Il giardino dei segni musicali Le dimensioni del suono Ogni parola al suo posto Impara ad usare correttamente il vocabolario musicale. Ogni parola in musica ha un senso preciso. Nel linguaggio comune questi termini si adoperano l uno invece dell altro, indifferentemente. In musica, no: altrimenti non ci si capisce più. Altezza Confronta il suono di un fischietto con la sirena di una nave. La differenza che salta subito all orecchio riguarda la loro altezza: il primo suono è alto (o acuto), il secondo è basso (o grave). L acustica ci spiega che l altezza di un suono dipende dalla frequenza delle vibrazioni del corpo sonoro. I suono sono tanto più alti quanto maggiore è il numero delle vibrazioni in un unità di tempo. L orecchio umano può percepire suoni compresi fra 16 e 20.000 vibrazioni al secondo. I suoni che il nostro orecchio non può percepire si chiamano ultrasuoni se sono più acuti, infrasuoni se sono più gravi. Intensità o volume Un esplosione produce un suono intenso (o forte); una zanzara ne fa uno debole (o piano). Questo carattere del suono, che l acustica chiama intensità, dipende dall ampiezza delle vibrazioni. Timbro Se ascolti una sequenza di suoni prodotti con strumenti musicali diversi, noti delle differenze. Queste differenze dipendono dal modo in cui i corpi vibrano: quindi dalla forma dello strumento e dalla materia (legno, ottone o altro) di cui è fatto. Questo aspetto del suono si chiama timbro (o colore). Durata Se cade una goccia d acqua, il suono è corto; all opposto l acqua che continua a scendere da un rubinetto produce un suono lungo nel tempo. Pulsazione e velocità Il ritmo La musica si svolge nel tempo, con suoni che si susseguono più o meno lunghi, più o meno corti. Ritmo è il nome che si dà alla successione dei suoni nel tempo. La pulsazione Le musiche della nostra tradizione, per esempio le canzoni, si basano tutte su un ritmo regolare. È come se ogni musica portasse dentro di sé un cuore che batte, che pulsa regolarmente. I battiti del cuore non si sentono con le orecchie, ma ci sono! Anche la musica è
animata da pulsazioni regolari, nascoste all orecchio come quelle del cuore, eppure chiare e continue. Tempo è un altro termine per indicare la pulsazione. L andamento, o velocità Le pulsazioni possono variare di velocità. Se sei seduto tranquillo al tuo banco, il battito del cuore è tranquillo; se hai fatto una corsa o se hai la febbre alta, le pulsazioni si fanno rapide. Così succede anche nella musica: in certe musiche le pulsazioni camminano lentamente, in altre corrono. La scala degli andamenti Certi brani musicali sono lenti, altri sono vivaci. Lento, vivace : in musica si usano aggettivi precisi per ciascun andamento, o velocità, delle pulsazioni. Ecco uno schema: Pulsazioni Andamento al minuto o velocità 40-52 largo 52-60 lento 60-69 adagio 69-84 andante 84-100 moderato 100-120 allegretto 120-144 allegro 144-160 vivace 160-184 presto 184-240 Accelerando e rallentando In musica, l aumento progressivo della velocità si chiama accelerando. La diminuzione progressiva si chiama rallentando, o ritardando. Le figure di durata Figure e valori Nella scrittura musicale la durata dei suoni si esprime con speciale note, o figure. Ogni figura indica una particolare durata. Queste sono le figure più usate: Semibreve Ó Œ Minima Semiminima Croma Ù Semicroma
Û Biscroma Cosa significano questi segni? Per prima cosa tieni in considerazione che le figure non indicano durate assolute, per esempio un secondo, oppure mezzo secondo. Le figure indicano durate relative: ossia ogni figura indica semplicemente un suono che dura la metà del suono indicato dalla figura precedente. Per esempio, se si stabilisce che la semibreve dura quattro secondi, la minima ne durerà due, la semiminima uno. Lo stesso vale per le pause. L unità di riferimento Per convenzione, il segno della semibreve è usato come unità alla quale riferire tutte le durate inferiori. Per questa ragione la semibreve si chiama anche intero: = 1 Verifica questi rapporti tra le figure di durata: Minima Ó metà di Semiminima Œ quarto di Croma ottavo di Semicroma Ù sedicesimo di Biscroma Û trentaduesimo di Le figure di pausa Una musica è fatta normalmente anche di silenzi, di pause. Anche queste devono essere indicate chiaramente e lo si fa con le figure di pausa: Ô Ò Å Nota bene La pausa di semibreve e quella di minima usano la medesima figura: un rettangolino nero. La differenza sta nel modo in cui sono poste rispetto alla linea del pentagramma: la pausa di semibreve è posta sotto la quarta linea, la pausa di minima sopra la terza linea.
Battuta e stanghetta
Pentagramma e chiavi