LA PREVENZIONE DEL REATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI



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Transcript:

SLIDE 1 LA PREVENZIONE DEL REATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI Dott.ssa Silvia Cornaglia Gruppo di lavoro 231 ODCEC TORINO

SLIDE 2 SOMMARIO Il ruolo dei diversi organi di controllo La prevenzione del reato e il Modello organizzativo L interazione tra organi di controllo nell attività di vigilanza I protocolli di prevenzione nel processo di elaborazione e approvazione del bilancio I test dell OdV

SLIDE 3 Il ruolo degli organi di controllo Quali organi? Collegio sindacale Revisore legale Art. 2403 codice civile Il collegio sindacale vigila sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società sul suo concreto funzionamento. Revisione dei conti annuali e dei conti consolidati a norma del D.Lgs. 39/2010 Organismo di vigilanza Prevenzione del reato di false comunicazioni sociali. Problematiche rilevanti: - tipologia di controllo; - posizione di garanzia? (P. Montalenti, A. Rossi)

SLIDE 4 Il ruolo degli organi di controllo La piramide dei controlli Alta vigilanza Supporto ai controlli di linea Controlli di linea livelli superiori RSPP IAUD COMITATI REVISORE Controlli di linea 1 livello AMBIENTE DI CONTROLLO

SLIDE 5 Il ruolo degli organi di controllo Il controllo è un processo presidiato dall organo amministrativo che impegna, mediante il sistema delle deleghe, i dirigenti e tutto il personale aziendale. Fine ultimo di un sistema di controllo è quello di fornire una ragionevole certezza della capacità di raggiungere gli obiettivi aziendali, governando il rischio che ne condiziona la realizzazione. Committee of Sponsoring Organizations of the Tradeway Union (COSO)

SLIDE 6 Il ruolo degli organi di controllo Internal Enviroment Ambiente interno Comprende: Valori aziendali Codice etico Competenze Stile manageriale Sistema delle responsabilità E costruito su: convergenza delle motivazioni, esempio e coinvolgimento sui valori.

SLIDE 7 Ambiente di controllo

SLIDE 8 La prevenzione del reato e il Modello Organizzativo a. Lanorma:art.6DLgs.231/2001 soggettiapicali Individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati(risk assessment) Prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l attuazione delle decisioni dell ente in relazione ai reati da prevenire Individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a impedire la commissione dei reati Prevedere obblighi di informazione nei confronti dell OdV Introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello

SLIDE 9 La prevenzione del reato e il Modello Organizzativo a. La norma: art. 7 DLgs. 231/2001 soggetti sottoposti all altrui direzione Verifica periodica ed eventuale modifica del modello quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell organizzazione o nelle attività Sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.

SLIDE 10 La prevenzione del reato e il Modello Organizzativo b. Il «decalogo» - ordinanza GIP Trib. Milano 9.11.2004 Il modello deve: essere adottato partendo da una mappatura dei rischi di reato specifica prevedere che i componenti dell OdVposseggano capacità specifiche in tema di attività ispettiva e consulenziale prevedere quale causa di ineleggibilità a componente dell OdV la sentenza di condanna(o di patteggiamento)

SLIDE 11 La prevenzione del reato e il Modello Organizzativo b. Il «decalogo» - ordinanza GIP Trib. Milano 9.11.2004 Il modello deve, in merito alla formazione: differenziare tra formazione erogata ai dipendenti nella loro generalità, ai dipendenti che operino in specifiche aree di rischio, all organo di vigilanza e ai preposti al controllo interno prevedere il contenuto dei corsi di formazione, la loro frequenza, l obbligatorietà della partecipazione ai corsi, controlli di frequenza e di qualità sul contenuto dei programmi

SLIDE 12 La prevenzione del reato e il Modello Organizzativo b. Il «decalogo» - ordinanza GIP Trib. Milano 9.11.2004 Il modello deve, inoltre, prevedere: la comminazione di sanzioni disciplinari nei confronti di amministratori, direttori generali, complianceofficersche, per negligenza o imperizia non abbiano saputo individuare, e conseguentemente eliminare, violazioni del modelloe perpetrazione dei reati sistematiche procedure di ricerca e identificazione dei rischi quando sussistano circostanze particolari. controlli di routine e controlli a sorpresa, comunque periodici, nei confronti delle attività sensibili

SLIDE 13 La prevenzione del reato e il Modello Organizzativo b. Il «decalogo» - ordinanza GIP Trib. Milano 9.11.2004 Il modello deve, inoltre(segue): prevedere e disciplinare l obbligo di riferire all OdVnotizie rilevanti e relative alla vita dell ente, a violazioni del modello o alla consumazione dei reati, fornendo concrete indicazioni sulle modalità per riferire all OdV contenere protocolli e procedure specifici e concreti.

SLIDE 14 L interazione fra organi di controllo Collegio sindacale vs OdV: goingconcern(sanzioni interdittive) e controllo di legalità Norme di comportamento e verifiche del Collegio Sindacale L OdVacquisisce i pareri dei sindaci e del revisore e conduce eventuali approfondimenti. L OdVdefinisce i flussi informativi in funzione della vigilanza di cui è investito.

SLIDE 15 L interazione fra organi di controllo Il Collegio Sindacale deve: Verificare autonomia, indipendenza e professionalità dell OdV. Acquisire il Modello Organizzativo e verificarne la rispondenza agli «adeguati assetti organizzativi». Acquisire sistematicamente informazioni sul funzionamento del Modello e sull operatività dell OdV(reciprocità, in quanto il Collegio Sindacale, titolare del controllo di legalità in senso lato, è parte del sistema di prevenzione dei reati). Incontrare l OdValmeno una volta all anno (è auspicabile uno scambio di verbali).

SLIDE 16 L interazione fra organi di controllo CNDCEC - La responsabilità amministrativa delle società e degli enti ex d.lgs. 231/2001. Gli ambiti di intervento del commercialista (03/10/2012) L Organismo di Vigilanza deve: Acquisire informazioni dal Collegio Sindacale (è auspicabile lo scambio dei verbali) e riferire circa la propria attività. Acquisire informazioni dal Revisore legale. Incontrare il Collegio Sindacale almeno una volta all anno. Acquisire la bozza di bilancio discussa dal Consiglio di amministrazione e le altre informazioni economico finanziarie discusse nelle adunanze.

SLIDE 17 L interazione fra organi di controllo Altri Organi di controllo Internal Auditing Comitato Controllo e Rischi Dirigente Preposto Controllo di gestione Comitato per il controllo di gestione Consiglio di sorveglianza Il problema della partecipazione dei sindaci nell OdV

SLIDE 18 Protocolli di prevenzione e test Controllo di sistema Il processo di formazione e approvazione del bilancio L OdVdefinisce i flussi informativi in funzione della vigilanza di cui è investito.

SLIDE 19 Protocolli di prevenzione e test Regole di comportamento dei soggetti coinvolti nella redazione del bilancio e degli altri rendiconti. Processi di elaborazione da cui scaturiscono i singoli valori di bilancio (pluralità di funzioni coinvolte, momenti di confronto, valutazioni del revisore legale). Analisi e verifica della corretta rappresentazione delle operazioni «fuori bilancio». Verifica delle circolarizzazionie delle riconciliazioni infragruppo e operazioni con parti correlate. Analisi dei rendiconti e relazioni previsti per legge. Incontri verbalizzati con il responsabile amministrativo in merito al bilancio nelle varie fasi di predisposizione.

SLIDE 20 Ambiente di controllo GRAZIE!