IL DOLCE STIL NOVO
La poesia dei notai Nella scuola siciliana i poeti erano notai della corte di Federico II di Svevia: dotti, ma portatori di una cultura laica Anche Guido Guinizzelli (1235-1275) è un giudice di Bologna
L ORIGINE DEL NOME Nel XXIV canto del Purgatorio, Dante incontra Bonagiunta Orbicciani, rimatore che apprezzò il nuovo stile poetico; chiede a Dante di spiegare il segreto suo e dei suoi amici. O frate, issa vegg io il nodo che il notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo ch i odo
Per Dante, il segreto dello Stilnovo consiste nel seguire l ispirazione: I mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch e ditta dentro, vo significando In realtà, gli stilnovisti hanno una maggior consapevolezza degli artifici tecnici a disposizione del poeta e un intenso desiderio di rinnovare il corredo di immagini poetiche che accompagnano le teorie sull amore. In particolare, essi usano: Allitterazioni di suoni dolci, per esprimere dolci emozioni, di suoni aspri (o rime petrose) per emozioni dolorose (FONOSIMBOLISMO) Le immagini non sono più solo quelle naturalistiche della poesia occitana (la rosa, il giglio), né sono relegate all inizio delle liriche, ma sono tratte dal mondo della fisica (il magnete), della filosofia (gli spiritelli, il fuoco), della teologia (la donna-angelo), dell astronomia (il fulmine, le stelle, il sole e la luna)
Dittare e dolcezza: un chiarimento L attesa dell ispirazione non determina un effusione smodata e incontrollata del sentimento: dictare nel medioevo significa scrivere in modo curato, con stile Il termine dolce allude a uno dei due stili occitani di fare poesia: il trobar leu (poetare lieve, aperto), che si contrapponeva al trobar clus (poetare chiuso), forma complessa e ricca di artifici retorici, metrici e stilistici. Dunque, DOLCE STILE significa: musicalità melodiosa, scioltezza sintattica e stilistica (stile medio), semplicità degli artifici metrici
Il manifesto guinizzelliano: Al cor gentil rempaira sempre amore Amore trova dimora nel cuore nobile e gentile La nobiltà non dipende dalla nascita, ma dalla natura e dalle qualità interiori Il conflitto amore-religione è risolto affermando che la donna viene dal cielo: amare un angelo non è peccato
IMMAGINI VECCHIE E NUOVE La canzone si apre con una similitudine tradizionale occitana: l uccellino che si rifugia nel folto dei rami. Nuove immagini: filosofiche (sole e luce sono una cosa, il fuoco è per natura caldo, tende verso l alto, acqua e fuoco hanno nature opposte) fisiche (nella miniera di ferro si trova talora un cristallo puro, un diamante; il sole purifica la gemma e la costellazione le comunica la sua virtù magica) teologiche (le creature angeliche sono a immagine e somiglianza di Dio, la lode spetta solo a Dio)
LA POESIA DELLA LODA Io voglio del ver la mia donna laudare ed asembrarli la rosa e il giglio: più che stella diana splende e pare, e ciò ch è lassù bello a lei somiglio. Verde river a lei rasembro e l àre, tutti color di fior, giano e vermiglio, oro ed azzurro e ricche gioi per dare: medesimo Amor per lei rafina meglio. Primo tema del sonetto: lodare la bellezza della donna tramite immagini naturalistiche e dei Lapidari (enciclopedie sulle pietre preziose)
Gli effetti dell amore sulla psicologia dell uomo Nelle terzine, G. sviluppa con un climax il secondo tema, quello degli effetti dell amore: Con il saluto, dà salvezza eterna, perché la sua nobiltà d animo (gentilezza) rende l uomo umile, penitente, credente, virtuoso, addirittura santo. Il gioco delle rime CDE,CDE consente al poeta di accostare termini significativi: A gentile vile S salute vertute A crede vede A = antitesi S = similitudine Passa per via adorna, e sì gentile ch abassa orgoglio a cui dona salute, e fa l de nostra fè se non la crede; e no lle po apressare om che sia vile; ancor ve dirò c ha maggior vertute: null om po mal pensare fin che la vede.
SALUTE - SALUTO Dante farà del tema del saluto una immagine fondamentale: attraverso il saluto della donna, l uomo si converte e trova oltre all amore anche la salvezza eterna. E il tema della donna angelicata. La donna diventa scala al Fattore, cioè mezzo di ascesi fino a Dio: la sua bellezza rivela almeno in parte lo splendore di Dio e del Paradiso (dalla creatura si intuisce la grandezza e bellezza del Creatore). Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand ella altrui saluta