Cellule somatiche e mastiti: diagnosi ed intervento in allevamento



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Corso di Formazione regionale Qualità e attitudine casearia del latte Brescia, 24 febbraio 2014 Cellule somatiche e mastiti: diagnosi ed intervento in allevamento Norma Arrigoni 1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna Sezione di Piacenza

Sommario Mastite e qualità del latte Diagnostica di laboratorio Come affrontare il problema in allevamento 2

Cellule somatiche e qualità del latte I sanitari hanno avuto la premonizione che sia molto importante determinare il numero di cellule somatiche nel latte. Un elevato numero di cellule somatiche è indesiderabile perché è associato ad anormali condizioni della mammella Prescott e Breed, J Infect Dis, 1910 3

LINEAR SCORE SCC RANGE 0 12.500 0-17.000 1 25.000 18-34.000 2 50.000 35-70.000 3 100.000 71-140.000 4 200.000 141-282.000 5 6 7 400.000 800.000 1.600.000 283-565.000 566-1.130.000 1.131-2.262.000 4

bovina Mastite microrganismi 5 ambiente

Cellule morte 2 I batteri distruggono le cellule secernenti; le tossine ( ) attraverso i vasi sanguigni vanno ad allertare il sistema immunitario Vasi sanguigni batteri Cellule somatiche (linfociti) 3 Le cellule somatiche si concentrano nell alveolo danneggiato e attaccano i batteri, uccidendoli. 6 1 I batteri penetrano nella mammella

7 Prima linea difensiva

Mastite: definizioni Infezione latente SCC <200.000, es.batteriologico +, no sintomi clinici Mastite subclinica SCC>200.000, es.batteriologico +, no sintomi clinici Mastite clinica SCC>200.000, es.batteriologico +/-, sintomi clinici lieve (solo alterazione del latte) moderata (alterazione del latte e del quarto) grave (alterazione latte, quarto e sintomi generali) Mastite cronica SCC>200.000, es.batteriologico +/-, sintomi clinici+/- 8 SOGLIA SCC 200.000: Se 70%, Sp 80% (Dohoo 1982)

Cellule somatiche: perchè preoccuparsene? Gravi danni economici per allevamento e caseificio Requisito cogente di legge Problema diffuso negli allevamenti Colpisce anche gli allevamenti di grosse dimensioni Problema di non facile, né rapida soluzione Impatto sulla salute pubblica 9

Scientific Opinion on the Panel on Biological Hazards: Food safety aspects of diary cow housing and husbandry system (9/7/2009) Principali esempi di pericoli biologici associati con l allevamento di bovine da latte Pericolo biologico Fonti per l uomo Controllo sulla filiera (extra allevamento) Brucella abortus Animali infetti, latte e derivati Pastorizzazione latte. Precauzioni per operatori. Escherichia coli VTEC Animali infetti, latte, carni Pastorizzazione latte Campylobacter jejuni Latte (carni) Pastorizzazione latte, cottura carni Listeria monocytogenes Animali infetti, latte, carni Pastorizzazione latte, evitare ricontaminazione Salmonella spp. Latte, carni Pastorizzazione latte, cottura carni Staphylococcus aureus Latte, carni Pastorizzazione latte, igiene produzione Mycobacterium bovis Latte (carni) Pastorizzazione latte, ispezione carni Streptococcus agalactiae Latte Pastorizzazione latte Mycobacterium paratuberculosis Latte (carni) Pastorizzazione latte (?) Yersinia enterocolitica Latte Pastorizzazione latte Coxiella burnetii Aerosol e latte. Morso di zecca. Pastorizzazione latte. Precauzioni per operatori TBEV (Flavivirus) Morso di zecca. Latte Pastorizzazione del latte. Criptosporidium parvum Acqua, latte, contatto con animali Pastorizzazione del latte. Trattamento acque Bacillus cereus Latte e carni Regole igieniche di produzione. Mantenere i cibi cotti a T>60 o <10 C 10

Methicillin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA) Problema emerso inizialmente negli USA negli anni 70 Ceppi HA (Hospital Aquired) e CA (Community Associated) Ceppi LA (Livestok associated): suino, bovino A rischio: allevatori di maiali e bovini, macellatori, veterinari Produzione Penicillin-binding protein modificata (gene meca) Fino al 2009 segnalazioni sporadiche nel bovino 2010 (Belgio e Germania): alta prevalenza MRSA da latte bovino > difficoltà controllo (eliminazione vacche positive) 11

Mastite: danni all allevatore perdita produttiva deprezzamento del latte ( SCC, grasso, caseine, annullamento premi proteine) latte eliminato perché contenente antibiotici spese per interventi veterinari e terapie accorciamento della lattazione aumento della quota di rimonta rallentamento del miglioramento genetico blocco commercio per mancanza requisiti di legge rischio di residui di antibiotici 12

Stima della percentuale di quarti infetti in funzione delle cellule somatiche di massa SCCX1000/ml Linear Score % quarti infetti 200 4 3-7 400 5 8-12 800 6 20-25 1600 7 35-45 13

Quanto costa la mastite all allevamento? Perdita produttiva 30% 200.000 = 0% 500.000 = 6% 1.000.000=18% 1.500.000=29% 70% Altre perdite (deprezzamento latte, costi terapie, latte eliminato, aumento rimonta) Da: National Mastitis Council (www.nmconline.org) 14

Danni alla trasformazione caseine, grasso, Ca, P, K, lattosio ph, Na, Cl, enzimi litici (plasmina, lipasi) affioramento naturale del grasso tempo coagulazione attività fermenti lattici rischio presenza sostanze inibenti Burro/formaggio: rese, gonfiori, sapori/odori anomali Latte alimentare: tempi conservabilità/termostabilità Pericolo per il consumatore: agenti zoonotici e inibenti

Filtri e centrifughe Tolgono solo il sintomo La qualità del latte rimane scadente I danni alla produzione rimangono Sono vietati dalla legge Vedi Nota 17187 Ministero Salute del 10 giugno 2008 L utilizzo presso le aziende di produzione, di filtri o altri mezzi meccanici per l abbattimento del tenore in germi o del tenore in cellule somatiche del latte crudo è vietato Sanzionabile in base al D.Lgs.193 del 6.11.2007 Produttore primario: 250-1500 euro Operatore non produttore primario: 500-3000 euro 16

Cause di riforma delle vacche Riproduzione Malattie Altre Mastite Bassa produzione Zoppie 17 Dairy 2002 Report, USDA, APHIS

Regolamento (CE) N. 853/2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale Latte di vacca: III. Criteri per il latte crudo carica batterica 100.000 ufc / ml* cellule somatiche 400.000 / ml** sostanze inibenti < LRM Reg.CEE 2377/90 * media geometrica mobile su un periodo di due mesi, con almeno 2 prelievi al mese ** media geometrica su un periodo di tre mesi, con almeno 1 prelievo/mese Det. N.5977 del 7.5.2012 Regione Emilia Romagna In caso di Non Conformità, il produttore (o delegato) comunica all Autorità Competente: Inibenti e Aflatossine: prima possibile e comunque entro 24 ore SCC e CBT: entro 48 ore notifica inizio periodo di osservazione (90 giorni)

19 Media geometrica mobile: un esempio di calcolo Data campionamento Valore SCC Media mobile 09/01/2014 145 267,78 29/01/2014 218 269,24 13/02/2014 176 228,91 21/02/2014 112 206,69 05/03/2014 249 193,09 24/03/2014 194 176,37 03/04/2014 253 185,70 23/04/2014 165 189,16 12/05/2014 180 184,05 90 giorni 27/05/2014 261 213,51 10/06/2014 174 201,13 26/06/2014 366 223,58 08/07/2014 277 226,98 25/07/2014 440 267,29 04/08/2014 529 294,67 28/08/2014 159 294,53 10/09/2014 271 317,11

20 Diagnosi

Diagnosi in stalla: California Mastitis test (CMT) Prelievo del latte dai singoli quarti Aggiunta al latte di uguale volume di reattivo Movimento rotatorio (10 sec) e osservazione della reazione 21

CMT: valutazione ed interpretazione Reazione SCC/ml - la mescolanza rimane fluida 0-200.000 T lieve viscosità che tende a somparire 150.000-500.000 1 netta viscosità senza gelificazione 400.000-1.500.000 2 3 immediata formazione di un gel che non tende ad aderire al fondo del contenitore immediata formazione di un gel convesso che tende ad aderire al fondo del contenitore + latte alcalino (colorazione viola) 800.000-5.000.000 >5.000.000 latte mastitico o prima dell asciutta Y latte acido (colorazione gialla) fermentazione lattosio da batteri in mammella 22

A cosa servono le analisi batteriologiche? Sorveglianza Per cogliere il problema sul nascere, prima che diventi molto esteso e difficile da risolvere, e applicare le azioni necessarie a contenerlo o risolverlo Monitoraggio Per verificare se le azioni intraprese sono state efficaci (hanno determinato una riduzione di prevalenza di infezione) Orientamento terapeutico 23

Conoscere le cause per gestire i problemi CONTAGIOSI Streptococcus agalactiae Staphycococcus aureus Mycoplasma sp. Streptococcus canis (gr.g) Corynebacterium bovis Streptococcus dysgalactiae AMBIENTALI Streptococcus uberis Enterococcus faecalis, Enterococcus fecium Escherichia coli, Enterobacter, Serratia, Klebsiella Stafilococchi coagulasi negativi Bacillus sp. Arcanobacterium pyogenes Nocardia sp. Pseudomonas aeruginosa Lieviti Prototheca Reservoir: mammella bovina Reservoir: ambiente 24

In realtà. Molti ambientali possono adattarsi : in determinate condizioni diventano contagiosi Streptococcus uberis Streptococcus dysgalactiae Escherichia coli Klebsiella Prototheca Pseudomonas Mungitura separata di animali con mastite clinica e subclinica 25

Tipi di monitoraggio/sorveglianza Su latte individuale Su latte di massa 26

Esame batteriologico individuale: sensibilità e specificità Microrganismo Caratteristiche e durata escrezione Frequenza del campionamento Tipo di campione (pool o quarto) Modalità di conservazione (refrigerato o congelato) Terreno usato Volume di latte esaminato 27

Esame batteriologico individuale: importanza delle modalità di prelievo 28 non lavare la mammella disinfettare con alcol la punta capezzolo eliminare i primi getti raccogliere latte in provetta sterile cambiare guanti o disinfettarli tra un prelievo e l altro conservare il campione refrigerato consegnarlo entro tempi brevi al laboratorio eventualmente congelare (preferibilmente a T<-30 C) Coliformi e Nocardia risentono del congelamento Contagiosi beneficiano del congelamento

Esame batteriologico individuale: quali animali campionare? Mastiti cliniche Animali introdotti Vacche/manze fresche Vacche alla messa in asciutta Vacche con elevato SCC (Se 75% e Sp 86% a 200.000 SCC) A tappeto (programmi di eradicazione) 29

Esame batteriologico: interpretazione Presenza germi contagiosi: sempre considerata e segnalata. Se presenti germi contaminanti segnalata anche flora microbica polimorfa Presenza germi ambientali: segnalati solo se in coltura pura o in netta maggioranza Flora batterica polimorfa: campione leggibile, ma con presenza di germi ambientali di almeno 3 tipi diversi. Inquinato: campione non leggibile. Ripetere il campionamento. 30

Esame batteriologico da mastiti cliniche Negativo nel 25-40% (dati NMC) CAUSE Mastiti pregresse da coliformi (aumentare il volume e non congelare) Ricerche su terreni selettivi non specifici per quel patogeno Fasi temporanee e cicliche di eclissi (S.aureus, Mycoplasma) Agenti non comunemente rilevati Mycoplasma: terreno PPLO e incubazione 5-10% CO 2 Campylobacter: incubazione in microaerofilia Mycobacterium: prolungare l incubazione Nocardia: prolungare l incubazione e non congelare Clostridium: incubazione in anaerobiosi Coxiella burnetii: PCR 31

Esame batteriologico da latte di massa Controlli periodici (Es. ogni 15-30 gg) Campioni di più giorni aumentano la Sensibilità (Es. Pool di 4-5 giorni oppure 3-7 campioni a distanza di 3-4 gg) Prelievo: dopo accurata agitazione (>5 min) preferibilmente dalla superficie dal rubinetto: frequenti inquinamenti Conta dei contagiosi e degli ambientali 32

Latte di massa: cause possibili di non conformità Contagiosi: IMI nella mandria Conte elevate per tutti i germi: mungitrice e/o frigorifero Pseudomonas: mastiti o ambiente (acqua) Streptococchi ambientali/coliformi: mammella e/o lettiera Stafilococchi coagulasi negativi: dipping 33

Come affrontare il problema mastite in allevamento? 34

Il circolo virtuoso della sanità in allevamento Definire gli obiettivi Monitorare e valutare Analizzare i problemi Applicare le misure correttive idonee 35

Obiettivi Definire le performances attuali Definire degli obiettivi realistici Definire le azioni prioritarie da adottare Rivalutare annualmente il piano di gestione sanitaria e gli obiettivi 36

Individuare gli obiettivi: un esempio SCC latte massa <200.000 CB latte massa <10.000 Vacche con LS>4 <15% Nuovi casi subclinici/mese <5% Nuovi casi clinici/mese <2% vacche riformate per mastite/tot riformate <5% Produzione scartata <0,5% Streptococcus agalactiae Assente Mycoplasma Assente Prototheca Assente Staphylococcus aureus <5% 37 Individuare obiettivi flessibili di continuo miglioramento

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Gestire correttamente le mastiti cliniche durante la lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 38 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole Assicurare una adeguata stabulazione (dimensioni e forma adeguata) Garantire una lettiere pulita, asciutta e confortevole con una corretta manutenzione giornaliera (anche in asciutta!!) Mantenere gli ambienti di stabulazione e transito puliti e asciutti Assicurare una adeguata ventilazione Assicurare una densità adeguata di animali, evitando il sovraffollamento Controllare i fattori stressanti (caldo eccessivo, insetti, competizione etc.) Assicurarsi che le vacche stiano in piedi dopo la mungitura, fornendo alimento fresco e acqua 39

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Gestire correttamente le mastiti cliniche durante la lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 40 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Routine di mungitura Esaminare i primi spruzzi di latte per facilitare la rilevazione precoce di mastiti cliniche e la corretta messa a latte Applicare il pre-dipping in modo che copra completamente la cute del capezzolo garantendo un tempo di contatto di almeno 30 sec Asciugare con un tovagliolo adeguatamente lavato e disinfettato o con carta a perdere (uno per vacca) Usare guanti puliti durante le procedure di mungitura per limitare la trasmissione di patogeni contagiosi Attaccare entro 90 sec dalla preparazione Aggiustare il gruppo in modo da evitare lo scivolamento della tettarella In caso di rimozione manuale, chiudere il vuoto prima di togliere la tettarella Applicare il post-dipping immediatamente dopo la rimozione della tettarella, assicurando la completa copertura del capezzolo Scegliere prodotti per pre- e post-dipping in base a dati di documentata efficacia Le vacche con infezione da agenti contagiosi devono essere munte per ultime 41

Routine di mungitura La routine di mungitura inizia con la corretta conduzione degli animali in sala d attesa (le bovine dovrebbero venire da sole!) L uso di percosse, grida, spinte, cani elettrici dovrebbe essere evitato (se non vengono c è qualcosa che non va!) L adozione di metodiche dolci richiede circa 15 giorni per dare i suoi effetti R. Almeida, University of Tennessee, XLVI Congresso SIB, Palermo, 29 31 maggio 2014

Tipi di preparazione in funzione dell Hygienic Score Routine 1 (bovine pulite): mungere a mano i primi getti di latte di tre bovine, applicare il predipping. Finita l applicazione, dalla prima asciugare e attaccare il gruppo. Routine 2 (bovine poco sporche, fra il 5 ed il 10%): applicare il predipping, mungere i primi getti di latte di tre bovine. Finito lo stripping, asciugare le mammelle e attaccare il gruppo. Routine 3 (bovine molto sporche > 40%): applicare il predipping, mungere i primi getti di latte, riapplicare il predipping, dopo averlo fatto per tre bovine, asciugare partendo dalla prima e attaccare il gruppo. Asciugare i capezzoli è fondamentale R. Almeida, University of Tennessee, XLVI Congresso SIB, Palermo, 29-31 maggio 2014

Importanza dell asportazione del latte di premungitura o stripping Fare uscire alcuni getti e controllare con apposita tazza per la presenza di coaguli, alterazioni ecc. Potente stimolo per l ossitocina Opportunità unica per la rilevazione precoce dei quarti con mastite Opportunità unica per impedire al latte con elevate conte di cellule somatiche di finire nella vasca di raccolta R. Almeida, University of Tennessee, XLVI Congresso SIB, Palermo, 29 31 maggio 2014

Asciugatura dei capezzoli L asciugatura dei capezzoli prima di attaccare il gruppo è essenziale: Completa pulizia e sanitizzazione Previene lo scivolamento delle tettarelle Prestare attenzione alle punte! R. Almeida, University of Tennessee, XLVI Congresso SIB, Palermo, 29-31 maggio 2014

Importanza dell asciugatura del capezzolo sulla conta batterica del latte Tovagliolo asciutto -4% Tovagliolo umido (acqua) -40% Tovagliolo umido con disinfettante -40% Tovagliolo umido + asciugatura -77% Tovagliolo con disinfettante + asciugatura -85% Predipping + asciugatura -85% R. Almeida, University of Tennessee, XLVI Congresso SIB, Palermo, 29-31 maggio 2014

E le mani del mungitore? Proc. Int. Conf. Mastitis Control 30/9-2/10 2008: Mastitis Control From Science to Practice 450 400 350 U.F.C. x 1.000/ ml di liquido dalle mani 300 250 200 150 100 50 0 mani nude mani disinfettate guanti guanti disinfettati strip no strip Le mani di chi fa stripping sono più contaminate di quelle di chi non lo fa Anche i guanti di chi fa stripping sono più contaminati di quelli di chi non lo fa La principale fonte di contaminazione delle mani è il latte

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Gestire correttamente le mastiti cliniche durante la lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 48 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Accurata registrazione dei dati Utilizzare un sistema informatico per la registrazione dei dati (SCC individuale, prevalenza, incidenza di mastiti subcliniche) Per ogni caso di mastite clinica, registrare: Identificativo bovina Data di rilevazione Giorno di lattazione Quarto colpito Livello di gravità Esito dell esame batteriologico Esito antibiogramma (se eseguito) Terapia adottata Esito della terapia 49

50

Classificare la forma clinica 1. LIEVE: solo alterazioni del latte (60-90%) 2. MODERATA: sintomi locali mammari (10-30%) 3. GRAVE: sintomi generali (5-20%) Registrare quarto interessato e relativa gravità Prelevare latte per esame batteriologico Incrociare i risultati 51

52

A cosa serve classificare la gravità dei sintomi? Orientamento terapeutico (protocollo predefinito) Orientamento diagnostico Raccolta dati storici di allevamento Verifica della sensibilità della rilevazione 53

54 SCC: interpretazione ed utilizzo del dato Utilizzo del dato per interventi di emergenza esclusione bovine con alta produzione e alto valore SCC Selezione bovine da sottoporre a: CMT esame batteriologico riforma terapia antibiotica in lattazione terapia antibiotica in asciutta (se non di routine) asciutta anticipata mungitura separata Giudizio su vari aspetti del management: efficacia terapie igiene dell asciutta

Protocollo per valutare le CS (Schukken, 2008) Contributo delle vacche singole * Nuove Croniche Fresche Top <5% <5% <10% Ok ~8% ~10% ~15% Non ok 9+% 10+% 18+% Poche vacche (<2%) responsabili di alte conte >2% di vacche responsabili di alte conte Segregazione Es. batteriologico Trattamento Asciugare Macello Nuove infezioni >8% Infezioni croniche >8% Infezioni vacche fresche >15% Analizzare manze vs. vacche Andamento SCC manze vs. vacche Picchi Alte-basse-alte Alte croniche Andamento SCC manze vs. vacche Es.batteriologico croniche ad alto SCC Procedure mungitura Vacche acquistate Gg Latt/asciutta Igiene vacche e ambiente Condizioni apice capezzoli Stagionalità Effetti specifici gruppo Segregare Macellare Trattare Asciutta Lattazione Trattamento asciutta Igiene in asciutta Minerali Stagionalità Strutture per manze Gestione transizione 55 LATTAZIONE ASCIUTTA

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Definire un protocollo per la gestione delle mastiti cliniche in lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 56 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Protocollo per mastiti cliniche in lattazione Sviluppare un protocollo per la gestione delle mastiti cliniche Considerare le ricadute economiche della terapia Prelevare un campione prima di trattare per esame batteriologico ed antibiogramma Utilizzare gli antibiotici secondo quanto prescritto dal protocollo veterinario Prima di trattare, disinfettare accuratamente il capezzolo con un disinfettante e strofinare lo sfintere con alcool Per infusione intramammaria, utilizzare prodotti monouso inserendo parzialmente la cannula Non trattare bovine croniche Rispettare i tempi di sospensione come definiti dal foglietto illustrativo. Nel caso di uso extra-label seguire le indicazioni del veterinario Seguire le raccomandazioni per la conservazione e le date di scadenza Identificare correttamente tutte le bovine trattate, e registrare i trattamenti come previsto dalla normativa 57

Protocollo per valutare le mastiti cliniche (Schukken 2008) Mastiti cliniche> 20% Casi ripetuti (>1,5/anno) Primi casi >15% delle vacche Es. batteriologico Protocollo terapeutico Analisi della riforma Da asciutta (0-30 gg) >5% Da lattazione (>30 gg) >15% vacche Manza Status minerale Ambiente/ igiene Trattamenti preparto ASCIUTTA Vacche Protocollo asciutta Protocollo vaccinale Chetosi Status minerale Ambiente/igiene Contagiosi Mungitura Ambiente/Igiene Relazione con altre patologie infettive/metaboliche LATTAZIONE 58

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Gestire correttamente le mastiti cliniche durante la lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 59 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Gestione vacche asciutte e manze gravide Diminuire l apporto di energia per ottenere un calo di latte prima di asciugare Asciugare improvvisamente e trattare con antibiotico tutti i quarti Disinfettare i capezzoli e strofinare lo sfintere con alcool prima di trattare Trattare tutti i quarti con un antibiotico registrato e/o il sigillante (consigliato utilizzare entrambi in particolari situazioni di rischio) Utilizzare il metodo dell inserzione parziale della cannula (3-5 mm) Disinfettare dopo il trattamento con un disinfettante per post dipping Fornire una alimentazione adeguata per aiutare il sistema immunitario (bilancio energetico, vit.e, Selenio) Mantenere un ambiente pulito, asciutto e confortevole Utilizzare vaccini in caso di alta prevalenza di mastiti da E.coli Tosare fianchi e mammella Evitare gli stress (sovraffollamento, insetti, gerarchia) 60

Incidenza di infezioni per stadio di lattazione Parto Messa in asciutta Parto Incidenza nuove infezioni Presenza di infezioni subcliniche Primariamente ambientali (Strep. sp,, Coliformi) Lattazione Asciutta Journal of Dairy Science, Vol. 64, No. 6, 1981

Asciutta: fase iniziale (0-15 gg) Cessazione flusso di latte Dilatazione dotto capezzolo per aumento P intramammaria Sospensione lavaggio e disinfezione del capezzolo Riduzione attività fagocitaria 62 Aumento del rischio

Asciutta: fase intermedia (15-45 gg) diminuzione P intramammaria formazione tappo cheratina (75% dei casi) aumento concentrazione SC e lattoferrina Diminuzione del rischio 63

Asciutta: fase finale (45-60 gg) accumulo di liquidi penetrazione batteri stress del parto (metabolico, endocrino) immunodepressione (prevalenza linfociti Th2) minor concentrazione fattori immunitari aspecifici Aumento del rischio 64

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Gestire correttamente le mastiti cliniche durante la lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 65 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Il problema delle vacche croniche In ogni azienda esiste una percentuale di animali che presentano costantemente conte cellulari elevate Sono spesso animali con uno o più capezzoli in meno Hanno in anamnesi diversi episodi di mastite clinica Generalmente soggetti di età avanzata (più di quattro lattazioni) Portatori di infezioni croniche della mammella da germi di varia natura Hanno mammelle che presentano vari gradi di danno anatomico

Cosa fare con le vacche croniche? Identificarle: bovine con LS > 5 ripetuti bovine che iniziano la lattazione con CCS elevati bovine con il maggiore contributo al conteggio di CS di mandria Identificare i patogeni (Esami colturali) In base agli esiti cura riforma La terapia va impostata in base alla prognosi tenendo conto di: patogeno individuato condizioni del paziente

Vacche croniche: albero decisionale R. Almeida, University of Tennessee, XLVI Congresso SIB, Palermo, 29 31 maggio 2014 Vacca cronica identificata e separata Esame batteriologico Prototheca Mycoplasma Staph. aureus Altri (Str. uberis, Str. dysgalactiae, E. coli, CNS) 3 capezzoli o meno Più di 4 parti Leucocitosi persistente Quattro parti o meno Buona produzione Buona genetica riforma Cellule alte al parto Cellule basse al parto Terapia in asciutta rimane

Biosicurezza vs. patogeni contagiosi: rischi legati all acquisto di animali Streptococcus agalactiae Staphylococcus aureus Mycoplasma bovis Prototheca Diseases are bought and paid for (Benedictus) 69

Biosicurezza e Mastite: Stato sanitario dell allevamento di provenienza Livello di biosicurezza Risultati dei test latte di massa: MG cellule somatiche <200.000 latte individuale: SCC individuali di tutta la mandria Stato sanitario mammario free da Streptococcus agalactiae da almeno 2 anni latte di massa negativo per S.agalactiae, S.aureus, Prototheca, Mycoplasma incidenza mastiti cliniche <20%/anno visita clinica favorevole (>80% con teat score 1-2) 70

Biosicurezza: precauzioni generali Locale quarantena idoneo (igiene e microclima) separato dal resto dell allevamento (soprattutto sala parto) sotto vento rispetto alla stalla dotato di attrezzature proprie (mungitrice, alimentatori, raschiatori) e sistemi di cattura pulito e disinfettato regolarmente (per ultimo!!) Vaccinazioni Visita giornaliera degli animali Test mastiti contagiose, IBR, BVD, Neospora, paratubercolosi tricofiti, ectoparassiti (Produttori di latte crudo: Salmonella, Campylobacter, E.coli 0157) 71

1. Definire degli obiettivi per la sanità della mammella 2. Garantire un ambiente pulito, asciutto e confortevole 3. Garantire una corretta routine di mungitura 4. Garantire una adeguata manutenzione ed utilizzo della macchina mungitrice 5. Mantenere una registrazione dei dati puntuale 6. Gestire correttamente le mastiti cliniche durante la lattazione 7. Gestione efficace delle vacche asciutte e delle manze gravide 8. Garantire la biosicurezza per i patogeni contagiosi e la riforma delle vacche croniche 9. Monitoraggio regolare dello stato mammario 10. Revisione periodica del piano di controllo delle mastiti 72 http://www.nmconline.org/docs/nmcchecklistna.pdf

Teat score Condizioni dell anello Limite critico 1 assente 2 liscio o liev. rugoso 20% >80% 3 anello rugoso 10% 4 anello molto rugoso 5% <20% 5 lesioni aperte o croste 5% 73

Hygienic score <20% 74

Formazione del personale Formazione su fisiologia, biologia, comportamento animale Addestramento sulle mansioni specifiche Procedure dettagliatamente descritte per iscritto e aggiornate regolarmente relative a: Igiene generale della stalla (ambienti, strutture, attrezzature) Alimentazione Igiene alimenti e abbeveratoi Procedure di gestione degli animali (parto, gestione vitelli, terapie, manipolazione, carico e scarico su veicoli, ecc.) Tecniche e procedure di mungitura Gestione animali in terapia Riconoscimento segni di ferite, stress, sofferenza 75

Antibiogramma: quando richiederlo? Monitoraggio mastiti cliniche Monitoraggio S.aureus Richiede la registrazione e la gestione dei risultati dei test e delle terapie 76

Antibiogramma: limiti Tempo necessario (2-3 giorni) incompatibile con terapia tempestiva (4-6 ore) Mastiti contagiose: informazioni utili a posteriori Mastiti ambientali: informazioni limitate alla bovina oggetto di esame batteriologico Un risultato di sensibilità in vitro non è sempre seguito da un successo terapeutico Non si possono testare tutti i principi attivi, ma solo le molecole capofila Non vengono testate le associazioni 77

Mastiti Mastiti contagiose classiche (S.agalactiae, S.aureus) emergenti (Mycoplasma, Prototheca) Mastiti ambientali (E.coli, Streptococchi ambientali) Come orientare la diagnosi Come evitare l insorgenza Come intervenire in caso di focolaio 78

Fattori di rischio per mastiti contagiose Introduzione di animali Utilizzo di mungitrici comuni ad altri animali a mostre o fiere Analisi del latte di massa della mandria di provenienza e degli animali acquistati Gli animali acquistati devono essere isolati e munti per ultimi fino all esito dell analisi Utilizzare attrezzature proprie a mostre e fiere Gli allevamenti che introducono devono far analizzare periodicamente il latte di massa (mensilmente) 79

Quando sospettare.. Streptococcus agalactiae? aumento significativo e persistente SCC latte massa aumento significativo e persistente SCC individuale (MG 857.000) (Djabri 2002) scarsa correlazione con stadio di lattazione raramente mastite clinica (lieve) calo produzione talvolta aumento CBT latte di massa generalmente alta prevalenza 80

81 S.agalactiae: eradicazione Patogeno obbligato della mammella Identificazione animali infetti (coltura ripetuta) Mungitura separata animali infetti Igiene di mungitura (guanti, pre/post-dipping) e impianto a posto Terapia in lattazione con β-lattamici (efficace) Terapia in asciutta (efficace) Eliminazione vacche croniche (3 colture consecutive positive) Controllo al parto Monitoraggio latte di massa Non alimentare vitelle con latte di scarto Pastorizzazione latte di scarto Non smettere i controlli fino a che tutte le vitelle alimentate con latte di scarto hanno partorito (2 anni)

Quando sospettare Staphylococcus aureus? aumento moderato SCC latte massa aumento moderato SCC latte individuale (MG 357.000) (Djabri 2002) mastite subclinica talvolta lieve mastite clinica ricorrente raramente mastite gangrenosa calo produzione 82

Stafilococcus aureus: controllo CRITICITA Fonti multiple di infezione (mammella, app.urogenitale, app.respiratorio, cute (garretti!!), lettiera, mosche) Difficile individuazione animali infetti (escrezione intermittente, false positività per prelievi contaminati) Terapia antibiotica spesso inefficace: resistenza (forme L, produzione β-lattamasi) colonizzazione microascessi localizzazione intracellulare 83

Quando sospettare Mycoplasma? mastite parenchimatosa interessamento frequente di più quarti linfonodi sopramammari aumentati di volume assenza di risposta ai classici trattamenti antibiotici drastica riduzione della produzione di latte assenza di sintomi generali latte alterato contemporanea presenza di problemi respiratori, otiti nei vitelli contemporanea presenza di artriti nei vitelli e nelle vacche 84

85 Epidemiologia

Introduzione in allevamento animali portatori ed eliminatori (vitelli, manze) partecipazione a mercati o fiere riattivazione infezione in altri distretti fomiti (attrezzature o personale) 86

Trasmissione Mycoplasma mungitura (latte, mani, strumenti) VACCA VACCA ingestione (latte infetto) verticale (canale del parto) respiratoria VACCA VITELLO VACCA VITELLO VITELLO VACCA VACCA VACCA 87

Profilassi Mycoplasma Biosicurezza Evitare l introduzione di animali Test sugli animali introdotti (coltura, PCR, sierologia) Quarantena Personale e attrezzature in entrata Biocontenimento Separazione efficace delle diverse categorie di animali Mungitura igienica e corretta Igiene trattamenti endomammari Pastorizzazione latte di scarto (65 C per 60, 70 C per 3 ) Pastorizzazione colostro (60 C per 30 ) Disinfezione attrezzature (tettarelle, secchi, bottiglie) Disinfezione sala di mungitura dopo ogni mungitura 88

In caso di focolaio Intervento tempestivo: test diagnostici su tutte le vacche in lattazione separazione vacche positive (in attesa di riforma) mungitura in ordine di rischio crescente controllo periodico delle vacche negative La terapia non è risolutiva!! 89

Quando sospettare Prototheca? Esordio asintomatico con aumento SCC Alterazioni del latte (coaguli, aspetto acquoso) Mastite cronica evolutiva Aumento consistenza parenchima mammario Progressiva riduzione della produzione lattea Atrofia del quarto Totale refrattarietà ai trattamenti antibiotici In caso di alta prevalenza: aumento CBT latte massa 90

Habitat Diffusione ubiquitaria Ambienti umidi e ricchi di sostanza organica: Vegetali in decomposizione Piante legnose ed erbacee Terreno Acque dolci e salate Impianti di depurazione Acque di scarico Feci (bovino, suino, cervo, cane, ecc) 91

Specie conosciute P. zopfii genotipo 1 P. zopfii genotipo 2 P. blaschkeae (ex P.zopfii g.3) P. wickerhamii P. cutis (sp. nov) P. stagnora P. ulmea Causa di mastite nel bovino Causa di infezione nell uomo 92

Patogenicità per l uomo P.wickerhamii Lesioni cutanee croniche Bursite olecranica Infezioni generalizzate in soggetti immunodepressi P.blaschkeae Onicomicosi P.zopfii Lesioni cutanee croniche Infezioni generalizzate 93

Patogenicità per gli animali CANE (P.zopfii, P.wickerhamii) Lesioni cutanee croniche Retinopatie Encefaliti Malattie sistemiche BOVINO (P.zopfii gen.2, P.blasckeae) Mastite cronica subacuta o sublinica resistente alle terapie Enterite granulomatosa Mai segnalata la trasmissione animale-uomo o uomo-uomo 94

Prototheca: controllo Identificazione animali infetti (controllo ripetuto): mungitura separata in attesa di riforma Identificazione e controllo fonti ambientali: campioni ambientali (lettiera, abbeveratoi, mungitrice) miglioramento igiene, disinfezione Controllo fonti di rischio per infezioni mammarie: mungitura corretta mungitrice perfettamente funzionante asepsi nelle terapie endomammarie Monitoraggio presenza infezione latte di massa mastiti cliniche 95

Quando sospettare Coliformi? Forma clinicamente manifesta (gen.acuta) ipertermia aumento di volume del quarto anoressia Breve durata Più frequente a inizio lattazione Coltura spesso negativa 96

Quando sospettare. Streptococchi ambientali? Forma clinicamente manifesta (gen.subacuta) alterazione del quarto alterazione del latte Durata maggiore rispetto all infezione da coliformi Più frequente a inizio lattazione Coltura generalmente positiva Talvolta aumento CBT 97

Mastiti ambientali (Streptococchi, Coliformi) Fattori di rischio Ambiente umido e sporco e ventilazione inadeguata Capezzolo umido in muntura Capezzoli rovinati Asciutta o periparto non curati Numero di parti 98

Mastiti ambientali (Streptococchi, Coliformi) Interventi Mantenere l ambiente pulito e asciutto Fornire una ventilazione adeguata Igiene di mungitura (predipping 30, asciugatura con mat.monouso) Monitorare lo stato del capezzolo (teat score) Particolare attenzione in asciutta e periparto (igiene lettiera, dipping nelle ultime 2 settimane, monitoraggio al parto) Monitorare l incidenza per numero di parti e riformare quando necessario 99

Domande? Norma Arrigoni IZSLER Sez. Piacenza norma.arrigoni@izsler.it 100