COMMISSIONE NAZIONALE AOGOI CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE



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MODELLO OPERATIVO PER SOGGETTO DI SESSO FEMMINILE CHE HA SUBITO VIOLENZA SESSUALE COMMISSIONE NAZIONALE AOGOI CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE Accoglienza Massima attenzione a: - ambiente (riservatezza) - atteggiamento operatori (rassicurante, disponibile all'ascolto, non frettoloso) - limitare gli operatori, procedure e spostamenti a quelli strettamente necessari - offrire spiegazioni su tutto l'iter della visita - procedere a segnalazione d'ufficio solo dopo aver informato la vittima Raccolta dati (Cartella clinica guidata disponibile a richiesta) - si preveda la compilazione di una scheda anamnestica, la descrizione dell'esame obiettivo, e la documentazione di tutti quegli elementi utili per un'eventuale successiva perizia medico-legale - si preveda l'esecuzione di prelievi per esami batteriologici, ematochimici, tossicologici, infettivologici e per la ricerca di spermatozoi - si preveda di conservare materiale biologico ed eventuali indumenti della vittima per una eventuale successiva tipizzazione genica - si preveda, se possibile, l'impiego della macchina fotografica per documentare le lesioni ANAMNESI DELLA VIOLENZA SESSUALE - riportare con precisione il racconto della vittima sulla violenza subita: far emergere i fatti essenziali senza dilungarsi in particolari poco signiticativi - seguire, preferibilmente, uno schema: data, ora e luogo dell'aggressione, numero degli aggressori, conosciuti o no, eventuali notizie sull'aggressore, presenza di testimoni, minacce con o senza lesioni fisiche, furto, presenza di armi, ingestione di alcolici o altre sostanze, perdita di coscienza, sequestro in ambiente chiuso e per quanto tempo, se la vittima é stata spogliata integralmente o parzialmente, se c'é stata penetrazione vaginale e/o anale e/o orale unica o ripetuta, penetrazione con oggetti, uso di preservativo, avvenuta eiaculazione, manipolazioni digitali ESAME OBIETTIVO - riportare il tempo intercorso tra la violenza e la visita, segnalando eventuali altre visite - riportare l'eventuale pulizia delle zone lesionate o penetrate, il cambio degli slip o altri indumenti, l'eventuale minzione, defecazione, vomito o pulizia del cavo orale - segnalare l'assunzione di farmaci - segnalare i rapporti sessuali avvenuti prima o dopo l'aggressione - riportare con accuratezza quanto riferito dalla vittima sulla sintomatologia fisica (cefalea, dolore al volto, al collo, al torace, all'addome, agli arti, algie pelviche, disturbi genitali o perianali, disuria, dolore alla defecazione, tenesmo rettale o altro) - riportare con accuratezza i sintomi psichici manifestati (paura, sentimenti di impotenza e di orrore al momento del trauma, distacco, assenza di reattività emozionale, sensazione di stordimento, amnesia dissociativa con incapacitá di ricordare qualche aspetto importante del trauma, persistente rivissuto dell'evento attraverso immagini, pensieri, sogni, flash-back, sintomi d'ansia e di aumentato stato di allerta, come ipervigilanza, insonnia, incapacitá di concentrazione, irrequietezza, risposte di allarme esagerate, pianto, tristezza, paura di conseguenze future o altro)

- cercare e descrivere e possibilmente documentare fotograficamente tutte le lesioni presenti, specificare la sede, l'aspetto, le dimensioni, la forma ed il colore ESAME GINECOLOGICO - segnalare la presenza di lesioni traumatico-contusive recenti (arrossamenti, escoriazioni, soluzioni di continuo superficiali o profonde, aree ecchimotiche, sanguinamento o altro) e specificarne la sede - riportare l'ultima mestruazione e la contraccezione utilizzata PRELIEVI - ricercare gli spermatozoi (al massimo entro sette giorni) nelle diverse sedi con tamponi sterili, da conservare in modo appropriato per la tipizzazione genica, da strisciare e fissare su vetrino per l'esame citologico immediato - raccogliere eventuale materiale biologico dell'aggressore su cute (tampone sterile asciutto o bagnato), sotto le unghie della vittima, o altro - eseguire gli esami tossicologici nel sangue e nelle urine in base al racconto della vittima - eseguire tamponi vaginali o cervicali per la ricerca di neisseria gonhorrea, trichomonas vaginale, clamydia trachomatis, batteri - eseguire prelievi ematici, da ripetere a tre-sei mesi per lue, HIV, epatite B e C PROFILASSI ANTIBIOTICA - somministrare azitromicina 1gr per os (unica dose), ceftriaxone 250 mg i.m. (unica dose), metronidazolo 2gr per os (unica dose) - prendere in considerazione profilassi per il tetano, vaccinazione per epatite B, profilassi per HIV INTERCEZIONE POST-COITALE - offrire una delle combinazioni disponibili (LEVONELLE o NORLEVO, 1c +1c dopo 12 ore; EVANOR D o NOVOGYN 21, 2c+2c dopo 12 ore) MODELLO OPERATIVO PER SOGGETTO DI SESSO FEMMINILE DI ETÀ< 14 ANNI CON SOSPETTO ABUSO SESSUALE Premessa - entro 72 ore dall'episodio si ha la massima probabilità di trovare segni obiettivi o reperti forensi significativi di un sospetto abuso. In questo caso e comunque entro i 5 giorni è necessaria una descrizione e documentazione d'emergenza. - parecchi giorni dopo un episodio la visita può essere programmata, se pur in tempi brevi. Accoglienza Massima attenzione a: - ambiente (quiete,riservatezza)

- atteggiamento operatori (rassicurante,disponibile all'ascolto, non frettoloso) - non porre domande dirette sul fatto - limitare operatori, procedure e spostamenti a quelli strettamente necessari - offrire spiegazioni su tutto l'iter della visita - consentire la presenza di un adulto di fiducia durante la visita - evitare che il racconto dell'accompagnatore avvenga in presenza del minore Raccolta dati (Cartella clinica guidata disponibile a richiesta) Vanno registrati: - dati anagrafici - operatori presenti alla visita - riferimenti del pediatra e della scuola frequentata - chi ha effettuato l'invio e ha richiesto la consulenza - chi accompagna il minore - caratteristiche del nucleo familiare Deve essere sintetizzato: - il resoconto dei fatti riferito dall'accompagnatore ( in assenza del minore) - eventuali altri fonti di informazione - eventuale racconto spontaneo del minore, registrato con le sue parole Dare spazio alla descrizione delle variazioni del comportamento del minore, specificando i contesti in cui si verificano e chi le riferisce. Focalizzare: - se si sospetta un maltrattamento intrafamiliare - se si tratta di un episodio isolato o di episodi ripetuti di abuso - il periodo di inizio dell'abuso e il tempo intercorso dall'ultimo episodio - le modalità dell'abuso - se possibile, le sedi interessate e la sede dell'eventuale ejaculazione Anamnesi (evidenziare anche fattori di rischio sociale) - patologica familiare, - patologica remota (con particolare attenzione a precedenti osservazioni presso Dipartimenti di Emergenza o ricoveri), - patologica prossima (con particolare attenzione a traumi e chirurgia della regione genito-anale, vomito, stipsi, enuresi, encopresi). - anamnesi ginecologica (pregresse flogosi genitali, sanguinamenti; in caso di adolescenti ultima mestruazione, uso di tamponi ed eventuale attività sessuale già in corso). Prima di passare alla visita spiegare al minore cosa avverrà, rassicurandolo sul fatto che non sentirà male e che il tempo richiesto potrà essere lungo. Esame obiettivo generale - evidenziazione di eventuali lesioni su tutto il corpo con sede e descrizione accurata

- ev. documentazione fotografica - peso, altezza, stadi di Tanner Esame ginecologico Specificare: - posizione della visita, - modalità di visualizzazione dell'aditus vaginale (separazione o trazione delle grandi labbra) - uso di colposcopio o lente di ingrandimento, catetere di Foley - disponibilità di documentazione fotografica Visualizzazione e descrizione sistematica di: a) regione vulvare: estrogenizzazione, sanguinamento, arrossamento, ipervascolarizzazioni, escoriazioni, ecchimosi, soluzioni di continuo, perdite di sostanza, discromie, sinechie,cicatrici, secrezioni e stato igienico complessivo; b) meato uretrale: dilatazione, bande periuretrali c) imene: conformazione di base, caratteristiche e spessore del bordo, diametro ore 3-9, sanguinamento,arrossamento, ipervascolarizzzioni, ecchimosi, sinechie, cicatrici, appendici, convessità del bordo in continuità o meno con pliche della mucosa vaginale, incisure parziali, incisure fino alla base di impianto, attenuazione del margine posteriore con o senza arrotondamento e ispessimento del bordo, visibilità delle pareti vaginali d) forchetta e perineo: sanguinamento, arrossamento, ipervascolarizzazione, escoriazioni, perdite di sostanza, soluzioni di continuo, ecchimosi, sinechie, discromie, appendici cutanee, visibilità del rafe mediano, cicatrici, friabilità della forchetta e) regione anale: sanguinamento, arrossamento, edema, congestione venosa, escoriazioni, perdita di sostanza, soluzioni di continuo, ragadi, appendici cutanee, ecchimosi, cicatrici, segni di grattamento, pliche cutanee appianate, perdita di tono dello sfintere, riflesso di dilatazione all'apertura laterale dei glutei e suoi tempi, presenza o meno di feci nell'ampolla, presenza di contrazioni-rilasciamenti spontanei, aspetto imbutiforme con visualizzazione del canale anale, imbrattamento fecale f) cavità orale Segnalare anche l'atteggiamento del minore durante la visita e le difficoltà incontrate dall'operatore. Esami strumentali complementari In presenza di lesioni non completamente esplorabili o di sospetto di corpi estranei programmare vaginoscopia o rettoscopia in narcosi. Esami di laboratorio Eseguire: 1) un prelievo per coltura oltre l'aditus vaginale e/ o a livello rettale e/o a livello del cavo orale nei seguenti casi: in presenza di segni flogistici in caso di anmnesi di contatto genitale se il sospettato ha una malattia a trasmissione sessuale o è un soggetto a rischio se si sospettano abusi da parte di più persone di fronte ad una richiesta specifica in tal senso. 2) prelievi per la tipizzazione del DNA (tampone sterile asciutto, su cute ev. tampone bagnato in fisiologica, da essiccare all'aria e chiudere in busta sigillata prima di riporre a -20) in presenza di: probabile ejaculato segni di morsi

altre possibilità di permanenza di materiale biologico dell'abusante (scraping subungueale) 3) ricerca di spermatozoi su vetrino fissato, se l'anamnesi è suggestiva 4) test sierologici per HIV, HCV Ab, Clamidia, VDRL e HbSAg (se non vaccinata) nei tempi adeguati e in situazioni selezionate, in relazione all'anamnesi. Prescrizioni - se necessaria, terapia locale o sistemica immediata o dopo risposta della coltura. - in relazione al racconto dei fatti, ai tempi intercorsi, all'esame clinico e alla sintomatologia valutare l'opportunità di: terapia antibiotica per MTS: per Chlamydia, Azitromicina sosp. pediatrica 10 mg/ Kg monodose per 3 giorni o Eritromicina gran. ped. 10 % 50 mg/kg in 3 somministrazioni per 10 gg; per Gonococco, Ceftriaxone 125 mg in dose unica profilassi antitetanica profilassi post-esposizione ad HIV e, se non vaccinata, immunizzazione anti- epatite B intercezione ( levonorgestrel 1 cpr x 2 a distanza di 12 ore) Segnalazione di reato all'autorità giudiziaria (vedi: Rapporti con l'autorità giudiziaria) Provvedimenti successivi In presenza di lesioni o di flogosi proporre un follow-up, con eventuali esami di controllo. Valutare la necessità di: - consulenza neuropsichiatrica - contatto con psicologa del territorio - contatto con servizio sociale del territorio MODELLO OPERATIVO PER SOGGETTO DI SESSO MASCHILE DI ETÀ< 14 ANNI CON SOSPETTO ABUSO SESSUALE Premessa - entro 72 ore dall'episodio si ha la massima probabilità di trovare segni obiettivi o reperti forensi significativi di un sospetto abuso. In questo caso e comunque entro i 5 giorni è necessaria una descrizione e documentazione d'emergenza. - parecchi giorni dopo un episodio la visita può essere programmata, se pur in tempi brevi. Accoglienza Massima attenzione a: - ambiente (quiete,riservatezza) - atteggiamento operatori (rassicurante,disponibile all'ascolto, non frettoloso) - non porre domande dirette sul fatto - limitare operatori, procedure e spostamenti a quelli strettamente necessari

- offrire spiegazioni su tutto l'iter della visita - consentire la presenza di un adulto di fiducia durante la visita - evitare che il racconto dell'accompagnatore avvenga in presenza del minore Raccolta dati (Cartella clinica guidata disponibile a richiesta) Vanno registrati: - dati anagrafici - operatori presenti alla visita - riferimenti del pediatra e della scuola frequentata - chi ha effettuato l'invio e ha richiesto la consulenza - chi accompagna il minore - caratteristiche del nucleo familiare Deve essere sintetizzato: - il resoconto dei fatti riferito dall'accompagnatore ( in assenza del minore) - eventuali altri fonti di informazione - eventuale racconto spontaneo del minore,registrato con le sue parole Dare spazio alla descrizione delle variazioni del comportamento del minore, specificando i contesti in cui si verificano e chi le riferisce. Focalizzare: - se si sospetta un maltrattamento intrafamiliare - se si tratta di un episodio isolato o di episodi ripetuti di abuso - il periodo di inizio dell'abuso e il tempo intercorso dall'ultimo episodio - le modalità dell'abuso - se possibile, le sedi interessate e la sede dell'eventuale ejaculazione Anamnesi (evidenziare anche fattori di rischio sociale) - patologica familiare, - patologica remota (con particolare attenzione a precedenti osservazioni presso Dipartimenti di Emergenza o ricoveri), - patologica prossima (con particolare attenzione a traumi e chirurgia della regione genito-anale, vomito, stipsi, enuresi, encopresi). Prima di passare alla visita spiegare al minore cosa avverrà, rassicurandolo sul fatto che non sentirà male e che il tempo richiesto potrà essere lungo. Esame obiettivo generale - evidenziazione di eventuali lesioni su tutto il corpo con sede e descrizione accurata - se possibile documentazione fotografica - peso, altezza, stadi di Tanner Esame genitale Specificare: - posizione delle visita, - uso di colposcopio, lente di ingrandimento - disponibilità di documentazione fotografica - eventuale esplorazione rettale.

Visualizzazione e descrizione sistematica di: a) cute scrotale: sanguinamento, arrossamento, edema, escoriazioni, ecchimosi, soluzioni di continuo, perdite di sostanza, discromie, ecchimosi, idrocele, cicatrici e stato igienico complessivo; b) testicoli: volume, presenza in sede, dolorabilità c) pene: glande scopribile, aderenze balano-prepuziali, circoncisione, fimosi, sanguinamento, arrossamento del glande, escoriazioni, perdite di sostanza, ecchimosi, secrezioni, cicatrici d) regione anale: sanguinamento, arrossamento, edema, congestione venosa, escoriazioni, perdita di sostanza, soluzioni di continuo, ragadi, appendici cutanee, ecchimosi, cicatrici, segni di grattamento, pliche cutanee appianate, perdita di tono dello sfintere, riflesso di dilatazione all'apertura laterale dei glutei e suoi tempi, presenza o meno di feci nell'ampolla, presenza di contrazioni-rilasciamenti spontanei, aspetto imbutiforme con visualizzazione del canale anale, imbrattamento fecale. e) cavità orale Segnalare anche l'atteggiamento del minore durante la visita e le difficoltà incontrate dall'operatore. Esami strumentali complementari In presenza di lesioni non completamente esplorabili o di sospetto di corpi estranei programmare rettoscopia in narcosi. Esami di laboratorio Eseguire 1) un prelievo per coltura a livello rettale e/o a livello del cavo orale nei seguenti casi: in presenza di segni flogistici in caso di anamnesi di contatto genitale se il sospettato ha una malattia a trasmissione sessuale o è un soggetto a rischio se si sospettano abusi da parte di più persone di fronte ad una richiesta specifica in tal senso. 2) prelievi per la tipizzazione del DNA (tampone sterile asciutto, su cute ev.tampone bagnato in fisiologica, da essiccare all'aria e chiudere in busta sigillata prima di riporre a -20) in presenza di: probabile ejaculato, segni di morsi, altre possibilità di permanenza di materiale biologico dell'abusante (scraping subungueale) 3) ricerca di spermatozoi su vetrino fissato, se l'anamnesi è suggestiva 4) test sierologici per HIV, HCV Ab, Clamidia, VDRL e HbSAg (se non vaccinato) nei tempi adeguati e in situazioni selezionate, in relazione all'anamnesi. Prescrizioni - Se necessaria terapia locale o sistemica immediata o dopo risposta della coltura. - in relazione al racconto dei fatti, ai tempi intercorsi, all'esame clinico e alla sintomatologia valutare l'opportunità di: terapia antibiotica per MTS: per Chlamydia Azitromicina sosp. pediatrica 10 mg/ Kg monodose per 3 giorni o Eritromicina gran. ped. 10 % 50 mg/kg in 3 somministrazioni per 10 gg; per Gonococco Ceftriaxone 125 mg in dose unica profilassi antitetanica profilassi post-esposizione ad HIV e, se non vaccinato, immunizzazione anti- epatite B Segnalazione di reato all'autorità giudiziaria (vedi: Rapporti con l'autorità Giudiziaria)

Provvedimenti successivi In presenza di lesioni o di flogosi proporre un follow-up, con eventuali esami di controllo. Valutare la necessità di: - consulenza neuropsichiatrica - contatto con psicologa del territorio - contatto con servizio sociale del territorio Il presente modello operativo si rifà al modello operativo nazionale elaborato dalla Commissione nazionale sulla violenza di genere, composta da ginecologi e medici legali, ed è utilizzato da molti centri antiviolenza ed ospedali attrezzati ( in Toscana è già operativo a : Lucca, Pescia, Prato,Centro antiviolenza di Firenze )