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TITOLO LUOGO E DATA ORGANIZZATORE Open Days 2015 The Adriatic- Ionian Macroregion for Jobs and Growth 15 Ottobre 2015 Regione Emilia-Romagna Rue Montoyer 21,1000, Bruxelles Adriatic-Ionian Macroregion Relazione In data 15 ottobre 2015, nel contesto degli Open Days 2015, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, si è tenuta la conferenza The Adriatic-Ionian Macroregion for Jobs and Growth. La conferenza si è incentrata sulle possibili strategie per stimolare l occupazione e la crescita nella Macroregione Adriatico-Ionica, nel contesto dei quattro pilastri dell EUSAIR. Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo degli investimenti nel capitale umano e all'importanza della mobilità all'interno della zona su diversi livelli. Il dibattito si è focalizzato, inoltre, sulle potenzialità che la strategia offre come strumento per promuovere un ulteriore integrazione europea dei Balcani occidentali e per rafforzare la cooperazione mediterranea. La conferenza è stata presentata da Stefano Bonaccini (Presidente della Regione Emilia- Romagna). Il convegno è stato fortemente voluto per confermare la necessità dell impegno nell attuazione della Strategia EUSAIR da parte di tutti i livelli di governo. Si è voluto ribadire la centralità di questa regione d Europa per la sua storia, tradizione, cultura, ruolo geografico, e ruolo politico. E necessario il rilancio della crescita e dell occupazione e allo stesso tempo, la Macroregione deve essere capace di attrarre investimenti: Bonaccini si è ritenuto convinto, infatti, che anche questa parte d Europa può esserne all altezza. 8 Paesi coinvolti, circa 70 milioni di cittadini, molte sono le sfide da raccogliere sia per i paesi membri dell Unione europea (Italia, Slovenia, Croazia e Grecia), sia per quelli che ambiscono ad una progressiva integrazione nel progetto europeo (Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia). Si tratta di un territorio geopoliticamente sempre più strategico che porta con sé, dunque, la necessità di consolidare stabilità e coesione tra le diverse regioni coinvolte. L attualità, inoltre, impone una cooperazione sempre più stretta che permetta di garantire benessere economico e sociale ed anche di dare risposte comuni ed efficaci ad emergenze come quella dell immigrazione. Alla luce dei recenti fatti drammatici che hanno posto l area mediterranea al centro delle discussioni politiche, è ancora più fondamentale rendere questi territori socialmente più resilienti ad ogni forma di shock esterno lavorando a fianco dell Unione Europea, in qualità di membri di una stessa comunità. La Regione Emilia-Romagna ha sempre visto l altra sponda dell Adriatico come partner naturale per lo sviluppo economico e sociale, sostenibile ed integrato nelle varie comunità. Per questo la Strategia EUSAIR è stata accolta da subito ed oggi la Regione è pronta ad assumersi responsabilità per un vero e proprio rilancio. La Macroregione deve diventare un identità più forte e più coesa e, attraverso l uso efficace ed intelligente di tutti i fondi europei, oltre a quelli nazionali e regionali, deve acquisire l autorevolezza necessaria per contribuire al raggiungimento delle priorità dell agenda politica europea.

In seguito, è intervenuta Federica Mogherini, Alto Rappresentante e Vicepresidente della Commissione Europea, commentando che, a seguito dei fatti drammatici degli ultimi mesi che hanno interessato l area in questione, la Macroregione è assolutamente parte integrante e non può essere isolata dal contesto europeo. I confini, come si è visto, si rivelano, a volte, facilmente superabili e possono tornare ad essere linee attraverso le quali si scaricano tensioni. La Macroregione è uno dei punti geo-strategicamente più difficili del nostro globo, ma allo stesso tempo uno dei più ricchi di potenzialità e di realtà: la Vicepresidente l ha ritenuto, infatti, il cuore pulsante dell Europa. Per questi motivi, il lavoro futuro deve essere una strategica cooperazione quotidiana all interno di questa regione, sia a livello locale, che internazionale, coinvolgendo i settori della sicurezza e della prevenzione alla radicalizzazione degli estremismi, dello sviluppo economico e sociale, delle infrastrutture, dell ambiente, del turismo, dell energia, ecc. Bisogna avere un rilancio su due fronti: da una parte incrementare la consapevolezza che il lavoro della Macroregione può rivelarsi strategico per tutta l Europa, anche in connessione con le altre macroregioni; dall altra, concretizzare i progetti garantendo agli enti locali e regionali una connessione diretta e reale con programmi europei che possano portare benefici immediati ai cittadini. La Vicepresidente si è poi congratulata con i vari Stati membri dell Unione per l impulso, il contributo e l impegno che hanno messo per conseguire quest obiettivo e con gli Stati non membri UE per il lavoro di iniziativa per una maggiore integrazione nell Unione Europea. L Alto Rappresentante Mogherini ha voluto, infine, sottolineare il ruolo fondamentale da parte delle regioni coinvolte nella Strategia in politica estera come uno dei principali strumenti dell Unione per rafforzare e creare ulteriori sinergie tra diversi livelli istituzionali. Fondamentale è l ownership : questo processo di integrazione e crescita, infatti, può venire solamente dal basso, investendo principalmente nell operatività. In questo modo si potrà concretizzare pienamente il progetto come strumento fondamentale per rafforzare il processo di integrazione totale dell Unione. Si è unito alla conferenza in videocollegamento il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sandro Gozi. Gozi ha dichiarato che il Governo italiano ha fortemente voluto l avvio della Strategia e sono stati creati anche degli strumenti (la Cabina di Regia) per far capire l importanza dell approccio strategico. Affinché venga riconosciuta una leadership allo Stato, è stato necessario organizzare una governance all altezza delle ambizioni e delle sfide da affrontare. Il lavoro tra Governo e Regioni deve essere sempre più intenso ed un successo della Strategia non potrà fare altro che favorire il consenso all allargamento e rafforzare i legami tra i territori italiani ed i territori di tutti gli altri Stati che si affacciano sull Adriatico e Ionio. La gestione e l avvio del progetto Adrion è sicuramente un primo segno della convinzione e della determinazione dello Stato a riguardo. E stata ribadita, inoltre, l importanza della creazione di progetti credibili in grado di attrarre investimenti privati: è vero che la Strategia non ha fondi aggiuntivi, ma è anche vero che, se la Strategia viene attuata nel modo giusto, può essere il luogo per sviluppare progetti da proporre poi al Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici, a nuove forme di partenariati pubblico-privati, ecc. Bisogna, infine, assolutamente rafforzare la cooperazione tra le città e territori. Il Governo si ritiene molto determinato nel proseguire il raggiungimento di questi obiettivi, poiché si tratta di un progetto fondamentale per l Europa utile, per l Europa che cresce dal basso e che deve essere valorizzata sempre di più. Ha preso poi la parola Ivan Jakovčić (Membro del Parlamento Europeo - ALDE) ricordando

come, 10 anni fa, a Pola, in Istria, sono iniziati i negoziati interregionali per l avvio della Strategia fin ad arrivare ai giorni nostri in cui si ha un documento di Strategia che verrà votato a Strasburgo il 26 ottobre. In questi mesi si è visto quali azioni sono state intraprese anche da Paesi che non fanno parte della Strategia, come per esempio la Macedonia, e che, quindi, è doveroso riconoscere ad essi la volontà di entrare nell Unione Europea. Jakovčić si è augurato un sempre maggior allargamento dell Unione per poter godere di una migliore stabilità e sicurezza. Ha concluso dicendo che, se la Strategia non verrà presa come priorità assoluta, in particolar modo da parte delle regioni italiane, in grado di far diventare il Mar Adriatico e Ionico un mare di pace, tranquillità ed amicizia, non si potrà ottenere un risultato ottimale. La conferenza è ritornata in una prospettiva nazionale con l intervento di Stefano Sannino, Rappresentante Permanente d Italia presso l Unione Europea. L Italia ha sempre puntato fin dall inizio sul processo di allargamento ai Balcani occidentali: i legami con questa area sono sempre stati molto forti ed hanno permesso una conoscenza dei territori reciproca estremamente importante. La scoperta di questa regione non è, dunque, una novità. Si è alla vigilia della presentazione da parte della Commissione del rapporto sull avanzamento del processo di allargamento: la speranza è che finalmente si possano perfezionare i negoziati con la Serbia, dando inizio alla concretizzazione del processo, e che, presto, Stati come la Bosnia- Erzigovina possano abbandonare le agende delle singole comunità per guardare, invece, ad un agenda più generale in linea con i progetti europei. Sannino ha concordato con il Sottoseretario Gozi riguardo all impegno dello Stato italiano in materia, ma ha aggiunto che le regioni devono essere le prime a sostenere la Strategia: si tratta di un impegno e di uno sforzo comune per poter utilizzare appieno le risorse disponibili. Nonostante l enorme impatto che i recenti fatti d attualità hanno avuto sui vari Paesi, la reazione è stata segno di una maturità e di una volontà di essere parte di una possibile soluzione al problema e non causa del problema stesso. La strada della cooperazione, strada che occorre perseguire in questo momento, è la risposta migliore ai problemi sociali che la Macroregione sta affrontando. La conferenza si è focalizzata, in seguito, sul rilancio dell occupazione e della crescita attraverso l implementazione della Strategia EUSAIR ed è stata moderata da Andrea Mairate (Capo Unità della Cooperazione delle Macroregioni e Territori europei DG REGIO). Le strategie macroregionali sono un fenomeno relativamente nuovo, iniziato nel 2009-2010, e si possono definire come delle aree funzionali di policy-making ed in grado di costruire una nuova Europa. Mairate ha posto delle domande ai vari relatori durante il dibattito: 1. qual è l approccio delle varie regioni coinvolte nella Strategia e come vedono il proprio contesto regionale fra 10 anni; 2. Quali sono le azioni più urgenti da attuare per il rilancio della Macroregione; come è possibile mobilitare i diversi fondi per sostenere gli investimenti ed, infine, come può essere migliorato il governo sia a livello regionale, nazionale e transnazionale. Il dibattito ha visto coinvolti rappresentanti delle diverse regioni adriatico-ioniche. La prima relatrice è stata Debora Serracchiani (Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia) che ha ritenuto la Macroregione una grande opportunità sia per le regioni coinvolte, che per l Europa: può consentire, infatti, una stabilizzazione ed un integrazione dei rapporti con i Balcani occidentali. La Regione Friuli Venezia Giulia, vista la sua configurazione territoriale, si vuole focalizzare su due progetti fondamentali, realizzabili attraverso l utilizzo in

maniera appropriata dei fondi strutturali, regionali e nazionali: l investimento, che porta ad una conseguente crescita, nella ricerca e nell innovazione del trasporto marittimo, coniugando gli interessi infrastrutturali con l impatto ambientale; ed il miglioramento dei collegamenti tra infrastrutture già esistenti, partendo da quelle portuali, e la realizzazione di un importante infrastruttura ferroviaria, al momento insufficiente. Infine, ha riconfermato la necessità di un migliore sistema di governance che parta dalle regioni, ma che debba avere anche un link molto forte con la nazione e, successivamente, con l Unione Europea, prendendo come modello la buona riuscita delle altre due Macroregioni strategiche (la Macroregione Baltica, EUSBSR, e del Danubio, EUSDR). Ha continuato il dibattito Luca Ceriscioli (Presidente della Regione Marche) che ha voluto richiamare, come già fatto dall Alto Rappresentante Mogherini, il tema della concretezza, considerata un elemento fondamentale per dare sostanza al progetto di grande qualità che sarà in grado di trasformare la società ed il territorio. Concordando con la Presidente Serracchiani, è necessario dare priorità a quegli interventi all interno dei pilastri dell attuazione della Macroregione, in particolare il miglioramento della sostenibilità dei trasporti delle merci via mare, producendo, così, un forte cambiamento che può diventare anche identità in cui tutta la Macroregione può riconoscersi. Il processo deve per forza partire dalle regioni e dalle città, le quali assumono, all interno della Macroregione, la loro dimensione più ampia. E essenziale, infatti, sviluppare la capacità di coinvolgere dal basso tutti gli attori locali in una grande strategia su scala europea con ambiziose prospettive di crescita, secondo il motto Think globally, act locally. Nikola Dobroslavic (Presidente della Regione croata Dubrovnik-Neretva) si è concentrato, a sua volta, su un prerequisito essenziale per il funzionamento della Macroregione: la connettività infrastrutturale, al momento non sufficiente, in particolare per quanto riguarda i collegamenti via mare. Bisogna, quindi, collegare il nord con il sud attraverso un perfezionamento delle autostrade e delle ferrovie, oltre che collegare le coste attraverso nuove linee marittime ed aeree. Inoltre, bisogna essere connessi attraverso una migliore rete trans-adriatica di gasdotti. In aggiunta alla connettività fisica, è opportuna anche l interconnettività istituzionale e sociale tra università, accademie e regioni in modo da condividere progetti e programmi. Tra gli altri temi già citati durante il corso della conferenza, l importanza della rimozione degli ostacoli transfrontalieri in modo da raggiungere una completa cooperazione ed integrazione. Infine, secondo il Presidente, il perseguimento dei fondi strutturali può rivelarsi, a volte difficoltoso: bisogna, dunque, insistere su un ulteriore semplificazione della gestione dei programmi transfrontalieri, come per esempio il programma Adrion. E intervenuto, in seguito, George Alexakis (Consigliere Regionale di Creta). L amministrazione di Creta si è posta come obiettivo, all interno della Macroregione, il rafforzamento della cooperazione tra università, regioni, istituti di ricerca ed attori economici privati per una crescita inclusiva, sostenibile ed intelligente. Anche il Consigliere regionale concorda con gli altri relatori sul bisogno di avere una forte coordinazione da parte della Commissione Europea, oltre che al supporto finanziario per i costi dei trasporti e un assistenza pratica e tecnica sulle opportunità finanziarie proposte. Se si vogliono creare nuove opportunità di lavoro, bisogna, dunque, creare un ambiente favorevole allo sviluppo economico in ciascuna regione e nella Macroregione in toto. Per raggiungere questo scopo bisogna, innanzitutto, rafforzare l iniziativa della ricerca con lo sviluppo tecnologico ed

l innovazione; divulgare l innovazione tecnologica e il know-how; rafforzare la cooperazione strategica tra le istituzioni pubbliche, gli attori economici ed il settore privato; incrementare il potenziale della blue economy e generare una crescita sostenibile, principalmente nel settore marittimo; espandere la connettività nella Macroregione e, infine, affrontare la questione ambientale. Luciano D Alfonso (Presidente della Regione Abruzzo) ha valutato la Strategia come un grande progetto che punta a cambiare strutturalmente le condizioni di vita della società e del territorio. Ci sono numeri interessanti che ci rendono consapevoli della dimensione e della potenza di questa visione strategica: 70 milioni di cittadini che producono un PIL pari a 952 miliardi di euro, 5 milioni di studenti universitari, 8 milioni di imprese, 150 mila brevetti, invenzioni ed innovazioni. D Alfonso ha considerato, dunque, la Strategia come la forma più riuscita di sussidiarietà su base progettuale per alimentare una visione strategica ambiziosa dell Europa. Secondo il Presidente, c è un pilastro, in particolare, che funziona da dinamo per gli altri, ossia la connettività terra-mare. Al momento, questa non è del tutto sufficiente o viene a mancare: c è un vuoto che colpisce una zona dello snodo macroregionale, in particolare tra Adriatico e Croazia. Bisogna fare in modo, quindi, che anche i parlamentari europei prendano coscienza di ciò e fare in modo che i successivi convegni possano produrre iniziative per ulteriori soluzioni. Un efficiente connettività, infatti, permette la forza di riuscita degli altri pilastri. Michele Emiliano (Presidente della Regione Puglia) ha iniziato il suo intervento ricordando i rapporti già ben consolidati della Regione sia con la Grecia, che con l Albania, che con altri Paesi dell Adriatico. Di fondamentale importanza, anche per la Regione Puglia, è la centralità del mare come interconnettività strutturale e culturale, terreno comune per tutte le regioni coinvolte. Per quanto riguarda la concretezza, la Regione Puglia sta pensando ad un progetto in cui l acquedotto pugliese partecipi alla infrastrutturazione e alla gestione ambientale delle immense risorse idriche dell Albania, portando avanti il processo di allargamento ed integrazione dell Unione. La Puglia, infatti, ha sempre vissuto l accoglienza non come emergenza, ma come un ordinario dovere mediterraneo che fonda le sue radici in una cultura millenaria secondo cui accogliere lo straniero era ritenuto un impegno. Inoltre, i successi che la Puglia ha avuto nell incremento del traffico turistico non sono fondati su un idea del turismo visto come una privazione dell identità del servizio e del luogo, ma come un esaltazione del locale in modo che ciascuno apprenda lo stile di vita del luogo di destinazione e ne consideri la cultura. Il successo del turismo, come il Presidente vuole sottolineare, è dato non tanto dagli investimenti economici, ma dall interazione interculturale. L ultimo relatore è stato Aleksander Stjepčević (Sindaco della Municipalità di Kotor, Montenegro). A seguito delle sfide che hanno colpito l Europa nell ultimo decennio, sono necessari rapidi, consistenti e concreti cambiamenti per una migliore crescita economica sostenibile. Anche il Sindaco, in linea con gli altri rappresentanti, ha considerato la Strategia come un ottimo strumento per la prosperità economica della Macroregione, in grado di incrementare l attrattività degli investimenti e l interconnettività tra le regioni, oltre che ottimo mezzo per l integrazione completa dei Balcani occidentali. Bisogna enfatizzare la necessità di utilizzare al massimo il potenziale della Macroregione e lo sviluppo dei territori delle singole Regioni. Tra le priorità principali, la difesa dell ambiente marino, la connettività infrastrutturale ed energetica, il turismo sostenibile: queste sono alla base della realizzazione di politiche in tutti i livelli governativi. Il Montenegro è sempre stato fortemente propenso ad allineare le sue politiche di sviluppo con quelle dell Unione Europea e continuerà a farlo. L integrazione interregionale delle politiche in tutti i settori economici (energia, turismo, industria, comunicazioni) è una delle soluzioni che può portare al successo la Strategia macroregionale,

così come l investimento nel capitale umano, migliorando lo competenze richieste nel sistema economico. Durante il dibattito, si è, inoltre, sottolineata l importanza di come la rete delle università è uno degli strumenti più validi della realizzazione della Strategia. Se c è una realtà che si è costituita a seguito della Strategia è proprio quella delle università che lo fanno all insegna dell innovazione. Sono, infatti, perfettamente inserite negli obiettivi regionali e nazionali di integrazione dell innovazione all interno dei processi associati alle strategie della Macroregione. La seconda parte della conferenza, moderata da Lorenza Badiello (Capo dell Ufficio di Bruxelles della Regione Emilia-Romagna), ha voluto individuare delle risposte concrete alla Strategia, presentando delle metodologie e progetti già attuati, oltre che ulteriori proposte, con interventi di specialisti nelle aree prioritarie strategiche. Mitja Brecelj (General Manager per la Pianificazione Ambientale e Spaziale, Repubblica di Slovenia) ha presentato il progetto di costruzione dell acquedotto che collega le Alpi al Mare Adriatico attraverso un lavoro di cooperazione interregionale nella Macroregione e anche con le altre Macroregioni, come quella alpina. Mico Stanojevic (Direttore dell Agenzia di Sviluppo delle PMI, Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) si è concentrato, invece, sulle metodologie a livello strategico. Il problema per quanto riguarda le PMI è la mancanza di armonizzazione tra i diversi livelli istitutivi: infatti, si ha una coordinazione proveniente dall alto, dall Unione Europa e dalla nazione, ma allo stesso tempo si segue anche la regolamentazione regionale e locale. Un altro problema che il relatore ha voluto sottolineare è la poca importanza data all area continentale, comunque parte integrante della Macroregione: è da considerare anche una pianificazione urbana più efficiente ed integrata che possa intensificare i collegamenti tra le industrie delle varie regioni. Ivan Petković (Sector Manager per lo Sviluppo Sostenibile e Infrastrutturale presso l Agenzia di Sviluppo Regionale della Serbia Meridionale) si è soffermato sul sempre maggiore bisogno di progetti innovativi per mantenere la competitività. Sono stati presentati due progetti concreti: il primo progetto si tratta della costruzione di un centro regionale di gestione dei rifiuti per la regione di Niš con l istituzione di partnership pubblico-private; il secondo, Creative Cities, Creative Industries, sostenuto da fondi UNESCO, ha lo scopo di modernizzare le tradizionali industrie creative, preservandole allo stesso tempo. Lucia Di Fatta (Manager del Dipartimento del Turismo, Regione Sicilia) ha spiegato come la Regione Sicilia, per adeguarsi agli obiettivi della Strategia EUSAIR, si sia dotata di linee specifiche che mettono per la prima volta il turismo, in particolare quello sostenibile, al centro della politica di sviluppo dell intera regione. Contrariamente al passato, il turismo ha assunto un ruolo dominante su cui andranno a convergere le risorse finanziarie in modo più sostanzioso. Le politiche del turismo si sono incentrate sugli assets naturali, storici e culturali che caratterizzano la regione, in modo da differenziare l offerta, e non ci si è basati solamente sulla competitività delle imprese. Sono state individuate 8 aree, dove sono presenti 8 siti UNESCO riconosciuti, ed attorno ad essi si sono costruiti dei percorsi turistici ad hoc più estesi per creare nuovi modelli di sviluppo. In concreto, sono stati finanziati dei progetti per la realizzazione di itinerari turistici che coinvolgono territori poco valorizzati come mete turistiche in modo da superare il problema della stagionalizzazione. E intervenuto, successivamente, Jan Mikolaj Dzięciołowski (Membro del Gabinetto del Commissario per la Politica Regionale Corina Creţu), che ha voluto ricordare come la politica

della Commissione non voglia sostituire gli investimenti nazionali, bensì voglia creare un valore aggiunto comune europeo sulla base di progetti transfrontalieri. Questi, infatti, sono le soluzioni migliori per le Macroregioni che, a volte, si rivelano campo di battaglia per approcci di regolamentazione divergenti. Un altro tema menzionato è stato quello dell importanza dello scambio delle buone pratiche attraverso la creazione di piattaforme comuni per ottimizzare la qualità dell offerta e riunire stakeholders dei vari settori per una cooperazione comune. La conferenza è stata conclusa dal Presidente Bonaccini, il quale ha riconfermato che le regioni non possono essere lasciate fuori da un processo comune di riflessione e condivisione dei progetti, né possono affrontare da sole emergenze, come quella attuale dell immigrazione. Secondo il Presidente, è necessario, innanzitutto, far incontrare sempre più imprese e mercati; in secondo luogo, aprirsi a nuove opportunità dentro e fuori l Europa portando avanti investimenti strategici (fondi BEI di partenariato con i privati). Bonaccini ha ricordato in data 21 Ottobre l appuntamento per il lancio del Programma Adrion, indispensabile affinché vengano garantite alla Macroregione le prospettive di successo citate durante la conferenza. Il Presidente ha sottolineato l importanza dei due temi fondamentali, profondamente intrecciati tra loro: turismo e connettività. Bisognerà cercare di trarre vantaggio dalle sfide future date dalla nuova mobilità di masse turistiche: da un lato focalizzarsi sul turismo culturale, settore fondamentale per buona parte degli Stati membri; dall altro sviluppare nuove forme di turismo innovativo, per esempio con la costruzione di corridoi verdi o il cosiddetto turismo del wellness che mobiliterà, solamente nel prossimo anno, 80 miliardi di euro nel mondo. Infine, l attenzione dovrà essere posta sulla convergenza tra le parole e i tempi con cui questi progetti devono realizzarsi per non porre fine a tutto ciò in cui l Unione Europea ha investito. L integrazione tra i popoli dev essere, dunque, indispensabile: se questa zona troverà, anche rispetto alle tragedie avvenute, una sua stabilità, è inevitabile che quella stabilità potrà riversarsi sull Unione Europea, con benefici per tutta l area. Eseguito da: Alice Agnoletto UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax +32 2 5510499 e-mail: bruxelles2@bruxelles.ven.camcom.it