INTRODUZIONE L Eco Color Doppler (ECD) è, tra le metodiche non invasive, una delle più affidabili nella diagnosi della patologia stenoostruttiva e dilatativa del distretto arterioso degli arti inferiori; essa offre, una precisa valutazione della reale estensione della patologia e della sua topografia, evidenziandone l importanza sul piano funzionale ed emodinamico, la presenza di eventuali circoli collaterali e di eventuali lesioni associate non stenosanti (aneurismi). Grazie alla sua larga disponibilità, al costo contenuto ed alla ripetibilità dell esame, rappresenta l indagine di prima istanza nello screening, nella conferma della diagnosi clinica e nel follow up dei pazienti sottoposti a trattamento terapeutico chirurgico (analisi delle eventuali complicanze e dei risultati) o a trattamento di radiologia interventistica; così come riveste un ruolo importante nella valutazione diagnostica di pazienti con lesioni trofiche clinicamente non attribuibili con certezza a microangiopatia e/o neuropatia o ad angiopatia. Da esso si possono ottenere informazioni dirette sulla morfologia e flussimetria delle alterazioni steno-occlusive ed indirettamente 4
valutazioni basate sull interpretazione di reperti velocimetrici prossimali e distali alla lesione. I fautori di un imaging preoperatorio meno invasivo e più economico, come l esame color Doppler, hanno affermato che questi metodi sono validi, se non addirittura migliori, dell angiografia. Il maggior vantaggio dell esame ECD è che tale metodica fornisce informazioni sia anatomiche che emodinamiche.studi comparativi hanno dimostrato che la capacità diagnostica del duplex è analoga a quella dell arteriografia digitale di sottrazione (DSA) 7 e che la sensibilità e la specificità di questa metodica sono vicine al 100 % 2,5,8. L Eco Color Doppler è paragonabile all arteriografia nell imaging arterioso infrapopliteo e potrebbe quindi sostituire l arteriografia stessa ( Br J Surg 1997; 84: 1360-3). Un limite della metodica è rappresentato dall interpretazione soggettiva: un esame ECD dovrebbe essere condotto da operatori esperti e con una buona conoscenza dell anatomia vascolare distrettuale, per poter quanto meno ridurre la possibilità di ricorrere ad una arteriografia (Br.J.Surg. 1995; 83:630-633) ed accrescere, quindi, le potenzialità diagnostiche della metodica stessa. 5
C è poi il limite rappresentato dalle apparecchiature: un apparecchio Eco Color Doppler (ECD) dovrebbe possedere un elevato potere di risoluzione, legato sia al trasduttore che all hardware, per un accurata visualizzazione dei vasi sottopoplitei. Si dovrebbe poter disporre, per uno studio ottimale, di sonde multifrequenza ed estremamente sensibili: l uso di alte frequenze (10-13 MHz) rende possibile la visualizzazione di vasi piccoli come quelli del piede (sonde estremamente sensibili possono infatti fornire una risoluzione assiale fino a 0,1 mm). L ECD è in genere il primo esame strumentale scelto nella diagnostica e nella stadiazione delle arteriopatie occlusive periferiche dei pazienti diabetici. Lo studio Eco Color Doppler (ECD) del paziente diabetico è rivolto alla valutazione della macroangiopatia ed, in maniera indiretta, della microangiopatia. Le lesioni delle pareti arteriose, da un punto di vista morfostrutturale, sono sostanzialmente sovrapponibili a quelle dell aterosclerosi: le maggiori differenze riguardano la precocità della loro comparsa, la maggiore gravità a causa della più cospicua entità e diffusione delle stesse (caratteristico è il coinvolgimento delle arterie sottopoplitee) e la prognosi peggiore. 6
La difficoltà a mettere in opera dei circoli collaterali efficienti, la frequenza delle recidive, con un evolutività più marcata rispetto alla patologia aterosclerotica, ed un associata ipertensione arteriosa sono da considerarsi i fattori che maggiormente influenzano la prognosi dei pazienti diabetici. L imaging dei vasi di gamba e piede, soprattutto quello ottenuto con metodiche non invasive e a basso costo, è un argomento trattato poco e non sempre in modo esaustivo dalle varie pubblicazioni scientifiche. Non vi sono pertanto molti lavori sull uso dell Eco Color Doppler (ECD) nello studio delle arterie di run-off della gamba e, soprattutto del piede e pochi considerano in dettaglio i vari vasi. Da ciò ne deriva che la maggioranza delle pubblicazioni riguardano soprattutto l asse femoro-popliteo, tralasciando appunto quei rami terminali dell arto inferiore che tanta importanza rivestono invece soprattutto nei pazienti diabetici in cui le lesioni sono prevalenti (o quanto meno concomitano ) a livello distale. E ancora da verificare con certezza se l Eco Color Doppler (ECD) ed il della gamba e del piede possa da solo evidenziare i migliori vasi di run-off, la posizione migliore per l innesto 7
anastomotico distale, la pervietà dell arco del piede ed identificare i vasi che approvvigionano l arco 12. Interessante sarà inoltre il confronto dell ECD con le metodiche di imaging non invasivo quali angio TC (ATC) ed angio RM (ARM) che, grazie ai notevoli progressi tecnici degli ultimi anni (TC multidettettore, RM ad alto campo, alti gradienti e bobine dedicate, sequenze ultrarapide, metodiche di tracciamento del bolo di mdc) si stanno validamente proponendo come alternativa alla DSA. 8
OBIETTIVI DELLA TESI La presente tesi si propone, dopo una descrizione della metodologia e della semeiotica dell ECD nell AOCP, di verificare: a) se sia possibile visualizzare con sufficiente attendibilità le arterie della gamba e del piede in soggetti normali, e quali siano le relative caratteristiche qualitative e quantitative dei tracciati velocitometirci; b) quali sono i reperti flussimetrici indiretti apprezzabili in pazienti diabetici arteriopatici a valle di stenosi significative o ostruzioni c) quali sono le potenzialità dell ECD, in particolare per i vasi più distali, rispetto alle due metodiche panoramiche non invasive attualmente proposte in letteratura (ATC ed ARM) come sostitute dell angiografia digitale transcatetere d) quali sono attualmente le indicazioni dell ECD, alla luce dell avvento di ATC ed ARM 9