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09/03/20 1. Ogni ordinamento è sempre in trasformazione 2. Alle origini dell ordinamento italiano: lo Statuto albertino 3. L evoluzione dell ordinamento statutario 4. Dalla caduta del fascismo al referendum del 2 giugno 1946 5. La Costituente e la Costituzione del 1948 6. Le fasi della storia costituzionale repubblicana fino agli anni Novanta 7. L ordinamento italiano a più di sessant anni dalla Costituzione 8. La Costituzione e i tentativi di riformarla 1 1 ORDINAMENTO IN TRASFORMAZIONE E MODIFICAZIONE DELLA COSTITUZIONE Qualsiasi ordinamento è in continua, costante trasformazione: come tutti i fenomeni sociali, l ordinamento giuridico è espressione della società e cambia col cambiare della società. Il mutare della società influisce nel tempo anche sull ordinamento costituzionale, con o senza adeguamento formale del testo della costituzione. Revisione costituzionale: riguarda aspetti non essenziali o comunque non coinvolge i principi e valori di fondo dell ordinamento Mutamento della costituzione: coinvolge le basi stesse e le scelte fondanti dell ordinamento e può avvenire in forma pacifica o anche a seguito di eventi rivoluzionari 2 2 1

09/03/20 DAL REGNO DI SARDEGNA AL REGNO D ITALIA Formazione del Regno d Italia per incorporazione nel Regno di Sardegna di una serie di ordinamenti statuali prima indipendenti (plebisciti di annessione del 1859-1860) Passaggio dalla VII legislatura del Regno di Sardegna alla VIII legislatura che proclamò il Regno d Italia (legge 17 marzo 1861, n. 4761) Attribuzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele II di Savoia del titolo di re d Italia che mantenne il nome di Vittorio Emanuele II Estensione dello Statuto albertino del 1848 e delle leggi sabaude a tutto il territorio nazionale 3 3 LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [I] Carlo Alberto per la grazia di Dio Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme ecc. ecc. ecc. «Con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo annunziato ai Nostri amatissimi sudditi col Nostro proclama dell 8 dell ultimo scorso febbraio, con cui abbiamo voluto dimostrare, in mezzo agli eventi straordinari che circondavano il paese, come la Nostra confidenza in loro crescesse colla gravità delle circostanze, e come prendendo unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro cuore fosse ferma Nostra intenzione di conformare le loro sorti alla ragione dei tempi, agli interessi ed alla dignità della Nazione». 4 4 2

09/03/20 LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [II] «Considerando Noi le larghe e forti istituzioni rappresentative contenute nel presente Statuto Fondamentale come un mezzo il più sicuro di raddoppiare coi vincoli d indissolubile affetto che stringono all Italia Nostra Corona un Popolo, che tante prove Ci ha dato di fede, d obbedienza e d amore, abbiamo determinato di sancirlo e promulgarlo, nella fiducia che Iddio benedire le pure Nostre intenzioni, e che la Nazione libera, forte e felice si mostrerà sempre più degna dell antica fama, e saprà meritarsi un glorioso avvenire. Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e Legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile della Monarchia, quanto segue...». 5 5 LO STATUTO ALBERTINO, PRIMA COSTITUZIONE ITALIANA Costituzione octroyée lo Statuto, preannunciato nel proclama dell 8 febbraio 1848 ed elaborato dal Consiglio di conferenza, venne concesso da re Carlo Alberto il 4 marzo 1848 Costituzione scritta a modello dello Statuto fu presa la Charte francese del 1814, come modificata nel 1830 Costituzione flessibile lo Statuto non prevedeva un procedimento aggravato di revisione né un controllo di conformità delle leggi rispetto a esso (ma v. l art. 81: «ogni legge contraria al presente Statuto è abrogato») 6 6 3

09/03/20 STATUTO ALBERTINO: LA MONARCHIA COSTITUZIONALE Art. 2 St. «Lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Il trono è ereditario secondo la legge salica». Al re solo appartiene il potere esecutivo (art. 5) e il re nomina e revoca i ministri (art. 65) Il potere legislativo è esercitato collettivamente dal re e da due Camere (art. 2), il re solo sanziona le leggi e le promulga (art. 7) La Camera dei deputati è elettiva (art. 39), il Senato è composto da membri nominati a vita dal re (art. 33) La giustizia emana dal re ed è amministrata in suo nome da giudici da lui nominati (art. 68) I ministri del re sono responsabili (art. 67), la persona del re è sacra e inviolabile (art. 4) 7 7 STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI [I] Artt. 24-32 St. Eguaglianza di tutti davanti alla legge e godimento dei diritti civili e politici Tassazione indistintamente proporzionale Garanzia della libertà individuale e divieto di arresto se non nei casi previsti dalla legge Inviolabilità del domicilio e divieto di «visite» domiciliari se non in forza della legge Libertà di stampa, ma facoltà di reprimerne gli abusi per legge 8 8 4

09/03/20 STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI [II] Inviolabilità della proprietà, salvo esproprio mediante giusta indennità in nome dell interesse pubblico Imposizione dei tributi solo se consentiti dalle Camere e sanzionati dal re Garanzia di inviolabilità del debito pubblico Libertà di riunione pacifica e disarmata, ma non in luoghi pubblici o aperti al pubblico, soggetti alle leggi di polizia 9 9 STATUTO ALBERTINO: LA RELIGIONE DI STATO Art. 1 St. «La religione cattolica, apostolica e romana è la sola religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi». Il cattolicesimo romano «religione di stato» La «tolleranza» degli altri culti Il principio cavouriano «libera Chiesa in libero Stato» 10 10 5

09/03/20 L EVOLUZIONE DELL ORDINAMENTO STATUTARIO [I] L elezione della Camera a suffragio ristretto fino all introduzione del suffragio universale nel 1912, allargato definitivamente nel 1919 (escluse le donne) Il ruolo della Corona e le latenti tendenze dualiste della forma di governo statutaria («ritorniamo allo Statuto») Il ruolo del Senato (le infornate dei senatori e la consuetudine «il Senato non fa crisi») Il governo e il ruolo del presidente del Consiglio (l assenza di salde maggioranze politiche e le pratiche trasformiste: dai governi della Destra storica ai governi della Sinistra storica) 11 11 L EVOLUZIONE DELL ORDINAMENTO STATUTARIO [II] La relativa indipendenza della magistratura (garanzia dell inamovibilità dei giudici solo dopo tre anni e in ogni caso dall ufficio, non dalla sede) La tutela delle libertà dei cittadini, ma con gravi limitazioni (frequente ricorso agli stati d assedio e applicazione della legge marziale nel Mezzogiorno) Il riformismo giolittiano agli inizi del Novecento (legislazione sociale) e l avvento dei partiti politici (socialisti, repubblicani, cattolici) La tutela giurisdizionale del cittadino a fronte degli atti della pubblica amministrazione (istituzione della IV e della V sezione del Consiglio di stato: l. 5992/1889 e l. 62/1907) 12 12 6

09/03/20 L ESTENSIONE DEL SUFFRAGIO MASCHILE Anno 1861 1882 1912 1919 % Elettori 1,9 6,9 23,2 27,3 13 13 CRISI DELLO STATO LIBERALE E AVVENTO DEL REGIME FASCISTA 1919: prime elezioni dopo la guerra con la nuova legge elettorale proporzionale (socialisti e popolari primi due partiti) 1921: elezioni anticipate (ingresso in parlamento di 35 deputati fascisti eletti nelle liste dei «blocchi nazionali») 1922: «marcia su Roma» dei fascisti, rifiuto del re Vittorio Emanuele III di firmare il decreto Facta per lo stato d assedio, nomina di Benito Mussolini a presidente del Consiglio, fiducia della Camera al governo Mussolini, delegazione di pieni poteri al governo (fase pseudo-parlamentare) 1923: istituzione della milizia volontaria per la sicurezza nazionale (milizia fascista), limitazioni alla libertà di stampa, legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi alla lista più votata con almeno il 25% dei voti) 14 14 7

09/03/20 DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [I] 1924: elezioni con la legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi al «listone» fascista), delitto Matteotti e Aventino dei parlamentari dell opposizione 1925: discorso di Mussolini alla Camera (3 gennaio: «io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto»), legge sulle «attribuzioni e prerogative del capo del governo» 1926-1927: legge sulla «facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche», istituzione del Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato, scioglimento dei partiti e di altre associazioni, abolizione degli organi elettivi nei comuni e istituzione del podestà e della consulta municipale, carta del lavoro e legge sulla «disciplina giuridica dei rapporti collettivi del lavoro» (divieto di sciopero e serrata) 15 15 DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [II] 1928: legge elettorale plebiscitaria («approvate voi la lista dei deputati designati dal Gran Consiglio del fascismo?»), legge sull «ordinamento e attribuzioni del Gran Consiglio del fascismo» 1929: firma dei Patti Lateranensi e conciliazione fra lo Stato e la Chiesa (Trattato e Concordato) 1930: testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e nuovo codice penale e di procedura penale (codice Rocco) 1934: testo unico della legge comunale e provinciale 1938: leggi razziali contro i cittadini di origine ebraica 1939: soppressione della Camera dei deputati e istituzione della Camera dei fasci e delle corporazioni 1940: entrata in guerra al fianco della Germania nazista 8

09/03/20 DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA [I] luglio 1943: ordine del giorno Grandi approvato dal Gran Consiglio del fascismo, revoca e arresto di Mussolini, governo Badoglio, soppressione del Pnf e degli istituti del regime fascista, convocazione della Camera dei deputati entro quattro mesi dalla fine dello stato di guerra (r.d.l. 705) settembre 1943: armistizio e cobelligeranza con gli Alleati, fuga del re a Brindisi («regno del sud»), formazione a nord della «Repubblica sociale italiana» giugno 1944: nomina del principe Umberto luogotenente generale del Regno, convocazione di un Assemblea costituente, governo Bonomi (tregua istituzionale fra Corona e partiti del Cln: d.l. lgt. 151) 17 17 DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA [II] febbraio 1945: estensione del diritto di voto alle donne (d.lgs. lgt. 23) aprile 1945: istituzione della Consulta nazionale (d.lgs. lgt. 146 e d.lgs. lgt. 8) giugno 1945: governo Parri dicembre 1945: primo governo De Gasperi marzo 1946: legge elettorale per l Assemblea costituente (d.lgs. lgt. 74), convocazione del referendum per la scelta fra monarchia e repubblica (d.lgs. lgt. 98) maggio 1946: abdicazione di Vittorio Emanuele III, Umberto II re d Italia 18 18 9

09/03/20 DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA [III] giugno 1946: referendum istituzionale ed elezione dell Assemblea costituente, esilio del re, De Nicola capo provvisorio dello Stato gennaio 1947: presentazione in Assemblea del testo base della Costituzione redatto dalla Commissione dei settantacinque dicembre 1947: approvazione della Costituzione della Repubblica gennaio 1948: entrata in vigore della Costituzione aprile 1948: elezioni per la prima legislatura repubblicana (maggioranza assoluta alla Dc di De Gasperi) 19 19 LE «COSTITUZIONI PROVVISORIE» D.l. lgt. 25 giugno 1944, n. 151 Elezione a suffragio universale diretto di un Assemblea costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato D.lgs. lgt. marzo 1946, n. 98 Referendum sulla forma istituzionale dello Stato (repubblica o monarchia), contemporaneamente all elezione dell Assemblea costituente Responsabilità politica del governo davanti all Assemblea costituente Delega del potere legislativo al governo, salvo la materia costituzionale, le leggi elettorali e l approvazione dei trattati internazionali 20 20 10

09/03/20 IL REFERENDUM ISTITUZIONALE voti per la Repubblica 12.718.641 voti per la Monarchia 10.718.502 % voti validi 54,3 % voti validi 45,7 % votanti 51,0 % votanti 43,0 totale aventi diritto: 28.005.449 totale voti validi: 23.437.143 voti nulli e schede bianche: 1.509.735 totale votanti: 24.946.878 21 21 L ELEZIONE DELL ASSEMBLEA COSTITUENTE Democrazia cristiana Partito socialista it. di unità proletaria Partito comunista italiano Unione democratica nazionale Fronte dell uomo qualunque Partito repubblicano italiano Blocco nazionale della libertà Partito d azione Movimento per l ind. della Sicilia Partito dei contadini d Italia Concentrazione dem. repubblicana Partito sardo d azione Movimento unionista italiano Partito cristiano sociale Partito democratico del lavoro Altri Totale 8.080.664 4.758.129 4.356.686 1.560.638 1.211.956 1.003.007 637.328 334.748 171.201 102.393 97.690 8.554 71.021 51.088 40.633 462.980 22.968.286 35,18 20,72 18,97 6,79 5,28 4,37 2,77 1,46 0,75 0,45 0,43 0,34 0,31 0,22 0,18 2.03 100,00 207 115 104 41 30 23 7 4 1 2 2 1 1 1 1 556 22 22 11

09/03/20 L ASSEMBLEA COSTITUENTE 25 giugno 1946-31 gennaio 1948 Presidenza dell Assemblea (Saragat fino a febbraio 1947, poi Terracini) Commissione per la Costituzione («Commissione dei 75» presieduta da Ruini, relatore davanti all Assemblea) I sottocommissione (diritti e doveri dei cittadini, presieduta da Tupini) II sottocommissione (ordinamento costituzionale dello Stato: I sezione potere esecutivo, presieduta da Terracini; II sezione potere giudiario, presieduta da Conti) III sottocommissione (diritti e doveri economico-sociali, presieduta da Ghidini) Comitato di redazione («comitato dei 18» presieduto da Ruini) 23 23 L APPROVAZIONE DELLA COSTITUZIONE 22 dicembre 1947 Presenti votanti: 515 (su 556) Maggioranza: 258 Hanno votato SI: 453 Hanno votato NO: 62 «L Assemblea approva la Costituzione della Repubblica italiana». 24 24 12

09/03/20 I CONTENUTI PIU INNOVATIVI DELLA COSTITUZIONE I principi fondamentali (artt. 1-12) principio democratico principio personalista principio pluralista principio lavorista principio internazionalista I diritti e doveri dei cittadini, inclusi quelli economici-sociali (artt. 13-54) I referendum (artt. 75, 132, 138) La Corte costituzionale e il controllo di costituzionalità delle leggi (artt. 134-137) L ordinamento regionale e le autonomie territoriali (artt. 114-133) Il Consiglio superiore della magistratura e l indipendenza dell ordine giudiziario (artt. 104-110) 25 25 ASPETTI DELUDENTI DELLA COSTITUZIONE Il ritorno alla forma di governo parlamentare prefascista, priva di efficaci istituti di razionalizzazione, integralmente affidata alla capacità del sistema partitico di interpretarla adeguatamente La delineazione in forme ambigue della figura del capo dello Stato, indirettamente rappresentativo La scelta di un bicameralismo fatto di due Camere di estrazione assai simile e con le stesse funzioni, compreso il rapporto fiduciario col governo 26 26 13

09/03/20 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I] I principi fondamentali art. 1: la «Repubblica democratica fondata sul lavoro», la sovranità popolare art. 2: i «diritti inviolabili dell uomo» sia come singolo (principio personalista) sia nelle formazioni sociali (principio pluralista) e i «doveri inderogabili di solidarietà» art. 3: il principio di eguaglianza formale e il principio di eguaglianza sostanziale art. 4: il diritto al lavoro e il dovere di svolgere un lavoro utile alla società art. 5: la Repubblica «una e indivisibile», il principio dell autonomia e il principio del decentramento 27 27 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II] [segue] I principi fondamentali art. 6: la tutela delle minoranze linguistiche art. 7: i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica e il principio concordatario art. 8: l eguaglianza nella libertà di tutte le confessioni religiose e i rapporti con le confessioni religiose diverse dalla cattolica art. 9: la promozione della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico artt. 10-11: l apertura dell ordinamento italiano all ordinamento internazionale art. 12: la bandiera della Repubblica 28 28 14

09/03/20 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili) art. 13: la libertà personale art. 14: la libertà di domicilio art. 15: la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione art. : la libertà di circolazione e soggiorno art. 17: la libertà di riunione art. 18: la libertà di associazione artt. 19-20: la libertà di religione art. 21: la libertà di manifestazione del pensiero art. 22: il diritto alla capacità giuridica, alla cittadinanza, al nome art. 23: la riserva di legge sull imposizione di prestazioni personali e patrimoniali 29 29 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV] [segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili) art. 24: il diritto di azione in giudizio e il diritto di difesa art. 25: il giudice naturale e l irretroattività delle norme penali art. 26: l estradizione del cittadino art. 27: la responsabilità penale personale, la presunzione di non colpevolezza, le pene* art. 28: la responsabilità dei funzionari pubblici Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali) art. 29: i diritti della famiglia e il matrimonio art. 30: il dovere e diritto dei genitori di mantenimento, istruzione ed educazione dei figli art. 31: la formazione della famiglia, la maternità, l infanzia e la gioventù 30 30 15

09/03/20 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V] [segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali) art. 32: il diritto alla salute art. 33: la libertà dell arte e della scienza, la libertà di insegnamento, la libertà della scuola, l università art. 34: il diritto all istruzione e il diritto allo studio Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici) art. 35: la tutela del lavoro art. 36: il diritto a una giusta retribuzione e il diritto al riposo settimanale e alle ferie art. 37: i diritti della donna lavoratrice e il lavoro minorile art. 38: il diritto all assistenza e alla previdenza sociale art. 39: la libertà sindacale art. 40: il diritto di sciopero 31 31 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI] [segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici) art. 41: la libertà di iniziativa economica art. 42: il diritto di proprietà art. 43: le nazionalizzazioni e le collettivizzazioni art. 44: la proprietà terriera privata art. 45: la cooperazione a carattere di mutualità e l artigianato art. 46: il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende art. 47: il risparmio e il credito 32 32

09/03/20 LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti politici) art. 48: il diritto di voto* art. 49: il diritto di associazione partitica art. 50: il diritto di petizione art. 51: il diritto di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive* art. 52: il «sacro dovere» di difesa della Patria art. 53: il dovere di concorrere alle spese pubbliche art. 54: il dovere di essere fedeli alla Repubblica, di osservare la Costituzione e le leggi, di adempiere le funzioni pubbliche con disciplina e onore 33 33 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I] Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere art. 55: composizione del Parlamento (Camera dei deputati, Senato della Repubblica, Parlamento in seduta comune) art. 56: elezione della Camera dei deputati** art. 57: elezione del Senato della Repubblica*** art. 58: elettorato attivo e passivo per il Senato art. 59: senatori a vita art. 60: durata in carica e divieto di proroga* art. 61: elezione delle nuove Camere, prima riunione, prorogatio art. 62: convocazione di diritto e straordinaria art. 63: presidente e ufficio di presidenza di ciascuna camera 34 34 17

09/03/20 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II] [segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere art. 64: regolamenti parlamentari, pubblicità delle sedute, maggioranza e numero legale art. 65: ineleggibilità e incompatibilità art. 66: verifica dei poteri art. 67: divieto di mandato imperativo art. 68: immunità* art. 69: indennità Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle leggi art. 70: esercizio collettivo della funzione legislativa art. 71: iniziativa legislativa art. 72: procedimento legislativo art. 73: promulgazione e pubblicazione 35 35 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III] [segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle leggi art. 74: rinvio presidenziale alle Camere art. 75: referendum abrogativo art. 76: delegazione legislativa art. 77: decretazione d urgenza art. 78: deliberazione dello stato di guerra art. 79: leggi di amnistia e indulto* art. 80: leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali art. 81: equilibrio di bilancio, ricorso all indebitamento, copertura finanziaria* art. 82: commissioni parlamentari d inchiesta 36 36 18

09/03/20 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV] Titolo II: il presidente della Repubblica art. 83: elezione del presidente della Repubblica art. 84: requisiti, incompatibilità, assegno e dotazione art. 85: durata in carica art. 86: supplenza e impedimento permanente art. 87: attribuzioni presidenziali art. 88: potere di scioglimento delle Camere* art. 89: controfirma ministeriale art. 90: responsabilità del presidente della Repubblica art. 91: giuramento 37 37 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V] Titolo III: il governo. Sezione I: il Consiglio dei ministri art. 92: composizione e nomina del governo art. 93: giuramento art. 94: mozione di fiducia e mozione di sfiducia art. 95: attribuzione del presidente del Consiglio e dei ministri art. 96: reati ministeriali* Titolo III: il governo. Sezione II: la pubblica amministrazione art. 97: equilibrio di bilancio, riserva di legge sull organizzazione dei pubblici uffici, accesso per concorso* art. 98: imparzialità dei pubblici impiegati Titolo III: il governo. Sezione II: gli organi ausiliari art. 97: Consiglio nazionale dell economia e del lavoro art. 98: Consiglio di stato, Corte dei conti 38 38 19

09/03/20 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI] Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento giurisdizionale art. 101: giustizia amministrata in nome del popolo, giudici soggetti soltanto alla legge art. 102: magistrati ordinari art. 103: giurisdizione amministrativa, giurisdizione contabile, giurisdizione militare art. 104: autonomia e indipendenza, composizione ed elezione del Consiglio superiore della magistratura art. 105: attribuzioni del Csm art. 106: nomina dei magistrati art. 107: inamovibilità, azione disciplinare, diversità di funzioni, garanzie del pubblico ministero 39 39 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII] [segue] Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento giurisdizionale art. 108: ordinamento giudiziario art. 109: polizia giudiziaria art. 110: attribuzioni del ministero della giustizia Titolo IV: la magistratura. Sezione II: norme sulla giurisdizione art. 111: giusto processo, ricorso in cassazione* art. 112: obbligatorietà dell azione penale art. 113: tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi contro gli atti della pubblica amministrazione 40 40 20

09/03/20 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VIII] Titolo V: le regioni, le province, i comuni art. 114: comuni, province, città metropolitane, regioni e Stato* art. 115: abrogato* art. 1: regioni a statuto speciale, regionalismo differenziato* art. 117: potestà legislativa dello Stato e delle regioni** art. 118: funzioni amministrative* art. 119: autonomia finanziaria e fiscale di comuni, province, città metropolitane e regioni** art. 120: divieto per le regioni di istituire dazi, potere sostitutivo del governo* art. 121: organi della regione* art. 122: sistema di elezione del presidente della giunta regionale e dei consiglieri regionali* 41 41 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IX] [segue] Titolo V: le regioni, le province, i comuni art. 123: statuti delle regioni ordinarie** art. 124: abrogato* art. 125: organi di giustizia amministrativa di primo grado* art. 126: scioglimento del consiglio regionale e rimozione del presidente della giunta, mozione di sfiducia* art. 127: ricorsi in via d azione per legittimità costituzionale contro leggi regionali o leggi dello Stato* artt. 128-130: abrogati* art. 131: elenco delle regioni* art. 132: fusione di regioni o creazione di nuove regioni, distacco di province e comuni da una regione ad un altra* art. 133: istituzione di nuove province e nuovi comuni 42 42 21

09/03/20 LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [X] Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: la Corte costituzionale art. 134: attribuzioni della Corte costituzionale* art. 135: composizione della Corte costituzionale** art. 136: dichiarazione di illegittimità costituzionale art. 137: riserva di legge costituzionale sulla proponibilità dei giudizi di legittimità e sulle garanzie di indipendenza dei giudici costituzionali, riserva di legge sulle altre norme di organizzazione e funzionamento della Corte Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: leggi costituzionali art. 138: procedimento aggravato di approvazione delle leggi di revisione e delle altre leggi costituzionali, referendum costituzionale art. 139: limite della forma repubblicana 43 43 L ATTUAZIONE RITARDATA DELLA PARTE ORGANIZZATIVA DELLA COSTITUZIONE 1956: insediamento della Corte costituzionale 1958: istituzione del Consiglio superiore della magistratura 1968-1970: istituzione delle regioni ordinarie 1970: legge sui referendum 44 44 22

09/03/20 LE LEGGI ELETTORALI POLITICHE DAL 1948 AD OGGI Legge 20 gennaio 1948, n. 5: Norme per l elezione della Camera dei deputati Legge 6 febbraio 1948, n. 29: Norme per la elezione del Senato della Repubblica Legge 31 marzo 1953, n. 148: Modifiche al testo unico delle leggi per l elezione della Camera dei deputati approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948, n. 26 Legge 31 luglio 1954, n. 615: Abrogazione della l. 31 marzo 1953, n. 148 Legge maggio 1956, n. 493: Norme per la elezione della Camera dei deputati Legge 27 febbraio 1958, n. 64: Modifiche alla legge 6 febbraio 1948, n. 29 Legge 5 agosto 1993, n. 276: Norme per l elezione del Senato della Repubblica Legge 5 agosto 1993, n. 277: Nuove norme per l elezione della Camera dei deputati Legge 21 dicembre 2005, n. 270: Modifiche alle norme per l elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica 45 45 LA RIFORMA ELETTORALE DEL 1953 lista o liste apparentate voti > 50% voti < 50% seggi Camera premio di maggioranza (380 su 590) ripartizione proporzionale (590 su 590) 46 46 23

09/03/20 LE FASI DELLA STORIA COSTITUZIONALE REPUBBLICANA 1948-1968: dall inattuazione della Costituzione al disgelo costituzionale, dal centrismo (governi Dc alleata con i partiti laici minori) al centrosinistra (Dc e alleati col Psi) 1968-1979: la centralità del parlamento e il consociativismo, dal centrosinistra alla solidarietà nazionale (Pci incluso nella maggioranza) 1979-1991: dalla fine della solidarietà nazionale al riformismo dei governi di pentapartito (Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli, per la prima volta a guida non democristiana) 1991-2001: la strategia referendaria per la riforma elettorale in senso maggioritario, il crollo del sistema partitico tradizionale, l avvio del bipolarismo fra due coalizioni sull asse destra-sinistra 47 47 L ORDINAMENTO ITALIANO A OLTRE SESSANT ANNI DALLA COSTITUZIONE Numero relativamente limitato di revisioni costituzionali Forte e consolidato prestigio della Corte costituzionale Rafforzamento dell esecutivo e del presidente del Consiglio Spostamento del potere normativo dal parlamento al governo Ridefinizione del ruolo delle assemblee rappresentative Assolvimento delle funzioni affidate al presidente della Repubblica come vero e proprio contropotere di bilanciamento Piena affermazione dell indipendenza della magistratura Consolidamento dell ordinamento regionale, ampia autonomia e pluralismo degli enti territoriali Incisivi processi di trasformazione delle pubbliche amministrazioni Estesa tutela dei diritti fondamentali dei cittadini 48 48 24

09/03/20 LE REVISIONI DELLA PRIMA PARTE DELLA COSTITUZIONE Legge cost. 1/2000: esercizio del diritto di voto degli italiani residenti all estero art. 48.2 Legge cost. 1/2003: promozione delle pari opportunità tra donne e uomini art. 51.1 Legge cost. 1/2007: divieto della pena di morte anche in tempo di guerra art. 27.4 49 49 LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE [I] Legge cost. 2/1963: numero fisso di deputati e senatori, riduzione della durata del Senato da 6 a 5 anni artt. 56, 57, 60 Legge cost. 3/1963: divisione del Molise dalla Regione Abruzzi-Molise artt. 57.3, 131 Legge cost. 2/1967: riduzione della durata dei giudici della Corte costituzionale da 12 a 9 anni art. 135 50 50 25

09/03/20 LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE [II] Legge cost. 1/1989: attribuzione alla giurisdizione ordinaria dei procedimenti per i reati ministeriali artt. 96, 134, 135.7 Legge cost. 1/1991: eccezione al divieto di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del mandato presidenziale art. 88.2 Legge cost. 1/1992: procedimento aggravato per l approvazione delle leggi di amnistia e indulto art. 79 Legge cost. 3/1993: abolizione dell autorizzazione a procedere contro i parlamentari art. 68 51 51 LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE [III] Legge cost. 1/1999: elezione diretta del presidente della giunta regionale e autonomia statutaria delle regioni ordinarie artt. 121.1 e 4, 122, 123, 126 Legge cost. 2/1999: introduzione dei principi del giusto processo art. 111.1-5 Legge cost. 1/2001: numero di deputati e senatori eletti nella circoscrizione estero artt. 56.2 e 4, art. 57.1, 2 e 4 52 52 26

09/03/20 LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE [IV] Legge cost. 3/2001: riforma complessiva del Titolo V «Le regioni, le province, i comuni» artt. 114, 115, 1, 117, 118, 119, 120, 123.4, 124, 125.1, 127, 128, 129, 130, 132.27 Legge cost. 1/2012: introduzione del principio dell equilibrio di bilancio artt. 81, 97, 117, 119 53 53 LE COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME COSTITUZIONALI Commissione parlamentare per le riforme istituzionali (Commissione Bozzi, 1983-1985) istituita con deliberazioni delle due Camere (aprile/ottobre 1983) Commissione parlamentare per le riforme istituzionali (Commissione De Mita-Iotti, 1992-1994) istituita con deliberazioni delle due Camere (luglio 1992) e poi trasformata in commissione con poteri referenti (l. cost. 6 agosto 1993, n. 1) Commissione parlamentare per le riforme costituzionali (Commissione D Alema, 1997-1998) istituita con legge cost. 24 gennaio 1997, n. 1 54 54 27

09/03/20 COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME E FORMA DI GOVERNO Commissione Bozzi: rafforzamento del ruolo del presidente del Consiglio al quale solo sarebbe andata la fiducia delle Camere riunite, con potere di revoca dei ministri Commissione De Mita-Iotti: elezione parlamentare del primo ministro il quale avrebbe poi nominato (e revocato) con proprio decreto i ministri Commissione D Alema: forma di governo a tendenza semipresidenziale con capo dello stato direttamente eletto dal corpo elettorale, dotato di importanti poteri, ma affiancato da un esecutivo responsabile davanti al Parlamento 55 55 LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE APPROVATA DAL CENTRO-SINISTRA (2001) Approvazione in seconda deliberazione (Camera, 28 febbraio 2001) presenti: 334 votanti: 328 astenuti: 6 maggioranza: 312 hanno votato sì: 3 hanno votato no: 12 Approvazione in seconda deliberazione (Senato, 8 marzo 2001) votanti: 177 astenuti: 3 maggioranza: 2 favorevoli: 171 contrari: 3 Referendum costituzionale (7 ottobre 2001) votanti: 34,0% sì: 64,2% no: 35,8% 56 56 28

09/03/20 LA RIFORMA DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE APPROVATA DAL CENTRO-DESTRA (2005-06) Approvazione in seconda deliberazione (Camera, 20 ottobre 2005) presenti: 556 votanti: 551 astenuti: 5 maggioranza: 307 hanno votato sì: 317 hanno votato no: 234 Approvazione in seconda deliberazione (Senato, novembre 2005) presenti: 306 votanti: 305 astenuti: 3 maggioranza: 1 favorevoli: 170 contrari: 132 Referendum costituzionale (25 giugno 2006) votanti: 53,7% sì: 38,3% no: 61,7% 57 57 I CONTENUTI DELLA FALLITA RIFORMA COSTITUZIONALE DEL 2005-2006 Forma di governo: rafforzamento del presidente del Consiglio (primo ministro, con potere di nomina e revoca dei ministri e, pur con limiti, di scioglimento della Camera) Bicameralismo: riduzione del numero dei parlamentari, differenziazione fra le due Camere (Camera unico titolare del rapporto fiduciario, Senato «federale») Devoluzione: attribuzione di alcune competenze esclusive alle regioni, restituzione allo Stato di alcune competenze concorrenti, reintroduzione del limite dell interesse nazionale sulla legislazione regionale Garanzie costituzionali: abolizione del comma 3 dell art. 138 (referendum sempre possibile) 58 58 29

09/03/20 IL PROGETTO DI RIFORMA DISCUSSO NELLA XV LEGISLATURA Atto Camera 553-A (progetto Violante) «Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica» (approvato dalla Commissione affari costituzionale nella seduta del 17 ottobre 2007 e discusso in assemblea nelle sedute del 22, 23, 24 ottobre, 6, 7, 8 e 13 novembre 2007) 59 59 LE PROPOSTE DI RIFORMA COSTITUZIONALE NELLA XVI LEGISLATURA (GOVERNO BERLUSCONI IV) C. 4144: modifiche agli articoli 41, 97 e 118, comma quarto, della Costituzione C. 4275: riforma del titolo IV della parte seconda della Costituzione C. 4358: partecipazione dei giovani alla vita politica, economica e sociale ed equiparazione tra elettorato attivo e passivo C. 4620: introduzione del principio del pareggio di bilancio nella carta costituzionale (v. l. cost. 1/2012) S. 2941: disposizioni concernenti la riduzione del numero dei parlamentari, l istituzione del Senato federale della Repubblica e la forma di governo 60 60 30

09/03/20 DALLA CRISI DEL GOVERNO BERLUSCONI IV AL GOVERNO RENZI [I] novembre 2011: dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nuovo governo composto di tecnocrati affidato a Mario Monti dicembre 2012: fine del governo Monti, scioglimento delle Camere anticipato di un paio di mesi febbbraio 2013: elezioni per la XVII legislatura, nuovo assetto tripolare del sistema partitico marzo-aprile 2013: fallimento del tentativo di formare un governo Bersani, rapporto del «comitato di saggi» riunito dal presidente della Repubblica Napolitano, rielezione di Napolitano aprile 2013: fiducia al nuovo governo Letta sostenuto da una maggioranza di «larghe intese» 61 61 DALLA CRISI DEL GOVERNO BERLUSCONI IV AL GOVERNO RENZI [I] settembre 2013: relazione finale della «commissione di esperti per le riforme istituzionali» istituita dal governo Letta novembre 2013: decadenza da senatore di Silvio Berlusconi dicembre 2013: annuncio della decisione della Corte costituzionale di illegittimità della legge elettorale, nuova fiducia al governo Letta, abbandono del progetto costituzionale sul procedimento di revisione già approvato in tre delle quattro letture febbraio 2014: dimissioni del presidente del Consiglio Letta, guida del governo assunta in prima persona dal nuovo segretario del Pd, eletto direttamente dai simpatizzanti nel dicembre 2013, Matteo Renzi 62 62 31

09/03/20 LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER LE RIFORME ISTITUZIONALI (SETTEMBRE 2013) [I] Il rafforzamento del Parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo paritario, una più completa regolazione dei processi di produzione normativa e, in particolare, una più rigorosa disciplina della decretazione di urgenza Il rafforzamento delle prerogative del governo in Parlamento attraverso la fiducia monocamerale, la semplificazione del processo decisionale e l introduzione del voto a data fissa di disegni di legge 63 63 LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER LE RIFORME ISTITUZIONALI (SETTEMBRE 2013) [II] La riforma del sistema costituzionale delle regioni e delle autonomie locali che riduca significativamente le sovrapposizioni delle competenze e si fondi su una maggiore cooperazione e una minore conflittualità La riforma del sistema di governo, che viene prospettata in tre diverse possibili opzioni: a) la razionalizzazione della forma di governo parlamentare; b) il semipresidenzialismo sul modello francese; c) una forma di governo che, cercando di farsi carico delle esigenze sottese alle prime due soluzioni, conduca al governo parlamentare del primo ministro 64 64 32

09/03/20 IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE DEL GOVERNO RENZI Atto Senato 1429 (presentato l 8 aprile 2014) «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione» 65 65 IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL AGOSTO 2014 [I] Riforma del bicameralismo: il nuovo Senato della Repubblica concepito come organo di raccordo tra Stato, regioni ed enti locali, a composizione indiretta 100 senatori di cui 95 eletti dai consigli regionali tra i propri componenti e tra i sindaci della regione (uno per ogni regione), 5 di nomina presidenziale (in carica non più a vita ma per sette anni) rapporto fiduciario limitato alla sola Camera dei deputati concorso del Senato alla funzione legislativa: paritario solo per le leggi costituzionali, di autorizzazione alla ratifica di trattati Ue e poche altre; per tutto il resto potere di proporre modifiche ai progetti approvati dalla Camera cui spetterebbe l ultima parola (in talune materie a maggioranza assoluta) 66 66 33

09/03/20 IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL AGOSTO 2014 [II] Riforma del titolo V: una notevole correzione dei rapporti tra Stato, regioni e autonomie locali rispetto alla riforma del 2001 rafforzamento della competenza legislativa esclusiva dello Stato, estesa a molte materie concorrenti soppressione della competenza legislativa concorrente attribuzione alle regioni della competenza legislativa su una serie di materie espressamente nominate e su quelle residuali previsione di una espressa clausola di supremazia della legge statale (su qualsiasi materia) potestà regolamentare parallela alla competenza legislativa (salvo delega dello Stato alle regioni) 67 67 IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL AGOSTO 2014 [III] Voto a data fissa su richiesta del governo, sul testo accettato dal governo stesso, delle leggi essenziali per l attuazione del suo programma Trasposizione in Costituzione dei limiti alla decretazione d urgenza previsti dalla legge e dalla giurisprudenza Modifica dei quorum richiesti per l elezione del presidente della Repubblica Soppressione del Consiglio nazionale dell economia e del lavoro Contenimento dei costi della politica nelle regioni Abolizione di ogni riferimento in Costituzione alle province 68 68 34

09/03/20 IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL AGOSTO 2014 [IV] Modifiche agli istituti di democrazia diretta innalzamento a 150 mila delle firme per presentare proposte di legge di iniziativa popolare, ma con la garanzia nei regolamenti parlamentari di tempi per la discussione e deliberazione conclusiva abbassamento del quorum strutturale per la validità dei referendum abrogativi alla metà più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche, ma solo per le richieste avanzate da almeno 800 mila elettori introduzione di referendum propositivi e d indirizzo secondo condizioni ed effetti stabiliti con legge costituzionale 69 69 35