GUALTIERO MARCHESI AMBASCIATORE DEL GUSTO Il cibo questione centrale, l'italia che può fare, la storia di un Maestro



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salute & famiglia contiene I.P. n.69 MAGGIO-GIUGNO 2015 euro 3,00 Paolo Crepet Obesità e discriminazioni: il libro del "buon Fabio" tra ironia e denuncia Ingegneri clinici: la sfida di Cagliari INRCA, il nuovo direttore generale Napoli, rilanciano le Terme di Agnano GUALTIERO MARCHESI AMBASCIATORE DEL GUSTO Il cibo questione centrale, l'italia che può fare, la storia di un Maestro

Area Sanità amministratore di sistema / infermieristica legale e forense management di I e II livello / posturologia / area critica formazione e tutorato / radioprotezione / ecografia napoli / via medina 5 / +39 081 188 939 02 area.sanita@unipegaso.it / www.unipegasosanita.it

La violenza tollerata diventa virale I teppisti da stadio non vanno perdonati, mostriamo loro che non siamo adulti pappamolle La violenza che ogni settimana si ripete negli stadi di calcio e fuori di essi lascia sconcertati. Sono decenni che se ne parla (ricordo il razzo che uccise uno spettatore allo stadio Olimpico nel 1978) e nulla si fa. Nel frattempo però i ragazzi imparano a fare la guerriglia, a fare a botte con i tifosi delle squadre avversarie, con le forze di polizia e il tutto viene puntualmente ripreso dai telegiornali, commentato nei vari talk-show in cui tecnici e opinionisti fanno a gara a chi dice cose più saggie e ultimative, salvo però lasciare tutto come sta, fino al prossimo fattaccio, fino al prossimo morto o bomba fatta esplodere in una curva gremita di spettatori. Lo stadio di calcio è stato per quasi tutte le nostre città il luogo di divertimento e di meraviglia per generazioni intere, ora gli stessi addetti ai lavori cercano di dissuadere le famiglie a portarvi i bambini. Le autorità preposte non fanno nulla per la semplice ragione che non possono perché quella violenza, è incredibile ma è così, fa parte della gente che quel calcio alimenta con i soldi degli abbonamenti, trasferte, merchandising. Costoro non si accorgono che così facendo si moltiplicano i violenti, perché se la violenza è tollerata non può che diventare virale. Queste vicende assomigliano molto al problema educativo. Abbiamo abbandonato qualsiasi forma di autorevolezza a favore di una sorta di anarchia dove i giovani sono convinti di poter fare ciò che credono. E gli adulti sembrano capaci soltanto di tollerare, giustificare, blandirli. Che società potrà mai svilupparsi da questa cultura? Se i nostri padri hanno lottato contro la violenza delle guerre, perché noi a distanza di settant anni non facciamo nulla per educare i giovani alla pace? Perché si tollerano i facinorosi? Siamo incapaci e impotenti a contrapporci a questo imbarbarimento proprio perché non sappiamo più educare o, peggio, non c interessa più farlo. Mostrare ai teppisti da stadio che non siamo una generazione di adulti pappamolle servirebbe ad educare molti altri che vedono in televisione quelle violenze gratuite e pensano che non ci sia niente di male a replicarle. La nostra pavidità è la nostra peggior immagine, e ognuno ha un ruolo e una responsabilità in questo. Paolo Crepet

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in QUESTO NUMERO 10 EXPO 2015 Gualtiero Marchesi compositore di sapori 14-17 Marche, Lazio, Molise, Campania 18 Prendersi cura con il cibo, Biomedfood 6 NAPOLI Nuova vita alle terme di Agnano 8 CREPET Ragazzi arrabbiati, cambiamo per loro 28INRCA Parla il neodirettore generale Leonarduzzi 32 L INTERVISTA Autobiografia di un diversamente magro 46 AIIC Ingegneri clinici a congressso: professionisti che creano salute 56 BUONO A SAPERSI Quella fastidiosa scossa 58 MANGIARSANO Ciliegie, il frutto rosso più irresistibile Morti in mare Il sogno infranto dei Diritti e dei Doveri Atteso che oggi esistono tutte le tecnologie e le competenze per effettuare il controllo preventivo dell intero Mediterraneo attraverso sistemi satellitari non è pensabile che per questioni politiche si omettano le regole fondamentali di prevenzione e soccorso di vite umane. L Europa ha la prima responsabilità: i morti nel Mediterraneo ce li abbiamo sulla coscienza come cittadini europei. Non possiamo negare all Uomo il Diritto di cercare una vita migliore di cercare la vita. Dovere di tutti sarebbe aiutare chi lo fa. Il resto, dagli scafisti alla guerra di Libia, è la parte peggiore dell umanità. Quella che nega Diritti e Doveri. Che specula e uccide. Leggo un comunicato ufficiale del CNR che fa riferimento al Diritto di navigazione e dovere di soccorso: La nuova, devastante catastrofe umanitaria, è conseguenza della normativa per cui gli Stati possono intervenire in alto mare su navi battenti bandiera straniera solo quando giunge una richiesta di soccorso. Il mare Mediterraneo è suddiviso in aree di controllo (zone Search and Rescue SAR) ma alcuni Stati della riva sud non eseguono tale attività: si auspica quindi un accordo internazionale per la creazione di una SAR pan-mediterranea. Si sa dunque chi dovrebbe intervenire. E ancora: Dovere degli Stati è prevenire il verificarsi di situazioni come l uso di imbarcazioni inadeguate per il trasporto di carichi umani eccessivi e condotti in modo disumano e degradante; reprimere con maggiore intensità e rigore i responsabili di queste pericolosissime migrazioni. Sappiamo tutto su cosa bisogna fare! Tutti lo sanno. Perchè i Signori d Europa non siedono assieme e decidono? La burocrazia e la politica hanno sempre fatto molte vittime. Stavolta la scia di sangue arriva fino alle nostre spiagge luca guazzati

BENESSERE NAPOLI Nuova vita alle TERME di AGNANO C è una notizia che sta campeggiando da tempo sulla stampa campana e nazionale, suscitando davvero molte attese per un rilancio del termalismo e del turismo in genere made in Italy a livello internazionale. L appello del sindaco di Napoli per rilanciare e recuperare uno dei suoi gioielli di livello mondiale, non è andato a vuoto. Il 16 aprile scorso si è chiuso positivamente il bando di privatizzazione del Complesso delle Terme di Agnano, una SpA con Socio unico il Comune di Napoli, che si estende su una superficie di 60 ettari. La gestione provvisoria di 30 anni è stata aggiudicata a favore del costituendo Consorzio Terme di Agnano, composto da Trani Group Srl, Davines SpA, Alan Immobiliare-Gruppo Pacifico Costruzioni Srl e Mattia D Angelo Srl. Tutte prestigiose aziende napoletane, ad eccezione della Davines che ha sede a Parma, specializzata nel settore del benessere a livello internazionale. Il Gruppo ha proposto un piano di investimenti che prevede opere nei vari settori per un totale di 20 milioni di euro in 10 anni, contro la richiesta di 10 milioni fissata nel bando. Solo per l albergo/ centro congressi sarà impiegato un budget di spesa pari a 2 milioni e mezzo, che prevede anche l aumento del numero delle camere. Tra gli obiettivi del piano di investimento: la ristrutturazione di tutte le aree operative, la riqualificazione delle costruzioni dismesse, l utilizzo delle aree verdi attualmente non in uso, la realizzazione di un campo dal golf, una campagna di comunicazione a 360 e l internazionalizzazione del complesso. Da sottolineare come questa antica struttura 6 senzaetà www.termediagnano.it

Uno spettacolo che fa bene Le Terme di Agnano non hanno bisogno di presentazioni, ma dal momento che anche noi della redazione siamo rimasti a bocca aperta nel visitarle, proviamo a descriverle qui, molto sinteticamente. All interno del parco si trova lo Stabilimento Termale con le cure convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, la Spa termale-centro Benessere con una piscina termale coperta con idromassaggio e saune a calore secco naturale da 40 a 70, trattamenti di estetica e massaggi, il Parco termale che si estende su una superficie di 7000 mq con 4 vasche interne con idromassaggio, una piscina esterna di 400 mq, spa cafè, area relax e massaggi, solarium e servizi, con annessi Percorso Vita e Piscina di acqua dolce per i bambini da 4 ai 12 anni, l Albergo 4 stelle affiliato alla catena Charme & relax con 62 camere, Vicinissima al lungomare di Napoli, con una vista panoramica sul Golfo di Napoli, ricca di attrazioni di fascino come il Parco Virgiliano un polmone verde di 92mila mq, la Grotta di Seiano, il Pausilypon Teatro Romano, il Teatro Posillipo, il Parco Sommerso della Gaiola dove è possibile effettuare visite ai resti archeologici sommersi. Fortemente legata al fascino turistico dei Campi Flegrei, una vasta area a ridosso del mare (Pozzuoli con il vulcano Solfatara, Arco Felice, Baia, Bacoli, Miseno) ricca di siti archeologici ed interessanti testimonianze storiche del I secolo a.c., caratterizzata da laghi di origine vulcanica, con innumerevoli insenature dove sono posizionati lidi balneari di roccia e spiaggia, un area che offre una ulteriore possibilità di attrazione per lo svago ed il divertimento con le sue caratteristiche trattorie a base di pesce fresco. che risale addirittura alla Magna Grecia avrà un delicato restauro per cui sono previsti 5 milioni di euro. Insieme all area piscine, è il più ingente investimento: un valore aggiunto che caratterizza la zona dei Campi Flegrei trasformata dall uomo per il proprio benessere. Noi di Senzaetà abbiamo avuto modo di incontrare la direzione commerciale, in occasione di un congresso sul termalismo Importanza dell approccio interdisciplinare nelle malattie croniche in ambito termae nella persona di Silvana Alfano, che ci ha spiegato l intenzione della presidente, avv. Marinella De Nigris, di porre sopra a tutto l obiettivo di dare nuova linfa vitale non solo al complesso termale, ma al sistema Terme che in Italia è e deve rimanere una delle maggiori attrazioni turistiche internazionali del più bel Paese del Mondo: l Italia. senzaetà 7

La rubrica del prof. Paolo Crepet per la rivista Senzaetà affronta il tema delicato del cambiamento della società, della famiglia e dei complicati rapporti genitori-figli. Per scrivere al prof. Crepet: crepet@senzaeta.it Ragazzi arrabbiati, cambiamo per loro Mi chiamo Giovanna e sono una docente di fisica di 36 anni e mi sto ponendo molte domande rispetto al mio lavoro. Io insegno per lo più in istituti professionali, dove la maggior parte dei ragazzi è arrabbiata, svogliata e poco interessata a qualsiasi cosa. Ho capito che devo cambiare qualcosa nel mio modo di lavorare. Insegno da 6 anni e all inizio pretendevo la situazione che c era quando andavo a scuola io: rispetto delle regole, degli adulti e un alto senso del dovere. Così arrivavo a fine anno a pezzi, demotivata e demoralizzata perché non raggiungevo mai lo scopo. Il problema è che sono laureata in fisica e non in psicologia, pedagogia, ecc. (dovevamo fare queste materie al corso di specializzazione dell SSIS per diventare insegnanti, ma non è stato fatto nulla di utile) per cui volevo leggere un suo libro, ma non so quale sia il migliore per il mio caso. Le chiedo quindi qualche consiglio che secondo lei può fare al caso mio per capire i nuovi giovani e per aiutarli. La ringrazio in anticipo e la saluto Giovanna Un insegnante si interroga sul metodo di apprendimento, come si può capire i giovani e comunicare con loro Cara Giovanna, che al ministero dell Istruzione abbiano pensato bene di togliere i corsi di specializzazione all insegnamento è stata davvero una pessima idea. Non si diventa certo insegnanti solo perché si è laureati in una certa materia, ma se si conosce cos è la comunicazione, la relazione emotiva e quant altro: tutte materie che nulla hanno a che fare con la materia di formazione di base. Per quanto riguarda il suo metodo, lei deve sapere che esso deriva, innanzitutto, dalle sue cognizioni, dal suo modo di vedere le cose: non esiste un manuale per l insegnamento, sarebbe una contraddizione. I suoi propositi sono quelli giusti, del resto. E non credo che si possa derogare alla regola del rispetto, della puntualità, del silenzio. Se lei toglie tutto questo dal suo decalogo e dal suo inventario professionale, che cosa rimane? Forse farebbe un po di fatica in meno, ma non riuscirebbe a comunicare nulla ai suoi allievi. E lei perderebbe completamente e definitivamente la sua autorevolezza, qualità primaria per chi fa il suo mestiere. In fin dei conti, non credo affatto che ci siano molte differenze tra l essere genitore e l essere insegnante: in entrambi i casi ci vuole polso e una certa severità. 8 senzaetà

Il nostro omaggio ad un territorio unico CUPRAMONTANA PLENIO Castelli di Jesi Verdicchio Riserva dal 1995 umanironchi.com camelot Viticoltori in Marche e Abruzzo

LA SALUTE È SERVITA Gualtiero Marchesi ha portato la cucina italiana nel mondo e ora che il mondo arriva in Italia per l attesa esposizione, si racconta e ci racconta, da Ambassador di EXPO, il cibo, la questione delle questioni. COMPOSITORE DI SAPORI 10 senzaetà

Il tema dell alimentazione coinvolge la sopravvivenza del pianeta, il futuro, la pace, il progresso Numerosi gli Ambassador di questa grande esposizione internazionale dedicata alla nutrizione, al mondo visto dal punto di vista degli alimenti che gli forniscono energia, e, si spera, anche dei popoli che nel cibo vedono racchiuse la propria cultura e natura ma anche le proprie difficoltà e crisi, spesso. In questo gruppo di sostenitori e rappresentanti, proveniente dal mondo della cultura, dell arte, dello sport, dell imprenditoria, dello spettacolo, della cucina, c è il più celebre cuoco italiano, definito da più parti il Maestro della cucina italiana e colui che alla cucina italiana ha dato eco internazionale. Decenni di cultura culinaria, gusto, eleganza e di storia, tutti in una persona sola: Gualtiero Marchesi. Non a caso nasce in un albergo ristorante, nel 1930, l albergo Al Mercato, dei suoi genitori, a Milano. Lì accoglie, ai suoi tavoli, Mario Monicelli, Gianni Agnelli, Luchino Visconti, Federico Fellini. Innamorato della musica, dell arte, della lettura, sposa una concertista e con lei e le due figlie va in Francia per perfezionare la formazione e lavorare da quelli bravi. Al suo ritorno, apre nel 1977 il suo primo ristorante, a Milano, in via Bonvesin de la Riva. In quella stessa via, nel giugno 2014, inaugura l Accademia Gualtiero Marchesi, uno degli impegni di un uomo che si divide tra cucina e insegnamento (è anche rettore di ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Italiana) e che si ispira, per i suoi piatti, a Bach e Pollock. Creatore di talenti (dalle sue cucine sono usciti Carlo Cracco, Pietro Leeman, Andrea Berton, Paolo Lopriore, Davide Oldani), insignito di riconoscimenti internazionali, è lui il primo cuoco in Italia a ricevere le tre stelle Michelin (1985) e il primo al mondo a riconsegnarle e a rifiutare il giudizio delle guide (2008). Ma chi è veramente Gualtiero Marchesi? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui. Gualtiero Marchesi è innanzitutto un signore curioso, piuttosto intelligente, abbastanza colto, spesso arrabbiato per il degrado che ci circonda, ma innamorato della vita. Quanto di quello che è deve all esperienza nell albergo dei suoi genitori, quanto alla formazione in Francia, quanto al suo amore per la musica e l arte? Considerando che l esempio è la più alta forma di insegnamento e volendo fare una proporzione, devo ai miei genitori il quaranta per cento di ciò che sono. Da mio padre, grande conoscitore dell opera lirica, l interesse per il mondo dell arte, da mia madre, un eleganza innata, quel piglio signorile che la faceva comandare con dolce fermezza. Il restante sessanta per cento va diviso equamente tra la Francia, rappresentata dai fratelli Troisgros, dove capii l importanza per me della semplicità, e la vicinanza con gli artisti, quando Milano era una città viva, colta e sognante. Più scienziato o più artista? Chi è realmente il bravo cuoco? Io dico che la cucina è di per sé scienza, perché fatta di chimica e fisica, sta al cuoco farla diventare arte. Il grande regista Ermanno Olmi un giorno mi disse che la cucina è la più grande delle arti, perché comprende la scienza. Come definirebbe la cucina italiana? E i prodotti Italiani? La cucina italiana può essere grande se incontra dei veri cuochi che capiscano e sappiano interpretare l incredibile varietà di prodotti e microclimi esistenti. Com è cambiata la tavola degli italiani dagli anni 60 ad oggi? E il gusto? Io sono un tradizionalista che ha cercato di attualizzare l insegnamento del passato. Appartengo alla vecchia guardia che ricorda il sapore originale delle cose. A volte, vedo dei piatti, spinti all estremo, di cui non capisco la necessità. Quindi consistente aderenza alle tradizioni oppure ben vengano le innovazioni? Ben vengano le innovazioni, se sono meditate. Come si conciliano alimentazione e salute? La qualità dei cibi è un lusso per pochi? La salute è di tutti. Diceva Ippocrate: fai che il cibo sia la tua medicina. L Italia è veramente la patria della buona tavola? E la buona cucina è per tutti? Potrebbe esserlo. Quanto siamo condizionati da una società in cui tutto ciò che è food è spesso più fast che slow? Certo, la velocità ci condiziona moltissimo. senzaetà 11

LA SALUTE È SERVITA La verità vera, però, è un altra: dobbiamo prenderci tutto il tempo necessario per scegliere ma, una volta deciso, agire rapidamente senza ripensamenti, scuse, incertezze. Ha dichiarato che l EXPO è un momento in cui possiamo veramente dimostrare quello che possiamo fare. Cosa può fare l Italia? Tanto, se mette da parte gli interessi di bottega e si rimbocca le maniche. C era bisogno di un esposizione internazionale dedicata all alimentazione: lo si dice da più parti. Perché, secondo il suo punto di vista? L alimentazione è diventata la questione delle questioni, coinvolge la sopravvivenza del pianeta, il futuro, la pace, il progresso. Ha scelto il grano come alimento simbolo da portare all EXPO, chiedendo rispetto verso un patrimonio tipicamente italiano come la pasta. Perché? Perché il bello puro è il vero buono. Il suo piatto preferito? Insalata di spaghetti, caviale ed erba cipollina, non per il caviale, ma per la pasta!. E quello che ha fatto più successo? Direi, il raviolo aperto, ovunque scopiazzato dalla Francia all Alto Adige. C è un cliente celebre, tra coloro che si sono seduti ai suoi tavoli, che ricorda in modo particolare? Perché? Sono tanti, ma in questo momento mi torna in mente Mario Monicelli. Gli avevo fatto assaggiare il Liqueur des Patriarches, fatto in Israele con un lieve sentore di incenso. Gli era piaciuto al punto che sul libro degli ospiti aveva scritto: dopo la Bibbia, il Liquore dei Patriarchi. L insegnamento occupa molta parte della sua attività. Diversi suoi allievi sono oggi noti chef. Chi è più simile al maestro e chi più se ne distacca? Ma perché dice chef, che significa capo, in italiano esiste la parola cuoco? Direi che se ho saputo comunicare qualcosa ho anche avuto la fortuna di avere dei bravi allievi. Il suo giudizio sulle guide non è stato mai leggero; quello sui talent di cucina che spopolano in tv qual è? Preferisco non parlarne. Non è così che si insegna a cucinare. Maria Chiara La Rovere IL MIO PIATTO PER EXPO Anche se furono gli arabi a inventare i maccheroni, prima del Mille, a Palermo, la pasta è l ingrediente che più ci caratterizza racconta Marchesi, che per EXPO ha scelto il grano come emblema - L importante è non sciuparla, gustandola il più possibile per ciò che è, masticando e cogliendo il sapore del grano. La pasta per me rappresenta la semplicità, una semplicità che non esclude l eleganza, anzi la sposa come nel caso del piatto che ho ideato per Expo 2015: i trucioli di pasta alla milanese, una vera e propria sintesi del mio pensiero. TRUCIOLI, RISO NERO E ZAFFERANO Ingredienti per 4 persone -gr 320 trucioli -gr 30 burro -gr 2 zafferano in stigmi -gr 5 sale fino -gr 20 riso nero soffiato PREPARAZIONE Sciogliere il burro in una casseruola a fuoco basso per evitare che sfrigoli, stemperarvi gli stigmi di zafferano, aggiustare di sale e emulsionare con poca acqua, tenere in caldo. Cuocere i trucioli di pasta in abbondante acqua salata fino a cottura, scolare, aggiustare di sapore e mettere sul fondo del piatto, irrorare con la salsa allo zafferano, cospargere con i chicchi di riso nero soffiato e servire. 12 senzaetà

LA SALUTE È SERVITA LE MARCHE, PORTANO A EXPO vita e saper fare Il buon vino, cultura, colture, paesaggio: la formula dell elisir di lunga vita dei marchigiani Dal 29 maggio all 11 giugno 2015 le Marche portano all Expo il loro patrimonio di saper fare e bellezza con una mostra al Padiglione Italia dedicata alla nutrigenomica (la scienza multidisciplinare che studia l interazione tra la nutrizione e il DNA, ossia come il cibo che ingeriamo influenza i nostri geni), curata dal sociologo Aldo Bonomi, dal geriatra Roberto Bernabei e dallo scenografo Aldo Basili. Un percorso virtuale permette di entrare nella tematica portante della presenza delle Marche a Expo 2015: la prospettiva di vita non solo più lunga, ma migliore. La regione, la più longeva d Italia e d Europa, con un insieme di buone pratiche e tradizioni secolari ha dato vita a un modello alimentare che non è solo gastronomico ma soprattutto culturale e che, attraverso il cibo e il costume, ha dimostrato di saper promuovere il benessere delle persone e influire sulla loro longevità. La Potenza del Saper Fare, dedicata alla creatività, all eccellenza e all innovazione, vede la regione rappresentata da Fattoria Petrini, un azienda a conduzione familiare di Monte San Vito che da oltre 50 anni produce ed esporta in tutto il mondo pregiati oli di oliva extravergini biologici. La Potenza della Bellezza sarà la vetrina dei luoghi più belli e suggestivi del nostro Paese; qui le Marche incanteranno con i paesaggi della Riviera del Conero, la facciate rinascimentali della piazza del Popolo di Ascoli Piceno e gli interni della Santa Casa di Loreto. La Casa dell Identità ospiterà il Giardino della Biodiversità Italiana, all interno del quale ogni regione presenta una pianta tipica del proprio territorio: per le Marche, la roverella, la specie di quercia più diffusa. Nel padiglione Vino a taste of Italy sarà rappresentata la produzione vinicola regionale. Il Consorzio Vini Piceni e l Istituto Marchigiano di Tutela Vini avranno a disposizione uno spazio dove promuovere i produttori dei rispettivi vini marchigiani associandoli a degustazioni per master class o attraverso specifiche presentazioni. Nel corso dei sei mesi di Expo le Marche faranno degustare circa 200 etichette, scelte tra le 20 denominazioni regionali. Showroom Elica, in via Pontaccio a Brera, rappresenterà il quartier generale del sistema Marche per tutta la durata dell Expo, ospitando un allestimento permanente dedicato alla promozione turistica della Regione. La Pinacoteca di Brera conserva da due secoli il patrimonio artistico di provenienza marchigiana asportato da Napoleone dalle Marche. Qui, le opere di provenienza marchigiana saranno evidenziate attraverso una sorta di subitinerario, grazie a un foglio di visita creato ad hoc diffuso nei luoghi del Fuori Expo Marche. INIZIATIVE SPECIALI La prospettiva di vita è il titolo del forum in programma il 10 giugno 2015 un confronto con studiosi di tutto il mondo promosso da Ministero della Salute, Inrca e Italia Longeva. La Regione Marche arricchirà inoltre l offerta culturale con cinque serate sul palco tra Cardo e Decumano con spettacoli musicali, recital di poesie, concerti di fisarmoniche e danze folkloristiche e, nell Auditorium di Palazzo Italia, una serata speciale nel segno di Rossini, Pergolesi e Spontini, ideata dagli Enti Lirici delle Marche. 14 senzaetà

LAZIO, 6 mesi a Palazzo Italia Spiccata identità culturale enogastronomica: un paniere di eccellenze sul mercato per una vetrina dalle grandi potenzialità Il Lazio è presente con uno stand per tutta la durata dell Expo dentro il Padiglione Italia, l unica regione italiana ad averlo insieme alla Lombardia. Uno spazio espositivo permanente in cui presentare le sue bellezze archeologiche e turistiche, ma anche i 100 prodotti d eccellenza agroalimentare del territorio. La Capitale è il Comune agricolo più grande del continente europeo. I vini regionali hanno un posto d onore al Padiglione del vino A taste of Italy. Dopo il successo ottenuto a Vinitaly dalle aziende di produzione vinicola dell area di Frascati, infatti, Regione e Arsial hanno unito gli sforzi per permettere alle eccellenze locali di ottenere la giusta visibilità e valorizzazione. Il Padiglione gestito da Verona Fiere si articola su due livelli di circa mille metri quadri ciascuno. Al piano terra la Domus vini, con delle istallazioni che animano una suggestiva scenografia che circonda il visitatore e lo La Domus Vini proietta alla scoperta della storia e del ciclo del vino, con la narrazione dei 544 vitigni che costituiscono il patrimonio enologico italiano. Al piano superiore la Biblioteca del vino, dove si trova lo spazio riservato al Lazio, ubicato accanto all area con i prodotti del Wine research team di Cotarella e di fronte a quella dedicata al Grand cru, a precedere gli spazi di Sicilia e Toscana. La regione non mette in mostra solo prodotti ma un intero sistema in cui convivono bellezza e innovazione, storia e tecnologia, tradizione e creatività: la vetrina agroalimentare è rappresentata da un paniere di prodotti di eccellenza individuato e selezionato con l obiettivo di accrescere il posizionamento internazionale, per sviluppare nuovi contatti e per aumentare la consapevolezza dei cittadini della propria identità enogastronomica. Si tratta di 26 vini; 14 carni e salumi; 8 prodotti da forno e dolciari; 10 formaggi e prodotti caseari; 26 tra ortaggi, frutta e legumi; 4 oli e 12 tra prodotti ittici, acque minerali e altre categorie. I prodotti scelti sono stati selezionati in funzione sia delle potenzialità in chiave export sia dell appeal per il mercato turistico locale. I fattori di eccellenza considerati riguardano, inoltre, la genetica dei prodotti, il territorio e l ambiente da cui provengono e che identificano, il loro gusto (sensorialità) e l apporto dell ingegno umano alla loro produzione. Il progetto del Paniere prevede l individuazione dell identità culturale alimentare, la mappatura dei prodotti e dei produttori e l integrazione con i luoghi e gli itinerari. Fra i 14 temi su cui si articola l Expo, inoltre, il Lazio è capofila del tema Città d arte e Roma, città d arte per eccellenza, ospita durante il periodo del grande evento un ricco programma di mostre, conferenze, spettacoli e degustazioni che, con il coinvolgimento delle Ambasciate e degli Istituti di cultura presenti nella Capitale, consente agli oltre 140 Paesi che hanno aderito all Esposizione universale di presentare in luoghi esclusivi i propri progetti di partecipazione, le proprie eccellenze produttive, culturali e turistiche. La Domus vini con le proprie istallazioni anima una suggestiva scenografia che circonda il visitatore e lo proietta alla scoperta della storia e del ciclo del vino, con la narrazione dei 544 vitigni che costituiscono il patrimonio enologico italiano senzaetà 15

LA SALUTE È SERVITA MOLISE, VOCE E IDENTITA Il re Tartufo poi olio, pasta e vino protagonisti col territorio La settimana dedicata al Molise durante l Expo di Milano è quella dal 17 al 23 luglio. La regione ha uno spazio espositivo di 200 metri quadrati all interno del Padiglione Italia, un allestimento a parte rispetto allo stand permanente (posizionato lungo il Cardo Nord, che rimane aperto per tutta la durata dell Esposizione Universale). Tre i prodotti su cui la regione Molise ha deciso di presentare: il tartufo bianco dell alto Molise, il vino, l olio di Venafro. IL TARTUFO - E stato scelto come prodotto di punta della regione perché è molto caratterizzante, non riproducibile altrove e soprattutto ancora senza un marchio di qualità. Quale occasione migliore per avviare un percorso in tali direzioni? Promozione e certificazione. Una proposta, questa, promossa dall Associazione nazionale Città del Tartufo di cui la Regione Molise è socia. L iniziativa è nata alla luce dell avvio del procedimento di riconoscimento della Cultura del tartufo quale bene immateriale dell Umanità da parte dell Unesco. La Giunta ha individuato nella settimana dal 28 settembre 2015 il periodo ideale per l ospitalità molisana nell area mercato di Cascina Triulza, lo spazio all interno del sito espositivo di Expo, dedicato e gestito dalle Organizzazioni della Società Civile. Si tratta di un antica e tradizionale cascina tipica della campagna, nella quale saranno ospitati i Comuni e le aziende partecipanti. IL VINO - Sono dieci le aziende vinicole che prenderanno parte nel padiglione A Taste of Italy dedicato appunto al nettare degli dei. La parte del leone sarà giocata 16 senzaetà dal Tintilia DOC, vitigno che secondo gli studi dell Università del Molise, è autoctono e non apparentabile ad alcun vitigno. La Tintilia rappresenta sempre più l orgoglio regionale in materia di vini e la produzione con Denominazione di Origine Controllata dello stesso è consentita soltanto nelle due province di Campobasso ed Isernia. Parteciperanno le cantine: Arco Antico, Cantina Cliternia, Catabbo, Colle Sereno, Di Majo Norante, D Uva, Masserie Flocco, San Zenone, Valerio, ViNiCa. L OLIO - L olio e l olivo costituiscono una delle forme più alte della cultura ed enogastronomia regionale. All Associazione nazionale Città dell Olio aderiscono circa 30 Comuni del Molise e più recentemente anche l Ente Regionale Parco dell Olivo di Venafro. Una serie di iniziative promozionali promuovono il territorio: da quello di Larino, dove nel 1994 è nata l Associazione Città dell Olio, a quello di Colletorto e Venafro, primo vero esempio di ambiente tutelato a livello regionale. L esposizione dei prodotti è affiancata da un video che rappresenta il Molise nei suoi luoghi, nelle sue tradizioni e realtà più rappresentative. Una donna che testimonia e cura nel tempo l amore per la sua terra, mantenendo in vita con coraggio e ostinazione tradizioni e riti che altrove vanno scomparendo; antichi pontili di legno che legano la terra al mare e la bellezza della fede scolpita nella pietra; la banca dei semi per preservare la varietà biologica. Sono questi tesori, storie ed esperienze, che narrano il vero Molise nella Mostra delle Regioni. Pronti a farci conoscere Il Molise, la più giovane tra le regioni Italiane, (autonoma dal 1963 dall Abruzzo, con un territorio di poco più di 4.000 kmq), racconterà se stessa con la sua voce e la sua identità. Tanti i prodotti che connotano la tradizione montanara e contadina di questa terra, ma sicuramente lo scettro è affidato al tartufo perché, anche se non conosciuto a livello internazionale, ha raggiunto eccellenze di tutto rispetto. Lo stesso si può dire dell olio, con il progetto dell Associazione Città dell olio, la pasta, altra eccellenza molisana presente sulle tavole di tutto il mondo e il vino, comun denominatore di tutte le regioni. Per Massimiliano Scarabeo, assessore alle Attività produttive del Molise, l Expo è Una vetrina unica, occasione di rilancio, a livello internazionale, del ruolo, della storia e della tradizione molisana. La commissione artistica della mostra delle Regioni diretta da Mauro Balich per il Molise ha selezionato tre concept che illustrano questo piccolo lembo d Italia. Il tutto ruota intorno a tre fattori: Potenza del saper fare - Potenza della bellezza - Potenza del limite. Tali scelte rientrano nell ampia, suggestiva e pregevole rosa di candidature arrivate in Regione. Per la Potenza del saper fare: Carmelina Colantuono testimonia l amore per la sua terra, mantenendo in vita con coraggio e ostinazione tradizioni e riti, continua a praticare la transumanza lungo i tratturi. Per la Potenza della bellezza: i trabucchi di Termoli, gli antichi pontili di legno che legano la terra al mare, o la cattedrale di Larino e la Chiesa di San Giorgio Martire a Petrella, documenti della fede scolpita nella pietra. Per la Potenza del limite: la banca del germoplasma, con la ricerca condotta dalla dott.ssa Dalila Trupiano, Università degli Studi del Molise, su recupero, caratterizzazione e conservazione di ecotipi autoctoni di interesse agroalimentare, come alcune varietà di leguminose molisane. Storie tesori ed esperienze che raccontano il Molise di ieri e di oggi. Per chi vuole saperne di più c è il sito dedicato, dinamico, ricco e di immediata fruibilità, rafforzato da tutti i principali link del mondo Expo 2015, per farci conoscere da chi ancora non ci conosce, ha dichiarato il governatore Paolo di Laura Frattura. Nicoletta Di Benedetto

ECCO NAPOLI E LA CAMPANIA Un tessuto di imprese con eccellenze agroalimentari di livello mondiale Anche Napoli e la Campania sono in prima fila a Expo, contribuendo al dialogo teso a dare vita a un mondo più intelligente, efficace ed efficiente dal punto di vista ecologico. La regione, in particolare l area cilentana, fu scelta dal codificatore della dieta mediterranea Ancel Keys prima come obiettivo della sua sperimentazione, che dimostrò tutti i vantaggi di questo tipo di alimentazione, poi come residenza personale. La dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 Patrimonio immateriale dell Umanità dall Unesco è la sintesi delle produzioni agroalimentari campane con la produzione di cereali, legumi, olio di oliva, frutta e verdura, pesce, latticini e carni bianche. La provincia di Salerno vanta un tessuto di imprese agroalimentari di primo piano altamente competitive sui mercati internazionali, un settore conserviero e della trasformazione degli ortaggi che non ha eguali nel mondo e un offerta di produzioni alimentari di pregio: Dop e Igp come il fico bianco del Cilento, il pomodoro San Marzano e il limone della costiera amalfitana, un distretto caseario con punte di diamante come la mozzarella di bufala campana. La provincia si configura come una straordinaria food valley. ECCO PIZZA E PASTA - Ad aggiudicarsi la gara d appalto per lo spazio di ristorazione all interno del Padiglione Italia è stata un associazione di imprese Campana, la Ecco Pizza e Pasta formata da industrie alimentari come Basso Fedele e figli (oli alimentari), Agritalia (dieta mediterranea), Villa Massa (limoncello), Dolceria Acquaviva (pasticceria napoletana) e Molino Caputo (farina) che partecipa all EXPO come partner del Padiglione Italia, per la gestione del servizio di ristorazione a tema Pizza e Pasta. Compito dell associazione all Expo è quello di raccontare la storia dei due prodotti più rappresentativi e famosi di Italia: pasta e pizza, appunto. La Mozzarella di bufala campana Dop, è una delle realtà protagoniste dell Expo nel padiglione Cibus è Italia ORO BIANCO - Con 500 milioni di euro di fatturato annuo, 107 aziende, 1.500 allevamenti, 15.000 addetti ai lavori, la Mozzarella di bufala campana Dop, è una delle realtà protagoniste dell Expo nel padiglione Cibus è Italia. L oro bianco campano è inserito nell area lattiero casearia dei principali formaggi DOP italiani. La Mozzarella di Bufala Campana rappresenta il più importante marchio Dop del centro-sud Italia, il quarto a livello nazionale per produzione ed il terzo tra i formaggi Dop italiani. Gemellaggio Campania Lombardia per la dieta mediterranea Un gemellaggio all insegna del cibo di qualità, del made in Italy e della lotta alla contraffazione dei prodotti italiani. Lombardia e Campania si ritrovano alleate nel nome della dieta mediterranea, una delle peculiarità italiane in vetrina all Expo. Il gemellaggio è stato sancito a Napoli dal governatore lombardo Roberto Maroni e dal governatore campano Stefano Caldoro che ha anticipato il progetto per la elaborazione di una Carta Mediterranea per l Infanzia di cui la Campania sarà capofila all Expo. La Carta è un vademecum finalizzato a diffondere la cultura della dieta mediterranea dalle scuole dell infanzia. Il progetto verrà presentato ufficialmente all Expo il 25 luglio. senzaetà 17

LA SALUTE È SERVITA Prendersi cura con il cibo: ecco come Un team di ricerca al femminile per supportare le aziende agroalimentari; in più, il lancio del pasto pronto per chi non ha tempo Ricerca clinica e nutrizione, alimenti funzionali e prevenzione Servizi per le aziende e per il consumatore Spinoff Università Politecnica delle Marche Via Ranieri n.65, Ancona c/o Facoltà di Medicina e Chirurgia info@biomedfood.com 18 senzaetà Biomedfood S.r.l. è lo Spinoff dell Università Politecnica delle Marche, una start up innovativa che si occupa di salute e alimentazione. La buona salute è imprescindibile da una corretta alimentazione. Lo dimostra il fatto dice la prof. Laura Mazzanti, Docente Ordinario di Biochimica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell Università Politecnica delle Marche e Presidente di Biomedfood - che le scorrette abitudini alimentari degli ultimi anni abbiano portato ad un aumento di malattie croniche quali patologie dismetaboliche, patologie cardiovascolari e alcune forme di tumori. Assieme a lei, le ricercatrici Francesca Raffaelli, Laura Nanetti, Elisabetta Strafella, Sara Staffolani, Francesca Brugè e Sonia Silvestri formano un team al femminile fra cui 3 Biologhe Nutrizioniste ed una Tecnologa Alimentare con competenze specifiche e complementari nel campo della ricerca sulla nutrizione, sostenute da anni di ricerca scientifica www.biomedfood.com e numerose collaborazioni nazionali ed internazionali. Nasciamo come gruppo di ricerca dice la Mazzanti - lavoriamo da anni su ricerca clinica e nutrizione, alimenti funzionali e prevenzione delle patologie legate all alimentazione. Vogliamo produrre qualcosa di concreto e fruibile utile all azienda e al consumatore: così abbiamo deciso di costituire lo Spinoff, incubato all interno della sede universitaria, per avere un canale commerciale indipendente e più snello. BIOMEDFOOD ha il suo core business nella ricerca e sviluppo nel campo Biochimico, Biochimico Clinico e Nutrizionale: con un know-how tecnico-scientifico per supportare le aziende agroalimentari nella valorizzazione nutrizionale dei propri prodotti così come nella progettazione e sviluppo di alimenti funzionali, ossia quegli alimenti in grado di influenzare positivamente una o più funzioni