. 2.2. Non si ritiene opportuno fissare a priori una linea di demarcazione assoluta tra promozione e non promozione sulla base del numero di insufficienze, in quanto le discipline hanno rilevanza diversa, ma occorre valutare lo studente nella sua globalità. Il giudizio infatti non può emergere da sommative numeriche bensì da una visione d insieme che tenga conto anche di altri elementi (n. 3). E comunque ovvio che le probabilità di non essere promossi crescono con l aumentare delle insufficienze e/o della loro gravità. 2.3. L omogeneità nelle decisioni dei singoli Consigli di Classe è garantita dal direttore, presente a tutti gli scrutini. 3. CRITERI DI VALUTAZIONE 3.1. La valutazione finale si configura come il risultato di un processo continuo e coerente di accertamento e riconoscimento dell andamento degli studi; processo del quale deve assumere consapevolezza lo stesso allievo. Essa quindi non è la media aritmetica dei voti, ma il risultato di un giudizio d insieme che, sulla base dei voti riportati, tiene conto anche di tanti altri elementi. 3.2. Gli elementi che il Consiglio di Classe prende in attenta considerazione sono: il livello di partenza dello studente; l intero curricolo; in particolare la situazione dell anno precedente, per vedere in che maniera l allievo è stato promosso; 1

il comportamento e l impegno espresso nel corso dell anno; le conoscenze, le competenze e le capacità acquisite; i progressi nel metodo di studio; la partecipazione al lavoro didattico e di ricerca personale e di gruppo; letture personali; lo spirito di collaborazione e di iniziativa; le assenze, i ritardi e le uscite durante le lezioni, interpretati alla luce di una più o meno attiva partecipazione al lavoro didattico. Anche se giustificate da compiacenti genitori non giocano a favore dello studente. 4. SCALA DOCIMOLOGICA * Le scale di riferimento riguardano il profitto negli studi e il comportamento. Il loro scopo è di limitare e contenere le disparità interpretative. 4.1. Profitto negli studi 6 Profonda ed articolata conoscenza dei contenuti; eccellente acquisizione delle abilità; ottime capacità logiche e di correlazione; attività di ricerca personale; sicurezza e brillante efficacia espositiva; interesse vivace. 1/2 5 Ottima conoscenza dei contenuti con apporti personali pertinenti; capacità logiche e di correlazione; precisione; sicura acquisizione delle abilità; chiarezza espositiva. 5 Buona conoscenza dei contenuti e adeguata acquisizione delle abilità; capacità di correlazioni e accostamenti; discreta chiarezza espositiva. 1/2 4 Discreta conoscenza dei contenuti e corrispondente acquisizione delle abilità, apprezzabile capacità di correlazione e di esposizione. 4 Sufficiente conoscenza dei contenuti; evidente impegno personale; incertezze nei passaggi espositivi. 1/2 3 Contenuti limitati; abilità modeste; notevole imprecisione espositiva; interesse scarso. 3 Contenuti insufficienti; impegno saltuario e superficiale; disinteresse accentuato. 2 1/2 Contenuti del tutto insufficienti; grave disimpegno; vistoso disinteresse. 2

2 Negativo sotto ogni profilo; contenuti completamente disattesi; totale disinteresse per la materia. * La scala docimologica si riferisce ai voti ufficiali utilizzati nelle pagelle del quadrimestre e in quella finale, nelle quali, oltre ai voti interi, è previsto l uso del mezzo punto. Nelle verifiche e nelle interrogazioni è invece possibile l uso dei + (più) e dei - (meno), che rispettivamente aggiungono o tolgono 0,25 punti al voto indicato. Esempio 4+ = 4,25; 5 - = 4,75. 4.2. Comportamento Il voto di condotta rispecchia non solo il comportamento disciplinare propriamente inteso, ma anche l impegno dimostrato dall allievo negli studi e in classe. 6 Comportamento corretto; impegno costante; partecipazione attiva, puntualità, interesse vivace, disponibilità. Unanimità dei docenti (o quasi). Al massimo un contrario. 5 1/2 Comportamento sostanzialmente corretto; partecipazione regolare; impegno abitualmente interessato. 5 Comportamento passabile; qualche disturbo in classe; richiami sporadici; impegno normalmente positivo ma saltuario. 4 1/2 Comportamento con frequenti richiami; disattenzioni in classe; qualche ritardo; attenzione scarsa; profitto al di sotto delle possibilità. 4 Comportamento talora scorretto, richiami frequenti, attenzione scarsa, ritardi, impegno scadente. Mancanze gravi e ripetute nel comportamento; impegno minimo; recidività. In 3 1/2 prospettiva potrebbe comportare la non riaccettazione nell Istituto. 3 Comportamento gravemente scorretto; impegno nullo; ritardi frequenti; recidività. Potrebbe comportare l allontanamento dall Istituto. 3

5. SCRUTINIO FINALE Gli scrutini si svolgono in due tempi: a inizio giugno: screening con promozione o bocciatura o sospensione di giudizio (= rinvio della decisione finale a fine agosto o inizio settembre). dopo lo scrutinio di giugno, gli alunni sospesi ricevono comunicazione scritta con le insufficienze riportate e l invito a frequentare il corso di giugno preparatorio alla verifica di settembre. a fine agosto/inizio settembre, prima dell inizio dell anno:prove di verifica riservata ai sospesi cui segue lo scrutinio con l emissione del giudizio definitivo di promozione o bocciatura. Lo studente che per qualsiasi ragione non si presenterà, è non promosso. A scrutini ultimati, agli studenti promossi in 3 a e 4 a, vengono attribuiti i crediti scolastici. 6. MODALITÀ DELLO SCRUTINIO 6.1. Durante gli scrutini i voti di profitto vengono deliberati dal Consiglio di Classe, su proposta del singolo insegnante. Il voto non costituisce un atto univoco, personale e discrezionale del docente della singola materia rispetto all alunno, ma è il risultato di una sintesi collegiale, prevalentemente fondata su una valutazione complessiva della personalità dell allievo per cui si tiene conto dei fattori anche non scolastici, ambientali e socio-culturali, che influiscono sul comportamento intellettuale dell allievo/a. 6.2. È bene insistere su questo punto. La valutazione d insieme va intesa come un processo più ampio della misurazione analitica. La valutazione presuppone e include le misurazioni delle verifiche intermedie riferite all area cognitiva, ma non si esaurisce in esse. La misurazione è l accertamento che si fa nel momento delle verifiche parziali del processo didattico e sono relative a singole unità didattiche o periodi dell a.s. La valutazione invece è il bilancio d insieme del processo didattico-educativo che include ed integra le misurazioni intermedie. Le misurazioni di singoli moduli disciplinari e/o periodi intermedi dell a.s., pur essendo di competenza del Consiglio di Classe nel momento deliberativo finale - in sede cioè di scrutinio - si configurano, per lo più, come giudizio analitico formulato dal singolo docente, mentre la valutazione annuale, nella sua globalità e complessità, è di competenza del Consiglio di Classe. La valutazione d insieme, pur facendo riferimento alle diverse misurazioni parziali, formula un bilancio consuntivo annuale del processo didattico-educativo in tutta la sua ampiezza; tiene cioè conto di tutti i fattori che concorrono alla valutazione (n. 3.2). 6.3. Lo scrutinio quindi esclude la pura accettazione delle proposte dei singoli insegnanti per semplice lettura dei risultati, dati come acquisiti o richiedenti solo un atto di sanzione formale. Il Consiglio perciò - sulla base dei giudizi analitici espressi da ogni docente nella propria disciplina - delibera preliminarmente la promozione o la non promozione alla classe successiva. Nei casi dubbi si procede alla sospensione del giudizio, rinviando la decisione a dopo le prove di verifica di fine agosto/settembre. 4

6.4 Soltanto dopo la decisione di promozione (presa a maggioranza) o di non promozione (presa a maggioranza dei 2/3), il Consiglio procede alla ratifica del voto nelle singole discipline. In caso di promozione nessun voto potrà essere inferiore a 4. I voti di consiglio sono segnalati a verbale. In caso di bocciatura, il Consiglio di classe assegna i voti motivando il giudizio di non promozione. In caso di sospensione, si rinvia la decisione a dopo gli esami di settembre. 6.5. La sospensione può essere concessa al massimo in tre materie. 6.6. Nel caso di sospensione di giudizio, la direzione invia alla famiglia comunicazione scritta con la segnalazione delle materie insufficienti. Lo studente sospeso ha l obbligo di partecipare al corso di giugno e alla verifica di settembre. Su indicazione del Consiglio di classe, la direzione può altresì obbligare alla frequenza di detto corso gli alunni che sono stati promossi con qualche aiuto. 6.7 Particolare attenzione é riservata alle classi iniziali al fine di valutare l eventualità di un riorientamento dello studente. 7. DEBITI FORMATIVI Si veda il documento del Collegio dei Docenti inserito nel POF- con l attuale normativa. 8. CREDITI SCOLASTICI All esame di maturità lo studente porta con sé un patrimonio di punti, sino ad un massimo di 25, accumulati nel corso degli ultimi tre anni di liceo. Essi sono assegnati dal Consiglio di Classe in base alla media dei voti riportati nello scrutinio finale e concorrono alla formulazione del voto finale di maturità. Si riporta per completezza la tabella A relativa all attribuzione del Credito scolastico per i candidati interni (Cf. Art. 11 comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D. M. n. 42/2007): Media dei voti Credito scolastico (Punti) I anno (2 liceo) II anno (3 liceo) III anno (4 liceo) M = 4 3-4 3-4 4-5 4 < M 4.5 4-5 4-5 5-6 4.5 < M 5 5-6 5-6 6-7 5 < M 5.5 6-7 6-7 7-8 5.5 < M 6 7-8 7-8 8-9 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fine dell ammissione alla classe successiva e all ammissione all esame conclusivo del secondo ciclo d istruzione nessun voto può essere inferiore ai quattro sesti in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l attribuzione di un unico voto secondo l ordinamento vigente. Sempre ai fini dell ammissione alla classe successiva e 5

dell ammissione all esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore ai quattro sesti. Il voto di comportamento concorre, nello stesso modo dei voti relativi di ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l attribuzione di un unico voto secondo l ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l assiduità della frequenza scolastica, l interesse e l impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi (Cf. sotto) non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. 9. CREDITI FORMATIVI Il diploma di maturità valorizza le esperienze formative che ogni alunno matura al di fuori della scuola durante gli ultimi tre anni di liceo: corsi di lingua, esperienze lavorative, soggiorni in scuole o campus all estero, attività sportive, corsi di educazione artistica e di musica Tali esperienze contribuiscono ad arricchire il punteggio del credito scolastico, nell ambito della fascia determinata dalla media dei voti. Occorre, ovviamente, che esse siano coerenti con il corso di studi, opportunamente documentate, presentate in segreteria entro il 15 maggio e ritenute valide dal Consiglio di Classe. 10. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) I DSA sono disturbi che coinvolgono alcune abilità specifiche dell apprendimento e ne limitano l autonomia in quanto interessano le attività di trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o il far di conto. I DSA più frequenti sono la dislessia, la disgrafia, la disortografia, la discalculia. In un stesso soggetto si possono riscontrare più disturbi contemporaneamente. I DSA non sono classificati come handicap e, di conseguenza, non hanno bisogno della certificazione di disabilità a norma della L. 104/1992, se non nei casi in cui anche l ambito cognitivo è compromesso. Affinché si possano attivare tutte le attenzioni metodologiche e valutative previste dalla normativa la scuola richiede che la famiglia produca una certificazione da parte di uno studio psicologico abilitato che documenti le aree interessate da DSA e il grado delle stesse. Il Ministero dell Istruzione con nota n. 4099/A/4 del 5.10.2004, e successive integrazioni, impegna le scuole di ogni ordine e grado ad applicare con gli studenti che presentano DSA strumenti compensativi e dispensativi nell attività didattica. Tali strumenti non sono offerti per agevolare lo studente, bensì per permettere allo studente un percorso didattico alla pari degli altri studenti. La nota differenzia quelli che sono gli strumenti compensativi essenziali, e quindi obbligatori da fornire, e quelli dispensativi da fornire al bisogno dopo valutazione caso per caso. Gli strumenti compensativi obbligatori, per ogni ordine e grado, segnalati nella direttiva sono i seguenti: tabella dei mesi, tabella dell alfabeto e dei vari caratteri tavola pitagorica 6

tabella delle misure, tabella delle formule geometriche calcolatrice registratore computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. Questi strumenti valgono per le lezioni, per i compiti a casa, per le verifiche e per gli esami di stato. Nelle circolari relative agli esami di Stato viene anche indicato che per gli studenti con DSA sia prevista la compilazione della prova con un margine di tempo maggiore rispetto agli altri. La valutazione degli alunni con DSA seguirà l iter e i criteri stabiliti in questo documento, considerando l operato effettivo dello studente dopo che ogni docente ha applicato le strategie funzionali e gli strumenti compensativi verificati in sede di Consiglio di Classe. Infatti, applicati gli accorgimenti metodologici differenziati suggeriti dalla certificazione prodotta dalla famiglia e mediati dal consiglio di classe, lo studente con DSA dovrebbe essere in condizione di seguire le attività didattiche alla pari degli altri. Per quanto concerne la valutazione del comportamento lo studente con DSA non presenta differenze specifiche. Lugano, 11 ottobre 2011 7

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