L ACCESSO VASCOLARE IDEALE NEL PAZIENTE OSPEDALIZZATO. EMANUELE IACOBONE UO Anestesia e Rianimazione Dire8ore dr. Giuseppe Tappatà Ospedale Macerata

Documenti analoghi
Scelta del presidio in oncologia. Dott. Matteo Dalla Chiesa Divisione di Oncologia Medica Istituti Ospitalieri -Cremona-

dichiara X che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con

POSIZIONAMENTO ECO-GUIDATO DI PICC E MIDLINE. A cura di : Barbara Benerecetti e Antonia Liverani PICC Team P.O. Faenza

Gli accessi venosi e il posizionamento del CVC. Pier Mario Giugiaro

Il corso è dedicato ad un numero massimo di 10 infermieri e sarà ECM accreditato e si terrà i giorni Marzo RAZIONALE DEL CORSO

Primo PICC DAY italiano

IN NUTRIZIONE PARENTERALE Scelta ragionata

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEGLI ACCESSI VENOSI. RACCOMANDAZIONI CDC di Atlanta (agosto 2002)

RIUNIONE CHIRURGICA- ONCOLOGICA SICP-AIEOP

CDuration Of Therapy")

Home PICC: Impianto Gestione e prevenzione delle complicanze.

Gli accessi venosi e il posizionamento del CVC. Pier Mario Giugiaro

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO UNITA OPERATIVA SEMPLICE DI ONCOLOGIA RICHIESTA/CONSENSO INFORMATO PER INSERIMENTO DI PICC E MIDLINE

Cos è un CVC( catetere venoso centrale)

PICC E MIDLINE IN HOSPICE

Università Cattolica del Sacro Cuore Master I livello - Nursing degli Accessi Venosi Master II livello - Accessi Venosi a Medio e Lungo Termine

Nutrizione parenterale. NP centrale: PICC vs. CVC. Definizione di NP centrale. Definizione di NP periferica. NP centrale: PICC vs.

PROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC

QUAL E IL RUOLO DEI MIDLINE A DOMICILIO OGGI? L ACCESSO PERIFERICO DI LUNGA DURATA TRA MIDLINE E CANNULE PERIFERICHE LUNGHE

Un modello organizzativo costoefficace per la ottimizzazione delle indicazioni e dell impianto dei PICC!

CATETERI VENOSI CENTRALI.

N/R Antibioticoprofilassi Preparazione del paziente Igiene delle mani Inserzione del CVC (inclusa sostituzione con guida metallica)

Progetto PICC nell ASL 11 di Empoli

Catetere Venoso Centrale PICC: caratteristiche, indicazioni cliniche e gestione

GESTIONE DELLA NPT IN P.TE PORTATORE DI PICC E MIDLINE. 31 maggio 2013 Relatore: Sabrina Colla

I cateteri venosi centrali tipo PICC: impianto e gestione. 11 th TURIN CARDIOVASCULAR NURSING CONVENTION ottobre 2015 Ponticelli Elena

Alessandro Mitidieri, Roma

La nutrizione artificiale dall ospedale al territorio. Manuela Alice Simona Visca

PICC TEAM Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord GESTIONE DEI PICC. Inf. Beatrice Manna. Civitanova Marche 31 maggio 2013

Rete NAD: gli obiettivi possibili

consumo annuo presunto

Una domenica pomeriggio un componente del Picc Team, che sta svolgendo il turno in reparto, viene contattato da una collega delle malattie infettive

Quali criteri per scegliere l ecografo?

Serenella Gin! Infermiera LP Master in accessi vascolari

La nutrizione parenterale totale e la gestione del CVC

5"1" +6*!*, - &5 )" //64 - &) &#", - &) &&".*,66(*.+ - &) &$" (2 ("&2*+8//,9//9*, - $$ ("%2 +8,*((+*!/+* - $1 ( " 02 * +, /+8,*(( - $3

DEL CATETERE VENOSO CENTRALE POSIZIONE?

Ci occupiamo di: e di. 09/06/2010. ESPERIENZA PICC Ospedale SANTA CORONA - Pietra Ligure - Paolo Gazzo ACCESSI VENOSI CENTRALI.

A.S.O. SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO. Ospedale Molinette ANESTESIA E RIANIMAZIONE 2 UNITA DI NEURORIANIMAZIONE

IL RISPARMIO DEL PATRIMONIO VASCOLARE NEL PAZIENTE IN PRE-DIALISI C.P.S.I. RONCAGLIA BARBARA FILOMENO BARBARA

Eparina si, eparina no? cravatta si, cravatta no? complicanze? Difformità della pratica!

ECMO : ExtraCorporeal Membrane Oxygenation Tecnica di supporto cardiopolmonare per pz con insufficienza i cardiaca potenzialmente t reversibile ma non

E.O Ospedali Galliera Genova. PICC e MIDLINE Indicazioni per una corretta gestione

ULTRAFILTRAZIONE MEDIANTE ACCESSO PERIFERICO: RUOLO CENTRALE DELLA GESTIONE INFERMIERISTICA

CATETERI VENOSI, ARTERIOSI E ACCESSORI CATETERI VENOSI CENTRALI STANDARD PER ADULTI

Complicanze meccaniche precoci e tardive

La fase post-operatoria

NURSING DEI PICC E DEIMIDLINE

Esperienza lavorativa:

Allegato A al Capitolato Tecnico e d Oneri per la fornitura di sistemi di accesso venoso per l A. ULSS 12 Veneziana

Storia ed evoluzione dei sistemi di accesso vascolare Gli albori della venipuntura L era moderna

L ambulatorio infermieristico territoriale ed il team multidisciplinare. Dott.ssa Adele Maria Marzocco Dott. Raffaele Iandolo

La gestione delle infusioni in linea con la letteratura

Gli Accessi Venosi Centrali e Periferici

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

LA GESTIONE DEGLI ACCESSI VENOSI CENTRALI, QUALI NOVITA? Mauro Pittiruti UCSC, Roma

Gli accessi venosi a lungo termine

Nuove prospettive dell Infermieristica in Area Oncologica

PROCEDURE HEMS ASSOCIATION VIE DI SOMMINISTRAZIONE ALTERNATIVE DEI FARMACI. Dott. Andrea Paoli Dott. Giovanni Cipolotti

AGGIORNAMENTO COME DA CHIARIMENTI PUBBLICATI PER I SOLI LOTTI RIPORTATI CAPITOLATO SPECIALE DI FORNITURA ALLEGATO A FORNITURA DI AGHI E SIRINGHE

Cosa c è di nuovo nelle metodiche di medicazione? PROTOCOLLI LINEE GUIDA DISPONIBILI. Tecniche di medicazione

DESCRIZIONI TECNICHE

Occidentale P. O. Pordenone; (2) S. C. Ingegneria biomedicale e sistema informatico A. A. Sanitaria N.5 Friuli Occidentale P. O. Pordenone.

I compartimenti liquidi corporei

POSIZIONAMENTO ECO-GUIDATO DI PICC E MIDLINE

Rilevazione dei carichi di lavoro in un reparto di terapia sub-intensiva attraverso la scala NEMS Antonella Dragonetti, Alessia D Orazio

Accessi vascolari per pazienti in dialisi

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014

ECOGRAFIA CLINICA UNA DIAGNOSTICA SOSTENIBILE DANIELA CATALANO

Dott.ssa Secondino Loredana

ANESTIT:ESIA-Italia Agosto (1/2) 2003 Page 1 of 9

Anestesia e Rianimazione 2 PO Como e S.S.U.Em. 118 Anestesia e Rianimazione 2 PO Como e S.S.U.Em. 118

Attuali criteri di scelta dell accesso venoso per nutrizione parenterale intra ed extra-ospedaliera. Mauro Pittiruti, Università Cattolica, Roma

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro

Easypump. Easypump. Easypump. Easypump

Continuità Terapeutica in Oncologia. collegamento Ospedale-Territorio

Gestione del Paziente Tracheostomizzato- Retraining

Sicurezza in sala operatoria e gestione del contenzioso

ALLEGATO 1 CAPITOLATO TECNICO DI GARA DESCRIZIONE LOTTI E CRITERI DI VALUTAZIONE. Cateteri venosi centrali ad inserzione periferica (PICC)

NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON L AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI (EMA) E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)

P R O G R A M M A. attenersi alle linee guida e relative raccomandazioni, nonché a parametri di

L IPOTERMIA NEL PAZIENTE RIANIMATO: QUALI STRATEGIE?

8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON ICTUS IN TERAPIA SUBINTENSIVA INFERM IERA SEBASTIANELLI ANTONELLA

ALLEGATO A. superiore a 1,3 mq. mq o superiore. catene leggere (mieloma multiplo ed altre malattie monoclonali)

IL PORT-A-CATH Accesso venoso totalmente impiantabile POLICLINICO UNIVERSITARIO CAMPUS BIO-MEDICO.

Dispositivi per la terapia del dolore aspetti pratici. Maria Paola Manfredi - S.C.Terapia del Dolore e Cure Palliative

Raccomandazione 8.15 grado A È indicato che i pazienti con ictus acuto siano ricoverati in una struttura dedicata (Stroke Unit). Raccomandazione 8.7 R

ASSISTENZA PERIOPERATORIA

3. Quale delle seguenti informazioni non è presente sul foglietto illustrativo di un farmaco?

Gestione del catetere venoso periferico

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Chirurgia toracica

STRUMENTAZIONE UTILIZZATA PER ESEGUIRE IL LASER ENDOVENOSO (EVLT) LASER A DIODI 980 LASEmaR1000 EUFOTON ITALY ECODOPPLER KIT ENDOVENOSO INVE, EUFOTON

CORSO AVANZATO ECO COLOR DOPPLER Coordinatore: R. Catalini (Ancona) Lunedì 10 novembre I SESSIONE: APPROCCIO TECNICO E METODOLOGICO

Quali sono i vantaggi relativi all utilizzo del PICC nella somministrazione della terapia endovenosa a lungo termine, rispetto all utilizzo del CVP?

la ricerca infermieristica

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA

Programma prima giornata: venerdì /

Complicanze FAV. Dott. T. Fidelio. S.C. Nefrologia ASLTO4 Ciriè

Transcript:

L ACCESSO VASCOLARE IDEALE NEL PAZIENTE OSPEDALIZZATO EMANUELE IACOBONE UO Anestesia e Rianimazione Dire8ore dr. Giuseppe Tappatà Ospedale Macerata

...premessa Il 90% dei pazienti ospedalizzati richiede una terapia endovenosa Approssimativamente il 50% di tutti gli accessi venosi non permettono la somministrazione della terapia endovenosa prescritta nei tempi e modi previsti

Raggiungere l Eccellenza in Terapia Endovenosa Approccio alla terapia endovenosa Proattivo vs. Reattivo

Scelta precoce del VAD: approccio rea1vo E basato sulla mancanza di un valutazione all'atto del ricovero delle esigenze del paziente riguardo alla Ter. Endovenosa per cui si ricorre quasi sempre ad un accesso standard (cannule periferiche). Perchè? Facili da usare da parte di tutti Affermazione del principio per cui alle linee centrali si ricorre solo dopo l esaurimento degli accessi periferici Terapie endovenose di breve durata Abitudine ad usare i vasi periferici per spostarsi poi prossimalmente lungo il braccio Usi introdotti prima della scoperta della via di somministrazione centrale fine anni 70

Cosa fare ora? Terapia Endovenosa: approccio proa1vo Adottare un Approccio Proattivo alla terapia endovenosa...scegliendo il dispositivo per accesso venoso più appropriato fin dall atto del ricovero Perchè prendere questa decisione?

Terapia Endovenosa: approccio proa1vo Una precoce valutazione del paziente permetterà: l l l l di tentare di portare la terapia IV al compimento con un solo device di preservare l integrità del patrimonio venoso di utilizzare il device più appropriato e cost effective di ottimizzare il risultato terapeutico

Terapia Endovenosa: approccio proa1vo l l l Fa8ori legad alla terapia Tipo di tra8amento Lunghezza ed intervallo tra i tra8amend Cara8erisDche dei farmaci da inie8are Fa8ori legad al paziente Anatomia Condizioni mediche Acce8azione da parte del paziente SDle di vita Fobia per gli aghi Chi cura l accesso venoso Fa8ori legad al Device Frequenza degli accessi Somministrazioni contemporanee e/o farmaci incompadbili Grado di immunosoppressione Stato coaguladvo Flussi richiesd Costo Esperienza del centro con i vari devices

Come interagisce il ph con i tessu@? Le soluzioni acide bruciano la parete intima del vaso scatenando reazioni infiammatorie e attivando la cascata dei fattori coagulativi Intravenous Nurses Society (2016)

Principi anvi acidi ph Principi anvi alcalini ph Gentamicina 3,0-5,5 Aciclovir 10,5-11,6 Vancomicina 2,4-4,5 Bactrim 10 Ciprofloxacina 3,5-4 Dilan@n 12 CeSriaxone 6,6-6,7 Dopamina 2,5-5 Amiodarone 4,1

Osmolarità Isotonico I componenti della soluzione liquida sono in equilibrio 250-350 mosm/litro Sangue 290 mosm/litro Ipotonico I componenti della soluzione liquida non sono in equilibrio < 250 mosm/litro Ipertonico I componenti della soluzione liquida non sono in equilibrio > 350 mosm/litro

Come interagisce l Osmolarità con i tessu@? l Soluzioni Ipotoniche L organismo tenta di raggiungere lo stato isotonico... Fluidi muovono dalla soluzione ipotonica all interno delle cellule endoteliali Causando il rigonfiamento e lo scoppio delle cellule dello strato endoteliale più interno Porta a... irritazione delle vene e Flebite l Soluzioni Ipertoniche L organismo tenta di raggiungere lo stato isotonico... Fluidi muovono dalle cellule endoteliali all interno del torrente circolatorio Le cellule si raggrinzano ed espongono la membrana basale Porta a... Flebite Trombosi, Irritazione Infiltrazione

Come minimizzare l effeyo del ph e dell Osmolarità l Emodiluizione Vene di grosso calibro Flussi da Vena Centrale... 2000ml/ min in VCS riduce... Flebiti Infiltrazioni Trombosi

Pittiruti, Capozzoli Manuale Pratico dell Accesso Vascolare: Indicazione impianto gestione 2016

ACCESSO VENOSO PERIFERICO La punta termina in qualunque vena che non sia la vena cava Infusione di soluzioni con ph tra 5 e 9 o con osmolarità inferiore a 800 mosm No farmaci vescican@ Appropriato per le terapie acute, subacute e domiciliari. Cateteri a breve e medio termine

BUTTERFLY

Agocannule l agocannula dovrebbe essere sostituita ogni 72-96 ore Un agocannula periferica posizionata in circostanze di emergenza dovrebbe essere riposizionata entro 24 ore. Pittiruti, Capozzoli Manuale Pratico dell Accesso Vascolare: Indicazione impianto gestione 2016

Cateteri Midline Pittiruti, Capozzoli Manuale Pratico dell Accesso Vascolare: Indicazione impianto gestione 2016

Perché l accesso venoso centrale? Infusione di sostanza lesive la parete venosa Monitoraggio parametri vitali Prelievi ripetuti per tempi prolungati In emergenze qualora non sia possibile inserire un accesso venoso periferico Dialisi

Nuovi materiali Cateteri traya@ Es. per acquisire proprietà an@bayeriche coa@ng con farmaci An@bio@ci An@sefci Sulfamidici An@mico@ci ( Ag ) Rilascio di ioni

Diametro Flusso Flusso con pompa Volume 3 Fr 20 G 50-75 ml/h 400-450 ml/h 0,20 ml 4 Fr 18 G 100-175 ml/h 500-750 ml/h 0,28 ml 5 Fr 16 G > 200 ml/h > 750 ml/h 0,35 ml POWER PICC Gravità (5Fr) 1.185 ml/hr

Scelta del sito di inserzione Dawson JAVA 2011

Materiale Catetere: conseguenze Cateteri a punta aperta Silicone PUR Chronoflex:Pare@ sia robuste ma sofli => largo I.D. Con un uguale o minore O.D PU Entrambi cateteri hanno uguale OD PU ha un maggiore ID Silicone

L incidenza delle complicanze varia a seconda del @po di device Una scelta inappropriata, una tecnica di inserzione inadeguata sono dei potenziali fayori di rischio per complicanze

PROTOCOLLI Associazione Infermieris@ca Canadese, Nursing Best Prac@ce Guidelines 2008 Pittiruti, Capozzoli Manuale Pratico dell Accesso Vascolare: Indicazione impianto gestione 2016

PROTOCOLLI Royal Cornwall Hospitals Trust Pittiruti, Capozzoli Manuale Pratico dell Accesso Vascolare: Indicazione impianto gestione 2016

Hohn CVC non tunnellizzato, in silicone Non valvolato Costo medio-alto Si inserisce in VGI o in VS con metodo Seldinger, come un CVC a breve termine Da preferire nella NP domiciliare

Hohn - Vantaggi Rispetto ai CVC a breve termine Uso discontinuo Minore incidenza di ostruzione Minore incidenza di trombosi Rispetto ai CVC a lungo termine Inserzione facile e rapida Rimozione facile e rapida Facilmente sostituibile su guida in caso di danno meccanico o dislocazione parziale o sospetto di infezione

Hohn - Svantaggi Rischio di infezioni batteriemiche (CR BSI) Durata limitata, < 3 mesi Rischio di dislocazione (CVC non tunnellizzato!)

Accessi a lungo termine A punta aperta Hickman Cateteri esterni tunnellizzad A punta chiusa Groshong

CATETERI ESTERNI TUNNELLIZZATI VS. PORT costi sovrapponibili cateteri esterni = impianto più semplice sovrapponibile incidenza di complicanze all inserzione sovrapponibile incidenza di complicanze tardive (infezione - ostruzione - trombosi venosa) cateteri esterni = più facile risoluzione di alcune complicanze (infezione - ostruzione) cateteri esterni = consentono flussi maggiori port = miglior tollerabilità in termini estetici e sociali cateteri esterni = maggiore semplicità d uso durata sovrapponibile (indefinita)

CATETERI ESTERNI TUNNELLIZZATI VS. PORT Cateteri esterni: ideali per accesso quotidiano ideali per terapie infusionali ad alto flusso ideali per nutrizione parenterale domiciliare Port: ideali per accesso episodico/periodico ideali per pazienti con vita sociale attiva ideali per chemioterapia

Indicazioni al PICC port Stesse indicazioni di un port (cioè: uso prolungato ma episodico meno di 1 volta/settimana), però: Necessità di radioterapia in area toracica Uso del pettorale per ricostruzione plastica Protesi mammaria bilaterali ingombranti Intolleranza alla posiz.supina (insuff. respiratoria) Radiodermite o altre alterazioni della cute toracica Tracheostomia, specialmente se con complicanze Obesità patologica Preferenza del paziente (motivazioni estetiche, psicologiche o religiose)

In quali pazienti? Oncologia Cure palliative Lungodegenza Nutrizione parenterale Terapie endovenose non nutrizionali Terapia intensiva Pz sottoposti a frequenti TAC con MdC..

Indicazioni in oncologia PICC (accesso a centrale, a medio/lungo termine) Anche per terapie vescicanti Solo per terapie di durata limitata (< 12 mesi) Utile come catetere ponte in occasione di complicanze dell accesso a lungo termine Posizionamento sicuro anche in pazienti con grave coagulopatia Utile per NP centrale di supporto CA Cancer J Clin 2008;58:323 346

Indicazioni nelle cure palliative PICC e Midline: ideali per i pazienti in cure palliative, con le seguenti raccomandazioni: Soltanto per pazienti con aspettativa a medio termine (entro 3/6mesi) Scegliere tra PICC e Midline a seconda del tipo di infusione endovenosa prevista Necessità di training specifico dello staff medico e infermieristico dell hospice o della ADI Per i Midline: possibilità di posizionamento anche a domicilio e/o in hospice non attrezzati (no rischi; no Rx!)

Indicazioni in NP PICC e Midline possono essere utilizzati in qualunque NP a breve, medio o lungo termine, in ospedale e a domicilio, con queste raccomandazioni: Preferire il posizionamento ecoguidato a ½ braccio Scegliere tra PICC e Midline a seconda della osmolarità richiesta Per la NP con il PICC: nutripompa!

Indicazioni in terapia intensiva Possibilità di monitoraggio/rilevazione di PVC Usare PICC non valvolati ( open ended ) Usare PICC di almeno 4 Fr se usati con pompa Minor rischio infettivo Maki. Mayo Clinic Proceedings: 1159 1171, 2006; Garnacho-Montero J. Intensive Care Med 2008 Utilizzabili per NP Utilizzabili per trasfusioni, prelievi Cateteri PICC a 2 3 vie Flussi: non più un problema (Power Picc) Flussi maggiori per cateteri > 4 Fr

Fattori che influenzano il tempo di permanenza Stato clinico del paziente Ambiente in cui si provvede alla cura e abilità degli operatori Tipo e durata della terapia Procedure di mantenimento Caratteristiche del catetere

Controindicazioni Inadeguato patrimonio venoso periferico Incapacità di identificare e accedere alla vena in sicurezza (Ecografo) Condizioni della cute già compromesse Plegia dell arto superiore Trauma o ferita o intervento all arto superiore Necessità di alti flussi: emergenza Condizioni soggettive di non compliance del paziente

PICC 4 F., silicone, @po Groshong Accesso trans-brachiale DX, la cui posizione è stata controllata con la sola tecnica ECG endocavitaria, allegando al referto il tracciato ecgrafico modificato.

Periodicamente si sono esegui@ controlli con tecnica ECG endocavitaria per confermare la correya posizione della punta del PICC La paziente ha portato a termine la gravidanza con TC alla fine dell VIII mese Dopo sei mesi il PICC è stato rimosso perfeyamente funzionante senza alcun segno di flogosi dell exit-site

Terza scelta 3. Vena cefalica Superficiale ma piccola, tortuosa, ricca di valvole, esposta a trauma@smi Impianto in ascellare a 90 Alto rischio di tromboflebite Alto rischi di malposizioni U@le negli obesi o in pazien@ edematosi

Accessi vascolari Accessi venosi a breve termine (durata < 1 mese) Cannule a breve termine CVC acu@ Accessi venosi a medio termine (durata 3-6 mesi) Cateteri midline PICC (cateteri centrali ad inserzione periferica) Cateteri di Hohn (cateteri non tunnellizza@ in silicone) Accessi venosi lungo termine (> 6 mesi) Cvc tunnellizza@ Sistemi totalmente impiantabili (PORT)

CONCLUSIONI Veins are a limited and precious resource for infusion therapy. Every reasonable effort should be made to preserve veins through purposeful planning and the use of appropriate technology. Robert B. Dawson JAVA 2011