Piattaforma Tecnologica Nazionale Italian Food for Life. Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 Implementation Action Plan



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Piattaforma Tecnologica Italian Food for Life Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 Implementation Action Plan Roma, 14 giugno 2011

1 Piattaforma Tecnologica Italian Food for Life Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 Implementation Action Plan Roma, 14 giugno 2011 PALOMBI EDITORI

2 - Innovazione 2011 Tutti i diritti spettano a Federalimentare viale Pasteur, 10 00144 Roma - Italia Progettazione, realizzazione grafica e assistenza redazionale a cura della Palombi & Partner Srl via Gregorio VII, 224 00165 Roma www.palombieditori.it

3 Indice Introduzione di Daniele Rossi (Chairman) 5 Key Thrust 1: Migliorare la salute, il benessere e la longevità 13 1.A.1 Sviluppo ottimale delle funzioni nervose, benessere e invecchiamento 14 1.A.2 Salute intestinale e funzioni immunitarie 20 1.A.3 Dieta, peso corporeo e obesità 29 1.A.4 Miglioramento dei prodotti di origine animale e di acquacoltura 34 Key Thrust 2: Rafforzare la fiducia del consumatore verso la filiera alimentare 38 2.A.1 Gestione della filiera alimentare 39 2.A.2 Alimenti e consumatore - Sicurezza alimentare 55 2.A.3 Produzione e Qualità degli alimenti 72 Key Thrust 3: Favorire una produzione alimentare sostenibile e competitiva 80 3.1 Sviluppo di appropriati sistemi, strumenti e supporti per valutare la sostenibilità del settore agro-industriale mediante l approccio LCA 81 3.2 Realizzazione di un modello di produzione primaria sostenibile attraverso l uso razionale delle risorse naturali 83 3.3 Valorizzazione di sottoprodotti, rifiuti, acque di processo e surplus dell Industria alimentare 89 3.4 Sviluppo di processi ed imballaggi sostenibili per una distribuzione sostenibile 93 3.5 Best practice per la sostenibilità e la competitività delle PMI del settore agro-industriale 96 3.6 Elaborazione di scenari futuri di sostenibilità della produzione alimentare e dei sistemi di approvvigionamento in Italia 100 Comunicazione, Formazione, Trasferimento Tecnologico e Creazione di Impresa 107 4.A.1 Comunicazione 108 4.A.2 Formazione 113 4.A.3 Trasferimento Tecnologico 117 4.A.4 Reti di Imprese 121

4 - Agenda strategica per la ricerca e l innovazione al 2030

Introduzione Introduzione - 5 1. PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA FOOD FOR LIFE Le Piattaforme Tecnologiche sono iniziative spontanee paneuropee del sistema industriale (organizzazioni private informali non legalmente riconosciute), con un approccio bottom up e competitiveness driven che perseguono il potenziamento, attraverso la collaborazione di tutti gli stakeholder, della crescita e del trasferimento di conoscenze e competenze a sostegno dell innovazione e della crescita economica del settore. Il focus delle attività è l innovazione, mentre il collante è l Industria (Industry led). Le Piattaforme coinvolgono: imprese, istituzioni di ricerca, mondo finanziario, autorità pubbliche, nazionali e locali, la società, i media, i consumatori. Le parti interessate concordano un Vision Document per la tecnologia, un Agenda Strategica di Ricerca che delinea gli obiettivi di medio e lungo periodo necessari per la tecnologia, e definiscono un Implementation Action Plan, mobilitando risorse umane e finanziarie. La Piattaforma Food for Life, promossa da Federalimentare e dalla CIAA (Confederazione delle Industrie Agro-Alimentari dell ), insieme agli attori più rappresentativi del settore agroalimentare (Organizzazioni dei consumatori, Organizzazioni imprenditoriali, Aziende agrochimiche e zootecniche, Aziende industriali della trasformazione, Autorità e Governi nazionali, rappresentanti del settore della Distribuzione, fornitori di servizi, Università e Centri di Ricerca, rappresentanti della Commissione europea), si propone di definire gli scenari della filiera agroalimentare da oggi al 2020 con proiezioni al 2030. Il Vision Document di Food for Life, presentato a Bruxelles il 5 luglio 2005, individua 7 aree strategiche per rafforzare la competitività del settore alimentare attraverso ricerca, tecnologia e innovazione: Alimenti e Salute, Qualità e preparazione degli Alimenti e Consumatore, Sicurezza alimentare, Sostenibilità della produzione, Gestione della filiera alimentare, Comunicazione, Formazione e Trasferimento Tecnologico. Il 13 settembre 2007 è stata presentata a Bruxelles l Agenda Strategica di Ricerca di Food for Life, un documento dinamico e innovativo per la realizzazione del Vision Document. Ad ottobre 2008 è stato presentato l Implementation Action Plan della Piattaforma, un piano dettagliato che descrive i requisiti in termini di ricerca, formazione e disseminazione necessari per l attuazione del Vision Document e dell Agenda Strategica di Ricerca. A marzo 2010, in occasione dello Stakeholders Event della Piattaforma a Bruxelles, è stata presentata la nuova struttura della Piattaforma in 3 Key Thrust: Improve Health, Wellbeing and Longevity, Build Consumer Trust in the Food Chain, Sustainable and Ethical Production. Attualmente si stanno costituendo nuovi gruppi di lavoro verticali (3 Key Thrust) e orizzontali (Qualità e preparazione degli Alimenti e Consumatore, Gestione della filiera alimentare, Comunicazione, Formazione e Trasferimento Tecnologico) per l elaborazione della nuova Agenda Strategica di Ricerca e Innovazione che, alla luce dei nuovi orien-

6 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 tamenti della Commissione europea in vista del Common Strategic Framework for EU Research and Innovation Funding (Ottavo Programma Quadro), pone al centro del documento il concetto di Innovazione. La nuova Strategic Research and Innovation Agenda sarà presentata in occasione del prossimo Stakeholders Event a Bruxelles a fine 2011. 2. L INDUSTRIA ALIMENTARE IN ITALIA: LE PMI E LA SFIDA DELL INNOVAZIONE. L Industria alimentare italiana che Federalimentare rappresenta, aderendo a Confindustria, attraverso le sue 19 Associazioni di categoria è uno dei pilastri dell economia nazionale: con 124 miliardi di euro di fatturato, dei quali ben 21 miliardi vanno all export con un saldo attivo della bilancia commerciale di 4 miliardi di euro, rappresenta il secondo settore manifatturiero italiano dopo la meccanica ed è candidata al terzo posto in Europa, a ridosso dell Industria alimentare tedesca e francese (vedi figura 2.1). Si tratta di un contesto imprenditoriale estremamente diffuso nel nostro Paese, con una prevalenza significativa di Piccole e Medie Imprese: su 6.500 imprese, una trentina sono di grandi dimensioni, circa 250 sono di medie dimensioni e le restanti 6.220 sono di piccole, se non piccolissime dimensioni (da 10 addetti in su). Insieme ad Agricoltura, Indotto e Distribuzione, l Industria alimentare è al centro della prima filiera economica del Paese. Inoltreacquista e trasforma il 70% delle materie prime agricole ed è universalmente riconosciuta come ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, dal momento che quasi l 80% dell export agroalimentare italiano è rappresentato da prodotti industriali di marca. Se agli oltre 410.000 dipendenti dell Industria si potessero sommare gli 800.000 dell Agricoltura e i 600.000 della Distribuzione moderna e tradizionale, arriveremmo ad un totaledioltre1.800.000addettiallafilieraagroalimentare. A questi vanno aggiunti i circa 200.000 addetti alla Sanità pubblica ed alla Ricerca alimentare diffusi capillarmente sul territorio con funzioni anche di analisi e controllo di filiera (Centri di eccellenza, Università, Agenzie governative, Zooprofilattici, ASL, Repressione frodi, NAS, Forestale, ecc). Il bilancio occupazionale di circa 2 milioni di persone si integra con i valori sociali, culturali, ambientali e di gestione di risorse strategiche, da quelle paesistiche a quelle idriche, dal commercio estero all accoglienza, al turismo. Il settore vanta punti di forza importanti e la sua immagine costituisce un patrimonio molto apprezzato in Europa e nel mondo, articolato in un invidiabile ventaglio di offerta di prodotti di alta qualità e su una schiera di prodotti a Denominazione di Origine Protetta o Controllata che troviamo al top dei mercati internazionali. Un successo dovuto non solo ai legami della produzione alimentare italiana col territorio e col patrimonio culturale del Paese, ma anche agli alti standard di sicurezza e qualità, oltre che alla capacità di unire tradizione e innovazione costante di processo e di prodotto. Qualità intesa come l insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o servizio che si riferiscono alla sua capacità di soddisfare bisogni espliciti ed impliciti. Si tratta di un concetto ampio coinvolgente l intera filiera (dalla tavola al campo, di processo e di prodotto), attraverso la materia prima, i metodi di produzione, di confezionamento, di distribuzione, e la sostenibilità ambientale di tali processi. I dati sull innovazione nel settore denotano il limite degli approcci schematici fra set-

Introduzione - 7 tori maturi e settori dinamici: in questo periodo di crisi partito con le bolle finanziarie e immobiliari del 2007 e 2008, il Made in Italy per il largo consumo ha dimostrato non solo una capacità di resistenza, ma soprattutto una capacità di sviluppo sui mercati esteri non indifferente: + 10,7 % l export alimentare nel 2010, ma anche + 6% nella moda, + 4% nel calzaturiero ed accessori, + 3% nel legno arredo. E tutto ciò con prodotti ad elevato contenuto di servizio, ripensati per i mercati di destino, a volte con contenuti radicalmente nuovi. Solo l Industria alimentare continua ad investire il 2% del fatturato in analisi e controllo di qualità e sicurezza, l 1,8% in ricerca e sviluppo formale ed informale di prodotti e processi innovativi, oltre il 4% in nuovi impianti, automazione, ICT e logistica, per un totale di circe 9 miliardi di euro annui. Fra i temi dell innovazione nel settore alimentare, una parte importante viene orientata dalle principali tendenze di consumo: la naturalità e la freschezza dei prodotti, il tessuto, il colore, il gusto ed i contenuti organolettici, la ricettazione e le tante sue riformulazioni, il porzionamento e la presentazione con il servizio integrato, le valenze nutrizionali e salutistiche, la funzionalità, l occasione ed il luogo di consumo. Tuttavia il settore è penalizzato da alcuni gap strutturali che frenano la crescita e la capacità di competere degli operatori alimentari. Fattore principale di limitazione dello sviluppo dell agricoltura e dell Industria alimentare è l eccessiva frammentazione della struttura produttiva, che si somma alle carenze infrastrutturali, logistiche e distributive, agli eccessivi costi di produzione a partire dall energia, alla scarsa qualità dell offerta di servizi per le imprese, alla finanza, al credito. Un impulso forte al trasferimento delle innovazioni di processo e di prodotto contribuirebbe a migliorare il posizionamento della competitività della nostra Industria alimentare, soprattutto delle PMI, recuperando efficienza e margini e garantendo la distintività delle nostre produzioni, anche a fronte della domanda internazionale e del cambiamento degli scenari in una fase molto delicata di transizione, dopo una crisi importante di sistema. Basti pensare che circa un quarto (24%) del fatturato dell Agroalimentare (vedi figura 2.2) è costituito proprio da prodotti per i quali l innovazione, anche incrementale, costituisce un fattore essenziale e che incorpora il maggiore valore aggiunto: si tratta della gamma del cosiddetto tradizionale evoluto, ovvero sughi pronti, oli aromatizzati, condimenti freschi, surgelati, ecc., e dei veri e propri nuovi prodotti, ossia alimenti ad alto contenuto salutistico e di servizio. Se consideriamo le tendenze in atto nei modelli di consumo alimentare, questa componente di prodotti più evoluta è destinata ad aumentare il proprio peso rispetto al cosiddetto alimentare classico (pasta, conserve, formaggi, vino, olio), che attualmente costituisce circa due terzi del fatturato totale del settore (66%), mentre il rimanente 10% è rappresentato dai prodotti a Denominazione di Origine e, in misura molto minore, dai prodotti biologici. Se il mercato interno comincia perciò a dimostrare che la ricerca e l innovazione sono una delle leve del progresso, quello internazionale ci dice che senza capacità d innovazione il rischio di finire fuori mercato diventa sempre più concreto, soprattutto per le nostre commodity. È indubbio, quindi, che il successo dei nostri prodotti nasca dalla capacità degli imprenditori di coniugare tradizione e innovazione, dedicando il giusto rilievo alla ricerca applicata. Nel corso degli anni le nostre aziende alimentari hanno, infatti, utilizzato la tecnologia più moderna, ade-

8 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 guandola alle ricette gastronomiche tradizionali, in modo da rendere possibili prodotti facili da preparare, con standard di sicurezza sempre più elevati e un alto livello di qualità. Risultati possibili solo destinando ogni anno risorse alla ricerca: un impegno economico che equivale non solo ad un investimento sul futuro, ma anche ad un immediata risposta alle richieste del consumatore nell ambito dell Italian Style. FIGURA 2.1 L INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA (dati 2010) FATTURATO 124 Mld di fatturato Secondo posto dopo il settore metalmeccanico (13%) N. ADDETTI 410.000 N. AZIENDE 32.300 di cui 6.500 Imprese > 9 dipendenti 2.600 Imprese > 19 dipendenti EXPORT 21 Mld di L 80% dell export alimentare italiano è rappresentato da prodotti industriali di marca IMPORT 17 Mld ATTIVO COMMERCIALE 4 Mld FIGURA 2.2 FATTURATO PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO 2010 TRADIZIONALE CLASSICO 81,84 Mld 66% TRADIZIONALE EVOLUTO 19,84 Mld 16% DENOMINAZIONI PROTETTE 11,53 Mld 9,3% (di cui 3 Mld e di export) NUOVI PRODOTTI 9,92 Mld 8% BIOLOGICO 0,87 Mld 0,7% TOTALE 124 Mld 100% (di cui 20 Mld di export) Denominazioni protette 9,3% Nuovi prodotti 8% Biologico 0,7% Tradizionale evoluto 16% Tradizionale classico 66%

Introduzione - 9 3. LA PIATTAFORMA TECNOLOGICA ITALIAN FOOD FOR LIFE : UN IMPEGNO NAZIONALE ED EUROPEO. Il mercato italiano e internazionale dei prodotti alimentari sarà influenzato sempre di più dalle trasformazioni della società (invecchiamento, ricomposizione sociale, individualizzazione), dai cambiamenti delle abitudini alimentari e dei ritmi di vita. Proprio per questo l Industria alimentare italiana è costantemente impegnata ad andare incontro ai consumatori fornendo prodotti adatti alle più diverse necessità nutrizionali, come anche alle differenti occasioni di consumo, e che permettano al consumatore di compiere scelte consapevoli e di seguire una dieta adatta al proprio stile di vita e all attività fisica svolta. Gli stessi consumatori, soprattutto quelli italiani ed europei, sono sempre più in grado di riconoscere il valore intrinseco di ciò che comprano, dalla scelta delle materie prime, agli aspetti tecnologici, all attenzione rivolta al corretto utilizzo ambientale delle risorse naturali, al servizio, alla logistica e al packaging, nell ottica di un concetto di qualità globale. Per rispondere a queste esigenza Federalimentare, già impegnata a Bruxelles nel coordinamento della Piattaforma Tecnologica Europea Food for Life e motivata dalla consapevolezza della stretta correlazione tra l esigenza di modernizzazione del sistema produttivo e la diffusione della cultura della ricerca e dell innovazione tra le imprese (soprattutto le PMI), si è fatta promotrice nel 2006, insieme all ENEA, all INRAN, all Università di Bologna e agli attori più rappresentativi del settore agroalimentare in Italia, della Piattaforma Tecnologica Italian Food for Life. Colgo qui l occasione per ricordare il Professore Carlo Cannella che ha seguito i lavori della Piattaforma sin dall inizio, sia in qualità di Co-Chairman, in rappresentanza dell INRAN, che di Coordinatore del Key Thrust 1. La Piattaforma, ufficialmente costituita a Roma il 5 luglio 2006, rappresenta un iniziativa unica nel nostro settore e aggrega, sotto il coordinamento di Federalimentare, oltre 300 stakeholder tra Imprese grandi, piccole e medie, Università, Centri di Ricerca pubblici e privati, Associazioni dei consumatori, rappresentanze del mondo agricolo e della Distribuzione, con l obiettivo comune di incidere sulla politica economica del Governo in materia alimentare, orientandola più efficacemente in favore della ricerca e dell innovazione, senza sovrapposizioni, dispersioni o destinazioni prive di risultati. Questa collaborazione vivace ha portato dapprima all individuazione di priorità di ricerca condivise confluite nel Vision Document - Agenda Strategica di Ricerca, presentato a Bologna il 27 novembre 2006 e, successivamente, l 8 maggio 2008 alla presentazione a Cibus Parma dell Implementation Action Plan, un documento pragmatico e operativo che individua i tempi e gli strumenti di finanziamento necessari per attuare i temi di ricerca identificati nel Vision Document - Strategic Research Agenda. Il Board di Italian Food for Life del 17 febbraio 2010 ha deliberato la ristrutturazione della Piattaforma nazionale da 7 Pillar in 3 Key Thrust analogamente a quanto avvenuto a Bruxelles con un gruppo orizzontale dedicato alle attività di Comunicazione, Formazione Trasferimento Tecnologico e Creazione di Impresa. In tal modo ci si adeguerà alla nuova organizzazione della Piattaforma Europea e si aggiornerà l Agenda Strategica di Ricerca in Agenda Strategica di Ricerca e Innovazione con l indicazione di priorità fino al 2030 (vedi figura 3.1).

10 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 In questi anni di attività la Piattaforma Italian Food for Life si è rivolta alle Istituzioni nazionali competenti per convincerle a puntare su programmi di ricerca alimentare focalizzati sugli obiettivi strategici del settore conseguendo anche importanti successi, come nel caso del Programma del Ministero dello Sviluppo Economico Industria 2015. Quest ultimo ha rappresentato una svolta cruciale poiché, per la prima volta, si è riconosciuto chiaramente che l innovazione e la ricerca sono alla base dello sviluppo industriale nazionale e si è chiesto alle imprese stesse di aiutare ad individuare i campi in cui investire. La Piattaforma si è immediatamente attivata in questa direzione, contribuendo alla definizione dei temi di ricerca agroalimentare del Progetto di Innovazione Industriale Nuove Tecnologie per il Made in Italy, orientandolo verso le priorità individuate nell Implementation Action Plan. La Piattaforma ha inoltre partecipato attivamente a due dei Tavoli di analisi attivati dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca per la predisposizione del Programma della Ricerca 2011-2013: Sistema Agroalimentare e Beni Strumentali e Made in Italy conseguendo, assieme alle altre Piattaforme coinvolte, un ulteriore successo. Il PNR si dichiara, infatti, favorevole alla nascita ed al consolidamento delle Piattaforme Nazionali, riconoscendone ruolo e struttura e considerandole rilevanti nell organizzazione, gestione e valutazione del Sistema di Ricerca nazionale, in particolare coerenza con gli ambiti relativi a Expo Milano 2015 Feeding the Planet, Energy for Life, sui temi dell agroalimentare, della sostenibilità e dell energia. Quest azione prevede il riconoscimento da parte del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca delle Piattaforme Nazionali e il loro coinvolgimento nelle azioni di programmazione e valutazione delle azioni di ricerca. La Piattaforma si è dimostrata particolarmente attiva anche a livello europeo, attraverso il coordinamento della rete delle 36 Piattaforme Tecnologiche Nazionali nate nell ambito della Piattaforma Europea Food for Life (vedi figura 3.2). Si tratta di un network attualmente rappresentativo di 35 Paesi (Albania, Austria, Belgio Fiandre e Vallonia, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Finlandia, Francia, Italia, Lettonia, Libano, Lituania, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria), più di 5.000 imprese, circa 800 centri di ricerca, e oltre 6.000 stakeholder nazionali. Le Piattaforme Nazionali si riuniscono due volte l anno (il nono meeting è stato a Budapest il 2 maggio 2011, il decimo sarà a Bonn a novembre, mentre il dodicesimo a Istanbul nel maggio 2012) e stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante all interno della Piattaforma Food for Life che le consulta stabilmente, anche per la revisione dei suoi documenti strategici. Altro tema di particolare rilievo per la nostra Piattaforma è quello inerente la Knowledge Based Bio - Economy (KBBE), ed in particolare l attivazione, sul modello di quanto è stato fatto in Europa (progetto BEcoTePs - Bio-Economy Technology Platforms), di un sistema di coordinamento sinergico delle Piattaforme Tecnologiche Nazionali dell area KBBE (Italian Food for Life, SusChem Italy, Italian Global Animal Health, Italian Technology Platform for Farm Animal Breeding Reproduction, Forest-Based Sector Technology Platform Italia, IT-Plants for the Future, Biofuels Italia, Piattaforma Tecnologica Italiana in Agricoltura Biologica) e, per gli aspetti di comune interesse, di Manu- Future- Italia. Tale attività, affidata al Dr. Luigi Rossi, già Direttore ENEA BAS e Presidente

Introduzione - 11 FIDAF, sarà orientata alla definizione della massa critica necessaria a costituire un minimo comune denominatore dei progetti di maggiore interesse per la bioeconomia a livello nazionale. La Piattaforma Italian Food for Life costituisce quindi un opportunità unica, non solo per promuovere il coordinamento delle attività di ricerca in materie di alimenti e nutrizione, garantendone sia la direzione, sia una massa critica sufficiente, ma anche per assicurare il trasferimento delle conoscenze alle imprese. La promozione della cultura dell innovazione, della ricerca e della formazione è senza dubbio la chiave di volta per l affermazione dei nostri prodotti in Italia e all estero. Stiamo parlando di quello che sarà riconosciuto come il Made in Italy alimentare del futuro, che oggi deve passare attraverso la specializzazione, la ricerca e il progresso tecnologico per affermarsi, domani, come un nuovo classico nel quale s impone la nostra capacità, tutta italiana, di elaborare cultura e conoscenza, innovazione e tradizione. È nostra convinzione che le misure e gli strumenti disponibili per il nostro Paese costituiscano un quadro di sostegni alla ricerca ben strutturato e un buon punto da cui partire per ridare impulso allo straordinario patrimonio di know how per troppo tempo rimasto inespresso. Questo anche per far emergere le potenzialità del nostro settore agroalimentare, per accrescere la competitività delle nostre imprese, e trasformare in opportunità i profondi cambia- FIGURA 3.1 ITALIAN FOOD FOR LIFE : LA STRUTTURA M IR CHAIRMAN: FEDERALIMENTARE CO-CHAIRMAN: ENEA, INRAN, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA SEGRETERIA TECNICA: FEDERALIMENTARE SERVIZI, ROMA - CONFINDUSTRIA R O R G R O U P MISE MIUR MIPAAF MIN. SALUTE REGIONI 1 KEY THRUST 1 MIGLIORARE LA SALUTE, IL BENESSERE E L INVECCHIAMENTO 2 3 KEY THRUST 2 RAFFORZARE LA FIDUCIA DEL CONSUMATORE VERSO LA FILIERA ALIMENTARE COMUNICAZIONE FORMAZIONE TRASFERIMENTO TECNOLOGICO CREAZIONE D IMPRESA COORDINATORE: TECNOALIMENTI CORE GROUP: AGRICONSULTING, AITA, ENEA, EURIS, FEDERALIMENTARE, NEXEN, ENGINEERING, SAPLO PERONI, TECNOALIMENTI, U. NAPOLI FEDERICO II COORDINATORI: INRAN - U. ROMA 1 GRANAROLO UNILEVER LEADER DEI GRUPPI DI LAVORO: BARILLA CON. BIO ERIDANIA SADAM GRANAROLO FATT. PETRINI GENTILINI U. DEL SANNIO U. ROMA 1 KEY THRUST 3 FAVORIRE UNA PRODUZIONE ALIMENTARE SOSTENIBILE E COMPETITIVA COORDINATORI E LEADER DEI GRUPPI DI LAVORO: UNIBO BARILLA FERRERO COORDINATORI E LEADER DEI GRUPPI DI LAVORO: ENEA INALCA CREMONINI SAPLO PERONI

12 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 menti dei mercati globali e del sistema delle conoscenze, che vorremmo sempre più trasferite soprattutto alle Piccole e Medie Imprese. Abbiamo intrapreso la strada giusta e ora cerchiamo tutti, Industria, Amministrazioni e Accademia in primis di proseguire in questa direzione! Soprattutto in questa fase di transizione con uno scenario politico profondamente mutato in cui si affacciano, da una parte, i vantaggi derivanti da una ritrovata chiarezza sulle responsabilità di Governo, dall altra gli svantaggi derivanti dal rinnovo di una tensione regionalistica e a volte localistica che rischia di disperdere il nostro sforzo centrale e unitario, nonché di sovrapporre e duplicare risorse ed iniziative. A questo fine il Mirror Group dovrà aiutare il percorso di crescita della Piattaforma combinando linee di ricerca ed innovazione con linee di finanziamento e di credito, recuperando efficienza ed efficacia della spesa. FIGURA 3.2 IL NETWORK DELLE PIATTAFORME TECNOLOGICHE NAZIONALI FOOD FOR LIFE Daniele Rossi Chairman Italian Food for Life Board Roma, 14 giugno 2011

Key Thrust 1: Migliorare la salute, il benessere e la longevità 13 Coordinatore 1 : Dr. Andrea Ghiselli (INRAN) Co-coordinatori: Dr. Andrea Borsari (Granarolo SpA), Ing. Roberto Nardi (RO.NA Food Technology Consulting) Con il supporto della Dott.ssa Veronica Vallini (Eridania Sadam SpA) Segreteria Tecnica: Dott.ssa Maria Cristina Di Domizio (Federalimentare Servizi srl) Sono quattro le aree di ricerca prioritarie in cui sussiste una maggiore necessità di sviluppare nuovi processi, prodotti e strumenti atti a migliorare la salute, il benessere e la longevità: A1. Sviluppo ottimale delle funzioni nervose, benessere e invecchiamento; A2. Salute intestinale e funzioni immunitarie; A3. Dieta, peso corporeo e obesità; A4. Miglioramento dei prodotti di origine animale e di acquacoltura. L obiettivo generale è l elaborazione di una dieta sana attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti alimentari di qualità che rappresenteranno la scelta consapevole del consumatore perché più sana e conveniente. Per quanto concerne gli obiettivi specifici si intende: - sviluppare nuove ed efficaci strategie alimentari dirette a migliorare la salute umana, nonché a ridurre e/o a ritardare il rischio di insorgenza di alcune malattie; - garantire ai consumatori la tipologia giusta di alimento; - aumentare la fiducia dei consumatori attraverso una comunicazione e un dialogo attivi tra aziende, Istituzioni di Governo e consumatori, in modo da orientare e da mettere in campo strategie efficaci volte a promuovere comportamenti alimentari salutari. Il gruppo di lavoro svilupperà le sue attività a stretto contatto con gli altri Key Thrust, il CTTT, le altre Piattaforme Nazionali della KBBE (Knowledge Based Bio- Economy) e la Piattaforma ManuFuture- Italia. 1 Il Professore Carlo Cannella ha brillantemente coordinato il Key Thrust 1 fino a febbraio 2011..

14 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 A. 1 Sviluppo ottimale delle funzioni nervose, benessere einvecchiamento Comprendere gli effetti della dieta sulle funzioni cerebrali, tenendo in considerazione anche il gut-brain axis. L obiettivo è principalmente correlato allo studio dell influenza del cibo sullo sviluppo cerebrale e cognitivo e allo studio dell influenza della dieta: - sulle performance cognitive di breve e lungo termine in tutti i gruppi di età (dai neonati agli anziani); - sul ritardo della neurodegenerazione. Tempi: 2012-2030 Coordinatori: Dott.ssa Francesca Petrini (Fattorie Petrini), Dr. Paolo Gentilini (Fabbrica Biscotti P. Gentilini Srl), Prof. Francesco Mancini (Università degli Studi del Sannio). Partecipanti: Dott.ssa Claudia Aureli - Con.Bio Dott.ssa Elena Azzini - INRAN Dott.ssa Loretta Berti - Università degli Studi di Verona Dr. Luigi Bertocchi - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna Dott.ssa Alessandra Bordoni - Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna Dott.ssa Diana Di Gioia - Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna Dott.ssa Natalia Di Pietro - Università degli Studi di Chieti G. D Annunzio Prof. Paolo Fantozzi - Università degli Studi di Perugia Prof.ssa Patrizia Hrelia - Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna Prof.ssa Silvana Hrelia - Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna Dr. Renato Iori - CRA - Centro di Ricerca per le Colture Industriali Dr. Giuseppe Maiani - INRAN Prof. Emanuele Marconi - Università degli Studi del Molise Dott.ssa Elena Mengheri - INRAN Prof. Nicolò Merendino - Università degli Studi della Tuscia Ing. Roberto Nardi (RO.NA Food Technology Consulting) Prof.ssa M. Cristina Nicoli - Università degli Studi di Udine Prof.ssa Assunta Pandolfi - Università degli Studi di Chieti G. D Annunzio Prof.ssa Paola Pittia - Università degli Studi di Teramo Prof. Paolo Polidori - Università degli Studi di Camerino Dott.ssa Angela Polito - INRAN Prof.ssa Marisa Porrini - Università degli Studi di Milano Dr. Paolo Rapisarda - CRA - Centro di Ricerca per l Agrumicoltura e le Colture Mediterranee Dott.ssa Anna Rizzolo - CRA- Unità di Ricerca per i Processi dell Industria Agroalimentare Dr. Stefania Ruggeri - INRAN Dott.ssa Elisabetta Sanzini - Istituto Superiore di Sanità Dott.ssa Annalisa Tassoni - Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna Dott.ssa Veronica Vallini - Eridania Sadam SpA

Key Thrust 1: Migliorare la salute, il benessere e la longevità - 15 Prof. Sauro Vittori - Università degli Studi di Camerino Research Challenge 1: L influenza della dieta, dei nutrienti, dei non nutrienti e dei rispettivimetabolitisullasalutecerebraleintutti i gruppi di età (dai neonati agli anziani). Studio dei meccanismi attraverso i quali i componenti della dieta modulano lo sviluppo cerebrale e le performance cognitive e ritardano il declino neurocognitivo associato all invecchiamento,inrelazioneanchealgut-brainaxis. Comprendere: - il ruolo dei nutrienti e dei non nutrienti nella modulazione dello sviluppo cerebrale e della performance cognitiva e nel ritardo del declino cognitivo associato all invecchiamento; - i meccanismi attraverso cui i composti neuroprotettivi presenti nella dieta sono in grado di prevenire o ritardare i processi di invecchiamento associati al declino cognitivo, anche attraverso il miglioramento del gut-brain axis, utilizzando anche modelli cellulari e animali. Acquisire dati al fine di suggerire nuove strategie nutrizionali neurotrofiche e/o neuroprotettive; di sostanziare i claim nutrizionali e salutistici rivolti a specifici gruppi di popolazione: - soggetti nella fase di sviluppo delle funzioni cognitive (neonati, prima infanzia); - soggetti nella fase di fisiologica involuzione delle stesse (anziani); - soggetti con disordini cerebrali ad alto rischio di degenerazione (soggetti affetti da malattie neurodegenerative, malati di Alzheimer e di Parkinson). Deliverables: 1. Identificazione, analisi e purificazione di specifici componenti bioattivi degli alimenti, evidenziando i meccanismi cellulari e sistemici degli effetti neuroprotettivi e neurorescue (sia contro i problemi di indebolimento cognitivo che di degenerazione neurologica collegati al processo di invecchiamento psicologico e al danno cerebrale). 2. Effetto dei componenti della dieta sulla modulazione della neurogenesi durante lo sviluppo o sul ritardo della neurodegenerazione durante l invecchiamento. 3. Strategie nutrizionali per invecchiare in salute. 4. Effetto di specifici regimi alimentari sulla modificazione dei meccanismi di plasticità sinaptica che sono alla base della performance cognitiva. 5. Effetto della dieta e dei suoi specifici componenti sulle interrelazioni delle funzioni gastrointestinali, sistemiche, metaboliche, ormonali e neurovegetative collegate al benessere.

16 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 Research Challenge 1 L influenza della dieta e dei nutrienti, non nutrienti e metaboliti sulla salute cerebrale in tutti i Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di gruppi di età (dai neonati agli presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca anziani). Studio dei meccanismi 50% attraverso i quali i componenti 10% IND della dieta modulano lo sviluppo 40% NAZ cerebrale e le performance cognitive e ritardano il declino neurocognitivo associato all invecchiamento, in relazione anche al gut-brain axis. Deliverable 1 Identificazione, analisi e purificazione di specifici componenti bioattivi degli alimenti, evidenziando i meccanismi cellulari e sistemici degli effetti neuroprotettivi e neurorescue (sia contro i problemi di indebolimento cognitivo che di degenerazione neurologica collegati al processo diinvecchiamento psicologico e al danno cerebrale). DURATA: 5 anni Ratio UNIV./IND. : 80/20 Deliverable 2 Effetto dei componenti della dieta sulla modulazione della neurogenesi durante lo sviluppo o Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di sul ritardo della neurodegenerazione presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca durante l invecchiamento. 50% 10% IND INIZIO: 2015 40% NAZ DURATA: 10 ANNI Ratio UNIV./IND. : 80/20 Deliverable 3 Strategie nutrizionali per invecchiare in salute. Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di INIZIO: 2020 presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca DURATA: 10 ANNI 50% Ratio UNIV./IND. : 70/30 20% IND 30% NAZ

Key Thrust 1: Migliorare la salute, il benessere e la longevità - 17 Deliverable 4 Effetto di specifici regimi alimentari sulla modificazione dei meccanismi di plasticità sinaptica che sono alla Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di base della performance cognitiva. presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca 50% INIZIO: 2013 10% IND DURATA: 5 ANNI 40% NAZ Ratio UNIV./IND. : 80/20 Deliverable 5 Effetto della dieta e dei suoi specifici componenti sulle interrelazioni delle funzioni Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di gastrointestinali, sistemiche, presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca metaboliche, ormonali e 50% neurovegetative collegate 20% IND al benessere. 30% NAZ INIZIO: 2013 DURATA: 5 ANNI Ratio UNIV./IND.: 80/20 Research Challenge 2: Analizzare il ruolo potenziale della dieta, dei nutrienti, dei non-nutrienti e dei rispettivi metaboliti nella modulazione dei processi psicologici, cognitivi e comportamentali che influenzano le scelte alimentari, il consumo di alimenti e l apporto di energia e nutrienti. Comprendere il ruolo della dieta, dei nutrienti, dei non-nutrienti e dei loro metaboliti nella modulazione delle funzioni fisiologiche correlate alle risposte psicologiche, cognitive e comportamentali che condizionano le scelte alimentari, il consumo di alimenti e l apporto di energia e nutrienti (compresi i fattori associati a palatabilità, ripienezza e sazietà). Acquisire nuove conoscenze per la prevenzione (primaria, secondaria e terziaria) dei disordini alimentari che possono condurre a malnutrizione (in eccesso o in difetto) e per favorire l adozione di comportamenti e abitudini alimentari adeguati. Deliverables: 1. Identificazione della relazione tra dieta e scelte alimentari; 2.Identificazione di pattern alimentari e/o alimenti per la prevenzione della malnutrizione per eccesso o per difetto; 3. Identificazione di pattern alimentari e/o alimenti per favorire l acquisizione di abitudini alimentari adeguate durante l infanzia, contrastando la fisiologica riluttanza e/o evitamento di alcuni alimenti o gruppi di alimenti (neofobia); 4. Identificazione di pattern alimentari e/o alimenti per la prevenzione della malnutrizione associata all anoressia senile; 5. Studio delle vie molecolari nella comunicazione tra sistema nervoso centrale, apparato gastroenterico e tessuto adiposo che modulano food choice e food intake ; 6. Definizione di strategie nutrizionali per un successfull ageing.

18 - Agenda Strategica per la Ricerca e l Innovazione al 2030 Research Challenge 2 Analizzare il ruolo potenziale della dieta, dei nutrienti, dei non-nutrienti e dei rispettivi Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di metaboliti nella modulazione dei presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca processi psicologici, cognitivi e 50% comportamentali che influenzano 20% IND le scelte alimentari, il consumo 30% NAZ di alimenti e l apporto di energia e nutrienti. Deliverable 1 Identificazione della relazione tra dieta e scelte alimentari. INIZIO: 2013 DURATA: 10 anni Ratio UNIV./IND. : 80/20 Deliverable 2 Identificazione di pattern alimentari e/o alimenti per la prevenzione della malnutrizione per eccesso Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di o per difetto. presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca 40% INIZIO: 2013 20% IND DURATA: 10 ANNI 40% NAZ Ratio UNIV./IND. : 70/30 Rete/ Coordin. Deliverable 3 Identificazione di pattern alimentari e/o alimenti per favorire l acquisizione di abitudini Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di alimentari adeguate durante presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca l infanzia, contrastando la 40% fisiologica riluttanza e/o evitamento 30% IND di alcuni alimenti o gruppi di 30% NAZ alimenti (neofobia). INIZIO: 2013 DURATA: 10 ANNI Ratio UNIV./IND. : 70/30 Deliverable 4 Identificazione di pattern alimentari e/o alimenti per la prevenzione della malnutrizione associata Expertise di ricerca Combinazione Medio - Alto Progetti di all anoressia senile. presenti in dei finanziamenti 5-15 Milioni Ricerca 40% INIZIO: 2013 20% IND DURATA: 10 ANNI 40% NAZ Ratio UNIV./IND.: 70/30