PLANTARE DINAMICO INDICAZIONI. Metatarsalgie gravi Piede diabetico Patologie del piede sportivo Artrosi

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Transcript:

1

INDICAZIONI Metatarsalgie gravi Piede diabetico Patologie del piede sportivo Artrosi 2

AZIONE BIOMECCANICA E UN PLANTARE SPECULARE ALLA PIANTA DEL PIEDE E IL SUO OBIETTIVO E QUELLO DI RIPARTIRE IN MODO OMOGENEO IL CARICO SULLA PIANTA SCARICANDO CONTESTUALMENTE I PUNTI DI IPERCARICO. 3

PIEDE DIABETICO Comporta un alterata distribuzione delle pressioni, che risulta spostata maggiormente sull avampiede Il paziente con patologia diabetica del piede trova giovamento nell utilizzare il plantare dinamico in quanto i carichi vengono distribuiti uniformemente su tutta la pianta. 4

PATOLOGIE DEL PIEDE SPORTIVO È fondamentale capire quanto sia diverso correre dal camminare: nella corsa infatti il piede deve sopportare un peso almeno tre volte maggiore di quello del nostro corpo 5

PATOLOGIE DEL PIEDE SPORTIVO Le caratteristiche dell ortesi plantare adatta alla corsa devono soddisfare esigenze legate al gesto motorio e quindi ci deve essere una perfetta integrazione, da un punto di vista anatomico. 6

PATOLOGIE DEL PIEDE SPORTIVO QUANDO UTILIZZARE IL PLANTARE? L uso del plantare varia a seconda del particolare problema che l ortesi mira a risolvere. Nel caso infatti della classica metatarsalgia è consigliabile un uso continuo sia durante la normale deambulazione sia nella corsa, mentre in relazione ad alcuni difetti biomeccanici che vengono esaltati soltanto dal gesto atletico della corsa, l uso può essere limitato all attività sportiva. 7

Il metodo di rilevazione dell impronta dinamica garantisce un impronta tridimensionale personalizzata, Tiene conto dei moti specifici del piede, del fondo dellacalzatura e dell altezza del tacco 8

PERCHE PRENDERE UN IMPRONTA DINAMICA? L area d appoggio del piede fuori carico è per il 10% minore dell area d appoggio in dinamica Le impronte ricavate fuori carico risultano essere più corte rispetto a quelle prese in dinamica (nel caso di un piede adulto la differenza può essere di oltre 1 cm ) 9

PERCHE PRENDERE UN IMPRONTA DINAMICA? Le impronte prese fuori carico non tengono in considerazione: Della funzione del piede Dei moti antigravitari Degli spazi vitali necessari al piede per svolgere la propria specifica funzione 10

FASI DI REALIZZAZIONE: 1. PREPARAZIONE DELLA DIMA 2. INSERIMENTO NELLA CALZATURA 3. IMPRONTA DEL PIEDE 4. STILIZZAZIONE DELL IMPRONTA 5. ALLESTIMENTO STAMPO 6. COLATA DEL PLANTARE 11

PREPARAZIONE DELLA DIMA Vengono preparate 2 dime con un bordo di almeno 3 mm riempite omogeneamente di materiale plasmabile (plastilina) e ricoperte da uno strato di pellicola trasparente 12

INSERIMENTO NELLA CALZATURA E importante che le calzature utilizzate per la rilevazione dell impronta siano categoricamente nuove, con tacco di 3 cm per l uomo e di 4 cm per la donna 13

IMPRONTA DEL PIEDE Il tempo di deambulazione è di circa 3 minuti, e può variare in base a: Peso del paziente Temperatura esterna Si ottiene così un impronta tridimensionale in fase dinamica della zona d appoggio plantare 14

STILIZZAZIONE DELL IMPRONTA 1. Il materiale plasmabile in eccesso che deborda fuori dalla dima viene eliminato 2. Si plasma parte del materiale sotto la presa delle dita rendendola meno angolosa 3. Si aumentano, dove necessario gli scarichi nei punti dolenti 15

ALLESTIMENTO STAMPO Per la realizzazione del plantare dinamico viene utilizzata la macchina dinamik, costituita essenzialmente da 2 camere incernierate tra loro 16

ALLESTIMENTO STAMPO La prima camera, detta di riproduzione, serve per copiare l impronta del piede già realizzata in dinamica 17

ALLESTIMENTO STAMPO La seconda camera, detta di sviluppo, serve per la colata del plantare 18

ALLESTIMENTO STAMPO Si serra la camera di riproduzione con quella inferiore mediante una leva di bloccaggio, in modo da avere un sistema stampocontrostampo 19

ALLESTIMENTO STAMPO Si crea il vuoto d aria e per depressione si ottiene la copia esatta dell impronta dei 2 piedi 20

MATERIALI UTILIZZATI E la resina poliuretanica 617p32 (pedilene) con il relativo catalizzatore. La resina può essere di due tipi: -tipo 150 -tipo 300 21

La quantità della resina necessaria per la realizzazione di un plantare è la seguente: Numero della calzatura Quantitativo della resina (in grammi) Quantitativo dell indurente (in grammi) 35-36 60 30 37-38 70 35 39-40 80 40 41-42 90 45 43-45 100 50 22

Il numero che caratterizza il tipo sta ad indicare la densità; in pratica con questi due prodotti si possono ottenere 2 differenti tipi di densità: - con il tipo 150 si ottiene un prodotto morbido(25-50 shore A) - con il tipo 300 si ottiene un prodotto semirigido(60-90 shore A) - miscelando parti uguali dei due tipi si può ottenere una densità media 23

COLATA DEL PLANTARE Si tolgono dagli alloggiamenti le impronte ricavate dinamicamente Si versa nello stampo di sviluppo la resina già mescolata precedentemente con le dovute percentuali dei componenti. Si chiudono le camere Dopo la polimerizzazione della resina, che avviene in pochi minuti, si estraggono i plantari già formati 24

RIFINITURA FINALE Si rifinisce accuratamente il plantare e si applica il rivestimento nella parte superiore 25