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INDICE 1. Introduzione: Le comunità di Pratica... 3 2. Differenze tra le CdP e altre strutture formali... 4 3. La struttura organizzativa... 6 4. L importanza della tecnologia all interno di una CdP: l avvento del Web 2.0... 6 5. Strumenti tecnologici a supporto di una CdP... 7 5.1. Strumenti da includere a prescindere dal tipo di CdP...7 5.2. Strumenti per la comunicazione remota sincrona...9 5.3. Strumenti per la comunicazione remota asincrona...9 6. Un esempio di una CdP di successo: Linkedin... 10 7. Utilizzo di Moodle per la costruzione di una Comunità di Pratica... 12 NOTE BIBLIOGRAFICHE... 14 APPROFONDIMENTI IN RETE... 15 2
1. Introduzione: Le comunità di Pratica Le comunità di pratica, che per facilità di scrittura abbrevieremo con la dicitura CdP, sono dei gruppi che nascono e si formano per trovare comuni risposte a problemi inerenti l'esercizio del proprio lavoro sfruttando i mezzi tecnologici messi a disposizione su Internet. I membri di una comunità di pratica condividono modalità di azione e di interpretazione della realtà, e costituiscono nel loro insieme una organizzazione informale all'interno di organizzazioni formali più ampie, articolate e complesse. I partecipanti alle attività delle comunità di pratica, col loro apporto, accrescono il senso d'identità professionale e creano una rete che può indurre reali processi di rinnovamento. Le CdP sono infatti una significativa ed efficace risorsa di aggiornamento delle competenze professionali. L'efficacia deriva loro dal fatto che i contenuti discussi nelle comunità di pratica soddisfano esigenze di operatività, tempestività e contestualizzazione dell'apprendimento. Internet favorisce la possibilità del mantenere attive e funzionanti comunità di pratica superando il limite della distanza geografica e consentendo una comunicazione rapida e soprattutto multilaterale. Infatti si stanno diffondendo sul web delle pratiche per permettere la diffusione della conoscenza. Tra le più importanti ricordiamo il wiki, che permette ad ogni utilizzatore di aggiungere contenuti, come nei forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori. La parola, che in lingua hawaiana significa veloce, indica un software per la pubblicazione di contenuti online facile da usare e soprattutto aperto al contributo di chiunque, uno scrigno dentro il quale la massa trova quasi naturale riversare generosamente la propria saggezza e condividerla per il bene comune Oggi si guarda alle comunità di pratica anche nell'ambito della formazione aziendale, La condivisione delle informazioni, prevista dal knowledge management, è diventata uno dei più importanti strumenti di competitività delle grandi organizzazioni A causa della globalizzazione dei mercati, della loro dinamicità e instabilità, le aziende sono costrette a intraprendere processi di innovazione che impongono consistenti cambiamenti nelle organizzazioni e nelle competenze. Rispetto a questo scenario le comunità di pratica possono costituire una forma di autoapprendimento delle organizzazioni, grazie alla circolazione e capitalizzazione del loro know-how. Attraverso le comunità di pratica si attuano processi di apprendimento collaborativo, flessibili e continui nel tempo, che consentono un'alternativa alla formazione "formale", generalmente molto costosa e non sempre efficace. Una CdP rappresenta una combinazione di 3 elementi fondamentali [Wenger 2007]: 1. Campo tematico (domain): esso crea un contesto e un comune senso di identità. 2. Comunità (community): essa crea il tessuto sociale dell'apprendimento. 3
3. Pratica (practice): è il nucleo centrale delle Comunità di Pratica, un insieme di idee, strumenti, informazioni, stili, linguaggi, storie e documenti che i membri della comunità condividono. In altre parole, il valore reale delle comunità di pratica consiste proprio nel loro bagaglio di expertise, ovvero della conoscenza acquisita sul campo. Fig. 1: Rappresentazione grafica di una comunità di pratica 2. Differenze tra le CdP e altre strutture formali Di seguito riportiamo le principali caratteristiche di diverse tipologie di aggregazioni di professionisti. 1. Gruppi di lavoro: si tratta di un'aggregazione formale, in genere limitata nel tempo e nel compito, orientata alla realizzazione di un progetto o alla risoluzione di un problema. 2. Comunità di pratica: come già ampiamente discusso in precedenza, sono caratterizzate dalla spontanea aggregazione dei propri membri che, attraverso la condivisione di conoscenze, favoriscono processi di apprendimento alla pari. 3. Comunità delle migliori pratiche: in questo caso siamo in presenza di una un'aggregazione il cui scopo è quello di condividere pratiche già sperimentate e valutate come "migliori". 4
4. Gruppo d'interesse: si tratta di un'aggregazione informale tesa a diffondere informazioni, a mettere in contatto e far interloquire coloro che condividono interessi comuni. 5. Reti informali: non si tratta di una vera e propria aggregazione, quanto piuttosto di un canale finalizzato alla circolazione di materiali, documenti e informazioni all'interno di un network professionale. Fig. 2: Rapporto fra estensione delle comunità e livello di coesione 5
3. La struttura organizzativa Una possibile struttura organizzativa per le comunità di pratica è stata proposta da Formez [Formez, 2002]. Essa prevede l individuazione nella comunità dei seguenti ruoli: 1. Soggetto promotore: è l ideatore della comunità, organizza i momenti di socializzazione tra i membri, facilita le loro attività e le loro relazioni e ne promuove l immagine. 2. Community manager: è il rappresentante primario della comunità nonché diretto responsabile del suo funzionamento: accoglie le proposte dei partecipanti, ascolta i loro problemi e offre risposte per soddisfare le diverse esigenze. 3. Content manager: è colui che si occupa del ritrovamento, della creazione, della selezione e diffusione del materiale utile per i membri della comunità e del suo immagazzinamento all interno dei rispettivi repository. 4. Esperto: è colui che in virtù dell autorevolezza e prestigio acquisiti nel proprio campo interviene su argomenti di rilievo della comunità 5. System Administrator: è colui che si occupa di questioni tecniche e della gestione dell ambiente software utilizzato. Il corretto funzionamento e l integrità dei sistemi informatici sono suoi interessi principali. 4. L importanza della tecnologia all interno di una CdP: l avvento del Web 2.0 L aspetto tecnologico al servizio delle Comunità di Pratica online ricopre un ruolo fondamentale sin dalle preliminari fasi di progettazione, vista la necessità di implementare un efficiente ambiente virtuale che ospiti il lavoro online dei suoi membri, e che soprattutto risponda perfettamente alle necessità degli stessi. La riscoperta della comunità quale motore creativo assume oggi un ruolo di primaria importanza per le organizzazioni che trovano ormai solo nell innovazione l unico parametro di differenziazione per raggiungere un apprezzabile vantaggio competitivo e per continuare a crea valore per l intero ecosistema orbitante intorno ad esse (Vincenzo Cammarata, Quaderni di Management cfr. Approfondimenti in rete n.6). 6
Il fattore scatenante di questa rivalutazione del concetto di comunità è il Web, nella sua ultima versione 2.0. Esso ha favorito e accelerato maggiormente il naturale processo di aggregazione che si attua quando persone con gli stessi interessi si riconoscono come tali. Si è passati infatti dal Web sostantivo (Ross Mayfield, Socialtext, da: Il Sole 24 Ore), cioè come qualcosa di statico prestabilito dagli altri, dall alto, ad un Web dinamico, un Web verbo, dove tutti hanno la possibilità di agire. Fra i primi a capire le possibilità offerte dai nuovi tool emergenti, ci sono state alcune organizzazioni italiane, come FIAT, che con www.quellichebravo.it o con il sito di lancio della nuova FIAT 500 è riuscita a far partecipare attivamente il proprio pubblico attivando con esso un dialogo costruttivo e dinamico. 5. Strumenti tecnologici a supporto di una CdP Gli strumenti tecnologici a supporto di una CdP possono essere suddivisi in 3 gruppi. Il primo include strumenti utilizzati a prescindere dal tipo di CdP, il secondo strumenti per la comunicazione remota sincrona e il terzo per la comunicazione remota asincrona. Un progettista può, a seconda della CdP che sta creando, inglobare una serie di strumenti proposti successivamente. 5.1. Strumenti da includere a prescindere dal tipo di CdP Lista dei membri Profili dei membri Indicazione della presenza in linea (presence awareness). Calendario personale Calendario degli eventi Sincronizzazione calendari personali: meccanismo che permette ad un membro di una community di sincronizzare un evento della stessa con il proprio calendario. Agenda: strumento nel quale sono visualizzati i giorni della settimana e del mese con spazi per annotare gli impegni quotidiani organizzati per orari. Sondaggi Layout manager: permette di personalizzare l interfaccia utente sia dal punto di vista grafico che contenutistico. Questo strumento rendere personalizzabile qualsiasi community. 7
News del sistema: servizi per la diffusione delle novità sul sistema (nuovi messaggi, nuovi file scaricabili, nuove sezioni del sito) sulla home page del portale. Statistiche del sistema: raccolta sistematica di file di log e di dati statistici (numero di collegamenti, tempi di permanenza, numero di messaggi scambiati, ecc ) per determinare l andamento della comunità. Modulo di autenticazione, contenente la possibilità di registrarsi e di effettuare il login. Localizzazione dei documenti: gestione (redazione, modifica, fruizione) di diverse copie localizzate di un documento. Glossario o dizionario dei termini: raccolta di termini di un ambito specifico e circoscritto. Repository: spazio dove è raccolta la memoria comunitaria e tutto ciò che fa parte del patrimonio conoscitivo esplicito del gruppo; in esso si possono trovare materiali documentali e fattuali, link a siti d interesse professionale, FAQ, ecc. Repository di Learning Objects: spazio dove è raccolto del materiale di auto-formazione. Differenziazione dei diritti d accesso: metodo attraverso il quale vengono attribuiti determinati diritti d accesso ai vari utenti della community. Aree d accesso differenziate: sono delle aree visualizzabili solamente da coloro che ne hanno determinati diritti d accesso. Blog personale: è un sito web, gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri, quasi una sorta di diario personale, in cui però è possibile la condivisione e l'interazione diretta con gli altri blogger. Database delle risposte e meccanismi di query: repository nel quale sono memorizzate tutte le risposte fornite a domande sottoposte da alcuni utenti; sono implementati inoltre dei meccanismi di query in maniera di rendere più semplice ed efficiente la ricerca di risposte ad alcuni interrogativi. FAQ (Frequently Asked Questions), sono letteralmente le domande poste frequentemente. Meccanismi di ricerca: sistemi automatici che analizzano un insieme di dati raccolti e restituiscono un indice dei contenuti disponibili classificandoli in base a dei precisi algoritmi ad hoc di ricerca. Funzioni di inoltro domande ai consulenti esterni: permette ad un utente di sottoporre una domanda ad un consulente esterno, in attesa di ricevere una risposta adeguata sulla base della sua professionalità. Regolamenti, Linee guida e Netiquette: spazio nel quale vengono conservati tutti i documenti riguardanti regolamenti, linee guida e Netiquette. 8
Funzione di inoltro degli inviti da parte dell amministratore: funzione che permette all amministratore di poter inviare una segnalazione ad un utente, in maniera tale da invitarlo a partecipare alla community da lui amministrata. 5.2. Strumenti per la comunicazione remota sincrona Caffé virtuale: chat off-topic, ovvero chat in cui la sola regola è non parlare di argomenti attinenti al lavoro. Chat IM (instant messaging): strumento di interazione sincrona testuale uno a uno/ uno a molti utile per scambiare messaggi essenzialmente privati. Tramite alcuni IM è anche possibile realizzare una comunicazione di gruppo, tuttavia essa a differenza della chat non prevede canali o stanze. Sistema di comunicazione interno (broadcast): strumento di interazione sincrona testuale uno a molti. Consente di visualizzare immediatamente, tramite pop-up o avvisi sonori messaggi urgenti diretti a tutti gli utenti o a gruppi particolari di stessi. Telefonata VoIP: strumento di interazione sincrona audio, uno a uno, che utilizza il protocollo VoIP (Voice Over IP). I dati, trasmessi in forma digitale, vengono cifrati tramite algoritmi non divulgati, assicurando un grado di protezione della comunicazione comparabile con quello dei più diffusi standard crittografici. Streaming audio/video: strumento che consente l'interazione sincrona audio/video uno a molti, che utilizza il protocollo VoIP proprietario per trasmettere un flusso di dati audio trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica. Telefonata multipla VoIP: strumento di interazione sincrona audio, molti a molti, che utilizza il protocollo VoIP proprietario per trasmettere le telefonate multiple, cioè poter comunicare in gruppo con l ausilio di un telefono. Videoconferenza multipunto VoIP: strumento di interazione sincrona audio/video molti a molti. Il vantaggio di comunicare tramite audio e video è notevole nel caso in cui i prodotti di cui si occupa la comunità siano prevalentemente analogici, o in caso di comunità che difficilmente possono incontrarsi fisicamente. 5.3. Strumenti per la comunicazione remota asincrona Email Forum Newsletter 9
Mailing list (lista di distribuzione): strumento per realizzare la comunicazione asincrona testuale molti a molti: per inviare un messaggio a tutti gli iscritti, è sufficiente inviarlo ad uno speciale indirizzo e-mail, e il servizio provvede a diffonderlo a tutti i membri della lista. E-board (bulletin board): strumento per realizzare la comunicazione asincrona testuale uno a molti: rappresenta una sorta di bacheca elettronica, nella quale ciascun utente può inserire annunci circa notizie ed eventi prossimi o trascorsi da poco. Wiki: spazio online che permette a ciascuno dei suoi utilizzatori di aggiungere contenuti o modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori e tiene traccia di ciascuna modifica e del suo autore. Podcasting: strumento che consente l'interazione asincrona audio (o audio/video) uno a molti. È un sistema che permette di inviare/scaricare risorse (generalmente audio/video) chiamati podcast, in modo che gli assenti possano fruire degli eventi ai quali non hanno potuto partecipare. E-conference: È un sistema multiplo attivabile da qualunque postazione aziendale, tramite cui è possibile discutere in forma scritta via computer. O tramite videoconferenza Brainstorming: Il brainstorming è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Il risultato principale di una sessione di brainstorming può essere una completa soluzione del problema, una lista di idee per un approccio a una soluzione successiva, o una lista di idee che si trasformano nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione. 6. Un esempio di una CdP di successo: Linkedin LinkedIn (www.linkedin.com) è un servizio di social networking online impiegato principalmente per networking professionale. La rete di LinkedIn a marzo 2008 contava circa 20 milioni di utenti in America del Nord, Asia e Europa, e cresce a una velocità di 100.000 iscritti a settimana. Copre circa 150 diversi comparti economici e oltre 400 regioni economiche. Lo scopo principale del sito è consentire agli utenti registrati il mantenimento di una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo. Le persone nella lista sono definite "connessioni", ed esse sono in effetti le connessioni di un ganglio (l'utente) all'interno della rete sociale. L'utente può incrementare il numero delle sue connessioni invitando persone di suo gradimento. Il network di contatti a disposizione dell'utente è costituito da tutte le connessioni dell'utente, tutte le connessioni delle sue connessioni ("connessioni di secondo grado") e da tutte le connessioni delle connessioni di secondo grado ("connessioni di terzo grado"). L'uso che si può fare del programma è molteplice: ottenere una presentazione a qualcuno che si desidera conoscere attraverso 10
un contatto comune ed affidabile; trovare offerte di lavoro, persone, opportunità di business con il supporto di qualcuno presente all'interno della propria lista di contatti o del proprio network. I datori di lavoro possono inoltre pubblicare offerte e ricercare potenziali candidati, così come le persone in cerca di lavoro possono leggere i profili dei reclutatori e scoprire se tra i propri contatti si trovi qualcuno in grado di metterli direttamente in contatto con loro. Altri esempi di business community sul Web dedicate ai professionisti che vogliono sviluppare la loro rete di contatti professionali sono www.neurona.it in Italia, www.xing.com in Germania, www.viadeo.com/fr/connexion in Francia. Fig. 3: Schermata Linkedin dopo aver effettuato il login 11
7. Utilizzo di Moodle per la costruzione di una Comunità di Pratica All indirizzo https://i-teach.unige.it/ è possibile visualizzare una comunità di pratica costruita con l ausilio della piattaforma open source Moodle (http://it.wikipedia.org/wiki/moodle). Diversi studi sulle prospettive del mercato del lavoro hanno identificato come punti cruciali per l economia della conoscenza non solo le competenze tecnologiche, ma anche i cosiddetti soft skills, quali, ad esempio, Presentazione della conoscenza, Ricerca efficace delle informazioni, Valutazione, Lavoro su progetto, Lavoro di gruppo, Problem solving. Questi soft skills si possono considerare come una componente essenziale delle competenze tecnologiche, e da questo punto di vista possiamo parlare di abilità trasversali rinforzate tramite la tecnologia, o ICT-enhanced skills. Il progetto Innovative Teacher (I*Teach) ha l obiettivo di sviluppare metodologie, approcci, e strumenti per l uso quotidiano di insegnanti e formatori di insegnanti che vogliono sviluppare tali ICT-enhanced skills. I*Teach ha sviluppato gli strumenti utili all'insegnante innovativo della futura Europa: un manuale metodologico un repository di materiali didattici strumenti per la gestione di nuovi materiali didattici, utilizzabili anche in rete i centri di formazione virtuali in ogni paese. Questi ultimi sono stati proposti dal gruppo dei partecipanti italiani di I*Teach per creare delle comunità di pratica degli insegnanti. 12
Fig. 4: Schermata iniziale di I*Teach 13
NOTE BIBLIOGRAFICHE 1. Etienne Wenger, Communities of practice: learning, meaning and identity, Cambridge University Press, London, 1998. 2. Etienne Wenger, Richard McDermott, William M. Snyder, Cultivating communities of practice: a guide to managing knowledge, Harvard Business School Press, Boston, 2002. 3. Guglielmo Trentin, Apprendimento in rete e condivisione delle conoscenze, Ruolo, dinamiche e tecnologie delle comunità professionali online, Franco Angeli, Milano, 2004. 14
APPROFONDIMENTI IN RETE 1. The knowledge in knowledge management di Fred Nickols (http://home.att.net/~opsinc/knowledge_in_km.pdf) 2. Intervista a Luca De Pietro su "Apprendimento in rete e Comunità di pratiche". Intervista a Luca De Pietro, a cura di Salima Salis (http://db.formez.it/storicoarchivionews.nsf/forpapubblichenotiziepertipo/6027e77348124b79c1256cc300349 d39?opendocument) 3. Una conversazione con Etienne Wenger sulla coltivazione delle "comunità di pratica" di D. Lipari (http://db.formez.it/archivionews.nsf/a578eb75b67ad00bc1256e220031865b/796e7793266daeeac125728f004b e601/testo/m2/intervista%2520%2520lipari-%2520wenger%2520.pdf?openelement) 4. Comunità di pratica e reti professionali di Massimo Tomassini (http://www.webquest.it/comunita_di_pratica.pdf) 5. Communities of practice, a brief introduction di Etienne Wenger (http://www.ewenger.com/theory/index.htm) 6. Quando la communtity si fa pratica di Vincenzo Cammarata, Quaderni di Management (http://www.open-knowledge.it/cms/media/documenti/v. Cammarata review Community management.pdf) 7. Le comunità di pratica favoriscono il Knowledge Management di Mario Bianchini (http://www.datamanager.it/itconsult.php?idricercato=15912) 8. Linkedin Definizione in Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/linkedin) 9. Che cosa significa usare internet nella didattica di Guglielmo Trentin (http://www.garito.it/areastud/studentipsico06/3/02_che cosa significa usare internet nella rete_g. Trentin.doc) 15