Lombardia e crisi di struttura Roberto Romano CdL Brescia, 8 aprile 2014
Lo sradicamento della povertà e la libertà dal bisogno sono il tratto costitutivo delle economie industrializzate William Beveridge (1942-1945) lo Stato deve assolvere a tre compiti specifici: 1.Il primo è legato alla necessità di introdurre un sistema previdenziale unificato e obbligatorio per tutti i cittadini, capace di coprire i periodi di interruzione o perdita della capacità di guadagno; 2.il secondo interessa l organizzazione di un sistema coerente e articolato di servizi sanitari, gratuiti e aperto a tutti, pensati anche in un ottica di monitoraggio e prevenzione delle malattie; 3.il terzo è l infrastruttura dello stato sociale, ovvero la realizzazione della piena occupazione che è intesa come requisito indispensabile per poter mettere in atto e far camminare correttamente il piano di protezione sociale. Oggi parliamo della infrastruttura piena occupazione
Crescita del PIL La prima informazione da considerare rispetto alla crisi di struttura che attraversa la Lombardia è quella relativa alla capacità di rimanere agganciata alla crescita (PIL) media europea, intervenuta tra il 2000 e il 2012. Come si può vedere dal grafico, la crescita cumulata (2000-2012) è molto distante dalla media europea. Ciò da conto dell allontanamento della Lombardia dall Europa.
Produttività degli investimenti In tutta Europa si sono contratti gli investimenti. La regione Lombardia non è estranea al fenomeno, ma con una peculiarità che interroga la formazione del reddito. Infatti, il rapporto investimenti/pil dell Italia e della Lombardia è esattamente in linea con la media europea (19,4%), ma l output è del 20% più contenuto. Quindi il problema della Lombardia non sono i mancati investimenti, piuttosto chi realizza il sottostante degli investimenti (beni strumentali e intangibili). In qualche misura il grafico di cui sotto da conto della debolezza di struttura della regione Lombardia.
Ricerca e sviluppo La spesa in ricerca e sviluppo associata alla specializzazione produttiva mostrano il gap di struttura della Lombardia. Utilizzando alcuni indicatori (preparazione tecnologica, specializzazione dell impresa e innovazione), la Commissione Europea ha classificato le regioni europee, da cui emerge il progressivo arretramento della Lombardia. Se tra il 1990 e il 2000 la Lombardia poteva inserirsi tra le regioni più performanti, alla fine del 2013 la sua posizione slitta al 128 posto. Nello specifico dell innovazione (scoreboard 2014), la Lombardia scompare dalle regioni italiane innovative, collocandosi nella classe media.
Disoccupazione Il tasso di disoccupazione statistico passa dal 4,24% del 2004 a 8,66% del 2013, mentre quello reale, cioè l indicatore più prossimo al malessere delle persone, passa da 7,88% del 2004 a 13,50% del 2013. Di rilievo è la crescista (flusso) del tasso di disoccupazione: il tasso di crescita della disoccupazione dell Italia è del 31,5%, quello della Lombardia è del 71,3%. Tasso di variazione della disoccupazione reale di Lombardia e Italia 2004-2013 Lombardia Italia 71,3 31,5
Produzione industriale La caduta del PIL, la basa produttività del capitale, la crescita del tasso di disoccupazione reale, trova una robusta conferma nella produzione industriale aggregata, cioè quella che considera i beni di consumo, intermedi e capitali. Senza considerare la media europea e la Germania in particolare, tra il 2007 e il 2013 la Lombardia ha perso 11 punti di produzione industriale verso il Baden-Wurttembeg. Se invece consideriamo la posizione iniziale e quella finale della stessa Lombardia (2007-2013), la produzione è calata di poco oltre 13 punti. Per quanto possa sembrare erratico, il mercato ha selezionato le imprese migliori, cioè le imprese che in qualche modo avevano ed hanno un minimo di possibilità di misurarsi con il mercato. In generale le imprese manifatturiere tra il 2006 e il 2011 sono diminuite del 17,3%,
Crisi e reddito I redditi disponibili per abitante (2008-2011) Lombardia è allo stesso livello del 2008 (+0,4% nel confronto tra 2011 e 2008). Se il PIL non è cresciuto è difficile recuperare reddito, soprattutto con la crescita della disoccupazione. Il 20 per cento delle famiglie con il reddito più basso percepisce il 6,9 per cento dei redditi prodotti; il 20 per cento di quelle più abbienti detiene il 42,7 per cento. Il quintile delle famiglie più benestanti possiede una quota di reddito circa 6,2 volte superiore a quella delle famiglie che occupano il quintile più basso della distribuzione. L indice di concentrazione Gini, che misura la concentrazione del reddito, in Lombardia è pari a 0,358,. La disuguaglianza dei redditi nella regione si conferma più elevata rispetto al resto del Nord (0,322). Reddito disponibile per regione delle famiglie per abitante, tassi di variazione 2008-2011
Dinamica della povertà Osservando la dinamica della povertà in Lombardia, comparandola alla media nazionale, si osserva la minore incidenza relativa, ma la profondità della crisi rileva come la crescita percentuale della povertà della Regione sia immensamente più alta della media nazionale. Mentre in Italia la povertà relativa cresce del 15,5% tra il 2010 e il 2012, in Lombardia la povertà cresce del 50 per cento. Un fenomeno inedito che ha la sua radice nella tipologia del lavoro e nella mancata crescita del PIL, oltre a un inefficace stato sociale che necessita di un aggiustamento per rispondere all evoluzione del sistema economico. Incidenza di povertà relativa della Lombardia in percentuale 201 0 201 1 201 2 tasso di variazione 2012-2010 Italia 11,0 11,1 12,7 15,5 Lombardia 4,0 4,2 6,0 50,0 elaborazione su dati istat