Risparmio, pensioni e ricchezza Parte 1: Le scelte di consumo e risparmio e le pensioni Parte 2: le pensioni, aspetti teorici e legislativi Parte 3: Distribuzione e redistribuzione della ricchezza. Le scelte intertemporali di consumo (Fisher) Il vincolo di bilancio Y 1, Y 2 = redditi nei periodi 1 e 2 C 1, C 2 = consumo nei periodi 1 e 2 S = Y 1 - C 1 = risparmio periodo 1 r = tasso d interesse C 2 = Y 2 +S(1+r) C 2 = Y 2 +(Y 1 - C 1 )(1+r) C 1 (1+r)+C 2 =Y 1 (1+r) +Y 2 C 1 + C 2 1+ r = Y 1 + Y 2 1+ r 1
Scelte ottimali e risparmio C 1 + C 2 1 + r = Y 1 + Y 2 1 + r C 2 C 2 = Y 1 (1 + r )+Y 2 C 2 * =Y 2 +(1+r)S Y 2 C 1 C 1 * S =Y 1 C 1 * Y 1 C 1 = Y 1 + Y 2 (1 + r ) Osservazioni Nel modello di Fisher il consumo dipende dal valore complessivo dei redditi che il consumatore si aspetta nei diversi periodi. Può dipendere solo dal reddito corrente in presenza di vincoli di liquidità Un pattern crescente o decrescente rispecchia le preferenze e i tassi d interesse. 2
La teoria del ciclo vitale Modigliani, Brumberg e Ando (anni 50): gli individui usano il risparmio per stabilizzare I consumi, trasferendo risorse verso i periodi della vita con reddito inferiore e risparmiando nei periodi con alti redditi. Implicazioni: la propensione al consumo è diversa se calcolata in funzione al reddito permanente, alla ricchezza accumulata o a fluttuazioni transitorie del reddito. La teoria del ciclo vitale: il risparmio varia durante ciclo di vita Ricchezza Reddito Consumo Debito Risparmio Dissaving R T 3
Rilevanza La teoria del ciclo di vita è in grado di isolare i fattori alla base del risparmio aggregato di una nazione. 1) l tasso di risparmio è tanto più elevato quanto maggiore il tasso di crescita di lungo periodo del reddito totale, e nullo se il paese non cresce. Infatti un aumento della crescita implica che i più giovani (che risparmiano di più) ricevono redditi più elevati degli anziani, che hanno un risparmio negativo. 2) il tasso di risparmio dipende dalla struttura demografica di un paese e dalla speranza di vita della popolazione, un paese può accumulare un notevole livello di ricchezza anche se nessuno accumula risorse da lasciare ai propri eredi. 4)Il rapporto tra la ricchezza accumulata e reddito nazionale dipende la durata media del periodo di pensionamento Vincolo di bilancio intertemporale 4
Pensioni Che cosa sono? Programmi di assicurazione obbligatoria finanziati da versamenti di contributi sociali. Perché sono utilizzate? Per fornire sicurezza economica a individui che possono trovarsi in carenza di risorse per vari motivi (che sono previsti dalla legge) come vecchiaia, anzianità, invalidità, morte di coniuge lavoratore. Assolvono a funzioni Previdenziale/Assicurativa o di Assistenza. 9 Tipi di pensioni Hanno diritto alla pensione di vecchiaia le persone che hanno cessato l attività lavorativa per limiti di età, mentre si dicono pensioni di anzianità quelle attribuite a lavoratori che hanno raggiunto un certo numero di anni di contribuzione. Le pensioni di invalidità sono destinate alle persone che sono state vittima di un incidente per cui non sono più in grado di svolgere l attività che assicurava loro un reddito. Le pensioni per i superstiti vanno a coloro che, anche se non hanno svolto un attività lavorativa, sono stati legati da vincoli familiari a lavoratori che sono deceduti. Le pensioni sociali sono invece per le persone che sono prive di mezzi di sostentamento, indipendentemente dal fatto che abbiano lavorato o meno. Le prime due categorie di pensioni assolvono alla funzione che abbiamo detto previdenziale/assicurativa, mentre le altre possono essere considerate forme di intervento assistenziale 5
Le prime prestazioni sociali sono state erogate, in Italia e nel resto dell Europa, dalle mutue create dalle singole categorie di lavoratori. Con la diffusione dell industria e con la formazione della classe operaia il sistema previdenziale è progressivamente diventato obbligatorio e gestito da istituti pubblici. In ritardo rispetto al resto dell Europa, le pensioni di invalidità e vecchiaia sono state istituite per la prima volta nel nostro paese nel 1864, per i soli impiegati dipendenti dello Stato. Nel 1919 questi istituti sono stati resi obbligatori anche per gli operai dipendenti privati e solo nel 1939 sono state introdotte, a favore di questi stessi lavoratori, le pensioni per i superstiti. Tra gli anni 50 e 60 la previdenza obbligatoria è stata estesa a tutte le categorie di lavoratori (artigiani, commercianti ecc...) e alla fine degli anni 70 sono state introdotte le pensioni sociali. La crescita della spesa sociale che si è registrata fino alla fine degli anni 70 si spiega con la progressiva estensione degli interventi, mentre le ragioni dei disavanzi crescenti che si sono verificati nel corso degli anni 80 e agli inizi degli anni 90 sono da ricondurre al metodo di finanziamento degli enti previdenziali, all andamento macroeconomico e all evolversi della struttura della popolazione. Si è così formato un consistente debito previdenziale, ossia è diventata sempre più significativa la differenza tra il valore attuale delle prestazioni previdenziali che lo Stato si è impegnato a pagare e il valore attuale dei contributi sociali che verranno versati. Con il prioritario intento di contenere la spesa, il sistema previdenziale italiano è stato radicalmente modificato con le riforme Amato (d.lgvo 503/92) e Dini (L. 335/95). Più di recente, interventi su questa materia sono stati fatti sotto il primo Governo Prodi (art. 59, L. 449/97) e con il secondo Governo Berlusconi (L. 243/2004) e sotto il Governo Monti (Legge Fornero) 6
Una classificazione dei sistemi pensionistici 1) Le modalità di finanziamento: a) capitalizzazione; b) ripartizione. 2) I criteri di definizione delle prestazioni: a) contributivi; b) retributivi. Sistemi a capitalizzazione e a ripartizione A proposito delle modalità di finanziamento, le entrate degli istituti previdenziali pubblici sono i contributi versati da lavoratori e datori di lavoro e possono essere impiegati in maniera diversa a seconda che il sistema di finanziamento sia a ripartizione o a capitalizzazione. Nei sistemi a ripartizione il gettito contributivo riscosso in ogni periodo è destinato al finanziamento delle prestazioni erogate in quello stesso periodo, ossia la generazione che lavora paga le pensioni di coloro che hanno cessato di lavorare. Il sistema poggia su un patto intergenerazionale garantito dallo Stato. Nei sistemi a capitalizzazione i contributi versati dai lavoratori sono investiti nel mercato dei capitali e al momento del pensionamento, la pensione è pari ai contributi versati aumentati del tasso di rendimento ottenuto dal loro impiego. Sistema aperto al settore privato 7
Sistemi Pensionistici Entrate: Contributi versati da lavoratori e datori di lavoro. Uscite: Erogazione di pensioni Sistema a Ripartizione: Le entrate di un periodo coprono le uscite dello stesso periodo I contributi dei giovani di oggi finanziano le pensioni dei vecchi di oggi. Regime pubblico Relazione Entrate e Uscite: Patto intergenerazionale: il governo garantisce che i giovani che pagano contributi riceveranno pensioni. Sistema a Capitalizzazione: Le entrate di un individuo vengono capitalizzate e coprono le uscite dello stesso individuo I contributi dei giovani di oggi sono capitalizzati e finanziano le loro pensioni: le pensioni dei vecchi di domani. Regime Pubblico/Privato 15 Sistemi Pensionistici Importante: Indipendentemente dal sistema organizzativo scelto (ripartizione/capitalizzazione), la spesa pensionistica in un determinato periodo t (prestazioni elargite in t) deve essere coperta da risorse prelevate dal valore aggiunto prodotto nello stesso periodo t. Il sistema organizzativo di finanziamento scelto identifica i diritti degli individui sul valore aggiunto da distribuire: Capitalizzazione: diritto dato dal valore dei titoli in cui sono stati investiti i contributi Ripartizione: diritto definito dalla legge, che garantisce il patto intergenerazionale : definisce condizioni di sostenibilità del sistema. 16 8
Sistemi Pensionistici, i punti di confronto fra sistema a Ripartizione e sistema a Capitalizzazione Effetti sul risparmio Pensioni pro-capite nei due regimi. Effetti di shocks esogeni di produttività, occupazione, demografici e finanziari. Costi di transizione fra sistemi. Per sviluppare una elementare analisi formale dei punti ricorriamo a un modello a generazioni sovrapposte. 17 G t : Giovani della Generazione t (nati in t) V t : Vecchi della Generazione t (nati in t) N t : Numero di Individui nella Generazione t Modello a generazioni sovrapposte Generazioni 1 G 1 (N 1 ) Tempo 2 V 1 (N 1 ) G 2 (N 2 ) 3 V 2 (N 2 ) G 3 (N 3 ).. t-1 G t-1 (N t-1 ) t V t-1 (N t-1 ) G t (N t ) t+1 V t (N t ) G t+1 (N t+1 ) 18 9
Confronti fra sistemi pensionistici Le variabili chiave dell analisi sono: Importante relazione W t = Salario (reale) al tempo t Se i salari crescono al s = Aliquota dei contributi sociali tasso u: W t+1 = W t (1 + u) r = tasso di interesse (reale) n = tasso di crescita della popolazione: N t+1 = N t (1 + n) u = tasso di crescita produttività media g = tasso di crescita PIL (reale) Tasso di crescita PIL: (1+g) = PIL t+1 = = W N t+1 t+1 = PIL t W t N t = (1+u)(1+n) = 1 + u + n + nu g n + u 19 Condizioni di equilibrio finanziario con Ripartizione Equilibrio valutato al tempo t + 1: Entrate = Uscite Contributi sociali versati da generazione G t+1 : s W t+1 N t+1 Pensioni (P r ) percepite da generazione G t : P r N t P r N t = s W t (1+u) N t (1+n) = P r = s W t (1+u) (1+n) = s W t (1+g) 20 10
Condizioni di equilibrio finanziario con Capitalizzazione Equilibrio valutato al tempo t + 1: Entrate = Uscite Contributi sociali versati da generazione G t e capitalizzati : s W t N t (1+r) = Pensioni (P c ) percepite da generazione G t : P c N t P c N t = s W t N t (1+r) P c = s W t (1+r) 21 Confronti fra regimi.. Pensioni Pro-Capite nel periodo t+1: Ripartizione P r = s W t (1+g) P r = P c se g = r P r < P c se g < r P r > P c se g > r tir-tasso Interno di Rendimento: Tasso di interesse che rende uguali il valore attuale atteso futuro delle prestazioni e il valore attuale dei contributi. Capitalizzazione P c = s W t (1+r) Tir: Strumento utilizzato per quantificare la redditività di un sistema pensionistico. Nel nostro modello tir è ottenuto risolvendo: s W t (1+tir) = P Ripartizione tir = g Sostituendo per P r e P c otteniamo Capitalizzazione tir = r 22 11
Confronti fra regimi, con dinamica e disoccupazione... Fino agli inizi anni 80: g t > r t P r > P c (Ripartizione preferibile) In seguito g t < r t P r < P c (Capitalizzazione preferibile) Perché? 23 Effetti di Shocks esogeni Cambiamenti realizzati a partire dagli anni 80: Shock demografico: diminuzione crescita popolazione n t Shock di produttività: diminuzione produttività media u t Caduta occupazione: aumento tassi di disoccupazione Interessi reali cresciuti inizio anni 80 Ne risulta che: Capitalizzazione fornisce più alti rendimenti di Ripartizione 24 12
La transizione demografica mondiale L incremento delle aspettative di vita e la riduzione dei tassi di fertilità hanno portato ad una modifica strutturale della piramide demografica mondiale e di molti distinti paesi. Dopo secoli di incremento della popolazione con graduale modifica della struttura demografica, dal 1950 al 2005 al 2050 la composizione demografica muta drasticamente. Fonte: Global Demographic Trends and Provisioning for the Future by L. Randall Wray, The Levy Economics Institute August 2006 25 La situazione italiana L evoluzone della struttura demografica ISTAT 2007: Popolazione residente per sesso, età e stato civile e popolazione residente straniera per sesso ed età nei comuni italiani al 1 gennaio 2006 26 13
Rapporto lavoratori (con età > 15 anni) / pensionati (con età > 60) Evoluzione temporale italiana e confronto con paesi OCSE Indice di Dipendenza Rapporto tra popolazione inattiva (con età 0-19 o con età > 55) / Forza lavoro (con età > 15 anni) Evoluzione temporale italiana Fonte: Report of the World Economic Forum Pension Readiness Initiative, Living Happily Ever After: The Economic Implications of Aging Societies 2008 http://www.watsonwyatt.com/news/featured/wef/ 27 Sistema a Ripartizione: Altri rischi dei diversi sistemi Rischio Politico: Rischio di riduzione da parte dello stato delle prestazioni nette attese, o aumento pressione contributiva (violazione dei diritti acquisiti) per far fronte ai disavanzi. Sistema a Capitalizzazione: Rischio Finanziario: Rischio di perdita di valore reale dei fondi investiti per effetto di elevata inflazione o crisi finanziarie. Bassa flessibilità nella gestione dei fondi dovuta a natura coercitiva del sistema pensionistico. 28 14
Differenze sostanziali tra sistemi a ripartizione e a capitalizzazione Sistema a Ripartizione: Rischio demografico: n Rischio di produttività e disoccupazione: u Sistema a Capitalizzazione: Rischio finanziario: r, Valore fondi investiti. Rischio politico: P, c Storicamente: Forme iniziali di tipo Capitalizzazione, passaggio a Ripartizione in USA Anni 30 e Italia dopoguerra, tendenza recente verso Capitalizzazione. 29 15