La Riforma Sanitaria in Friuli Venezia Giulia Riforme: la difficile ricerca di un equilibrio tra garanzie e sostenibilità Collegio IPASVI e CNC di Udine Udine, 8 ottobre 2015 Giorgio Ros 1
Le radici del sistema: il faro costituzionale PRIMA Stato regolatore Igiene pubblica Solidarietà DOPO Diritto dell individuo Interesse collettività Art. 32 Costituzione 1948 Ultima riforma regionale: anni 90 2
La coperta corta: ricerca di un equilibrio 3
Perché una riforma: cambiamenti dagli anni 90 ad oggi -1 Contesto generale 1995 2015 Popolazione 1.191.248 1.221.860 Ultrasessantacinquenni 20% 24,3 % Indice di vecchiaia 1,81 1,88 Indice natalità 7 x mille 8,2 x mille Strutture/offerta Personale 18.559 20.102 Presidi ospedalieri 27 23 P.l. ospedalieri 8.244 (6.93) 5.157 (4.2) Tasso spedalizzazione 220,8 141 Fonte: relazioni sanitarie. Alcuni dati si riferiscono ad anni contigui a quelli indicati 4
Perché una riforma: cambiamenti dagli anni 90 ad oggi -2 1995 2015 Strutture/offerta RSA e Hospice (p.l.) ---------- 848 Case Riposo (p.l.) 7.000 10.800 Serv. Inf. Domiciliare (utenti) ---------- 35.000 Serv. Riab. Domiciliare (utenti) ---------- 11.000 Badanti (regolari) n.r. 7.000 Costi annui Finanziamento 1.080 mil. Euro 2.117 mil. Euro Personale maggiori Ospedali (Trieste, Udine, Pordenone, Cro, Burlo) 10.158 10.921 Fonte: relazioni sanitarie. Alcuni dati si riferiscono ad anni contigui a quelli indicati 5
Perché una riforma: cambiamenti dagli anni 90 ad oggi -3 Sintesi del cambiamento Problemi aperti 1. La popolazione è stabile, ma invecchia CRONICITA 2. L offerta territoriale aumenta. Diminuiscono tasso ospedalizzazione e posti letto ospedalieri, ma non diminuisce il costo degli ospedali RETE OSPEDALIERA RETE TERRITORIALE 3. Le risorse finanziarie aumentano SOSTENIBILITA 6
Dove e come intervenire Fattori in ingresso Beni/servizi in uscita Risorse Organizzazione Servizi ospedalieri e territoriali Prevenzione Struttura di base Sistemi operativi Processi sociali SOCIALI Riabilitazione interventi 7
La risposta regionale: legge 16 ottobre 2014, n.17 L ASSETTO ISTITUZIONALE dalla frammentazione alla concentrazione 5 AZIENDE di cui 2 da costituire entro il 2016 (AAS 4 + AOUUD e AAS 1 + AOUTS) 2 IRCCS (Burlo e CRO) 1 EGAS (Azienda di servizio) (artt. 3-4-5-6-7) Le novità integrazione SSR e Università Competenze EGAS centrale acquisti, supporto alle Aziende su attività amministrative e supporto alla Regione per la programmazione Rapporto con gli Enti Locali Piani settoriali (es. emergenza) 8
La risposta regionale: legge 16 ottobre 2014, n.17 L ORGANIZZAZIONE potenziamento dell integrazione e della continuità delle cure Revisione dell assetto organizzativo aziendale: nuovo atto aziendale (art. 8-9) Condivisione con le Università di Udine e Trieste di programmi e attività di didattica, ricerca e assistenza. (art. 15) Nuovi protocolli Regione/Università per la costituzione, strutturazione e gestione delle nuove AAS Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine (art. 4) Formazione anche per accompagnare la realizzazione della presente legge (art. 45) Valorizzazione delle professioni sanitarie per contribuire alla realizzazione del diritto alla salute, al processo di cambiamento in atto all integrazione e continuità sociosanitaria.. (art. 46) Organizzazione professioni sanitarie in aree assistenziali o tecnico sanitarie, di norma raggruppate in piastre. esse sono svolte in autonomia gestionale. Applicazione con gradualità del modello operativo sopracitato (art. 35) 9
La risposta regionale: legge 16 ottobre 2014, n.17 IL TERRITORIO attenzione su assistenza primaria Attivazione di nuove forme organizzative della medicina di base anche al fine di garantire l assistenza all utente 7 giorni su 7: Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) Medicina di gruppo Centri assistenza primaria Presidi ospedalieri per la salute (art. 20) Distretto: luogo di integrazione dei percorsi assistenziali con tutti i soggetti, sia interni che esterni al distretto In ogni distretto sono attivati obbligatoriamente una quantità definita di servizi fissati dalla legge Le strutture intermedie fanno parte della rete distrettuale (art. 19) 10
La risposta regionale: legge 16 ottobre 2014, n.17 LA RETE OSPEDALIERA da ospedali autonomi a rete Hub and Spoke Presidi ospedalieri: 3 hub di cui: 1 di primo livello (Pordenone) 2 di secondo livello (Udine e Tieste) 4 spoke (o di base): Gorizia-Monfalcone Latisana-Palmanova San Daniele-Tolmezzo San Vito-Spilimbergo 3 specializzati: Burlo Garofalo Centro Riferimento Oncologico Gervasutta (art. 28) Le strutture private accreditate svolgono funzioni complementari o integrative del SSR (art. 33) I Presidi ospedalieri di Cividale, Gemona, Maniago e Sacile e parte Maggiore di Trieste, sono riconvertiti per lo svolgimento di attività distrettuali e sono denominati Presidi ospedalieri per la salute (art. 34) Standard posti letto: 3 per mille destinati agli acuti e 0,7 per mille per riabilitazione (dei quali 0.4 in strutture intermedie). Diminuzione attesa 1.000 p.l. circa. (art.26) I Presidi ospedalieri sono dotati di autonomia e di uno specifico budget (art.36) 11
La risposta regionale: legge 16 ottobre 2014, n.17 IL FINANZIAMENTO verso i costi standard La quantificazione delle risorse è effettuata in coerenza con le risorse finanziarie programmate dalla Regione nel rispetto dei parametri fissati dallo Stato per i lea (art. 53) Le risorse finanziarie sono ripartite per almeno i 5% all assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro 50% all assistenza distrettuale. Conseguentemente, 45% all assistenza ospedaliera (come massimo). (art.14) La ripartizione viene effettuata sulla base di criteri standard per livello essenziale di assistenza, tenendo conto della popolazione.età morbilità (art. 53) La Regione finanzia gli investimenti in conto capitale (art. 53) 12
...una considerazione conclusiva La norma regionale è orientata verso i temi critici, ma la sua applicazione necessita di simulazioni credibili e interventi su: equilibrio tra espansione, riduzione coinvolgimento quadri intermedi, veri integratori dei processi assistenziali coerente raccordo tra disposto legislativo e obiettivi concreti attribuiti ai professionisti le best practice non vanno tradotte in disposizioni burocratico-amministrative La modificazione istituzionale è usata come strumento d integrazione, ma rischia di non riconoscere i diversi mandati all interno dell Azienda e della Regione: assistenza (ospedaliera e territoriale), didattica, ricerca, sociale, ecc.. Finanziamento: SSN e SSR assorbono risorse inferiori a quelle spese dai principali Paesi europei e quindi riforma e spending review vanno usate per spendere meglio e non per spendere meno Il sistema viaggia a risorse costanti, ma vanno ripartite prima dell inizio dell esercizio per consentire alle aziende di programmare obiettivi e attività 13
quale vagone staccare e quale agganciare 14