La Strategia Energetica Nazionale



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La Strategia Energetica Nazionale La nuova Strategia Energetica Nazionale, diffusa a fini di consultazione pubblica, individua quattro obiettivi principali per il sistema energetico italiano: 1) Ridurre significativamente il gap di costo dell energia per i consumatori e le imprese, con un allineamento ai prezzi e costi dell energia europei; 2) Raggiungere e superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020; 3) Continuare a migliorare la nostra sicurezza e ridurre la dipendenza di approvvigionamento dall estero, soprattutto nel settore gas; 4) Favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. Per raggiungere tali obiettivi la strategia si articola, nel medio-lungo periodo (2020, principale orizzonte temporale di riferimento), in sette priorità con specifiche misure avviate o in corso di definizione: 1) la promozione dell efficienza energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei; 2) la promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo; 3) lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, grazie a cui possiamo superare gli obiettivi europei di sostenibilità ( Europa 20-20-20 ) contenendo la spesa in bolletta; 4) lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile; 5) la ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio; 6) lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi; 7) la modernizzazione del sistema di governance, con l obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i nostri processi decisionali. La realizzazione della Strategia, secondo le stime del Ministero al 2020, farà risparmiare all Italia 14 miliardi di euro all anno (sugli attuali 62) di fattura estera, attiverà 180 miliardi di investimenti di qui al 2020, ridurrà le emissioni dei gas serra del 19% contro un obiettivo europeo per l Italia del 18% rispetto alle emissioni del 2005, porterà al 20% l incidenza dell energia rinnovabile sui consumi totali e al 36-38% la quota sui consumi elettrici (in entrambi i casi circa il doppio rispetto al 2010) e farà calare i consumi primari rispetto allo scenario inerziale al 2020 del 24%. Punti aperti per la consultazione pubblica Quali eventuali obiettivi e priorità diversi dovrebbe individuare la Strategia, tenendo conto del contesto internazionale e del punto di partenza del Paese?

Di seguito si sintetizzano le azioni previste nel campo dell efficienza energetica e dello sviluppo delle energie rinnovabili, con particolare riguardo alle misure attinenti il settore edile. L efficienza energetica L efficienza energetica rappresenta la prima priorità della nuova Strategia energetica. Essa contribuisce infatti contemporaneamente al raggiungimento di tutti gli obiettivi di costo/competitività, sicurezza, crescita e qualità dell ambiente. In questo settore, l Italia presenta già performance elevate rispetto ad altri Paesi europei e vanta una consolidata tradizione in molti settori industriali fortemente interessati dalla diffusione dell efficienza energetica (edilizia, domotica, impianti di riscaldamento, illuminotecnica, ecc.). Resta tuttavia un potenziale di miglioramento elevato, che può essere catturato attraverso interventi che hanno un ritorno economico positivo. La definizione degli interventi è partita dal riconoscimento delle diverse barriere che ostacolano l adozione delle migliori tecnologie per l efficientamento. In ambito civile, gli elevati investimenti iniziali scoraggiano le decisioni dei piccoli consumatori (residenziale, uffici). A questo si aggiungono spesso anche una scarsa consapevolezza dei potenziali risparmi e una difficoltà di accesso agli incentivi. Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, l impossibilità di accedere a detrazioni fiscali e le difficoltà di autofinanziamento richiederebbero un ampio ricorso al modello ESCo. Il problema di agenzia però che consiste in una difficile contrattualizzazione dell allocazione dei costi e del rischio tra le diverse parti rende molto difficile la realizzazione degli interventi in questo settore. In ambito industriale, fanno da ostacolo una limitata disponibilità di competenze interne specializzate, soprattutto per le aziende medio-piccole, la scarsità di attori specializzati per interventi spesso complessi, e una bassa propensione a realizzare interventi con payback spesso lunghi. Al fine di rimuovere le barriere all efficienza energetica, sono stati o saranno rinforzati o introdotti nuovi strumenti e azioni, in particolare: - Il rafforzamento di standard minimi e normative, in particolare per quanto riguarda l edilizia (per nuove costruzioni o rifacimenti importanti) ed il settore dei trasporti. Nel settore edilizia, il recepimento della Direttiva 2010/31/UE permetterà di elevare i requisiti sulle nuove costruzioni (classe B) e di introdurre forme più efficaci per la qualificazione del patrimonio edilizio esistente, entro il 2020, facendo leva sullo strumento delle detrazioni fiscali o anche di altri strumenti che premino il salto di classe energetica dell intero edificio. Al contempo, sarà essenziale rinforzare i sistemi di controllo e sanzione, rendendoli coerenti in tutte le Regioni. Nel settore della cogenerazione ad alto rendimento, in linea con le disposizioni della nuova Direttiva in materia di efficienza energetica, saranno introdotte misure a carattere regolamentare ad integrazione del regime di incentivazione vigente. - Il mantenimento strutturale di detrazioni fiscali (55%) per le ristrutturazioni civili e il loro miglioramento. Tra i principali possibili miglioramenti, sono stati individuati i seguenti: una differenziazione della percentuale di spesa detraibile e/o della durata per il rimborso commisurata all effettivo beneficio dell intervento; l introduzione di parametri di costo specifico massimo ammissibile per tipo di intervento, per evitare abusi; la specializzazione dello strumento per efficientare il patrimonio edilizio, rivedendo il perimetro attuale degli interventi ammessi in modo da evitare la sovrapposizione con altri incentivi, di nuova introduzione, con la stessa finalità ( Conto Termico ).

- L introduzione di incentivazione diretta per gli interventi della Pubblica Amministrazione, impossibilitata ad accedere al meccanismo delle detrazioni, mediante il decreto Conto Termico attualmente in discussione e l introduzione di specifici modelli contrattuali vincolanti. - La comunicazione e la sensibilizzazione del pubblico, delle aziende e della PA, attraverso il rilancio di un ampio programma di comunicazione, in stretta collaborazione con Regioni e associazioni imprenditoriali, la promozione di campagne di audit energetico per il settore civile e industriale, e l introduzione di percorsi formativi specializzati sui temi di efficienza energetica. - Il controllo e l enforcement delle misure, con un rafforzamento di verifiche e sanzioni per il rispetto di normative e standard e per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico per i soggetti obbligati. - Il rafforzamento degli obiettivi e dei meccanismi dei Certificati Bianchi (i Titoli di Efficienza Energetica TEE), attraverso il superamento di alcuni problemi di crescita e di transizione registrati di recente, tra cui la necessità di maggiore flessibilità, e un adeguata remunerazione in relazione alla vita utile degli interventi. - Il rafforzamento del modello ESCo, tramite l introduzione di criteri di qualificazione, lo sviluppo e la diffusione di modelli contrattuali innovativi per il finanziamento tramite terzi e la creazione di fondi di garanzia dedicati. - Azioni in materia di pianificazione energetica e di sviluppo sostenibile urbano, con l obiettivo di attivare modelli di pianificazione innovativa dei servizi urbani e dei flussi energetici, di efficienza nelle reti, di mobilità e riqualificazione del tessuto edilizio e di partenariato pubblico-privato. Il tema è già oggi presente nell'agenda Digitale, nel Piano Città istituito dal decreto Crescita e nell attuale programmazione dei fondi comunitari dedicati allo sviluppo sostenibile. - Il supporto alla ricerca e innovazione, con l introduzione di agevolazioni finanziarie per la promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica. L insieme delle misure di supporto vengono stimate in circa 15 miliardi di euro di supporto pubblico cumulato al 2020, in grado di stimolare 50-60 miliardi di euro di investimenti complessivi. Punti aperti per la consultazione pubblica Quali altre barriere hanno finora impedito una più ampia diffusione di soluzioni di efficienza energetica, e quali possibili azioni e strumenti (esistenti o nuovi) possono essere lanciati? Come rendere più efficace il sistema dei controlli sugli standard e sulla qualità dei servizi (ad esempio le certificazioni degli immobili) senza generare costi e nuovi forme di burocratizzazione? Per quanto riguarda i Certificati Bianchi, l estensione dei soggetti obbligati anche a società di vendita (come in Francia o in Inghilterra) e/o ad altri operatori potrebbe aumentare il numero di soggetti direttamente coinvolti, risultare più vicini ai clienti finali e alle loro esigenze, e quindi facilitare il raggiungimento degli obiettivi? Quali opportunità di revisione del meccanismo in questo ambito? La mancanza di competenza e attenzione nei settori industriali, soprattutto nelle aziende medio-piccole, è vista da più parti come una criticità per il raggiungimento degli obiettivi in questo settore. L introduzione di obblighi di audit energetici potrebbe contribuire a risolvere questa criticità? Quali altre iniziative si potrebbero prevedere in questo ambito?

Le energie rinnovabili Le energie rinnovabili sono un altro pilastro fondamentale della Strategia. La Strategia, in questo campo, propone il superamento degli obiettivi di produzione europei 20-20-20, con un più equilibrato bilanciamento tra le diverse fonti rinnovabili (in particolare, con maggiore attenzione rivolta alle rinnovabili termiche, che sono le più efficienti e le meno costose), la sostenibilità economica dello sviluppo del settore, una preferenza per le tecnologie con maggiori ricadute sulla filiera economica nazionale e una progressiva integrazione delle rinnovabili elettriche con il mercato e la rete. Per quanto riguarda le rinnovabili elettriche, le principali iniziative sono consistite nei due decreti ministeriali (Quinto Conto Energia per il fotovoltaico e Misure incentivanti per le altre rinnovabili elettriche), che continuano a sostenerne lo sviluppo, contenendo gli oneri per il sistema ed incrementando la capacità di governo. Per questo settore sarà necessario per i prossimi anni definire adeguate misure di accompagnamento alla grid parity, tra cui: - una ulteriore semplificazione dei procedimenti autorizzativi, per il collegamento alla rete e la messa in esercizio degli impianti; - alcuni vantaggi fiscali possibili grazie alla normativa in materia di realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, inclusi quelli conseguenti all'installazione di impianti a fonti rinnovabili (decreto-legge 201/11); - una possibile revisione del meccanismo di scambio sul posto in modo da ampliarne l applicazione. A fronte del supporto messo a disposizione e dell atteso raggiungimento della grid parity del fotovoltaico in tempi brevi, di qui al 2020 sono previsti nelle rinnovabili elettriche inclusi i rifacimenti circa 50-60 miliardi di euro di investimenti cumulati. Per quanto riguarda le rinnovabili termiche, saranno intraprese le seguenti iniziative: - l introduzione di uno specifico decreto ministeriale (il cosiddetto Conto Energia Termico) per lo stimolo delle rinnovabili termiche di piccola taglia (destinato prevalentemente al settore civile); - il mantenimento del meccanismo dei Certificati Bianchi, per gli interventi di maggiori dimensioni, prevalentemente industriali, con l obiettivo di indirizzare la scelta degli investimenti più grandi sulla base della massimizzazione dell efficacia e dell efficienza dell intervento. - la messa in atto di interventi che incoraggino il ricorso al teleriscaldamento e al teleraffrescamento, come l attivazione del fondo di garanzia per gli investimenti in reti di teleriscaldamento, istituito presso Cassa conguaglio per il settore elettrico e alimentato da un corrispettivo sul consumo di gas metano. A fronte del sistema di incentivi messo a disposizione, di qui al 2020 nel settore delle rinnovabili termiche sono attesi circa 15-20 miliardi di euro di investimenti.

Punti aperti per la consultazione pubblica La Strategia prevede un continuo supporto agli investimenti in rinnovabili, seppure con livelli di incentivo ridotto rispetto al passato (e con un governo più attento dei volumi). Sono auspicabili scelte diverse? In quale direzione? Quali ulteriori strumenti a supporto possono essere lanciati per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili, soprattutto quelle termiche, e superare gli obiettivi di produzione al 2020? In conclusione, il settore dell energia si legge nel documento - è centrale per il Paese come fattore di crescita in sé, e non solo come fattore abilitante. Infatti, in base alla strategia delineata, gli investimenti previsti nel settore energia entro il 2020 ammontano a circa 180 miliardi di euro, prevalentemente nei settori più innovativi della green e white economy (ovvero legati, rispettivamente, alle rinnovabili e all efficienza energetica), ma anche in quelli più tradizionali delle infrastrutture energetiche. Per cogliere tali opportunità è indispensabile fare sistema attorno a questo settore, garantendo l adeguato supporto pubblico nei segmenti più innovativi sia in termini di stabilità regolatoria che di incentivi economici ma anche maggior coordinamento tra il mondo delle aziende, della ricerca, quello della formazione professionale, quello delle istituzioni finanziarie e degli operatori di settore.