Psicologia dello sviluppo Dott.ssa Germana Castoro germanacastoro@gmail.com



Documenti analoghi
come nasce una ricerca

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice

Premesse teoriche. Andamento evolutivo della comprensione del testo 31/10/2011

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

Sottogruppo progetto pedagogico

Da dove nasce l idea dei video

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Psicologia dello Sviluppo

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo:

I DISTURBI COMPORTAMENTALI

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

Strategie alternative ai metodi sperimentali

QUESTO E IL NOSTRO CUORE

Bisogni Educativi Speciali

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

CONTROLLO DELLO STIMOLO CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE CONTROLLO DELLO STIMOLO CONTROLLO DELLO STIMOLO CONTROLLO DELLO STIMOLO

L intelligenza numerica

La mediazione sociale di comunità

Disturbi Specifici dell Apprendimento

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB. UDA di Fisica

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

SCIENZE E TECNOLOGIA

Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello

Statistica. Lezione 6

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI

RICERCA AZIONE STRUMENTI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario

I libri di testo. Carlo Tarsitani

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

La ricerca empirica in educazione

TTAP TEACCH TRANSITION ASSESSMENT PROFILE

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Progetto PROFESSIONE GENITORI

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

IL COLORE DELLE EMOZIONI

ANNO SCOLASTICO

VALUTAZIONE. Di che cosa stiamo parlando?

Autoefficacia e apprendimento

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

La struttura del Rapporto di valutazione. Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

Tempi di realizzazione

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Didattica per competenze in ambito matematico. Semplificando possiamo schematizzare in due i modi di vedere la matematica: per il matematico

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE

G. Zaltman Domande di qualità producono risposte di qualità Capitolo dodici. Andrea Farinet

Il questionario. Laboratorio del corso Tecniche quantitative di ricerca sociale. IV lezione. Modulo: Rilevazione dei dati

LE STRATEGIE DI COPING

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Presentazione delle prove ITALIANO. Alessia Mattei - Ricercatrice INVALSI 10 luglio 2014

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS

La compilazione del RAV sezioni 4 e 5. Tivoli 14 aprile 2015

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

STUDI SU MATERIALE GENETICO

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano

Istituto comprensivo Arbe Zara

Project Cycle Management

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA

Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008

Costruiamo e leggiamo statistiche

La raccolta dei dati

Gruppo G.R.E.M. Piemonte e Valle d Aosta. Attività di animazione: LE DONNE KIT DI ANIMAZIONE

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

PERCORSO DI PIANIFICAZIONE DI UN RACCONTO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Imparare a comunicare efficacemente

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

PLIDA PARLARE. Livello. Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana. giugno 2011

Giuseppe Riva L come libro, T come tablet. Come si studia meglio? Il Mulino Anno LXIII, Numero 475, Pagine

EU-StORe Indagine sulla qualità delle risorse didattiche aperte

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per le classi GEOGRAFIA

PEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

Transcript:

Psicologia dello sviluppo Dott.ssa Germana Castoro germanacastoro@gmail.com 1

Programma Finalità Il corso si propone di introdurre lo studente alla conoscenza dei principali temi affrontati dalla psicologia dello sviluppo. La prima parte del corso sarà dedicata alla presentazione delle principali teorie utili alla comprensione dello sviluppo umano tipico e atipico, con una particolare attenzione alla descrizione dei metodi di ricerca utili allo studio del cambiamento in età evolutiva. Una particolare attenzione verrà, inoltre, riservata alla presentazione della teoria dell attaccamento e alle sue implicazioni sulla qualità dello sviluppo del bambino.

Testi H. R. Schaffer (2005), Psicologia dello sviluppo. Un'introduzione, Raffaello Cortina editore, Milano R. CASSIBBA (2003), Attaccamenti multipli, Unicopli, Milano.

Prima parte del programma Cos è la psicologia dello sviluppo, cosa studia, quali metodi utilizza Il ruolo del patrimonio genetico e dell ambiente Lo sviluppo dell attaccamento Le relazioni del bambino con la famiglia Le relazioni del bambino con il gruppo dei pari Lo sviluppo emotivo (Capitoli 1-5) 4

Seconda parte del programma Lo sviluppo cognitivo: La teoria di Piaget La teoria di Vygotskij La teoria dell elaborazione delle informazioni Lo sviluppo del linguaggio La costruzione dell identità di genere e lo sviluppo del Sé I percorsi di sviluppo: continuità e discontinuità (capitoli 6-10) 5

1. Che cos è la psicologia dello sviluppo? 2. Perché è necessaria la psicologia dello sviluppo? Capitolo 1 6

1. Cos è la psicologia dello sviluppo? È lo studio scientifico del comportamento e dello sviluppo dei bambini sulla base di dati empici Quindi: descrivere e spiegare il cambiamento nel tempo Permette la comprensione: Dell infanzia in generale (es. a quale età i bambini imparano a parlare) Dei singoli bambini (es. perché alcuni bambini sono aggressivi e altri no?) 7

Cosa cambia? Cosa varia con l età? Es. la capacità di comprendere i numeri Es. la capacità di farsi degli amici Cosa varia con la cultura o l educazione? Es. la proprietà di linguaggio Es. le modalità di interazione Cosa varia tra maschi e femmine? Es. modalità aggressive Es. capacità spaziali o linguistiche 8

La psicologia dello sviluppo risponde a domande: Cosa? Quando? Come? Perché?

Quando avviene il cambiamento? A quale età la maggior parte dei bambini ha raggiunto una particolare abilità? Periodi riconosciuti come fondamentali nello sviluppo: tappe di cambiamento Es. età per imparare a camminare e a parlare Periodi meno definiti Es. età per imparare a giocare seguendo le regole, imparano a conoscere il punto di vista dell altro. DIMOSTRARE LA FASCIA D ETÀ IN CUI IL BAMBINO DIMOSTRA PER LA PRIMA VOLTA DI AVER ACQUISITO UN ABILITÀ 10

Come avviene il cambiamento? Quali sono i modi che i bambini impiegano per affrontare le sfide quotidiane? Come agiscono i bambini, in base alla loro età e alle circostanze in cui si trovano? Es. come si formano le amicizie a 2 anni? Es. come evolve il disegno dei bambini? 11

Perché avviene il cambiamento? NON si tratta solo di una descrizione sistematica ma piuttosto di una spiegazione es. perché i B si sviluppano più lentamente di altri? Perché certi B mostrano abilità elevate in alcuni ambiti e non in altri? Es. perché la severità dei genitori è legata all aggressività dei bambini? Es. perché alcuni bambini sono asociali e altri no? Scelta dei perché da affrontare: Significatività applicativa Significatività teorica 12

Perché la psicologia dello sviluppo ci interessa? Interesse nei bambini in quanto tale, rilevanza teorica per la ricerca e la conoscenza Cosa si impara, a che età, quali differenze individuali si riscontrano, casi specifici Ragioni pratiche Scuola, asilo (numerosità delle classi?), madri (lavoratrici?), coetanei (è meglio l interazione con loro fin da piccoli?) Investigare l età adulta Esperienze dei primi anni come influenzano le psicopatologie 13

Le teorie I Le teorie servono a spiegare e mettere in relazione tra loro dei fatti che altrimenti sarebbero slegati, e di collegarli a dei principi più generali. Classificano le informazioni e formulano nuovi quesiti. Le teorie variano in base agli obiettivi che si pongono. 14

Le teorie II Costituiscono uno strumento per riflettere su ciò che sappiamo, dare una spiegazione a ciò che troviamo e indagare nuove ipotesi Le varie teorie possono occuparsi di aspetti diversi e quindi non sono necessariamente in contraddizione tra loro. Le teorie, per quanto valide, possono essere abbandonate quando appaiono inadeguate: sono un punto di partenza per stimolare la creatività, non un vincolo che inaridisce la conoscenza 15

I metodi nella psicologia dello sviluppo La psicologia dello sviluppo si serve di strumenti per ottenere le informazioni su cui poi ricavare dei risultati In psicologia dello sviluppo si usano: Osservazione Domande Sperimentazione 16

L osservazione I Non è un semplice guardare Bisogna essere addestrati a farlo, definire chi, cosa, come osservare, e con quali tecniche: carta e matita videoregistrazioni specchio unidirezionale 1. L osservatore non dovrebbe influenzare i soggetti 2. C è bisogno di più osservatori per trovare un accordo e raggiungere una maggiore obiettività 3. Spesso si ricorre all osservatore cieco per evitare influenze 17

L osservazione II Naturalistica o strutturata Partecipata o non partecipata Narrazione continua o episodi circoscritti Campionatura del tempo o degli eventi Uno solo o più categorie comportamentali Osservazione di un solo individuo o di un gruppo Rischi: tempi lunghi, solo comportamenti osservabili, influenza dell osservatore 18

Le domande I Si tratta di interviste e questionari Richiedono una competenza linguistica abbastanza elevata (non sempre sono adatti con bambini piccoli, utili a partire da età prescolare). Con i bambini si può usare la forma orale, e un linguaggio semplice; si possono chiarire o riformulare le domande. Permettono di analizzare situazioni non osservabili, e di raccogliere i dati da un numero elevato di soggetti 19

Le domande II Domande aperte o chiuse Per iscritto o inserite nella conversazione (bambini più piccoli) Informazioni fornite dai diretti interessati (autovalutazioni, self-report ) o da altre persone (etero-valutazioni) Somministrate singolarmente o in gruppo Strutturato o non strutturato Formali o informali Predeterminati o aperti Dipendono da: obiettivo studio, condizione di somministrazione, Rischi: desiderabilità sociale, difficoltà a rispondere, risposte globali o sommarie 20

Un esempio: Il Questionario per la valutazione del comportamento sociale nell asilo nido (D Odorico, Cassibba, Buono) Esempio di item: Il bambino preferisce giocare da solo e allontana i compagni se gli si avvicinano Cede facilmente i giocattoli se un altro bambino glieli chiede E oggetto di aggressioni fisiche da parte degli altri compagni Se il bambino è assente dalla scuola i compagni si accorgono della sua mancanza e chiedono di lui all insegnante Modalità di risposta: Raramente qualche volta abbastanza spesso molto spesso 21

Gli esperimenti I Sono gli strumenti migliori perché permettono il controllo della situazione e l uso di una procedura standardizzata: Situazione uguale per tutti; Manipolazione sistematica e controllata di determinate condizioni per verificarne gli effetti Ci sono un gruppo sperimentale e un gruppo di controllo, simili in ogni aspetto Vengono effettuati un pre-test e un post-test 22

Gli esperimenti II Con gli esperimenti è possibile sottoporre a verifica specifiche ipotesi su relazioni di causaeffetto Difficoltà: sono spesso lunghi e laboriosi, non sempre si trovano soggetti simili e non sempre è possibile sceglierli a caso 23

Gli esperimenti: un esempio Vogliamo vedere se i bambini imparano di più quando sono in gruppo, piuttosto che quando sono da soli Seguiamo una serie di fasi 24

Fase 1 Scegliamo i bambini, in modo che tutti abbiano la possibilità di partecipare all esperimento Rappresentatività rispetto alla popolazione a cui vogliamo generalizzare i risultati: (quindi non solo i maschi, non i più ricchi, non quelli in una scuola speciale ) 25

Fase 2 Dobbiamo suddividere i bambini in due gruppi in modo casuale (cioè, senza mettere più femmine in uno, o i più piccoli in un altro ): Gruppo sperimentale: gruppo di lavoro in gruppo Gruppo di controllo: gruppo di lavoro individuale I due gruppi devono essere omogenei 26

Fase 3 Misuriamo il livello di apprendimento di tutti i bambini, per essere sicuri che davvero i due gruppi includono bambini con lo stesso livello Questo è il pre-test 27

Fase 4 Diamo i compiti da fare: inizia l esperimento! I bambini nel gruppo sperimentale avranno un compito da svolgere in gruppo I bambini nel gruppo di controllo avranno un compito da svolgere singolarmente 28

Fase 5 Dopo che i bambini nei due gruppi hanno svolto il compito, misuriamo di nuovo il loro livello di apprendimento. Questo è il post-test 29

Fase 6 Abbiamo trovato differenze nei due gruppi? SÌ! Allora vuol dire che davvero l apprendimento migliora se si lavora in gruppo Apprendimento collaborativo > apprendimento individuale NO! Allora vuol dire che non ci sono differenze se si lavora in gruppo o da soli 30

I disegni di ricerca Uno degli obiettivi in psicologia dello sviluppo è quello di studiare il cambiamento evolutivo: necessità di confrontare i diversi gruppi di età Per fare questo ci si serve di due disegni di ricerca: Trasversali Longitudinali 31

Disegni trasversali Si confrontano gruppi di bambini di età diversa per vedere le differenze tra bambini di età diverse I bambini devono essere simili per sesso, provenienza sociale, ambiente, ecc. La valutazione avviene nelle stesse condizioni e con le stesse tecniche Es. I bambini di 10 anni hanno un idea di sé più sofisticata dei bambini di 6 anni? Vantaggi: studi veloci, soggetti facilmente reperibili, durata breve Rischi: differenze individuali dovuti ad altre variabili (es temperamento, personalità), difficoltà nell uso degli stessi strumenti per bambini di età diverse 32

Disegni longitudinali Si raccolgono i dati sugli stessi soggetti a diverse età per valutare la linea di sviluppo (ciò che cambia) Il tempo che intercorre tra una prova e l altra può variare da pochi giorni a molti anni Es. come cambiano con l età le reazioni dei bambini alla separazione della famiglia? Vantaggi: si è abbastanza sicuri che i cambiamenti siano dovuti all età e non a differenze individuali Svantaggi: provocare abituazione se vengono usate le stesse prove a distanza ravvicinata; richiedono tempo (a volte sono continuate dai collaboratori); richiedono moltissimi soggetti per il rischio di mortalità. 33

2. Perché è necessaria la psicologia dello sviluppo? È davvero necessaria la psicologia dello sviluppo? O ci dice ciò che in realtà ognuno sa sui bambini? Ciò che sappiamo fa parte del senso comune e fornisce risposte in modo soggettivo Ciò che fa la ricerca scientifica è, invece, dare risposte in modo oggettivo 34

Alcuni esempi di senso comune: 1. I figli unici sono bambini soli 2. I figli di madri lavoratrici sono a rischio di disadattamento 3. Le femmine sono più sensibili dei maschi 4. Guardare troppa TV rallenta lo sviluppo intellettivo E voi riuscite a pensare a qualche luogo comune sui bambini? Riuscite a pensare su cosa basate la loro veridicità? 35

Rispondere alle domande con il senso comune: l approccio soggettivo Intuizioni, preconcetti e pregiudizi (come consolare un B che piange, affidare B a coppie omosessuali, etc. fonti: riviste, programma TV); Esperienza personale (fare riferimento alla propria infanzia, es. comportamenti punitivi educativi) 36

Rispondere alle domande con il senso comune: l approccio soggettivo Consiglio degli esperti (basato su pochi casi clinici) Anni 30: Truby King, educazione basata sulla rigidità (non rispondere al pianto, orari prestabiliti) Anni 50-60: Benjamin Spock: permissivismo (suggerimenti sull educazione dei figli basandosi su esperienze personali) Il modo soggettivo non costituisce una guida valida e affidabile per conoscere ed educare i bambini 37

Rispondere alle domande con la ricerca scientifica: l approccio oggettivo Per fare ricerca scientifica e dare risposte in modo oggettivo è necessario : Descrivere in modo preciso tutta la metodologia e sottoporre il lavoro al giudizio di altri scienziati e consentire la replicabilità Utilizzare procedure statistiche che garantiscono la precisione dei risultati Favorire l oggettività e ridurre il ruolo delle opinioni e delle supposizioni personali 38

Ad esempio: Quali sono gli effetti del lavoro materno sullo sviluppo dei bambini? Condizioni per garantire l oggettività nella risposta l quesito: 1. Descrizione del campione e limiti alla generalizzabilità dei risultati 2. diverso significato del lavoro materno in un campione a basso SES o alto SES (diversi bisogni, diverso concetto del lavoro) 3. Descrivere il campione per riuscire a definire meglio quali possono essere i fattori che determinano le eventuali differenze 39

2. Utilizzare metodi validi e affidabili: Validità: il grado in cui una tecnica misura effettivamente ciò che si prefiggeva Affidabilità: replicabilità con diverse persone e in diverse occasioni 3. Descrizione precisa della metodologia che giustifica le conclusioni ottenute (vs intuizione) 4. Usare il gruppo di controllo omogeneo a quello sperimentale 5. Precauzioni contro le influenze personali (es. essere ciechi rispetto all ipotesi) 40

Limiti della ricerca I risultati dipendono: Dalla teoria che usiamo per interpretarli (es. l aggressività secondo il comportamentismo o la psicoanalisi) Dall impossibilità di controllare le influenze soggettive (ad esempio, le aspettative del ricercatore): Valori sociali idee personali e scelta strumenti formulazione ipotesi Esempio dell effetto del divorzio sui bambini In passato si valutavano solo effetti negativi (percezione sociale negativa del divorzio); oggi si valutano anche gli aspetti positivi. 41

La bontà delle ricerche Quindi, le ricerche non sono un buon metodo per ottenere risposte oggettive? È sempre necessario chiedersi come siano state condotte, con quali gruppi, con quali strumenti, se sono replicabili In ogni caso, la ricerca scientifica ha delle caratteristiche che la rendono quanto più obiettiva possibile Inoltre, ciò che il metodo oggettivo considera, rispetto a quello soggettivo, sono l atteggiamento critico consapevolezza di poter sbagliare 42