Tutela della salute collettiva ed individuale



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L Igiene è una disciplina che studia l'uomo nell'ambiente fisico e sociale in cui vive e svolge la sua attività. DUE SONO GLI ASPETTI DI CUI SI OCCUPA STORICAMENTE L IGIENE: 1.EPIDEMIOLOGIA-fase della conoscenza 2. PREVENZIONE ha come obiettivi: - la prevenzione delle malattie - la promozione della salute Tutela della salute collettiva ed individuale

DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA (I.O.) o NOSOCOMIALE Infezione insorta durante il ricovero in ospedale, clinicamente non manifesta né in incubazione al momento dell ammissione Le infezioni acquisite in ospedale comprendono anche quelle contratte dal personale ospedaliero nell assistenza ai malati

Le Infezioni Ospedaliere vanno distinte dalle Infezioni Associate con l Ospedale Infezioni Associate sono già presenti al momento dell ammissione, essendo state acquisite prima dell ospedalizzazione, quindi già in fase d incubazione = Le infezioni già presenti o in incubazione al momento del ricovero si definiscono infezioni COMUNITARIE

Le I.O. rappresentano un importante problema sanitario, sia in termini individuali che dal punto di vista socio-economico: COSTI DIRETTI COSTI INDIRETTI

giorni di extradegenza trattamento farmacologico prestazioni mediche ed infermieristiche interventi chirurgici analisi di laboratorio indagini strumentali (Rx, eco, TAC,.)

giorni lavorativi persi disagio psico-fisico disagio dei familiari danno morale

colpiscono circa il 5-10% dei pazienti ricoverati rappresentano circa il 50% delle complicanze ospedaliere quota prevenibile 30-40%

TRASMISSIONE MALATTIE INFETTIVE L assistente sanitario è, potenzialmente, un veicolo di germi; corrette norme comportamentali non solo riducono il rischio di trasmissione di malattie infettive all assistito, ma anche tutelano l assistente stesso dal contagio.

TRASMISSIONE MALATTIE INFETTIVE Le modalità di trasmissione della malattie infettive dipendono dalle vie di ingresso dei microrganismi patogeni e della loro resistenza nell ambiente esterno. Le vie d ingresso più frequentemente utilizzate dai patogeni sono le mucose dell apparato respiratorio, dell apparato digerente e della congiuntiva.

TRASMISSIONE MALATTIE INFETTIVE Le precauzioni standard che il personale sanitario deve adottare in caso di malattia trasmissibile sono costituite da comportamenti atti a prevenire l esposizione parenterale e a prevenire l esposizione delle membrane mucose e della cute non intatta di operatori sanitari a patogeni trasmessi per via parenterale.

Modalità di trasmissione delle I.O. Patogenicità Virulenza Infettività Invasività Contagiosità Modalità di trasmissione: Contatto Via aerea Tramite goccioline (droplet) Veicoli Vettori Età Malattie predisponenti Trattamenti antibiotici e/o immunosoppressivi Violazioni dei meccanismi di difesa causata da fattori come interventi chirurgici, anestesia e cateteri Fonte di Infezione Sorgente - Serbatoio Ospite suscettibile Pazienti Operatori Sanitari Visitatori Oggetti inanimati contaminati (acqua, materiali, presidi, disinfettanti ecc.) Immune alle infezioni Portatore asintomatico Sviluppare una malattia clinicamente manifesta

SORGENTE Organismo che ospita il microrganismo patogeno e che trasmette l'infezione ad un altro soggetto recettivo (di specie uguale o diversa) -Eliminazione -Attraverso vettore SERBATOIO Specie animale o vegetale o oggetto inanimato che costituisce l'habitat naturale di un agente infettivo A volte sorgente e serbatoio possono coincidere! PORTATORE SANO Individuo con infezione che decorre in modo inapparente, asintomatico per tutta la durata della malattia PORTATORE INCUBATORE o CONVALESCENTE Individuo con infezione inapparente durante l'incubazione, la convalescenza o postconvalescenza ENTRAMBE LE SITUAZIONI POSSONO ESSERE TEMPORANEE O CRONICHE

Le malattie infettive non sono l'inevitabile conseguenza del contatto tra microrganismo e macrorganismo. Infatti dal contatto può derivare: -CONTAMINAZIONE, transitoria e autolimitata presenza su cute o mucose del microrganismo -INFEZIONE, implica impianto e attiva moltiplicazione del microrganismo (se non esita in danno si dice COLONIZZAZIONE, se si hanno alterazioni biochimiche, metaboliche, immunologiche, fisiopatologiche allora MALATTIA INFETTIVA) PATOGENICITÀ Capacità propria dei microrganismi di recare danno VIRULENZA Diverso grado di patogenicità manifestato dall'agente infettivo CARICA INFETTANTE Il numero minimo di microrganismi necessari per dare il via ad un'infezione

Sono ad alto rischio infettivo: sangue feci liquor (liquido cerebro-spinale) sperma secrezioni vaginali liquidi biologici che contengono sangue in quantità evidente

Sono a basso o nullo rischio infettivo i seguenti composti organici: (a meno che non contengano sangue in quantità visibile) secrezioni nasali saliva sudore lacrime vomito

Trasmissione diretta: infezioni veneree, da animale ad uomo, inoculazione da animale infetto, da goccioline di saliva. Trasmissione indiretta: con veicoli(materiali o oggetti inanimatiacqua, alimenti, aria e oggetti) o vettori (organismi animatiartropodi) Zoonosi: infezioni o malattie trasmissibili dai vertebrati all'uomo Trasmissione verticale: madre-feto

PATOGENI TRADIZIONALI es.: M. tubercolosis, HBV, HCV, etc. possono interessare sia i pazienti sia gli operatori sanitari

GERMI OPPORTUNISTI es.: Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Candida albicans, etc. di regola scarsamente patogeni, possono causare malattia nei soggetti con difese indebolite in genere interessano solo i pazienti

Escherichia Coli ed Enterococchi sono i più frequenti agenti eziologici delle infezioni delle vie urinarie Staphilococcus aureus è il più frequente ag. eziologico delle infezioni della ferita chirurgica Pseudomonas aeruginosa viene isolato soprattutto nelle infezioni delle vie respiratorie Inoltre: Staphilococcus aureus, Stafilococchi coagulasi negativi ed Enterococchi sono i più frequenti responsabili delle batteriemie. E sta destando preoccupazione l aumento delle infezioni da S. aureus meticillina-resistente e da enterococchi vancomicinaresistenti.

Localizzano principale delle I.O.: vie urinarie sito chirurgico basse vie respiratorie Batteriemie-Fungemie

Fattori di rischio per l insorgenza delle I.O. 1. Aumentata suscettibilità dei pz ospedalizzati 2. Utilizzo di procedure invasive sia in ambito diagnostico che in ambito terapeutico 3. Aumento delle resistenze batteriche 4. Durata della degenza 5. Superaffollamento dei reparti di degenza 6. Mancanza di rispetto delle norme igieniche 7. Strutture inadeguate

I microrganismi causa di infezione delle vie urinarie possono avere accesso alla vescica in questo modo: 1. Al momento dell inserzione del catetere 2. Attraverso il lume del catetere 3. Sulla superficie esterna del catetere 4. Dopo la rimozione del catetere

La maggior parte delle infezioni della ferita chirurgica viene acquisita durante l intervento: se una ferita è pulita e asciutta, infatti, nell arco di poche ore dall intervento non è più suscettibile all aggressione da parte del microrganismo

I batteri possono invadere il tratto respiratorio inferiore attraverso quattro meccanismi: Aspirazione di batteri colonizzanti il tratto orofaringeo o gastrico (polmonite ab ingestis) Inalazione di aerosol contenenti batteri Diffusione ematogena di batteri da una localizzazione remota (meno frequente rispetto agli altri) Traslocazione batterica dal tratto gastrointestinale (ipotesi più recente!)

I microrganismi causa di infezione delle batteriemie possono avere accesso in circolo questo modo: Al momento dell inserzione del catetere vascolare (centrale e periferico)

In fase postoperatoria, le infezioni possono essere acquisite attraverso i drenaggi chirurgici o, nel caso di infezioni non ancora rimarginate al momento della medicazione. Le più comuni fonti per l infezione chirurgica sono: flora batterica sulla cute del paziente tessuti dell ospite infetti o contaminati nel corso di interventi mani del personale (LAVAGGIO MANI!) drenaggi chirurgici

Scopo: impedire l insorgenza delle infezioni ospedaliere evitare la diffusione delle infezioni all interno degli istituti di cura evitare la diffusione dei microrganismi tra un paziente e l altro o tra pazienti e curanti garantire la protezione del malato e dell ambiente Non deve essere un concetto teorico ma una pratica quotidiana applicata con serietà, le misure di igiene ospedaliera danno dei risultati se applicate incondizionatamente da tutto il personale curante

Le precauzioni standard: strumenti di prevenzione e controllo Igiene delle mani Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) uso guanti, mascherine, camici ed indumenti protettivi, schermi facciali, occhiali protettivi Collocazione del paziente Smaltimento dei rifiuti Trattamento dei dispositivi e delle attrezzature riutilizzabili Manovre rianimatorie Trasporto campioni biologici Gestione biancheria ed effetti personali Sanificazione ambientale Educazione sanitaria al paziente ed ai visitatori

LAVAGGIO SOCIALE (1minuto) Semplice con acqua e sapone, rimuove la flora microbica transitoria e non la residente. Prima e dopo procedure non invasive. LAVAGGIO ANTISETTICO (2/3 minuti) Con detergente-antisettico, rimuove flora transitoria e non la residente. Prima di procedure invasive asettiche, dopo contatto con materiale infetto, secrezioni ed escrezioni. LAVAGGIO CHIRURGICO (5/8 minuti) Con antisettico, rimuove tutta la flora transitoria e la maggior parte della residente La flora residente è costituita da microrganismi che colonizzano stabilmente la cute (per il 20% sono nelle pieghe profonde e nei follicoli piliferi e per l'80% sono sugli stati superficiali. La flora transitoria è composta da microrganismi patogeni e non che sono acquisiti occasionalmente.

U.O.S. Igiene e Tecnica Ospedaliera

Ricoverati in regime ordinario Non ricoverati nel giorno di svolgimento dell indagine

Fonti scritte Fonti orali Grafici della temperatura Quaderno della terapia Coordinatore infermieristico Medico referente del reparto

Nei casi di paziente Affetto da febbre oppure Sottoposto a terapia antibiotica oppure Con diagnosi di infezione ospedaliera Revisione cartella clinica

Azienda Ospedaliera Sant'Andrea -Roma U.O.S. Igiene e Tecnica Ospedaliera Studio di prevalenza delle Infezioni Nosocomiali SCHEDA DI SORVEGLIANZA PER LE U.O. DI DEGENZA Compilatore Data compilazione Unità Operativa numero totale pazienti numero pazienti di sesso maschile numero pazienti di sesso femminile numero pazienti febbrili ( 38 C) nelle ultime 24h letti n. numero pazienti febbrili ( 38 C) nelle ultime 48h letti n. numero pazienti sottoposti ad antibioticoterapia letti n. numero pazienti sottoposti ad antibioticoprofilassi Extra-Short-Term * numero pazienti sottoposti ad antibioticoprofilassi Short-Term ** numero pazienti sottoposti ad antibioticoprofilassi Long-Term *** numero pazienti diabetici numero pz sottoposti a terapia immunosoppressiva durante la degenza numero pz sottoposti a terapia antiblastica durante la degenza numero pz con cateterismo vascolare periferico nell'ultima settimana numero pz con cateterismo vascolare centrale nell'ultima settimana numero pz con cateterismo vescicale nell'ultima settimana numero pazienti sottoposti ad intervento chirurgico numero pz sottoposti a procedure diagnostiche invasive nell'ultima sett. numero pz in ossigeno terapia nell'ultima settimana numero pazienti affetti da infezione nosocomiale letti n. altro * Extra Short Term: unica somministrazione dell'antibiotico per via parenterale prima dell'intervento ** Short term: somministrazione dell'antibiotico per via parenterale 30/60 min prima dell'intervento e proseguita fino ad un massimo di 24h. *** Long-Term: prosegue fino a 5gg dopo l'intervento

Azienda Ospedaliera Sant'Andrea -Roma U.O.S. Igiene e Tecnica Ospedaliera Studio di prevalenza delle Infezioni Nosocomiali SCHEDA DI SORVEGLIANZA PER I DEGENTI Compilatore Data compilazione Unità Operativa letto Sesso M F Età altezza in metri peso Presenza di diabete Si No Data di ingresso Codice della diagnosi d'ingresso Paziente febbrile ( 38 C) nelle ultime 24h. Si No Paziente febbrile ( 38 C) nelle ultime 48h. Si No Antibioticoterapia Si No Durata Terapia immunosoppressiva Si No Durata Terapia antiblastica Si No Durata Cateterismo vascolare Si No Durata Cateterismo vescicale Si No Durata Sottoposto ad intervento chirurgico Si No Codice per altre manovre diagnostiche invasive Leucociti Data della conta Diagnosi di infezione ospedaliera Si No

Cardiochirurgia Neurochirurgia Cardiologia Neurologia Otorinolaringoiatra Chirurgia Maxillo-facciale Chirurgia A Chirurgia D Chirurgia Plastica Ortopedia Chirurgia B Chirurgia Toracica Oculistica Chirurgia Senologica Chirurgia Vascolare Ginecologia Nefrologia Urologia Dermatologia Med. Urgenza Med I, Med II, Med III, Malattie infettive Pediatria Pneumologia Ematologia Oncologia Chirurgia C

Serve a valutare: - l efficacia dei protocolli di sanificazione e disinfezione - l applicazione del protocollo di sanificazione e disinfezione adottato - l efficacia dell impianto - le caratteristiche igienico-comportamentali - i punti critici del lavoro - le situazioni in caso di evidenza epidemiologica

Qual è la norma comportamentale di maggiore importanza per mantenere un ambiente salubre in sala operatoria? LAVAGGIO DELLE MANI

Indicazioni 1.Prima di procedure non invasive 2.All ingresso in Reparto 3.All inizio e alla fine del turno 4.Dopo uso dei servizi igienici, dopo aver mangiato, dopo aver fumato 5.Prima del contatto con pz particolarmente a rischio In rosso le sedi di maggiore concentrazione di batteri http://www.ipasvi.it/per-il-cittadino/click-salute/misure-igieniche-per-la-prevenzione-delle-infezioni-id6.htm

Indicazioni 1. Prima di procedure asettiche 2. All ingresso in Reparti ad alto rischio 3. Dopo contatto con materiale infetto, secrezioni ed escrezioni http://realnurses.blogspot.it/2010/12/lavaggio-delle-mani.html

Verifica dell adozione di corrette procedure igieniche da parte del personale, per la prevenzione del rischio di contaminazione; inoltre, l effettuazione di campionamenti prima e dopo il corretto lavaggio delle mani rappresenta un utile strumento formativo per coinvolgere il personale sull importanza dell applicazione delle procedure stesse nei luoghi di lavoro. Si utilizzano piastre da 84-90 mm riempite con terreni nutritivi adatti alla ricerca dei parametri desiderati (ad esempio, carica totale batterica e fungina). Si fanno adagiare e premere delicatamente sul terreno, per 10 secondi, i polpastrelli di una mano del lavoratore. I risultati sono espressi in termini di UFC/5 polpastrelli. Effetto della disinfezione sul numero di microbi presenti sulle mani: senza lavaggio (A), a seguito di lavaggio con sapone (B), a seguito di disinfezione con alcool (C).

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