INTERVENTO DEL GUARDASIGILLI CLEMENTE MASTELLA ALLA CONFERENZA NAZIONALE SULLA GIUSTIZIA ORGANIZZATA DALL ORGANISMO UNITARIO DELL AVVOCATURA Roma, 12 ottobre 2007 In un periodo complesso, in cui non sono per me mancate amarezze, ho molto apprezzato il linguaggio di verità utilizzato ieri dalla Presidente Michelina Grillo, il cui discorso ha rifiutato la miopia purtroppo oggi assai diffusa nell individuazione delle cause, molteplici e risalenti, della grave crisi che attanaglia la nostra giustizia. Sarò altrettanto sincero. Intendo anch io bandire dalla mia analisi, che spero almeno in qualche punto coincidente con la vostra, miopia e ristrettezza di vedute. La mia attività di Ministro è stata sempre informata alla necessità di superare le contrapposizioni esistenti tra i diversi attori del processo, al fine di convogliare le migliori energie di tutti verso il miglioramento ed il recupero di funzionalità del sistema giustizia. Sistema che costituisce non solo un pilastro dell ordinamento democratico per la difesa dei diritti individuali e la sicurezza dei cittadini, ma anche un elemento determinante della competitività economica del paese. Il malfunzionamento della giustizia disincentiva gli investimenti industriali, rende più difficile la nascita di nuove imprese e produce un impatto negativo sull efficienza dei mercati finanziari. Del resto, tassi di delinquenza elevati, criminalità e corruzione ostacolano anch essi lo sviluppo civile ed economico ed
esercitano un effetto dissuasivo nei confronti degli investitori. In sintesi: la giustizia, una giustizia che funziona, è un fattore di sviluppo, non un costo per il paese. Al contempo, essa è strumento insostituibile per la sicurezza di tutti i cittadini. Ve lo dico con convinzione profonda: se questo è il quadro, è venuto il momento di guardare insieme al futuro, spogliandoci tutti di pregiudizi antichi quanto inutili, di appartenenze castali che allontanano e rendono più difficile la soluzione dei problemi. Bisogna guardare al futuro perché ormai diversa rispetto al passato è la comune percezione del diritto e dei diritti. Il dibattito pubblico sulla certezza della pena ne è la cartina di tornasole. Se vogliamo realmente la salvaguardia dei diritti fondamentali di tutti i cittadini vittime, imputati e condannati non possiamo esimerci dal coniugare insieme efficacia e garanzia, semplificazione e accelerazione dei processi ed effettività delle decisioni giudiziarie. In mancanza di tutto questo, il rischio è che non si riesca più a spiegare al Popolo Italiano, in nome del quale sono rese le sentenze dei nostri Tribunali e delle nostre Corti, il significato ed il valore profondo delle garanzie e dei diritti nel processo e nella esecuzione della pena. In questo le Istituzioni hanno bisogno della vostra proposta e del ruolo pedagogico del vostro intervento nel dibattito aperto nel Paese. Bisogna guardare al futuro perché siamo di fronte a una sfida per l innovazione che interessa l Avvocatura più di ogni altro protagonista del sistema giustizia. E la trasformazione in atto è destinata a subire ulteriori 2
accelerazioni. Essa è determinata da fattori che trascendono ampiamente la dimensione nazionale. Solo per citarne alcuni: la globalizzazione su scala mondiale della prestazione dei servizi professionali; l applicazione di nuove tecnologie anche nel mondo delle professioni; l integrazione europea con il suo portato di concorrenza e di moltiplicazione delle fonti normative. Tutto ciò ha un impatto evidente sull Avvocatura. L intero mondo della giustizia cambia ben al di là delle nostre volontà e della nostra capacità di intervento. Politica, istituzioni e Avvocatura, ciascuna per le sue responsabilità e competenze, debbono essere capaci di governare insieme questo cambiamento. Possiamo cogliere esempi concreti dai più recenti provvedimenti adottati dall Unione Europea. In particolare dall ultimo in ordine di tempo, il Regolamento 861/2007 dell 11 luglio 2007, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2009 e introduce un titolo giurisdizionale direttamente valido in tutta l Unione Europea, senza il bisogno di riconoscimento. Il Regolamento riguarda controversie di natura transfrontaliera e di valore non eccedente i duemila euro. Esso apporta rilevanti innovazioni che difficilmente potranno poi essere negate anche ai cittadini italiani in situazioni analoghe. Mi riferisco all introduzione del procedimento per posta con la utilizzazione di un modello standard, al pagamento delle spese e dei bolli attraverso carte di credito o addebito in conto corrente, all assunzione di prove ulteriori solo se indispensabili e secondo modalità che determinino il minor costo per le parti. Lo ripeto: la giustizia sta cambiando anche al di là della nostra diretta consapevolezza e il modello di Avvocatura del terzo millennio deve essere 3
definito non solo guardando al passato e al presente, ma immaginando soluzioni in grado di affrontare le sfide del futuro. Vorrei sintetizzare in quattro punti alcune delle caratteristiche e condizioni di questo nuovo modello di Avvocatura. Caratteristiche e condizioni per le quali mi dichiaro fin d ora aperto ad ogni vostra proposta e disponibile per le vostre legittime istanze. Ecco i quattro punti: 1) semplificazione amministrativa e razionalizzazione delle regole processuali; 2) innovazione tecnologica; 3) acquisizione del sapere; 4) rinnovamento dell Ordine professionale degli avvocati e delle forme di rappresentanza della categoria. Per semplificazione dei meccanismi della giustizia intendo la loro tendenziale adesione alle esigenze dell utenza. Il risultato potrebbe essere condensato nello slogan mai più file alle cancellerie. La semplificazione di cui parlo è strettamente connessa all innovazione tecnologica, che ormai rende possibile agli attori del processo ed ai cittadini la possibilità di svolgere tutte le pratiche attraverso procedure telematiche, pagando i relativi costi mediante moneta elettronica. Il Governo deve farsi promotore di tutte le misure idonee a favorire queste innovazioni. Non solo apprestando gli strumenti normativi e la dotazione finanziaria necessari per introdurre le nuove tecnologie nei 4
tribunali, ma anche adottando ogni misura perché no, pure di natura fiscale per promuovere l innovazione negli studi professionali. Per acquisizione del sapere, che costituisce il terzo punto di una possibile strategia per l Avvocatura italiana del futuro, intendo la qualificazione della professione di avvocato mediante nuovi meccanismi di selezione e un miglioramento qualitativo del tirocinio. Infine, una rivitalizzazione del ruolo dell Ordine degli Avvocati che, tenendo conto dei vincoli di natura comunitaria in materia di concorrenza, abbia cura di realizzare lo specifico interesse pubblico attinente al controllo della professionalità degli iscritti ed al rispetto della loro comune deontologia. Vanno invece escluse da tale ambito quelle malintese forme di rappresentanza della categoria, da riservarsi ad ambiti associativi e non istituzionali. Tale processo va inteso come un occasione per assicurare a tutti gli avvocati italiani di poter competere nel contesto europeo ed internazionale con le stesse possibilità degli altri colleghi stranieri. Si tratta di un percorso ambizioso, ma assolutamente necessario, per la definizione del quale mi dichiaro aperto ad un confronto leale e disponibile a decisioni coerenti. Su queste prospettive intendo impegnare la mia attività, sperando di poter contare sul vostro contributo dialettico, anche critico se necessario, ma permeato dalla volontà di costruire insieme, senza reciproci pregiudizi e con coraggio, le basi di un servizio giustizia realmente al servizio dei cittadini e di cui il Paese possa sentirsi fiero. 5