Ho fatto un sogno. Non di notte. E nemmeno finché riposavo mollemente sull adorata ottomana dopo una mattinata di intenso lavoro. La visione mi ha sorpresa durante una intramontabile spiegazione di storia. Gesso giallo fra le dita, illustravo alla lavagna l albero genealogico di Carlo V d Asburgo, quando Luca, seduto sul fondo dell aula e perennemente interessato ai vetri della finestra e a tutto quello che capita oltre, mi interrompe con un espressione strozzata: Qualcuno sta facendo pipì sulle ruote delle bici parcheggiate! Credo di aver solo drizzato le orecchie, abituata alle sue uscite stravaganti. Il trinomio polso-mano-dita è rimasto attaccato alla lavagna, intento a segnare linee di parentela vecchie di mezzo millennio. Prof, adesso le stanno rubando, le biciclette ha aggiunto demoralizzato e incredulo nel contempo. Il gesso mi è schizzato dalle dita, con un salto in diagonale ho ghermito la maniglia della finestra e senza pensarci un attimo Fermo, lei! - ho urlato sporgendomi dal davanzale lercio di smog e guano - Cosa sta facendo? In quell istante vedo Luca armato di Iphone scattare una serie di foto al ladruncolo che, spiazzato, richiama il complice al di là dello steccato e insieme spiccano un salto - degno della fortunata reclame di un sano olio di mais - per squagliarsela attraverso i campi dietro scuola. Lara ha già estratto il cellulare appena ricevuto in regalo dopo mesi d insistenza, digita 112 e con voce fredda ma rapida chiede l intervento dei Carabinieri. Anna, dopo aver cliccato pause nel suo registratore digitale e infrangendo l atavico divieto d allontanarsi dalla stanza senza il permesso del docente, rientra in aula con il preside. Il dirigente si avvicina alla finestra, mi squadra, si volta verso i ragazzi ancora in piedi e solennemente esclama: Oggi avete imparato come si diventa piccoli Pulitzer! Strizzo gli occhi: Luca traffica con una quantità industriale di gomma-pane dietro un muro di astucci alto ormai mezzo metro. Devo esser stata trascinata in un tunnel spazio temporale, accecata da un timido raggio di sole. Fuori la solita calma piatta del mercoledì a metà mattina. Lara sta prendendo appunti forsennatamente, tanto da aver fatto arricciare l angolo superiore della pagina e Anna, nel mentre in cui osservo le teste, arrossisce sorridendomi teneramente. David finge di copiare alla lavagna con incerta calligrafia felina: passandogli alle spalle, scorgo che al vertice dello schema c è scritto Carlo d Amburgo. La campanella squilla e libera la classe. Non me, che rimango imbambolata e impotente. Ho preso spunto dal celebre Inventore di sogni di Ian McEwan per narrare ciò che credo avvenga nelle nostre scuole secondarie di primo grado. Gruppi di alunni svogliati, e altri super efficienti; docenti frustrati e altri fin troppo sognatori; studenti modello e scolari impigliati nelle maglie del dovere; professori classici e insegnanti anticonvenzionali. Il DOL mi ha permesso di andare oltre, di abbandonare talora classicismi assodati in favore di misure non convenzionali ma adorate dai ragazzi. Ho osservato, in quest ultimo triennio, che le nuove tecnologie per i nativi digitali emanano sì un fascino notevole, ma ancor di più attirano, motivano e ottengono risultati apprezzabili le figure in grado di dialogare con esse. Il progetto da me inviato a maggio come esperienza didattica avanzata, era stata calibrata nel 2011 su una terza media, in seguito ad una fruttuosa e generosa collaborazione con Cinzia Ghirelli,
compagna di classe virtuale G2. In corso d anno l ho dovuta adattare alla classe precedente che sapevo non brillare per arguzia e tanto meno per creatività. La sfida era aperta. Imparare a scrivere bene si può, si deve! Nelle ultime settimane di agosto ho approntato sul sito gratuito it.jimdo.com un blog semplice, dai colori caramellosi e roventi dell estate, l ho chiamato Piccoli Pulitzer (peccando forse di presunzione o sperando di scovare un talento precoce, chi lo sa ), vi ho postato alcuni interventi relativi alle mie curiosità vacanziere e l ho lasciato riposare. All avvio delle lezioni, a metà settembre 2011 suonato, non ho resistito all idea di vedere come gli alunni avrebbero reagito alla notizia che c era un blog pronto solo per loro. Uellà, prof, studiamo su Facebook, quest anno? ha chiosato dal primo banco Luis. Risata generale. Ho attivato la Lim e acceso il proiettore. Piccolipulitzer campeggiava nel bianco dello schermo. Un secondo di gelo ha bloccato tutte le mandibole. Come si leggerà? Pulìtzer? Pulitzèr? La mia rapida enunciazione e spiegazione sul nome ha riportato in linea occhi e bocche. E siamo partiti. Piccoli Pulitzer è un corso di giornalismo on-line e on-the-road offerto ai 24 ragazzi che frequentano il secondo anno della scuola secondaria di primo grado A. Vivaldi di Montegrotto Terme per aiutarli a scoprire il mondo dell informazione e chi lo gestisce, per imparare a cercare nei luoghi giusti le informazioni che servono, per potenziare la capacità di lettura e scrittura, per entrare in contatto con le nuove tecnologie, usufruirne e non diventarne schiavi. Alla base di un efficace apprendimento delle discipline umanistiche vi è senza dubbio la capacità di porsi domande e saper porre domande, quindi di saper leggere dentro un fatto, e infine adoperare parole pertinenti per descriverlo in modo chiaro, efficace e non controverso.
L obiettivo generale perseguito rimane quello di suscitare negli studenti il gusto della conoscenza e della divulgazione tramite multimedia, nonché di far acquisire il metodo della scrittura funzionale. Tramite web surfing guidato, in seguito all attivazione del blog didattico, gli studenti dovrebbero riuscire, al termine dell anno, a implementare autonomamente gli interventi e infine contribuire alla redazione del notiziario d istituto in modalità digitale. Tramite la creazione istantanea e la successiva proiezione di slides in Power Point, ho desiderato far sperimentare a tutta la classe il gusto di raccontare fatti vissuti in prima persona servendosi di immediatezza, chiarezza e sinteticità; proponendo nuove strategie lessicali e sintattiche sto potenziando il gruppo di alunni più avanzato, mentre per recuperare le capacità di alunni meno dotati si opera tramite lavoro in piccolo gruppo, seguito passo passo dal docente. Non meno importante da sviluppare è la socializzazione in occasione di uscite didattiche finalizzate alla raccolta di informazioni (ecco spiegato on-the-road) e la sempre valida strategia del cooperative-learning per migliorare e aumentare le proprie conoscenze. Tuttavia Il primo grosso ostacolo da superare è stata la creazione delle caselle di posta su piattaforma Google, un servizio semplice e gratuito che consente di lavorare a più mani su documenti condivisi e di chattare sfruttando finestre intuitive e colorate. Circa metà classe ha provveduto da sé, mentre per i restanti alunni le ho attivate in classe assieme a ciascuno di loro, insegnando dapprima i luoghi di internet (barra dell indirizzo, forma dell indirizzo, simboli e pulsanti ) quindi la procedura per la registrazione dell utente, il primo accesso, come salvare gli indirizzi dei compagni, scrivere un messaggio, rispondere, inoltrare Ma il grande abisso mi attendeva di lì a poco, alla prima richiesta di portare a scuola un archivio Usb contenente la copiatura di un testo richiesto qualche giorno prima. La tastiera del pc, questa grande sconosciuta! Per non parlare di Word e affini, incluso WordPad. Venti alunni su 24 sono lentissimi a digitare, certi tasti li vedono come alieni, i comandi appaiono complessi da interpretare; 12 non hanno mai aperto da soli un foglio di word, si intende a casa, giusto per esercitarsi e sperimentare le mille funzioni della videoscrittura. Uno studente ha appena ricevuto in regalo (sic!) un Mac, sistema operativo completamente differente da quello usato finora (Microsoft). Una allieva usa solo Open Office, come da copione familiare. Con pazienza ho impartito poche regole basilari e quotidianamente, ritagliando 10 o 15 minuti in coda alle lezioni, ho fatto esercitare al pc in dotazione con la Lim i ragazzi meno lesti o più bisognosi di ripetere le procedure. Il pensiero che, con queste premesse, non sarei riuscita ad offrire un corso di giornalismo on-line, ha iniziato ad angustiarmi. Così ho tentato di aggiustare la mira. Un mese intenso. Le basi del lavoro note a tutta la classe. Inizia l era del tutoraggio pomeridiano su GMail. Ho preferito non adoperare la piattaforma mydocebo.com, come preventivato in fase preliminare, per evitare doppioni ma soprattutto per permettere ai ragazzi di avere ciò di cui necessitavano su un unico sito (mail, chat, download).
Ho inserito una nuova pagina in piccolipulitzer, destinata al download di materiale selezionato per realizzare delle ricerche calibrate su grandi personaggi della letteratura o della storia. Non chiedo rielaborazione di informazioni ma un taglia-incolla, tanto per esercitare il tasto destro del mouse, oltre che la capacità di vedere tra le righe. Una novità terribile e la confusione regna sovrana!, in quelle ore dopo pranzo quando bisogna mettersi sui compiti. Contrariamente a quanto stimato, chi richiede il mio aiuto con frequenza maggiore è il gruppo degli alunni con rendimento medio-alto. Degli altri, solo timidi approcci via chat per ottenere rassicurazioni sull avvenuto ricevimento da parte mia degli elaborati. Non sono pochi quelli che mi contattano perché io rispieghi consegne e procedure; oppure perché desiderano avvertirmi che non riusciranno a completare entro la giornata quanto ho richiesto. Intervengono anche i genitori in queste conversazioni virtuali. I risultati non sono sempre soddisfacenti dal punto di vista qualitativo, ma almeno sono cosciente di aver avviato un meccanismo. Così, tra il lancio della proposta e la sua parziale realizzazione è passato più di un mese, e gli interventi non si sono tenuti con cadenza settimanale come progettato, bensì quindicinale, per un totale di 2 ore consecutive per ciascun incontro. Finora quindi sono state impegnate 12 ore in classe e altrettante (almeno sulla carta) nel lavoro personale domestico. Prima settimana (2h in classe, 2h a casa): annunciata la proposta di far partecipare tutta la classe ad un corso di giornalismo on-line e on the road; visione del film Il solista per introdurre l argomento; esplorazione su LIM del blog didattico dedicato all esperimento; la gestione via mail dei materiali; spiegazione del ruolo del tutor on line. Seconda settimana (2h in classe, 2h a casa): proiezione via LIM delle regole di scrittura giornalistica; prove in piccolo gruppo, in base alle capacità pregresse; creazione di caselle di posta elettronica su GMail; prove di invio, come allegare file, comprimere file, stampare file in pdf. Tutoraggio pomeridiano. Commento post nel blog. Terza settimana (2h in classe, 2h a casa): il blog piccolipulitzer.jimdo.com, aree di lavoro e lettura, come intervenire, come scaricare documenti dal blog. Tutoraggio pomeridiano. Commento di post nel blog. Quarta settimana (2h in classe, 2h a casa): i pericoli della rete, i benefici della rete. Approfondimento tecnica di scrittura giornalistica. Uscita didattica (una mattinata intera) e composizione di testo adeguato. Commento di post nel blog.
Quinta settimana: lo stile comico e ironico. Divisione della classe in gruppi di potenziamento e recupero. Fino al termine dell a.s. 2011-2012 il blog sarà attivo e la gestione mi piacerebbe poterla affidare, magari verso aprile, a turno, agli alunni più avanzati che provvederebbero, durante la mattinata scolastica e quindi sotto la mia supervisione, a postare interventi nel diario, implementare materiali di studio, fornire link adeguati alle consegne richieste. A circa tre mesi dall avvio di piccolipulitzer, posso affermare che tra i punti di forza del progetto c è sicuramente l utilizzo educativo di internet e della piattaforma di GMail, strumenti eccitanti per i giovani studenti e nel contempo, almeno nella nostra realtà scolastica, poco sfruttati didatticamente. In secondo luogo, lo stimolo a lavorare per inviare il materiale al docente che garantisce la sua presenza on-line in pomeriggi prefissati, aiuta i ragazzi a darsi tempi precisi impedendo inutili perdite di concentrazione e crea una discreta competitività che si traduce in aumento di qualità delle produzioni. Nonostante le ripetute sollecitazioni e la promessa (sempre mantenuta!) di valutare in tempo reale le produzioni inviate, almeno il 30% della classe fatica a lavorare autonomamente a casa: tra questi alunni, alcuni lamentano di non capire le consegne e necessitano del supporto costante del genitore, altri non percepiscono come obbligatorio lo studio dei materiali e/o l invio delle produzioni, quindi si sentono liberi di non soddisfare le richieste dell insegnante. Nel mese di dicembre tuttavia ho ricevuto via mail 18 elaborati su 24, di discreta qualità. Dei rimanenti, 4 erano stati salvati su archivio Usb e 2 stampati e quindi riprodotti su quaderno, a causa di guasti tecnici al pc e/o alla rete. Un piccolo miracolo natalizio, o meglio i primi teneri fiori di un albero appena trapiantato. Il giudizio dei miei studenti è largamente positivo: quasi tutti attendono con una certa impazienza i post nel blog, due terzi della classe commenta con assiduità e con discreta criticità gli interventi, molti sono consapevoli di aver iniziato ad usare professionalmente i programmi di videoscrittura e alcuni di loro, servendosi dei correttori ortografici, si sono convinti che le produzioni, per rispondere ai requisiti giornalistici, devono essere originali ma anche formalmente corrette. Per quanto concerne gli aspetti da migliorare da parte mia, mi sono ripromessa di fornire più presentazioni audio/video semplificate relative agli argomenti proposti, poiché privilegio ancora la spiegazione frontale classica, considerati i tempi stretti e la mancanza di un docente in compresenza che condivida le mie passioni e le mie sperimentazioni. In secondo luogo differenzierò gli orari di presenza come tutor pomeridiano, in modo da valorizzare gli studenti in difficoltà e motivare gli alunni meno portati per l informatica prevedendo lavori differenziati. La perplessità emanata dai colleghi di altre discipline che non si sentono abbastanza esperti né con la Lim né con il computer, demoni divoratori di ore preziose, è spesso tangibile al cambio dell ora, quando subentrano alle mie lezioni. Mi rimproverano benevolmente perché mi dono senza riserve alla causa della 2^B, ma a conti fatti, e verifiche di italiano alla mano, si sono accorti che il rendimento della classe è decisamente migliorato e che pure gli alunni certificati per disturbo di apprendimento (specie di letto-scrittura) ne hanno tratto un certo beneficio. Pertanto, sebbene in un primo momento la classe sia rimasta esterrefatta dalla proposta poiché le esperienze avute in internet riguardavano sostanzialmente la consultazione di Wikipedia e la frequentazione di Facebook et similia, ora tutti possono dire di imparare usando modalità nuove, meno noiose, certo più impegnative ma decisamente entusiasmanti. Nessuno, a settembre, immaginava le potenzialità didattiche del web e la realtà del blog era pressoché sconosciuta a tutti gli alunni. Come enucleato poco sopra, ho dovuto constatare che
malgrado tutti dicessero di essere in grado di digitare velocemente testi in Word o di completare tabelle in Excel o ancora di spedire una e-mail, erano meno di una decina quelli veramente in grado di farlo con sufficiente bravura. Per questa ragione i tempi si sono dilatati: si è stimata imprescindibile l acquisizione di abilità di base come impostare il tipo di carattere, l interlinea, i paragrafi, la spaziatura e quindi la spiegazione di come attivare un indirizzo e-mail, come allegare file, come spedire, controllare i nuovi messaggi e da ultimo intervenire nella chat durante il tutoraggio on-line. L interesse nei confronti delle materie letterarie è aumentato vertiginosamente, visto che è stato dedicato parecchio tempo a lezioni di tipo tecnico-sperimentale, in cui la parte di studio e composizione personale era minoritaria. Si può affermare che la fasce media e alta di alunni ha spiccato un salto di qualità notevole, ottenendo soddisfazione e votazioni più alte, mentre per gli alunni con scarse capacità e/o in difficoltà di apprendimento questa modalità di lavoro, per essere veramente efficace, richiederebbe l assistenza gomito a gomito del docente. Per questi alunni pertanto il lavoro a casa è raddoppiato, obbligando anche i genitori ad aiutarli per portare a termine parte delle consegne. Ho osservato che tempi di studio dipendono, anche nell utilizzo delle nuove tecnologie, da come ciascun alunno si approccia alla disciplina. Comunicando giorno per giorno l orario in cui il docente è presente al pomeriggio in chat, si registra che solo 10-15 alunni su 25 si collegano, e di norma sono quelli i cui genitori lasciano libertà nella navigazione nel web o che sono seguiti dai genitori stessi. Per la rimanenza, bisogna sollecitare anche per 2/3 giorni dopo la scadenza della consegna, per via di problemi tecnici fondamentalmente, ma anche per difficoltà di comprensione della consegna e spesso per indolenza. Mi ha stupito l accoglienza da parte dei genitori della proposta piccolipulitzer: il benestare è stato incondizionato sebbene la maggior parte di essi non avesse idea di come i figli avrebbero lavorato. In occasione dell assemblea annuale, circa dopo due settimane dall inizio del progetto, ho provveduto ad illustrare obiettivi, metodologia e strumenti di lavoro, ricevendo consensi apprezzabili. Solo un genitore su 24 ha sollevato il problema della sicurezza della navigazione solitaria nel web, nel caso i ragazzi, con furbizia e scaltrezza tipiche dell età e del tempo in cui vivono, mentissero su lunghi tempi di permanenza in internet, adducendo come scusa la richiesta dell insegnante. Ho spiegato che il lavoro on-line prevede sempre l elaborazione personale su carta e che l invio o il download deve essere controllato da figure adulte. Per questo ho proposta ai ragazzi una lezione sui pericoli nella rete, che allego fra gli oggetti multimediali. Nel corso del quadrimestre, durante i colloqui individuali, ho saggiato il polso della situazione ripetutamente: lavorare al progetto piccolipulitzer ha permesso anche ai genitori di monitorare anche lontani da casa le attività dei figli. Tutti sono soddisfatti dell approccio con le nuove tecnologie, in quanto ritengono fondamentale che i ragazzi siano in grado di gestire la comunicazione via computer, anche in vista dell inserimento nel mondo del lavoro. I frutti di questo corso spero di apprezzarli nel tiepido vento della primavera, quando avremo l onore di incontrare un reporter del Gazzettino di Padova che ci racconterà come si lavora in redazione; ma anche quando ci lanceremo per le vie del paese a cavallo delle bici per riportare nel blog la cronaca della nostra bella cittadina termale; e ancora quando si tratterà di raccontare per il notiziario scolastico questa esperienza didattica avveniristica. Perché scrivere bene si può, si deve. Meglio se aiutati dalle moderne tecnologie. Nausica Scarparo, G2