TUBERCOLOSI. Elisabetta Balestro. Divisione di Pneumologia Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari LA TUBERCOLOSI



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TUBERCOLOSI Elisabetta Balestro Divisione di Pneumologia Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari Università degli Studi di Padova LA TUBERCOLOSI epidemiologia microbiologia patogenesi manifestazioni cliniche diagnosi strategie per il controllo prevenzione terapia Testi di riferimento: Harrison s Principles of Internal Medicine, 16th Edition Medicina Toracica 2004 - Dossier Tubercolosi 1

LA TUBERCOLOSI La tubercolosi (TB) è una malattia causata dal Mycobacterium tuberculosis (M.T. M.T.) ), comunemente detto Bacillo di Koch (BK) dal nome del suo scopritore, Robert Koch (1882). Epidemiologia Le ragioni di una attenzione globale Prevalenza dell infezione: 2 miliardi Nuovi casi per anno: 8 milioni Morti per anno: 2 milioni (esclusi HIV) Morti evitabili: ~ 30% A distanza di oltre 120 anni dalla scoperta del bacillo tubercolare e nonostante l efficacia l dei farmaci, la TB è la prima causa di morte da singolo agente infettivo. Global Tuberculosis Control: Surveillance, Planning, Financing. WHO Report 2003. 2

Epidemiologia Una malattia persistente Rappuoli R. Nat Med 2004 2003: highest estimated TB rates per capita were in Africa per 100 000 pop < 10 10-24 25-49 50-99 100-299 300 or more No estimate The designations employed and the presentation of material on this map do not imply the expression of any opinion whatsoever on the part of the World Health Organization concerning the legal status of any country, territory, city or area or of its authorities, or concerning the delimitation of its frontiers or boundaries. White lines on maps represent approximate border lines for which there may not yet be full agreement. WHO 2004 Global Tuberculosis Control. WHO Report 2003. WHO/HTM/TB/2004.331 3

Notification rate (all forms)/100k TB Trends in Africa, 1980-2003 HIV driving the TB Epidemic 500 400 300 200 100 Zimbabwe Kenya Malawi UR Tanzania Côte d'ivoire 0 1980 1985 1990 1995 2000 2005 Global Tuberculosis Control. WHO Report 2005. WHO/HTM/TB/2005.349 World Health Organization Blantyre Hospital, Malawi: TB Division, 1997 3 patients per bed World Health Organization 4

CASI DI TBC IN IMMIGRATI (2000) % di casi di origine straniera < 5 5-19 20-39 > 40 No dati Microbiologia Mycobacterium tuberculosis Gli agenti eziologici della tubercolosi sono raggrupati nel mycobacterium tubercolulosis complex, all interno del quale il più importante è M. tuberculosis hominis (MTB) Si tratta di un patogeno intracellulare, a trasmissione interumana La ricchezza in lipidi della loro parete cellulare conferisce ai micobatteri alcune particolari caratteristiche: lento tempo di moltiplicazione alcol acido resistenza il sistema immunitario vi reagisce come ad un corpo estraneo la maggior parte dei comuni antibiotici è inefficace 5

Fondamentale rapporto Patogenesi battericida virulenza Dall esposizione alla malattia Esposizione a * caso contagioso maggiorenegli Fondamentale èil immunodepressi l immunitàtra attività cellulo-mediata dei dei bacilli mφe Rischiomoltoè Infezione: MTB prolifera nello spazio extracellulare e vengono reclutate cellule infiammatorie (nel 95% dei casi le (il 5% va incontro a malattia cellule T controllano attiva entro 1-2 anni) l infezione, che rimane subclinica) TB attiva Infezione latente: MTB controllato dal sistema immunitario per tutto il resto della vita Riattivazione (5% di rischio durante il resto della vita) * Non infezione: i macrofagi alveolari (mφ) uccidono MTB attiva e sintomatica: I soggetti possono trasmettere la malattia ad altri Patogenesi La prima infezione L infezione tubercolare è il risultato dell inalazione di MTB se la carica batterica è elevata o le difese immunitarie sono inadeguate Ingresso di MTB negli alveoli Fagocitosi macrofagica Moltiplicazione di MTB nei macrofagi Diffusione per via linfatica (ed eventualm. ematica) Risposta linfocitaria (IFN-γ e altre CK) Infezione di altri macrofagi Risposta attivante i mφ Risposta danneggiante i tessuti (ipersensibilità ritardata) 6

Patogenesi Il ruolo dei linfociti T Essendo un microrganismo intracellulare, la risposta a MTB è basata sull immunità cellulo-mediata I linfociti T CD4 + riconoscono gli antigeni presentati e amplificano la risposta immune verso MTB soprattutto attraverso la produzione di IFN-γ reclutando altre cellule flogistiche Diversi fattori possono ridurre l efficienza dei linfociti T CD4 + : coinfezione di HIV età farmaci ad azione immunosoppressiva Rook G.A.W. et al. Eur Respir J 2001 Patogenesi L infezione Lo sviluppo dell immunità specifica e l accumulo di mφ attivati porta alla formazione di un granuloma (tubercolo) nel sito della lesione primaria. Si riscontrano quindi linfociti, mφ, cellule epiteloidi e cellule giganti. La necrosi caseosa centrale impedisce la moltiplicazione di MTB, che vi rimane confinato Il soggetto che supera la prima infezione ha: il vantaggio di possedere immunità acquisita nei confronti di MTB lo svantaggio di conservare nell organismo MTB dormienti Anche a guarigione avvenuta, per anni o per tutta la vita MTB può restare quiescente all interno dei macrofagi o del materiale necrotico Dopo l infezione, il periodo d incubazione della tubercolosi varia da poche settimane ad una vita intera George W. Comstock (1974) Chan J. et al. Clin Immunol 2004 7

Patogenesi Infezione latente e malattia attiva Infezione tubercolare latente Infezione subclinica con bacilli tubercolari senza segni clinici, batteriologici o radiologici di malattia manifesta. Tipicamente si tratta di individui con intradermoreazione tubercolinica positiva ed un Rx torace normale, che possono essere contatti di un precedente caso di tubercolosi. Tubercolosi Stato di malattia manifesta dal punto di vista clinico, batteriologico e/o radiologico. Polmonare Malattia primaria Malattia postprimaria Extrapolmonare World Health Organization Tubercolosi polmonare Malattia primaria Manifestazioni cliniche risultato dell iniziale infezione di MTB si osserva spesso nei bambini prevalentemente nei campi medi ed inferiori, accompagnata da linfoadenopatia ilare nella maggioranza dei casi guarisce spontaneamente negli immunocompromessi si può sviluppare una miliare con la formazione di caverne, il contenuto necrotico viene eliminato nelle vie aeree e dà luogo a lesioni satelliti l interessamento massivo di segmenti o di lobi polmonari produce la polmonite tubercolare Malattia postprimaria deriva dalla riattivazione endogena di un infezione latente prevalentemente ai segmenti apicali e posteriori dei lobi superiori l estensione è variabile (da piccoli infiltrati ad estese malattie cavitarie) Frieden T.R. et al. Lancet 2003 8

Sintomatologia Manifestazioni cliniche Fasi precoci febbre (spesso di basso grado e intermittente) sudorazione notturna perdita di peso e anoressia malessere generale e astenia Tubercolosi polmonare Fasi successive tosse (inizialmente non produttiva, poi con essudato purulento) emottisi dolore toracico (se ci sono lesioni subpleuriche) dispnea (in caso di malattia estesa) Esame obiettivo di limitata utilità (spesso negativo, a volte rantoli o ronchi) Esami di laboratorio lieve anemia e leucocitosi Tubercolosi extrapolmonare Sedi interessate linfonodi pleura tratto genitourinario ossa articolazioni meningi peritoneo Manifestazioni cliniche Oggi la TB extrapolmonare è di più frequente riscontro, a causa della disseminazione ematogena nei soggetti infettati da HIV Yang Z. et al. Clin Infect Dis 2004 9

Diagnosi Diagnosi di malattia attiva Microscopia diretta diagnosi presuntiva bacilli acido-resistenti (BAAR) all esame tradizionale Ziehl Neelsen - Auramina-Rodamina la presenza di micobatteri all esame diretto dell espettorato, espettorato, del lavaggio gastrico o del BAL è il segno della massima infettività Esame colturale diagnosi definitiva necessarie 4/8 settimane prima di poter rilevare la crescita l uso di terreni liquidi con rilevatore radiometrico di crescita può p ridurre a 2/3 settimane il tempo necessario Campioni diagnostici: espettorato, broncoaspirato,, frammenti di tessuto Sebbene le linee guida raccomandino l analisi l di tre campioni raccolti in giorni diversi, recenti studi negano che il secondo e il terzo esame e aumentino la sensibilità diagnostica. Eichbaum Q. et al. Am J Clin Pathol 2002 Leonard M.K. et al. Am J Infect Control 2005 Diagnosi Diagnosi di malattia attiva Amplificazione degli acidi nucleici può permettere la diagnosi in poche ore bassa sensibilità (maggiore dell esame esame diretto, minore del colturale) alti costi oggi possono trovare utilità in: soggetti con AAR all esame diretto, per la conferma di malattia soggetti negativi all esame diretto, in casi selezionati Test di sensibilità ai farmaci inizialmente isoniazide, rifampicina ed etambutolo se vengono rilevate resistenze o se il paziente non risponde alla la terapia è necessario testare anche altri antibiotici tempi richiesti: 3/8 settimane iniziano ad essere disponibili test molecolari per l identifical identifica-zione rapida delle resistenze (es. PCR per mutazioni su rpob) American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med 2000 Vernet G. et al. J Appl Microbiol 2004 10

Diagnosi Diagnosi di malattia attiva Esami radiologici il sospetto iniziale di TB è spesso basato su anomalie radiografiche in soggetti con sintomi respiratori quadro classico: coinvolgimento dei lobi superiori infiltrati e caverne In realtà la TB può presentarsi persino con radiogrammi negativi Van Dyck P. et al. Eur Radiol 2003 Diagnosi Diagnosi di malattia attiva Esami radiologici 11

Diagnosi Diagnosi di malattia attiva Esami radiologici HRCT Diagnosi Diagnosi di infezione latente Test cutaneo con PPD utilizzato nello screening di LTBI limitata sensibilità e specificità per la TB iniezione intradermica di PPD (mix di antigeni di MTB) il soggetto che ha immunità specifica produce una papula (lettura dopo 48-72 h) si misura l infiltrato, non l eritema 5 mm - HIV positivi - contatti recenti di TB - rx compatibile con TB - trapiantati e immunosoppressi Cut-off di positività per gruppi di rischio 10 mm - immigrati di recente da aree ad alta prevalenza - tossicodipendenti ev - residenti e operatori di ambienti a rischio - silicosi, diabete mellito, IRC, leucemie, carcinomi 15 mm - soggetti senza fattori di rischio American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med 2000 12

Diagnosi Diagnosi di infezione latente Test cutaneo con PPD falsi positivi falsi negativi legati a cross-reazione con altri micobatteri legati al a vaccinazione soggetto testato con BCG effetto infezioni booster malattie degli organi linfoidi legati disturbi alla somministrazione metabolici (HD, linfomi ) legati fattori alla lettura nutrizionali età (neonati, anziani) farmaci (corticosteroidi, infezione di MTB recente agenti immunosoppressivi ) stress (chirurgia, GVHD ) legati alla tubercolina improprio stoccaggio, diluizione legati alla somministrazione ritardo dopo la preparazione della siringa quantità insufficiente di antigene somministrato legati alla lettura inesperienza del lettore errori consci o inconsci Heubner R.E. et al. Clin Infect Dis 1993 Diagnosi Diagnosi di infezione latente Test basati su IFN-γ test in vitro che misurano l IFN-γ rilasciato dai linfociti T in risposta ad antigeni tubercolari per la stimolazione vengono utilizzati gli antigeni ESAT-6 e CFP- 10, specifici per MTB ed assenti nel BCG QuantiFERON-TB Gold : misura la quantità di IFN-γ prodotto, attraverso tecnica Elisa T-SPOT. SPOT.TBTB : misura il numero di linfociti T che producono IFN-γ, attraverso tecnica Elispot Pai M. et al. Lancet Infect Dis 2004 13

Strategie per il controllo Punti critici per il controllo della TB Soggetto sano Vaccinazione antitubercolare Esposizione a caso contagioso TB attiva e sintomatica I soggetti possono trasmettere Infezione la malattia ad altri. Senza MTB prolifera nellotrattamento, spazio extracellulare la letalitàe è del 50% vengono reclutate cellule infiammatorie Non infezione i macrofagi alveolari (mφ) uccidono MTB Trattamento preventivo Infezione latente MTB controllato dal sistema immunitario per tutto il resto della vita Riattivazione (5% di rischio durante il resto della vita) Trattamento terapeutico Strategie per il controllo Misure per il controllo della TB Principali misure per il controllo della TB: trattamento farmacologico e gestione dei pazienti con TB identificazione, sorveglianza e trattamento dei gruppi ad alto rischio contatti di casi di TB persone con infezione da HIV altri gruppi a rischio vaccinazione con BCG I ritardi diagnostici contribuiscono ad aumentare i casi di malattia in fase avanzata, con maggiore potenziale di contagio Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 1998 Altet G.M.N. et al. Arch. Broncopneumol 2003 14

Prevenzione Vaccinazione con BCG BCG deriva da un ceppo attenuato di M. bovis La vaccinazione routinaria è raccomandata alla nascita nei paesi ad alta prevalenza di TB Bassa efficacia: 0-80% Protezione dei bambini da forme severe (meningiti e miliari) Effetti collaterali (1-10%): ulcerazione locale e linfoadenite Determina positività al TST, che diminuisce col passare degli anni Brewer T.F. Clin Infect Dis 2000 Prevenzione Trattamento dell infezione latente Ha l obiettivo di prevenire la progressione da LTBI a TB Bisogna escludere la presenza di malattia attiva Deve essere mirata a specifici gruppi a rischio di TB soggetti con infezione tubercolare recente TB attiva soggetti ad alto rischio di progressione 8 milioni verso di casi all anno: la malattia Regimi terapeutici studiati la punta dell iceberg TST 5 mm TST 10 mm TST 15 mm Farmaco - HIV positivi Durata- immigrati HIV- di HIV+ recente - soggetti senza Isoniazide - contatti recenti 9 mesi da aree A LTBI (II) ad alta A (II) fattori di rischio 2 di TB prevalenza miliardi di persone: Isoniazide 6 mesi l epidemia B (I) nascosta C (I) - rx compatibile - tossicodipendenti ev Rifamp. - Piraz. 2 mesi B (II) A (I) con TB - residenti e operatori Rifampicina 4 mesi - trapiantati e di ambienti B (II) a B rischio (III) immunosoppressi - silicosi, diabete Bassa incidenza di effetti mellito, collaterali IRC, leucemie, Alta percentuale di pazienti che abbandonano il trattamento carcinomi prima del suo completamento American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med 2000 Horsburgh C.R. Jr. N Engl J Med 2004 15

Trattamento della malattia Terapia TB non trattata: morte entro poche settimane o mesi remissione spontanea malattia a decorso cronico, progressivamente debilitante La chemioterapia divenne possibile con la scoperta della streptomicina Dopo meno di 2 settimane di trattamento efficace e ben condotto, la contagiosità si annulla Punti cardine della terapia antitubercolare: almeno due farmaci (per evitare resistenze) lunghi periodi di trattamento (per evitare ricadute) Mitchison D.A. Am J Respir Crit Care Med 2005 Trattamento della malattia Tubercolosi multiresistente Il termine di multiresistenza (MDR) identifica quei bacilli che non sono sensibili (almeno) all isoniazide ed alla rifampicina La multiresistenza influenza in maniera significativa la gestione e la prognosi Il riscontro di una multiresistenza primaria nel soggetto immunocompetente è evento del tutto infrequente (1%) La stragrande maggioranza dei casi di TB-MDR sono osservati in soggetti già sottoposti a uno o più trattamenti: MDR secondaria incongruità terapeutica mancata compliance del paziente Scarso successo terapeutico (in Italia il 40% raggiunge guarigione clinica) Utilizzo di farmaci di seconda linea per lunghi periodi (maggiori effetti collaterali) La gestione dovrebbe essere affidata a centri specializzati American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med 2003 16

MDR-TB prevalence in new cases: 1994-2003 MDR-TB is rampant in the former Soviet Union and China 4.9 Domenican Rep 6.6 Ecuador 3.1 5.3 Lithuania Tomsk Ivanovo Estonia (Russia) (Russia) 9.4 13.7 12.2 9 9.3 14.2 14.2 13.2 Latvia Kazakhstan Uzbekistan Ivory Coast 14.2 Israel 5 Iran Henan 10.4 (China) Liaoning 7.8 (China) Ref: DRS Report #3 (in press) 17

Key messages La TB è ancora oggi una delle principali cause di morte nel mondo La diagnosi eziologica di TB si basa sull identificazione dell agente patogeno in campioni biologici (generalmente espettorato). Peraltro un terzo dei casi rimangono microbiologicamente negativi La terapia della malattia attiva prevede schemi terapeutici standardizzati a più farmaci, per aumentare le probabilità di successo e limitare l insorgenza di forme resistenti L infezione tubercolare latente fin ora poteva essere dimostrata solo con il test cutaneo alla tubercolina, scarsamente sensibile e specifico. Test in vitro di recente introduzione possono superare i limiti del test cutaneo Per contenere la diffusione della tubercolosi è fondamentale identificare i soggetti candidati al trattamento dell infezione latente, soprattutto tra coloro che hanno rischio maggiore di sviluppare la malattia attiva Siti web Centers for Disease Control and Prevention Division of TB elimination www.cdc.gov/nchstp/tb/default.htm EuroTB www.eurotb.org International Union Against TB and Lung Disease www.tbrieder.org Stoptb www.who.int/tb/en 18