zanzare nell area del Parco del Delta del Po. Atti del Convegno



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Estratto da: PANTALEONI R. A., 1993. - La lotta biologica e integrata alle zanzare nell area del Parco del Delta del Po. Atti del Convegno LE ZANZARE NELLE AREE NATURALI E DI INTERESSE TURISTICO. Comacchio 6 marzo 1992, ANECDOTA Quad. bibl. «L. A. Muratori» Comacchio, 3(1): 63-71. Avvertenza: il contenuto dell estratto è esattamente identico alla pubblicazione originale, mentre vi sono differenze nella numerazione delle pagine. Reprint from: PANTALEONI R. A., 1993. - La lotta biologica e integrata alle zanzare nell area del Parco del Delta del Po. Atti del Convegno LE ZANZARE NELLE AREE NATURALI E DI INTERESSE TURISTICO. Comacchio 6 marzo 1992, ANECDOTA Quad. bibl. «L. A. Muratori» Comacchio, 3(1): 63-71. Warning: the original paper has exactly the same contents of this reprint, while there are differences in the page numeration.

Roberto A. Pantaleoni La lotta biologica ed integrata alle zanzare nell'area del Parco del Delta del Po Estratto da uanecdota" - Anno III, N. 1, Giugno 1993,. Atti del Convegno "LE ZANZARE NELLE AREE NATURALI E DI INTERESSE TURISTICO" Comacchio, 6 marzo 1992. Codigoro, 1993

Comeillustrato inprecedenti interventi, dopo dieci anni di proposte e progetti, grazie ad una specifica legge della Regione Emilia Romagna (L.R.13/06/91,n 15),duranteil1991 nelterritoriocomunaledicomacchio è stato realizzato un complesso piano di lotta integrata alle zanzare. All'ideazione ed alla realizzazione di questo piano hanno principalmente collaborato il Comune di Comacchio, l'ama di Ravenna ed il CentroAgricolturaAmbiente di Crevalcore. Lasupervisionescientifica è stata affidata al Prof. Giorgio Celli (Istituto di Entomologia "Guido Grandi" dell'università degli Studi di Bologna). Ma anche molti altri hanno dato un loro sensibile contributo, e fra questi desidererei citare in particolarele ditte di disinfestazione e gli operatori turistici convenzionati, con cui abbiamo lavorato gomito a gomito per molti mesi. In questo intervento si vogliono tratteggiare i problemi affrontati durante il nostro lavoro e le soluzioni adottate perrisolverli o, almeno, per tentare di risolverli. Premessa metodologica Lanostraprimapreoccupazioneè statadi averebenchiareinmente le peculiari caratteristiche della realtà territoriale in cui si sarebbe andati ad operare. Questa premessa è contemporaneamentebanale ed imprescindibile. L'adozionesu baseteoricadi una qualunquestrategia di lotta risulta infatti fallimentare se non viene tradotta in pratica attraverso una chiave di lettura locale. Ciò riguarda sia gli aspetti geografici, geomorfologici e fisionomici di una determinata area che quelli umani, sociali urbanistici. E se sono certamente i primi a determinare la qualità e quantità di zanzare presenti, sono, altrettanto certamente, i secondi a trasformare tale presenza in problema. * L'autore attualmente lavora presso l'istituto di Entomologia Agraria dell'università degli Studi di Sassari.

&&4 ROBERTO A. PANTALEONI Non si dice nulla di nuovo affermando che ogni progetto di dezanzarizzazione deve tener conto del problema da affrontare, delle motivazioni per cui si è giunti a varare un piano di lotta, degli obiettivi che si intendono raggiungere. Ma forse è opportuno puntualizzare, almeno per i non addetti ai lavori, che ciò significa prendere decisioni in base a precise esigenze socio-economiche. Il territorio L'area di intervento è coincisa quasi perfettamente col territorio comunale di Comacchio. Non vi è certamente la pretesa di descrivere qui in poche righe questo territorio. È però indispensabile tratteggiarne sommariamente la fisionomia. Esaminando la situazione altimetrica si può vedere che praticamente tutta l'area, ad esclusione della fascia costiera, si trova al di sotto del livello del mare. Queste aree, mantenute artificialmentelibere dalle acque, coincidono convaste zone agricole"di bonifica" percorseda un fittissimo reticolo di canali. Agli estremi nord-orientale e sud-orientale troviamo due vasti e ricchi sistemi interni di lagune salmastre non più in diretto collegamento con il mare, e cioè i complessi delle Valli Bertuzzi e delle Valli di Comacchio. Le valli propriamente dette ed alcuni limitrofi lembi di territorio rappresentano le ultime aree naturali del Comune. La zona costiera è rappresentata da una serie di cordoni dunosi litoranei su cui sorgono i sette Lidi di Comacchio. Una sorta di grande città turistica densamente urbanizzata. I tradizionalj centri residenziali si situano su vecchi cordoni dunosi più interni, come nei casi di San Giuseppe e Vaccolino, o in margine alle valli come per la città di Comacchio, o in piena zona di bonifica, come per Volania. Il problema Si può affermare conunacertatranquillità che il problema zanzare a Comacchio risulta un fenomeno essenzialmente turistico. Il disagio provocato da questi insetti è infatti percepito in modo assolutamente diverso dalla popolazione residente e turistica. Esso è infatti legato all'attività, alle modalità abitative, alle abitudini di ciascuno. Si confronti ad esempio la situazione di un campeggiatore che stia trascorrendo in tenda le proprievacanze con quella di un residente stabile che abiti in una casa fornita di zanzariere. Questi disagi comportano poi, per alcune attività, delle secche perdite economiche. Quando i livelli di infestazione raggiungono determinativalori-soglia diminuiscesensibilmentelafruibilità distrut-

LA LOTTA BIOLOGICA ED INTEGRATA ALLE ZANZARE NELL'AREA DEL PARCO DEL DELTA 5 ture ricreative, di ristorazione, ricettive che prevedano l'utilizzo di ampi spazi all'aperto. Il fastidio subito dal turista può inoltre avere ricadute negative non solo nell'immediato, ma anche a lungo termine inducendolo a ricercare per le proprie vacanze località diverse. Le conoscenze precedentemente disponibili Nonostante il problema zanzare fosse da tempo particolarmente sentito non sono mai state raccolte prima dell'avvio di questo progetto notizie sulle specie presenti, sui loro andamenti stagionali, sui focolai potenziali. Notizie di fondamentale importanza per una corretta gestione della lotta. Fortunatamente è stato invece possibile accedere a tutta una serie di dati non strettamente entomologici, ma di estrema utilità, relativi alleassociazionivegetali, allageomorfologiadel territorio, all'idrologia superficiale, alla regimazione agricola delle acque, alla meteorologia. La precedente strategia di lotta Contrariamente a quanto si crede, fino al 1990 è stato espresso, per lalotta alle zanzare nel territorio di Comacchio, uno sforzo finanziario tutt'altro che trascurabile. Esso veniva sostenuto in parte dall'amministrazione Comunale ed in parte da organizzazioni volontarie di operatori turistici privati. Purtroppo tra l'ente Pubblico e le organizzazioni private non si è mai giunti ad un vero coordinamento e, per vari motivi, ci si è sempre limitati ad interventi di tipo adulticida scarsamente programmati. I princìpi guida Preso atto di quanto sopra detto è parso subito chiaro che era impossibile procedere secondo il classico schema dello studio ecologico ed entomologico preliminare seguito in successione temporale da una mirata programmazione della lotta. Sarebbe stato invece indispensabile pensare ad una riconversione graduale della strategia chimica finora adottata. Anche tale riconversione avrebbe in ogni caso dovuto seguire alcuni principi guida fondamentali. Non è neppure ipotizzabile ad esempio prescindere dalla necessità di eseguire comunque uno studio entomologico ed ecologico di durata pluriennale con l'obiettivo di mappare l'intero comprensorio studiando la distribuzione dei focolai larvali, l'andamento stagionale e la densità delle popolazioni delle zanzare, sperimentando nuove tecniche di lotta economicamente applicabili.

6 ROBERTO A. PANTALEONI È inoltre necessario privilegiare in ogni modo le metodologie di lotta biologica. Agli indubbi vantaggi generali che queste presentano, e su cui pare inutile insistere qui, va aggiuntala loro grande compatibilità con la tutela di ambienti ad alto interesse naturalistico quali quelli del Parco, che pur debbono essere trattati. Non va taciuta infine la possibilitàdi utilizzare dal punto divistaturistico questalottapulita, che esclude l'impiego di molecole chimiche di sintesi, propagandando un territorio salubre ed incontaminato. Indispensabile quanto l'esecuzione degli studi di base risulta infine una costante e dettagliata opera di informazione e divulgazione sulle iniziative intraprese sia verso le comunità locali che verso i turisti. Garantirsi un'adeguata base di consenso pubblico favorirà il lavoro da svolgere, valorizzerà lo sforzo dei finanziatori, eliminerà le deleterie false visioni del problema attualmente tanto diffuse. Tutto ciò deve essere accompagnato da una proficua collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche direttamente interessate. L'organizzazione delle risorse La conversione, nello stesso anno di progetto, di una lotta. in prevalenza di tipo chimico adulticida ad una lotta biologica integrata ha richiesto un'attenta organizzazione delle risorse disponibili ed una notevole elasticità tecnico-amministrativa. Tali esigenze sono state, lo affermo forse con immodestia, pienamente esaudite grazie all'impegnosemprepronto dell'ama di Ravenna, di tutti gli operatori coinvolti, degli Enti pubblici gestori del Progetto. Persfruttareun patrimonio di esperienze di conoscenzaminuta del territorio che altrimenti sarebbe andato disperso, sono stati coinvolti nel progetto tutti i soggetti che già operavano in Comacchio. I nostri tecnici, nelle proprie attività quotidiane, svolgevano contemporaneamente i compiti di studio dell'area loro assegnata, di coordinamento delle squadre di disinfestazione e di perfezionamento professionale delle stesse. La mappatura dei focolai e lo studio faunistico Come si diceva, la mappatura del territorio e lo studio faunistico sonoprocedutidiparipassoconlariorganizzazionedellalottaadulticida prima e con la sua graduale riconversione in interventi antilarvali poi. Questo aspetto, che noi consideriamo di fondamentale importanza, è stato curato con particolare attenzione. Il primo passo è consistito in un'accurata analisi cartografica del comprensorio. L'areadi nostracompetenzaè statasuddivisain 14 zone

LA LOTTA BIOLOGICA ED INTEGRATA ALLE ZANZARE NELL'AREA DEL PARCO DEL DELTA 7 omogenee delimitate, per il possibile, da confini geografici e naturali. Unprimoprogrammadi controlli è statodefinitosullabasedi unamaglia territorialepiuttosto largamaingrado di raggiungeretutte le aree che, su base topografica, apparivano afone rischio. Successivamente, concluso ilprimolottodi ispezioni, lamagliadei controlli è stataprogressivamente ristretta fino alla mappatura completa del territorio. Per ogni focolaio individuato si raccoglievano informazioni sulle caratteristiche idrogeologiche, sulle biocenosi vegetali ed animali ospitate, sulle variazioni stagionali e, nel caso di focolai artificiali di origine antropica come risaie e canali di scolo, sulla movimentazione e gestione delle acque a scopi agricoli ed irrigui. Venivano inoltre raccolti campioni di larve e pupe per determinare le specie di zanzare presenti e la loro relativa densità larvale. I focolai larvali sonostatiinoltresuddivisi secondoprecise tipologie ed in relazione, soprattutto, alle specie di zanzare ospitate. Si va dai classici salicornieti in cui proliferano le specie di Aedes (soprattutto detritus e caspius), alle risaie colonizzate prevalentemente da Culex modestus, ai focolai urbani dominio della Culex pipiens (in senso lato), ai profondi fragmiteti cui sono legate le Coquilettidia, ed ad altri ancora. L'elenco faunistico delle specie presenti sul territorio può definirsi sufficientemente completo anche se è possibile l'ulteriore rinvenimento di qualche entità stenotopa o la discriminazione, da parte degli specialisti, di qualche taxon criptico. La lotta antilarvale Gli interventi di lotta antilarvale sono aumentati di pari passo all'aumento delle nostre conoscenze sullalocalizzazione dei focolai. Al termine della stagione 1991 il computo delle ore-uomo lavoro era favorevole alla lotta antilarvale sull'adulticida con il 60% contro il 400/0 sul totale. Questo dato dimostra come si sia completamente rovesciata la situazione in atto negli anni precedenti. Ovunque sia stato possibile si sono privilegiati gli interventi con insetticidi microbiologici a base di Bacillus thuringiensis israelensis. I prodotti chimici sono stati impiegati solo nei casi in cui i prodotti microbiologici non fornivano garanzie di efficacia. Solo i trattamenti dei pozzetti stradali sono stati eseguiti abitualmente con TEMEPHOS. Esperienze di lotta biologica con pesci larvivori (Gambusia affinis) sono state tentate con esiti soddisfacenti. Nel dettaglio i mezzi e le tecniche di distribuzione dei prodotti, congiuntamente alle dosi di impiego, sono comunque state tarate secondo le principali tipologie dei focolai. Tutti i trattamenti venivano programmati ed effettuati sulla scorta

8 ROBERTO A. PANTALEONI di controlli ed ispezioni eseguiti sui focolai conosciuti. La tempestività di questi controlli ha sempre consentito di effettuare interventi puntuali e mirati su larve giovani, più sensibili ai prodotti insetticidi. Per ottimizzare i tempi di lavoro la ricognizione dei focolai permanenti o semi-permanenti (naturali e agricoli) avveniva settimanalmente, quella dei focolai urbani (in prevalenza caditoie stradali di acque piovane) a campione ogni quindici giorni, mentre quella dei focolai temporanei soggetti ad allagamento in corrispondenza essenzialmente di pioggia avveniva solo dopo ciascun evento meteorico. I dati meteorologici ci erano fomiti in tempo reale, dal preposto Servizio Regionale. La lotta adulticida La lotta adulticida, così reclamata dall'opinione pubblica tanto da essere identificata in toto con la lotta alle zanzare, è da noi assai poco apprezzata per i grossi limiti che possiede. Non è assolutamente preventiva, è particolarmentedannosaperl'ambiente, fornisce risultati scarsamente verificabili e richiede un'attentissima calibratura delle dosi per tutelare, al di là di ogni possibile rischio la salute umana. Visto però, che come già si è detto, le decisioni di ordine tecnico non sono mai indipendenti dalle realtà sociali ed economiche cui vanno applicate, è stato fatto ogni sforzo perfornire ampi risultati immediati riprogrammando e riorganizzando la lotta adulticida, in attesa di riconvertirla completamente facendole assumere sempre più le caratteristiche di intervento eccezionale d'emergenza. In questo senso il territorio datrattare è stato mappato pertipologie ambientali (questa mappatura è diversa da quella dei focolai), sono stati individuati gli ambiti di intervento ed i percorsi che i mezzi dovevano effettuare, i principi attivi insetticidi sono stati scelti tra quelli a minor impatto ambientale dopo un'approfonditaverifica delle caratteristiche tossicologiche e ne sono state studiate accuratissimamente le dosi per garantire contemporaneamente la massima efficacia e la minima pericolosità per l'uomo. Con i mezzi a disposizione si era in grado di trattare l'intera fascia costieraed i centri urbani interni nell'arco di 48 ore, e quindi di eseguire in caso di necessità tre interventi settimanali lavorando per sei notti. Lasceltadei prodotti chimici utilizzata è cadutasu alcuni piretroidi di sintesi. In particolare su miscele estemporanee di un piretroide fotolabile (TETRAMETHRIN nella dose di 11-12 g/ha) e di un piretroide fotostabile (PERMETHRIN nella dose di 5-6 g/ha). In situazione di gravi infestazioni, soprattuttoad inizio stagionequando ancora gli interventi antilarvali non erano entrati a regime, al PERMETHRIN venivasostituita il CYPERMETHRIN (2,5-3 g/ha).

LA LOTTA BIOLOGICA ED INTEGRATA ALLE ZANZARE NELL'AREA DEL PARCO DEL DELTA 9 Il coinvolgimento dei privati Nel nostro territorio, fino al 1990, esistevano molte strutture turistiche (principalmente campeggi) che eseguivano autonomamente, con propri mezzi e a proprie spese, trattamenti adulticidi all'interno di ogni singolastruttura. Questasituazione era daun lato ingiustificabile per le insufficienti garanzie di tutela della salute pubblica fornite da interventi così eseguiti ma d'altro canto essa si fondava su reali necessità. È infatti indubbio che le esigenze di campeggi e strutture similari sono, per le loro tipologie ambientali, abitative e turistiche, diverse e maggiori rispetto alle esigenze medie del territorio. Anche nell'ambito del progetto 1991 sarebbe stato possibile affrontare tali maggiori esigenze solo da un particolare e stretto rapporto di collaborazione con gli imprenditori privati. Ed effettivamente con molti di loro è stata stipulata una convenzione che prevedeva da parte dell'ama Ravenna, braccio operativo del Progetto, la fornitura gratuita di prodotti chimici insetticidi e da parte della ditta l'impegno a rispettare le indicazioni dei nostri tecnici riguardo dosi, tempi e modalità di distribuzione. Gli operatori convenzionati hanno eseguito circa il 120/0 del totale dei trattamenti adulticidi. A parte pochissimi casi isolati, non si sono verificatiproblemi diun certopeso e quindi riteniamo certoopportuno riproporre la cosa anche per il 1992. A chi ne faceva richiesta venivano fomite, per il trattamento di microfocolai domestici, compresse a base di DIFLUBENZURON da distribuirsi manualmente. A ciascuno venivano naturalmente fomite tutte le informazioni necessarie per un corretto uso del prodotto. La verifica dei risultati La verifica dei risultati di un'attività di dezanzarizzazione è un problema ancora aperto. È comunque un problema che ci siamo posti seriamente, poichè si corre troppo spesso il rischio di essere giudicati sulla base di atteggiamenti soggettivi od emotivi legati a fenomeni di breve termine. Il controllo dell'efficacia dei singoli trattamenti antilarvali è cosa non estremamente difficile e le ispezioni post-trattamento sono state una costante del nostro lavoro. Più difficile è verificare, attraverso il livello di presenza degli adulti, l'efficacia complessiva di un programma di interventi. Nel nostro caso abbiamo adottato due sistemi di verifica. Uno diretto con il monitoraggio degli adulti permezzo di trappole attrattive tipo cnc con aggiunta di ghiaccio secco (anidride carbonica solida) in

10 ROBERTOA. PANTALEONI sette diverse stazioni. La dislocazione di queste ultime è stata scelta in maniera tale da garantire una copertura omogenea delle zone a maggiore densità antropica e, al tempo stesso, fornire un quadro rappresentativo circa gli andamenti epidemiologici di maggior intensità. Abbiamo così ottenuto dati confrontabili dei vari livelli di infestazione fra le diverse località nei diversi periodi stagionali. Una verifica indiretta è stata poi condotta sulla scorta degli articoli sull'argomento zanzare pubblicati da un paio di quotidiani locali. Da questi si nota chiaramente come gli articoli positivi crescano notevolmenteverso il termine de11991. Particolarmentesignificativo è soprattutto il confronto col 1990. Le linee di sviluppo L'organizzazione della lotta adulticida sta seguendo un percorso ben preciso. Dai trattamenti caotici e non controllati degli anni scorsi si è infatti passati ad una organizzata lotta a calendario con un'oculatissima definizione dei prodotti chimici utilizzati e delle dosi di impiego. Il passo successivo, da attuarsi nel futuro, saràl'attivazione di una lotta guidata in cui, grazie ad un sistema quotidiano di monitoraggio degli adulti, si interverrà solo quando il numero di zanzare raggiungerà oggettivamente livelli di disagio. Ciò permetterà un notevole risparmio del numero dei trattamenti, una migliore efficienza degli stessi ed una minore distribuzione di prodotti chimici nell'ambiente. La lotta antilarvale è stata impostata durante questi mesi secondo le più moderne metodologie attualmente in uso. Ciò nonostante sono previsti ulteriori miglioramenti, anche con tecnologie innovative, che aprono buonissime prospettive di successo. Questo tipo di lotta pone problematiche diverse secondo la tipologia ambientale in cui si opera. Sinteticamente, neldeltadelpo, talitipologiepossonoesserericondotte alle aree naturali, aree urbane e aree agricole. I più importanti focolai delle aree naturali sono rappresentati da prati temporaneamente allagati. Le difficoltà di accesso, la delicatezza di tali ecosistemi, la presenza di una fauna preziosissima impongono la necessità di trattare questi territori senza toccarli. Si awierà quindi, per la prima volta in Italia, una sperimentazione per trattamenti con mezzi aerei (non ancora previsti dalla nostra legislazione) utilizzando prodotti microbiologici ad impatto ambientale quasi nullo. Per le aree urbane nel corso della prossima stagione si vuole potenziare il coinvolgimento della popolazione residente e turistica nella distruzione o trattamento dei microfocolai domestici. Si imposterà quindi una campagna di informazione adeguata e si forniranno

LA LOTTA BIOLOGICA ED INTEGRATA ALLE ZANZARE NELL'AREA DEL PARCO DEL DELTA 11 a chiunque lo chiederà tutte le informazioni ed i mezzi necessari al trattamento di questi microfocolai (pozzetti di giardini, vasche ornamentali, ecc.). Ilcontenimento delle popolazioni larvalinellafittissima reteirrigua delle aree agricole di bonifica è risultato il più serio problema incontrato dal piano regionale di lotta alle zanzare nel Delta del Po. Le sperimentazioni iniziate quest'anno mostrano chiaramente come nelle condizioni idrogeologiche ed ambientali del grande Bacino di bonifica del Mezzano una delle vie maestre per gli interventi futuri sia rappresentata dall'impiego di pesci larvivori (Gambusia affinis). Dai primi calcoli teorici tali interventi risulterebbero estremamente meno costosi dei normali trattamenti con prodottichimici o microbiologici. Condizione indispensabile per la riuscita di tale operazione sarà però una corretta gestione della rete scolante da parte degli agricoltori. Conclusioni Mi rimane da dare, a costo di sembrare presuntuoso, un giudizio complessivo sulle attività svolte durante il 1991. Serenamente posso affermare che questo progetto ha fornito risultati complessivamente superiori a ciò che ci si poteva attendere. Alcuni problemi ancora rimangono, nessuno se lo nasconde. Alcuni momenti di infestazione, soprattutto in condizioni meteorologiche un po' fuori dalla norma, potranno permanere. Ma siamo convinti chela strada sceltasial'unica che possa garantire risultati attendibili e duraturi.